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Il Corvo, stranamente, non ci attacco`.
"Forsecercava Icarius e non vedendolo e` passato oltre" guardando Elv ''Anche se pure questo sarebbe strano..." pensierosa. |
Perchè doveva sempre cacciarsi in situazioni allucinanti? A quest'ora poteva essere alla corte di Francia e in molti si sarebbero inchinati al suo passaggio e le avrebbero rivolto parole gentili. E forse avrei il corpo ricoperto di lividi e un finto sorriso a nascondere la vita tremenda che avrei dovuto fare pensò mentre si stringeva a Guisgard.
Ad un tratto però qualcosa si mosse nella boscaglia e i due si bloccarono. I sensi di Sophie non valevano più nulla tanto era il terrore che le scorreva nelle vene; per la seconda volta, in meno di ventiquattro ore, si ritrovava come un cervo braccato nel buio, ma stavolta il predatore non era umano. Guisgard le disse di non muoversi e sguainò la sua spada in attesa che colui che aveva bloccato la loro fuga si facesse avanti ed uscisse dalla fitta boscaglia. Quando se lo ritrovarono davanti, la donna sbarrò gli occhi e schiuse le labbra in un urlo muto, che mai riuscì ad uscire dalla sua gola, come se le mancasse la voce. Come poteva stare ferma? Sarebbe rimasta immobile se avesse visto la bestia far del male a Guisgard? Non era sicura di ciò che doveva fare, non era nemmeno sicura che quel che stesse vedendo fosse solo frutto di un incubo o se fosse la realtà. |
Il corvo non ci attaccò.
Lo guardai sorpresa, chiedendomi come potesse essere una cosa del genere. I soldati di Maruania non si sarebbero fatti scappare l'occasione. Estrassi Damasgrada, senza distogliere lo sguardo dal corpo. "In ogni caso, occhi aperti..." Dissi pianissimo ma con decisione. |
Il Corvo sorvolò la zona e poi atterrò senza fare fuoco sul gruppo.
E ciò insospettì non poco tutti loro. “Non c'è da fidarsi di quella gente...” disse Elv. “Lo sappiamo bene.” Annuì Hansiner. Pochi istanti dopo atterrato, dall'abitacolo del veicolo, saltò giù qualcuno che poi prese ad avvicinarsi al gruppo. “Fermo!” Intimò Jean, puntando il fucile contro il pilota del Corvo. E lo stesso fecero i suoi uomini. Il pilota allora alzò le mani in segno di resa, restando a guardarli senza togliersi il casco. |
“L'Amore...” disse Nero a quelle parole di Dacey “... dimenticate che io sono al servizio di Maruania e dunque non credo all'onnipotente Amore di cui tanto favoleggia la maggior parte della gente...” la fissò “... vostro marito odia Guisgard quasi quanto Maruania... come mai invece in voi non colgo tale sentimento verso di lui? Non odiate anche voi Guisgard forse?”
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Il Corvo atterro` poco distante e scese un uomo.
Quando gli fu intimato di fermarsi lui lo fece, alzando le mani. "Non si e` tolto il casco, pero`" pensierosa. |
Guardai il corvo con sospetto.
"Già.." Mormorai "Che staranno tramando?". Poi il pilota scese ma non si tolse il casco. "Mostrati.." Ordinai perentoria, osservandolo. C'era qualcosa che non mi quadrava. |
- Servite un paese che nega la scelta, che nega la possibilità di essere felice... Non capirò mai la vostra scelta...- scossi la testa posando via il mio piatto. Non mi andava più di mangiare.
- Guisgard mi ha salvato la vita una volta, per questo non lo odio. Ma questo non significa nulla di più. In realtà ancora oggi non ho un'opinione completa su quell'uomo, ho sentito così tante versioni su di lui che non so a cosa credere. In ogni caso con me si è sempre mostrato gentile... Per odiare una persona ci vuole ben altro... Ad esempio essere rinchiusi in un buco e poi minacciati, oppure aver una pistola puntata addosso o essere obbligati a stare in una cabina. Questi sono i motivi che mi portano a odiare qualcuno...- mi fermai per guardarlo, ovviamente le mie parole lo riguardavano. - I motivi che portano mio marito a odiare Guisgard beh dovreste chiederli a lui onestamente...- |
A quell'ordine di Clio, il pilota annuì e si tolse il casco, mostrando il suo volto.
