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Avevo sentito il suo sguardo insistente e attento su di me, mentre pulivo lo specchio.
E anche dopo, con la coda dell'occhio, vedevo che mi guardava attraverso lo specchio. Brava Gwen, se ne è accorto... Alzai lo sguardo, guardandolo negli occhi, sempre attraverso lo specchio. "Cosa vi fa pensare che io lo sia?" chiesi, quasi bassa voce, mentre i movimenti leggeri delle mie mani sulle sue spalle continuavano. |
Era sordo alle mie parole e non era la prima volta.
Forse avrei fatto meglio a rinunciare e accettare il Fato. Salii sulla carrozza poggiando il gomito al finestrino. << Io non lo so ma qualsiasi posto é meglio che stare rinchiusa>> |
Clio ed Estea si avvicinarono alle due figure.
Si trattava di due uomini. Il primo, piccolo e dall'aspetto vispo, era abbigliato come uno scudiero, mentre il secondo, più alto e robusto, vestiva come un contadino. Passeggiavano tranquilli, nonostante la minaccia incombente di pioggia. Con loro vi era un cane che li seguiva docilmente. Ma all'avvicinarsi dei due cavalli delle mercenarie cominciò ad abbagliare forte. |
Il padrone guardò Gwen negli occhi attraverso lo specchio.
“Buon per te...” disse “... se fossi in imbarazzo obbediresti in maniera meno soddisfacente ai miei ordini... prendi un telo...” e si alzò dalla tinozza, restando totalmente nudo davanti a lei. |
“Com'è bello il bosco...” disse Betta guardando la vegetazione dal finestrino della carrozza “... adoro questi luoghi... viviamo nel posto più bello al mondo.” Fissando poi Dacey.
Seduto con loro c'era anche il soldato del Maresciallo vestito da valletto e Betta di tanto in tanto gli lanciava occhiate maliziose. Poco dopo cominciò a piovere con una certa intensità. “Milady...” uno dei due cocchieri a Dacey “... piove e dovremo procedere più lentamente. Avete fame? Non lontano da qui dovrebbe esserci una locanda. C'era il cartello qualche metro fa.” |
“Nulla, mi incuriosisce sapere di quest'uomo a cui avete destinato un sentimento così forte nonostante le difficoltà.” Disse Didas ad Altea. “Ma avete detto che è in pericolo... perchè mai? Ha dei nemici?”
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Alla fine si trattava di due uomini, uno dei quali poteva anche essere il nostro scudiero, a giudicare dalla descrizione fatta da Elas.
Mentre l'altro, alla prima occhiata sembrava un contadino. Al nostro arrivo, però il cane cominciò ad abbaiare forte. Fermai immediatamente il cavallo, con un'espressione tra il dispiaciuto e il terrorizzato. "Accidenti.." esclamai, per poi guardare il cane, e i due uomini. "Perdonate, non volevamo spaventarvi.." con un sorriso gentile. |
<< Il più bello si>> non mi andava proprio di obiettare o di fare conversazione più un generale. Tanto più in presenza di quel soldato che mi guardava incessantemente, fino a farmi sentire un po' a disagio.
Ascoltai il cocchiere e pensai un attimo alla sua proposta. << Va bene. Ci fermeremo per mangiare ma non di più. Il tempo sufficiente per scaldarci e far riposare i cavalli. Voi dovrete fare a turni però, qualcuno dovrà sempre stare alla carrozza. La prudenza non è mai troppa>> Jean mi aveva chiesto di essere prudente e io lo stavo facendo. Non mi sarebbe dispiaciuto sgranchire un po' le gambe, mangiate qualcosa e riscaldare le ossa dall'umidità della pioggia |
Dovevo ritenermi soddisfatta anche io, dunque?
Mi disse poi di prendere un telo e si alzò dalla tinozza, rimanendo completamente nudo davanti a me. Mi si mozzò il respiro, non mi ero mai trovata in una situazione simile. Con la scusa del telo mi voltai. Presi poi il telo e mentre glielo porgevo non potei fare a meno di far scorrere lo sguardo, rapido, su di lui, per poi cercare di nuovo il suo sguardo. "Potrebbe anche essere che lo fossi, ma sono riuscita ad adempiere lo stesso ai miei doveri in maniera efficiente, è un'ipotesi" guardandolo con un'espressione enigmatica "Posso allora ritenermi soddisfatta anch'io del mio lavoro, giusto?" |
"È in pericolo perché è un esule..un esule forzato cacciato da questa Terra che amava, ed è braccato..pace non vi è per lui. Si tratta di una faida...ovvero tempo fa i signori capomazdesi, e lui compreso, furono cacciati...e il barone di queste Terre oggi divenuto è il suo nemico, come lo è per i briganti" sorrisi amaramente guardando fuori la finestra.
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