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“Aspetta...” disse all'improvviso lui, per poi saltare giù dall'albero e raggiungerla “... aspetta...” fissando Gwen.
Il suo sguardo percorreva tutta la persona di lei, quasi cercando qualcosa di strano, di curioso, di forse soprannaturale. “Sei una fata vera?” A lei. “E sei qui per l'oracolo e la profezia? Bene, allora ecco spiegato il tuo interesse per me... è solo per salvare il tuo regno, no?” |
Mi fermai quando mi chiamò.
Restò poi a guardarmi a lungo, come se cercasse qualcosa di strano. "Sei proprio strano, tu..." mormorai, con un leggero sorriso incuriosito "Mi hai vista svolazzare su e giù da un albero con tanto di ali e me lo chiedi... Certo che lo sono..." scuotendo la testa. Poi,quella domanda. Quella domanda che mi scosse. Abbassai lo sguardo. "Prima lo era... Ora non più..." cercando i suoi occhi e le sue mani con le mie. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...43e58425d8.jpg |
Kims guardò Dacey e poi finì il suo bicchiere di vino.
“Vi sbagliate...” disse “... io sono un uomo di guerra, abituato alla lotta, a non arrendermi mai... mi è stato inculcato sin da piccolo... io stesso sogno di morire non nel mio letto, ma sul campo di battaglia, con la spada in pugno ed il petto lacerato da un colpo di baionetta. Ma col volto rivolto verso il nemico. Non pensate dunque che io sia un vigliacco o che voglia arrendermi. Ma sono stanco di vedere i miei uomini morire a causa di un nemico invincibile. Questa guerra non potrà vederci mai vincitori ed il nostro unico scopo è quello di sopravvivere un giorno in più.” “La vostra dialettica è lodevole, comandante...” il principe “... ma io come reggente di Retania non abbandonerei mai la mia città...” “Perdonatemi...” intervenne Oberon “... posso sapere con che frequenza i mostri appaiono?” “Dal nulla, professore.” Rispose Kims. “Arrivano dal nulla e distruggono tutto... prevedere un loro attacco è impossibile...” |
Lui si voltò di scatto nell'udire la voce di Clio.
“Un robottino...” disse sorpreso “... ma certo!” Esclamò. “Allora si è salvato! Pensavo fosse precipitato con l'aereo!” Sorridendo. “E mi chiedo come abbia fatto a trovarmi. Dov'è?” Chiese alla ragazza. |
Stavo per contro battere ma vedendo lo spirito con cui Kims aveva parlato mi fece comprendere la veridicità delle sue parole.
E improvvisamente mi sentii dispiaciuta per lui. " Dal nulla?" Voltandomi verso papà. " Capisco... E capisco che deve essere difficile combatterli senza avere informazioni precise" giocherellando con il bicchiere, tenendo lo sguardo verso il pavimento. " Ma qualcosa che possiamo dovrà pur esserci..." aggrottando la fronte |
Gli sorrisi.
"Lo dicevo io che due cose strane nello stesso giorno non potevano che essere collegate.." divertita "Ho chiesto alle ancelle di farlo entrare nella torre, mentre io appuravo se era tuo.." sorridendo. "Vuoi che lo faccia portare qui?" chiesi, sorridendo. Ero lieta che fosse suo il robottino, e che non fosse lì per sfidarmi. Dunque avrei potuto tornare nelle mie stanze e togliere la veste rituale, dopotutto. |
Lui accarezzò le mani di Gwen, per girarle intorno, sempre incuriosito.
Si fermò alle spalle di lei, per poi sfiorare le sue ali trasparenti. “Dunque...” disse accarezzandole piano le ali, quasi con dolcezza mista a sensualità “... sei una fata che ora, come dire, ha un debole per me? Perchè, dimmi...” senza smettere di toccarle le ali con le sue dita affusolate e calde. |
“Nulla possiamo fare, se non combatterli fino a quando sarà possibile.” Disse Kims a Dacey.