Era Dension. “Voi...” disse perplesso Hansiner. “Si...” fissandoli il contrabbandiere “... lo so, non vi piaccio ed in verità voi non piacete a me... ma ora ho bisogno di voi... come voi avete bisogno di me...” “In quale altro guaio sei finito?” Elv, stringendo la mano di Gwen. “Siamo tutti nella stessa barca...” mormorò Dension. “Dunque conoscete quest'uomo?” Chiese Udino a tutti loro. “Purtroppo si...” annuì Hansiner. |
Nero sorrise a quelle parole di Dacey.
Poi si alzò e prese a camminare nella stanza. “Peccato non abbiate gradito la cena...” disse “... era davvero squisita.” Si fermò dietro di lei, per poi chinarsi col capo, avvicinandosi al suo orecchio. “In tutta onestà ritengo Guisgard un idiota... avere a bordo una donna bella come voi e non tentare di baciarla...” Un attimo dopo, con gesto rapido ed inatteso, prese la ragazza e la baciò con impeto. |
La Luna.
Splendeva nel suo alone sinistro e argentato, sferzando con i suoi bagliori le ombre della notte, che in quella luce inquietante parevano animarsi. Un sabba di chiaroscuro prese allora a formarsi, quasi danzando nella fredda aria di quelle lande fatte di spettri e demoni. E forse i fantasmi di un'antica colpa ora venivano a reclamare il loro sacrilego pasto. Una colpa che era ora pegno della più oscura delle maledizioni. Guisgard impugnava Mia Amata, puntandola come Rinaldo nella selva oscura contro nemici invisibili ed inesorabili, mentre simile ad Armida, perduta nelle sue paure e nelle pene del suo passato, Marwel si stringeva a lui infreddolita nel corpo e nell'anima. Poi di nuovo quel ringhio bavoso, tra il fruscio dei cespugli ed il calpestio del pietrisco. “E' me che vuoi...” disse ad un tratto Guisgard rivolto all'oscurità “... sei qui per me, lo so, lo sai... mi hai trovato!” Gridò. “Lascia andare lei!” Indicando la giovane dama francese accanto a lui. “Sophie...” sussurrò lui all'orecchio di lei “... al mio cenno correte via... veloce, senza voltarvi indietro... qualsiasi cosa sentirete non voltatevi... come Euridice... non voltatevi... correte lontano da quest'Ade di morte e malvagità... non vi accadrà nulla...” la guardò per un istante con i suoi occhi che la notte aveva reso di una trasparente luminosità. Un attimo dopo dalla fitta e cupa vegetazione, o forse dal ventre maledetto della Terra, emerse una figura rozza e selvaggia, dal pelo lungo e gli occhi carichi d'odio. http://orig11.deviantart.net/5865/f/...aggotninja.jpg |
Trasalii nel vedere Dension.
"Ci avete venduto a Maruania.." dissi con rabbia "Al nostro nemico giurato, avete manomesso la nave uccidendo centinaia di persone... Ora capisco perché non lasciavate la nave anche se vi lamentavate ogni due minuti..." Scossi la testa, estraendo la spada "Dateci un solo motivo per cui non dovremmo uccidervi come un cane..." Con voce glaciale "Cos'altro merita un traditore?". |
- Non volevo offendere il cuoco naturalmente, semplicemente ho poco appetito - mi giustificai più che altro per non essere scortese nei confronti di chi aveva lavorato per preparare le pietanze. Poi Capitan Nero si avvicinò a me. Mi infastidiva la sua presenza e mi irrigidii subito. Le sue parole, sussurrate al mio orecchio, furono un monito ma non ebbi il tempo di fare nulla che mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Il suo odore ripugnante di fumo mi invase le narici, subito mi divincolai per sottrarmi alla sua presa e con la mano appena libera mollai un ceffone sulla sua guancia. - Mi fate schifo...- dissi con disprezzo pulendomi la bocca con la manica del mio vestito.
