![]() |
Le sue ultime parole, vidi il Cielo schiarirsi e allungai la mano verso lui ma svani.."Tornerò" dissi.
Si..sarei tornata...ormai il pericolo era passato. Scesi le scale scricchiolanti della ripida scala a chiocciola. Tutto era strano..ero curiosa di sapere di questa storia, ma come avrei fatto a venire qui durante la notte. Nel pensare tutto questo uscii e guardai bene la casa fatiscente nobiliare e il dintorno per imprimerlo nella mente e salii su Cruz. Sistemai il rosso vestito, i biondi capelli e stavolta mi avviai verso casa..temevo a tornare...magari era morto qualcuno e lentamente trottavo per le stradine nel mezzo dei bei palazzi tra i miei pensieri e pronta al peggio, quando mi avvidi di un bel giardino, tenuto con cura...oh si, volevo godermi una bella passeggiata di prima mattina. Vidi una rosa sbucare e mi arrampicai sul muretto per prenderla attenta nessuno mi vedesse..non potevo resistere a una stupenda rosa. |
Era davvero un luogo magico e sognante, le colline nella luce della sera sembravano dipinte con tutti i toni del verde, del blu, e quelle piccole luci, in concomitanza dei focolari rendeva tutto ancora più incantato, come fossimo in una fiaba, di quelle che leggevo da bambina e che mi facevano sospirare.
Ascoltai Aegos raccontarmi del suo sogno con aria sognante. Allora lo immaginai, quel casale da ristrutturare, lui che iniziava a zappare la tera per renderla fertile, i vitigni rigogliosi che lo circondavano anno dopo anno, un giardino fiorito, qualche purosangue nelle scuderie. Lo guardai e sorrisi, con ancora quell'immagine impressa nella mente. "Te lo auguro, Aegos..." sorridendo "Ti auguro di realizzare il tuo sogno.." sussurrai dolcemente, mentre la sera ci accompagnava nel lungo tragitto verso casa e a me sembrava di cavalcare sulle nuvole. |
Andammo via da lì, passeggiando per il giardino.
Poi guardai Elv. "Ovvio che non sia un animale. Siamo tutti d'accordo che si tratti di un altro vampiro. Comunque, non posso andarmene. Primo, perché io sono la responsabile qui e non posso tagliare la corda. Perché se ci fosse qualcuno in pericolo saresti tu e non io, perché non posso fuggire da casa mia e poi perché abbiamo trascorso mille anni fuggendo da un posto all'altro e ora non ce la facciamo più..." risposi. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Tu non sei in pericolo...” disse poco convinto Elv a Gwen “... ne sei certa? Lo credi davvero? E Roze? Non era una vampira come te? Chi l'ha ridotto in quel punto tanto da doverla poi uccidere? Credimi, Gwen... siamo tutti in pericolo... anche tu che sei il capo...” preoccupato.
“Certo che lo realizzerò.” Disse lui tirando le briglie del suo cavallo. “E sarà il vino più buono mai prodotto fra queste colline.” Ridendo di gusto. “E voi invece? Voi che sogno avete?” Chiese a Clio. Altea lungo il cammino notò il bel giardino di un grande palazzo, tutto circondato da un muro. Non seppe resistere alla tentazione e prese a scavalcarlo per cogliere una rosa che spuntava rossa fra i cespugli. Ad un tratto sentì un cane abbaiare contro di lei, poi il rumore di passi. “Ehi...” disse qualcuno avvicinandosi “... chi siete? Questa è proprietà privata e non si può entrare.” Era un giovane giardiniere bruno e dagli occhi azzurri. |
Sospirai appena, quasi uno sbuffo.
"Non me ne andrò. Non posso. Non taglio la corda come la gente senza coraggio. Se c'è da combattere, combatteremo, come sempre." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Era lì...bella, rossa e profumata come una fragola succosa pronta per essere gustata.
