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"E' colui" disse il Harry alla Mentitrice "che giungendo dagli eoni cosmici annuncia l'avvento dell'ultimo degli Antichi Ancestrali, milady." Lesto il ragazzo.
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Riflettei sulla risposta l'esta del ragazzo, che sembrava molto informato riguardo tutto ciò che mi interessava.
"Credo mi sarai molto utile. Si può fare" con un sorriso seducente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sul viso del ragazzo sorse un moto di felicità e i suoi occhi si illuminarono.
"Grazie, milady." Disse palesemente su di giri. "Grazie, avrete la mia fedeltà in eterno!" Esclamò, quasi saltellando. La sera scorreva lenta, calda, umida e intrisa dei mille e più profumi tropicali. La Luna era un truciolo d'argento sospeso nella foschia equatoriale, col suo pallore dominante in contrasto con il vago scintillio delle stelle australi. Garrison, Pablos e Skylar spensero le ultime sigarette, organizzarono i turni di guardia fra i neri e andarono a letto. |
"Voglio augurarmelo" dissi, con tono candido.
Specie perchè non mi sarei fatta problemi a sventrarlo come un pesce se avesse disatteso le mie aspettative. Notai che la notte avanzava sempre di più e tutto l'accampamento andava a dormire e decisi allora di tornare in tenda fino all'avanzare dell'alba. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Nel momento in cui ascoltai le parole dei ragazzi, un dubbio si insinuò nella mia mente. In genere la frutta è estremamente salutare, ma poteva essere che ci fosse qualcosa di strano sotto?
“Mi piacerebbe molto leggere i vostri libri, vi va di accompagnarmi?” domandai sorridendo. Quei poveri ragazzi non solo erano convinti di essere bambini, ma probabilmente anche estremamente ignoranti a causa della poco lettura e non sembravano nemmeno intenzionati a farsi domande. C’era qualcosa di estremamente strano e malato. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Milady..." disse Harry mentre la Mentitrice avanzava verso la tenda "... avete ordini per me stanotte?" Chiese.
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Mi fermai e riflettei.
Non ero ancora abituata ad avere un cagnolino che mi seguisse ovunque, ma tanto valeva approfittarne. "Beh... Fa' un giro nelle vicinanze e controlla se vi sono i membri dell'equipaggio attraccati qui, dopo il nostro naufragio. Se avessimo bisogno di spostarci potrebbero tornarci utili" spiegai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Certo." Disse con un sorriso candido il ragazzo a Britty. "Vieni, te li mostro."
Così scesero nei sotterranei del palazzo, dove c'erano ambienti poco illuminati, umidi e maleodoranti. Qui erano ammassati centinai di libri su grossi e robusti scaffali. "Si, signora." Disse entusiasta Harry alla Mentitrice. Così obbedì subito, mentre la donna tornava nella tenda per riposare. La notte trascorse calda e umida, tra i versi delle bestie selvatiche, il suono sordo dei tamburi e il canto di sconosciuti uccelli tropicali. Il mattino portò il chiarore cangiante dell'aurora, con i neri che prepararono una colazione a base di frutta e di latte di cocco. |
Ghignai sodisfatta mentre lo vedevo trotterellare tutto contento.
Beh, niente male come inizio. Andai nella tenda per la fine di quella nottata, che era stata più che proficua, mentre quelle ore lasciavano posto ad un nuovo giorno, che mi chiedevo cosa mi avrebbe riservato, visto come avevamo iniziato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quando giunse il mattino nello svegliarsi Marin aveva preso il posto della Mentitrice.
Le voci nel campo erano già tante, tra gli strani idiomi dei neri e gli ordini che impartivano loro Garrison, Pablos e Skylar. |
Mi svegliai al mattino, certa che la donna avesse fatto qualcosa di strano, era una sensazione la mia ed il fatto che non potessi sapere di preciso cosa avesse combinato mi innervosiva.
Comunque fosse, uscii dalla tenda per fare colazione con tutti gli altri. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Buongiorno, Marin." Disse Garrison vedendo la ragazza uscire dalla tenda. "Venga a fare colazione con noi." Invitandola.
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"Buongiorno!" lo salutai solare.
"Qui c'è davvero una bella atmosfera, le prime ore del giorno sono belle più di qualsiasi altro luogo" dissi ammirata, mentre mi sedevo con loro per mangiare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Seguii un ragazzo che si offrì di portarmi nel luogo dove tenevano i libri.
Scendemmo in un sotterraneo maleodorante e freddo e, ammassati, trovai i tomi ad attendermi. “Grazie” dissi in direzione del ragazzo “Questo luogo non è molto frequentato” constatai scoccandogli un’occhiata. Andai vicino ai libri e cominciai a maneggiarne uno dopo l’altro, alla ricerca di qualcosa che potesse catturare la mia attenzione. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Cercammo ma fu invano poi alle parole di Roberstein lessi i due biglietti nuovamente "Se leggiamo il biglietto di tuo nonno lui asserisce che l' uomo si è illuso di dominare la Storia e il tempo cercando un posto sicuro ed eterno. E fa dono all' Arciduca del macchinario...l' Arciduca scrive che ha cercato la sua Amata, inseguita tra lo spazio e il tempo e si chiede dove sia la sua Amata...ecco forse era questo lo scopo..forse il Duca era convinto di trovarla"guardando la macchina "Se funziona?Si dovrebbe provarla no?".
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Era una soleggiata mattinata tropicale, con la foresta già pulsante di vita,di suoni e di colori.
Marin lasciò la tenda e si sedette con Garrison, Pablos e Skylar per la colazione. Quel primo pasto della giornata era a base di frutta e latte di cocco. Skylar e Pablosconsultavano alcune mappe e discutevano come continuare la loro esplorazione e come penetrare nella foresta equatoriale. Finita la colazione, ai neri fu ordinato di preparare il tutto, visto la partenza era imminente. Il ragazzo portò nei sotterranei del palazzo Britty, dove erano conservati centinaia di libri. Ma quando la ragazza si avvicinò e toccò il primo di quei libri li vide poi letteralmente frantumarsi nelle sue mani, consumato dall'umidità e dalla polvere. E ciò accadde anche agli altri libri quando Britty li toccò. Tutti quei libri erano abbandonati a marcire nella polvere e nell'umidità. "Beh, io non so come potrebbe funzionare questo macchinario..." disse Robertstein a Blangey "... ammesso che funzioni davvero..." perplesso. Allora guardò il pannello davanti al posto a sedere della macchina. C'erano diversi numeri, come se si potessero inserire delle sigle. |
La colazione fu ottima, a base di frutti mai mangiato prima e latte di cocco, che mi sembrò buonissimo.
Beh, dovevo essere onesta, non tutti i mali venivano per nuocere. Dopo la colazione, durante la quale Pablo e Skylar avevano consultato delle mappe, di tutto predisposto per la partenza e non vedevo l'ora. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I neri prepararono il tutto, mentre Skylar e Pablos si occuparono dei fucili da caricare.
In breve tutto fu pronto e l'intera spedizione cominciò. Tutti loro si incamminarono così nella folta foresta, fra alberi giganteschi e dove tutto sembrava più grande più grande che in qualsiasi altro luogo al mondo. Il gruppo attraversò un angolo di foresta, dove a un certo punto i rami degli alberi si infittivano e intrecciavano a tal punto che neanche più la luce del Sole riusciva a filtrare. Di nuovo si udirono i tamburi lontani, con il loro sordo rumore che pareva parlare e minacciare chiunque violasse quel mondo sconosciuto. Dopo alcune miglia, il gruppo si fermò presso un fiume per riposarsi, anche perchè le mosche e le zanzare non avevano dato tregua. Fu in quel momento che Marin intravide Harry tra i cespugli giganti. |
Partimmo e ci immergemmo nella vegetazione rigogliosa che avevo già attraverso in parte il giorno prima.
Le fronde erano così fitte e intrecciate fra loro da non permettere alla luce del Sole di non penetrare attraverso. Il nostro cammino era accompagnato come sempre dai tamburi dei nativi, che mi creavano insieme ansia e curiosità. Ad un tratto, fra i cespugli vidi il ragazzo del giorno prima. Con discrezione, mi avvicinai a lui. "E dunque, l'hai incontrata?" gli chiesi sottovoce, per non farmi sentire dagli altri. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Marin lasciò il gruppo e cercando di non dare nell'occhio si avvicinò a Harry, il quale se ne stava all'ombra di un figoroso sandalo.
"Si, certo." Disse il ragazzo. "Ma tu cosa c'entri? Sono cose che riguardano me e milady." Facendole una smorfia. |
Strabuzzai gli occhi, a quella smorfia.
Che impertinente. Davvero impertinente. "Lo sai che se non fosse per me tu non potresti nemmeno incontrarla, la tua milady?" gli feci notare, con un certo risentimento. "E sei davvero scortese ed impertinente" gli dissi infine, non riuscendo a trattenermi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Tu..." disse Harry poco convinto a Marin "... e perchè mai? Tu cosa c'entri?"
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Al suo stupore, sorrisi sorniona.
