Camelot, la patria della cavalleria

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polgara 13-08-2010 00.12.57

"Perdonate! Ma non possiamo permetterci di perdere amici o tempo" e così dicendo estrassi dallo stivale una cerbottana e con un soffio deciso feci proiettare un sottile ago contro il braccio dell'infida figura.
"Ecco nano quest'ago non vi farà del male, ma sappiate che è intriso del serio della verità del monte delle Vergini. E' potentissimo e non riuscirete a resistervi, quindi dite ora: quale strada dobbiamo prendere per andare in Cornovaglia?" ed attesi la risposta.

Talia 13-08-2010 00.26.16

Poco dopo lasciai lo zio di Guisgard, speravo un po’ più sereno, ai suoi lavori e iniziai a passeggiare… mi piaceva camminare, mi aiutava a pensare. Percorsi in lungo e in largo tutto lo spazio che c’era a disposizione davanti alla casa, per poi spingermi un po’ più lontano, lungo la strada che portava verso il paese… comminavo in su e in giù, allontanandomi sempre un po’ di più, per poi tornare indietro… riflettendo…
Mi sentivo inquieta e non sapevo il perché. O forse lo sapevo fin troppo bene, forse erano soltanto troppe cose che mi rendevano inquieta… alcune delle quali non esattamente semplici da ammettere.

Guisgard 13-08-2010 01.23.58

"Signore..." disse il soldato "... ecco l'uomo di cui vi ho parlato.
"Venite avanti..." l'invitò l'uomo incappucciato "... e state tranquillo, noi sappiamo essere generosi con i nostri amici..."
"Vuol dire che mi darete del denaro?" Chiese Iwan.
"Se è il denaro ciò che volete, allora ne avrete a sufficienza."
"Come faccio a fidarmi?" Chiese Iwan.
"Siamo nella stessa situazione, mi pare. Dobbiamo fidarci entrambi dell'altro."
"Non voglio solo denaro..." disse Iwan "... voglio anche lei... voglio quella donna!"
"A me lei è indifferente..." rispose l'uomo incappucciato "... portatemi quell'assassino e la donna sarà vostra. Avete la mia parola."
"E sia..." disse Iwan "... sarà una gioia per me consegnarvi quel cane di Guisgard..."
"Allora, siamo intesi... ci incontreremo dove sapete." Concluse il misterioso uomo incappucciato.

Guisgard 13-08-2010 01.31.19

"Cosa fai, ora!" Lo riprese la zia. "Non puoi alzarti!"
"Non pretenderete che resti a letto tutta la vita!" Rispose Guisgard.
"La ferita è ancora aperta! Quindi resta a letto! Inoltre va pure cambiata!"
"Cambiata?" Ripeté Guisgard. "Ma darà un male cane!"
"Non sei più un bambino, quindi smetti di lamentarti!"
"Zia... cosa sono quei fogli sul tavolo?" Chiese Guisgard.
"Non saprei... forse qualcuno ha scritto qualcosa. Forse Talia, visto che è stata qui tutta la notte." Rispose la zia.



Nel frattempo, per le vie del borgo, qualcunò chiamò Talia.
"Buongiorno!" Salutò Tisson. "Allora, cosa dice il nostro ammalato? Ha ripreso conoscenza? Conoscendolo ci vorranno le catene per tenerlo legato in quel letto!" E rise.

Talia 13-08-2010 01.47.19

"Tisson!" sorrisi all'uomo che mi veniva incontro lungo la strada "Buongiorno a voi! Ha ripreso conoscenza ieri sera per un po' e... oh, sta migliorando!" soggiunsi vagamente divertita "E' di nuovo testardo e irritante come prima... voleva alzarsi addirittura!"
E anche io risi, un riso liberatorio...
Poi mi feci più seria e chiesi: "Tisson, notizie di Iwan? L'altra sera mi avete detto che vi aveva minacciati... non ci sono problemi, vero?"

Guisgard 13-08-2010 01.52.30

"Si, è vero..." disse Tisson facendosi serio "... e conoscendolo non gli passerà facilmente. Iwan è un uomo molto superbo e non è abituato a non ottenere ciò che desidera. Ma per quanto abile e forte, mai era riuscito a ferire Guisgard in uno dei loro tanti duelli. Non so esattamente cosa sia accaduto, ma nel momento in cui Iwan lo stava colpendo, Guisgard si era distratto... ed una simile sciocchezza, nel bel mezzo di un duello, non è da lui."

Talia 13-08-2010 02.04.42

Mi sentii a disagio a quelle parole... in un flash vidi di nuovo la scena, lo vidi voltare la testa e quello sguardo rivolto dalla mia parte che non avevo saputo decifrare... era arrabbiato con me e mi aveva espressamente detto di restare a casa... e io, invece, ero uscita! Uno sgradevole senso di colpa mi avvolse, insieme all'atroce dubbio che, se io non fossi stata lì, non sarebbe successo niente!
"Già!" risposi a Tisson, tenendo gli occhi fissi a terra. Li rialzai dopo poco e sorrisi meglio che potevo: "Adesso, forse, è meglio che torni indietro... Ma voi avete voglia di venirlo a trovare? Sono sicura che gli farà piacere!"