“Siete un uomo disilluso, comandante.” Fece il principe. “Io invece credo in una vittoria.” “Con tutto il rispetto, altezza, sono illusioni le vostre...” Kims. “Voi cosa dite, professore?” Chiese il principe. “Posso solo rispondervi secondo la scienza...” fece Oberon “... nel mio laboratorio ho abbozzato una sorta di classificazione dei mostri, studiando i loro resti organici...” “Ossia?” Fissandolo il principe. “Queste creature” spiegò il professore “sono stranamente radioattive... i loro tessuti ne sono intrisi in maniera spropositati... e questo è molto strano... comunque, in base alla radioattività che emanano vanno dai meno forti a quelli più letali...” |
" Signori..." disapprovando quella sorta di discussione.
" Dobbiamo cooperare e non scontrarci..." cercando di riappianare la discussione. " Aspetta papà... Radioattivi? Era quello che hai trovato prima di cena? Bene, é un punto di partenza>> tentando di essere positiva. << Da domani seguiremo questa pista, magari é quella giusta>> |
Lui sorrise a Clio.
“Si, tene sarei grato, Clio.” Disse annuendo. “Mi fa piacere vederlo e poi credo sarà in pena per me...” fece una smorfia “... e fammi capire... io sarei una cosa strana?” Guardandola tra l'accigliato ed il divertito. |
Accennai un sorriso quando accarezzò le mie mani, studiandole.
Era molto tenero. Non ebbi il tempo di chiedermi cosa stesse per fare quando lo vidi girarmi intorno, chè iniziò ad accarezzare le mie ali, non sapevo se con più dolcezza o più sensualità. Forse entrambe. Non appena le sue mani calde le sfiorarono, chiusi gli occhi e mi abbandonai ad un silenzioso sospiro; quel contatto mi provocava uno strano piacere, quel modo lento, dolce, sensuale. Sapevo che i sensi delle fate erano ben più sviluppati delle persone comuni, ma non immaginavo che potessero essere così. "Non può esserci un motivo alla base dell'interesse per una persona..." risposi piano "Non possiamo certo provare interesse o un qualsiasi altro sentimento verso qualcuno a comando..." |
“Milady ha ragione.” Disse il principe indicando Dacey. “Anche io credo che potrebbe essere una pista, vero, professore?”
“In effetti si...” annuì Oberon “... forse sono proprio le radiazioni ad averli risvegliati... e se così fosse dobbiamo solo capire se ciò è stato un fenomeno naturale oppure no...” “Cosa intendete?” Il Principe. “Intendete che potrebbe esserci qualcuno dietro il risveglio dei mostri?” “Forse...” fissandolo Oberon. “Perdonatemi, altezza...” disse Kims “... il dovere mi chiama... devo organizzare i giri di ronda...” mostrò un inchino al principe, baciò poi la mano di Dacey ed uscì. |
Mi avviai verso la porta, sorridendo, quando disse che voleva vederlo.
Dopotutto anche io ero curiosa di conoscere il robottino. Sembrava simpatico, ed era sicuramente la cosa più strana che avessi mai visto. Poi mi bloccai a quella domanda dell'uomo senza nome. "Si, ecco beh.." farfugliai, abbassando lo sguardo "Te l'ho detto, no? Che non passano molti uomini da queste parti.." arrossendo "E io ecco..." alzando lo sguardo su di lui per un solo istante, per poi abbassarlo di nuovo "Diciamo che non parlo molto con loro, quindi.. beh, sì.." sorrisi appena "Il tuo arrivo qui è certo una cosa strana.." con un sorriso leggero. Dopodiché aprii la porta e chiesi ad un'ancella di portare lì il robottino. http://i64.tinypic.com/ezhd1w.png |
L'idea che fossero evocati da qualcuno, per quanto mi ripugnasse poteva avere un senso.
" Già... Dovremo avere più dati però prima di fare ipotesi più avanzate" picchettando con le dita sul braccio. " Arrivederci" osservando il militare allontanarsi. " Perdonate Altezza ma... Chi potrebbe trarre vantaggio da questi attacchi?" |
Lui restò ad accarezzarle le ali con fare lento e sensuale, ma anche dolce.
Le mani che sfioravano quelle ali trasparenti e luminose, dando a Gwen strane ed intense sensazioni, lunghi brividi di piacere ed un strano senso inebriante. “Dunque voi fate” disse sussurrando “potete innamorarvi? Siete in grado davvero di farlo? Sognare e soffrire per Amore?” Senza smettere con quelle carezze. “E... vi sono concessi anche i piaceri della carne?” |
Quelle carezze continuavano e le sensazioni erano sempre più forti.
