Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 21-02-2015 01.25.37

“Su, Altea, non ha senso tutto ciò.” Disse Bensuon. “Se anche fosse, credi che il duca sia disposto a svelare cose importanti a quei biechi pretendenti? No, credimi... se l'avessero preso loro, l'avrebbe già ucciso. Non ha senso.” Sorrise. “Come vedi non riesci a convincermi, mia cara.” Facendole l'occhiolino. “Dovrai fare di meglio.”

Clio 21-02-2015 01.27.14

Guardai Don Nicola con disprezzo.
"Esistono molte ocarine, ma quella è la sua, qualunque cosa diciate..." Con decisione "E io odio essere presa in giro.. Potete ingannare chi l'ha visto da lontano, ma non me...".
Sfiorai delicatamente il braccio di Ammone e gli sorrisi triste.
"Andiamocene amico mio, se cerchi carità cristiana, è l'ultimo posto in cui la troverai..." Scuotendo il capo.

Guisgard 21-02-2015 01.33.52

Ammone annuì a Clio e fece per seguirla.
“Dunque” disse Don Nicola alla ragazza “volete farmi credere che il duca, signore di una terra Cattolica come questa, fosse amico o altro di una ragazza irriverente come voi? Che non teme di schernire un uomo di Chiesa? Bah...” scuotendo il capo “... voi non sapete nulla di lui, sciocca ragazzina... non comprendete e non comprenderete mai...”
“Cosa non comprendiamo?” Chiese Ammone.
Ma il religioso lo fissò senza rispondere.

Altea 21-02-2015 01.33.56

"Torturandolo si..riuscirebbero nel loro intento...e pure Guisgard cederebbe".
Sorrisi alle sue parole e lo portai in giardino, quasi sembrava stesse arrivando l' Alba.."Come posso convincerti..l'ultima notte abbiamo bevuto un pò troppo e insomma..beh si..troppo ma ora siamo sobri...soldi?" gli mostrai delle monete.."Oh no, ora ricordo..dicevi eri geloso di Guisgard..una sera improvvisamente mi avvicinai al rampollo di famiglia appunto e a sorpresa gli stampai un bacio...lui era solito a questi miei colpi di testa forse per questo non mi ha mai creduta? Comunque dicesti avresti pagato oro per un bacio appassionato da me...ma chiarisco...senza amore lo sai".
Mi avvicinai a lui e lo baciai con fervore..Bensuon era ambito da molte ragazze, ma sapevo non avrebbe ceduto nemmeno col bacio.

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Guisgard 21-02-2015 01.37.59

Bensuon finì per cedere, senza neanche troppa resistenza, a quel bacio di Altea.
La prese fra le braccia e finirono per appoggiarsi contro il tronco di un albero del cortile.
“Sei sleale...” disse baciandola “... sleale e tremendamente convincente così...” continuò a baciarla “... dimmi... cosa vuoi da me? Cosa vuoi che faccia davvero?”

Altea 21-02-2015 01.42.25

Risi mentre mi immobilizzava addosso un tronco "No, non sono sleale..so solo usare bene ciò che Natura mi ha dato" accarezzandogli il viso mentre sentivo i suoi baci appassionati su me.."Voglio tu venga con me a Capomazda, pure a Corte se vuoi..e mi aiuti a capire se sbaglio o meno..senza porre condizioni..non ho nessuno di cui fidarmi, potresti fingerti il mio nuovo fidanzato, ma devi inventarti un rango, al resto ci penso io".

Clio 21-02-2015 01.43.10

"Non temo di dire la verità.. Il vostro abito non vi ha impedito di essere maleducato e scortese con me, o sbaglio? Credete che tutto vi sia concesso perché siete un uomo di chiesa?" Scuotendo la testa.
"Se il vostro comportamento nei nostri confronti è carità cristiana, allora devo aver capito male di cosa si tratta..." Mormorai, profondamente ferita da quelle parole.
"Fate quello che vi ho chiesto e basta, vi prego..." Amaramente "È evidente che non sappiate niente di me.. Ma non spetta a voi saperlo...".

Guisgard 21-02-2015 01.46.14

“Beh, pur di essere il tuo fidanzato” disse Bensuon ad Altea, senza smettere di baciarla “verrei in capo al mondo... ma sappi che sarò un fidanzato molto convincente... ed intendo cogliere tutti i vantaggi di questa storia... ah, scegli pure tu il mio rango...”

Altea 21-02-2015 01.51.06

Sorrisi alle sue parole ma lo guardai torvo.."Senza amore..lo sai..hai accettato e sai il rischio visto io non riesco a dimenticarlo..quindi non so quanto tu convincente, almeno con me sarai, facciamo conte..il conte Bensuon de Fleur..si suona bene...mio nonno è moderno, ti darà una stanza a corte..se vuoi, la carrozza ci aspetta pronta per andare a Corte, là vedremo il da farsi..magari potrei rinsaldare il rapporto col Priore, forse ha interpretato male il mio modo di fare" e gli diedi un buffetto sulla guancia.

Guisgard 21-02-2015 01.54.00

“E sia...” disse Don Nicola a Clio “... prenderò il vostro pugnale come volete... ed ora, se avete finito, io devo tornare alle mie orazioni, visto che tra non molto sarà giorno...” rientrò e chiuse la porta della cappella.
“Sarà meglio andare, Clio...” mormorò Ammone.
Ormai la notte volgeva al termine. Le stelle, pian piano, cominciavano a spegnersi una dopo l'altra, mentre l'Oriente iniziava a schiarirsi, dissolvendo le inquietanti ombre di quella notte senza fine e senza risposte.

Guisgard 21-02-2015 01.56.54

“Allora cercherò di convincere io te sul fatto che sono migliore di quel duca.” Disse sorridendo Bensuon ad Altea. “Comunque conte mi piace... si, farò il conte.” Rise. “Dammi solo il tempo di prendere la mia roba e partiremo per Capomazda.”

Guisgard 21-02-2015 01.59.01

Ad un tratto, mentre si avviava verso l'uscita della prigione, Tessa finì per sbattere contro Pirros.
“Voi...” disse stupito, ma sorridendo il comandante di quel luogo “... voi? Sono stupito di ritrovarvi ancora qui... ma da dove venivate così di fretta? Al punto da camminare quasi a capo chino? Non è che qualcuno dei carcerieri vi ha importunata? Beh, siete molto bella e in un luogo come questo il fascino femminile non è cosa di tutti i giorni.” Rise. “Ma dov'è il curato?”

Clio 21-02-2015 02.02.28

Sorrisi appena, voltandomi verso Ammone.
"Come è facile insultare e poi non rispondere alle domande..." Scuotendo la testa, disgustata dal comportamento del prete.
"Dai andiamo via.." Sorrisi appena, cercando di nascondere la profonda tristezza che mi attraversava "È quasi l'alba ormai, devo andare al mercato...".
Quelle parole mi avevano ferito nel profondo.
Lo sguardo di quell'uomo, le sue parole.
Già, come poteva il grande signore volere una come me?
Me lo chiedevo sempre anche io.
Eppure, a differenza di quel prete, lui non mi aveva mai mentito, né giudicato.
E ne ero certa, perché la menzogna avrebbe offuscato la luce chiara dei suoi splendidi occhi azzurri.
Chiusi gli occhi per non piangere, mentre la città era sempre più vicina.

Guisgard 21-02-2015 02.09.59

Così, Clio ed Ammone lasciarono la cappella di Don Nicola e si immersero di nuovo nella fitta campagna ormai screziata dai primi bagliori del giorno nascente.
Ma prima di imboccare il sentiero che volgeva verso la città, ad un tratto, quasi celato dal canto degli uccellini che salutavano l'aurora, i due compagni che avevano diviso le avventure sulla Santa Caterina, ebbero la stessa sensazione.
Infatti ad entrambi parve di udirlo ancora.
Ancora una volta.
Udire di nuovo il suono dell'ocarina, quasi fossero ancora sul ponte del vascello volante in sua compagnia.
In compagnia di Guisgard.
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Clio 21-02-2015 02.17.14

La campagna dipinta nelle calde luci del tramonto si stagliava intorno a noi, come volesse tenerci al sicuro, oppure imprigionarsi.
Il mio sguardo triste vagava distrattamente in quella quiete strana.
Ma poi qualcosa colpì il mio cuore.
Di nuovo, il suono dell'ocarina, che come un tenero abbraccio mi sciolse, lasciando libera più di una lacrima.
Alzai lo sguardo su Ammone, e dalla sua espressione compresi di non essere l'unica.
Come potevamo condividere la medesima follia?
Così, quasi senza accorgermene, mi voltai a guardare indietro, verso quel suono.

Guisgard 21-02-2015 02.24.54

Anche Ammone, come Clio, si voltò verso quel suono.
Era stato breve, un istante.
Eppure entrambi sapevano di averlo sentito davvero.
Un suono lento, ma caldo.
Un suono avvolgente, quasi ipnotico.
Un suono che si era levato come a voler seguire il corso del Sole nascente.
Un suono volto a salutare il nuovo giorno.
“Io...” disse Ammone “... io credo di averlo udito davvero... di nuovo...”
E proprio in quell'istante di nuovo si udì quel suono.
Il suono dell'ocarina.

Clio 21-02-2015 02.29.05

Le parole di Ammone mi confermarono che anche lui l'aveva sentita.
Annuii "Sì, l'ho udita anche io...".
E poi, come volesse confermare la nostra follia, si udì ancora.
Mi voltai verso Ammone, incredula, asciugando le lacrime.
"Ancora, l'ho udita ancora..." Guardandomi attorno.
"Vieni.. Seguiamo il suono, cerchiamo di capire da dove proviene.. Magari ci metteremo l'anima in pace una volta per tutte..." Sorridendo all'omone.

Guisgard 21-02-2015 02.39.19

Ammone annuì a Clio.
Un attimo dopo i due compagni si lanciarono nella direzione in cui si era udito quel suono.
Ora la campagna, invasa dal chiarore del giorno, appariva meno misteriosa.
I loro cavalli percorsero in breve un buon tratto di quei campi, sempre con l'eco di quel suono come guida.
Ed infine Clio ed Ammone si ritrovarono in un pianoro divenuto di colpo silenzioso, fatta eccezione per il canto dei merli.
“Nulla...” disse Ammone “... più nulla... che sia stato il canto dei merli a trarci in inganno?” Fissando Clio. “O forse è stata solo la nostra pazzia?”

Clio 21-02-2015 02.45.13

Seguimmo quel suono, che ci guidò nella brughiera, ma quando arrivammo ad un pianoro, il suono cessò.
Chinai il capo, sconsolata.
"La nostra pazzia, dici?" osservando quel pianoro "Già, dobbiamo essere pazzi entrambi..." scossi la testa "Eppure come possiamo aver sentito entrambi il medesimo suono.. e non un suono qualunque.. fossi da sola penserei di aver avuto le allucinazioni.. ma non ha senso, l'abbiamo sentita entrambi, tra l'altro poco lontano al luogo in cui sappiamo per certo ci sia l'ocarina..".
Mi guardai attorno "Infondo, dev'essere in un posto come questo che il nostro pazzo ha visto il pastore..." guardandomi attorno "Come vorrei avere la stessa fortuna...".

Guisgard 21-02-2015 02.55.07

E mentre Clio ed Ammone si guardavano intorno, tra inquietudini e speranze che attraversavano i loro cuori, ad un tratto cominciarono a sentire qualcosa.
Il tintinnio di alcuni campanacci, il belare di qualche pecora e l'abbaiare di un cane.

Clio 21-02-2015 02.59.05

Mi voltai verso Ammone trattenendo il fiato.
"E se..." Mormorai "Se fosse lo stesso pastore che ha incontrato quel folle? Lui può averlo scambiato per Guisgard, certo... Ma l'aveva visto da lontano... Noi capiremmo se è lui o no..." Sorridendo.
"Non credo alle parole che ho appena detto..." Battendo le palpebre incredula "Forse sono davvero impazzita..." Scossi la testa.
"In ogni caso, direi di non farci vedere e osservare..." Con un timido sorriso, voltandomi nella direzione del belare.

Guisgard 21-02-2015 03.06.29

Ammone annuì a Clio e scese da cavallo, invitando la ragazza a fare lo stesso.
Cominciò poi ad avanzare verso quei rumori che ancora si udivano nell'aria, tirando il suo cavallo con le redini dietro di lui.
Attraversarono così alcuni alberi, giungendo subito dopo in un campo erboso.
E qui trovarono un gregge di pecore a pascolare.
https://medielettra.files.wordpress....al-pascolo.jpg

Lady Gwen 21-02-2015 07.24.31

Mentre mi intrattenevo allegramente con Berio e gli altri, una porta del carrozzone si apri` e usci` una donna.
Era slanciata e aveva dei folti capelli rossi e ricci. Non potei vedere i suoi occhi, poiche` indossava una maschera. Chissa` perche`.
Ozzillon la presento`. Si chiamava Rida; era la musa ispiratrice della compagnia.
Non mi sorprese cio`, dal momento che era l'unica donna`.
"Piacere di conoacervi, Lady Rida".

Tessa 21-02-2015 12.15.52

Lo scontro con Sir Pirros, fu per me una sorpresa, poiché certamente non mi aspettavo di ritrovarlo lì.

L'uomo indossava un lungo mantello verde scuro e sembrava in procinto di uscire.
Lo osservai meglio di quanto la fretta mi avesse consentito di fare durante il primo incontro.
Il mantello di quel colore, i guanti neri e gli occhi chiari... No, non era un volto nuovo, da qualche parte lo avevo già visto.

