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Gwen suonò il campanello ed un'infermiera arrivò.
“Eccomi...” disse entrando “... ha bisogno di qualcosa?” |
Un'infermiera entrò.
"Volevo... Volevo chiedere al dottore se potevo andare via. Mi sento meglio." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Lo faccio chiamare subito.” Disse l'infermiera a Gwen.
Uscì e dopo qualche minuto tornò il medico. “Eccoci...” entrando e chiudendo la porta “... allora, vediamo un po'... dovrei farti uscire? E chi mi dice che non ritenterai il suicidio?” |
Annuii e poi tornò il medico.
Lo guardai in silenzio. "Dunque che facciamo? Ha intenzione di lasciarmi qui ricoverata a vita? Spero abbia almeno un mazzo di carte per passare il tempo..." dissi, con pungente sarcasmo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il medico sorrise a Gwen.
"Notevole sarcasmo, ma temo mi occorra qualche risposta in più per avere il permesso di andare via." |
Accennai un sorriso, ma poi tornai seria.
"Devo compilare un questionario?"insistetti io, sempre con sarcasmo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“No, devi convincermi che non ritenterai più il suicidio.” Disse il medico a Gwen. “e hai si e no quindici minuti per farlo.” Sorridendo.
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"Allora spero abbia un cronometro..." alzando appena le sopracciglia.
Poi sospirai. "Senta, io voglio solo uscire di qui e cercare di rintracciare il mio ragazzo. È stato solo un brutto errore avventato che non ho motivo di replicare. Non ho altro modo per convincerla, quindi dovrà farsi bastare questo" risposi, determinata e perentoria "Ha contato i quindici minuti?" aggiunsi poi, con sorriso soave, piegando la testa di lato. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il medico guardò Gwen per un lungo istante.
“Va bene...” disse “... firmerò la tua uscita... fra mezz'ora potrai andartene. E buona fortuna, ragazza mia.” Dopo mezz'ora precisa Gwen lasciò l'ospedale. In strada c'era il caos. Gli uccelli circondavano i palazzi, mentre il cielo era freddo e cupo. |
Evitai di darlo a vedere, ma fui seriamente sollevata quando disse che potevo andare.
Infatti, dopo mezz'ora ero già fuori, anche se c'era il caos totale. Bene. La strada fino alla campagna poteva essere lunga, ma dovevo tentare. Elv avrebbe potuto essere lì e non volevo perdere la possibilità. Mi tenni pronta in caso avessi dovuto coprirmi il naso e la bocca col collo del maglione per evitare quell'aria venefica e che mi aveva quasi distrutto la vita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gwen, lasciato l'ospedale, cercò allora di uscire dalla città e raggiungere la casa in campagna.
Tuttavia non era così breve il tragitto, soprattutto tenendo conto che il cielo minacciava di nuovo tempesta e gli uccelli volteggiavano in modo minaccioso a poca distanza dal suolo. Imboccò la stradina che portava in campagna e poco dopo un'auto si fermò per darle un passaggio. |
Avanzare non era facile, con la tempesta in arrivo e i maledetti uccelli di nuovo all'attacco.
Ma dovevo farcela e andare avanti. Avevo da poco imboccato la stradina per la campagna, quando con la coda dell'occhio vidi una macchina rallentare, ma continuai a camminare facendo finta di nulla. Poteva essere qualcuno di inoffensivo, come poteva non esserlo ed io non potevo fidarmi di nessuno. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi strinsi addosso a Lui felice.....e rimasi per tempo a fissare i suoi occhi.."Sai...ho studiato molto la storia di quella Famiglia..hai gli occhi dei Taddei.." ridendo.
Poi quel tonfo improvviso..."Cosa è stato?Presumo nulla di buono visto i precedenti accadimenti..andiamo a vedere?" stiracchiandomi ancora addosso a Hiss. http://www.buzzland.it/wp-content/up...25-324x160.png |
Era da poco passato Mezzogiorno e Gwen proseguiva da sola lungo la stradina isolata che ormai si addestrava nella campagna appena fuori dalla città.
