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Taddeus la guardò, non solo quelle gambe accavallate, ma tutta.
"Perfetto..." disse a Destresya, prendendo alcune bottiglie "... vediamo se riesco a ricordare com'era fatto un Nolhito... lo assaggiai quando prestavo servizio nella Legione Straniera..." cominciando a miscelare vari alcolici "... ho fatto diversi mestieri prima di diventare uno sceneggiatore... ecco, sembra che la ricetta del Nolhito mi sia tornata in mente... ma ti avverto, è molto forte... pochi riescono a reggerlo..." preparando i due bicchieri. Quando furono pronti e ne offrì uno a Destresya, sedendosi davanti a lei, davanti alle sue gambe accavallate. "Un brindisi?" Fissandola. "Alla bellezza che ammalia, che offusca, che fa perdere il bene dell'intelletto... sono curioso di scoprire chi fra te e queste drink mi farà più effetto..." facendole l'occhiolino. |
Lo osservai intensamente, ogni suo movimento, ogni suo passo.
Quello sguardo azzurro che si posava su di me sapeva inebriarmi molto più di quanto avesse mai fatto l'alcool o qualunque altra cosa. Ero persa in quel mare meraviglioso, fatto si sfumature, luoghi in cui era più profondo e altri in cui la spuma di mare lo rendeva chiaro, creando un insieme unico e meraviglioso, con al centro il sole, quelle macchie dorate che circondavano la pupilla e impreziosivano il suo sguardo. Ascoltai le sue parole, lo immaginai nella legione straniera e in tanti altri posti, luoghi, avventure. "Devi assolutamente farmi leggere qualcosa di tuo.." con un sorrisetto complice. Poi mi portò il cocktail e mi sporsi per prenderlo, abbassandomi senza preoccuparmi di quanto si vedesse la scollatura. Portai il bicchiere alle labbra, oltremodo curiosa. "Oh, io so perfettamente cosa mi fa più effetto tra te e questo cocktail!" dissi, con voce complice e vogliosa, prima di prenderne un bel sorso e gustarmi tutto il sapore come avrei voluto gustare il suo. |
Le gambe di Destresya, la sua generosa scollatura, il tono caldo della voce e gli occhi azzurri di Taddeus su di lei.
Poi quel sorso di Nolhito, l'alcool intenso, il sapore del Gin e del Rum, il calore in tutto il suo corpo, il viso in fiamme ed i sensi pulsanti. Un ardore incontrollabile ed irrefrenabile sorse in Destresya, divampando come un incendio fra le sue gambe, dando fuoco a tutto. Si sentì sciogliere, colare di un nettare denso, bagnarsi di un desiderio indomabile. Il sapore intenso di quel cocktail avvolse tutta la sua persona, portandola per un attimo lontana dal mondo, dai suoi tabù, dalla sua etica e dalla sua morale. Il retrogusto di agrumi, di zenzero ed infine quello dolciastro di cannella pizzicarono la sua lingua, che rovente causava nella sua bocca un'intensa salivazione. Tutto ciò mentre Taddeus sorseggiava tranquillamente il suo drink, fissandola come Mefistofele amava fare con Margherita, dove il proibito ed il lecito si perdono bell'abbandono e nel richiamo ultimo dell'istinto e dei sensi. |
Più lo fissavo e più mi perdevo in quell'abisso, i suoi occhi si facevano sempre più intensi e vicini, più pericolosi e bellissimi, come un vortice in cui venivo risucchiata a poco a poco.
Tutto si fece intenso, caldo, troppo caldo, bollente, sempre più bollente. Non capivo più niente, ero completamente fuori di me. L'effetto che mi faceva quell'uomo era impressionante, sapeva farmi perdere il controllo, sapeva ammaliarmi, scaldarmi, bruciarmi. Il cocktail aveva qualcosa di esotico e di proibito, di caldo e di ardente. Doveva essere quello il suo sapore. Oh, eppure volevo proprio il suo sapore. Una volta avevo letto in un libro che un innamorato, uno di quegli amori che sembravano impossibili aveva detto alla sua amata, riguardo al sapore della sua pelle: "Lo immaginerò per il resto della vita". Ma come nei migliori romanzi, il loro Amore era andato oltre il tempo e lo spazio, oltre ogni ostacolo e quel sapore lui ora lo conosceva meglio di qualunque altro al mondo. E io? Avrei potuto assaggiare il sapore della sua pelle come quell'innamorato? Avrei potuto assaporare ogni parte di quell'uomo che tanto scuoteva il mio animo, che mi sconvolgeva facendomi dimenticare tutto? Quell'uomo che sembrava mandato dal Destino in modo così sfacciato? No, non era certo il cocktail... "È davvero divino.." mormorai, con voce calda e lo sguardo che accarezzava tutta la sua figura, avidamente. |
“Sapevo di sarebbe piaciuto...” disse Taddeus a Destresya senza smettere di fissarla.
Uno sguardo profondo, quasi inesorabile. Persino cattivo, acceso di desiderio. Erano soli e nessuno avrebbe potuto impedire a quell'uomo di prenderla, spogliarla tutta e costringerla a dirgli ed a fargli tutto. Qualsiasi cosa e lei avrebbe obbedito. Avrebbe potuto esercitare qualsiasi controllo su di lei, fino a farla sua. A possederla in tutti i modi possibili ed immaginabili. A farle sentire dolore e piacere, a profanare ogni suo tabù, piegare ogni sua resistenza. I suoi occhi dicevano questo e Destresya già si vedeva ai piedi di quell'uomo, inginocchiata a sentire il suo sapore, a succhiargli via tutta la sua mascolina essenza, scoprire fin dove quell'uomo poteva apparire così forte e resistente. “Adoro questo cocktail...” lui finendo il suo bicchiere e destando Destresya da quelle fantasie. |
Oh se mi era piaciuto, mi era piaciuto eccome.
Il cocktail, il suo sguardo, e tutto quello che non facevo altro che immaginare. Oh quelle immagini erano così vivide e salde nella mia mente, quelle voglie così intense, così avide, così potenti che avevo già perso completamente il controllo, avevo già abbandonato ogni decenza, ogni tabù, ogni resistenza. Sentivo il mio corpo fremere, accendersi, perdersi in tutto quello. Il suo sguardo su di me mi faceva impazzire, mi inebriava e bloccava alo stesso tempo. Non capivo più niente, più niente! Lui parlava del cocktail e io non riuscivo nemmeno a rispondere. Come poteva rimanere così calmo mentre tutto intorno a noi e dentro di noi andava a fuoco? Restare così impassibile mentre io perdevo ogni controllo e decenza, mentre i miei pensieri vagavano nei meandri più oscuri del mio animo. Mi sembrava di andare a fuoco, di essere lì davanti a lui mentre ardevo. "Oh si... è davvero buono..." chinandomi verso di lui, e fissandolo negli occhi, intensamente. "Dovremmo... dovremmo guardare il pc, no?" con aria impertinente e maliziosa "Dovrai sederti vicino a me..." battendo col palmo della mano il cuscino accanto al mio su quel divano. Non desideravo altro che averlo vicino. |
"In effetti, non è il massimo..." dissi, pensando.
"Ma potremmo sempre dire di essere capitati qui per caso e abbiamo deciso di fare un saluto. No?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Taddeus sorrise, fissando Destresya negli occhi, per poi alzarsi e sedersi con lei su quel divano.
Non era molto largo ed i loro corpi erano uno contro l'altro, quasi stretti. Lui aprì il pc e lo accese. "Cominciamo la nostra ricerca..." disse. In quel momento però Destresya cominciò a sentire una strana ansia. Una cosa assolutamente irrazionale, una sorta di soffusa angoscia, quasi di paura, come fosse un attacco di panico. Allora sullo schermo del pc saltò fuori un'immagine. Era una lapide conficcata nel terreno, dalla quale però sembrò sbucare fuori qualcuno. Una ragazza. https://media.giphy.com/media/CftrjsKV6wckU/giphy.gif |
"Ok, proviamo..." disse Elv a Gwen.
Allora si avvicinarono alla dependance, lui accarezzò Bobby che rispose scodinzolando e poi bussò. Poco dopo la porta si aprì ed apparve il volto di Fatten. Era pallido e con una pessima cera. |
Arrivò vicino a me, e io lo guardai compiaciuta, lasciando che i miei occhi accarezzassero tutto il suo corpo.
Tutto intorno a me bramava di perderci e vivere unicamente l'uno dell'altra. Ma avevamo la missione, almeno io l'avevo e anche se sentivo il suo corpo contro il mio e non capivo più niente dovevo per forza concentrarmi sul computer. Anche se, a dirla tutta, non pensavo che avremmo davvero guardato il computer. Ad ogni modo, cominciammo la nostra ricerca. Ma c'era qualcosa, qualcosa che mi attanagliava la gola, che mi opprimeva, che mi riempiva d'angoscia. Non sapevo come definirlo, istintivamente portai la mano sul braccio di Taddeus, mentre guardavamo il pc. Ma poi accadde qualcosa, c'era una lapide, ma poi.. qualcosa... una ragazza. "AH!" cacciai un grido, voltandomi istintivamente verso Taddeus, e finendo tra le sue braccia. |
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