Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 10-05-2014 01.12.49

“Per nasconderci dalla strega, si...” disse una delle due bambine ad Eilonwy “... voleva mangiarci... lei mangia i bambini... per questo i nostri genitori ci hanno venduto al burattinaio... lui ci ha portato in questo posto, ma poi è sparito... allora abbiamo visto questa casa e ci siamo nascoste qui per aspettarlo...”
“Ma ormai sono giorni che è sparito” fece l'altra bambina “e noi non sappiamo dove sia andato...”
“Ci insegni a giocare a mosca cieca?” Chiese la prima bambina ad Eilonwy.
In quel momento, in lontananza, il sibilo del vento sembrò portare con sé un lungo lamento.
Come se fosse formato dal pianto sovrapposto di più bambini.
Un lamento debole e sfuggente, che durò appena un istante.
Un istante però sufficiente a far scendere nel cuore di Eilonwy un senso di angoscia e sconforto.
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Eilonwy 10-05-2014 01.38.30

Un senso d’ inquietudine, di tristezza e di paura appesantì il mio cuore. Non potevo lasciarle morire o divorare dalla Strega di Tylesia.
“Sentite….ho cambiato idea giochiamo alle “Due Principesse e l' Eroina”!....Allora voi salite sul mio bel cavallino e vi condurrò in città dove vi farò lavare, mangiare, bere, vestire come delle piccole nobili ed acconcerò le vostre belle e bionde chiome. Potete fidarvi di me, non vi farò del male! E dato che sono brava con le armi vi difenderò dai pericoli e dalla strega!....Allora ci state, vostre Altezze?” e detto questo feci un leggero ed aggraziato inchino.
I miei occhi neri come la notte videro le due bimbe sorridere ed annuire.
Le feci montare a cavallo. Una davanti a me e l’ altra dietro di me.
“Reggetevi forte, mi raccomando!” sentenziai.
Dante si mise a correre come non mai ed in poco tempo arrivammo a Tylesia.
Scendendo da cavallo notai Sir Riccado insieme al merlo Tisin correre come matti e chiedere a tutti se mi avevano vista.
Tirai per le redini l’ oscuro destriero e sentenziai: “Sir Riccardo….ma…ma…mi stavate cercando?”.
Lo vidi voltarsi verso di me. Era serissimo ed aveva le occhiaie. Probabilmente mi aveva cercato in lungo e in largo per tutta la notte. Ora mi avrebbe fatto una bella ramanzina.