La mia mano la stava per afferrare quando udii abbaiare un cane e vidi arrivare un uomo, forse il giardiniere sembrava, e lo guardai...nello spavento e figura barbina mi ferii la mano e caddi dentro al Palazzo dal muretto. Mi alzai subito.."Oh scusate, ho visto la rosa rossa...purtroppo ho la mania delle rose" con la mano ferita e lo guardai arrossendo...che figura barbina, ora sarebbe pure uscito qualche vecchiardo nobile a rimproverarmi e si sarebbe saputo la moglie di Fulminaccio Casale rubava le rose nei giardini. E sorrisi al ragazzo con occhi innocenti tenendo la mano sanguinante. https://data.whicdn.com/images/137202903/original.jpg |
“Dunque voi” disse il giardiniere “siete solita rubare le cose altrui appena le vedete?” Con sguardo serio verso Altea. “Sapete che è un furto? Anche se si tratta di un semplice fiore è comunque sempre un furto.” Notò la mano insanguinata. “Siete anche ferita...” mormorò.
Arrivò un vecchio maggiordomo attirato dall'abbaiare del cane. “Cosa succede?” Il giardiniere gli raccontò tutto. “Siete una ladra!” Il maggiordomo. “Va bene...” disse Elv a Gwen “... va bene, resteremo qui e difenderemo il palazzo...” accarezzandole il viso, per poi darle un dolce e leggero bacio sulle labbra. Intanto albeggiava e la magia dell'aurora nascente screziava di rosata bellezza le forme dolci e sognanti delle belle colline di Chanty. |
Accennai un sorriso e annuii.
Poi mi baciò dolcemente e teneramente. "Albeggia, devo rientrare..." sussurrai, senza smettere di assaporare e mordicchiare dolcemente le sue labbra. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ecco..ora ero a posto.."No!" esclamai ai due..."Pensavo questa casa fosse disabitata, provengo da una casa più indietro ed era disabitata...ho visto questa rosa e volevo...ecco..portarla a mia madre" mentendo spudoratamente.."Ma è ancora lì..." presi il borsello e presi delle monete di oro e afferrai la mano del ragazzo dagli occhi azzurri con la mano insanguinata e le posai sul palmo.."Sono per ricambiare del danno fatto, perdonatemi" abbassando lo sguardo...quelle monete valevano certo più di quella rosa ma potevo solo discolparmi in questo modo..tutta colpa tua, Dama Nera, e la rosa rossa che Lui ti portava ad ogni incontro.
Il ciondolo bruciava in modo forte e guardavo il giardiniere..."Chiedo venia" dissi mordendomi le vermiglia labbra. |
“Una casa disabitata...” disse il vecchio maggiordomo ad Altea “... vi sembrava davvero? Il giardino fiorito non vi ha spinto a credere che invece fosse abitata? Così come le piante sulle logge e le lampade accese sul portone?” Con tono seccato.
“Suvvia...” il giardiniere al maggiordomo “... per questa volta possiamo lasciar perdere...” “Madama Lys se lo venisse a sapere si adirerebbe non poco.” Fissandolo il maggiordomo. “Per una volta non accadrà nulla.” Ribadì il giardiniere. “Prendete pure questa rosa. E di certo non vogliamo le vostre monete. Ora portatela a vostra madre.” “E sia.” Il vecchio maggiordomo sbuffando. “Per questa volta chiuderemo un occhio. Andate ora.” Ad Altea. Elv annuì a Gwen ed insieme rientrarono in casa. Fuori albeggiava. Una volta dentro, Gwen ed Elv videro Nikolaj, Ivan e Tatiana seduti. Avevano l'aria di aver discusso parecchio e di cose importanti. |
Rientrammo e fiutai aria di discussioni.
"C'è qualcosa di cui parlare?" chiesi, con tono tranquillo, ma attento. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Sentivo prima parlare uno e poi l' altro....presi la rosa dalla mano del giardiniere e lo guardai negli occhi..."Si, io mi sono persa nel bosco...talmente era lo foga di ieri sera per fuggire" dissi a bassa voce al giardiniere visto il maggiordomo anziano mi stava antipatico.."Tenete i soldi e vi chiedo di riaccompagnarmi a casa gentilmente" .. in effetti la casa disabitata era a pochi metri e forse lui ne sapeva qualcosa e ne avrei ricavato qualcosa.."Non è per mia madre...ho pure paura mio marito abbia una brutta reazione...gentilmente" facendomi gelida negli occhi.
|
Gli sorrisi, non avevo dubbi che avrebbe realizzato il suo sogno, dopotutto se gli faceva brillare gli occhi in quel modo doveva essere speciale.