Guisgard 13-08-2010 02.14.12

"Certo!" Esclamò lieto Tisson. "Voglio proprio vederlo il nostro ammalato! Non capita tutti i giorni di trovarlo in un letto fasciato ed impossibilitato a compiere una delle sue!"
I due così si diressero verso la casa di Guisgard.
Qui trovarono ancora la zia insieme a lui.
"E dire che una volta davi lezioni a noi altri su come tirare di spada!" Disse Tisson appena entrato nella stanza.
"Smettila, che anche in queste condizioni posso prenderti a pedate!" Rispose Guisgard.
Ed i due risero forte.
"Come ti senti?" Chiese Tisson.
"Bene, sono loro che mi trattano come un malato!"
"Ma se poco fa sei sbiancato al solo pensiero di doverti ripulire la ferita!" Intervenne la zia.
Tisson rise di nuovo.
La zia uscì ed allora Tisson chiese:
"Come ha fatto a ferirti a quel modo?"
Guisgard fissò per un momento Talia.
"E'... è stato semplicemente più veloce ed abile di me... si vede che l'ho sottovalutato..." rispose facendosi serio.

Guisgard 13-08-2010 02.32.51

"Siete le benvenute in questo santo luogo." Disse la badessa sorridendo ad Elisabeth ed a Calandrake. "Non conosco i motivi che vi hanno portato in questa foresta nel bel mezzo della notte, ma qui sarete al sicuro."
La badessa diede allora ordine di accompagnare le due nuove arrivare nella sala della mensa, dove avrebbero potuto fare colazione.
Ma mentre, accompagnate da una monaca, attraversavano un lungo corridoio, si udì all'improvviso una grottesca risata diffondersi nell'aria.
"Non badeteci..." prese a dire la monaca che le accompagnava "... si tratta di una nostra sorella. Purtroppo non ha più il bene dell'intelletto e vive rinchiusa nella sua cella. E' una triste esistenza la sua. Che Iddio possa ammansire le sue pene."
Ma di nuovo quella folle risata echeggiò in quel corridoio.
E ad Elisabeth parve di sentire anche una voce.
"Elisabeth... vieni..."
Una voce che solo lei sembrò udire.

Guisgard 13-08-2010 02.45.21

Il nano, ben legato, in breve fu subito sotto l'effetto del siero di Polgara.
"La strada giusta..." cominciò a dire visibilmente intontito "... è quella di destra... essa vi condurrà in Cornovaglia..."
"Bene!" Esclamò Mion. "Ora che ci ha rivelato ciò che ci interessava, direi di uccidere questo insolente nano! E se permettete voglio essere io ad avere questo piacere!"
"No, fermatevi!" Intervenne frate Adamoc. "Orami costui ci ha rivelato l'informazione che ci occorreva. Ucciderlo sarebbe solo un vile omicidio."
"Frate, pensate alle anime, mentre ai corpi ci baderò io!" Rispose Mion. "Costui è un fellone! Il suo cuore è estraneo alla cortesia, quanto il suo corpo lo è alla bellezza! Si è comportato con superbia ed ora riceverà ciò che merita!"
"Indegni briganti!" Ringhiò il nano. "Non solo mi negate ciò che ho vinto con l'indovinello, ma mi minacciate anche di morte! Ma sappiate che io vi maledirò per il resto delle vostre infime esistenze!"
"Taci, maledetto!" Urlò Mion. "Hai sputato il tuo ultimo veleno!"
Ed estrasse la spada per ucciderlo.

polgara 13-08-2010 07.43.48

"No fermo!" urlai mentre vedevo Mion già con la spada alzata pronta a far rotolare la testa del nano.
"Adamoc ha ragione, sarebbe omicidio. Abbiamo la nostra risposta e ciò ci basta. Mion sciogligli le mani e voi nano tenete, per il pegno mancato, questo medaglione di oro e rubini me lo regalò tempo fa un principe dell'oriente, pare che abbia doti magiche, tenete e proseguiamo le nostre strade in pace!"
Poi voltato Diamante lo spronai al galoppo "e ora si trona alla mia amata Cornovaglia!"

Talia 13-08-2010 10.48.51

Incrociai il suo sguardo per un istante prima che rispondesse alla domanda di Tisson e, di nuovo, mi sentii a disagio... allora avevo avuto ragione!
Cercando di mascherare il senso di colpa crescente, sorrisi e mi schiarii la voce: “O forse è stato soltanto più fortunato...” dissi, poi abbassai gli occhi e soggiunsi “Bene, credo che dovremo proprio pulire quella ferita adesso, e cambiare le bende... Vado a prendere l'occorrente!”
E mi precipitai fuori dalla stanza il più velocemente possibile.

cavaliere25 13-08-2010 13.08.13

E si dissi si è messo davvero nei guai quel Guisgard speriamo solo che quella taglia la prenderemo noi mi darebbe molto fastidio se qualcuno arrivasse prima di noi aggiunsi guardando il gruppo.