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Altea 10-05-2014 15.11.52

Non appena seduti al tavolo vedemmo il cavaliere e il suo amico alzarsi e Thomas lo guardò con sfida e poi il suo sguardo tornò a me, mentre consumavamo la bevanda, ma mi accorsi i due uomini erano usciti e guardai per un attimo il tavolo di quei mercenari, vi era un' aria tesa..."Thomas...so benissimo le regole della giostra, ma credimi, quei mercenari seduti al tavolo si sono sempre comportati in modo corretto e leale, insomma..la donna che li capeggia è molto forte ma mi sembra una donna pure giusta...ma noto tutto sia cambiato con l' arrivo di quel cavaliere che è uscito, a mio avviso vi sono degli attriti tra i mercenari. A mio parere, non dobbiamo farlo per dare loro una lezione, io ho già detto la mia...ma per la offesa ricevuta da quei tre uomini, quella donna e i suoi uomini non mi hanno mai mancata di rispetto".
Thomas era nervoso, bevve in fretta la bevanda, voleva sapere della belva, mi guardai attorno, vi era troppa gente e dovevo dirgli dei sospetti avevo sulla belva ma vi erano troppi orecchi e gli feci quindi cenno di uscire.
Pagammo il conto e Thomas prima di uscire guardò bene i mercenari uno ad uno...già..era abituato a guardare in faccia l'avversario, purtroppo, questo gliela aveva insegnato la guerra.
Usciti dalla locanda ci sedemmo in una panca vicino la porta e iniziai a raccontargli della belva..."Io ho visto questa bestia, intravista meglio...è enorme e mi prese come preda quel giorno e mi venne incontro, io ho puntato la freccia dell'arco ai suoi occhi, pensavo fosse l'unico punto vulnerabile e non posso scordare quegli occhi..rossi e ardenti come il fuoco dell' Inferno...poi vidi una ascia che tentò di colpirla..ma rimbalzò..ci puoi credere? Fu così...all'inizio pure io pensavo fosse un animale mutato da una strega o altro..ma ho un sospetto..qualcuno o più di uno abbiano addestrato quella belva...ti sembra possibile un animale decida di uccidere solo donne e bambini o fanciulli? E solo di notte?" E cosi continuai a raccontargli dei miei dubbi avuti in locanda prima dell'arrivo di Older e del mio soggiorno da Enar e Roxanne.
Thomas ascoltava silenzioso, lo sguardo non era assente ma davanti a sè...certo piani di guerra ne doveva aver fatti in Terra Santa.
"Questo è tutto...sai vi è uno stalliere qui, si chiama Posteg e io lo ho tanto a cuore, egli dice di avere sogni premonitori e a salvare Solpacus sarà un cavaliere dagli occhi azzurri e quel cavaliere è il Duca di Capomazda..io gli ho creduto molto, ma non penso il Duca venga qui" e sorrisi mentre lui mi baciò la fronte con affetto per rassicurarmi.
Lo conoscevo bene, ora avrebbe vagliato il tutto per farsi una sua idea, infatti guardandosi in giro mi disse voleva andare in una bancarella che vendeva armi e altro e me la indicò, gli risposi visto avremmo dovuto rimanere ancora a Solpacus e speravo per poco ancora che sarei andata a vedere delle stoffe per abiti in una bancarella vicina.
Lo vidi allontanarsi ma si fermò ad un tratto, guardai bene e sotto un albero seduti su un muro basso vi erano quei due cavalieri, Thomas si fermò a parlare con loro, mi alzai preoccupata potesse iniziare un tafferuglio visto gli sguardi di prima ma mio fratello se ne andò poco dopo.
Lo osservavo...guardavo il cavaliere e istintivamente gli andai vicino..."Volevo salutare...Gufo Scarlatto? O Guisgard?" lo fissai negli occhi azzurri con sguardo offeso "Una cosa è certa di voi..anzi due. La prima è che sapete come raggirare le persone e non venite a dire dovete nascondervi, io vi diedi la mia fiducia e ospitalità, non ve la avrei negata se mi aveste detto ciò che eravate veramente..un mercenario. La seconda cosa certa e vi devo fare i complimenti...è che avete una moglie bella e coraggiosa...almeno in fatto di donne avete le idee certe" e sorrisi ironica.
Me ne andai nella bancarella vicina e vidi le stoffe e vi era a venderle un uomo piccolo e paffuto con la moglie, tutti e due erano sorridenti..finalmente un sorriso..."Vorrei delle stoffe preziose, color pesca, verde, azzurro e poi cosa avete da propormi?" e la donna andò a rovistare tra delle stoffe, guardai una di color rosso...ma non avrei mai azzardato un colore del genere, a lady Gertrude sarebbe venuto un colpo al cuore e sorrisi a quelle benevole persone..anche se mi sentivo osservata e osservavo Thomas da lontano.

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elisabeth 10-05-2014 20.58.59

Tornare a letto accanto a Daizer....fu come approdare in un porto sicuro, venni accolta dalle sue braccia e dal suo corpo caldo......la passione ci travolse ...sino a quando il sonno non cullo i nostri sogni ...ed i nostri incubi.....avevo sognato mio padre...era molto adirato.......

"Non pensavo di poter essere arrabbiato con te...a tal punto da essermi
pentito di averti presa con me..........ti ho insegnato cosa vuol dire
nascere con questo tuo Dono....per non chiamarla sventura....
sei stata dai migliori maestri.... anni rinchiusa a studiare tu e Sorella Solitudine....in silenzio....e questo doveva insegnarti che non potevi essere ricattabile sposando un umano.......innamorarti poi.......io e tua madre ci amavamo alla follia...e la follia me l'ha portata via ....Impazzirai...Impazzirai...quando dovrai trovarti a decidere tra la ragione e il sentimento......."