Poi mi chiese se anche io ne avessi uno. Oh sapessi... Mi fermai per un momento a guardare quel meraviglioso panorama. "Vorrei essere padrona della mia vita.." sussurrai infine, voltando il cavallo verso il sentiero che portava a casa. Il libro che avevo preso a Monsperone forse poteva aiutarmi in quel momento. Avevo dedicato a quel gioco anche troppo tempo. Sospirai. Era tempo si tornare a casa, la sera era inoltrata, buia, e io non potevo rischiare. |
“Diglielo...” disse Tatiana a Nikolaj.
“E va bene...” questi con un sorriso enigmatico. “Cosa deve dire?” Chiese Elv. “Non a te...” fece Nikolaj “... tu non sei uno di noi... a lei devo dirlo.” Indicando Gwen. “Veramente dovrei lavorare...” disse perplesso il giardiniere “... e sia...” annuì ad Altea “... ma non posso attardarmi troppo... prendo un cavallo e vi accompagno.” Prese un cavallo e con Altea si avviò verso la casa di lei, nonostante non avesse digerito la bugia sulla rosa. Aegos guardò perplesso Clio. “Padrona della vostra vita...” disse “... che significa? Siete giovane, bella e ricca... se non siete padrona della vostra vita allora proprio non saprei chi possa esserlo...” ridendo “... siete davvero strana.” Divertito. |
Ora mi stavano facendo innervosire.
Che stava succedendo? Inoltre quel sorriso come sempre non mi piaceva. "Nikolaj smettila e parla. Muoviti" sbottai, a muso duro e tono spazientito. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Vi ringrazio e mi scuso per la rosa...sapete è più forte di me..e non è dettato da me, se vi dicessi sono in preda a una maledizione mi prendereste pure per pazza che per ladra" ridendo e osservandolo di sottecchi..era un bel ragazzo, semplice e sincero e dissi timidamente.."Io sono la Contessa Altea de Bastian" tirando le briglie a Cruz e fermandomi.."Dovrei escogitare qualcosa per mio marito o mi picchierà come ieri sera, ho trascorso la notte in una casa disabitata veramente..e ho visto un fantasma...io stanotte ci voglio tornare, mi deve dire chi abitava in quel posto e la maledizione di quella casa..aiutatemi vi prego..e temo a ritornare a casa...mi promettete che verrete con me stanotte, sola nel bosco non va bene...anche perché ero braccata dagli uomini del Maresciallo, meglio non parlarne" e rimasi a fissarlo...sicuramente mi avrebbe preso pure per pazza.
|
Icarius guardò perplesso Altea.
“In verità io non vado molto d'accordo con queste storie, madama...” disse “... e poi vostro marito avrà ragione di adirarsi se andrete di sola di notte nel bosco... forse dovreste parlarne con un prete... andare dietro a maledizioni e fantasmi non è da dama, credetemi...” In lontananza apparve il castello di Fulminaccio nell'albeggiare. “E sia...” disse ridendo Nikolaj a Gwen “... ecco... ho scritto al maestro... gli ho chiesto un aiuto... sono accadute troppe cose strane per i miei gusti... bene, ora lo sai.” “Dovevi parlarne prima con Gwen, è lei il capo.” Elv. “Stanne fuori, mortale!” Seccato Nikolaj. |
Sorrisi appena ad Aegos.
