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Anche il giardino era deserto, come la casa.
Beh, avremmo potuto fare un bel giro! Il giardino era imperlato di pioggia, i profumi erano intensi e si sentiva l'odore della terra bagnata e umida. Ad un certo punto, vidi degli strani fiori e mi avvicinai per osservarli meglio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen si avvicinò ai fiori che erano davvero insoliti.
Anche il loro profumo era tutt'altro che comune e la forma delle foglie lungo i loro steli erano particolarmente intrigante. L'umidità aveva reso i loro petali quasi vellutati. "Si, sono fiori straordinari, unici..." disse ad un tratto una voce alle spalle di lei. |
Una volta trovato il nome del professore scoprii che si chiamava Settimius e aveva collaborato spesso con l’Università.
Compresi subito che doveva essere importante. Mi ripromisi di scoprire altre cose su di lui. Ora che ero lì decisi di scendere nell’ombra e cercare altro indizi. |
Indossai la tuta, il giubbotto antiproiettile e la valigetta e in breve ero pronta per la missione, e andai da Montes con Hunt nel caso avesse delle direttive, senza far trapelare nulla di ciò che prima era successo.
https://guysfilmquest.files.wordpres...80_500_400.jpg |
Destresya cercò altri indizi nella sala, ma non trovò nulla.
La polizia aveva già raccolto il tutto. Tuttavia udiva le voci del professore e dei monaci che parlavano fra loro nella stanza dei custodi. |
La forma delle foglie, dello stelo, lo stelo.
E i petali erano quasi vellutati. Veniva quasi voglia di accarezzarli. Sobbalzai sentendo una voce alle mie spalle e subito mi voltai per vedere a chi appartenesse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Hunt guardò compiaciuta Altea con indosso quella tutta che oltre a renderla pronta per entrare in azione, mostrava ogni forma del suo fisico asciutto e perfetto.
Anche lui poi indossò giubbotto antiproiettili ed armi varie. Montes non aveva molto altro da dire, solo di cercare e trovare possibili indizi che legassero Fessen a Fantamas. |
Era un uomo alto, di bell'aspetto quello che aveva parlato a Gwen.
Ma soprattutto indossava la tonaca visto era un prete. "Sono fiori bellissimi." Disse sorridendo. "Importati qui da una piccola isola del Pacifico dal nome impronunciabile. Fortunatamente sono riusciti a fiorire anche col nostro clima. Il nome originale tradotto dovrebbe suonare così... betulla salata." http://www.queertv.it/home/wp-conten...rovo-gay-4.jpg |
Rimasi molto sorpresa, vedendolo.
Era alto, di bell'aspetto, ma soprattutto era un prete. A ben vedere dalla tonaca, almeno. Ascoltai la spiegazione sui fiori molto attentamente, nel frattempo che mi chiedevo se fosse lui il proprietario. Possibile? Un prete? "Nome interessante..." commentai. "Lei è il padrone di casa?" chiesi curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh no... no, di certo." Disse sorridendo il prete a Gwen. "Sono il curato del paese... sono Padre Sever." Porgendo la mano a Gwen in segno di saluto.
Poi si avvicinò anche Elv ed il prete si presentò anche a lui. |
"Oh, capisco... Io sono Gwen" dissi, stringendogli la mano e cercando di dimenticare la figuraccia, mentre che Elv arrivava.
"Il paese è stupendo. Si trova lì da molto?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, sono stato assegnato alla parrocchia del posto solo da una settimana." Disse il prete a Gwen. "Vengo spesso qui, perchè il padrone di casa mi ha chiesto consigli sui suoi fiori."
"Lei cura i fiori come le anime, quindi." Divertito Elv. "Si, mi piace nel tempo libero occuparmi di fiori." Annuì sorridendo il prete. "Voi cercate il padrone di casa se ho ben capito, giusto?" |
"Oh, addirittura! Deve fidarsi molto di lei, allora. Ma non ci sono dubbi, il giardino è talmente bello..." con tono ammirato.
Ridacchiai divertita alla battuta di Elv. "Sì, ha proposto un lavoro all'azienda di Elv" annuendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Capisco." Disse il prete a Gwen.
"Che tipo è il padrone di casa?" Chiese Elv. "Direi eccentrico..." il prete "... originale... istintivo... ha molto denaro, frutto dei tanti viaggi che ha fatto e certe volte da l'idea che il suo unico scopo sia quello di trovare un modo per spendere i suoi soldi." "Non fa donazioni alla parrocchia?" "Certo e molto generose." Annuì il prete. |
Che fosse ricco ed eccentrico non c'erano dubbi, per avere una casa simile ed un soprannome simile, o meglio uno pseudonimo.
