Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 22-04-2016 01.01.58

Go annuì.
“Per noi sarebbe bello avervi nella nostra compagnia, milady.”
“Si, milady.” Fece Nyccio.
“Dunque, se siete davvero decisa, allora preparatevi...” Go a Gwen “... fra poco sarà buio e usciremo...”

Clio 22-04-2016 01.03.32

Silenziosa e leggera come un'ombra.
Lo scagnozzo di Gozzone era voltato verso la porta dietro cui era rinchiuso Icarius.
Sorrisi, sempre in silenzio.
Sfoderai due lame e mi avvicinai di soppiatto.
Arrivai alle sue spalle e in un secondo conficcai entrambe le lame nella gola di Sbroz, recidendola da parte a parte in modo che non potesse urlare.

Guisgard 22-04-2016 01.07.14

Il cielo si copriva sempre più, con alte, dense e scure nubi che provenivano da Occidente.
Il mare si gonfiava in onde via via più impetuose e la Santa Lucia sembrava ormai in balia del mare burrascoso.
Gaynor si trovava sul ponte, nel mezzo del disperato lavoro attuato dalla ciurma per tener testa all'imminente tempesta.
Capitan Cuore era a prua, distribuendo ordini ai suoi e cercando di imporre il suo sangue freddo all'intero equipaggio.

Lady Gwen 22-04-2016 01.09.05

Sorrisi ed annuii.
Filai poi silenziosamente in camera mia a preparare ciò che dovevo portare con me.
Non avrei mai pensato di fare un passo simile, lasciare tutto ciò con cui ero cresciuta e che, teoricamente, faceva parte del mio destino, ma ripensando al motivo per cui lo facevo, ogni incertezza spariva.
Presi anche l'asso di cuori e il biglietto che Velvot mi aveva mandato quella notte. Sorrisi mentre li conservavo.
Scesi poi di sotto.
"Sono pronta" determinata.
Avevo lasciato un biglietto a Costanza sul mio letto, in cui le spiegavo le quella non era la vita che volevo, una vita gestita ed organizzata da altri, sempre uguale, una vita in cui avrei dovuto rinunciare all'Amore ed ero andata via, chiedendole di perdonarmi, se avesse potuto.

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Guisgard 22-04-2016 01.11.21

Dacey si preparò e alla fine scese di sotto tirandosi dietro quel baule pieno zeppo.
Scese le scale, la ragazza proprio in quel momento vide arrivare Pepino.
“Eccomi.” Disse entrando.
“Mai atteso come oggi.” Fece lo zio.
E gli parlò di Dacey e della sua decisione di lavorare a Marchesa delle Rose.
“Oh oh...” ridendo Pepino “... e così il nostro valente cavaliere avrà la sua bella e giovane servetta.”

Guisgard 22-04-2016 01.14.41

Rapida e silenziosa Clio arrivò alle spalle di Sbroz, pronta a trafiggerlo alla gola con i suoi pugnali.
Ma l'uomo, voltato di spalle, stava fissando il suo scudo alla parete e nei suoi riflessi si accorse di una sagoma dietro di lui, girandosi così in tempo per bloccare il biondo militare.
“Come” disse estraendo la spada “sei entrata? Chi sei?” Pronto ad attaccarla.

Lady Gaynor 22-04-2016 01.14.51

La ciurma della Santa Lucia era totalmente assorbita dal proprio lavoro, con il Capitano che dispensava ordini e cercava di mantenere la calma. Volevo rendermi utile, per cui mi avvicinai a lui.
"C'è qualcosa che posso fare anch'io?" gli chiesi urlando affinché mi sentisse.

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Dacey Starklan 22-04-2016 01.18.52

<< Governante. Preferisco questa definizione prego. E come aggettivi capace e precisa. Sarò la capace e precisa governante di un maniero e non c'è spazio per alcuna risatina o sarcasmo. Vado lì per fare un lavoro onesto e niente più >> irritata si dall'intervento di Pepino ma soprattutto perché nessuno dei due uomini aveva accennato a darmi una mano con il baule.

Arrivata vicino alla porta sistemai il baule ai piedi di Pepino.

<< Questo è da caricare sul carretto >> quindi andai dallo zio per un ultimo abbraccio.

<< Mi mancherai. Una tua parola e tornerò qui ad aiutarti quando ne avrai bisogno. Grazie ancora per la fiducia>

Clio 22-04-2016 01.20.33

Fantastico, ci mancava solo quello adesso.
E mi ero giocata il travestimento.
Vabbè, pazienza, piano C.
Uno come lui non era certo un problema.
L'unica risposta che ebbe fu una mossa rapida con cui colmai la distanza che ci separava, e iniziai a combattere.
Avendo accorciato la distanza la sua spada lunga era scomoda, mente i miei pugnali erano l'arma perfetta.
Non mi fermai, continuai a colpire, ancora e ancora.
Non mi dispiaceva affatto che se ne fosse accorto, perché dopo quei giorni di stress un bel combattimento all'ultimo sangue era proprio quello che mi ci voleva.
Potrei dirvi che eseguivo degli ordini, che era il mio dovere, che non avevo altra scelta.
Ma la verità, la pura verità era che mi divertivo, che adoravo sentire il come accelerare, il respiro accorciarsi e il corpo affondare e difendersi in quella danza letale.
Combattere era parte di me, piacesse o no a quelli che avevo intorno.

Guisgard 22-04-2016 01.22.13

Era ormai un chiaro crepuscolo, in cui le prime stelle già impreziosivano il cielo e la vegetazione si rivestiva di soffuse e mutevoli ombre.
Gwen, Go e Nyccio lasciarono silenziosamente il palazzo, diretti verso la città, dove avrebbero preso il carrozzone.
Attraversarono la campagna e arrivarono nella capitale quando ormai le botteghe stavano chiudendo.


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