![]() |
Fria bussò alla mia porta, e io restai sorpresa.
"Adesso?" Guardando fuori. In effetti credevo di dover andare a dormire. Ma sicuramente uscire in compagnia era un'idea migliore. "Volentieri, arrivo subito..." Mi preparai in fretta ed uscii. |
Quella locanda aveva un fascino particolare.
Fatiscente con le sue murature dipinte, palesemente ispirate all'Isola di Portuga, ma anche pittoresca, con le insegne marinare e le ancore avvolte da cime, fino a caratteristica, perchè unica nel suo stile nel cuore aristocratico di Nuova Camelot. E questa sua atmosfera quasi romanzesca attirò subito l'attenzione di Gwen che con Ilamei si apprestava ad entrare nella sartoria. |
Il tempo era volato e Clio praticamente non si era accorta che era rimasta un'ora in camera, ad ascoltare le parole della suora ai bambini.
Così si preparò ed uscì insieme agli attori per la campagna. Il gruppo passeggiò spensierato lungo un erboso sentiero, tra alberi e piante, mentre ormai il crepuscolo stava facendo il suo ingresso tra gli ultimi aloni del giorno che andava a finire. Gli artisti erano di buonumore, segno che la lettura della novella era stata piacevole ed aveva probabilmente dato più di uno spunto per la sua interpretazione. “La novella sarà una buona commedia romantica.” Disse Fria agli altri. “La trama è ben fatta ed i personaggi sono vari ed intriganti.” |
Il tempo era volato, ed ormai la sera era vicina.
Fui lieta di trovare gli artisti di buon umore. "Oh, sono lieta che la storia vi piaccia, e si possa portare in scena..." Sorrisi "Parlatemi un po' di questi personaggi... Avete già assegnato i ruoli?" Incuriosita. |
Da dentro la sartoria continuavo ad osservare la locanda. Era tremendamente magnetica e affascinante. Era pittoresca, un po' fatiscente e ogni elemento, ogni singolo, minuscolo dettaglio riportava al mare e diventava un elemento indispensabile. Era cosi` strano vedere un luogo rustico e pittoresco in un gioiellino prezioso e aristocratico come Nuova Camelot.
Mi attirava. Quel luogo mi attirava terribilmente come una calamita. |
“Si, l'hanno fatta uscire appena i militari sono andati via con la loro nave da guerra.” Disse X78 ad Elisabeth. “Ora i due clandestini sono insieme nella stiva. Per fortuna tutto è andato bene e questa brutta avventura sembra essere finita.”
Ad un tratto qualcuno bussò. Il droide aprì e vide il capitano Grant sulla soglia. “Vedo vi siete ripresa, madama.” Il capitano ad Elisabeth. “Meglio così, volevo parlarvi. Puoi andare.” Al droide. “Immagino X78 vi abbia raccontato che tutto è andato bene.” Uscito il robottino. “Madama, io non sono un eroe e non mi interessa esserlo. Non aiuto la gente per carità, ma solo per interessi. Come vedete corro i miei rischi, dunque nessuno può biasimarmi se pretendo il giusto compenso. Per questo vi chiederei di non fare più parola su quanto i clandestini hanno pagato e su quanto pagheranno ancora, una volta giunti a destinazione. Posso contare sulla vostra discrezione? Come membro del mio equipaggio me lo dovete questo.” |
Il locandiere guardò Altea con attenzione, scrutandola dalla testa ai piedi.
“Nel mio locale tendo a sedare risse e comportamenti simili” disse “ma non posso evitare agli uomini di guardare. Se poi, a causa del troppo bere, alzano le mani, siete libera di farlo anche voi e prenderli a sberle. Solitamente funziona e si ammansiscono. Comunque più sorridete e sculettate, più le mance saranno generose. Lo dico nel vostro interesse. Andate in cucina e prendete uno dei camici. Comincerete subito a servire ai tavoli.” |
E proprio mentre stava entrando con Ilamei nella sartoria, Gwen udì delle voci che provenivano dal portico della locanda piratesca.
“Vi ho detto che è tutto vero...” disse un vecchio dall'aria alticcia ad altri che lo fissavano divertiti “... non ho inventato nulla... davvero conosco la leggenda del tesoro del pirata Barbacolta...” “Dai, sono solo baggianate!” Ridendo quelli. “Solo una scusa per farti offrire l'ennesimo bicchiere di vino! Inventeresti qualsiasi storia per una bevuta gratis!” |
Gli artisti raggiunsero un irregolare pianoro, nel quale c'era una fatiscente capanna, usata forse tempo fa dai cacciatori.