elisabeth 13-08-2010 19.21.23

Seguivamo la suora...il corridoio era poco luminoso e immenso........quelle voci....si continuava a sentire l'eco......una suora uscita di senno....quando all'improvviso era il mio nome che veniva pronunciato....era impossibile che qualcuno conoscesse il mio nome.....mi fermai.....e rimasi ad ascoltare, calandrake e la suora andarono avanti e io cominciai a camminare a ritroso.....ero ipnotizzata da quella voce......mi fermai accanto ad una porta in legno massiccio..non era molto grande ma aveva delle robuste cerniere in ferro....la porta era socchiusa...e mi avvicinai, l'aprii e la voce ora mi sembrava piu' chiara, c'era una scala a chiocciola che porta in basso.......sembrava un luogo asciutto.....proseguivo attratta da quella voce.......sino a quando mi ritrovai in una stanza.....un letto, un inginocchiatoio e un tavolo......una luce fioca proveniva da una candela su una mensola.....non sembrava ci fosse qualcuno........quando improvvisamente incomincia ad avere freddo....e allora strane immagini mi vennero alla mente........Guisgard e Cosimus........cosimus nelle tenebre e Guisgard nella luce....lo vidi sdraiato in letto.....fasciato da una benda.....stava bene.......ma qual'era il luogo..dove si trovava.....quando qualcuno tocco' la mia spalla...

Guisgard 13-08-2010 20.18.08

Ma prima che Polgara ed i suoi ripartissero, il nano lanciò alla ragazza il suo medaglione.
"Gli uomini sono spesso corrotti o ingannati da chi appare loro..." disse "... se questo medaglione fosse davvero appartenuto ad un principe, cosa che io dubito fortemente, è giusto che lo conserviate per voi! Sappiate invece che io vi maledirò per avermi ingannato! Non giungerete mai a trovare ciò che cercate perchè io..."
"No! Ritrai quella lingua ed il suo fatale veleno!" Gridò Mion che con rapidò gesto lo colpì, ferendolo a morte. "La maledizione che volevi lanciarci possa dannarti per sempre all'Inferno!"
"Perchè l'avete fatto?" Urlò Adamoc. "Non poteva più nuocerci!"
"Frate, già vi dissi di badare alle anime, perchè i corpi sono di mia competenza!" Rispose sdegnato Mion. "Ed ora partiamo!" Concluse.

Guisgard 13-08-2010 20.40.48

"Ah, vedo che hai qualcuno che bada solo ed esclusivamente a te!" Disse Tisson appena i due rimasero soli nella stanza.
"Invece di fare l'idiota" replicò Guisgard mentre tentava di accomodarsi meglio nel letto "passami piuttosto un pò d'acqua di quella brocca!"
"Ehi, come ti scaldi!" Esclamò Tisson. "Non dirmi che non ti fa piacere avere una ragazza così che si prende cura di te!"
Guisgard non rispose.
"Sai, fu lei a soccorrerti subito ed a raccogliere la tua spada."
"La mia spada?" Ripeté Guisgard.
"Si, come se fosse qualcosa di importante... non so spiegare l'idea che ho avuto nel vederla raccogliere la tua spada."
Guisgard restò pensieroso.
"Ora vado..." aggiunse Tisson "... torno alla bottega. Mi raccomando riguardati... eroe!" E rise forte.
Ed uscito Tisson, Guisgard si abbandonò ai suoi pensieri, rivedendo, nella sua mente, la sera del ritorno della festa...



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"Che vi importa se vado o meno a quel convento? Cambia qualcosa per voi se ci lascio la pelle? Cosa mi succede? Beh, se non l'avete capito da sola allora è inutile spiegarvelo..."
“Mi importa, invece! Mi importa se ci lasciate la pelle… mi importa molto! E se non lo sai, se pensi davvero quello che hai appena detto… allora sei tu l’idiota!”


polgara 13-08-2010 22.44.30

"Perchè l'avete fatto??Frate dite una preghiera veloce per lui e poi via proseguiremo"
Mion era stato sanguinario e questo non mi era piaciuto, però aveva bloccato la maledizione del nano. Raccolsi il talismano che il nano mi aveva gettato dietro, in realtà era un amuleto protettivo che mi era realmente stato regalato da un principe d'oriente. Lo rimisi al collo e poi voltandomi verso i due dissi:"andiamo dobbiamo attraversare il bosco prima del calar della notte" e così imboccammo il sentiero di destra.
"Rubens vai in avan scoperta e fammi sapere se ci sono pericoli in agguato. Ora basta mi sono proprio stancata, l'indomani voglio iniziare a vedere le colline della Cornovaglia".
Galoppammo, galoppammo, potevo sentire il respiro di Diamante, il suo cuore che sempre più velocemente accelerava. Potevo sentire il fresco dell'aria, i profumi del bosco penetrarmi attraverso la pelle e rendermi libera e viva. Poi però la vegetazione si infittì e dovemmo rallentare il passo. Guardai Adamoc da dietro, le spalle erano larghe e forti, le testa curva ma di nobile portamento, lo sguardo vivo ed intelligente. Mi avvicinai a lui:"Frate, posso disturbare il vostro silenzio? Ho una domanda da porvi. Io sono stata mandata dal vescovo alla ricerca di questo Guisgard, ma ditemi voi potete vedere com'è, che uomo è in realtà? Cosa mi devo aspettare da lui?"

Guisgard 14-08-2010 02.02.20

Il carro di Maladesh giunse così al limite della grande foresta.
Qui i quattro trovarono un'antica locanda, dove decisero di far riposare i cavalli.
E preso posto ad uno dei tavoli, il locandiere si avvicinò per servirli.
"Portateci carne e vino." Disse Maladesh.
Il locandiere li osservò un attimo stupito.
"Cos'avete da guardare cosi?" Chiese Maladesh.
"Nulla... è che di solito immaginavo gli uomini di Chiesa sempre impegnati in digiuni e preghiere..."
"Anche noi dovremmo pur cibarci, non credete?"
"Certo, certo..." rispose il locandiere "... poi io non è che abbia visto molti chierici in vita mia..."
"Ecco, bravo" replicò Maladesh "e quindi evitate di fare tante domande a chi viene qui per riposarsi."
"Certo, perdonate..." si scusò il locandiere "... vado a mettere la carne sul fuoco..."
"Ah, brutto segno" prese a dire ai suoi Maladesh, quando il locandiere si allontanò "quando il primo che incontri in un posto nuovo è uno stupido!"
Dopo un pò il locandiere ritornò e servì ai suoi clienti la carne ordinata.
"Spero sia tutto di vostro gradimento." Disse con un sorriso da ebete.
"Aspettate..." prese a dire Maladesh "... sapreste dirci qual'è il paese più vicino da qui?"
"Il più vicino è il borgo di Capomagnus."
"Mmm... e quanto dista?"
"Ecco... ad occhio e croce una mezzagiornata di cammino."
E quando furono di nuovo tutti e quattro soli al tavolo, Maladesh disse:
"Ormai siamo vicini... ora occorre astuzia... allora, Guisgard conosce il mio volto e quello di Cavaliere25, quindi faremo così... voi due" continuò rivolgendosi ai suoi due assistenti "con i vostri sai vi recherete a Capomagnus e comincerete ad indagare... trovate Guisgard e la sua amica e poi tornerete qui a riferire. Così che organizzeremo un piano per catturarlo! Nel frattempo, io e Cavaliere25 vi attenderemo in questa locanda."
E dopo aver mangiato e fatto riposare a sufficienza i cavalli, i due assistenti partirono alla volta di Capomagnus.

Guisgard 14-08-2010 02.25.07

Elisabeth, attraverso la scala a chiocciola, era poi giunta in quella stanza.
Strane sensazioni avvertiva e misteriose e confuse immagini le attraversavano lo sguardo.
C'era qualcosa in quel luogo.
Ad un tratto qualcuno le toccò la spalla.
Elisabeth si voltò di scatto e vide una fanciulla.
Aveva forse poco più di vent'anni, ma ne dimostrava molti di più.
Appariva chiaramente menomata nella mente e nel fisico.
Fissò Elisabeth e poi cominciò a farfugliare qualcosa di incomprensibile.
"Edell!" Chiamò all'improvviso una voce. "Smetti di importunare la signora! Perdonate, milady, è inoffensiva." Disse poi rivolta ad Elisabeth.
A parlare era una delle monache.
"Edell vive qui da sempre..." continuò la monaca "... fu abbandonata fuori questo monastero quand'era ancora in fasce e da allora è qui con noi."
La monaca accarezzò la sfortunata fanciulla.
"Perdonatela..." disse di nuovo ad Elisabeth "... come vi ho detto è incapace di far del male... è come una bambina..."
Così, accompagnata dalla monaca, Elisabeth fu condotta di nuovo nel grande corridoio ed Edell era con loro.
"El... is... abe..." tentò di dire la giovane sventurata avvicinandosi ad Elisabeth "... Gui...s... Cos... im..."
"Ti ho detto di non infastidire la nostra ospite, Edell!" La riprese, interrompendola, la monaca. "Edell, non sappiamo perchè, ma sembra essere l'unica persona capace di potersi avvicinare a suor Madagyen, la sortunata sorella che ha perso il senno." Concluse poi rivolgendosi ad Elisabeth.

Guisgard 14-08-2010 02.54.57

Nel frattempo, Polgara ed i suoi compagni di viaggio, sotterrato il nano, avevano ripreso il loro cammino.
"Milady, ho dato a quel nano ciò che si meritava!" Disse con orgoglio Mion. "E vi ricordo che non sono qui al vostro servizio! La mia spada è agli ordini di Sir Stefan di Borgogna. E se quel Guisgard ha fatto qualcosa alla futura sposa del conte, allora sarà mio compito fargliela pagare!"
Poi Adamoc rispose a ciò che aveva chiesto Polgara:
"Leggere nel cuore di un uomo e sempre assai oscuro,
poichè in esso albergano il sommo bene ed il male puro.
L'odio e l'amore in eterno con vigore muovono ogni cosa
e danno forza e determinazione al cuor che da sempre osa.
E quello è la sola forza di quell'uomo che senza sosta cercate,
poichè ogni suo valore e virtù solo in quel cuor troverete celate."

polgara 14-08-2010 11.18.18

"Un uomo di cuore quindi..conquistare il cuore per conquistare l'uomo" ripetei sottovoce, mentre ragionavo sulle parole del chierico.
Dopo poco potei scorgere la luce del sole che aumentava di intensità, segno che il bosco si stava diradando e che presto si sarebbe aperto lo scenario della Cornovaglia, e così fu.
"Eccoci! Eccoci! Siamo in Cornovaglia!" lo dissi con la stessa emozione con cui l'avrebbe potuto dire una bambina. Così in effetti era, adoravo la Cornovaglia, ne amavo il clima, i colori, la natura e soprattutto la magia di quei luoghi. Capitava che in alcune torride estati, la famiglia che mi aveva addottato si recasse nelle terre di famiglia dove viveva un lontanto cugino del visconte. Ovviamente io li seguivo e ricordo le cavalcate, il latte fresco, e soprattutto i cornish cucinati da Lady Mary la cuoca della casa. In realtà lei per me era come una "grande mamma"...quanti ricordi e quanta felicità!

"Lady Mary! Lady Mary! Guardate qui! Ho catturato questo rospo per voi, che ne dite? Vi piace?"
"Oh santi numi piccola Polgara, perchè non portate dei fiorellini come tutte le ragazzine della vostra età!" disse ciò mentre apriva la porta della cucina e rendeva la libertà al piccolo rospo.
"Ma non mi piacciono i fiorellini e poi è contro natura estirparli! Le ragazzine della mia età sono sciocche e pensano solo al figlio del maniscalco o a qualche nuovo colore di nastri per capelli..sono noiose!"
"Suvvia tesoro, vedrete che presto anche voi incontrerete quel ragazzo che vi farà pensare ai fiorellini" e sorrise.
"No Lady Mary questo non succederà mai! Non ho tempo per l'amore, per questa sciocca favola! Io sarò intelligente e colta e occuperò la mia vita alla difesa della giustizia!"
"D'accordo, d'accordo sarà così allora, ma intanto mangiate questi cornish" e mi allungò il piatto, poi guardando verso il cielo: "e povero l'uomo che si innamorerà di voi" e scoppiò in una contaggiosa risata.

Quanti ricordi, quanti ricordi...
Mentre ero persa nel passato intravidi una locanda e mi girai verso gli uomini. "Ci fermeremo lì e far riposare un po' i cavalli"
Ci stavamo avvicinando e venimmo incrociati nel cammino da due chierichi che salutammo con un cenno del capo. Non so perchè, ma mi parvero strani.
Scesi da Diamante e lo legai all'abbeveratoio:"ecco amico caro riposa e rifocillati! Andiamo un po' di cibo ci aiuterà."
Entrati nella locanda vidi in un angolo altri due chierichi, ma cos'era una spediizone di gruppo? Non so mi sembravano strani, diversi da Adamoc. Mangiavano con ingordigia e bevevano vino, i modi non erano composti e riservati e le mani, troppo callose, per essere quelle di due studiosi.
"Adamoc, potreste valutare se quei due sono dei veri chierichi? Ma state attento a non farvi scoprire!"
"Mion perchè non ordinate da mangiare per tutti io vado un attimo a sistemare fuori i cavalli", volevo controllare i cavalli di quei due preti.

Talia 14-08-2010 11.48.16

Scesi in cucina e iniziai a raccogliere ciò di cui avevo bisogno: una bacinella d’acqua, un panno pulito, bende nuove… Quella sorta di strana sensazione non accennava ad abbandonarmi, ma cercai di non badarci.
Incontrai Tisson sulla scala mentre risalivo, mi salutò con un sorriso che non riusciva però a celare un’espressione insolita… distrattamente mi chiesi cosa avesse in mente.
Giunta di fronte alla porta della stanza di Guisgard bussai e feci capolino dentro, lui era sempre disteso sul letto e sembrava immerso in pensieri e ricordi lontani; in silenzio entrai e posai tutto ciò che avevo in mano sul tavolo…
Fu a quel punto che notai ciò che avevo lasciato lì quella mattina: alcuni fogli bianchi, inchiostro, una penna… e poi quella missiva che avevo scritto, piegato e sigillato con la cera della candela poche ore prima. La presi e me la rigirai tra le mani.

cavaliere25 14-08-2010 19.56.11

Mentre mangiavo e bevevo mi guardai in torno alla locanda poi rivolto a Maladesh dissi qui dobbiamo stare attenti a come ci muoviamo non vorrei che scoprissero che non siamo veri frati poi guardai buck e dissi hai fame domandai poi tagliai un pezzo di carne e gli e lo diedi ecco dissi mangiala tutta che è buona.

Guisgard 15-08-2010 02.02.48

Adamoc e Mion, in attesa di Polgara, presero posto ad uno dei tavoli.
"Siamo in viaggio da un bel pò" prese a dire Mion al locandiere che si era avvicinato al loro tavolo "ed abbiamo un gran fame. Cosa offre la casa?"
"Miei signori, stamani mia moglie ha preparato un'ottimo stufato, con minestra di verdure. Inoltre abbiamo dell'ottimo formaggio."
"Allora portateci un pò di quello stufato accompagnato dalla minestra di verdure."
"Subito, miei signori."
E rimasti soli, Mion chiese ad Adamoc:
"Allora, cosa vi sembra di quei frati seduti laggiù?"
"Solitamente l'abito non fa il monaco..." rispose il chierico "... ma il loro modo di fare è sospetto quasi quanto le loro facce."
"Infatti" disse Mion "anche a me le loro facce non ispirano certo le orazioni o i vespri della sera. E poi mangiano con troppa voracità."
"La fame è una brutta bestia, tanto per i ricchi, quanto per i poveri." Aggiunse Adamoc. "Piuttosto, trovo più interessante il modo con cui il frate più grande impugna il coltello... non so come celebri i Santi Sacramenti, ma sicuramente è esperto d'armi."
Intanto, al tavolo di Maladesh e Cavaliere25, insospettito anch' egli dai nuovi arrivati, il cacciatore di taglie incaricò il suo giovane seguace di andare a controllare il carro.
"Ragazzo..." disse a Cavaliere25 "... prendi il tuo cane e va a dare un' occhiata al nostro carro. Quei nuovi arrivati non mi ispirano fiducia..."

Guisgard 15-08-2010 02.50.43

Talia entrò dopo aver bussato.
Guisgard la osservò, mentre in silenzio posava sul tavolo l'occorrente per medicare la sua ferita.
"Oggi siete molto silenziosa..." disse.
Si accorse allora di quella lettera che la ragazza aveva tra le mani.
Ne fu subito incuriosito.
Avrebbe voluto chiedere cosa fosse, ma non lo fece.
"Per chi sarà quella lettera?" Si chiese. "Forse... forse per suo padre... magari è stanca di tutte queste difficoltà, di tutti questi pericoli... del resto questa vita non può essere la sua... questo mondo non può essere il suo... sono stato uno sciocco a credere che lei potesse far parte di tutto questo... forse questa sua fuga era solo un capriccio..."
E continuava a guardarla, mentre questi inquieti pensieri attraversavano la sua mente.

polgara 15-08-2010 20.25.32

"Ecco i loro cavalli, ah ah queste sono pregiate selle e piuttosto consunte dall'uso, devono essere dei frati cavallerizzi...Ma noto ora che hanno al seguito un carro, diamoci un occhio."
E così pensando saltai su. Spostai una serie di oggetti di uso comune e poi scorsi cose ben più interessanti come delle spade e degli abiti civili "a questo punto direi che l'abito del monaco è decisamente un travestimento, ma chi saranno allora!?!?"
Frugando in uno degli abiti trovai in una tasca una lettera con il sigillo in ceralacca della Somma Autorità di Avignone, in cui si legittimava un certo Maladesh a catturare vivo il nostro amico Guisgard ed a portarlo al suo cospetto.
"Interessante direi, alla faccia dei buoni preti di campagna! Però quanti amici avete caro Guisgard, decisamente siete molto conteso...a questo punto bisogna arrivare per primi" e riposi il foglio nelle mie tasche. "Questo viene con me potrebbe ritornarmi utile".
In quel momento però sentii la porta della locanda che sbatteva. "Qualcuno è uscito meglio scendere da qui, tanto ciò di cui avevo bisogno mi è stato dato" e con estrema velocità saltai giù dal carro. I passi si avvicinavano velocemente quindi non sarebbe servito a nulla fuggire, decisi piuttosto di avvicinarmi ad uno dei loro cavalli e rimanere lì ad accarezzarlo.
Quando uno dei due chierichi mi si avvicinò finsi di sobbalzare per la sorpresa e gli chiesi con un sorriso dolce e affabile:"Uh che paura ho preso! Ah siete voi caro frate..sapete con i tempi che corrono una ragazza indifesa come me deve sempre stare in guardia" e sbattei le ciglia con fare ammaliante come vedevo fare spesso alle mie coetanee gatte e ruffiane.
"Stavo facendo amicizia con questo vostro cavallo...com'è bello!! E sembra anche molto forte! Ditemi di che razza è? Sapete il mio ha bisogno di, ehm come dire, ecco si proseguire la sua specie e vorrei che trovasse una cavalla di questa razza sembra così sana e forte! Sapete dirmi se è di qui della Cornovaglia?"

Talia 16-08-2010 00.27.23

Mi rigirai ancora per un istante la lettera tra le mani, chiedendomi se fosse davvero una buona idea, ma... beh, dopotutto non c’era nessun altro di cui mi potessi fidare in quel momento, e dovevo assolutamente fare qualcosa... o almeno ci dovevo provare!
Presi così, finalmente, una decisione. Mi voltai allora verso Guisgard, feci qualche passo per avvicinarmi al letto e gli tesi la lettera.

Guisgard 16-08-2010 02.53.10

Cavaliere25, obbedendo agli ordini di Maladesh, aveva raggiunto la scuderia, dove trovò Polgara intenta ad esaminare uno dei loro cavalli.
Intanto, nella locanda, Adamoc e Mion continuavano ad osservare il tavolo di Maladesh.
"Uno dei due è uscito..." disse Mion "... potrebbe essere il momento per avvicinarsi a quello rimasto e fargli qualche domanda. Sono un tipo molto persuasivo io..."
"Sarebbe una mossa sciocca!" Rispose Adamoc. "Perchè se fosse davvero un falso frate, allora il nostro comportamento finirebbe solo per insospettirlo. Attendiamo che torni lady Polgara..."

Guisgard 16-08-2010 02.59.49

Guisgard fu sorpreso che Talia gli porgesse quella lettera.
"Di solito sono gli uomini che portano i messaggi d'amore alle donne!" Esclamò, mentre sorrideva sarcastico.
Ma la strana espressione della ragazza lo fece tornare subito serio.
Prese allora la lettera dalle sue mani e l'aprì.

Guisgard 16-08-2010 03.06.27

Nel frattempo, i cavalieri di Borgogna, accompagnati da Hastatus ed i suoi, ricevuto il messaggio portato dal falco di Polgara, erano già partiti alla volta della Cornovaglia.
"Avanti, miei prodi!" Li incitava Stefan. "In Cornovaglia troveremo ciò che cerchiamo! E ricordate" aggiunse "che il nome di colui che troverà lady Talia sarà riferito direttamente al conte! Così, come il nome di colui che se la farà sfuggire!"

Talia 16-08-2010 09.41.44

“Padre Alwigh” iniziai a dire “Ha vissuto a Carcassonne per molti anni. Era il confessore di mio fratello Raphael e perciò mi conosce fin dal giorno in cui sono nata, mi è stato vicino nei momenti più difficili e mi ha aiutata molto ogni volta che ho avuto bisogno di lui. Dopo la morte di Raphael, padre Alwigh è entrato in contrasto con mio padre: c’erano cose che non approvava e gli attriti si sono accentuati finché lui ha deciso di lasciare Carcassonne per proseguire la sua missione altrove. Nessuno ha più avuto sue notizie da allora… nessuno tranne me! Lui sapeva quanto io fossi legata a Raphael e comprendeva il mio dolore a riguardo, perciò ha continuato in segreto a scrivermi e a confortarmi da lontano. L’ultima lettera l’ho ricevuta non molto tempo fa: mi diceva che era stato eletto abate dai suoi confratelli nell’abbazia di St. Nicholas Priory.”
Mi soffermai per riprendere fiato, poi proseguii: “St. Nicholas Priory non dovrebbe distare molti giorni di cavallo da qui. Padre Alwigh è un uomo intransigente e non esiterà ad affrontarvi personalmente se riterrà che siete colpevole di qualche crimine, ma è anche un giusto e un profondo conoscitore dell’animo umano e io confido che veda in voi ciò che io ho visto… in questo caso, se gli chiederete aiuto, non avrà timore a porgervelo chiunque siano i vostri avversari. Non è uomo che si lasci intimorire e ha molte conoscenze importanti, le aveva fin da quando era a Carcassonne.”
Lo osservai per un momento, tentando di comprendere la sua espressione ma non ci riuscii, così continuai a parlare: “Questa lettera è per lui. Come vedete gli parlo di voi, di come mi avete aiutata e di cosa penso della vostra situazione… Quando ci incontrammo, Guisgard, chiedeste il mio aiuto in cambio del vostro e io sono terrorizzata dal non potervelo dare alla fine di questa storia. Questa lettera parla per me qualora io non potessi farlo al momento opportuno, vorrei perciò che la teneste sempre con voi e che non esitaste a rivolgervi a padre Alwigh: lui è l’unica persona di cui io mi fidi ciecamente…” inspirai poi soggiunsi piano “almeno per quel che riguarda la mia vecchia vita!”

cavaliere25 16-08-2010 13.39.47

Vidi Polgara che guardava uno dei nostri cavalli e allora mi avvicinai e dissi che state facendo mylady domandai incuriosito chi siete voi continuai a dire vi piacciono questi cavalli?

polgara 16-08-2010 16.07.18

"Oh si buon frate! Come vi dicevo adoro i cavalli e soprattutto questa razza..forte e robusta!" e sorrisi.
"Ma ora perdonatemi, devo rientrare dai miei compagni di viaggio altrimenti si mangeranno anche la mia porzione di cibo!" e risi solertemente.
Così dicendo abbandonai la stalla e rientrai nella locanda. Mi sedetti vicino a Mion e sussurai loro: "mangiamo e andiamo! Non troppo in fretta per destar sospetti ma con una certa solerzia"
Presi la zuppa e la ingurgitai, bevvi un sorso di vino ed acqua e posai il boccale.
Ero pronta.

Guisgard 16-08-2010 18.31.49

Appena Cavaliere25 ritornò nella locanda, Maladesh gli chiese cosa avesse visto ed udito il racconto del suo fedele apprendista lanciò un'occhiata al tavolo di Polgara.
Finì allora di mangiare e pagò il locandiere.
Poi si avvicinò al tavolo della ragazza e dei suoi compagni di viaggio.
Buck lo seguiva e ringhiava nervosasamente mentre fissava Mion.
"Tenete a distanza quella bestiaccia, frate!" Intimò Mion a Maladesh.
"Oh, non temete mio signore..." rispose il cacciatore di taglie, fingendo un accento timoroso ed umile "... questo nostro cane non farebbe male a nessuno, credetemi... piuttosto" prese a dire fissando Polgara "volevo chiedere a voi, nobili signori, che mi sembrate esperti in armi e ben conoscitori del posto, se potreste accompagnarci, o per meglio dire scortarci... vedete, abbiamo con noi le offerte destinate alla nostra missione e non mi sento sicuro..."
"Dove siete diretti?" Chiese Mion.
"In un piccolo borgo... Capomagnus... e non so perchè, ma sento che le nostre strade non sono poi molto diverse... vi prego, mi rivolgo anche a voi, buon chierico." Aggiunse poi guardando frate Adamoc.
E Mion lanciò un'occhiata a Polgara.

Guisgard 16-08-2010 19.17.00

Guisgard fissò Talia per alcuni istanti.
I suoi occhi, la sua espressione, la sua voce.
"Cosa vuol dire che questa letterà parlerà per voi al momento opportuno?" Chiese poi. "Abbiamo iniziato insieme questa avventura ed insieme la finiremo!"
Prese poi la busta, la piegò nella borsa della monete ed aggiunse:
"Questa borsa è vostra e contiene il vostro denaro, ricordate? La lettera la terrò io, ma solo per comodità di viaggio. Presto mi alzerò da questo letto ed andremo insieme da padre Alwigh."
Sorrise poi come faceva sempre, con quell'aria un pò da guascone, ed accarezzandole il viso concluse:
"Non vi accadrà niente. E non voglio più sentire questo genere di discorsi. Intesi?"
E dopo un momento di silenzio:
"Sono lieto di aver guadagnato la vostra fiducia... per me è importante..."
In quel momento entrò la zia.
"Come stai, Guisgard?"
"Va meglio zia." Rispose lui sorridendo.
"Voglio andare al mulino a prendere un pò di pane bianco." Aggiunse la zia. "La madre di Tisson me ne ha messo un pò da parte per noi. Vuoi venire con me, Talia?" Chiese poi alla ragazza.

cavaliere25 16-08-2010 19.58.29

Mi piegai sulle ginocchia e dissi Buck calmo, pensai che non erano persone buone non aveva mai fatto cosi poi rivolgendomi a Mion dissi grazie per la vostra grazia di farci da scorta vi saremo debitori signore mentre dissi quelle parole fissai Polgara e gli lanciai degli sguardi e dei sorrisi.

Talia 17-08-2010 00.55.06

Non sapevo esattamente cosa mi stesse accadendo... osservai per un momento la zia, poi tornai a guardare Guisgard, incapace di dirgli niente, poi guardai di nuovo la donna.
"Si!" dissi in fretta "Si, vengo! Scendo tra un momento!"
Sospirai, tentando di riprendere il controllo delle mie emozioni che per un folle istante -al contatto con la sua mano- avevo inspiegabilmente perduto, e dissi sorridendo ma senza guardarlo negli occhi: "Adesso basta temporeggiare... dobbiamo proprio cambiare questa fascitura, temo!"

Guisgard 17-08-2010 01.00.02

"Ma come? Di nuovo? Eppure pensavo la ferita dovesse prendere aria..." disse Guisgard "... e sia, cambiamola questa benda... ma mi raccomando, ho una soglia del dolore molto bassa!" E rise.
Poi facendosi serio aggiunse:
"Talia... fate attenzione... restate sempre vicino alla zia... ed al ritorno chiedete a Tisson di riaccompagnarvi... finchè non potrò scendere da questo letto, non sarò mai abbastanza tranquillo... e se vi accadesse qualcosa, io..."

Talia 17-08-2010 01.16.08

Sorrisi, ignorando quell'assurda sensazione che mi stava cogliendo di nuovo.
"Cosa volete che accada?" mormorai "Andiamo soltanto al mulino..."
In pochi minuti pulii la ferita, che già si stava rimarginando, e lo bendai con una fascia pulita.
"Ecco fatto!" dissi alla fine "Non è stato così terribile, no? Adesso state qui e..." gli lanciai un'occhiata ironica "cercate di riposare un po'!"
Poi, ridendo, raccolsi tutto ciò che non occorreva più e scesi di sotto, dove trovai ad aspettarmi la zia già pronta per uscire.

Guisgard 17-08-2010 01.23.09

Talia si stava allontanando dal letto, quando Guisgard le prese la mano.
Restò a fissarla per alcuni istanti, poi disse:
"Grazie..."
E piano poi le lasciò la mano.
Scesa giù, Talia trovò la zia ad attenderla ed insieme si incamminarono verso il mulino.
"Sta molto meglio, Guisgard..." prese a dire la zia "... ed il merito è tutto tuo..." e le sorrise teneramente.


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