Mi svegliai sbarrando gli occhi...ed il cuore che batteva senza sosta...lui dormiva ancora...mi girai nel letto.....verso il suo volto...ingoiando l'angoscia......mi chiedevo il perchè....non riuscivo a comprendere....quel sogno ......era un'assurdità.......
Alcune voci provenienti dal cortile e dalla locanda...fecero svegliare Daizer.....mi diede un bacio frettoloso e si mise all'ascolto.....era successo qualcosa di grave lo avevo capito anch'io...." Forse e' meglio scendere visto che dobbiamo cercare di incontrare il Vice Gastaldo......o metteremo radici in questo posto....."...una volta pronti scendemmo di sotto....ed ascoltammo una donna che con fare concitato...spiegava l'accaduto della sera prima...e il ritrovamento del cadavere di quella mattina.......dalla sua spiegazione.......la mia felice idea aveva fatto sì...che l' Omone avesse perso la vita.......se qualcuno mi avesse punta, non sarebbe uscita una goccia di sangue dalle mie vene........mi girai intorno...Flees..non lo avevo ancora visto......sino a quando..non lo vidi sorridente.....che mi scimmiottava un inchino a mò di buongiorno.........Il sogno di mio padre fu una rivelazione.....e la morte di quell'uomo fu una minaccia.......guardai Daizer.....e guardai Flees.....avevo l'impeto animalesco di saltare al collo di quel farabutto e togliergli la vita......." Andiamo via di qui.....l'odore di mangiare di questo posto....mi porta la nausea....andiamo a procurarci questo benedetto permesso..........e se non ci sarà il permesso ...faremo senza........."....si era procurata una piccola folla....uscimmo dalla locanda...con il buongiorno del mio caro nipotino...." Vedo che godete di ottima salute...avete riposato bene stanotte......io ho avuto mal di stomaco...".......e non mi accorsi di aver preso per il braccio Daizer e di trascinarlo verso il Palazzo....del Gastaldo

Clio 11-05-2014 23.22.16

Non dissi una parola, tornando a sedermi. Annuii a Guisgard quando decise di andarsene, mi sembrava un'ottima idea.
"Qui c'è troppo chiasso, cerchiamo un luogo più appartato.." alzandomi, invitando gli altri a fare lo stesso "Raggiungiamo la vostra camera, dovrebbe essere abbastanza grande!".
Lì, almeno, avremmo potuto parlare liberamente.
"Non è successo niente..." dissi, calma, una volta chiusa la porta dietro di noi "E' una situazione nuova e strana per tutti noi, me compresa... il nostro viaggio è appena all'inizio, e non posso certo assicurarvi che non ci saranno litigi, incomprensioni, cose che vi daranno fastidio, decisioni su cui non sarete d'accordo.. ma voglio che sia chiara una cosa, qualunque problema, dubbio, rimostranza abbiate da fare dovete venire da me... ho voluto voi con me in questo viaggio non perché siete i migliori, anche se questo aiuta, ovviamente.." sorrisi "Ma perché siamo talmente uniti da sentirci fratelli l'uno con l'altro... giorno dopo giorno, anno dopo anno... questa è la nostra forza, se ci toglieranno il legame che ci unisce, allora avremo perso.. e le vostre indubbie abilità individuali non serviranno a nulla!" guardai uno ad uno i miei soldati.
"Non parliamone più ora, abbiamo una bestia da stanare..." sospirai "Cercai di raccogliere ed ordinare le informazioni in nostro possesso, no, tranquilli, smetterò di nominare il fischio che ho sentito, sono testarda ma non amo nemmeno io essere presa per pazza..." scossi la testa" allora, innanzitutto, sappiamo che non è un cinghiale, come abbia fatto a vedere un cinghiale quel pastore non lo so, ma è più grosso di un orso, è come se fosse ricoperto di ferro, le frecce gli rimbalzano addosso.... ah, e ha degli enormi aculei capaci di sbalzare un uomo grande e grosso come se fosse un rametto di selce... è immune al veleno, eppure non è un mostro mitologico, o fantasioso.. è un vero e proprio animale, a parer mio... ricordate l'espediente della selvaggina? Comunque si è avvicinato, l'ha mangiata... Se non fosse di questo mondo non avrebbe bisogno di nutrirsi.." mi fermai per reprimere una risata "Non posso credere di aver davvero detto una cosa del genere!".
Da quando mostri e demoni erano reali?
"Dobbiamo ancora capire il perché... voi avete visto quegli occhi, c'è molto più della fame, c'è odio.. che razza di senso ha uccidere senza sbranare, senza cibarsi della carne? Solo gli uomini provano piacere e appagamento ad uccidere senza alcuno scopo... Perché un animale dovrebbe farlo? capisco Scotir, l'ha minacciato con la scure, non mi stupirebbe, voleva solo difendersi.. ma che paura poteva fargli una ragazza nel bosco? Appena mi ha visto ha caricato, e io non mi ero mossa...".
Mi presi la testa tra le mani per un momento "E se fosse semplicemente un animale che non appartiene a queste terre? Voglio dire, quando i romani videro per la prima volta gli elefanti in battaglia ne furono terrorizzati... Ci sarà pure un bestiario da consultare in questa cittadina.. perché, anche se è enorme e terribile, deve avere un padre e una madre.. intendo dire.. non può essere nato da un cinghiale, o da un toro, o dall'incrocio dei due! Ma può davvero esistere un animale con la pelle così spessa da essere invulnerabile al metallo? Oppure qualcuno gli ha procurato una sorta di armatura, come si fa con i cavalli in battaglia? E poi l'ha reso invulnerabile al veleno.. ma la domanda resta sempre al stessa: Perché? Per seminare il panico? Ma soprattutto: chi, chi farebbe una cosa del genere? E poi.. questa bestia di giorno dove si nasconde? E' gigantesca non può non lasciare tracce! Eppure non ne abbiamo trovate in tutto il giorno!".
Sospirai "Ho soltanto domande, purtroppo, spero che voi abbiate idee migliori delle mie!".

Guisgard 12-05-2014 00.18.47

“Ho dormito meravigliosamente, cara zia...” disse Flees ad Elisabeth “... meravigliosamente... e ho fatto un sogno... particolare direi... magari potrei raccontarvelo se ciò vi piace... con la vostra sensibilità voi, come mia madre, possedete di certo la capacità di interpretarlo...” sorrise in modo ambiguo.
I tre, allora, lasciata la locanda raggiunsero il palazzo del Gastaldo, dove si trovava il suo braccio destro.
Daizer si avvicinò ad uno dei soldati e chiese di poter incontrare quel potete uomo.
“Ora non è possibile.” Sentenziò il militare. “Messer Moussarel è impegnato e non può ricevere nessuno.”
“E' cosa urgente.” Spiegò il contrabbandiere.
“Davvero?” Fissandolo il soldato. “Beh, anche ciò che ora tiene impegnato messer Moussarel è faccenda urgente ed anche grave. Stanotte c'è stato un omicidio e stiamo dando la caccia al colpevole.”
“Riferite a messer Moussarel” intervenne Flees “che siamo testimoni dell'accaduto. Infatti stanotte ho visto l'assassino. Ma lo rivelerò solo al vostro superiore.”
“Aspettate qui...” disse il soldato per poi allontanarsi.
Ritornò poco dopo e chiese ai tre di seguirlo.
Li condusse in una piccola saletta e li lasciò ad aspettare.
Dopo qualche minuto tornò da loro e li portò finalmente da messer Moussarel.
Era questi un uomo alto e robusto, ma di aspetto volgare.
“Ebbene?” Fissando i tre. “Cos'è questa storia? Davvero avete visto l'assassino?”
“Si, signore.” Annuì Flees.
“Avanti, vi ascolto.” Mormorò Moussarel.
“Ero affacciato alla finestra” raccontò Flees “e ad un certo punto ho visto un uomo grande e grosso che conduceva a fatica il suo cavallo nella stalla.”
“Continuate.” Disse il braccio destro del Gastaldo.
“Ma mentre teneva il cavallo per le redini” fece Flees “dal buio è giunto qualcuno. Era un uomo ancora più grosso, dai tratti rozzi e brutali... voleva prendersi il cavallo e data la resistenza dell'altro ha finito per ucciderlo con una grossa scure.”
“Mmm...” pensieroso Moussarel “... infatti l'assassino doveva essere molto forte, visto il modo in cui ha ucciso la vittima... il vostro racconto dunque è coerente...”
“Sono felice di poter aiutare la giustizia, signore.” Candidamente Flees, per poi fissare Elisabeth compiaciuto.

Guisgard 12-05-2014 00.22.55

“Certo che vi stavo cercando...” disse Riccardo ad Eilonwy “... siete sparita nel nulla, senza dire niente... io e Tisin eravamo molto preoccupati.”
“Temevamo vi fosse accaduto qualcosa, damigella.” Fece il merlo.
“Ebbene?” Fissandola Riccardo. “Dove siete stata?”
Eilonwy era in sella al suo fido Dante, ma le due bambine incontrate presso la casa diroccata, incredibilmente, non erano più con lei.

Guisgard 12-05-2014 00.37.42

Guisgard rise appena a quelle parole di Altea.
“Magari” disse il cavaliere con fare scanzonato “non vi ho detto nessuna bugia, milady... nessuno infatti conosce il vero nome del sottoscritto, ossia il famigerato Gufo Scarlatto... chissà... forse è Rollon... oppure Riccardo, Guglielmo o Ruggero... o perchè no, addirittura Guisgard!” Le fece l'occhiolino. “E forse ho fatto un piacere a voi e alla nobildonna che vi ospita non rivelandovi il mio vero nome... infatti a chiunque mi chiami per nome sono poi costretto ad ucciderlo!” Rise di gusto.
La dama poi si allontanò con suo fratello Thomas, lasciando di nuovo soli Guisgard e Astus.
Lei si fermò davanti alle stoffe di una venditrice, indecisa su cosa comprare.
La donna tornò poco dopo con alcune sete preziose, che mostrò con orgoglio ad Altea.
“I prenderei colori vivi, luminosi, vivaci...” all'improvviso una voce alle spalle della bella avventuriera “... a mio giudizio mettono in risalto il vostro colorito...” era Gvin “... milady è con me.” Fissando poi la venditrice.
“Allora, milord, le faremo un trattamento di favore.” Sorridendo la venditrice.
“Si e voglio che indossi le stoffe migliori.” Mormorò il duca. “Ella sarà la madrina che sceglierò dopo aver ucciso la bestia.” Sicuro di sé Gvin.

Guisgard 12-05-2014 01.28.20

Clio parlò ai suoi uomini delle considerazioni e dei dubbi che aveva maturato su tutta quella faccenda.
“Ah, io trovo assurdo” disse Porturos “che qualcuno possa aver portato quell'animale in queste lande...” scuotendo il capo “... a che pro poi?”
“Però sono d'accordo con voi...” Dort a Clio “... non si tratta di un cinghiale...”
“E cosa può essere allora?” Fissandoli Vortex.
“Forse la risposta” fece Dort “potrebbe essere nella testimonianza di quel pastore... egli afferma di aver visto un cinghiale, ma potrebbe trattarsi di un animale a lui sconosciuto e che poi ha descritto proprio come un cinghiale... non è la prima volta che accade una cosa simile... alcuni mercanti giunti in Oriente scambiarono i grandi rettili marini che vivono laggiù per draghi.”
“Allora credi anche tu, come il nostro comandante, che possa trattarsi di un animale sconosciuto in queste terre?” Guardandolo Borel.
“Tutto può essere...” pensieroso Dort “... non mi sento di escludere nessuna possibilità...”
“E si trattasse davvero di un animale fantastico?” Mormorò Vortex. “Io ho udito di storie che parlavano di draghi e unicorni.”
“Ah, per favore!” Esclamò Ertosis.
“Beh, San Giorgio ha ucciso proprio un drago” replicò Vortex “e la Chiesa lo ha fatto poi Santo!”
“Miri forse alla Santità, amico mio?” Sbeffeggiandolo Ertosis.
“A me sembra plausibile ciò che dicono il comandante e Dort...” disse Trastis “... forse davvero è un animale sconosciuto in queste terre... direi di consultare i bestiari come ha suggerito il comandante Clio.”
“Se fosse davvero un animale sconosciuto” dubbioso Motrus “allora qualcuno deve avercelo portato qui... ma chi?”
“Non è detto.” Fece Borel. “Magari viveva sui monti e la fame o qualche altro motivo lo ha poi spinto a scendere nella foresta. Direi che l'idea di consultare i bestiari è ottima. Magari potrà esserci utile. Dove credi si possano trovare tali libri qui, Nestos?” Domandò al medico.
“Sicuramente nella biblioteca del vescovo.” Rispose questi.
“Bene.” Annuì Borel. “Come ci muoviamo allora, comandante?” Rivolgendosi a Clio.
“Chissà quel cavaliere dov'è andato...” fissando la strada dalla finestra Dort “... mi chiedo che intenzioni abbia... se collaborare o meno con noi in questa faccenda... sono sincero, vorrei averlo dalla nostra parte.”

Guisgard 12-05-2014 02.07.32

“Cos'hai intenzione di fare ora?” Chiese Astus Guisgard.
“Beh, siamo qui per quella bestia...” rispose il cavaliere, stendendosi sulla panca con le mani incrociate dietro la testa “... dobbiamo cercarla e trovare il modo di ucciderla...”
“Vuoi davvero allearti con quei mercenari?” Fissandolo Astus.
“Non sono mercenari, ma soldati...” mormorò Guisgard.
“Fa lo stesso.” Replicò il suo compagno. “E non mi sembra che nutrino per te una spiccata simpatia.”
“Dici?” Inarcando le sopracciglia il cavaliere. “Beh, posso assicurati che il loro comandante mi sopporta ancor meno dei suoi uomini.”
In quel momento giunse Mime.
“Hanno cacciato anche te quei mercenari?” Sorridendo Guisgard.
“In verità” spiegò il rigattiere “si sono alzati e spariti. Credo di aver capito che sono saliti nelle loro camere. Eh, gente strana i soldati di ventura!”
“Non sono soldati di ventura.” Sbottò Astus.
“Ah, no?” Stupito Mime. “E cosa allora?”
“Possibile che tu non abbia capito nulla di questa faccenda?” Scuotendo il capo Astus.
“In realtà” ridendo Guisgard “lui aveva capito tutto, ma poi dopo il terzo bicchiere di vino ha fatto un po' di confusione!”
Anche Astus scoppiò a ridere.
“Ehi, che ragazza carina...” indicando una ragazza Guisgard.
“E' con suo padre, non vedi?” Fece Astus. “Attento a non finire in altri pasticci. E ti ricordo che ora hai anche una moglie.” Sorridendo Astus.
“Già, quasi me ne dimenticavo...” sarcastico il cavaliere “... ma temo, ahimè, che non sia affatto gelosa di me la mia mogliettina...”
“Quello è il pastore Enar...” disse Mime “... è quella ragazza che è con lui non è sua figlia, ma Roxanne, la nipote.”
“Sei bene informato vedo.” Incuriosito Astus.
“In città lo conoscono tutti...” raccontò Mime “... egli è l'unico ad aver visto bene la bestia... grazie a lui infatti sappiamo che si tratta di un cinghiale.”
“E come diamine ha fatto a restare vivo?” Stupito Astus. “Pensavo che nessuno sfuggisse a quell'animale!”
“E' infatti vivo per miracolo.” Rispose il rigattiere. “E si porta addosso come ricordo una bella cicatrice.” Scosse il capo. “Eh, è stato un uomo molto sfortunato, poveraccio... prima la tragedia di sua sorella, poi l'aggressione della bestia... è stato fortunato a non aver perduto il senno...”
“Cosa è capitato a sua sorella?” Chiese Guisgard a Mime.
“Risale a qualche anno fa...” narrò il rigattiere “... egli viveva nella sua casa insieme alla sorella... era una bella donna, ma particolare...”
“Particolare?” Ripetè il cavaliere.
“Si...” annuì Mime “... le piaceva vagare per i boschi... cantare agli alberi e cose simili... beh, fatto sta che queste stranezze le attirarono i sospetti di molta gente... alla fine fu accusata di aver fatto seccare i raccolti e processata come strega... morì sul rogo... bruciata viva...”
“Eh, brutta storia...” sussurrò Astus.
“Era pazza.” Sentenziò il rigattiere.
“Perchè parlava agli alberi?” Domandò Astus. “Magari aveva solo un animo sensibile.”
“Non solo.” Indicando no col dito Mime. “Si racconta che prima di morire, tra le fiamme, maledì l'intera città.” Si segnò tre volte. “Era pazza davvero.”
E a quelle parole del rigattiere, Guisgard restò a lungo a fissare quel pastore che si allontanava con sua nipote.
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