La testa girava, la schiena era percorsa da intensi brividi e credevo che avrei seriamente perso la ragione se lui avesse continuato. Sorrisi appena alle sue parole sussurrate. "Certo che possiamo... Innamorarci, sognare... Soffrire si spera di no..." scherzai, sussurrando. La mia espressione poi si velò di malizia, una malizia che mai avrei immaginato sul mio viso. "Beh, dobbiamo pur nascere in qualche modo, no?" ironizzai, ridendo piano. |
Lui restò a guardarla.
A guardare Clio mentre chinava lo sguardo, arrossiva e sorrideva. La guardò in quel suo bellissimo e sensuale abito rituale. “Anche una bellissima ragazza in una torre è una cosa strana...” disse sorridendo “... anche se non nel senso che pensi tu...” Clio fece poi portare dentro il robottino. “C-a-p-i-t-a-n-o-!” Esclamò il droide, per poi correre verso il letto e fare festa al suo padrone con luci intermittenti sulla sua carcassa. “Amico mio, sono lieto di rivederti intero.” Lui dando un buffetto al droide. “Clio...” alla ragazza “... ti presento R34, mio inseparabile amico... per gli amici Pipita.” |
Nyoko bussò e dopo un po' la porta si aprì.
“Ehi...” disse Herek nel vederla “... che sorpresa!” Sorridendo. “Entra, ti prego...” invitandola ad entrare. |
Sorrisi appena a quelle parole, spalancando gli occhi, colmi di stupore.
"Davvero?" esclamai "E.. in che senso?". Beh, il Cuore di Giada è uno, genio... "Sì, beh.. immagino di sì.." sorridendo appena. Poi aprii la porta ed entrò il simpatico robottino, che trotterellò tutto felice dal suo capitano. Sorrisi, gaiamente, nell'osservare quella scena. "Ciao R34, posso chiamarti Pipita?" rivolta al robottino, mentre mi avvicinavo ai due. "Non credi che manchi qualcosa alle presentazioni?" alzando lo sguardo su di lui "Avevi detto che al mio ritorno mi avresti svelato il tuo nome, ricordi?" sorridendo, divertita. C'era una strana serenità nell'aria, qualcosa di nuovo e inspiegabile, sicuramente diverso da qualunque cosa avessi mai provato. Era strano, era davvero strano. Ma era anche bello, forse più di qualunque altra cosa avessi mai provato. Sospirai, ricordando che tutto quello non sarebbe durato a lungo, che una volta in forma, avrebbe dovuto lasciare la torre.. per il suo bene. |
Kims uscì ed il principe si sedette su una poltrona foderata.
“Non lo so...” disse a Dacey “... a me pare impossibile che qualcuno possa controllare quei mostri... è tutto così assurdo...” “Retania non ha nemici, altezza?” Chiese Oberon. “No, professore.” Rispose il principe. “Viviamo in un lungo periodo di pace e non vi sono rivali o antagonisti che minacciano il nostro regno.” Perplesso. “Ma davvero credete che qualcuno possa governare quei mostri? Chi? E come ci riesce? Esistono magie così potenti?” “No, altezza...” scuotendo il capo Oberon “... non è magia... è scienza...” |
" Tuttavia non possiamo escludere questa possibilità. Perdonatemi se insisto ma...siete proprio certo? E i vostri nemici? Gente che magari non vi vuole sul trono e che nutre astio nei vostri confronti? Potrebbe essere tutto un modo per spodestarvi" giocando con una ciocca di capelli mentre riflettevo.
" Ma cerchiamo di restare coi piedi per terra, almeno fino a quando non avremo la sicurezza che la radioattività implichi un controllo a distanza e per lo più intenzionale" iniziando a camminare per la stanza, muovendo giusto due passi in una direzione per poi cambiarla velocemente e di nuovo qualche passo distratto e il cambio. " Altezza per caso nei vecchi registri vi è qualche annotazione in merito ad attacchi più o meno simili, magari non così violenti o con animali tanto mostruosi?" |
“Ah, ecco...” disse sorridendo lui a Gwen, sembra disegnando carezze con le dita sulle vibranti ali della bella fata “... e... e chissà chi ha la fortuna di poter stare con voi fate per una notte d'Amore... bellissimi elfi? Qualche spirito dei boschi? O forse... qualche fortunato mortale?” Fissandola.