La verde e vasta brughiera si fingeva delle luci del pomeriggio, sotto un cielo che sembrava un mare mosso e minaccioso. Da lontano le nuvole si illuminavano dei lampi e dei fulmini che sembravano ammonire la Terra di imminenti ed inesorabili castighi. Un'auto si fermò accanto alla ragazza. Il finestrino si abbassò ed un volto apparve che guardava Gwen. "Vieni, sali." Disse il nonno di Elv. Era solo al volante di quella macchina. |
Quel tonfo sordo e cupo che proveniva dal pianterreno.
"Aspetta qui..." Disse Hiss ad Altea, per poi alzarsi dal letto e rivestirsi. Fuori il cielo non prometteva nulla di buono e gli uccelli volteggiavano minacciosi attorno al cottage. |
Mi accorsi presto che non sarei stata ancora in condizioni di lasciare l'ospedale, avevo sicuramente perso tantissimo sangue, che probabilmente era ancora lì frammisto all'acqua nella vasca e mi sentivo già stanca e spossata, pur non avendo fatto molta strada, ma avevo dovuto.
Non potevo restare lì a lungo, senza la più pallida idea di dove fosse Elv. A questo proposito, sentii una voce familiare. Mi voltai ed in macchina vidi suo nonno. Salii subito. "Lei è il nonno di Elv" dissi in un'affermazione, quando salii "Per caso... Per caso sa dov'è?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'auto riprese a camminare, addentrandosi nel cuore della campagna.
"No, non so dove sia." Disse il vecchio nonno a Gwen. "Tu piuttosto... perché sei qui da sola? Sei fuggita? Sei scappata via da lui?" |
Quel contatto, quella mano nella mia, quel gesto così immediato e semplice, così spontaneo e naturale mi provocò un brivido intenso che partendo dalla mano prese tutto il mio essere, sconvolgendomi nel profondo.
Lui si voltò, e io mi pietrificai, incapace di muovermi, respirare, forse persino pensare, persa com'ero in quell'azzurro intenso che mi fissava in silenzio. In quel silenzio irreale, potevo sentire distintamente il battito del mio cuore che si faceva via via sempre più intenso, sempre più rapido, forte, incontrollato. Avevo mille pensieri che mi attraversavano la mente, mentre tutto il mio essere era scosso da quelle emozioni senza nome che tanto mi sospendevano e mi attraversavano come se vi avessero sempre albergato senza che io lo sapessi. Quegli occhi... quegli occhi fissi nei miei, quasi volessero leggermi dentro. Com'era diverso quell'azzurro dal mio... com'era più intenso, profondo. Il mio a confronto sembrava il riflesso di un ruscello di montagna, quando il cielo è ancora chiarissimo dal sole così vicino, e l'acqua è limpida e trasparente. Così mi sentivo in quel momento: trasparente. Avevo la netta sensazione che lui potesse leggermi dentro, attraversarmi con quegli occhi fatti di cielo d'autunno specchiato in un mare profondo e misterioso. Se i suoi occhi celavano ogni emozione, costringendomi a fare mille pensieri per chiedermi cosa stesse pensando, provando, sentendo in quel momento che si era fatto caldo ed intimo all'improvviso, come un fiore che sboccia dalla neve senza preavviso alcuno, i miei, al contrario, mostravano fin troppo come l'acqua di quel ruscello di montagna a cui tanto assomigliavano, quel genere di ruscello che lascia intravedere i sassi irregolari e variegati che si trovano sul fondo, tanti, diversi e sterminati come le emozioni che attraversava il mio animo in quel momento, mentre le nostre mani erano unite in quel lieve contatto inaspettato. Arrossii lievemente, e un sospiro sussurrato ruppe quel silenzio assordante. |
Hiss si alzò dal letto ma io mi rivestii, l' ultima volta ci stava rimettendo la pelle.."Aspetta vengo pure io" mentre vidi un cielo strano, gli uccelli volteggiavano in modo inquieto e nulla prometteva di buono.."Sembra il film "Birds" di Hitchcock" asserii titubante mentre mi avvicinavo a lui.
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Continuammo a camminare, ma lui non sapeva dove fosse Elv.
Tentennai un attimo, ma poi gli raccontai tutto. Quel "tutto" che nè i poliziotti, nè il dottore o le infermiere dovevano sapere. Partii da quando avevamo dovuto lasciare la loro casa, fino ad ora. Non fu facile, ma, a fatica, ci riuscii. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius si voltò e vide gli occhi di Clio che lo fissavano.
Erano chiari, quasi trasparenti e sembrano acquisire un riflesso particolare grazie al lieve e caldo rossore delle sue guance chiare. I due si guardarono per un lungo istante indefinito, quasi come se il mondo fuori dall'auto per un attimo avesse smesso di esistere. Forse lui fu sul punto di dirle qualcosa, ma delle voci confuse dalla strada seppero l'incanto di quel momento. Voci e grida, rumori e gente agitata per la città. |
"Non conosco il film di cui parli..." Disse sarcastico Hiss ad Altea "... a me invece ricordano un altro film... Gli uccelli si intitolava..."
Scesero di sotto, con prudenza, vedendo nel salotto un'ombra. |
"Era inevitabile..." Disse il nonno di Elv a Gwen "... prima o poi doveva accadere e forse sarebbe stato giusto che tu non fossi mai entrata in questa storia..." guidando.
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Guardai Hiss stranita e mi scappò una risata abbracciandolo "Oh, tesoro..appunto in inglese "Birds" significa proprio "Uccelli" ed è il film a cui mi riferivo" scompligliando i capelli bruni divertita.."Sono troppo anglofona vero?".
Poi mi accorsi di un' ombra in salotto..."Un' ombra..che cosa può essere, scendi tu avanti e io dietro". |
Lo guardai un po' perplessa.
"Nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo, con gli animali, le persone, quelle strane piante, tantomeno lui" dissi, perché in effetti era così. Nessuno lo avrebbe immaginato. "Comunque, ora voglio solo ritrovarlo e dirgli che tutto questo non succederà più... Perché mi manca..." mormorai piano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Siamo in Italia, non in America o in Inghilterra." Disse Hiss ad Altea.
Poi i due scesero in salotto, vedendo un'ombra. Lui annuì a lei ed afferrò una grossa bomboniera come fosse un'arma. Allora silenziosamente avanzò verso la misteriosa ombra, pronta a colpirla. "Fermo, in Nome del Cielo!" Gridò colui a cui apparteneva l'ombra. |
Restammo lì a fissarci per un lungo ed interminabile istante.
Un istante in cui il mondo intero sembrava essersi fermato, come se l'intensità dei nostri sguardi avesse questo potere, come se quel momento fosse destinato a durare per sempre, come se niente all'infuori di noi avesse importante, come se l'intero universo si limitasse a quella macchina, alle nostre mani immobili ancora una sull'altra, ai nostri occhi che si fissavano come se non esistesse nulla all'infuori dell'altro. Ma poi delle voci confuse ruppero quell'incanto, costringendomi ad abbassare lo sguardo e guardare fuori dal finestrino per capire che cosa stesse succedendo. La mia mano, però, rimase ancora poggiata sulla sua, come se fossi incapace di interrompere quel contatto. |
"Fossi in tè lo dimenticherei." Disse il nonno di Elv a Gwen. "Restare con lui porterà solo infelicità per entrambi."
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Lo guardai a lungo, in silenzio, incapace di parlare.
"No, non posso e non voglio, non lo farò. Ma anche se volessi, non lo farei senza avere prima una spiegazione" a lui "Perché dice così?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guardai Hiss afferrare la bomboniera..stavo per fermarlo..era un pezzo raro ma la situazione era pericolosa.