Si sedettero allora su alcune vecchie panche di legno, probabilmente ciò che restava di uno spiazzo antistante la capanna e presero a discutere della commedia. “Si, grosso modo.” Disse Fria, annuendo a Clio. “Io sarò la Matrona, signora della casa, mentre Junior il saggio menestrello. Sbriz il guardiano forzuto, Loi lo spiritello che protegge la casa e voce narrante della storia, Cosun il capo dei Bravi fedeli al padrone, interpretato infine da Orden.” “Mancano due ruoli.” Fece Loi. “Quello della giovane figlia del padrone e quello del cavaliere di cui lei si innamora.” “Si.” Annuì Fria. “Ed avevo pensato di dare il ruolo di lei a Clio e quello del cavaliere farlo fare ad uno di voi, visto non abbiamo altri attori a cui assegnarlo.” “Un doppio ruolo...” mormorò Orden “... un po' impegnativo, non credi?” “Si, lo so...” fissandolo Fria “... ma non abbiamo altre soluzioni... se siete d'accordo si potrebbe abbozzare la prima scena, quella in cui durante il primo giorno il cavaliere dichiara il suo Amore a lei, offrendole un tiglio appena colto...” “Perchè un tiglio?” Domandò Junior. “Perchè nel linguaggio dei fiori” spiegò Fria “il tiglio simboleggia l'Amore coniugale, dunque è una proposta di matrimonio...” “Aspetta, prima dobbiamo capire se Clio è disposta ad interpretare Syenna, la protagonista della novella.” Disse Sbriz. E tutti fissarono Clio in attesa di una sua risposta. http://ocdn.eu/images/pulscms/ZWE7MD...5023a871e2.jpg |
Mentre ero in sartoria, sentii alcune voci provenire da fuori.
Un vecchio parlava a proposito del tesoro di Barbacolta, ma non sembrava fosse preso molto sul serio dai suoi compagni, brillo com'era. Dovevo smetterla con questa storia; non avrebbe avuto alcun seguito e dovevo togliermela dalla testa. Per distrarmi, mi misi a gironzolare per il negozio, che offriva tutti i tipi di stoffe, damascate, orientali, comunque tutte molto preziose. |
Ascoltai attentamente Fria sui ruoli, e poi sorrisi piano.
A quanto pareva il tiglio mi perseguitava quel giorno. Era una proposta di matrimonio, dunque? Era quello il significato della mia visione? Beh, chissà perché non l'aveva detto chiaramente, lasciando che a parlare fosse un fiore. Magari lei avrebbe preferito sentirsi dire quello che era per lui, quello che lui provava mentre la guardava negli occhi piuttosto che un fiore muto. Perché gli occhi, si sa, non mentono mai. Men che meno quelli di un uomo innamorato. Sorrisi piano. Chissà se alla fine il signorotto aveva sposato la ragazza, se l'aveva onorata alla fine, smettendo di trattarla in quel modo, sperai vivamente per lei fosse così, così che potesse liberarsi da quel dolore. Perché non riuscire a guardarsi allo specchio dev'essere qualcosa di terribile. Anche se in cambio hai la gioia dell'amore. Mi augurai di non provare mai una cosa simile. Ma poi trasalii. Syenna... Il nome sul De Amore! La cosa era interessante, possibile che le due cose fossero collegate? "Oh, ma sì, certo..." Sorrisi, concentrandomi sullo spettacolo "Se ritenete sia il ruolo adatto a me, lo interpreterò volentieri...". |
E così iniziai a vagare per i tavoli..quindi potevo pure difendermi.
Il lavoro fu pesante..ovvio quella gentaglia gozzovigliava tra vino, rum e altri alcolici, vi era fumo ovunque ma seppi resistere, quando sentii una mano dietro e voltandomi vidi un uomo grassoccio che mi fece proposte oscene e risposi con un sorriso.."Se non la smettete vi stampo un bel cinque in faccia". E me ne andai ma il mio borsellino si riempiva di mance anche perchè ero molto veloce e poi quella gente, in fondo, metteva allegria..bastava stare attenta ai tipi poco raccomandabili. E fu così che all' Alba finii di lavorare, il padrone della locanda mi pagò e mi lasciò i soldi delle mance.."Grazie..devo appurare una cosa..o altrimenti stanotte tornerò a lavorare qui". Uscii dalla locanda e quel pensiero fisso rimase nella mia mente..Lui era un dongiovanni..quindi aveva detto che ruolo volessi interpretare..e quel pensiero spudorato si fece sempre più vivo e sorrisi maliziosamente. Davanti alla locanda vi era un emporio aperto e vi era una ragazza dentro, coi soldi guadagnati presi dei viveri e poi notai degli oggetti e li presi..mi sarebbero serviti. Salii in groppa a Cruz ed entrai nel castello..andai dritta in cucina e riposi la spesa..ecco ero stata utile..avevo salvato il maniero e guadagnato da vivere, tenni con me i miei oggetti personali. E andai a gettarmi su una poltrona e chiusi gli occhi per addormentarmi e riposare un pò. |
La sartoria era piena zeppa di sete e stoffe preziose, che giungevano da città vicine e lontane.