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Sorrisi, mentre lui continuava con quelle carezze, e le mie ali vibravano, come mai avevano fatto prima d'ora.
"Gli elfi sono troppo sulle loro, troppo rigidi" con una smorfia "Gli spiriti dei boschi, spesso non hanno un corpo, sono pura energia, o sono folletti " con una leggera risata, poi voltai il capo indietro, verso di lui "I mortali... Non li consiglio, troppo irriverenti, immaturi ed egocentrici..." sussurrai. |
“Nel senso che” disse lui a Clio “una bella ragazza in una torre fa pensare alle favole o ai romanzi, dove prima o poi giunge qualcuno a salvarla.” Sorridendo.
“P-i-a-c-e-r-e, C-l-i-o!” Salutò il robottino. “C-e-r-t-o c-h-e p-o-t-e-t-e!” Tintinnò. Poi quella domanda a lui. “Già, è vero, il mio nome...” annuì il misterioso ospite “... beh, visto che non conosci altri uomini...” fissando Clio “... devo giocarmela bene, no?” Divertito. “Voglio dire, il mio nome dovrà sembrarti bellissimo, visto rappresento la categoria.” Facendole l'occhiolino. “Comunque, il mio nome è Icarius... Icarius Hero...” guardandola.https://gfx.videobuster.de/archive/v...possible-2.jpg |
Risi piano a quelle parole sulle favole.
"Già.." sussurrai "Ma questa no è una favola.." tagliai corto, per poi sorridere. Salvarmi. Nulla poteva salvarmi, non ero come una fanciulla prigioniera di un mostro. Ero io stessa il mostro, e questo nessuno poteva capirlo. Poi sorrisi alle parole, un sorriso enigmatico. "Oh, non ho detto questo, conosco molti nomi.. anzi, il nome, di solito, è l'unica cosa che conosco di un uomo.." sorridendo appena. "Icarius Hero.." ripetei "È un bel nome.." sorridendo. |
Il principe restò a guardare Dacey mentre rifletteva su diverse possibilità e formulava possibili ipotesi.
E forse la sua attenzione fu anche volta verso quella ciocca con cui lei giocava mentre rifletteva. “No, come vi ho detto non ho nemici e neanche la città ne ha...” disse “... quanto ai registri, nei nostri archivi sono stati riportati solo gli attacchi dei mostri, dunque recenti... però domattina io sono atteso in uno dei quartieri della città che ha subito vari danni dall'ultimo attacco dei mostri... e se voi volete per me sarà un piacere ed un onore avervi accanto in quella mia visita...” |
" Uhm comprendo" non molto soddisfatta di quell risposta che non lasciava altro che dubbi.
" Io? Con voi?" Senza aspettarmi una proposta come quella. Mi voltai in cerca dalla tacita accettazione paterna. " Sarebbe un vero onore per me accompagnarvi" con un generoso sorriso. |
Lui sorrise a quelle parole di Gwen.
“Che peccato...” disse pianissimo, lasciando le ali di lei che vibravano come corde di cetra “... sai, essendo mortale vi scoccia un po' vedere noi uomini così bistrattati da voi fate... rischiate di perdervi i migliori amanti, sai?” Avvicinandosi al suo viso prima ed alla sua bocca poi. “Forse siamo davvero immaturi, egocentrici ecc...” accarezzandole le labbra con un dito “... ma siamo anche passionali... molto...” |
"Quella capanna ha qualcosa a che fare con la nostra ricerca, ma non saprei che cosa." Dissi. "In questo punto gli alberi non si degnano di una parola." Dissi toccando con dolcezza gli alberi delle vicinanze. "E' come se in questa zona fosse successo qualcosa di catastrofico, quindi se gli alberi non mi parlano noi non possiamo continuare il viaggio"
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Entrai in casa di Herek e subito mi invase un forte profumo di fiori. Da quando Herek aveva lasciato la casa di sua madre, era diventato maturo e responsabile. Ricordo quando da bambini correvamo sul monte stella e insieme guardavamo le stelle. Era un bambino imbranato e un po' codardo, ma l'amore lo aveva fatto crescere e in qualche modo cambiare.
