Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gaynor 05-03-2017 03.36.21

Ascoltai affascinata il racconto mitologico di Eros e delle sue frecce, sempre guardandolo negli occhi. Erano davvero magnetici, non si poteva evitare di fissarli, proprio come se fossero state due calamite.
"E sia, pescherò una sua freccia... vediamo cos'ha in serbo Cupido per me..." dissi scegliendo quella di destra.

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Clio 05-03-2017 03.38.33

Gli sorrisi, baciandolo dolcemente sulle labbra.
"Aspetta il mio segnale, e uccidi chiunque entri!" Gli dissi, aprendo la porta leggermente.
Dovevo trovare il modo di non traumatizzarlo.
Così, approfittando dei suoi occhi socchiusi per il bacio, tornai invisibile, e uscii dalla stanza.
A quel punto, armata di scudo in Metallo Lunare e Spada Verusiana, ovvero i miei insperabili Tamasco e Damasgrada, velata dalla mia invisibilità, mi mossi.
Come un fantasma assassino tornato dall'oltretomba, iniziai a combattere quella lotta impari, con una ferocia nuova.
Amavo combattere, lo avevo sempre amato.
L'idea di affrontare un umano era interessante, ma la mia invisibilità rendeva tutto più misterioso è letale.
Mentre cadevano uno a uno, sotto gli occhi terrorizzati degli altri, mi guardavo intorno per capire come fosse la situazione, e quando fare entrare in gioco Icarius.

Guisgard 05-03-2017 03.45.53

Guisgard guardò Gaynor negli occhi e poi mostrò la mano destra che conteneva la freccia dalla punta d'oro.
“Eros ha scelto quella d'oro...” disse lui con tono basso “... attenta, potrebbe pungerla...” ed accarezzò la scollatura del suo abito con la punta della freccia d'oro.
Una lunga carezza con quel dardo aureo che scivolava sui seni della giovane donna.

Lady Gwen 05-03-2017 03.47.44

Dopo che quel fuoco fu finalmente estinto, lui si stese sulla schiena ed io mi accoccolai sul suo petto, mentre mi teneva stretta.
Aveva ancora il respiro rotto, come me del resto e i nostri cuori correvano ancora veloci, all'impazzata.
Alzai lo sguardo su di lui, sebbene non potessi scorgere i suoi occhi.
"Sì" risposi piano "E odio tremendamente chiunque le abbia provocate..." aggiunsi con rabbia, accarezzando però dolcemente il suo viso "Era per questo che non mostravi a me il tuo volto?"

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Guisgard 05-03-2017 03.50.40

“Si, è per questo...” disse lui a Gwen “... nessuna potrebbe mai volere un uomo dal volto sfigurato...” accarezzandole la schiena nuda.

Lady Gwen 05-03-2017 03.54.21

Scossi la testa e mi acquattai ancora di più sul suo petto, con lui che mi accarezzava la schiena.
"No... Non io..." sussurrai "Ciò che ho provato con te è stato talmente forte, intenso, travolgente, qualcosa che non credevo esistesse, che non potrei mai cancellarlo a causa di qualche cicatrice... Non si ama solo con gli occhi..." mentre continuavo ad accarezzargli il viso.

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Guisgard 05-03-2017 03.57.59

“Già...” disse lui mentre Gwen gli accarezzava il viso “... e l'altro? Quello che amavi? L'hai già dimenticato? Ti è bastato venire a letto con me per scordarti di lui? Devo crederti?”

Lady Gaynor 05-03-2017 03.58.52

La freccia d'oro, quella stessa freccia che ora stava pericolosamente scivolando sul mio seno. Sentivo che altri due minuti di quel sensuale approccio avrebbero fatto crollare le mie difese, per poi magari pentirmene amaramente.
Presi la punta d'oro fra le dita e la bloccai, stavolta tenendo lo sguardo basso.
"Io... ecco io... io credo sarebbe meglio tornare in sala... la staranno cercando tutti..."

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Guisgard 05-03-2017 04.04.16

“Ha dunque” disse Guisgard a Gaynor “paura che la punga? Che questa freccia d'oro possa pungerla? Come...” sorridendo “... il pungiglione di uno scorpione?” Posò le due frecce nella faretra.
Si voltò di scatto, fissò i suoi occhi e la baciò.
La baciò con intensità, con foga, premendo le labbra contro quelle di lei, scivolando sulla sua bocca e contro la sua lingua.
Un bacio asfissiante, profondo, assoluto, che le tolse il fiato.
Un bacio che penetrò nella sua bocca e prese a succhiare la sua lingua, quasi in un caldo ed umido amplesso.
“Torniamo in sala ora...” sussurrò lui, dopo aver lasciato le labbra di lei.

Lady Gwen 05-03-2017 04.04.58

La mia mano si arrestò ed io rimasi in quella posizione sul suo petto.
Già, mi sentivo in colpa al pensiero, non ero fiera di ciò che era successo, ma non avevo potuto farne a meno.
"Era ciò che volevi, no? Non hai fatto altro che ripeterlo, dal mio arrivo qui fino a stasera in sala, prima... Prima di questo" risposi un po' duramente.
Poi mi voltai sul fianco opposto, dandogli le spalle, mentre sentivo gli occhi umidi.
No, non lo avevo scordato, non ci sarei mai riuscita finché avessi avuto vita, ma era stato impossibile per me contrastare tutto quello.

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