Pregiate erano quelle Borboniche Capuane, mentre molto ricercate apparivano quelle di Borgogna e delle Fiandre. Inestimabili poi quelle giunte dall'Oriente. E mentre Ilamei sceglieva le sue, Gwen passeggiava tra quei tessuti fatti d'oro e di sogni. |
“Si, è un ruolo adattissimo a te.” Disse Orden a Clio. “Il suo aspetto è simile al tuo, bionda, bella, dagli occhi azzurri e l'aspetto sognante. E' la classica dama ingenua dall'aspetto angelico.”
“Si, concordo.” Annuì Fria. Ma proprio in quel momento il gruppo udì qualcuno canticchiare. Un attimo dopo apparvero due giovani dall'aspetto allegro che si dirigevano verso la città. “Ehi, voi...” uno dei due agli artisti “... cosa fate là?” “Nulla, si chiacchiera.” Rispose Loi. “Perdete un grande spettacolo allora.” Ridendo il giovane. “Quale?” Chiese Orden. “In città” spiegò l'altro giovane “ci sarà una nuova esecuzione. E stavolta messer boia avrà tre clienti.” “Si, due che si sono sposati ed il prete che segretamente li ha uniti in matrimonio.” Aggiunse il primo dei due che aveva parlato. “L'esecuzione ci sarà fra un'ora e noi stiamo andando là. Volete unirvi a noi? Sarà un bel divertimento.” |
Altea aveva appena chiuso gli occhi quando un rumore la destò.
Un attimo dopo apparve Pepino. “Madama...” riconoscendo la bella gitana “... siete tornata... eravate andata via di corsa...” |
Stavo quasi per addormentarmi quando fui destata da un rumore..pensavo fosse tornato Icarius invece era Pepino.."Salve Pepino..si sono andata a lavorare in una taverna un pò losca e ho guadagnato bene, se vedi in cucina vi è la spesa...d' altronde Icarius doveva andarsene..è fuggito senza salutarmi. Eri preoccupato..sono qui ora" e sorrisi.
|
"Bene allora" sorrisi "cominciamo pure..".
Poi arrivarono due ragazzi e io mi bloccai, cercando di nascondere le mie emozioni. "Grazie dell'informazione..." Sorrisi "Io preferisco restare... Tra poco sarà buio...". Adesso facevano le esecuzioni anche di sera? |
“La spesa...” disse Pepino ad Altea, visibilmente compiaciuto “... beh, allora cosa aspettiamo? Andiamo a mangiare su! Tanto il capo tornerà solo domani!”
|
“Si, a noi questo genere di cose non interessa.” Disse Sbriz.
E i due giovani lo fissarono turbati e sospettosi. “Ma come?” Uno dei due. “Non vi interessa vedere impiccati tre traditori? Cosa avete nelle vene? Sangue o acqua?” “Ehm, lui intendeva dire” intervenne Loi “che la città è destinante ed è sera ormai...” “Se ci muoviamo ora arriveremo in tempo.” Fece il giovane. Fria allora istintivamente fissò Clio. |
"Domani? Oh Cielo..ma lui è andato via senza degnarmi di una parola..non aveva detto dovevo dirgli il mio ruolo..ehh..quindi stasera dovrò tornare a lavorare in quella bettola..già finchè non saprò se egli vorrà avermi..avanti ti ho preso le uova".
Andammo in cucina e gli diedi la sua colazione mentre bevevo un caffè forte e mangiavo un dolce.."Non vuoi dirmi dove va Icarius? Pensavo di essermi ottenuto la sua fiducia aiutandolo a salvare il suo maniero..comunque io ho scelto in che veste vorrei rimanere qui..ma non so lui..per questo devo andare a lavorare pure stasera.." sospirai delusa..poi guardai Pepino perplessa..lo aveva definito..il capo..di cosa?. |
Giravo per il negozio. Le stoffe erano varie, alcune piu` preziose, altre piu` modeste.