Ero seduta con Rabona sulle rive erbose del torrente. Avevamo approfittato della splendida e rara giornata di sole, per fare lezione all'aria aperta.
Le nostre letture erano però spesso interrotte dalle chiacchiere della giovane, che era per natura poco incline agli studi e si perdeva sovente nelle sue fantasie.

"Rabona, voglia il cielo che la vostra famiglia vi trovi presto un consorte al quale non importi troppo di avere una moglie colta!" esclamai, esasperata dall'ennesima interruzione.
La ragazza stava blaterando qualcosa, con una nota acuta di emozione nella voce.

"Non trovate che sia affascinante, Tessa?"
"Chi, di grazia" risposi distrattamente io, troppo presa dalla lettura.
"Quel cavaliere! Eccolo, sta attraversando adesso il boschetto!"
"Rabona, vi prego, non siete ancora riuscita a declinare i verbi che vi avevo chiesto. Mettete da parte per un attimo le vostre fantasie romantiche e provate a concentrarvi sul latino!"
Ma Rabona era troppo eccitata dalla presenza dell'uomo per darmi ascolto.
"Ora che lo guardo bene" aggiunse "non credo che potrei mai innamorarmi di lui, è troppo chiaro di capelli! Voglia il cielo che mio padre mi presenti un uomo moro..."
Alzai gli occhi e intravidi il cavaliere che, nel frattempo, era stato raggiunto da altri due uomini, elegantemente vestiti.
"Rabona, le declinazioni!" la rimproverai, mentre i tre si allontanavano al trotto.

Sì, l'uomo che avevamo visto quel giorno, era decisamente Sir Pirros!

"Cercavo proprio voi, Sir!" dissi all'uomo che mi sorrideva "Volevo dirvi che nella biblioteca del convento, si trovano altri annali, anche più vecchi di quelli che ci avete richiesto e, credo che possiate trovarvi quanto cercate. Basterà solo rimettere insieme le informazioni. Ovviamente, sentitevi libero di venire a consultarli quando desiderate! Anche se immagino che non sia facile riuscire ad allontanarsi da qua, soprattutto quando alcuni prigionieri sembrano avvezzi a darvi filo da torcere..."
Gli sorrisi e, senza dargli tempo di rispondere, aggiunsi " adesso, se volete scusarmi, vado a raggiungere il curato. E' voluto andare avanti per non arrivare in ritardo alla celebrazione della Messa, ma non è bene che un uomo con la sua precaria salute cammini da solo a passo tanto svelto!"

Altea 21-02-2015 14.15.47

Sorrisi alle parole di Bensuon e lo aspettai dentro la carrozza ma pensierosa..dimostrare che era meglio di quel Duca.

E come..capivo Bensuon ma quando si ama follemente ma pure razionalmente come io sentivo per Guisgard era difficile..nessuno sarebbe stato migliore..quando lui non era presente io ero come la Luna e quando era con me diventavo il Sole, diventano la vera Altea perché io non ero fredda o insensibile..lui mi faceva uscire quel lato romantico e allegro che sempre celavo.
Ad un tratto arrivò Bensuon e carico' i bagagli e partimmo.."Ma quanta roba hai portato..Conte" e risi per poi farmi seria.."Dobbiamo stare attenti, non sottovalutare nulla o finiamo male". Gli raccontai bene del priore Tommaso, del fatto del pittore e la impronta anomala.."È da qui voglio proseguire..se il priore non vuole parlarmi .. pazienza..ma gli farò recapitare una missiva, io ho scoperto sul dipinto quella figura e poi la orma vicino al pozzo e deve dirmi i risultati..e poi devo parlare con Marion, il pastore..ricordi? Era strano, forse era spaventato dal priore..ma il fatto avvenne dietro casa sua, il suo segugio e il gregge erano tranquilli? Ogni volta arrivo fanno il diavolo a quattro." e lo guardai sospirando e pensierosa.

Clio 21-02-2015 17.55.05

Seguimmo quei rumori, finché non ci portarono ad un pascolo.
Trattenni il fiato, osservando quelle pecore pascolare libere e spensierate.
Alzai lo sguardo su Ammone e sorrisi, legando il cavallo ad un albero.
"Proviamo ad avvicinarci senza farci vedere.." mormorai "Magari vedremo quel pastore..".

elisabeth 21-02-2015 19.41.54

Che sciocca....era ovvio...mi amava....e che diamine, le cose si dovevano dare per scontate..la notte dava il passo al giorno......e Lui era preoccupato,infondo potevo comprenderlo.....se si fosse seduto su quella poltrona Lord Cimmiero per De Gur non sarebbe stata una buona giornata......" Ti capisco...hai a cuore le persone che abitano in questo castello....te stesso.....e non sai come andrà a finire......sarebbe stato meglio se quella famosa maledizione sui Taddei avesse risparmiato l'ultimo rampollo....."......non volevo turbarlo con quello che ci eravamo detti con il Priore...anche perchè in realtà nulla era veramente accaduto......Si certo avevo parlato con il povero matto....ma poi lo avevo addormentato.......avrei dovuto esaminare i resti del corpo di Guisgard....ma anche quello poteva essere un buco nell'acqua.....infondo Guisgard, poteva realmente essere morto....e allora tutto quel polverone a cosa sarebbe servito........sarebbe servito ad alimentare una leggenda.......una leggenda che spaventava........." Sai De Gur......in giro c'e' chi pensa di aver visto Guisgard.....folle vero ?.......i fantasmi in questo posto brulicano......Si potrebbe fare uso e commercio sulle leggende.......I Taddei e la maledizione.......".......piu' che una risata dalla mia gola usci' un suono strozzato......" Mi spiace, pensavo di alleggerire la tensione, forse non mi occupo di molte cose durante il giorno per cui la sera tendo a essere molto spiritosa......Ma non riesco ad essere molto lucida.......mi manchi tu e mi manca il mio mondo....questo mi tormenta e se posso essere sincera, forse sono un'incosciente non so chi comanderà a Capomazda......ma ho voglia di pensare a me stessa........".......Sembravamo così distanti......

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Galgan 22-02-2015 00.16.01

La Fede, talvolta, si maschera da altri sentimenti, oppure, semplicemente si trova nei luoghi più impensati, e nei contesti più particolari; anche un folle, per volere Divino, può divenire un agente stesso della Fede, e nel divenire ciò, può smuovere gli animi, e le genti.
In effetti, fu così che accadde.
Alle parole del folle, o presunto tale, due personaggi partirono, a spron battuto, con ogni probabilità diretti al luogo indicato; li seguii con lo sguardo, poi annuendo fra me, capii quali sarebbero stati i miei successivi movimenti.
Tutto, nuovamente, conduceva a Dio, e alla Sua Casa.
Avrei parlato con quel sacerdote.

-Andiamo, mio buon Lucas-

dissi al mio scudiero;

-Ora sappiamo dove ci condurranno i nostri passi-

Guisgard 23-02-2015 00.05.41

Rida sorrise e mostrò un lieve inchino a Gwen.
“Bene.” Disse annuendo Ozzillon. “Ora che le presentazioni sono state soddisfatte, possiamo rimetterci in cammino.” Sorrise. “Capomazda e la fama ci attendono, amici miei.”
“Immagino” fece Rida “che ci sarà un motivo se ci hai presentato Gwen, capo.”
“Ovvio.” Compiaciuto Ozzillon. “Damigella Gwen da oggi sarà con noi nella compagnia.”
“Ah, ne sono lieta!” Esclamò Rida. “Ero un po' stufa di essere l'unica donna!” Facendo poi un occhiolino a Gwen.
“E poi” intervenne Berio “dobbiamo decidere quale spettacolo mettere in scena una volta giunti a Capomazda.”
“E secondo te” fissandolo Ozzillon “il tuo arguto pigmalione ama l'improvvisazione e l'incertezza? Naturale che ho già in mente cosa fare.”
“Ebbene?” Domandò Berio.
“Sarà il Fato ad indicarci l'opera da mandare in scena!” Rispose Ozzillon. “Ora tutti nel carrozzone! Capomazda non può più attendere!”

Guisgard 23-02-2015 00.25.42

Clio legò il suo cavallo ad un albero e lo stesso fece Ammone.
L'omone poi cominciò a guardarsi intorno, tra quelle pecore lasciate lì a pascolare.
Ad un tratto però i due sentirono un cane abbaiare forte.
Un attimo dopo udirono pure il rumore di passi.
Qualcuno, a passo svelto, si stava avvicinando al gregge.
“Ehi...” disse un giovane che procedeva velocemente “... è andata... Don Meno è rimasto entusiasta del racconto... è andata... è andata...” continuava compiaciuto, mentre si avvicinava sempre più al luogo in cui c'erano le pecore.

Clio 23-02-2015 00.30.08

Ci muovevamo di soppiatto, attenti a non fare il minimo rumore, ma quando qualcuno parló, ci fermammo di colpo, per poi guardarci negli occhi.
Ascoltai le parole spensierate del ragazzo che aveva parlato, e mi avvicinai ancora di più al gregge di pecore, seguendo quella voce.
Naturalmente feci molta attenzione per non essere né vista né sentita, ma ero sempre più curiosa.

Guisgard 23-02-2015 00.31.18

De Gur fissò Elisabeth.
“Di pazzi il mondo è pieno.” Disse. “E poi, ricordalo, la gente finisce sempre per vedere ciò che più desidera. Come i miraggi nel deserto. Guisgard è morto e la stirpe dei Taddei non esiste più.” Seccamente. “Ma non voglio che tu resti turbata da ciò... come chi governerà Capomazda... non devi pensarci...” accarezzandole il viso “... tuo marito penserà a te... lavoro affinché si possa avere un futuro degno... io e te...”
Ma proprio in quel momento bussò Tilde.
“Milady...” ad Elisabeth “... il Priore Tommaso è giunto al castello e chiede di voi.”

Guisgard 23-02-2015 00.39.21

Clio si avvicinò al gregge, attenta a non farsi scorgere da alcuno, con Ammone invece, essendo molto più grosso ed impacciato della ragazza, che preferì nascondersi dietro una grossa quercia ed osservare da lì il tutto.
E pochi istanti dopo quel giovane, grazie al suo passo svelto, raggiunse le pecore, con un'espressione estremamente appagata sul viso.
Era robusto, di bassa statura, con i capelli corti e di un colorito tra il paglierino ed un rossiccio molto chiaro, gli abiti da garzone di bottega e le movenze un po' goffe.
“Ehi...” disse guardandosi intorno “... dove sei?”
Ma come risposta ci fu solo il belare delle pecore e l'abbaiare del cane che gli andava incontro.

Guisgard 23-02-2015 00.46.57

La carrozza che doveva riportare Altea e Bensuon a Capomazda partì, raggiungendo un'ora dopo la cupa brughiera da attraversare per arrivare nel cuore del ducato.
“Io credo” disse Bensuon fissando fuori dal finestrino della vettura “che un uomo di Chiesa non ti rifiuterà certo le spiegazioni che cerchi, anche se dubito troverà qualcosa. Non esiste nessuna maledizione e i Taddei sono ormai estinti.” Si voltò a fissarla. “Ma voglio proporti un patto... anzi, una condizione... io ti aiuterò in queste assurde ricerche, ma se come penso non salterà fuori nulla, allora io e te ci divertiremo a goderci la vita della capitale e i piaceri dell'amore... chiaro?” Facendole l'occhiolino. “Dopotutto non tutte possano vantare un conte come spasimante.” Ridendo.

Guisgard 23-02-2015 00.55.18

Seguendo Galgan, Lucas lasciò quel luogo e i due, cavaliere e fido scudiero, si ritrovarono a percorrere la campagna Capomazdese ed i suoi misteri avvolti nel silenzio della notte.
Ma poco dopo cominciò ad albeggiare.
“Messere...” disse Lucas a Galgan durante il cammino “... in verità tutta questa storia mi sembra intricata e senza senso... come se la verità girasse intorno a tutti noi, quasi a farsi beffe, senza che nessuno riesca ad afferrarla...”
Ma le parole dello scudiero si bloccarono di colpo, quando i due giunsero davanti alla cappella.
Lucas infatti aveva già sentito parlare di quell'anacoreta e del suo eremo, così che non ebbe difficoltà a condurre là il suo cavalleresco maestro Galgan.

Guisgard 23-02-2015 01.15.36

Pirros sorrise a Tessa.
Era costui uno di quegli uomini avvezzi a compiacersi di se stessi, di sentirsi in diritto, per il grado che la società gli aveva conferito e le ricchezze derivanti da tale ceto, di poter ambire a tutto ciò che ispirava la sua dubbia moralità e volubile volontà.
Soprattutto per il fatto che uno dei suoi protettori, quel Gvineth così simile ad un Eurimaco giunto ad Itaca attratto dal talamo di Ulisse, nutriva verso Pirros una tal fiducia da affidargli la direzione di queste prigioni così colme di ospiti poco graditi e ancor meno raccomandabili.
E dunque dietro quel sorriso compiaciuto, gli occhi chiari ed ingannevoli, i capelli di un chiarore comune, il sorriso accomodante ed i gesti così intrisi di sicurezza in se stesso, Pirros celava pensieri ed intenzioni che ben si legavano ai costumi e alle tendenze che ora dominavano a Capomazda.
“Purtroppo” disse ad alta voce, in modo che la ragazza, nonostante si fosse avviata già all'uscita, potesse sentirlo bene “non mi è consentito assentarmi troppo da questo luogo. Magari mi porterete voi quegli annali. Così da poterci anche rivedere...”
Così Tessa uscì finalmente da quell'infelice luogo, trovando il curato Pipino sul suo carro ad attenderla.
I due così partirono, lasciandosi dietro quell'opprimente prigione.
Ma nell'allontanarsi Tessa notò qualcosa.
L'ultima finestra che si apriva sulle massicce murature della prigione, quella posta più in alto di tutte le altre, come se celasse una cella irraggiungibile per qualsiasi voce umana e così distante dal suolo da sembrare quasi destinata ad accogliere qualcuno bandito per sempre dalla Terra.
E nel fissare quella lontana apertura chiusa da pesanti sbarre di ferro, per un istante Tessa ebbe come l'impressione di vedere qualcosa.
Un riflesso, un bagliore che come il velo di uno spettro si accostò a quelle sbarre, indugiando per un breve ed effimero momento, per poi svanire nel nulla.
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Tessa 23-02-2015 12.52.19

