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Giunsero davanti alla capanna e Gwen fu colta da dubbi.
“Secondo me” disse Gillen “se lei fosse davvero una donna speciale come credi tu, allora potrebbe capirlo da sé il motivo che ci ha spinto qui, non credi?” “Si, giusto.” Annuì Selia. |
" No, non è assolutamente colpa vostra" ci tenni a rassicurare la donna.
" Voi mi avete dato una risposta, ed era ciò che volevo. Io ve ne sono grata." Le sorrisi prendendo entrambe le sue mani tra le mie per qualche istante. " Se riuscirò a riavere mio padre sarà soprattutto per merito vostro. Ma ora credo sia opportuno che io discuta la faccenda con il principe. Sapete dov'è e se posso disturbarlo in questo momento?" |
“Morirà un grande guerriero...” disse lo specchio a Clio “... ed una meravigliosa spada si inchinerà alla lama di una formidabile...”
“Ecco...” mormorò Abelardo. |
La stanza era arredata con gusto e garbo, mostrando mobili di solido sandalo ed intarsiati d'avorio e corallo, tradendo dunque un certo lusso.
Gaynor poi si avvicinò alla bifora e guardò ciò che da essa si vedeva. Osservò allora un mare blu e sconfinato, le cui onde spumose si infrangevano ritmicamente sugli scogli sottostanti. Comprese poi di essere in una sorta di castello eretto a strapiombo sul mare. Ad un tratto la porta della sua stanza si aprì. |
Morte..
Perché avevo chiesto? Perché non ero rimasta con le mie incertezze e i miei dubbi. Ci sarebbe stata anche la morte alla nostra festa. Un grande guerriero... Icarius era un grande guerriero? Non lo sapevo... Io potevo morire? Sì, se il cuore mi avesse fatto la grazia. Due spade una meravigliosa e l'altra formidabile. Cos'era Damasgrada? Meravigliosa o formidabile? Non potevo saperlo. L'avrei scoperto presto, e in un caso o nell'altro sarei andata incontro al mio destino. "Nulla accade se non piace al Cuore.." Risposi, con voce lontana. Il mio sguardo. Il mio sguardo era mutato a quelle parole. Mutato nel profondo. Non si torna indietro, nulla sarebbe stato più lo stesso dopo quel duello, in un modo o nell'altro. Non che prima pensassi diversamene, eppure quelle parole avevano come smosso qualcosa in me, qualcosa di viscerale e profondo. "Dov'è ora?" Chiesi allo specchio, con voce lontana e solenne. |
Arrivammo davanti all'abitazione ed io annuii a Selia e Gillen.
"Sì, avete ragione" annuendo e bussando alla porta della capanna. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Affacciandomi alla bifora di quella stanza, che avevo notato arredata con un certo lusso, mi accorsi di essere in una specie di castello che dava sul mare.
Mentre ero assorta a guardare il blu del mare, la porta si aprì, facendomi girare di scatto. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Credo sia nella sala delle udienze a quest'ora...” disse Eisa a Dacey “... a quest'ora del giorno sua altezza dedica sempre tempo e spazio ai sudditi che chiedono di incontrarlo...”
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" Molto bene. Allora aspetterò il mio turno insieme alle altre persone."
Salutai quindi Eisa e tenendo l'orologio di mio padre al polso raggiunsi la sala delle udienze. Entrai cercando di non disturbare nessuno e mi misi in attesa. |
“Come siete sospettosa...” disse il nano
“... vi giuro che di guai io ne ho a iosa!” A Nyoko. “Su, ti aiuteremo...” Erien “... ma facciamo presto. Dove vanno cercate queste pietre?” “Nella vecchia miniera...” rispose il nano “... verso la Grotta della Criniera!” E li condusse all'imbocco di una fatiscente miniera, che sembrava sul punto di crollare. |
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