Già, vista da fuori la mia vita sembrava perfetta, chi avrebbe potuto desiderare di più che un bel castello, dei servitori, una vita agiata. Eppure la verità era ben diversa, in realtà quella vita era una prigione, una vita vissuta a metà. Tutti hanno i propri demoni interiori, soltanto che il mio se ne andava a spasso per il palazzo, seminando depravazione, terrore, crudeltà gratuita e tante altre cose carine del genere. "Non tutto è come sembra, Aegos.." continuando a cavalcare verso casa "In realtà ci sono molte cose che non posso fare, cose che la mia posizione, il mio essere donna non mi permettono di fare..." sospiro, guardando la sera che è sempre più scura. Già... cose per le quali avevo sacrificato tutto il resto e ora mi sembravano così insignificanti. Sapevo combattere ora, sapevo combattere meglio di molti uomini, e allora? Avevo sacrificato la mia famiglia, la mia vita per quello, un prezzo troppo alto. "Non mi aspetto che tu capisca, Aegos.." con un sorriso leggero "Probabilmente nessuno può..." in un sussurro. |
"Ne ho già parlato con un prete...ma il prete della mia famiglia dice è così...vi prego...perché a questo punto se ho avuto una visione vuol dire mi sono immaginata tutto, se la vedrete pure voi...mi sentirò sollevata" concedendogli un sorriso e donandogli la rosa rossa.."Questa è vostra, magari avrete una amata a cui donarla. Mio marito? E' un pazzo e violento, mi hanno obbligato a sposarlo, mi picchierebbe anche se dessi pochi soldi a un mendicante per fargli la carità. Ebbene sono fuggita ieri sera perché mi picchiava e uno dei miei servitori gli è saltato addosso perché pure lui ha una cieca gelosia verso me...gli ho lasciati lì..chissà magari ora sarò vedova visto quel ragazzo voleva ucciderlo...non so perché ma mi ispirate fiducia, magari potreste dire mi avete trovata svenuta nella foresta e poi aiutata a riprendermi...così mio marito mi crederebbe" lo immaginavo mi avrebbe preso per pazza...Altea la pazza visionaria...ma io stanotte se era vivo gli avrei dato un potente sonnifero e sarei fuggita in quella decadente dimora..e a quel pensiero mi scese una lacrima, per tutti ero pazza..che mi sarei aspettata da questo uomo sostenuto.
|
“Forse” disse Aegos cavalcando accanto a Clio “dovreste vivere più libera... siete troppo impettita, distante... vostra sorella è molto diversa da voi, se posso permettermi... sembrate... si...” ridendo “... sembrate una suora.” Divertito, per poi guardandola con l'aria di chi non si capisce se è serio o meno.
“Milady, se lasciassi il mio palazzo di notte senza permesso le mie padrone mi caccerebbero.” Disse il giardiniere ad Altea. “Quanto a vostro marito... beh, non vorrei finire nei guai... se è così geloso chi gli impedirebbe di credermi un tipo molesto?” Timido e preoccupato lui. “Perdonatemi, ma vi riaccompagnerò fino al portone di casa vostra e poi tornerò indietro, visto devo lavorare, è giorno ormai.” Poco dopo raggiunsero il palazzo di Altea. |
Mi immobilizzai.
Lo aveva fatto davvero. Davvero aveva scritto al Maestro. Inoltre senza dirmelo. Afferrai Nikolaj e lo scagliai lontano sulla parete opposta, che tremò a seguito dell'impatto, mentre il mio ruggito fragoroso e roboante riecheggiava per il palazzo. I miei occhi si fecero infuocati mentre lo fissavo con odio e disprezzo. "Come hai osato agire senza consultarmi? E chiedere consulto al Maestro! Che per quanto mi riguarda potrebbe essere direttamente coinvolto in tutto questo!" sbraitai, mentre mi avvicinavo a passo felino verso di lui. Lo afferrai dal bavero. "Da questo momento sei ufficialmente fuori dalla Congrega della Dalia Nera, Nikolaj Rostov" sibilai, poi lo lasciai malamente. Guardai Tatiana e Ivan. "Accompagnate il duca alla porta" con tono freddo e sguardo gelido.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...b5a192ff04.gif Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Annuii.."Non preoccupatevi, d' altronde non so pure il vostro nome e non mi interessa nemmeno saperlo" ponendomi davanti a lui e giocherellando con i glicini violacei che pendevano formando un arco prima di arrivare al portone del Palazzo e lo guardai in modo enigmatico...il mio sguardo si fissò sul suo, non capii nemmeno io il motivo e dissi solo.. "Aspettate un attimo gentilmente" e chiamai Salamano "E' il maggiordomo, voglio sapere cosa è successo prima di entrare" e la mano andò sulla impugnatura della spada...oh si ti ucciderei marito mio...se non credessi negli Inferi, anche se tu sei un Diavolo perfido.
|
Lo guardai negli occhi, un lungo istante, un istante in cui tutti i sogni di quel giorno svanirono come la foschia nell'alba.