"Non ci credo che tu non lo sappia..." lo canzonai "Così informato, eppure così poco avveduto... Che disdetta..." conclusi e mi riunii in coda al gruppo, dandogli le spalle. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ero confusa e mi irrigidii nel vedere come mio zio si impose sulla donna per tentare di farla tacere.
Che cosa doveva essere successo in quel luogo da infastidirlo tanto? Che cosa mi stava celando? O forse la vecchia era un poco svitata e non dovevo dare troppo credito alle sue parole. Mi sistemai meglio sulla sella e decisi di optare per la seconda ipotesi, per il momento. “Lasciamo stare, probabilmente quella signora non sta molto bene.” Dissi rivolta a mio zio mentre la donna si ritirava nel rudere. “Non lasciamo che questo rovini il nostro giro. Debbo dire però che ora mi è sorta un poco di curiosità… su queste terre ma soprattutto sulle origini della nostra famiglia… Mamma non mi diceva quasi nulla sebbene glielo chiedessi.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Ehi, aspetta..." disse Harry incuriosito, inseguendo Marin.
La ragazza raggiunse il gruppo dei cacciatori e il ragazzo la seguì. Tuttavia nessuno di loro lo vide. Harry era come invisibile a chiunque altro che non fosse Marin, oltre alla potente Mentitrice naturalmente. "Cosa intendevi dire?" Chiese Harry a Marin. L'uomo guardò la vecchia ritirarsi nel rudere, come un'ombra ricacciata nenelle tenebre dalla luce del Sole. Restò accigliato e inquieto per un lungo istante, poi la voce di Abigail lo destò. "Si, nulla ci rovinerà la cavalcata, non temere." Disse poi a sua nipote con un leggero sorriso. "Facciamo un patto... tutto ciò che mi chiederai sulla ostra famiglia io te lo racconterò." Per poi spronare il cavallo e raggiungendo l'altra parte del dongione, dove c'erano i ruderi della parte nobile che un tempo sorgeva accanto alla torre. Accanto a essa vi era un lago, le cui acque di un colore cangiante, apparivano calme e sognanti. https://media.tacdn.com/media/attrac...b/27/86/ee.jpg |
Ridacchiai sotto i baffi, mentre sentivo che mi seguiva.
Inoltre, era quasi divertente il pensiero che io fossi l'unica a vederlo. "Non ti sembra strano che io sia l'unica a vederti? Sono certa che sia grazie alla Mentitrice, così si chiama" commentai, sempre quasi sussurrando. "Anni fa sono stata posseduta da lei. Durante il giorno, o al tramonto, lei prende il mio posto. È questo il modo in cui può esistere" spiegai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Osservai quel macchinario "Cosa significano dei numeri e perchè simboleggiano delle sigle?Ti sei fatto qualche idea...ah lo so non sei portato per la scienza" ridendo.
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Harry guardò perplesso Marin.
"Allora..." disse alla ragazza "... dimostramelo. Voglio incontrare milady!" Esclamò. "Spiritosa..." disse sarcastico Robetstein a Blangey "... i con i numeri ho lo stesso rapporto che ha l'agnello con il lupo." Con una smorfia, per poi concentrarsi sul pannello del macchinario, in cerca della soluzione. "Un momento..." all'improvviso "... e se... se queste sigle fossero date? Per... per muoversi nel Tempo? Possibile?" |
Sorrisi "A dire il vero io lo avevo pensato, pure prima ti avevo detto che poteva essere una macchina del tempo...proviamo...in che anno vorresti andare?" osservandolo "Guardandoti bene ti vedrei come libertino del 1700, un eroe mascherato dell' epoca oppure...un Cavaliere si....e io potrei essere la tua Ginevra venuta dall' Oriente" ma ero molto inquieta dentro.
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Robertstein rise di gusto.
"Io spadaccino libertino e tu annoiata moglie di un vecchio e grasso aristocratico..." disse a Blangey "... ci sto!" Facendole l'occhiolino. "Dai, proviamo una data a casa... tipo... 1° Giugno 1778..." digitando quei numeri sul pannello della macchina. Ma non successe nulla. "Già, lo immaginavo..." scuotendo la testa disilluso Robertstein. |
Nulla...non funzionò "Forse non sei un libertino non pensi e io non ho la stoffa della moglie di un ciccione" ridendo "Provo io...1 giugno del 1120" schiacciando forte.
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Provò anche Blangey, ma neanche così accadde nulla.
"Era illogico..." disse Robertstein "... non esistono macchine del Tempo..." guardando il pannello dei comandi di quel macchinario. Ma dopo un istante trasalì. "Ehi, un attimo... e se... e invece delle date servisse inserire altro?" Pensieroso lo studioso. "Se si inserissero... coordinate e non date?" |
Lo seguii spronando il mio cavallo, trovandomi infine dall’altro lato di quel vecchio edificio ma a quel punto la mia attenzione fu catturata altrove.
