Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 05-11-2012 00.40.33

Ingrid.
Poi il mare, le coste flegeesi, le isole, le navi.
Di nuovo Ingrid.
E ancora, Las Baias, la Rosa dei Venti, Storm e i suoi inseguitori.
E nuovamente Ingrid.

Ad un tratto Elisabeth si svegliò.
Era mattino e lei si trovava in un letto, coperta solo dalle lenzuola.
Gli abiti del giorno precedente erano accanto al letto, piegati con cura su una sedia.
Ad un tratto un rumore di passi, poi la porta si aprì.
“Ah, buongiorno.” Disse Storm entrando e richiudendo poi la porta dietro di sé. “Ho portato del latte caldo e un decotto di erbe. Il latte per la colazione e il decotto per quel mal di testa che, immagino, vi starà tormentando dopo la sbornia di ieri sera.”
http://www.ilmessaggero.it/MsgrNews/...09_mercier.jpg

Guisgard 05-11-2012 00.54.35

“Si, hai il diritto di conoscere il nome di quello sfaccendato.” Disse il colonnello a Cheyenne. “Il suo nome è Sesc ed è, come hai capito, mio nipote. E' arrivato da Barcellona circa un anno fa, per volontà dei suoi genitori, perchè la vita all'accademia militare, dove era stato destinato per volere di suo padre, non era riuscita ad infondere disciplina nel suo animo riottoso. Praticamente vive qui senza seguire alcuna regola e senza rispettare nessuna delle mie volontà. Sinceramente spero che tu possa incontrarlo il meno possibile. E qualora accadesse ancora di vederlo, allora ti prego di ignorarlo come ormai faccio io.” La fissò e tentò di accennare un sorriso. “Ma hai ragione, meglio non parlare più di lui. Si, ora che ci penso, c'è qualcosa che vorrei fare. Qualcosa che non faccio ormai da troppo tempo. Vorrei fare un bel giro per Minisclosa. Un bel giretto per le sue stradine e per il suo porto. Ti va di accompagnarmi?”

Guisgard 05-11-2012 01.06.04

Lin si voltò e vide Altea pronta per la loro uscita.
“Siete incantevole.” Disse sorridendo. “E questo abito vi sta molto bene. Mi sa che dovrò fare a pugni con diversi giovanotti per poter passeggiare con voi tranquillamente.” Aggiunse facendole l'occhiolino.
Saliti allora in carrozza, presero subito la strada per scendere verso il porto di Las Baias.
Il tempo era cambiato velocemente ed il vento aveva portato nuvole grigie e reso il mare grosso.
Tuttavia al porto vi era ancora vivacità ed un via vai di pescatori, marinai e militari ne animava ogni angolo.
Ad un tratto la carrozza passò davanti alla bottega dove Altea aveva comprato il libretto del pirata Topasfier.

Guisgard 05-11-2012 01.20.29

Davanti alla locanda un nervoso Gurenaiz passeggiava avanti e indietro, con Parsifal poco distante che lo fissava.
“Ho sempre odiato questi dannati...” disse a denti stretti, voltandosi verso il suo Guardiamarina “... ed ora mi ritrovo a stretto contatto con loro...” scosse il capo.
Ad un tratto uno dei bucanieri di Giuff scese anch'egli nel cortile.
“Ehi, tu.” Chiamandolo Gurenaiz. “Ma di cosa parlava il vostro capitano ieri sera? Cos'è quella prova a cui sembra volerci destinare?”
“Eh, vedrete!” Rispose ridendo l'uomo.
“Deve essere molto divertente” replicò Gurenaiz “se sembra farti così ridere.”
“Lo sarà!” Replicò il bucaniere. “Lo sarà davvero! Soprattutto per chi assisterà allo spettacolo!”
“Almeno possiamo sapere quando avrà inizio?”
“Presto.” Fissandoli il pirata. “Molto presto. Appena salperemo di nuovo.”
“Dunque avverrà in mare questa prova.” Fece Gurenaiz.
“Si, in mare.” Annuì l'uomo. “Si, in mare... poi, se sarà sopra o sotto il mare dipenderà da voi.” E se ne andò con una grossa risata che faceva da eco ai suoi passi.
“Chissà” voltandosi Gurenaiz verso Parsifal “cosa avrà in mente quel dannato Gufo Nero....”
Nella locanda, intanto, Clio era nella sua stanza, appena svegliatasi da quel sogno fatto di ricordi.
E mentre era sul suo letto a ripensare al suo antico amore, udì la voce di Gurenaiz che proveniva dal cortile.

Guisgard 05-11-2012 02.24.32

Scena VIII: Patto fra pirati


“Mefistofele:<<Io mi impegno a servirti quaggiù
a un tuo cenno, sempre e subito.
Quando di là noi ci ritroveremo
dovrai fare altrettanto con me.>>”

(Johann Wolfang Goethe, Faust)


La Santa Rita avanzava con i venti a favore ed il suo scafo solcava, tagliava e dominava le acque come fa una regina quando ammansisce i suoi sudditi.
Cavaliere25 scrutava vigile l'orizzonte e verso metà mattinata una sagoma lontana iniziò a mostrarsi agli occhi del giovane marinaio.
Era Portuga, l'isola che i pirati chiamano casa.
http://www.nuok.it/wp-content/upload...no-592x394.jpg



Nel frattempo, sperduti in mezzo al mare sulla loro lancia stavano Sumond e quelli che gli erano rimasti fedeli.
“Abbiamo venti pezzi di carne, Signore...” leggendo Great da un registro “... cento cinquanta pezzi di pane, trenta galloni di acqua, un gallone di rum. Possediamo anche una bussola, un sestante e dieci sacchi da marinaio.”
“Ah, al diavolo!” Esclamò Sumond. “Issate la vela!” Ordinò.
E subito i suoi alzarono la vela al centro della lancia.
“Fate attenzione...” alzandosi poi Sumond e parlando a tutti loro “... non ci dirigeremo su Dragoa, ma faremo rotta verso un porto che potrà garantirci un passaggio verso l'Inghilterra al più presto. Punteremo su Cuba o su Giamaica.”
A quelle sue parole tutti cominciarono a protestare.
“Sono a oltre duemila miglia da qui, signore.” Disse Great.
“Lo so benissimo, signor Great.” Annuì Sumond. “Le Antille sono a duemilanovecento miglia da qui. Ma non vi spaventate. Gli alisei saranno propizi per tutto il tragitto. Vi sbarcherò tutti sani e salvi.”
“Si, certo!” Esclamò uno degli uomini a bordo. “Come siete riuscito a tenervi la vostra nave ed il vostro equipaggio!”
“Sarebbe uno sbaglio” disse Sumond prendendo la sua sciabola “non considerarmi più il vostro comandante e ho in pugno il mezzo per afferrare la mia autorità. E non infliggerei punizioni minori.”
“Scusate, signore...” alzandosi uno degli ufficiali “... posso chiedere perchè scartate Dragoa come consigliato dal signor Guisgard?”
“Perchè faremmo il suo gioco se impiegassimo due anni per tornare in Inghilterra.” Rispose il capitano. “E gli andrebbe ancora meglio se gli indigeni di Dragoa fossero dei cannibali!”
Tutti si allarmarono a quelle parole.
“Tutto questo arcipelago” continuò Sumond “è infestato da cannibali! Per questo ci dirigeremo verso le Antille! E per riuscirci ogni uomo a bordo dovrà sacrificarsi. Le scorte dovranno bastarci non per una settimana, ma per due, tre, quattro, forse cinque settimane! Solo così riusciremo in questa impresa!” Tornò a sedersi. “Questo dovrebbe bastare a convincerli.” Fissando Great. “Su, non siate così accigliato. Lo so anche io che è quasi impossibile, ma dobbiamo tentare. Non abbiamo altra scelta. Quei maledetti devono finire impiccati...”

elisabeth 05-11-2012 08.42.08

Un sogno agitato e confuso dove il volto di Ingrid sembrava farne da cornice, ogni volta che tentavo di avvicinarmi a lei..lei sembrava allontanarsi piangendo, mi svegliai di colpo, un pesante mal di testa e lo stomaco in subbuglio...mi rigirai tra le lenzuola, sembravano sfregarsi direttamente sulla mia pelle, realizzai con orrore di essere nuda e di non ricordare nulla.....la stanza la mia roba piegata sapientemente e la porta che si apriva....Vidi Storm entrare..portando un vassoio con qualcosa...udii la sua vvoce che mi spiegava a cosa servissero...era la prima colazione....piano piano mi ero trascinata sotto le lenzuola..il mio volto era in fiamme, potevo sentire il calore che emanava.....da soltto le lenzuola " Buongiorno Storm......la serata di ieri spero abbia dato i suoi frutti.....anche se non ricordo nulla, essere astemi, non aiuta, posate pure il vassoio sul tavolo vi ringrazio......vi siete preso cura di me, quasi come faceva la mia Ingrid..perche' siete stato voi a mettermi a letto.....vero Storm?....".....il fiato mi mori' in gola in attesa di una sua risposta, come avrei fatto a guardarlo in volto sapendo che mia veva vista nuda ?.....e cos'altro avevo combinato in stato di ubriachezza ?...no..no...Storm non si sarebbe mai approfittato di me, mi avrebbe presa in giro in eterno....ma lui non avrebbe fatto niente altro.......ne ero prorpio sicura ?..

Parsifal25 05-11-2012 11.35.48

Il comandante Gurenaiz era molto nervoso: sia per la prova sia per la vicinanza ad i
suoi acerrimi nemici, riuscivo a comprendere il suo stato.

"Comandante, se permettete.......vi consiglio di mantenere la calma e prepararsi su ciò che ci aspetta. La prova, non credo sia una passeggiata.......ma qualcosa di molto grosso."

Improvvisamente, entrò in locanda uno degli uomini del Gufo Nero e con fare superbo ci avvertì di ciò che avremo dovuto affrontare......la scelta era tra il mare o sul campo di battaglia.....

La cosa non mi piaceva per nulla.

Clio 05-11-2012 13.00.54

Non so quanto restai ferma in quella posizione. Secondi, minuti, sicuramente non ore.
Poi una voce mi destò da quei vaneggiamenti, riportandomi alla realtà.
Guerenaiz...
Mi affacciai alla finestra e osservai, in silenzio, la scena.
Guerenaiz e il suo compare parlottavano con uno scagnozzo di Giuff.
Giusto, la prova, me n'ero scordata...
Cosa può volere da loro il capitano?
Quale tranello starà architettando?

Non riuscii a dare una risposta a quegli interrogativi.
Restai ferma, appoggiata al davanzale, ad osservare ogni movimento nel cortile. Ma detestavo stare con le mani in mano, specie in situazioni pericolose come quella.
Così, mi allontanai dalla finestra con un sospiro e mi avvicinai alla porta.
Esitai un attimo davanti alla maniglia, ma poi, dopo un profondo respiro, la spinsi e spalancai la porta davanti a me.

Talia 05-11-2012 14.07.09

Seguii Musan oltre la porta, attraverso un corridoio e giù per un’angusta, buia ed umida rampa di scale... era una follia essere lì e lo sapevo: lì dove Musan aveva ogni potere ed io non ne avevo nessuno, lì dove mio padre non avrebbe mai potuto ritrovarmi tanto facilmente... quella parte di me ancora dominata dal buonsenso stava urlando forte... urlava che scappassi via, urlava di non approfondire oltre...
Ma io non le badavo: c’erano troppe cose che non mi quadravano in quella storia, troppi fatti non chiari, troppe coincidenze... le parole dello spagnolo continuavano a vorticarmi in mente ed io avevo la sgradavole sensazione che esse celassero qualcosa che però ancora mi sfuggiva... ed io volevo capire, sentivo l’esigenza di scoprire cos’era successo.
Giungemmo, infine, in una sorta di piccola cantina...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 50093)
Qui, su una brandina e coperto da un lenzuolo, stava un corpo senza vita.
“Non sarà un bello spettacolo...” mormorò Musan “... ma mi avete chiesto voi di accontentarvi...” fece cenno al boia che era accanto alla brandina e questi tirò via il lenzuolo.
Il cadavere portava gli abiti che Passapour aveva indosso quando fu arrestato, presentava la sua stessa corporatura ed il suo volto era sfigurato al punto da essere irriconoscibile.
Un colpo di moschetto gli era infatti scoppiato in faccia.
“Ecco ciò che mi avete chiesto, Analopel...” disse Musan a Talia “... non è un bello spettacolo, ma siete stata voi a chiederlo...”

I miei occhi scorsero quel corpo... gli stivali di pelle alti con la risvolta, i pantaloni larghi, la camicia dal taglio inglese... giunsi al volto quasi controvoglia, ma ciò che vidi non fu ciò che mi aspettavo: quell’uomo poteva essere Passapour, infatti, ma poteva anche non esserlo... e nonostante questo, l’orrore più cupo mi colse alla vista del sangue e di ciò che restava di quel poveretto...
Chiusi gli occhi... ma ciò non bastò a contenere l’orrore...
Mi voltai, quindi, e, senza una parola, mi precipitai fuori... sostai solo un attimo oltre la porta... ma tutto quello era decisamente troppo per me, mi mancava l’aria. Risalii, quindi, in fretta la scala fino a raggiungere il corridoio soprastante... e qui mi fermai, con la schiena contro il muro, gli occhi chiusi e la mani sul viso, inspirando il più profondamente che potevo l’aria fresca.

Altea 05-11-2012 14.39.50

"E' strano maestro..sono venuta qua altre ben due volte con la mia balia eppure non ho nessun timore...di tutte quelle storie di pirati e via dicendo."
Mentre parlavamo mi trovai proprio di fronte alla bottega dove comprai il manoscritto e feci cenno al maestro di entrare.
Il maestro si soffermo' a guardare gli oggetti esposti e io mi avvicinai al vecchio venditore.."I miei omaggi, avete una cartina di Las Baias e delle isole che si trovano qua vicino?" Sorridendo aggiunsi sottovoce "Messere alcune settimane fa comprai qui da voi Le confessioni del Pirata Topasfier, era una copia o il manoscritto originale?"

cavaliere25 05-11-2012 17.17.14

Gridai Terraaaaaaaaaaaaaaaaaa guardando attentamente ci siamo quasi dissi siamo arrivati e aspettai che qualcuno dicesse qualcosa

Cheyenne 05-11-2012 17.50.23

"Certi, sarò felice di accompagnarvi a vedere la città... sono molto curiosa di conoscere un posto nuovo, per di più se è un luogo in cui starò per un po'."
Ora vado a cambiarmi di abito, non credo che una donna aristocratica debba farmi vedere in società con vestiti da fantino, per quandi sia anch'esso di splendida fattura."
Salii nella mia stanza e chiesi a una domestica di preparami un bagno.
Prima di togliermi la divisa da cavallo e mi guardai allo specchio, non avevo ancora avuto l' occasione di vedermi nelle mie nuove vesti da nobile europea.
Il bagno era pronto e così mi gettai nell'acqua calda e piena di sapone. Avrei voluto restarci per ora ma non volevo far attendere troppo il colonnello.
Mi asciugai velocemente i capelli e li pettinai cercando di riprodurre un'acconciatura che avevo visto in un bel ritratto in una delle sale della villa.
Aprii il mio armadio e presi un abito bianco adatto a delle passeggiate in città.
Gon era rimasta nel giardino e preferii lasciarla a divertirsi tra gli alberi.
Scesi nel salone e dissi al colonnello che ero pronta a partire.
Sulla carrozza mi ritrovai a pensare a Fhael e a Sesc, prima di andarmene dal villaggio non avrei mai potuto immaginare che potessero esserci uomini che andassero in giro per il mondo per diletto o che non avessero una cultura guerriera. Quello che non era variato era la presenza, in ogni luogo, di giovani irrispettosi della tradizione e del passato, come il figlio del capo vichingo o il nipote del colonnello.

Guisgard 05-11-2012 18.41.00

Storm sorrise a quelle parole di Elisabeth.
Ed il suo sguardo si posò poi su di lei, mentre la ragazza tentava di stringersi fra le lenzuola.
“Già, essere astemi non aiuta.” Disse divertito. “Ma lascia però molto spazio alle sorprese, sapete? Siete crollata in un sonno profondo. Neanche un colpo di cannone vi avrebbe svegliata.” La fissò ancora, stavolta con uno sguardo indagatore. “E state tranquilla per la vostra virtù.” Occupandosi poi di preparare la colazione ed il decotto per lei. “Se stanotte avessi approfittato di voi, milady, ora... beh...” tornando a sorridere “... qualcuno dice che è impossibile dimenticare una notte d'amore, se è stata vissuta con passione.” Portò il vassoio sul letto. “Su, prendete prima il decotto e poi il latte.”

Guisgard 05-11-2012 18.52.35

“Ma, milady, era naturalmente un manoscritto originale.” Disse il venditore ad Altea. “Qui vendiamo solo oggetti autentici.”
Anche Lin si avvicinò al bancone.
“Davvero?” Fissando il venditore. “E ditemi, come siete entrato in possesso di quel manoscritto?”
“E' presto detto.” Fece il venditore. “Tempo fa venne qui un vecchio lupo di mare. Era in condizioni economiche disagiate ed aveva un gran bisogno di denaro. Tentò allora di vendermi varie cose, ma tutte senza alcun valore. Poi, quasi per caso, nella sua borsa notai il manoscritto. Incuriosito chiesi notizie al vecchio, ma quello richiuse la borsa e borbottò qualcosa. Fece allora per uscire dal mio negozio, quando sulla porta apparvero due soldati. Gli mossero alcune accuse che non compresi e poi lo portarono via. Il vecchio però aveva fatto cadere la sua borsa e i soldati non si curarono di recuperarla. Così lo feci io. E fra le cose di quel vecchio, quasi tutte inutili, presi solo il manoscritto. Ecco tutto.”
“Dunque quel vecchio non aveva intenzione di vendere il suo manoscritto, nonostante il disperato bisogno di denaro.” Disse Lin.
“Già.” Annuì il venditore. “Cosi pareva.”

Guisgard 05-11-2012 19.11.27

Cheyenne si presentò con il suo nuovo abito al colonnello.
Appariva come una tipica bellezza catalana, con i suoi capelli corvini e gli occhi lisci come quelli di un cerbiatto.
Il bianco di quel vestito metteva in risalto la splendida carnagione della ragazza e disegnava, attorno alla sua figura snella, forme delicate e perfette.
Il colonnello nel vederla sorrise e le chiese il braccio.
“Oggi sarò il tuo cavaliere.” Disse non senza un moto d'orgoglio.
Presero allora la carrozza e il cocchiere li condusse nel centro abitato di Minisclosa.
Si trattava di poco più di un borgo, fortificato e ben sorvegliato a causa della presenza costante di militari e navi sia olandesi che spagnole.
La zona settentrionale infatti era sotto il controllo spagnolo, mentre quella meridionale era dominio olandese.
Trascorsero così il pomeriggio a passeggiare per le strette stradine del porto, guardando le diverse botteghe con i loro caratteristici prodotti locali.
E da un orafo del posto, il colonnello acquistò per Cheyenne uno splendido pendaglio d'oro, con al centro incastonata un'acquamarina dagli splendi riflessi.
“Da queste parti” spiegò il colonnello alla ragazza “l' acquamarina possiede un significato particolare. E' la pietra della Fortuna e della felicità.”
Passeggiarono ancora per quel luogo, acquistando anche altri oggetti, tra cui un meraviglioso ventaglio ornato con seta e fili d'oro, proveniente direttamente da Maiorca.
Ritornarono alla villa verso sera e il colonnello pregò Cheyenne di tornare in camera sua e prepararsi per la cena.
Ma salita nella sua stanza, la ragazza fu subito attirata da un nitrito.
Era Gulltopr che cavalcava dietro la villa.
E c'era qualcuno in sella al cavallo.

Altea 05-11-2012 19.13.17

Mi morsi il labbro nervosamente..non volevo che il maestro Lin venisse a conoscenza del manoscritto, anche se gli avevo rivelato di possederlo non volevo ne sapesse di più perchè non chiedesse più di vederlo.
"E' ovvio" risposi "quel vecchio caduto in disgrazia forse sperava di trovare il Tesoro e arricchirsi, ecco perchè non voleva disfarsene, ma inizio a sospettare, non è che chi lo possiede ne cade in disgrazia? Ma voi maestro mi avete insegnato che...è solo una favola".
Presi nervosamente quelle mappe, ringraziai il venditore e presi per mano il maestro, era meglio non approfondire di più quella storia.
Una volta usciti ci trovammo di fronte al molo..."Dove si trovano i pirati?" chiesi con una risposta secca mostrando le mappe al maestro.

Guisgard 05-11-2012 19.23.57

“Si, avete ragione...” disse Gurenaiz a Parsifal “... dobbiamo restare lucidi e calmi... un nostro passo falso manderà a monte il nostro piano...” scosse il capo, come a voler buttar giù la rabbia e quel senso di impotenza “... si, non abbiamo scelta... per ora dobbiamo attendere... ma stare a contatto con questa feccia di pirati... beh, mi innervosisce non poco... e poi... poi... avete visto quella ragazza che ci ha parlato nella locanda? Ebbene, è lei la ragazza rapita dai pirati... è lei...” alzò di nuovo gli occhi e fissò le finestre del piano superiore della locanda, come se volesse scoprire quella di Clio.
“La prova...” mormorò poi “... secondo voi di cosa si tratta? Vorrei tanto scoprirlo... ma come?” Voltandosi verso il suo Guardiamarina.
Intanto, proprio al piano superiore della locanda, Clio si era decisa ad uscire dalla sua stanza.
Aperta la porta si accorse allora che il corridoio non era sorvegliato, così come le scale che davano al piano terra.
E alla fine del pianerottolo vi erano due porte: una dava nella stanza grande, dove i filibustieri passavano il tempo a bere, a giocare e con le prostitute, mentre l'altra si apriva sul cortile.

elisabeth 05-11-2012 19.27.36

Era leggero nei movimenti , non sembrava un rude bandito.......ma se anche lo fosse stato...mi aveva trattata con la massima cura....."Una mia amica era convinta che dormire con un uomo significava passare notti di passione, e invece io posso dire che con voi ho passato due notti e ho avuto ragione...posso fidarmi di voi...oppure non sono il vostro tipo.."..mi venne da rider, tentai di alzarmi stringendomi il lenzuolo al petto......un lieve giramento di testa mi fece gemere......"Non mi ubriachero' mai piu'..e' una cosa orrenda....ho la nausea, come faro' a bere quelle cose..?...ditemi...i due soldati ?"....

Clio 05-11-2012 19.40.37

Il cuore batteva forte, mentre spingevo la maniglia, pensavo alle parole da rivolgere alle sentinelle, al tono da usare.
Poi, nessuno.
Guardai a destra, poi a sinistra, sospettosa.. nulla.
Cominciai a camminare di soppiatto fino alla fine delle scale.
Due scelte si aprivano davanti a me, non esitai, avrei usato come scusa la voglia di respirare aria pulita. Infondo, ero sempre nella locanda.
Mi diressi così verso il cortile.
Dapprima il sole mi disorientò, e dovetti coprire gli occhi con una mano per riuscire a vedere distintamente.
Ma poi mi abituai, e feci qualche altro passo.
"Buongiorno marinai..." Dissi a Guerenaiz e al suo compare.
"A quanto pare oggi è il grande giorno. Il capitano vi ha detto che sorte vi attende? "Sorrisi. " Perdonatemi, ho dimenticato i vostri nomi... "
Parole comuni, parole innocue, le uniche che mi fidai di rivolgere ai due olandesi.
Ma i miei occhi, fissi in quelli di Guerenaiz, dicevano ben altro.
Parlavano di gratitudine, e di una speranza di libertà unita al terrore per la loro sorte, ma anche per la mia.
Nemmeno io credetti di riuscire a trasmettere tutto quello con un unico sguardo, ma ero sicura che lui avrebbe capito.

Guisgard 05-11-2012 20.06.12

Talia era scossa, disgustata e spaventata da ciò che aveva visto.
Era con le spalle contro la parete ed il volto sconvolto.
“Mi spiace...” avvicinandosi a lei Musan “... ma siete stata voi a chiedermelo, Analopel...” la fissò ed un leggero sorriso apparve sul suo volto “... venite, vi farò avere un po' d'acqua...”
Prese allora la sua mano e senza attendere risposta da lei si avviarono verso una piccola stanza.
Qui fu fatta sedere e un soldato le portò dell'acqua fresca.
“Comunque” mormorò Musan “non addoloratevi oltre. Quell'uomo era un assassino, visto che ha confessato di essere stato lui a trucidare il Viceré e la sua corte. Ora però, temo, cominci una parte molto spiacevole e forse dolorosa di questa brutta storia... prima di tentare la fuga, Passapour aveva confessato di avere un mandante... e ha fatto il nome di vostro nonno. E sono costretto a rivelarvi che dati i suoi trascorsi, una giuria non impiegherà molto a giudicarlo colpevole...” la fissò “... e poi c'è dell'altro... la vostra testimonianza, quella a favore di Passapour, si è rivelata... come dire? Inattendibile.” Di nuovo quel sorriso. “Ma tenterò io di spiegare a sua eccellenza che talvolta è possibile sbagliarsi...” le sfiorò i capelli “... si, tenterò di aiutarvi, Analopel...” ed i suoi occhi si fermarono su quelli di lei.

Cheyenne 05-11-2012 20.13.19

Passai un bel pomeriggio in compagnia del colonnello e tornata a casa, salii nella mia stanza per prepararmi per la cena. Avevo intenzione di indossare gli splendidi gioielli di acquamarina che mi aveva regalato durante la nostra passeggiata.
Ero intenta a scegliere con quale abito abbinarli quando, dalla mia finestra, che avevo lasciato aperta per permettere a Gon di entrare, sentii un cavallo nitrire.
Il mio primo pensiero fu che il colonnello attendesse ospiti a cena, così mi affacciai per vedere chi fosse.
Gulltoppr era in mezzo al parco, cavalcato da quell'arrogante e prepotente Sesc.
Uscii come una furia dalla mia camera e feci di corsa la scale, urtai un servitore e urlandogli le mie scuse accorsi fuori.
Sempre correndo andai verso il cavallo e il suo indegno cavaliere.
Presi con forza le briglie di Gulltoppr e intimai a Sesc di scendere ma nel frattempo, sicura che mi avrebbe riso in faccia e non avrebbe dato ascolto alle mie parole, mormorai a bassa voce una parola al cavallo che, come impazzito si impennò, facendo rovinosamente cadere a terra quello sciocco ragazzo viziato.
Scoppiai in una fragorosa risata, gettai uno sguardo di sdegno verso Sesc e richiamai a me Gulltoppr.
Saltai in groppa al mio cavallo e lo ricondussi alle stalle. Dopo averlo liberato dalla bardatura e avergli dato una carota, ordinai agli stallieri di non permettere a nessun altro che non fossi io, di accedere al suo box.
Decisi di mantenere il più possibile il riserbo su questa faccenda con il colonnello, dato che avevo avuto modo di notare quanto imbarazzo gli procurasse il giovane nipote.
Tornai nella mia stanza dove trovai Gon addormentata su un grosso cuscino al centro del letto. Le accarezzai la testolina poi mi cambiai velocemente per la cena e scesi nel salone del pranzo.

Guisgard 05-11-2012 21.21.09

“Altea...” disse Lin “... cos'è tutto questo interesse per i pirati? Devo forse collegarlo alla storia di quel manoscritto? Forse in cuor vostro pensate possa essere vero?” Prese le mappe dalle mani di lei. “I pirati si trovano in mare aperto, non rischiano di avventurarsi qui a Las Baias. Alcuni poi hanno covi segreti, posti in isole remote o sconosciute. Sicuramente la più celebre è Portuga, un'isola che in passato è stata in balia di spagnoli e inglesi e che oggi è quasi abbandonata al suo destino di rifugio di corsari.” La fissò. “Non mi sono ancora meritato la vostra fiducia? Non volete mostrarmi il manoscritto? Temete forse che vi ruberei il tesoro?” Facendole l'occhiolino.

Guisgard 05-11-2012 21.32.16

Ad un tratto a Gurenaiz e a Parsifal apparve una figura.
Era Clio.
Nel vederla Gurenaiz restò fermo e in silenzio.
Come chi vede qualcosa dopo averla immaginata, pensata e sognata da sempre.
Poi a quelle parole di lei si scosse.
Si sedette sotto la grande palma che si trovava nel cortile e cominciò a tirare dei sassolini contro il muro.
“Già, il grande giorno...” disse fissando i sassolini che rotolavano “... peccato che nessuno si decida a dirci in cosa consista la cosa che rende così speciale questo giorno...” fissò allora Clio “... ho navigato molto e ho udito molte leggende... come quella di un pirata che si innamorò di una principessa... e per amor suo rischiava ogni volta, pur di vederla, di farsi catturare e giustiziare... ma per dichiarare il suo amore, narra la leggenda, a lui non servirono parole... perchè lei riuscì a leggere nel suo cuore e nel suo pensiero... già... agli uomini non sempre riesce, pare... ma una donna può davvero leggere nel cuore e nella mente dell'uomo innamorato di lei...” allora si alzò e si avvicinò alla ragazza “... io vi porterò via da qui... ve lo prometto...” le sussurrò piano.
http://peliculas-y-series.programasf...ing-Cap-01.jpg

Altea 05-11-2012 21.48.11

Annuii..."Ebbene si, sono rimasta colpita e affascinata da quel racconto del Pirata Topasfier...e della Isola Nascosta che è apparsa improvvisamente" lo guardai con aria di sfida..insisteva per vedere il manoscritto e non capivo il motivo di tale curiosità. "Portuga, avete detto? Ma se è un posto dimenticato da Dio e infestato da pirati perchè allora il Governatore non provvede a mandare le sue gloriose armate navali ed eliminare tutti quei pirati?" sorrisi forse più per la bravura con la quale i pirati sapevano dare filo da torcere al Governatore.
"Chissà se ci sono mai stati pirati dal cuore nobile..una sorta direi di..Robin Hood, d'altronde qui di miseria ve ne è abbastanza" dissi guardandomi attorno dove vi erano bimbi che già lavoravano per un tozzo di pane.

Clio 06-11-2012 00.31.12

Di difficile distogliere lo sguardo.
Trattenni il fiato mentre parlava, ogni parola sarebbe stata inutile e inopportuna.
Poi, Guerenaiz si avvicinò e mi sussurrò piano.

Citazione:

“... io vi porterò via da qui... ve lo prometto...”
Sorrisi, leggermente con le labbra ma immensamente con lo sguardo.
"I vostri occhi non mentono, marinaio... Mi avete ridato speranza."
Mi avvicinai ancora più a lui, in modo che fosse impossibile per chiunque sentire.
"Non avrei voluto coinvolgervi in questa storia..." Sussurrai. "Mi dispiace... Ma.. ma non ho avuto scelta.... Avevo polsi e le caviglie legati...." La frase mi morì in gola, e gli occhi si velarono di lacrime.
Dovetti sbattere le palpebre risolutamente un paio di volte per evitare il pianto.
Alzai lo sguardo su di lui. No, non avevo mentito, per quanto non avessi mai dato per scontato il suo aiuto, ora non avevo più dubbi. Sapevo che per quanto la situazione sembrasse disperata, avrebbe cercato di salvarmi.
E questa consapevolezza rendeva la prigionia decisamente meno amara.

Guisgard 06-11-2012 00.33.08

“Abbiamo già dormito nello stesso letto” disse Storm ad Elisabeth “e dite di non essere il mio tipo?” Facendole l'occhiolino. “E stanotte poi di nuovo soli soletti! Anzi, ora che ci penso, credo che poche coppie possano vantare il nostro stesso livello di passione, visto che anche nelle situazioni più complicate riusciamo poi a finire a letto insieme!” Sorrise. “Si, concordo... decisamente la sbornia non fa per voi.” Dandole il decotto di erbe. “Su, buttate giù questa prelibatezza. E dopo vi addolcirete con questa bella tazza di latte caldo.” Indicando l'altra tazza. “Quanto ai soldati, non so che pensare... quando vi ho portata in stanza, loro due sono rimasti a bere. Stamani poi, quando sono sceso per prendere il latte ed il decotto, non mi pare di averli visti. Su, bevete queste cose che poi ci attende una lunga giornata. Dobbiamo ritrovare la vostra domestica.”

Guisgard 06-11-2012 00.53.33

I loro occhi si incontrarono e un senso di sicurezza, seppur velata, avvolse Clio.
“Basta...” disse lui a voce bassa “... non dite altro... non è stata colpa vostra...” arrivando a sfiorarle la mano “... e non sono venuto fin qui per vedere i vostri bellissimi occhi velarsi di lacrime...” tentò di avvicinarsi ancor più a lei, ma qualcosa lo fece desistere.
“Cosa ci fai qui?” Arrivando Boyuke e fissando Clio. “Chi ti ha detto che potevi uscire dalla tua camera? Forse abbiamo fatto un errore a toglierti le catene.”
“Non stava facendo nulla di male, la ragazza.” Intervenne Gurenaiz.
“Non sto parlando con te.” Con astio Boyuke.
“Ma sono io che parlo a te.” Replicò l'olandese. “La ragazza non rammentava i nostri nomi ed io stavo per ripeterli.”
Boyuke lo fissò.
“Daiser...” continuò Gurenaiz e sempre fissando Clio “... Daiser è il mio nome e Casaran è quello del mio amico.” Indicando Parsifal che era dietro di lui.
“Andiamo ora.” Ordinò Boyuke a Clio.
“Sei il suo Angelo Custode o cosa?” Domandò con velato sarcasmo Gurenaiz.
“Tu mi piaci sempre meno!” Esclamò Boyuke. “E forse meriteresti una bella lezione!”
“Vuoi darmela tu?” Con aria di sfida l'olandese.
“Perchè no...” portando una mano sul pugnale Boyuke.
“Una nave si avvicina!” Avvertì all'improvviso uno dei bucanieri che arrivava dal porto. “E' una nave pirata!”
“Pirata?” Ripeté Boyuke. “Meglio avvertire il capitano.”
E corse da Giuff.

Guisgard 06-11-2012 01.16.23

Lin fissò Altea e tentò di comprenderne le intenzioni.
“Pirati...” disse all'improvviso qualcuno “... oh, si... esistono molti tipi di pirati... di tutti i generi... ma forse nessuno è come lo Sparviero Nero...”
Era un vecchio marinaio intento a sciogliere alcune cime sul molo e che aveva udito i discorsi della ragazza e del suo maestro.
“Io l'ho veduto...” continuò il marinaio “... assalì la nostra nave poco dopo il crepuscolo... in un attimo la sua bandiera sventolò con bagliori quasi fiabeschi, frutto della pallida Luna che quella sera splendeva sul mare... eravamo una nave mercantile e subito ci arrendemmo... in breve i suoi uomini saltarono sul ponte e ci immobilizzarono... poi giunse lui... diede prima ordine ai suoi di portare a bordo della loro nave tutto il bottino e le merci, per poi scendere in mezzo a noi e fissarci uno per uno... non avete opposto resistenza e vi siete arresi subito, disse... così da non far correre rischi ai miei uomini... per questo avrete salva la vita, concluse... e andarono via, lasciandoci così liberi...”
“E' pur sempre uno sporco pirata.” Fissandolo Lin. “Un uomo che vive predando ed uccidendo. Il fatto che abbia risparmiato voi, non vuol dire che sia misericordioso con tutti.”
“Signore, io non ho detto che lo Sparviero Nero sia migliore o peggiore degli altri pirati...” mormorò il vecchio “... ma ho solo detto che è diverso...”
“Sciocchezze.” Scuotendo il capo Lin. “I pirati sono tutti uguali.”
Il vecchio marinaio allora, prese le sue cime, si allontanò, svanendo tra la gente che affollava il porto.
“E voi smettetela di sognare ad occhi aperti dietro queste storie di pirati e tesori.” Voltandosi Lin verso Altea.
Era visibilmente contrariato, come se qualcosa lo avesse reso inquieto.
“Ora direi di tornare a casa.” Concluse.

Guisgard 06-11-2012 01.30.44

Scesa nel salone, Cheyenne si accorse che il colonnello non era ancora giunto.
“Quelle come te” disse all'improvviso una voce proveniente da uno dei divani posti verso il camino “sanno dunque anche parlare agli animali?” Era Sesc che stava steso su quel divano, con le braccia dietro la nuca ed un piccolo cuscino sul viso. “Come ci riuscite? Con formule magiche?” Scosse il capo e il cuscino cadde a terra, liberando il suo viso.
Fissava Cheyenne con aria di sfida ed un sorriso beffardo era stampato sul suo volto.
“Sei anche una strega?” Continuò. “Magari hai fatto un incantesimo al vecchio colonnello, facendolo così infatuare, vero? Immagino miri al suo denaro. Beh, sai che dovresti essere più accomodante anche con me? E non fare come prima, quando mi hai fatto imbizzarrire il cavallo? Io sono il suo unico nipote e tutto questo” indicando la casa “un giorno potrebbe essere mio. E magari, se fai la brava... chissà, potresti avere i tuoi vantaggi...” rise in modo ambiguo “... dimmi, strega, stanotte vuoi che lasci la porta della mia stanza aperta? Così che tu possa venirmi a trovare?”

Guisgard 06-11-2012 02.28.57

La Santa Rita sbarcò così a Portuga.
L'isola era in festa, con luci che scintillavano sulle chiare acque del porto e suoni che salivano, trasportati dal vento che accarezzava le alte palme, fin quasi al cielo.
Qui, Guisgard diede licenza ai suoi uomini di spendere e divertirsi come più garbava loro, ricompensandoli così della fedeltà e del valore mostrato in battaglia.
La locanda più famosa era la Lampara dei Mari, ritrovo per contrabbandieri e filibustieri.
La stessa locanda dove avevano trovato alloggio anche Giuff e i suoi uomini.
E quella sera l'atmosfera era più gaia del solito.
Il rum scorreva a fiumi, la musica inebriava e carne e pesce riempivano le tavole dove i filibustieri si abbandonavano ad ogni genere di svago e piacere.
“Avanti, cavaliere25...” disse Rynos dopo il sesto o settimo bicchiere di rum “... perchè non scegli una bella ragazza da far divertire stanotte?”
“O magari che sia lei a far divertire te!” Esclamò Emas, azzannando una monumentale coscia di capretto.
Ad un tratto un pirata della ciurma di Giuff prese il suo boccale e invitò i suoi compagni a brindare con lui.
“Viva il capitan Giuff!” Gridò e tutti i suoi gli fecero eco.
“Viva il capitan Guisgard!” Alzandosi allora Rynos e invitando anche i suoi a brindare.
E nessuno dei suoi compagni si fece pregare per partecipare a quel brindisi, abbandonandosi poi tutti insieme ad una grassa risata per aver surclassato con le loro voci il brindisi della ciurma del Gufo Nero.
“Finalmente incontro il famoso capitan Guisgard.” Avvicinandosi Giuff a Guisgard. “Sono mesi che ormai sento parlare di voi e dei vostri uomini. Posso dire che in tutto il Flegeeo non si sente che parlare dell'indomabile Sparviero Nero.”
“Davvero?” Fissandolo e sorridendo Guisgard. “Non pensavo di essere così famoso.”
“Altroché!” Esclamò Giuff. “In tutto il Flegeeo non c'è un pirata che mi stia alla pari! Eccetto voi!”
“Si, conosco la vostra fama, capitano...” fissandolo Guisgard “... conosco le vostre gesta...” aggiunse con tono quasi sarcastico.
“Allora direi di brindare a noi due, caro capitano!” Disse Giuff. “Ai due più temibili pirati di tutto il Flegeeo!” Lasciandosi poi cadere fra le braccia di una bella prostituta.
“Massì...” annuì Guisgard, per poi prendere un bicchiere e riempirlo con del rum “... del resto un brindisi non ha mai ucciso nessuno...”
“A noi due allora!” Ridendo Giuff.
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Cheyenne 06-11-2012 07.11.47

Nel salone trovai invece Sesc.
"Non sono una strega, mi spiace deludervi, ho semplicemente un'affinità particolare con gli animali, cosa che, da quanto ho visto voi non avete neanche cin le persone. La porta della vostra stanza è meglio che resti chiusa, lo dico per il vostro bene. Mi sono sempre trattenuta nri vostri confronti per rispetto del colonnello e della parentela che avete con lui, ma vi assicuro che se non fosse per questo vi avrei già spaccato quel sorrisino odioso dal vostro bel faccino.
Dei soldi di vostro zio non mi importa, a differenza vostra non solo il mio unico costante pensiero fisso.
L'altra volta vi siete dileguato come un ladro furtivo, ora voglio vedere se avete il coraggio di cenate con noi ed esprimere al colonnello la vostra opinione su di me."

elisabeth 06-11-2012 08.55.51

" Dite che dormire nello stesso letto si chiami passione ?...pensavo fosse un'altra cosa......Tramonti, mano nella mano, baci lievi sulle labbra.......perdonate sono in vena di atti artistici e fumi di sbornia....bene berro' il decotto "....poggiai le labbra su quella tazza che puzzava non poco....ne bevvi un sorso e feci fatica a non risputarla sul volto di Storm..." Mio Dio ma e' vomitevole, che cosa diavolo e'....."..presi invece la tazza col latte e l'assaporai di gusto...e mi venne da ridere...in genere andavo a bere il latte dopo che l'avevano munto e come al solito Ingrid rideva...dicendo che sembravo un generale dopo la bevuta di una pinta di birra...mi si formavano meravigliosi baffi di schiuma di latte.......mi passai involontariamente la mano sulle lebbra, come a voler custodire un episodio intimo tra me ed Ingrid...."...Dite il vero.....Ingrid e' nella mani di non so chi, gia' da molto tempo......e voi se mi state accanto finirete di regalargli la vostra testa su un piatto d'argento........vi ho ricattato e questo non va bene, non e' questo che mi ha insegnato mio padre.....Storm, ascoltatemi, la vita e' molto importante per ognuno di noi e la vostra a differenza di come la pensano in molti....avra' un valore per voi molto importante...non potrei credere il contrario....forse se vado dal console e denuncio la sua scomparsa...potrei avere un aiuto....o forse potrei essere ancora di intralcio per voi e per Ingrid stessa.......ieri i due soldati vi avrebbero potuto arrestare senza problemi..eppure non l'anno fatto............e' tutto molto strano"......scesi dal letto e feci per andare a vestirmi.." Potreste voltarvi ?...sono nuda..."....

cavaliere25 06-11-2012 10.52.28

Non è male come idea dissi guardando i miei amici ora do un occhiata in giro e scelgo la donna mi alzai e mi avvicinai a una donna vicino al bancone e dissi salve signora come va? domandai sorridendo e aspettai una sua risposta

Altea 06-11-2012 14.41.13

Ascoltai con cura il racconto del marinaio...lo Sparviero Nero..e ricordavo non si annoverava tra i vari nemici di cui parlò il Governatore quando ci mostrò i modellini delle navi.
Poi il marinaio scomparve tra la gente e guardai il maestro perplessa, cosa aveva causato in lui tale nervosismo? Voleva vedere il manoscritto in cui si parlava di Capitan Lanzaras ma non voleva più si parlasse di pirati.
Proseguii e salii in carrozza e ordinai di partire.."Maestro, scusatemi se mi permetto..ma perchè avete zittito in malo modo quel vecchio marinaio? D'altronde egli ci stava raccontando una..sua storia..una storia da lui vissuta, sapete è la terza volta che mi reco qui al molo e mi piace parlare con questi vecchi mozzi delle loro avventure, loro hanno una loro storia da raccontare e vera...che non sarà plateare come i vostri amati autori classici..ma pur sempre affascinante e degna di rispettoso ascolto".
Calò un brusco silenzio, arrivati a casa mi congedai e andai da Odette, erano giorni che io e lei non avevamo occasione di parlare assieme ed ella mi accolse con un sorriso..."Odette, volevo sapere la tua opinione sul maestro. Mi sembra un personaggio alquanto strano..o sbaglio?"

Talia 06-11-2012 16.27.35

Non sapevo come ero arrivata in quella stanzetta e come avevo trovato quelle sedia, mi tramavano forte le gambe... e non sapevo come mi ero ritrovata quel bicchiere d’acqua tra le mani esitanti... lentamente lo accostai alle labbra, quasi in un gesto meccanico, ma non bevvi... lo appoggiai sul tavolo, invece, e sollevai gli occhi a fissare Musan, in piedi di fronte a me...
Le sue parole ed il tono della sua voce, infatti, avevano iniziato a far breccia in me. Rabbrividii nell’incrociare il suo sguardo, il quale lasciava davvero poco margine di immaginazione rispetto a ciò che avrebbe chiesto in cambio del suo aiuto...
E tuttavia finsi di non capire le sue allusioni.
“Mio nonno è innocente!” dissi, con la voce che tramava “E’ innocente e questa è la realtà! E inoltre non hanno alcun motivo per dubitare della mia testimonianza... nessuno!”
Esitai solo un attimo, poi mi alzai in piedi a mia volta, nonostante le gambe mi stessero ancora tremando terribilmente...
“Se davvero volete aiutarmi, milord, fate presente questo al Governatore!”

Clio 06-11-2012 18.19.16

Sorrisi, più di quanto avrei voluto alle parole di Guerenaiz. Fissai quegli occhi veri e sicuri per lunghi attimi.
Poi Boyuke arrivò e, come al solito, rovinò tutto.
"Andiamo Boyuke..." Dissi sbuffando ".. Non sono mica scappata. Volevo prendere una boccata d'aria, maledizione!"
Alzai le braccia e roteai le mani per indicare il luogo in cui mi trovavo.
"Guarda dove sono, diamine... Passa uno di voi un minuto si e l'altro pure... Non sono mica così fessa... La moneta luccica ancora sul bancone. Credi che sia cieca?" Soggiunsi tra i denti.
Ma poi qualcuno lo avvisò dell'arrivo di qualche altro pirata, e il tagliagole corse via.
Lo guardai rientrare nella locanda, con le braccia conserte e lo sguardo sarcastico.
"No, non preoccuparti per me, caro. Vai pure dal capitano...." Esclamai alzando un sopracciglio.
"Poi non prendertela se non me ne sto buona buona nell'angolino. Non sono mica un cane!" Sibilai divertita sedendomi su una panca.

Guisgard 06-11-2012 19.24.22

Sesc sorrise a quelle parole di Cheyenne.
Era un sorriso beffardo.
“Coraggio...” disse come a voler ripetere quella parola pronunciata dalla ragazza “... devo dunque dimostrarti il mio coraggio? O dimostrarlo a mio zio?” Si alzò dal divano e si sgranchì per essere stato un po' troppo in quella posizione. “Ma in realtà io non devo niente a nessuno... e ancora meno a mio zio o a te...” fece qualche passo in avanti, come a voler uscire dalla stanza “... quanto alla mia stanza, non ho bisogno di tenerla aperta o chiusa... quando voglio qualcosa so come prendermela...” si voltò e guardò negli occhi Cheyenne “... ho coraggio io...”
Poi, con un gesto improvviso, la prese fra le braccia e la baciò con passione.

Guisgard 06-11-2012 19.33.29

Storm sorrise ed annuì.
Fece poi qualche passo verso la finestra e restò a fissare la strada senza voltarsi indietro, dando così la possibilità ad Elisabeth di vestirsi.
“Andare dalle autorità è perfettamente inutile...” disse “... il governatore è un uomo disgustoso, fanatico e malvagio. Incapace di provare amore o pietà verso i suoi simili. Pensate che un simile individuo possa interessarsi alle sorti della vostra governante? No, penseremo noi a salvarla... forse so dove è stata nascosta... quanto ai soldati, non credo mi abbiano riconosciuto. Del resto la mia attività di contrabbandiere mi ha portato raramente a Las Baias. Forse si sono insospettiti perchè eravamo nuovi qui. E per la mia vita... non so quanto possa valere... solitamente un uomo vale se al mondo qualcuno piangerà la sua morte... per me, invece, nessuno verserebbe una lacrima...” sorrise “... su, vestitevi in fretta... sono stanco di fissare la strada e la tentazione di voltarmi mi sta divorando!”

Guisgard 06-11-2012 19.39.36

Durante il tragitto Lin non disse nulla, restando a fissare la strada con un'espressione accigliata.
La carrozza giunse a destinazione e il maestro andò via.
Tornata a casa, Altea subito si recò da Odette.
“Mah, mi sembra un uomo affascinante.” Disse la donna alla ragazza. “Intelligente, colto e dai modi raffinati. Ma perchè mi fai questa domanda? Non ti trovi bene con lui? Non pensi possa essere un valido insegnante?”

Guisgard 06-11-2012 19.57.36

Boyuke era corso via, ad avvertire Giuff dell'arrivo di quei pirati.
L'isola e la locanda si riempirono così del chiasso che quella nuova ciurmaglia portò con sé.
“Altri pirati...” disse Gurenaiz guardando i nuovi arrivati che pian piano dal porto giungevano alla Lampara dei Mari “... se potessi attaccherei quest'isola con almeno dieci fregate, facendola saltare in aria a colpi di cannone...” si avvicinò poi a Clio che si era lasciata cadere su una panca “... occorre un piano...” mormorò “... un piano per la nostra fuga... ma non ora... voglio prima guadagnarmi la fiducia di quel dannato pirata... e l'unico modo per riuscirci è superare quella loro prova...” si voltò poi verso Parsifal “... Guardiamarina... fingendo di avere sete tornate dentro e cercate di capire chi diavolo sono i nuovi pirati giunti poco fa...” tornò a guardare Clio “... ve la sentite di indagare un po'? Indagare su quella misteriosa prova? Forse vi sarà possibile, visto che il Gufo Nero si lascia avvicinare da voi... cosa ne dite?”



Intanto all'interno della Lampara dei Mari, le due ciurme di pirati bevevano, giocavano e sceglievano le compagne con cui trascorrere il loro ozio.
“Salute a voi, signore.” Disse la donna, fissando con sospetto Cavaliere25. “Vi occorre qualcosa? Altro rum? O ancora un po' di carne? Se invece avete delle lagnanze, allora rivolgetevi a mio marito, il padrone di questa locanda.”
“Avete visto?” Ridendo Rynos. “Il nostro buon Cavaliere25 ha scambiato la locandiera per una delle donnine di questo posto!”
“Già, l'unica vestita in modo decente!” Gli fece eco Emas.
“Si vede che il nostro amico ha gusti raffinati in fatto di donne!”
E risero tutti di gusto.


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