"Scusa il disturbo. Mi rendo conto che è tardi e probabilmente tu ed Helenye stavate dormendo. Ma abbiamo bisogno del vostro aiuto per una missione urgente." Dissi avvicinandomi al giovane elfo biondo. "Forse non te ne sei accorto, ma in tutto il villaggio molti animali sono morti, e tutto questo durante il passaggio della cometa. Non capiamo le motivazioni, ma sappiamo che c'è qualcuno che ha intenzione di usare l'energia dell'astro..." mi fermai un attimo per prendere fiato. "... A scopi benefici o malefici, sta portando danni in tutto il continente. E noi dobbiamo fermarlo." dissi stringendo la spada. "Sveglia Helenye e preparatevi. Ci vediamo sul monte stella." dissi prima di uscire. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Ti ringrazio...” disse Icarius a Clio, per poi sorridere, ma un attimo dopo si fece serio “... conosci molti nomi di uomini? Davvero? E come? Sono curioso...”
“G-e-l-o-s-i-a-...” cigolò Pipita “... s-e-n-t-i-m-e-n-t-o t-o-r-m-e-n-t-o-s-o p-r-o-v-o-c-a-t-o d-a-l s-o-s-p-e-t-t-o d-i p-o-t-e-r p-e-r-d-e-r-e l-a p-e-r-s-o-n-a a-m-a-t-a.” “Smettila tu...” Icarius dando un colpetto in testa al droide. |
Lasciò le mie ali, che vibravano come tese corde di una strumento.
Le sue carezze, però, si spostarono poi sulle mie labbra, che si schiusero appena, facendo unire i nostri respiri. Sorrisi appena alle sue parole. "Ah, buono a sapersi..." sussurrai, sorridendo. |
Oberon sorrise a Dacey ed annuì.
“Bene.” Disse sorridendo il principe. “Ciò mi rende molto felice. Ora sarà bene andare a dormire, vista l'ora... partiremo domattina dopo colazione, a Dio piacendo.” Salutò i suoi ospiti e si congedò da loro. “Si, sarà meglio si vada anche noi a letto, Dacey...” fece Oberon. |
Sorrisi a quelle parole di Icarius, per poi osservare divertita il robottino.
Che stava dicendo? "Beh, ecco.." mormorai. Brava, e ora che ti inventi? "Gli uomini che giungono qui per prima cosa si presentano, solo così possono essere ricevuti da mio padre.." dissi, sorridendo "Ma una volta che si sono presentati, io devo lasciarli soli.." annuii "Ecco perché conosco molti nomi.. ma non più di quello.. nessuno parla mai con me.." alzando piano le spalle. Già, i morti non fanno tanta conversazione... |
“Allora raggiungiamo quella capanna...” disse Prince a Ghirò e agli altri uomini.
E così fecero. Bussarono ma nessuno rispose. Allora girarono un po' intorno alla capanna ed infine uno i loro scavalcò una finestra. Entrò ed aprì agli altri. “Sembra non ci sia nessuno...” mormorò Prince. Tutto era strano in quel luogo. La tavola era apparecchiata e tutto faceva capire che qualcuno vivesse là. Tuttavia sembrava che colui o coloro che vi abitavano avessero lasciato di colpo quella capanna. |
Herek annuì a Nyoko.
Lei uscì e lui corse a svegliare sua moglie, per poi raggiungere lei e gli altri sul monte Stella. |
Per quanto conosco bene i boschi che proteggo, quella capanna non l'avevo mai vista. Era come se fosse stata costruita in quel momento, ma forse solo io mi stavo facendo quelle domande.
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Lui sorrise a quelle parole di Gwen.
“Sai” disse “che ancora non conosci il mio nome? Forse a voi fate interessano poco i nomi? O magari lo ha rivelato l'oracolo?” Ad un tratto sentirono delle grida. |
"Ma che insolente! Ti ho chiesto mille volte di dirmelo!" ridendo.
Poi sentimmo delle grida. La prima cosa che feci fu nascondere le ali. "Cosa sarà successo?" dissi, preoccupata. |
“Beh, allora sono un privilegiato se posso parlare con te...” disse Icarius a Clio “... sperando tuo padre non la penda male.” Sarcastico.
Tentò poi di alzarsi dal letto, ma era dolorante. “Mi aiuteresti ad alzarmi, Clio?” Chiese. |
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