Scossi la testa, con un leggero sospiro. "Oh certo, dovrei vivere come mia sorella, secondo te, eh? Concedersi al primo venuto come se non valesse niente, vivere nella depravazione, nella crudeltà, senza avere il minimo rispetto per il proprio corpo, per la propria anima immortale per la decenza, che diamine!" sbottai, tutto in un colpo. Sempre Lys, era sempre e solo lei, con il suo corpo in bella vista, la sua assenza di morale, il suo essere libertina e spudorata, crudele e sanguinaria. "Non sono una suora, Aegos, a differenza di mia sorella sono una Donna..." guardandolo negli occhi "E una donna non è nulla senza la sua virtù!" lo guardai, fieramente, per poi voltarmi e aumentare il ritmo della cavalcatura. Sentivo le lacrime affiorare, ma cercai di ricacciarle indietro. Era sempre stato così, l'avevo sempre saputo. Ma io non sono come lei, non lo sarò mai! E dentro il mio cuore sapevo che un giorno, se mi fosse stato concesso di incontrare l'Amore vero, lui avrebbe capito, lui avrebbe apprezzato il fatto che abbia preservato qualcosa che è per lui, per lui solo. Lui sarebbe arrivato, prima o poi... nonostante tutto quello che mi era capitato, non avevo mai smesso di credere all'amore. |
Tatiana ed Ivan restarono ammutoliti da quella reazione di Gwen, mentre Elv rimase impressionato a guardarla.
Nikolaj non ebbe il tempo di reagire. Un attimo dopo Ivan lo portò fuori di casa. “E' giorno ormai...” disse Nikolaj a Gwen “... mi mandi a morire fuori? Questo vuoi?” Clio aumentò l'andatura del suo cavallo e distanziò quello di Aegos. Lui però la riprese ed afferrò le briglie di Ercole. “Non volevo dire questo...” disse guardandola negli occhi “... non ho mai pensato che vostra sorella fosse migliore di voi... nemmeno per un istante...” |
Mi voltai a guardarlo.
A lungo, lo sguardo ridotto a due fessure "Potrei dire lo stesso, sapendo che hai avvisato il Maestro" ribattei, spiegai appena la testa di lato "Convincimi a non ridurti ad un mucchietto di cenere." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Il maestro deve sapere.” Disse Nikolaj a Gwen. “Vuoi prenderti poteri che non hai. Lui deve sapere e decidere il da farsi, che tu lo voglia o no. Anzi, già sa tutto.” Con un ghigno.
|
Se avessi risposto di nuovo, lo avrei incenerito anche solo con le parole.
Così non ribattei. Lo presi allora dalle mani di Ivan e lo portai davanti ad Elv. "Ringrazialo" sibilai all'orecchio di Nikolaj, stando dietro di lui "Ringrazia che abbia fatto a lui una promessa. O faresti compagnia ai resti della bara bruciata in giardino." Lo lasciai e mi allontanai. "Non farti vedere in giro almeno fino a domattina" aggiunsi. Poi andai in camera a passeggiare nervosamente avanti e indietro, in preda a mille pensieri. Già mi immaginavo il terzo grado del Maestro, il suo tono, quell'atmosfera opprimente. Stavolta l'aveva fatta grossa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen era a camminare nevosa nella sua camera, quando arrivò Elv.
"Eccoti..." disse sulla porta "... posso o rischio di essere incenerito?" Con tono scherzoso. "Come stai?" |
Volevo scappare via, lontano.
