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Salimmo in macchina e Ren partì. Poco dopo sentì di avere qualcosa fra le mani. Era un biglietto, lo aprì e vi trovai un numero di telefono con su scritto un nome. Alzai lo sguardo, ero completamente andata fuori di testa. Fissai Ren. Cosa dovevo fare? Non avevo mai ricevuto il numero di un ragazzo, nella rubrica del mio cellulare avevo solo pochi numeri. Volevo sparire, ero fra due oceani. Guardai ancora quel foglietto per poi sospirare. Non l'avrei chiamato, non volevo e anche lo avessi voluto non ci scarei mai riuscita, per la mia timidezza.
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“Non vuoi dunque” disse Elv fissando Gwen “saperne di più su quest'auto? Capire se è la stessa che sta combinando tutti questi casini? Questa potrebbe essere un'occasione unica per scoprilo, Gwen...”
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Sospirai, affondando il viso nelle mani.
"Andiamo, andiamo..." sbuffando scocciata "Anche se non ne capisco l'utilità... Soprattutto perché anche oggi non stiamo cercando la tua moto..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Clio, Guisgard si alzò, fino a raggiungere la bocca di lei con la sua.
E la baciò. La baciò con passione ed ardore. La baciò cercando la sua lingua, mentre la stringeva contro il vetro bagnato della doccia. La spingeva contro quel vetro con l'impeto di tutto il suo corpo. E la prese. La prese con vigore. Un vigore sconosciuto alla ragazza. Era totalmente in balia di Guisgard e della sua passione. Stretta a lui, attorcigliata al suo corpo che la spingeva con foga contro il vetro della doccia, tanto da far vibrare e sussultare la cabina. Era una sensazione nuova, travolgente, sconvolgente e meravigliosa. Una sensazione unica. E fra le braccia del pilota, sotto il vigore della sua passione, si sentì finalmente donna. https://i.ytimg.com/vi/8cJJQI3_fwA/hqdefault.jpg |
Dopo quel brutto sogno, Altea provò di nuovo a chiamare Guisgard.
Fece suonare a lungo, ma nessuno rispose. Era sola e triste, davanti al fuoco del focolare. Ma ad un tratto il suo cellulare squillò. Sul display comparve incredibilmente il numero di Joshua. |
“Si, si tratta di Tardes, ma non è come pensa lei...” disse Palos al cellulare a Dacey “... ha avuto un incidente, ora è in ospedale... presto, ci raggiunga...”
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Ren guidava senza essersi accorto di nulla.
Del biglietto, di ciò che c'era scritto sopra e dello stato d'animo di Nyoko. “Che tipo antipatico...” disse ad un tratto Ren “... il tipico individuo da evitare...” riferito al ragazzo che ora aveva anche un nome. Il nome letto da Nyoko sul bigliettino. |
Ero già pronta a sentirmi dire che avrebbe fatto tardi o qualcosa di simile ma non quello.
Le parole di Palos mi gelarono il sangue, per un attimo credetti fosse un brutto scherzo. Mi sedetti su un muretto cercando di ragionare, di realizzare. " Aspetti...cosa? In ospedale? Si...si arrivo subito, mi dica in che ospedale e sarò lì il prima possibile" Ancora parlavo e già stavo cercando un taxi. |
Nulla...aveva detto un paio di ore..effettivamente.
Il telefono suonò e guardai il display e urlai forte..."Joshua..ma che diamine..o mio Dio..o sto impazzendo io o qualcosa di strano sta avvenendo..e strano io lo abbia sognato"...il cuore batteva forte. Chiusi la chiamata mandai un altro sms a Guisgard.."Non sono impazzita..ho sognato Joshua mi aveva uccisa in una corsa..e ora..oddio mi sento male..ho ricevuto una chiamata dal suo numero...non so se qualcuno mi stia tirando una trappola o...vi sia altro..non sto impazzendo, torna a casa..andiamo in quella baita..voglio fuggire da qui per un paio di giorni" e lasciai trillare il telefono di nuovo. Tremavo forte e mi feci una camomilla..la bevevo ma sentivo il cuore in gola. |
Lo vidi alzarsi, e il mio cuore batteva sempre di più, sempre più forte.
Il suo corpo che sfiorava il mio, accendendolo sempre di più di passione. Poi quel bacio. Quel bacio che mandò in tilt tutti i miei circuiti, ero persa, persa in quel mondo incantato in cui esistevamo solo noi. Quel bacio era forse la cosa più intensa che avessi mai provato. Cercavo le sue labbra con le mie, giocandoci, le lingue che si rincorrevano, si intrecciavano, unendoci sempre di più. Sentivo il suo corpo contro il mio, finalmente. Allora lo strinsi, lo accarezza con forza e vigore, con desiderio disperato, con devozione infinita. Mente le nostre labbra non si staccavano, ma continuarono ad unirsi in un crescendo infinito, anche i nostri corpi si unirono. Dapprima spalancai gli occhi, sorpresa da quella sensazione così nuova e intensa. In quel momento mi sentii.. completa. Allora mi lasciai andare, completamente, ero in balia del suo furore, del suo che mi spingeva contro il vetro freddo della doccia. Mi sentivo impotente, e la cosa mi piaceva, mi piaceva da morire sentirmi in balia della sua passione, la stessa passione che guidava il mio corpo, che prese a muoversi con lui. Era la sensazione più intensa, bella e sconvolgente che avessi mai provato. Era così intensa, così meravigliosa e appagante da offuscare ogni altra cosa al mondo. Mi sentivo donna, ma più di ogni altra cosa mi sentivo sua. Sua e sua soltanto. |
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