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Gwen mise la testa sotto le coperte per non udire quelle manifestazioni che credeva essere illusioni.
E nei suoni di quella notte inquieta ad un tratto sentì una grottesca e stridula risata. Al principio credette di aver udito il verso di qualche altro animale selvatico. Ma poi comprese che quella era la voce di una donna. |
Ero ancora con la testa sotto le coperte, quando sentii un verso stridulo e grottesco.
In principio mi sembrò un verso di animale, poi però capii che sembrava una risata dibdonna. Così uscii la testa da sotto le coperte per ascoltare. |
La donna fece entrare in casa Dacey e coloro che erano con lei.
"Prego, milady." Disse la donna, portandoli in una sala, dove servi' loro un elisir non alcolico. Infatti ben mostrava di conoscere le abitudini degli orientali che non potevano toccare alcolici. "Mio marito tornerà tra non molto..." mormorò "... e sono certa che saprà soddisfare le vostre richieste. I migliori cavalieri della regione vengono qui per acquistare le loro armature e le loro armi. Se posso domandare, la corazza è per vostro marito, milady?" |
Accettai di buon grado la bevanda mentre dubitavo che fosse gradita appieno dai soldati al mio seguito.
<<Ne sono sicura, mi hanno parlato molto bene dei suoi lavori >> dissi alla donna quindi decisi di tentare e le domandai in arabo. << Di dove siete originari voi e vostro marito?>> Volevo vedere se capisse. Quindi tornai a parlare in modo che tutti comprendessero. << No, non sono sposata. Non ancora almeno e comunque il mio futuro marito non è un cavaliere. No sono qui per conto di una persona impossibilità a viaggiare, é infatti Svevos a mandarmi, le armature sono per alcune sue conoscenze . Ho approfittato dell'occasione per fare un viaggio e poi mi é stato detto che vostro marito é ben disposto a far affari con la sua gente, come me>> |
Clio ed i suoi compagni si nascosero.
Non erano stati infatti visti, grazie soprattutto al buio della sera. Videro così avvicinarsi le due figure a cavallo, scoprendo con sorpresa che si trattava di due religiosi. Vestivano infatti come monaci. “Domani finalmente comincerà il torneo...” disse uno dei due all'altro “... possa San Michele Arcangelo, Principe delle Milizie Celesti, proteggere Sua Signoria...” “Amen.” Rispose annuendo l'altro chierico. |
“Siete in gamba e sono certo riuscirete nell'impresa.” Disse Solo ad Altea. “Non temete, farò in modo io di avvicinarmi a voi. Non avrò problemi a notarvi con indosso quel bel vestito così generoso.” Facendole l'occhiolino.
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Di nuovo quella risata, stridula e grottesca che echeggiava straziante nella notte.
Aveva un suono sordo, deforme ed angosciante. Per questo appariva più reale della voce udita poco prima e che pareva essere quella di Emon. Gwen udì ciò e sentì un senso di angoscia scenderle sul cuore. Come se quella grottesca risata fosse un segno, un presagio di cattivo augurio. |
Due religiosi, che strano.
Li osservai attentamente, ascoltando le loro parole. Sua Signoria.. Chi poteva essere? Un duca.. Trasalii. Un Arciduca! E se fossi completamente fuori strada? Se non fosse Guisgard il misterioso cavaliere burbero? Se fosse l'Arciduca di Capomazda in persona? I Taddei hanno gli occhi azzurri, dopotutto, dovrebbero nascondere il loro nome, e avrebbe avuto senso lo scudo. Quello avrebbe complicato le cose. Eppure ero sicura che Guisgard avrebbe combattuto, ma ora dovevo cominciare a pensare che potevano esserci due cavalieri capomazdesi. Dai, che assurdità! L'Arciduca che viene fin qui per uno sciocco torneo.. E se fosse l'inizio di una riconquista? Poteva essere, tutto poteva essere. Dovevo attendere il giorno dopo. Attendere, ancora attendere, e io detesto attendere. Li seguii per un po', cercando di scoprire qualche altra informazione. |
Quella risata agghiacciante continuava.
Era angosciante e terribilmente realistica. In breve quel senso di angoscia velò anche il mio cuore oltre al mio animo. Era come un cattivo presagio, ma non mi sarei lasciata abbattere da una voce. Ero determinata a saperne di più e ci sarei riuscita, in ogni modo. |
Sorrisi a quelle parole, ero onorata mi considerassero una persona di fiducia e in gamba.
Guardai il vestito.."Devo dedurre non vedrete l' ora di vedermelo addosso...ma attenzione a non distrarvi voi invece...sto scherzando ovviamente, ma non si sa mai" sorridendogli e sopportando le stonature di ser Alvaro "Bene, allora ci vedremo domani...state attento quando tornate indietro..io ora riposerò, devo essere bella vigile...magari questo vestito mi farà conoscere qualche cavaliere affascinante, enigmatico e misterioso..mica mi farete andare con le occhiaie" ricambiando stavolta l' occhiolino "A domani...io lascerò il mio cavallo nero fuori, non si sa mai, ma non verrò armata, forse un coltello in questa pericolosa scollatura" sorridendo. |
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