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"Primo, tu non dovresti sapere assolutamente nulla della mia identità, considerando che unicamente il professor Iasevol ne è a conoscenza..." dissi, senza che lo stupore trasparisse dal mio tono freddo "Secondo, sono un essere senziente, intelligente e addestrato ad uccidere quindi ti assicuro che nessuno può approfittarsi di me..." vagamente divertita "E terzo.." con aria più minacciosa "Piantala di guardarmi o ti cavo gli occhi seduta stante..".
Il mio sguardo era freddo, nonostante la risata di Guisgard rendesse tutto più divertente. "E ora sciò.." indicando la porta con un cenno "Ti consiglio di non farne parola con nessuno, o ti assicuro che passerai dei guai sei..". |
Il sorvegliante corse via in modo goffo, mentre Guisgard scoppiò a ridere.
“Che idiota...” disse divertito, per poi avvicinarsi a Clio “... l'hai spaventato di brutto...” Poi prese con le mani delicatamente il suo reggiseno e lo sistemò, coprendole i seni. “Dovresti coprirti, sai?” Guardandola. “O li farai morire tutti di desiderio...” sorridendo. |
Appena il sorvegliante andò via, chiusi la porta dietro di lui, a chiave.
"Ma guarda un po'.." scossi la testa, per poi ridere a quelle parole di Guisgard. L'atmosfera era diventata più distesa e mi lasciai andare, ridendo a mia volta. "Certo, sono un pericolosissimo androide assassino, che ti credi?" facendogli l'occhiolino. Poi mi rimise a posto il reggiseno, e arrossii rendendomi conto che quel tizio mi aveva visto mezza nuda. "Ho agito d'istinto.." mi giustificai. Poi mi guardai il reggiseno, guardai lui. "Ma adesso siamo soli, no?" con un sorrisetto malizioso, avvicinandomi a lui. |
Guisgard la guardò.
La guardò tutta. Era bellissima, eccitante, invitante, provocante. “Dimmi...” disse “... ti va di fare una doccia con me?” Prendendo Clio per mano. |
Quello sguardo, così complice e nostro.
Quella domanda, inaspettata. Allora lo guardai, lo guardai tutto. Esattamente come lui guardava me. Era bellissimo. Era tutto bellissimo. L'atmosfera, le sensazioni che provavo. Lui. Sorrisi. "Solo se è abbastanza calda..." con un sorrisetto divertito e uno sguardo malizioso. |
“Sarà bollente temo...” disse Guisgard, portando Clio per mano verso il bagno.
E qui aprì l'acqua della doccia. In breve il vapore appannò vetri e specchi del bagno, fino ad inumidire i loro vestiti. Allora lui la guardò, sorrise e piano comincio a sbottonare ogni suo bottone e a tirare giù ogni cerniera lampo del suo vestito. E nello spogliarla la guardava fissa negli occhi. La lasciò così solo con indosso biancheria intima. Ma durò poco ed alla fine le tolse anche quella. Intanto il vapore rendeva tutto più umido, quasi bagnato. Infine le fece sollevare una gamba per volta, tirandole via prima una scarpa, poi l'altra. E quando la ragazza fu completamente nuda davanti a lui, la guardò di nuovo. Tutta. In ogni parte. “Come si può dire” mormorò “che non sei una donna vera?” Mentre la stanza era sempre più calda, bollente. E non solo per il vapore. http://xxxbunker.com/thumbs/embed/ce...cido_moana.jpg |
Suonò il cellullare e andai a vedere chi fosse..ma tanto non potevo rispondere..aveva detto Guisgard dovevo rispondere solo a lui..andai a controllare nel display..ma questa storia iniziava a stancarmi ..e se erano loro..dovevo nuovamente richiamare Guisgard?. .odiavo questi giretti inutili.
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Sorrisi ancora al ragazzo per poi raggiungere Ren e andare via. Presi la mia borsa per vedere l'orario al cellulare quando, vicino al fiore, vidi qualcosa. Rimasi sorpresa, un po' spaventata. L'asso di cuori era finito nella mia borsa, senza che lui avesse fatto chissà che cosa. Lo uscì e lo guardai intensamente. Cosa voleva dire? Perché quella carta era finita nella mia borsa? Non potevo mica tenerla io, dovevo restituirla. Guardai Ren in silenzio. Ebbi coraggio e gliela mostrai.
"Guarda" dissi mostrandogliela. "Come diavolo ha fatto?" dissi facendomi sfuggire un sorriso. "Dovrei restituirla..." dissi guardandolo seria. Come avrebbe continuato il suo lavoro senza quella carta? Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
" Non ci contare, ne comprerò una nuova. Cancella il mio numero."
Mi passai una mano sul volto, esausta. Dopo qualche respiro profondo mi alzai. Dovevo andare in città dopo tutto, pensai con un sorriso ed uscii per prendere l'autobus e arrivare in centro. L'abito più bello di tutti, ecco cosa dovevo trovare. Raggiunsi una delle vie più importanti e raffinate ed entrai nel primo negozio. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Quel calore costante che ci avvolgeva.
Quella piccola stanza diventata improvvisamente incandescente, per il vapore, per i nostri corpi, per i nostri respiri. Mi spogliò, con delicatezza, e io restai a guardarlo mentre lo faceva. Guardavo il suo sguardo che accarezzava il mio corpo, la sua espressione, le sue mani così delicate e leggere. Infine restai nuda davanti a lui. E mi stupii di quanto mi sembrasse naturale tutto quello. Di quanto mi sentissi a mio agio completamente nuda davanti a lui. Poi quelle parole, quelle parole che mi strapparono un sorriso. Allora mi avvicinai a lui, e iniziai a sbottonargli la camicia. Sentivo uno strano fremito percorrermi, mano a mano che le mie mani scoprivano il suo corpo. La feci scivolare lungo le sue spalle, accompagnandola con le mie mani delicate, mentre alzavo lo sguardo a cercare il suo. Uno sguardo appassionato eppure dolce. E poi risi piano, rendendomi conto che era rimasta incastrata ai suoi polsi perchè non avevo slacciato quei bottoni. Sorrisi, un sorriso tenero, un sorriso dolce, mentre prendevo le sue mani tra le mie e slacciavo quegli ultimi bottoni. Continuai a spogliarlo, mente il mio cuore batteva sempre più forti e il desiderio irrefrenabile del contatto con la sua pelle guidava i miei gesti. Lo spogliai, dolcemente, finché anche lui non restò completamente nudo davanti a me. "Sei bellissimo..." mormorai, dolcemente, mentre le mie mani sfioravano dolcemente il suo corpo "Bellissimo...". |
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