Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 28-04-2012 01.47.02

Mentre Parsifal osservava quegli scrigni, cercando di decifrare il valore in essi celato, il venditore gli si avvicinò.
Fissò lui e poi Lilith, dalla quale l'apprendista di Redentos attendeva un parere.
“Ho dimenticato di dirvi” disse il venditore “che vi occorre anche una lanterna per penetrare nei meandri del labirinto. Ad un certo punto, infatti, non vi sono più torce alle pareti e proseguire oltre senza una fonte di luce è praticamente impossibile.” Sorrise. “Ma voi siete due bravi giovani, si vede... e per questo che vi farò un omaggio... nel prezzo che pagherete per acquistare uno di questi scrigni, sarà compresa anche la lanterna.” E ritornò a regolare il suo registro merci.

Parsifal25 28-04-2012 01.57.53

"La ringrazio dal profondo del cuore Messere.... non sapreì come avessimo fatto senza il vostro contributo e omaggio, inoltre, vorreì sapere se è possibile acquistare una lama celata da utilizzare in casi estremi e l'unguento miracoloso. Sapete, vorreì regalarlo a Lilith per contraccambiare il suo dono.....questo amuleto". Gli mostraì la collana e aggiunsi:

"Sapete, ho deciso di affrontare questa prova perchè vorreì dar pace alle povere anime dei cavalieri passati prima di me e che non hanno più rivisto il sole..... l'ho fatto anche per dar inizio ad un nuovo cammino, io appartengo all'Ordine dei Longiniu e questo crocifisso che porto con me.... mi ricorda sempre il sacrificio per un bene massimo e la tutela di tutte quelle persone che hanno deciso di incrociare il loro destino con il mio....., non so perchè ve ne ho parlato ma la sentivo come confidente" gli dissi sorridendo.

Altea 28-04-2012 08.16.58

Udii la voce di Fyellon...e lo trovai seduto e ben nascosto e aveva davanti a sè la corazza, mi avvicinai, lui era raggiante e sorridente...quella armatura con la luce del sole brillava di bagliori magici, rosso e giallo come il fuoco ardente.
Fyellon disse che aveva voluto aspettarmi per aprirla e vidi che con degli scatti della chiave la armatura si apri...ma fu un attimo solo di stupore quando vidi uscire dappertutto...dei topi....da ogni meandro di quella fucina, erano tanti, e a un tratto mi assalirono, entravano dentro le mie vesti come volessero essere parte di me...ero immobile, terrorizzata e non avevo nemmeno la forza di urlare.
Ad un tratto sentii la voce di Fyellon....cercava di destarmi, era preoccupato ed ebbi solo la forza di proferir poche parole..."Fyellon, non li vedete tutti questi topi...non è possibile...io si, non li vedete sopra e dentro le mie vesti? che sta succedendo..liberatemi da loro" e la testa iniziò a girare vorticosamente e caddi a terra senza sensi.

elisabeth 28-04-2012 10.35.44

Reas aveva tutte le buone intenzioni per aiutarmi e io forse nella foga dell'essere ascoltata, avevo parlato cosi' come avrei parlato..........Ecco mancava solo Isolde, riusciva a starmi al fianco nei momenti mogliori...come un tempo, punzecchiarmi per lei era di vitale importanza.....avevo il terrore che mettesse in scena il suo piano migliore....quando un servitore interruppe i pensieri di tutti noi...si avvicino' e mi diede due rotoli......il volto di Reas era solo il volto di colui che non comprende, ma quello di Isolde cambio' era il colore del suo incarnito.......divenne pallida e le sue labbra erano esangui..." Vi ringrazio e rassicurate Goz non avro' altro pensiero se non per cio' che ama di più al mondo......"........incominciai a toccare quei rotoli...sembravano di uno strano tessuto e la cera lacca sigillava il nodo di un nastro rosso......" Sapete Isolde, la prima impressione che ho di tutto questo e che Voi conoscete quello che in queste pergamene si cela........il battito del Vostro cuore e' assordante alle mie orecchie, paura cara Sorella ?.......cosi' Elisabeth e' ancora troppo legata ai dicorsi Divini e ai calcoli ancestrali ?......vogliamo spiegare insieme al capitano delle Guardie chi siamo e perche' Voi siete qui ?.......o gradite prima che io legga cio' che ho tra le mie mani....".......Accarezzavo la ceralacca, questa incomincio' a sciogliersi.....sino a quando il laccio rosso non cadde a terra......