Anche le stoffe scelte dalla contessa erano molto belle. |
“Oh, non temete...” disse Pepino ad Altea mentre mangiava “... lui è sempre sensibile al fascino femminile e vi terrà senz'altro qui se è ciò che volete...” per poi bere “... dove va? Ha certi affari... vi dirò, ma è un segreto... chiedi prestiti a vecchi amici, visto lui è in miseria...”
|
Sorrisi appena.
"Beh, allora affrettatevi, no?" Guardando il giovane "Siamo a Maruania, ognuno è libero di fare ciò che vuole fino a prova contraria, anche di essere stanco e non aver voglia di far niente... Dico bene?". |
“Gwen...” disse all'improvviso Ilamei “... scegli quali stoffe ti piacciono... farò confezionare un abito anche per te, mia cara. Devi essere una vera dama di compagnia.” Sorridendole.
|
I due giovani fissarono Clio.
“Certo, hai ragione, bellezza...” disse uno dei due avvicinandosi a lei “... tutti devono fare ciò che più aggrada... e tu invece? Cosa vorresti fare ora?” La guardò con lussuria, per poi sfiorarle i capelli. “Io avrei un'idea...” |
Alle sue parole rimasi più stupita.."Prestiti ad amici? Ma non è peggio così..come li fa a saldare poi se non ha soldi...e perchè non si trova un lavoro..ha una rendita potrebbe sfruttarla" e gustai il dolce "Beh..si anzi ho capito, comunque, ha molte donne..e il mio ruolo riguarda questo..ti dirò Pepino..mi ha colpito..e non mi interessa se è ricco o no..ma ha magnetismo..oh, ovvio è prematuro parlare di Amore e poi tu mi hai detto non vuole innamorarsi..magari puoi aiutarmi..l' unico modo per legarmi a lui sarebbe il concubinato..e non me ne vergogno a dirlo..anche se io sono una persona estremamente gelosa..tu potresti dirglielo che mi sono proposta per questo..avanti" e gli sorrisi maliziosamente.
|
Alzai gli occhi sul tipo.
"Tesoro, mettiti in fila..." Levando la mano dai miei capelli "Hai un'esecuzione che ti aspetta, su... Non vorrai fare tardi.. Io, come ti ho detto, voglio restare qui coi miei amici, e sono libera di farlo..." Sorrisi. |
Pepino guardò Altea e sorrise.
“Beh, chi mai” disse “rifiuterebbe una concubina come voi? E non certo lui. Ah, no di certo. Diteglielo voi stessa, magari lo troverà ancor più eccitante il fatto che vi proponiate direttamente in tal ruolo. Quando all'Amore, non fatevi illusioni. Lui non ha amato nessuna di quelle che sono venute qui. E nessuna amerà mai di quelle che verranno.” |
I due giovani sorrisero a Clio.
“Ah, ecco...” disse uno di loro “... immagino i vostri programmi... ma certo, come non pensarci subito? Vi siete organizzati per una bella orgia, vero?” Risero. “Dai, dì la verità, bambina... ti piace averne molti di maschi intorno, vero?” Con fare lascivo. Gli altri attori restarono in silenzio, timorosi di destare sospetti ed essere scoperti. |
Sorrisi alle parole di Pepino.."Allora dite avrò successo..bene un motivo in più per aspettarlo impazientemente..a dire il vero nemmeno io mi sono veramente innamorata fino oggi..lo so lui non si innamora, ma mi basta essergli vicino..e poi ... poi nulla..perchè sei sicuro non potrà mai innamorarsi in futuro?" e mi vennero in mente quelle scritte...e l' incanto.."Riguarda forse quelle scritte sul maniero che parlano della Gioia?".
|
"Mi piace scegliere chi mi va, e non amo essere tampinata per niente... Non so se mi spiego.." Sorrisi "Su, vi conviene andare, o farete tardi all'esecuzione... Chissà, magari la prossima volta che ci incontreremo mi racconterete come è andata...".
|
“Perchè non è il tipo...” disse Pepino ad Altea “... non ne parla mai, dell'Amore intendo... lui vuole solo passione e piacere... oh, ma è leale e corretta, sapete? Infatti lui lo dice subito, per non far illudere nessuna.”
|
Cosa? Un vestito per me? Wow. Era piena di sorprese. Alla fine ne scelsi una rossa e dorata.
|
“Come siamo esigenti...” disse uno dei due giovani a Clio “... eh, ma puoi permetterlo, bella mia...” accarezzandole il braccio “... perchè non ci appartiamo dietro quegli alberi? Ti va? Solo pochi minuti... può essere piacevole, sai?” E risero entrambi.