"Beh, certamente fare donazioni è un buon modo, per usare il proprio denaro" constatai "Sapete per caso il suo nome?" curiosa, senza sapere però se avrebbe o meno risposto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E' molto restio a parlare di sè ed io non amo essere invadente." Disse il prete a Gwen. "Quindi mi limito a chiamarlo come lui si è presentato, ossia Duca Bianco."
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Annuii lentamente.
Infatti, avevo ragione. Neanche lui sapeva quale fosse il suo vero nome. "Beh... Le hanno detto a che ora tornerà? È da un'ora circa che aspettiamo..." sospirando. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Può tornare adesso, come fra diverse ore." Disse il prete a Gwen.
"Magnifico!" Esclamò Elv. "Non è molto corretto in verità." "Se volete potete dire a me..." il prete "... di cosa si tratta precisamente?" |
Guardai il prete sconvolta.
Ore?! Stavamo scherzando? "Ma non è possibile! Siamo partiti quasi all'alba per essere puntuali!" Elv aveva ragione, non era affatto corretto. Alla domanda di padre Sever, lasciai parlare Elv, visto che lui era l'interessato al lavoro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv soiegò al prete il motivo della loro visita al palazzo.
"Allora forse posso aiutarvi." Disse, per poi invitarli a seguirlo in casa. Qui consegnò loro una cartella con varie bozze e schizzi. "Questa è la linea che il Duca ha in mente." Spiegò il prete. "Naturalmente necessitano di correzioni, aggiunte e modifiche varie. Ma sono certo voi saprete operare al meglio." |
Elv spiegò tutto al prete e mi sorpresi del fatto che poteva aiutarci.
Ci condusse in casa e consegnò ad Elv una cartella, con tutti gli schizzi sulla collezione. Diedi un'occhiata ai fogli mentre parlava. "Posso chiedere come mai abbia discusso con lei circa la collezione?" chiesi poi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, è molto semplice." Disse il prete a Gwen. "Spesso durante le mie visite lui mi parla dei suoi viaggi. Questo perchè credo i suoi domestici non condividano le sue stesse passioni. Soprattutto perchè ciò che ha ispirato questa collezione al Duca è il ricordo di una donna."
"Parla con lei di una sua vecchia fiamma, padre?" Elv. "Beh, un prete è un uomo come gli altri" sorridendo Padre Sever "e spesso la malinconia d'amore spinge a confidarsi con qualcuno. Lui poi parla di questa storia passata in modo molto romantico." Annuendo. |
Sbattei un paio di volte le palpebre a quelle parole.
Che situazione, strana davvero. "Un uomo romantico, ricco, eccentrico, che pensa ad un amore passato e vive in un luogo da sogno. Sembra ci abbiano catapultati in un romanzo" ironicamente ad Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"La vita è un romanzo." Disse sorridendo il prete a Gwen.
"Bene..." Elv prendendo la cartella con gli schizzi "... allora questa la prendiamo noi e comincereremo a lavorarci. Poi contatterò il Duca nei prossimi giorni. Grazie del suo aiuto, padre." "Dovere." Sorridendo il prete. |
Sì.
Nel mio caso, uno un po' disastroso, ma sì, lo era. Dopotutto, non era nei romanzi che la ragazza di turno veniva salvata dall'uomo aitante e affascinante di turno? Sì, decisamente lo era. "Arrivederci, padre" salutando il prete con un sorriso, mentre noi uscivamo con gli schizzi. "Beh, per fortuna siamo riusciti a concludere qualcosa, sebbene la mancanza del proprietario sia stata abbastanza maleducata..." con una smorfia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La macchinà lasciò il palazzo.
"Mah, a me sta già sulle scatole questo Duca Bianco..." disse Elv guidando "... e sono certo di una cosa, guarda... sono pronto a scommettere che non gli andranno bene le aggiunte ai suoi schizzi..." sbuffando e guardando Gwen, mentre attraversavano la brughiera avvolta dall'umidità del tempo incerto. |
"Sì, anche a me..." ridendo.
"No, tesoro, sono certa che sarete bravissimi..." sorridendogli e intrecciando la mano alla sua "Di sicuro sarà soddisfatto." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gen e sorrise, stringendo la mano di lei.
