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Sorrisi ad Elas.
"No, li seguiamo... A debita distanza..." Annuendo. "Vuoi mica che si insospettiscano? Guisgard non deve sapere che sono un pericolo, o non riuscirò mai ad avvicinarmi abbastanza a lui.. Non credi?". |
A quel nome pronunciato da Altea, i briganti si guardarono l'un l'altro.
"Avete detto..."disse uno di loro ad Altea "... Solo? Davvero lo conoscete? Davvero l'avete curato quando era ferito?" |
Più che altro rimasi stupita perchè a pronunciare quel nome loro stessi erano pure stupiti.
"Si, l' ho salvato io. Si trovava nella strada lungo la Pieve di Monsperon ed era privo di sensi, io e ser Alvaro Del Gobbo lo abbiamo salvato, e l' ho accolto nella rocca dove abito e curato. Gli ho offerto accoglienza nonostante sapessi era uno di voi, so che se ne tornò con qualcuno di voi, me lo disse questo cavaliere e che disse di riferirmi mi era riconoscente se ne necessitassi...spero stia bene ora. A dire il vero..vi stavamo cercando" sorridendo. |
"Come detto poco fa al locandiere" disse il pellegrino a Dacey "sono in pellegrinaggio verso la casa di Santa Zita e verso il Santuario di Santa Caterina. Il mio cammino mi ha portato a scegliere la strada verso Fertaldos, da qui poi mi sarà più facile raggiungere le meta del mio pellegrinare." Sorridendo. "Sarò naturalmente lieto di narrarvi del Fiore e di ogni altra storia che sarà capace di allietarvi, milady."
"Noi però partiremo fra poco." Fece il falso valletto. "Dunque non abbiamo tempo per le vostre storie." |
<< Perdonatemi ma purtroppo non conosco i luoghi di cui mi parlate ma vi auguro di raggiungerli il prima possibile senza incorrere in pericoli di qualche sorta>> incrociai le mani adagiandole sulle gambe avendo finito di mangiare.
<< Lo spero, ho sempre amato le storie e sono anche una vorace lettrice quando ne ho occasione ma trovo che la cosa migliore é quando vengono raccontate con maestria>> Fui interrotta dal soldato. Stava davvero esagerando. << Andate a dare il cambio agli altri due fuori. Meritano anche loro un pasto caldo e un po' di ristoro, forza muovetevi>> speravo di liberarmi per un po' della presenza del valletto così |
Il valletto guardò contrariato Dacey.
In effetti non si aspettava di dover essere ai suoi ordini, essendo un soldato. Ma non poteva far saltare la loro copertura ed alla fine obbedì. Uscì allora e raggiunse gli altri due che stavano sorvegliando la carrozza, dando loro il cambio. E poco dopo arrivarono loro nella locanda. Si sedettero e mangiarono. “Come detto, sarò lieto di narrarvi una storia, milady.” Disse il pellegrino a Dacey. “Perdonate un momento...” per poi voltarsi verso il locandiere “... sapete dirmi se qualcuno è diretto a Fertaldos? Mi occorrerebbe un passaggio.” Nessuno che io sappia.” Fece il locandiere. “Forse domani dovrò andarci io. Ma non prima.” |
Estea annuì a Clio e le due presero a seguire i due uomini a debita distanza.
Andavano a piedi e dunque era facile per loro seguirli senza farsi vedere. “Però vorrei sapere” disse Estea “come fai ad essere così sicura che il cavaliere sia Guisgard...” Ad un tratto lo scudiero ed il contadino deviarono dal sentiero principale, come a voler evitare il cuore del bosco. |
La mano del padrone affondò nei rossi capelli di Gwen, fino a stringerli fra le dita.
Fu un gesto virile, che rese tesi i muscoli del collo della ragazza. “Sono bagnati i tuoi capelli...” disse lui “... come lo erano i vestiti...” |
Seguimmo in silenzio quegli uomini, in modo che non ci vedessero.
Poi alzai gli occhi alle sue parole. "Te l'ha praticamente confermato!" Scuotendo la testa "Gli hanno tolto la terra, non possono pronunciare il suo nome, gli occhi azzurri.. Ardea de Taddei, diamine! Ci mancava solo che nominassero l'ocarina e siamo a posto.." Sospirai. "Fidati, è lui..." Dissi piano, con lo sguardo improvvisamente cupo "Non mi piace dover scavare nei miei ricordi per pensare a lui, ma lo conosco meglio di quanto vorrei..." Mestamente. Avevo desiderato ogni giorno non essermi innamorata di lui. Non dover sopravvivere grazie ad uno sguardo rubato nell'ombra. A non dover vedere sanguinare il cuore. Ma non potevo cambiare il passato, potevo solo non ricaderci. "Quando lo vedrò saprò dirti con certezza se è lui, fidati di me..". Poi gli mostrai con un cenno del capo la direzione dei due uomini e li seguimmo. |
Adespos fissò Gaynor negli occhi, restando così per un lungo istante.
“Forse non dovresti...” disse “... non dovresti innamorarti di me, non dovresti amarmi... chi sono io? Un brigante, un fuorilegge, uno che vive con la morte alle calcagna... cosa posso dunque offrirti? Non ho nulla, forse neanche un futuro...” e le accarezzò i capelli. |
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