![]() |
Strabuzzai gli occhi a quelle parole..che posti segreti potevano esserci..d' altronde io non ero andata in zone particolari. Sospirai..avrei chiesto a Palos cosa sapesse di questi posti e mi misi la pietra al collo..forse avevo avuto davvero una allucinazione...e mi incamminai nei viottoli guardando quei peschi in fiore mentre la pietra bruciava..era strano avesse così calore in questo posto.
|
Ogni passo era un battito di cuore, ogni passo era come se fossi lì accanto a lui, e gli tenessi la mano.
Uno scatto, sussultai, aveva fatto scattare una di quelle terribili trappole. Quale sarebbe scattata? Cosa gli avrebbe riservato la torre? La più terribile. Lo vidi scivolare, cadere, e per poco non urlai. Un attimo e sarebbe stato inghiottito dalla torre. Ma i suoi riflessi gli permisero di aggrapparsi e non cadere. Sospirai, anche se sapevo che non era tutto. Non era tutto. Quello scricchiolio, quel meccanismo infernale non bastavano. Non apriva soltanto una voragine sotto di lui. Ed Icarius se ne sarebbe accorto presto. Le pareti intorno a lui cominciarono a stringersi, sempre di più, e un rumore nuovo e sinistro si udì in lontananza. Se quella poca luce permetteva di vederlo, un muro stava si stava formando, lontano da lì. Un muro che avrebbe chiuso quel passaggio che si faceva sempre più stretto per sempre. Più le pareti laterali si avvicinavano, più quel muro nuovo cresceva, come le imposte di una finestra. Due lembi di muro, da destra e da sinistra si avvicinavano, chiudendo definitivamente quel passaggio che diventava sempre più stretto. A quel punto c'erano solo due strade. Riuscire ad essere veloce e superare quel muro prima che si chiudesse, oppure tornare indietro e ricominciare daccapo, vagando tra quei cunicoli fino a trovare una nuova strada che conducesse fuori di lì. Sempre che ce ne fosse una. Lo sapevo, lo sapevo perché lo avevo visto tante volte. Eppure mi sorpresi, eppure sobbalzai a quel rumore. Sapevo che il muro si sarebbe chiuso in fretta. Ce l'avrebbe fatta? |
“Io credo di si...” disse Selia annuendo a Gwen “... credo proprio che la profezia si riferisse a queste cose...”
“Un momento, una cosa per volta...” perplesso Gillen “... sacrificio dei serpenti, mostri... e poi cos'è quell'Isola Perduta?” “Secondo il mito” spiegò Selia “su quell'isola il Re dei Mostri governava queste spaventose creature...” |
Il principe e Dacey lasciarono la sala delle udienze e raggiunsero i giardini del palazzo, dove finalmente restarono soli.
“Non ne potevo più...” disse lui allentando il colletto dell'uniforme regale “... detesto il protocollo...” guardò lei e sorrise “... fa un certo effetto trattarvi come foste una delle tante dame di corte...” ridendo “... anche io sono lieto di restare un po' solo con voi... anche se lieto non è la parola giusta...” annuì “... però, che sciocco, voi siete in pena per vostro padre, mentre io mi lamento del protocollo di corte... ma una cosa devo dirvela... mi pare strano, se non addirittura assurdo che vostro padre sia tornato di corsa al villaggio, senza dire nulla neanche a voi ed interrompendo le sue ricerche qui...” |
Seguii la giovane attraverso un lungo corridoio, per poi arrivare in un'ampia sala con grandi vetrate aperte sul mare, da cui si poteva ammirare un panorama mozzafiato.
La padrona di casa era una bellissima donna dagli occhi azzurri e dai lunghi capelli biondi, raccolti in una laboriosa acconciatura. Era davvero magnifica, una di quelle creature che non passano mai inosservate. "Perdonatemi, mia cara, ma se c'è qualcuno qui che sa di misterioso, quella non sono certamente io..." risposi al suo commento. "La ragazza si è rifiutata persino di dirmi dove fossi... Beh, comunque non posso dimenticare le buone maniere, per cui prima di tutto desidero ringraziarvi di cuore per la vostra ospitalità..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Altea prese a camminare tra le bellezze di quell'esotico giardino, tra peschi vellutati, mandorli in fiore e petali di ciliegi che fluttuavano nell'aria.
E mentre percorreva quel luogo, la bella dottoressa vide da lontano Palos che camminava pigro anche lui tra i loti e di canneti. |
Lo guardai sorridendo e lo aiutai a sistemare il colletto allentato.
" Ma svolgete questo compito in modo egregio, quasi quasi non vi riconoscevo così serio all'udienza" scherzando gentilmente. " Oh beh... Non sono decisamente una dama di corte, non sono elegante, ricca o nobile come loro...o frivola" aggiunsi anche sfiorando la mano del principe. " A me piace quando vi lamentate con me, niente protocollo che vi trattiene... Sono contenta che vi sentiate tanto a vostro agio in mia presenza e poi mi aiutate a tenere la mente occupata." Assumendo un' espressione più grave. " Si...lo é anche per me se devo essere sincera ma... Eisa ha vista proprio mio padre al villaggio, che altro dovrei pensare?" |
Se prima mi sentivo inquieta, ora quel paesaggio fiorito in miniatura seppe distrarmi...eppure avvertivo come di aver già provato una beatitudine del genere.
Poi vidi Palos annoiato tra i loti e bambù e lo raggiunsi.."Tutto bene? State attento, maresciallo, mi ha detto Raspion che qui vi sono posti segreti e mi ha intimato di stare attenta...a dire il vero mi sembrava un ammonito..e strano non pensate? Quasi quasi lo scoprirei...nulla mi deve essere inacessibile" e stavolta il mio tono era come perentorio. |
Icarius pur avvolto nella penombra comprese che le pareti si stavano stringendo ed un muro frontalmente a lui si stava alzando.
Bisogna pensare in fretta ed agire ancor più velocemente. Allora prese a correre veloce, scattando rapidissimo nel breve. Sentiva le pareti restringersi ed intravide quel muro ormai quasi insuperabile. Lo raggiunse e cercò di scavalcarlo. E nel farlo con agilità dalla sua cintura cadde qualcosa. Era qualcosa di metallico dalla forma strana, quella cioè di un fiore. Subito lui lasciò la prese e scese a terra per raccogliere ciò che aveva perso. Ma il muro si era ormai alzato, bloccando di fatto il passaggio. “Dannazione...” disse con rabbia, tirando un pugno contro il muro. Si guardò allora indietro, con la mano sanguinante per quel pugno e cercò una nuova strada. Tutto ciò vide Clio dallo specchio. |
La donna guardò Gaynor con sufficienza.
“Le buone maniere...” disse “... così vi rivolgete a chi vi è superiore per rango?” Scosse il capo. “Comunque, non mi siete debitrice solo per l'ospitalità... ma anche per avervi salvato la vita... le mie ancelle vi hanno infatti raccolto sulla spiaggia quando eravate senza conoscenza... posso conoscere il vostro nome? O devo chiamarvi mia cara?” |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 23.57.50. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli