Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 17-05-2018 17.35.13

Scrutavo i suoi occhi azzurri, mutavano di colore in base ai suoi contrastanti sentimenti ed ardori.
Li sentii accarezzarmi i capelli lunghi e morbidi, lisciarmi il diafano volto fino a raggiungere la scollatura con ardore e desiderio, guardavo le sue labbra perfette e virili, mi morsi il labbro combattuto dal desiderio di baciarlo e farmi sua e per sempre o ritrarmi dalla paura di quei sentimenti mai provati.
E mi trovai con gesto insolito a passare la mia mano tra i suoi capelli, lentamente...quando arrivò il custode e scossi il capo lanciando al cavaliere uno sguardo d' intesa e dissi.."Mi auguro sia davvero ottimo per aver rovinato questo attimo" ma la mano rimaneva salda tra i suoi capelli per scivolare lentamente sul volto.

Dacey Starklan 17-05-2018 17.36.25

Sentivo di non avere più controllo sul mio corpo, era lui a governarlo, con i suoi sguardi profondi che mi scavavano l’anima.
I ricordi dell’ardente passione consumatasi nella notte mi invasero, strappandomi un sospiro e incurante di tutto e tutti lo baciai.
Sentivo il bisogno di ricevere le sue labbra sulle mie, di nutrirmi del loro sapore, perdermi al contatto con la sua lingua.
Neanche sapere che la morte era appena calata vicino a noi mi fermò, anzi, sentii più voglia.
Come se la morte altrui mi facesse sentir più viva e desiderosa di vivere.

“ Quell’uomo... era un pericolo, per entrambi. Finalmente siamo liberi amore mio... e insieme faremo nostra la notte, per sempre...”

Sussurrai verso il Barone, definitivamente perduta e votata all’oscurità, neanche il giorno riusciva più a tenere la luce in me.
Ero il buio, il mistero, l’oscurità e ora che avevo trovato il mio compagno, sentivo che nulla avrebbe potuto fermarci.



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Guisgard 17-05-2018 18.04.02

Gwen ed Elv imboccarono lo stretto cunicolo.
Se non fossero stati due vampiri forse l'opprimente senso di claustrofobia avrebbe impedito qualunque movimento.
Era buio, umido, maleodorante, brulicante di vermi ed altri insetti lungo le strette ed addossate estremità.
I due vampiri lo attraversarono tutto, fino a sbucare in un antro sotterraneo e roccioso.
“E' molto antico e forse scavato da qualcuno...” disse Elv guardandosi intorno “... credo fosse usato come prigione o nascondiglio...”
In quell'istante udirono un gemito soffocato giungere dal fondo dell'antro.



Quel momento intimo fu interrotto dal vecchio custode, però senza riuscire davvero a romperlo.
Lo sguardo di Altea strappò un sorriso accennato al cavaliere, che comprese bene come quell'intimità fra loro era concreta.
Lei avvertì poi il modo in cui il suo toccare i bruni capelli di lui suscitasse il compiacimento del tenebroso Afragolignonese.
Si, decisamente gli piaceva essere toccato da lei, ora che la mano era scesa sul volto di lui.
“Vedrete, madama...” disse divertito il vecchio ed importuno servitore “... sarà un pranzo speciale.” Annuì. “Su, venite, il tutto è già pronto!”



Quel desiderio istintivo, fatto di sensi, di passione pura spinse in modo incontrollato Dacey a raggiungere il barone per baciarlo, incurante di tutto e di tutti.
Un bacio a cui lui subito rispose, stringendo a sé la ragazza.
Un bacio che portò le loro labbra a diventare una cosa sola, ad assaporarsi a vicenda, ad avvertire il medesimo ardore e perdersi in un unico respiro.
Un bacio caldo, ardente, dove i sensi si rincorrevano con le loro lingue, intrecciandosi ed incatenandosi l'una all'altra, per poi schiudersi e lasciarsi, ricominciando da capo ogni volta.
Un bacio che sembrò un sortilegio, un incanto, un atto di magia.
Una magia libera, senza limiti, né freni, né morale.
Un bacio lascivo ed allo stesso tempo passionale.
Un bacio animato dal lato più oscuro e misterioso dell'amore.
Quell'amore che non giudica, non condanna, ma chiede solo di essere vissuto a pieno.
Per sempre.
Come da sempre Dacey e Minsk si conoscevano.
“Più tardi...” disse lui sulle labbra calde di lei “... al crepuscolo, ti condurrò con me...”
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Lady Gwen 17-05-2018 18.08.55

Ci inoltriamo in quel cunicolo buio, claustrofobico, umido, pieno di insetti disgustosi di ogni sorta.
Non mi ci sarei mai nemmeno avvicinata se non fosse stato per cercare Ivan.
"Sì beh, è un posto terribile..." commentai.
Poi, un gemito soffocato, dal fondo dell'antro.
"Hai sentito?" agitata ad Elv "Ivan! Ivan, sei tu?" a voce alta, affrettando il passo per capire di chi si trattasse e sperando che lui stesse bene.

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Altea 17-05-2018 18.10.12

I nostri occhi non si scostavano nei nostri sguardi vicini, potevo notare bene il compiacimento di lui e lui poteva notare quanto io corrispondessi tutto questo..oh si, questo Palazzo decadente era rifiorito a nuova vita e forse pure il mio animo e cuore buio e dannato dalla maledizione della Dama Nera.."Io e milord arriviamo subito, dobbiamo solo dirci una cosa tra noi...aspettate" e senza remore mi avvicinai alle sue labbra e lo sguardo parlava da solo e a bassa voce dissi.."Ora...baciami se lo vuoi..prima che sia troppo tardi" dominata non più dalla maledizione ma dal mio cuore che pulsava a nuova vita, era come rinascere, diversa e piena di vita.

Dacey Starklan 17-05-2018 19.02.40

Mi sentivo così libera quando ero con lui, libera da ogni costrizione, dal giudizio e dalla morale, libera persino da me stessa.
Libera dalla Dacey mediocre, sottomessa e fragile.
Ora ero solamente la versione migliore di me stessa.
La versione che da sempre sentivo spingere per emergere e che tutti avevano sempre tentato invece di sopprimere.
Tutti tranne il Barone.
Lui mi capiva, da sempre. Da sempre Lui aveva compreso la mia natura, l’aveva osservata crescere fino a fiorire come una magnifica rosa nera.
Un bacio infinito era quello che ci stavamo dando, come infinito era l’amore che ci univa, andando oltre i confini del tempo e dello spazio, andando oltre persino alla mia comprensione.
Non ci avevo pensato, semplicemente avevo amato, come desideravo, chi desideravo da sempre.

“ Aspetterò con ansia quel momento...”

Replicai a bassa voce, portando una mano sul suo volto così pallido ma tanto virile e accattivante.


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Guisgard 17-05-2018 23.41.30

Gwen ed Elv seguirono quei gemiti.
Più si avvicinavano, più quelli sembravano simili a lamenti.
Raggiunsero infine il fondo dell'antro e videro qualcosa di terribile.
Ivan, torturato a sangue, che gemeva dolorante ai piedi della parete rocciosa, incatenato ad una pietra sul terreno.



Quella carezza di Dacey ed il barone che restò a guardarla negli occhi.
Uno sguardo penetrante, capace di arrivare fino al suo cuore ed alla sua anima.
“Che il crepuscolo giunga presto...” disse lui pianissimo, con tono basso, caldo e virile.
“Mio signore...” arrivando il Maresciallo.
“Cosa?” Minsk senza voltarsi.
“Il saltimbanco...” l'altro “... era un impostore... il suo nome era Reddas... un ribelle... probabilmente era qui per uccidere voi... è stato appena giustiziato... il suo corpo sta pendendo dalla torre più alta del palazzo. Era riuscito ad arrivare qui ingannando mia sorella. Ora non potrà più ingannare nessuno.”
“Ottimo.” Annuì Minsk.

Lady Gwen 17-05-2018 23.49.12

Sembravano lamenti di dolore, profondo e ad ogni passo speravo di sbagliarmi e di allontanare quel pensiero dalla mia mente.
"Ivan!" urlai, con tutto il fiato che avevo.
Lo vidi lì, torturato a sangue e bloccato da quelle maledette catene.
Corsi verso di lui, spezzai quegli anelli che lo bloccavano e lo strinsi forte a me.
"Chi ti ha fatto questo?" sussurrai, distrutta, più come un pensiero ad alta voce che come domanda.
Poi frugai fra le pieghe del mio abito e presi la boccetta viola.
La portavo sempre con me perché non si poteva mai sapere.
La aprii e feci scivolare quel liquido oltre le labbra di Ivan, perché sapevo che i miei poteri non sarebbero bastati e speravo che funzionasse.

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Guisgard 17-05-2018 23.58.13

Nel vedere Lys cambiare posizione, mettendosi in quel modo così provocante e lascivo sul letto, Aegos sentì il sangue andargli a fuoco.
Era acceso dalla passione, ma ora stava superando ogni limite di sopportazione e morale.
Si avvicinò allora alla bellissima padrona, ora diventata così mansueta ed accondiscendente, che gli dava le spalle in una posa che avrebbe reso sporca anche la coscienza del più ingenuo degli uomini, accarezzandole con una mano le natiche sode e bombate, per poi far scivolare le dita nel suo sesso caldo, umido ed accogliente.
Una carezza lussuriosa, invadente, profonda, sozza.
Con l'altra mano invece aveva in pugno il suo spadone che brandiva orgoglioso ed eccitato, stringendolo forte come si fa con la solida elsa di un'arma prima di brandire un colpo potente e definitivo.
Icarius guardava tutto ciò perso di eccitazione, insoddisfatto e frustrato dal non poter partecipare, né toccare.
“Fila via, ragazzino...” disse a lui un Aegos alterato dalla lussuria “... fila via che lo zio e la zia devono leggersi un libro adatto solo ai grandi...”
Il giardiniere restò come inebetito a fissarlo.
“Vattene!” Gridò infervorato lo stalliere.
Icarius allora, nudo ed eccitato, raccolse la sua roba e corse via, quasi spaventato.
“La padrona è pronta?” Aegos a Lys, come il boia che fissa la sua vittima.
E gli occhi accesi di passione di lui erano in quelli chiari e famelici di lei, meravigliosa ed oscura padrona delle sue fantasie più perverse.
http://moviehole.net/img/sincity26.jpg

Dacey Starklan 18-05-2018 00.09.46

Continuai ad accarezzargli il viso, incatenata al suo sguardo.

“ Vorrei che fosse già il tramonto, per poter stare con te...”

Appoggiai la mia fronte alla sua, respirando a pieni polmoni il suo profumo inebriante.

“ Staremo insieme amore mio e allora...”

Ancora una volta fummo interrotti, questa volta da mio fratello.
Ascoltai con attenzione e replicai con tono freddo e distaccato.

“ Ha avuto ciò che meritava
Sono stata indulgente con lui ma evidentemente pensava di poterne approfittare.
È una fortuna che sia stato preso, prima che potesse compiere qualche folle gesto...”

Quindi più piano, solo al Barone, con dolce voce suadente.

“ Non gli avrei mai permesso di arrivare a te, amore mio.”




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