Ad un attratto si udì un rumore di passi. Lungo la strada allora apparve qualcosa. Un uomo a cavallo che si avvicinava. “Chi è là?” Gridò uno dei due giovani. Pochi istanti dopo quel cavallo li raggiunse. In sella vi era un uomo avvolto da un nero mantello. “Chi siete?” Chiese il giovane. “Attento, qui si dice che se si vede un puntino nero si deve subito aprir fuoco e non si corre il rischio di sbagliare... o è un nobile oppure un prete!” E si abbandonarono entrambi ad una risata ancor più fragorosa della precedente. L'uomo a cavallo li fissò e si slacciò il mantello, mostrando il colletto bianco. “Avete indovinato, amici miei...” disse ai due giovinastri “... sono proprio un prete.” Guardandoli con i suoi enigmatici occhi azzurri. http://img.irtve.es/v/1700783/ |
Ilamei annuì e la sarta cominciò subito a prendere le misure di Gwen per confezionare il vestito.
Ma in quel momento qualcuno entrò nella sartoria. Era il vecchio che Gwen aveva visto prima davanti alla locanda piratesca. “Fate la carità ad un vecchio lupo di mare, signore...” disse lui “... sono sfortunato e povero... null'altro posseggo infatti oltre i miei ricordi...” |
Finii il caffè e scossi il capo.."Infatti me lo ha fatto capire pure a me..ecco perchè della mia proposta..in modo da non creargli fastidi...e io starò bene attenta a non innamorarmene..e se me ne innamoro..beh..almeno potrò dire di averlo amato..il futuro è incerto diceva una maga chiamata Jaime, mia cara amica..bene vuoi uscire? Andare al mercato? Forse dovrei prendermi dei vestiti un pò femminili che dici...anche se il mio carattere non cambia ovvio..ma devo cambiarmi e sembrare una delle tante fanciulle del posto..tutti mi guardano..tranne in posti tipo quella bettola dove staserà dovrò tornare sembra per guadagnare i soldi..ma almeno domani avremo di che mangiare no?". Avevo un piccolo sacchetto datomi da mia mamma con dei soldi e li conservavo gelosamente.."Oppure hai altre proposte?"
|
“Buona idea.” Disse Pepino ad Altea. “Acquistare abiti seducenti faranno di certo aumentare il suo interesse verso di voi, madama.” Sorridendo. “Ma ora è tardi e tra non molto le botteghe chiuderanno... bisogna far presto.”
|
Ma era già sera...avevo lavorato tutta la nottata e non mi ero accorta era già quasi notte di nuovo.."Eh si dobbiamo far presto..è già notte e stiamo facendo colazione" e risi.."E devo già tornare a lavorare..bene aspetta vado a cambiarmi di abito, ne ho uno di ragazza candida..vedrai".
Salii e misi il vestito mia mamma mi aveva confezionato, non era ricco, mi spazzolai i capelli e uscii con Pepino e in breve a cavallo raggiungemmo il mercato e le botteghe e avevo la sacca con me. Iniziammo a girare per le bancarelle e guardavo le stoffe..ovviamente non potevo permettermi vestiti sontuosi. http://i60.tinypic.com/2gxl6kw.jpg |
La sarta inizio` a prendere le misure per il vestito. Ero eccitata, non avevo mai avuto vestiti cosi` peziosi e su misura! Ad un tratto, entro` il vecchio che avevo visto prima a chiedere l'elemosina.
|
Risi a quelle parole del giovane.
"Tesoro se credi che mi scomodi per uno da pochi minuti ti sbagli di grosso..." Scuotendo appena la testa. "Su, non vorrai perderti l'esecuzione? Se continui a star qui a tampinarmi te la perderai..." Sospirai, annoiata "E io non sopporto i tipi insistenti...". Ma poi arrivò qualcuno. Un prete! Non mostrai alcuna espressione, se non una lieve noia. "Oh, altri scocciatori adesso..." Sbuffai. Ma in realtà portai la mano alla caviglia, fingendo di allacciare meglio lo stivaletto, pronta ad alzare la gonna per impugnare una pistola nel caso le cose si fossero messe male. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 01.35.41. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli