"Sbaglio..." disse Elv fissando Gwen "... perchè mai?" Perplesso.

"Perché non caveremo un ragno dal buco e perché il duca è un balordo, ecco perché" risposi piano, stizzita.
E me lo chiedeva pure?
Ore fa ero appena arrivata e già non lo sopportavo più, figurarsi adesso.

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"Damigella..." disse Ghin vedendo che Gwen parlottava con Elv "... cosa avete da borbottare tanto? Non volete farci partecipi dei vostri pensieri?" Ridendo forte.

Sobbalzai, vedendo che chiamava il mio nome.
"Nulla di importante, Milord..." dissi solo, con un filo di voce.
Non avevo voglia di parlare con lui ed avrei preferito scomparire, in quell'esatto frangente, piuttosto che trovarmi ancora seduta a quella tavola.

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Elv comprese l'imbarazzo di Gwen, il suo malessere.
"Milord..." disse "... abbiamo novità importanti..." e raccontò a Ghin quanto aveva scoperto in campagna e della testimonianza del cacciatore.

Dentro di me sospirai di sollievo, quando Elv mi salvò da quella situazione.
Raccontò i progressi che avevamo fatto nell'indagine e adesso ero davvero tanto curiosa di scoprire il parere del dottor Minsk.
Mi chiedevo se loro avessero fatto tanti progressi quanti ne avevamo fatto noi e se li avrebbe trovati rilevanti.

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"Beh perchè egli è molto potente e vi ha offerto ospitaità!" sorridendo amabilmente "Non mi sembra molto carino, no?" guardandoli con i miei enormi occhioni.
Quegli uomini non mi piacevano granchè, forse dovevo mandare Des a parlare con loro, che li avrebbe messi a posto in un battibaleno.
Ma c'ero io e me la dovevo cavare, il padrone si fidava di me e non potevo deluderlo.

Tutti ascoltarono le parole di Elv, riguardo la testimonianza del cacciatore e le misteriose tracce di quello strano carro.
"Le solite dicerie dei villani superstiziosi..." disse scettico Maday.
"Un carro che sparisce nel nulla?" Ridendo Ghin. "Che idiozia!"
Gwen invece notò Minsk alquanto pensieroso.

"È mio ospite e quindi si trova qui come i vostri ospiti, caro cugino" tenendo un tono pacato. Era veramente maleducato, indisponente. Ma non andai oltre. Mi stupì ciò che disse il ragazzo.

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Rasputin fissò a lungo Isy, per poi annuire.
"E sia..." disse "... portaci dal tuo padrone." Con tono di sfida il cavaliere.