Volevo correre e tornare a chiudermi tra i miei libri, dove nessuno poteva giudicarmi né ferirmi, perchè lo facevo già benissimo da sola. Eppure non sapevo nemmeno se ci sarei arrivata, dopotutto era notte, ero in un bosco, mi stupivo di essere ancora me stessa, a quel punto. Lui arrivò e prese le briglie, io istintivamente reagii attaccando le sue mani, scaricando le dita dalle briglie con un movimento automatico, meccanico, dettato dalla rabbia, dalla frustrazione e dagli anni di allenamento. Poi mi bloccai, rendendomi conto che non avrei dovuto. "Scusa, sono abitudini difficili da cancellare..." con un timido sorriso poi quelle parole mi rubarono un sorriso. Restai a guardarlo per un lungo istante, in quegli occhi azzurri cosi indecifrabili. "Davvero?" con un sorriso malinconico "Eppure sembrava mi steste consigliando di comportarmi più come lei.." con gli occhi nei suoi, cercando di scorgerne ogni pensiero. |
Stavo cambiandomi d'abito ed indossai di fretta una vestaglia rossa molto leggera.
Era Elv. Risposi con un sorriso amaro. "Entra, entra..." invitandolo con un cenno della mano "Mentalmente stanca. Distrutta, spazientita, arrabbiata. Potrei distruggere tutto il palazzo anche solo guardandolo..." con un piccolo sospiro, stando seduta fra la finestra chiusa ed il comò. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...cf8a20d4dd.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Perdonatemi, sono stato scortese...” disse rammaricato Icarius ad Altea “... il mio nome è Icarius...”
Si aprì uno spioncino nel portone ed apparve il vecchio Salamano. “Madama...” ad Altea “... dove siete stata? Vostro marito vi ha cercata e poi è uscito con i cani ed altri servi per trovarvi...” Elv entrò e vide Gwen con indosso quella rossa e leggera vestaglia, molto sensuale. “Ehi...” disse compiaciuto “... conviene vederti arrabbiata più spesso...” facendole l'occhiolino “... dai, dimmi... come stai?” Chiudendo la porta dietro di sé e preoccupato per lei. |
Sorrisi stavolta divertita a quel velato complimento, con una leggera sfumatura di malizia.
"Te l'ho detto. Sono arrabbiata per il comportamento di quello scapestrato e sono preoccupata per la probabile reazione del Maestro. Spero solo di riuscire a gestire bene questa situazione, quando sarà il momento..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise.
“Dimmi cosa devo fare, per me è tutto nuovo questo mondo...” disse a Gwen “... sai che mi fido di te e non voglio altro che aiutarti... per me sei la cosa più importante e più bella...” guardandola in quella meravigliosa vestaglia rossa come il sangue. Aegos sorrise, liberando le mani dalle redini. “Affatto, madama...” disse a Clio “... io non voglio voi siate simile a lei... non con tutti, ma solo con me...” facendole l'occhiolino “... dopotutto, con tutto il rispetto, mi avevate chiesto di trattarvi come una ragazza normale e non come la mia padrona...” |
Sorrisi abbassando un attimo lo sguardo.
Poi sentivo i suoi occhi addosso e mi piacevano da impazzire. Il desiderio ancora inappagato che avevo di lui si faceva sentire, urlava e sbraitava dentro di me. "Intanto voglio che tu ti sieda qui, davanti a me" spostando la sedia e prendendo le sue mani per avvicinarlo e farlo sedere "Immagino che tra un po' il Maestro arriverà ed io volevo sapere se ti senti pronto" immaginavo che avrebbe compreso a cozza alludevo "La prima volta che è stato qui ha sentito il tuo odore, perché, beh... Sei l'unico mortale della casa. E non posso fare a meno di ritenere che tu possa rischiare davvero tanto, nelle tue condizioni, se lui dovesse soggiornare di nuovo qui..." lo guardavo teneramente, con comprensione, perché non era una scelta facile, per di più in questa circostanza. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Sospirai di sollievo, non se n'era accorto.