Lui intimò qualcosa all' ombra e io guardavo sia quell' ombra che la preziosa bomboniera. Scaltra, afferrai l' antica spada appesa datami da un samurai.."Volpe Ambrata". |
Quel caos, quell'agitazione dalla strada ed Icarius si voltò di scatto a guardare fuori dal finestrino.
"Ma..." disse "... ma che diavolo succede?" Fissando poi Clio accanto a lui. Intanto in strada arrivarono diverse auto della polizia e da un megafono si ordinava alla popolazione di restare chiusa in casa. |
Il vecchio guardò per un attimo Gwen e poi tornò a fissare la strada.
"Perché la nostra famiglia è maledetta..." disse "... condannata... l'insania, la pazzia ci tormentano da sempre... ed anche Elv ne paga le conseguenze..." |
Altea afferrò la sua spada e Hiss abitava la preziosa e pesante bomboniera.
Ma quell'ombra si voltò di scatto e mostrò finalmente il suo volto. Era un uomo anziano, spaventato che alzava le mani in segno di resa. |
Vidi la preziosa bomboniera alzarsi...addio pezzo di valore....e io mi feci avanti con la spada quando quell' ombra prese la forma di una persona anziana.."E voi??Che ci fate nella mia casa...oh bella, pure questo ora" con fare sorpreso e poi guardai Hiss "Stiamo cauti, l' ultimo anziano romantico incontrato fu un fioraio che ti ha aggredito" per poi guardare l' uomo.."Potete dirci chi siete e perché siete qui?".
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Rimasi col fiato sospeso prima che parlasse.
Poi, fu anche peggio. Puntai lo sguardo fuori, in silenzio. Improvvisamente, non volevo più sapere chi fosse Ilaria e cosa le fosse successo. Era meglio non saperlo. "Non ce la faccio..." sussurrai, piangendo e scuotendo la testa "Non ce la faccio a fare a meno di lui... Non ce la faccio... È più facile per me vivere con la sua pazzia, che senza di lui..." aggiunsi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Fuori da quella macchina c'era il caos più totale e assurdo.
Nulla di tutto quello che vedevamo sotto i nostri occhi aveva senso, tutto sembrava essere presa di un illogico senso di caos imperante. "Non ne ho idea..." con gli occhi strabuzzati guardando Icarius "Sembrano tutti impazziti..." scuotendo la testa. |
"Già, meglio non fidarsi di nessuno." Disse Hiss con fare minaccioso.
"No, fermi!" Implorò l'anziano. "Sono un prete!" "Si, come no..." sarcastico Hiss "... ed io sono Paulo Dybala!" "No, è la verità!" Urlò il vecchio."Guardate!" Mostrando il Crocifisso che aveva al collo. |
"Allora sei pazza anche tu." Disse il vecchio a Gwen.
Infine arrivarono ad una grande casa di campagna, isolata dal resto del mondo e protetta da alte querce Afragolignonesi. |
"È probabile..." mormorai, mentre asciugavo le lacrime.
Non lo avevo mai negato, fin'ora, ma pazzia o meno, ciò che volevo era stare con lui, solo questo. "Dove siamo?" chiesi, guardando la casa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Paulo Dybala? L'attaccante juventino...ah tifi Juventus, beh non abbiamo parlato mai di calcio, ora lo so" ma poi guardai l' uomo che si professava un prete.
Hiss era titubante ma egli ci mostrò un crocifisso.."Sapete..non basta mica un crocifisso per professarsi Cattolico e Prete, ma pensiamo non siate un essere demoniaco almeno...diteci perché siete qui e come siete arrivato, la porta mi sembrava chiusa" sobbalzando e arrossendo.."Oh spero non abbiate sentito..rumori molesti prima" guardando Hiss ma pensando se veramente quell' uomo era un prete e perché mai fosse qui, forse cercava un rifugio. |
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