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"Conosco una vecchia canzone che un cantastorie recitava al mio paese ogni anno durante la festa di Sant'Antonio" prese a dire Guisgard cominciando a seguire Elisabeth "e il ritornello faceva così...La favola di Arlecchino, Arecchino e Colombina, san piangere, san ridere, ma soltanto con la macherina!"
Poi aggiunse: "In fondo, come diceva quella canzone, ognuno di noi porta una maschera...non credete?" |
" Diciamo che la vita e' un superbo palcoscenico, c'e' chi recita la verita' c'e' chi recita la menzogna...........il mio volto la mia maschera, leggerete su di esso, il mio stupore, odio e rancore.....vedrete il rossore o il pallore della paura.......lacrime.....di gioia, dolore e sollievo......il mio volto e' la maschera che cela la mia anima"
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Guisgard per un attimo riflettè sulle parole di Elisabeth.
Ed in quell'attimo tanti pensieri attraversarono la sua mente ed il suo cuore. Parole e sospiri appena sussurrati, paure e sogni solo accennati. Guardò il volto pensieroso di Elisabeth. Avrebbe voluto dire qualche cosa. Qalunque cosa, pur di non restare in silenzio. Ma in quello stesso momento si accorse che erano arrivati davanti alle porte del convento. |
Avevo zittito Sir Guisgard......non poteva succedere......" bene, io sono arrivata....spero che frate Elia sia lbero dai suoi lavori quotidiani e poi un po' di pace in chiesa mi fara' bene.........li' almeno non dovro' preoccuparmi di quello che pensera' di me il buo Dio...." Bussai a quel portone ......
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Pochi istanti dopo, un vecchio monaco aprì il portone.
"Cosa desiderate, figlioli?" Chiese. |
" Ecco padre vorrei incontare Frate Elia, e godere un po' della pace che regna nella vostra casa........."...mi rivolsi a Sir Guisgard......" voi cosa intendete fare ?..."
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Guisgard la fissò per alcuni istanti.
"Forse avete bisogno di restar sola...vi attenderò qui fuori. Quando uscirete mi troverete qui." |
"Il convento e' grande abbastanza perche' ognuno di noi possa stare in pace con se stesso......non state qua fuori...siamo molto conosciuti da queste parti ...e non mi sembra il caso.....almeno potro' stare tranquilla senza avere il pensiero di sapervi fuori...".....
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"Allora passeggerò nel cortile del convento" rispose Guisgard "così non dovrete stare in pena per me."
Il vecchio monaco allora fece cenno ai due di entrare. E mentre Guisgard uscì nel cortile, il monaco condusse Elisabeth nella cappella del convento. Dentro vi era un frate intento a recitare una litania alla Santa Vergine. Uditi i passi dietro di sè si voltò. Era frate Elia. Concluse la sua litania e si avvicinò ad Elisabeth. "Benvenuta, figliola." Disse sorridendole. |
"Jigaen, menestrello e giullare..dal discreto rimare
Sir Morris, è disposto con voi anche a saltellare Vi ringrazia per le belle parole e per il distinto parlare Giochiamo a chi ride per ultimo, vi voglio sfidare" Buffe boccacce, occhi storti e mille strani volti Passarono su quelle facce di allegri cascamorti La gente ed i bimbi attorno..ridevano a crepapelle Anch'essi iniziarono a sbeffeggiar le proprie rotelle Jigaen, credeva di potere ben battagliare Ma, Sir Morris, che Shalimar sapeva ben imitare Nitrì di gusto..ed una reazione Ilare fece scattare Jigaen ed il pubblico cominciarono a ridere e ad urlare La vittoria così ..a me.. fecero decretare Io vinsi.. e Jigaen.. rimase senza fiatare http://www.liberiteatri.it/FOTO%20DI...1copertina.jpg |
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