L’acqua del lago era calma e limpida, tanto che, sporgendosi un poco, era facile vedere il fondale. “D’accordo. Mi piace questo patto.” Nel dirlo smontai a cavallo per avvicinarmi di più all‘ acqua. “Vediamo…Quali sono le nostre origini e da dove arriva tutta la ricchezza?” Arrossii un attimo temendo di aver chiesto troppo e in modo troppo diretto. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Avevo attirato la sua attenzione, ma non mi sarei aspettata nulla di diverso.
"Cercherò di accontentarti, stasera" divertita "Non posso farlo davanti a tutti" dissi con tono ovvio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo zio rise appena, avvicinandsi all'acqua, ma non troppo, rstando a circa un metro dalla sponda del lago, dove si trovava Abigail.
"La nostra famiglia" disse lui "proviene da Est, dai Carpazi, oltre fiumi e laghi dall'aspetto selvaggio, dove davvero sorge il confine tra Occidente e Oriente, dove il mondo moderno e civilizzato cede il passo a uno più antico, remoto, regolato ancora da vecchie regole come quelle dell'onore, del blasone e dell'autorità dettata dalla legge della propria spada. Quanto alla ricchezza... io ho ereditato tutto da mio nonno, che difese le nostre terre dalle orde dei barbari." Fissando la ragazza. "Soddisfatta?" Harry si grattò la fronte e guardò Marin. "Insomma..." disse seccato "... devo aspettere un intero giorno, giusto? Siamo solo al mattino e devo comunquere attendere la sera, è così?" Sbuffando. |
Trattenni una risata, poiché non potevo farmi scorgere dal gruppo.
"L'attesa varrà la pena, tranquillo" assicurai, sottovoce, mentre mi guardavo ancora intorno ed i tamburi dei nativi facevano da sottofondo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi affacciai incuriosita, osservando un uomo che suonava il flauto.
Sorrisi, osservando attentamente. Sembrava giovane e con un cappuccio sulla testa. Chissà se era un altro ateo venuto dal futuro... "Che piacevole melodia..." gli dissi, affacciata alla finestra. |
Harry guardò pensieroso Marin, per poi annuire e tornare all'ombra per riposare, in attsa di incontrare di nuovo la Mentitrice.
La ragazza invece ritornò col resto del gruppo, che si accingeva a ripartire. Skylar, palesemente il capo della spedizione, aprì una larga cartina, consultandola circa il loro cammino. A un tratto si udirono i pesati passi di alcuni gnu che attraversavano la prateria tropicale oltre il corso d'acqua. "Che io sia dannato" disse Pablos imbracciando il suo fucile "se mi lascerò scappare l'occasione di colpirne uno!" Esclamò, caricando la sua arma. "In effetti è una bella mandria!" Gli fece eco Skylar, anch'egli già armato. I 2 cacciatori allora aprirono subito il fuoco, facendo cadere nel terreno diverse di quelle bestie. "Uka, tamai kenno abinak!" Disse alcuni dei neri, per poi correre verso le carcasse degli gnu abbattuti per trascinarle con sè. "Ho idea" disse soddisfatto Skylar "che avremo occasione di sparare altri colpi, amici miei." Divertito. I neri allora caricarono gli gnu uccisi su una brandina di bambù e liane per poterli portare con sè. Allora la spedizione ripartì, facendo sosta verso il primo pomeriggio per mangiare. I neri prepararono le carni degli gnu e le arrostirono su una larga brace preparata sul posto. Marin però notò che i tamburi erano cessati all'improvviso, lasciando intorno a loro solo un cupo e innaturale silenzio. L'uomo smise di suonare il flauto e alzò la testa, ancora celata dal cappuccio, verso l'alto, guardando Sunis. "I miei omaggi." Disse con un lieve inchino. "Lieto che il mio flauto vi abbia deliziato, madama. Posso suonare ancora per voi, se lo desiderate." |
"Potrebbe essere, ma cosi servirebbe per viaggiare, proviamo dove vorrebbe andare mio Arciduca, penso tu in questo momento sei al suo posto" ma la mia mano afferrò il suo braccio.
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Avanzammo nella spedizione, capitanata da Skylar.
Ad un tratto, apparvero degli gnu e non esitarono a cacciarli. Gli animali furono poi portato via per essere consumati nel pomeriggio. Fu allestito infatti un braciere di fortuna e mangiammo lì. Notai però che i tamburi erano cessati ed il silenzio era strano, innaturale. Pesante come i passi degli gnu. Ed era strano, molto strano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 05.53.21. |
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