cavaliere25 28-04-2012 19.54.40

non avete nessun diritto su questa donna non vi appartiene dissi guardando il capo dei cavalieri quindi prendete e andatevene e lasciate stare questi due sposi voi non ne fate parte ne ora ne mai non vedete che state terrorizzando e rovinando questo banchetto nuziale non vi vergognate del vostro comportamento poco civile e aspettai ero pronto a trasformarmi se c'era pericolo immediato

Lilith 28-04-2012 20.45.52

Mentre ascoltavo le parole del venditore e cercavo di leggere quello che era scritto sugli scrigni, mi resi conto che non avrei potuto comprarne uno, poichè non avevo soldi.
"Parsifal" gli dissi arrossendo "non posso comprare uno di questi scrigni... io non ho nulla da dare in cambio a questo negoziante e non voglio che paghiate voi perchè siete già stato fin troppo cortese con me."
Non volevo che Parsifal facesse altro per me, mi aveva aiutato abbastanza. Ma se non avessimo preso uno di quegli scrigni difficilmente avremmo superato la prova.
"Scusatemi..." chiesi al negoziante "non ho soldi per pagare uno di questi scrigni, ma conosco molte pozioni e formule alchemiche... potrei rivelarvene una che vi interessa in cambio dello scrigno."

Parsifal25 29-04-2012 02.09.54

Lilith era imbarazzata, non avendo soldi aveva paura di chiedermeli.....risi di gusto....

"Lilith, ma cosa dici.....ho fatto mille e mille avventure prima di giungere qui....ho accumulato un bel gruzzoletto, come cavaliere ho servito e sono stato ripagato...non preoccuparti ci penso io..."

Era, veramente dolcissima, ma non aveva di che preoccuparsi:
"Allora, messere quanto è?"

Attendendo sviluppi, chiesi a Lilith: "quale scrigno prendiamo, meglio sceglierlo in due...."


Talia 30-04-2012 15.21.41

Una nuova visione... Andros, l’eremita, il menestrello...
Da quando avevamo lasciato il Belvedere le mie visioni erano cambiate... erano meno potenti adesso, meno nitide e chiare nei dettagli... sfioravano appena la mia mente, lasciandovi appena un leggero segno, volatile come un soffio di vento, come un ricordo lontano e dai contorni indefiniti... eppure erano così dolci ai miei sensi e così suadenti che ignorarle sarebbe stato assolutamente impossibile.
Sospirai...
E tuttavia misi da parte per un istante quella visione e tornai nella grotta, poiché lì c’era ciò che maggiormente mi era caro e che più, in quel momento, mi preoccupava: Guisgard.
La sua voce tesa e preoccupata e quello sguardo che avvertivo su di me... conoscevo molto bene quello sguardo e sapevo ciò che significava, sapevo quanto lui detestasse quel mio dono e quanto lo facesse soffrire sentirne parlare...
Ed io non volevo che soffrisse, non lo avrei mai voluto... ma dovevo essere sincera con lui.
Cercai dunque la sua mano e, trovandola, la strinsi... per un momento... poi mi protesi verso di lui e gli poggiai un bacio leggero sulla guancia...
“Lo so che avevo promesso...” gli sussurrai quindi all’orecchio “Al Belvedere ti avevo promesso di non badare più a queste cose, di non parlartene più... avevo promesso di chiudere fuori sogni e visioni... e desideravo davvero farlo. Ci ho provato. Ci ho provato davvero e con tanto impegno... ma non posso, Guisgard. Non ci riesco! E, anzi... più mi sforzo di ignorarle e più quelle visioni aumentano... più tento di fingere che non esistano e più mi sento perduta ed in loro balia. Ed è perciò che devo affrontarle... devo capire che cosa significano, devo capire che cosa le scatena e il motivo per cui mi vengono mandate... solo così sarò poi libera. Libera di essere di nuovo solo Talia, e... e libera di pensare soltanto a te. A noi!”
Tacqui... le mie dita carezzavano ritmicamente, delicatamente la sua guancia... appoggiai la testa sulla sua spalla...
“Io...” ripresi a dire dopo qualche istante, la voce sempre bassa, in un sussurro appena udibile “Io non ho dimenticato Fyellon, Guisgard. So che lui è il tuo pensiero fisso e so che intendi trovarlo ad ogni costo... lo so questo, ed io... io, ti giuro, non vorrei mai, mai, esserti d’intralcio. Però...” esitai solo un momento e la voce mi tremò appena “Però non posso affrontare questa cosa da sola... le visioni e ciò che comportano... Guisgard... io ho bisogno di te! Ho bisogno che tu mi sia vicino, ed ho bisogno che ti fidi di me. Ti prego!”

Guisgard 02-05-2012 00.42.05

Il venditore fissò Parsifal e Lilith per poi sorridere.
“Eh, damigella...” facendo l'occhiolino alla ragazza “... siete fortunata, visto che il cavaliere qui presente, a quanto pare, ha deciso di votarsi a vostro campione... avete udito le sue parole, no? Scegliete pure lo scrigno che vi sembra adatto a questa vostra impresa.” Si voltò poi verso Parsifal. “Siete un cortese e valente cavaliere, messere... e voglio premiarvi...” scelse allora fra le tante armi “... ecco, permettetemi di proporvi questa...” mostrandogli una bellissima spada damascata, con elsa ad alveolo “... si narra sia appartenuta al mitico re Clodoveo e che con essa il grande sovrano conquistò e unificò l'intera Gallia, per poi convertirla alla vera Fede...” prese poi una boccettina “... questo invece è un unguento prodigioso... bastano solo poche gocce negli occhi e sarà possibile guardare attraverso muri e pareti... badate però che può essere usato solo tre volte...” annuì “... la spada, l'unguento e lo scrigno che sceglierà la vostra amica vi costeranno eccezionalmente solo tre Taddei, cavaliere...”

Guisgard 02-05-2012 00.54.18

Fyellon prese allora Altea fra le braccia.

Il cielo era agitato come un mare in tempesta ed attraversato da dense nuvole grige, vaste, inquiete, che si spostavano verso un orizzonte che appariva come irraggiungibile.
Tylesia era illuminata dai bagliori dei lampi lontani e scossa dai boati dei tuoni sempre più vicini che annunciavano tempesta.
Le porte delle sue mura erano però aperte e spalancate erano anche quelle del palazzo reale.
Altea allora percorse il tragitto fino al parco, giungendo così davanti al misterioso ed inaccessibile Giardino.
Il suo cancello era però aperto anch'esso e al suo interno la ragazza riuscì ad ammirare ogni specie di pianta e fiore esistente al mondo.
Si accorse allora che vi era una figura.
Era la regina Destefya che piangeva e pregava inginocchiata.
Ad un tratto si udì una musica ed apparve un uomo: era Fin Roma.

“Altea, mi sentite?” Chiamò Fyellon. “Mi sentite? E' stato solo un brutto sogno.”
Altea così si destò da quel sogno.
Lei e Fyellon erano nella selva, finalmente fuori dal Castello dell'Avvilente Costumanza.
E Fyellon indossava la superba corazza rossa sottratta ad Isengrid.


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