Prese a piovere sulla brughiera e dopo qualche chilometro trovarono la strada interrotta. "Cavolo..." disse contrariato lui "... ti pareva... beh, vediamo se c'è una strada alternativa..." accendendo il navigatore satellitare dell'auto, ma in quel momento nessuna informazione era disponibile per via del maltempo "... perfetto..." sarcastico "... vabbè, vediamo se troviamo una deviazione..." imboncando una stradina laterale. Proseguirono per qualche chilometro, fino a ritrovarsi in una stradina isolata e dissestata, resta ancora più angusta dalla pioggia. Attorno a loro non c'era nulla, solo vegetazione ed una vecchia casa diroccata. https://img.fotocommunity.com/casa-d...jpg?width=1000 |
I miei occhi seguirono la morbida curva del suo sorriso, mentre stringeva la mia mano.
Improvvisamente, prese a piovere, incalzano sempre di più. Elv provò ad accendere in navigatore satellitare, ma a causa del maltempo c'era poco segnale. Percorse allora una stradina laterale e alternativa, poco battuta, alla fine della quale c'era una casa all'apparenza abbandonata e diroccata. La guardai, poi guardai Elv. "Credo non abbiamo molta scelta..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv annuì a Gwen e guidò fino alla casa diroccata.
Parcheggiarono davanti a ciò che restava del cancello d'ingresso ad un cortile che oggi invece era abbandonato fra sterpaglia e rampicanti, entrando poi di corsa in casa visto pioveva ancora. Era un'abitazione fatiscente e decadente, con i muri amuffiti e l'intonaco crollato quasi ovunque. Anche il tetto era mal messo e l'acqua piovana scendeva in vari punti. La poca luce entrava dalle imposte sfondate, illuminando l'interno fra cupi giochi di chiaroscuro. |
Parcheggiammo davanti a ciò che restava del cancello e facemmo una corsa fino alla casa, visto che pioveva, attraversando il cortile pieno di sterpaglia.
Dentro, la casa era messa anche peggio che fuori, l'acqua entrava dal soffitto e la luce era pressoché scarsa, se non inesistente. "Accidenti..." mormorai, con una smorfia di dolore, vedendo alcuni graffi sulle gambe a causa di quelle sterpaglie secche e appuntite. "Anche questo ci mancava..." sbuffando. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ero arrivata troppo tardi, la polizia aveva già ripulito ogni cosa.
Non c’erano indizi che potessi usare. Niente di niente. Però c’era ancora quel professore, lo sentivo parlare con i monaci. Doveva per forza essere importante. Così mi avvicinai nell’ombra per sentire cosa dicevano. |
Elv guardò Gwen e poi le sue gambe.
"Siediti su quella vecchia panca e stendi le gambe..." disse lui "...fammi dare un'occhiata a quei graffi..." |
Lo guardai un po' interdetta, ma feci come disse, sedendomi sulla vecchia panca, che cigolò sotto il mio peso sgangherata com'era e attesi le gambe su di me, attenta a non farci entrare delle spine che fuoriuscivano minacciose dal legno.
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Destresya si confuse con l'ombra della biblioteca per ascoltare cosa dicessero il professore ed i monaci.
"Ho motivo di credere" disse il professore ai religiosi "che questo furto sia solo l'inizio. Il Codice di Telassonica ha un profondo significato e valore mistico... e ha un codice gemello... sto parlando di un altro codice miniato, detto di Alessandria... secondo la tradizione alcune formule ritenute magiche sarebbero confuse tra le pagine di entrambi i codici..." |
Elv si avvicinò e poi si inginocchiò ai piedi della panca su sui si era messa Gwen.
Cominciò ad accarezzare piano i graffi sulle gambe di lei. Poi tirò fuori il fazzoletto ed iniziò a massaggiare lentamente quei segni lasciati dall'erbacce. "Dimmi quando cominci a sentire sollievo..." disse lui senza smettere. |
Vidi lo sguardo compiaciuto di Hunt e gli dissi.. "Andiamo collega" prendendo l'occorrente.
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Si inginocchiò davanti a me, iniziando ad accarezzare le gambe graffiate e provocandomi dei leggeri bruciori in corrispondenza delle escoriazioni filiformi.
Poi iniziò a tamponarle con un fazzoletto. Accennai un sorriso. "Buffo... Sono io quella quasi laureata in medicina e sei tu che mi medichi i graffi sulle gambe..." con tono ironico, ma anche curioso e divertito, mentre sobbalzavo di tanto in tanto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Hunt sorrise ed annuì ad Altea.
Così lasciarono il quartier generale della Yuve e si diressero verso la redazione del Muun. Qui si intrufolarono nel giornale, raggiungendo con facilità, grazie alle loro abilità, l'ufficio di Fessen. "Bene, mettiamoci in cerca degli indizi, mia bella collega." Disse Hunt ad Altea facendole l'occhiolino. |
Elv continuò a massaggiare col suo fazzoletto le gambe di Gwen.
"Non si tratta di esperienza in medicina..." disse lui senza smettere e fissandola. |
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