Quando io e Suor Corale tornammo finalmente al convento, la sera era già scesa e, senza parlare con nessuno, mi ritirai nelle mie stanze.
La visita al carcere, mi aveva lasciato una matassa ingarbugliata di pensieri in testa.

Ero sicura di aver intravisto un volto dietro le sbarre, mentre uscivo dalla prigione e qualcosa, bel lontano dalla razionalità, mi diceva che si trattava del misterioso prigioniero dalla maschera di ferro.
"Non ho prove concrete" pensai " ma sento che quell'uomo è trattenuto là non per colpa, bensì per l' interesse di qualcuno..."
Così, con quei pensieri in testa, mi addormentai.

Cammino lungo i vigneti di una verde collina inondata dal sole e mi sento così leggera, che potrei spiccare il volo e librarmi sopra questo luogo incantevole, cantando di gioia. Inizio a correre, perché sono curiosa di vedere quale meraviglia si nasconde alla fine della vigna, che degrada dolcemente in valle. Corro, corro libera, ma nella corsa, mi accorgo che il paesaggio sta cambiando, che non è più verde e bello. Adesso sono all'interno di un bosco e alti rovi mi stracciano le vesti e sfregiano le carni, mentre continuo a correre, con la fretta di uscire presto da qui. Ecco, finalmente il bosco finisce, rovi ed arbusti si diradano e, in fondo, scorgo una costruzione. Mi avvicino, devo vedere cos'è. Il carcere mi si para davanti in tutta la sua austerità e, mentre resto impietrita, un grido lacera il silenzio per tre volte "aiuto!"

Mi svegliai di soprassalto, con quel grido nelle orecchie che sembrava così reale da provenire dalla mia stessa stanza.
"Al diavolo la razionalità!" pensai, con il cuore che batteva all'impazzata nel petto "Devo arrivare in fondo a questa storia e trovare qualcuno che mi aiuti a farlo!"

Ma chi?

Altea 23-02-2015 15.44.31

La carrozza correva fino ad arrivare alla brughiera prima della capitale, ascoltai le parole di Bensuon e sorrisi leggermente..era un bravo ragazzo, mi fidavo di lui anche perchè era così pure per Guisgard..era un pò scanzonato solo e prendeva la vita alla leggera, eravamo totalmente diversi e questa volta guardai io fuori dal finestrino perdendomi in un ricordo non troppo lontano..

Un fulmine forte seguito da un rombo di tuono, non riuscivo a dormire,
accesi una candela e andai a bussare alla camera di Guisgard.
"Chi è? Avanti" udii la sua voce.
Aprii lentamente la porta.."Sono Altea" dissi sottovoce "sei presentabile? Non che mi scandalizzi per carità, ma non vorrei trovare quella milady Ingrid che cinguetta attorno a te".
"Sciocca" .. era il suo modo gentile per apostrofarmi, io risi e lui si alzò dal letto "non stai bene?"
"Questo temporale mi agita, mi sento nervosa..no, non ho paura".
"Vieni" disse con la sua voce rassicurante e prendendo un libro "ti leggerò una fiaba".
"Smettila, signor Simpatia..ti prendi sempre gioco di me" e mi sedetti sul letto vicino a lui.
Ma lui iniziò proprio a leggerla quella fiaba, mentre io ero persa a guardare i suoi occhi vasti come il mare e il cielo e alla fine mi pose una domanda. Avvampai, perchè quella domanda e lui rise "Ovvio, sai a memoria ogni sfumatura dei miei occhi e non hai seguito il mio racconto, sei incoreggibile".
"Mi spiazzi sempre, a volte ho paura di te, come ora..di starti vicino o forse ho solo paura dei forti sentimenti che provo per te e mi blocco..ho paura dell' Amore?"
Lui mi guardò senza dire nulla e mi diede un pacchetto.."Te lo volevo dare l' altra sera alla tua festa ma poi vi era uno stuolo di ammiratori e ho lasciato perdere..ammiratori che tu nemmeno calcolavi e io volevo pure salvare".
Lo guardai torva e aprii il cofanetto, era un braccialetto semplice con una rosa di madreperla.."Ti sei ricordato il mio fiore preferito è la rosa? Eh, ma pure io volevo stupirti quella sera ma eri attorniato dalle ammiratrici urlanti" ed estrassi dalla tasca della vestaglia un cofanetto, lui lo aprì e come una sinergia di pensieri vi trovò un braccialetto con un quadrifoglio.."Ti auguro ti porti fortuna..e ti aiuti a superare difficili prove nella vita..quella vita vorrei tanto dividere con te". Il cuore iniziò a battere forte e mi alzai.."Devo andare, buonanotte Guisgard" e scappai come al solito.

Guardai Bensuon e sospirai, scacciai quel ricordo.."Un patto..se perdo devo folleggiare con te e dedicarmi ai piaceri dell' amore e altro. Tu hai mai amato davvero? L' Amore non vuole patti, è spontaneo e non funziona come dici tu. E se poi avessi ragione io...quindi non ti interesserebbe di me..quindi il tuo non è Amore".
Scossi il capo, non badai a quelle parole..io volevo solo una persona mi aiutasse e appena arrivati a Corte avrei scritto al priore e poi saremmo andati per la campagna..quella campagna che per molti sembrava celasse strani misteri.

elisabeth 23-02-2015 15.46.07

Non dovevo preoccuparmi di nulla.......lo guardavo con dolcezza, avevo il terrore di ascoltare la voce che mi urlava dentro......avevo fede in Nettuno....ma avevo paura nelle decisioni di De Gur......accolsi la sua mano sul mio volto.....prendendone tutto il calore...il calore che mi era mancato in quel momento.......lo baciai sulle labbra......" Mi sento più sicura...ora che ti ho sentito che ti prenderai cura di me......una volta che si e' presa la decisone di unirsi dinanzi a Dio.......non si può più fare a meno della persona che si ama....." In quel momento Tilde interruppe un piccolo attimo di intimità.......un piccolo attimo rubato.......Il Priore....era già tornato......." Grazie Tilde fatelo accomodare.....tra un po' sarò giù in salone fai da padrona di casa.....".....Ebbi una piccola esitazione.........sapevo che non era il momento di andar via.....Ma la mia curiosità era enorme......." Da quando ti stai occupando di politica....ho deciso di addentrarmi in quelli che sono gli studi Teologici......il Priore....ieri mi ha detto che ne avrei veramente bisogno...mi trova un po' carente in materia.....c'è da ridere......in cambio io gli insegnerò tutto quello che so sulla medicina....naturale ovviamente....conosci la mia fissazione per le piante e i funghi.........per quanto riguarda rituali divinatori......nin ne farò mai menzione...neanche in confessione......"......mentre parlavo mi vestivo.......giusto per evitare l'imbarazzo......." Vestiti con calma...ti aspettiamo a cena......".......ma poggiata la mano sulla maniglia mi voltai di scatto..........e gli corsi incontro......abbracciai De Gur come se non l'avessi dovuto vedere mai più........" Siamo così strani......ma sono le circostanze, i pensieri........qualsiasi cosa accada....non devi mai dimenticare che ti amo.....".....lo baciai......e con un sorriso uscii dalla porta per raggiungere il Priore........una volta nel salone..."Padre...pace e bene.....spero portiate buone nuove....."....

Galgan 23-02-2015 16.09.57

-La verità-

risposi al mio fido scudiero,

-Invero, si può cercarla una vita, un intero ciclo di umana esistenza, eppure spesso si può arrivare soltanto a sfiorarla, se non a contemplarla da lontano, così, come possiamo rimirare le stelle......-

Eppure, mi parve che il giovane non avesse tutti i torti, forse lui, involontariamente, era la voce della mia ragione, mentre io stesso, talvolta, ero mosso quasi esclusivamente dalla Fede......Chissà, forse l'Onnipotente mi aveva fatto dono di un angelo custode, con l'incarico di raffreddare il mio animo cavalleresco quando le circostanze lo richiedevano, oppure di rendere lui più predisposto alla cerca, anche quando questa pare folle, e priva di ogni logico fondamento.
Con questo spirito, giunsi nei pressi del luogo che stavamo cercando; per qualche istante, lo rimirai, con religioso rispetto, poi mi avvicinai, e bussai alla porta.


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