Non si era accorto che il movimento che avevo fatto per togliere le sue mani dalle redini era una presa di lotta, una di quelle che una ragazza per bene non avrebbe dovuto conoscere. Meglio così, probabilmente uno stalliere non sapeva nulla di combattimento. Arrossii appena a quelle parole, poi scossi la testa. "Sei molto presuntuoso.." guardandolo divertita "Sì, in effetti il gioco doveva essere questo, mi chiedevo quando avresti iniziato a farlo.. ormai è quasi l'alba!" fissandolo negli occhi. |
"Icarius" dissi pensierosa a bassa voce "Un bel nome, come la vostra persona...lavorate sodo noto, se foste libero vi assumerei come giardiniere, ma non vado a rubare la servitù agli altri ma avete un qualcosa di molto nobiliare in voi" e mi trovai a sorridere spontaneamente mentre da un rampicante su un muro prendevo una rosa selvatica rossa e la avvolsi nel mio fazzoletto intriso di profumo ambrato, dove vi erano ricamate le mie iniziali e gliela misi tra le mani per poi staccarle subito per la troppa vicinanza..."Io...se vorrete parlare con me mi troverete il pomeriggio nel laghetto qui vicino a leggere, è l' unico posto dove posso stare in pace..oppure magari stanotte sarò in quella casa, o qui...io...sono un Mistero da scoprire" appena dette quelle parole lo spioncino si aprì e vidi Salamano e guardai Icarius ridendo.."Mi sta braccando pure con i cani da caccia magari per uccidermi? O è preoccupato per la mia sorte perché lui è un vile e volgare borghese e mio padre lo ucciderebbe con le sue mani...Furio, vostro nipote?" chiesi preoccupata per quel ragazzo strano.
|
Elv si sedette davanti a Gwen, tenendola per le mani e guardandola negli occhi.
“Capisco...” disse, per poi prendere un bel respiro “... si, sono pronto.” Annuendo. “Eh, non mi sembrava carino arrivare subito al dunque.” Disse ridendo Aegos a Clio. “Però l'alba non è poi tanto diversa dalla notte, no?” Fissandola. “Non è più buio, ma non è neanche totalmente giorno...” facendole l'occhiolino. Poi il suo sguardo cambiò, da irriverente e scanzonato si fece più serio, caldo e profondo. Un attimo dopo si avvicinò prima al volto, poi alle labbra di lei e la baciò. Un bacio improvviso, sensuale, caldo, profondo. Icarius arrossì appena e sorrise, cercando di nascondere l'imbarazzo. “Oh, madama, siete gentile...” disse ad Altea “... ma ahimè posso assicurarvi che non sono affatto nobile...” guardandola cogliere quella rosa che poi gli donò col suo fazzoletto profumato e firmato “... siete molto gentile... grazie, madama...” ancora imbarazzato. Lo spioncino si aprì ed apparve Salamano. “Eh, purtoppo Furio è finito in guai grossi, madama...” amaramente il vecchio e fedele servitore. |
A quelle parole di Salamano guardai Icarius tristemente, potevo scorgere in lui ancora il rossore del viso e mi avvicinai a lui scuotendo il capo.."Parlate Salamano...io non ho mai capito, vostro nipote era colto da furiosa gelosia verso me..mio marito e tutto ciò che mi circondava, voleva pure uccidere mio marito, ieri sera sono fuggita proprio mentre vi era quella collutazione tra loro, non potevo resistere...è morto? Mi sentirei in colpa per tutta la vita" sospirando e posando in modo distratto la mano su quella del giardiniere.
|
Lo guardai e sorrisi appena.
Poi gli diedi un dolce bacio sulla fronte, tenendogli il viso fra le mani. "Sicuro? Insomma... Io non posso obbligarti a restare qui, finendo anche tu per vivere questa non-vita..." sospirando appena. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Salamano scosse il capo.
“No, madama...” disse ad Altea “... ma è stato messe ai ferri, dopo una tremenda serie di frustate... ora dovrà decidere vostro marito circa la sua sorte...” scoppiò in lacrime “... vi prego, fate qualcosa, signora...” Icarius che era arrossito ancor più quando la mano di lei si era posata sulla sua, a sentire le parole del vecchio restò parecchio impressionato. “Vivere senza te sarebbe una non vita, Gwen...” disse Elv guardandola negli occhi “... io ti amo e se devo attraversare l'oscurità per poter stare con te allora si, voglio diventare uno di voi.” Deciso. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 08.20.25. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli