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Annuii ad entrambi.
"Ottimo. Allora vado subito a preparare tutto il necessario" dissi, poi andai in camera ed iniziai a prendere ciò che poteva servire. Assegnai una borsa ai vestiti ed una alle scorte di sangue per ogni evenienza. Presi poi anche dei libri e altri oggetti a cui ero legata, gioielli e qualcos'altro. Dovevo ammetterlo, subito non mi allettava l'idea di andare via. Noi vampiri tendevamo a stabilirci per tanti, tanti anni in un luogo, se ci stavamo bene, e poi non volevamo più andar via. Ma adesso, il cambiamento mi ispirava davvero tanto e non vedevo l'ora di vedere la nostra nuova, barocca e bellissima dimora, dove vivere come un artista e la sua modella. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Salute a voi, duchessa.” Disse il sacerdote ad Altea. “Costoro” indicando i presenti “affermavano di aver udito le campane di San Menna suonare stanotte, ma ciò è impossibile visto che la chiesa era chiusa.”
“Eppure stanotte le campane hanno suonato, padre.” Uno di quegli uomini. “Si sentivano fin sul crostone.” “Impossibile, figlioli.” Categorico il sacerdote. |
Gwen cominciò a preparare il tutto per la partenza e così fece anche Elv.
Stavano per lasciare la magione, barattando il tutto per una nuova vita. Verso il pomeriggio Missan andò a procurare una carrozza, affittandola insieme ad un cocchiere. Si trattava di Nestar, un uomo che nella vita aveva svolto diversi mestieri ed aveva vissuto diverse esperienze, non ultima una passata in prigione. Tuttavia a detta di Missan solo uomini come lui potevano essere degni di fiducia, poiché non avendo onore bastava il solo denaro ad assoggettarne i servigi. |
Anche Elv preparò le sue cose e anche la carrozza dopo poco fu pronta.
Missan la affittò apposta, insieme ad un cocchiere. Uno di quelli che dalla faccia non sembrano molto affidabili, ma forse lo erano ancora di più. Affidabili, volevo dire. Guardai Elv e presi un bel respiro. "Pronto?" chiesi, sorridendo attraverso la veletta semitrasparente.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c7c081a392.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Che stranezza, sarà stata la stanchezza ma io non le ho sentite, io penso il sacerdote non menta, ma è la prima volta che accade? Forse qualche buontempone si sarà infiltrato nel campanile, io direi di stare tranquilli" in tono pacato.
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“Il palazzo dei De Bastian è situato più verso il centro cittadino” disse uno di quelli ad Altea “e perciò non è possibile sentire le campane di San Menna, duchessa.”
“Vi sarete di certo confusi.” Fece il sacerdote. “Ora scusatemi ma devo sistemare alcune cose prima della Santa Messa.” |
La carrozza guidata da Nestar arrivò alla magione e subito Missan gli ordinò di portare sulla vettura i bagagli dei padroni.
Verso il crepuscolo tutto era pronto. Gwen ed Elv salirono a bordo e la carrozza partì, attraversando il bosco, diretta in città. “Messer Blasius ci sta aspettando, signori.” Disse Missan ai due vampiri durante il tragitto. |
Arrivò la carrozza, stagliandosi contro il tramonto d'arancio.
Missan ordinò di caricare i nostri bagagli sulla carrozza ed annuii a Missan. "Siamo pronti" dissi, poi salii a bordo, entusiasta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Annuii all' uomo che aveva parlato.."Si, avete ragione, ma mi sembra strano il sacerdote faccia suonare le campane di notte".
Il chierico se ne andò ma notai un certo nervosismo in lui.."Scusate, voi perché siete allarmati? Sospettate qualcosa di strano?". |
Mi ero completamente estraniata dal mondo.
In quei momenti di pura intimità con me stessa dimenticavo ogni cosa: dov'ero, cosa dovevo fare, tutto. Naturalmente tutto tranne gli occhi del padrone. Il suo sguardo, la sua vicinanza. Allora dietro le palpebre chiuse vedevo lui, le sue mani su di me, la sua bocca insaziabile, il suo sesso che faceva scempio del mio corpo. La mia mano si muoveva, rapida, inseguendo quelle fantasie che mano a mano si facevano strada nella mia mnente. I miei gemiti si facevano sempre più alti, sempre più acuti, tanto che in tutto il castello si sarebber uditi. Ancora e ancora... ero fuori di me. Potevo sentire il mo padrone addosso come se fosse davvero lì, potevo sentire la mia mano che mi faceva impazzire ancora e ancora. Gemevo, mi contraevo, ero completamente preda di quei momenti di pura passione. |
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