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Proprio l'ultima persona che avrei voluto vedere.
"Ti sei perso un bel po' di cose quando te ne sei andato..." sussurrai ad Elv guardandolo e ricambiando la stretta sulla sua mano che stringeva la mia. La frase chiaramente aveva una doppia valenza, sebbene non volesse avere l'intento di ferirlo e speravo che lo capisse. Erano tante le cose che avrei voluto dire... Le parole, lecite, di Clio mi fecero voltare di nuovo verso quel maledetto traditore. |
Il ringhio del feroce animale fece rabbrividire la fanciulla che altra difesa non aveva se non le sue gambe. E Guisgard le chiese di utilizzarle e correre via e...lasciarlo da solo? Come avrebbe potuto? Oh no, non l'avrebbe abbandonato al suo destino, non avrebbe guardato inerme quella bestia mentre saziava il suo stomaco con il corpo di Guisgard.
Certo era una proposta allettante la sua e avrebbe voluto avere la forza di coglierla al volo e liberarsi del terrore di essere mangiata viva. Effettivamente, se ciò che pensava fosse stato veritiero, un'arma ce l'aveva. Aveva sentito delle storie sui vampiri quand'era bambina, gliele raccontava sempre la figlia del panettiere, quando riusciva a sgattaiolare fuori di casa e raggiungeva il paese per poter giocare con gli altri bambini. La cosa che le era rimasta maggiormente impressa era che i vampiri avessero sempre una gran sete di sangue e ne annusavano l'odore da metri e metri di distanza. Sophie pensò dunque che anche quella creatura, che era di fatto attratta dal sangue, sarebbe stata tentata dal suo sangue nel caso in cui esso fosse uscito dal suo corpo. "Se credete che vi lascerò qui da solo vi sbagliate di grosso" disse non troppo convinta. Quel lupo doveva vedersela con Guisgard e con una donna che non aveva intenzione di veder morire l'unica persona che l'aveva fatta sentire bene a distanza di molti anni. |
Nero si portò la mano sulla guancia colpita dallo schiaffo di Dacey, restando a fissare la ragazza con sguardo furente.
Ma poi scoppiò a ridere. “Adoro le donne focose.” Disse divertito. “Di giorno, come di notte. E voi lo siete, madama.” Annuendo. “Siete una cavalla selvaggia che va domata... ed io saprò condurvi docile alla mia volontà.” Suonò un campanellino ed un attimo dopo arrivò un soldato. “Vi offrirò tempo per riflettere, madama.” Nero a Dacey. “Porta madama in una delle nostre celle. Ma che sia trattata con rispetto.” Rivolto poi al soldato. “Si, capitano.” Annuì il militare. |
“Purtroppo ho imparato a conoscerlo...” disse Elv a Gwen, indicando Dension.
Il contrabbandiere allora avanzò di qualche altro passo. “E' vero, ho cercato di vendervi al nemico” rivolto a Clio “ma solo perchè era l'unica possibilità per poter andar via con la mia donna. Da persone libere. Forse ho sbagliato, forse no. Ma ora ciò non conta. Capitan Nero ha catturato Dacey e forse anche Sammone ed il pellegrino. Vuole arrivare a Guisgard e poi ucciderli tutti. Ed uccidere anche noi dopo. Farci la guerra ora è da sciocchi. Aiutatemi a liberare Dacey, vi prego. Dopo vi darò soddisfazione.” Fissando Clio negli occhi. “Se mi rifiutate l'aiuto, perderemo tutti. E alla fine vincerà solo Maruania...” “Chi è Guisgard?” Stupito Hansiner. “E' il vero nome di Icarius.” Svelò Dension. “Guisgard e Capitan Falco sono la stessa persona. E Capitan Nero lo sa.” “Lo hanno scoperto!” Cigolò Cq. “E' la fine!” |
Continuai a guardare disgustata quell'uomo, muovendo qualche passo all'indietro, per allontanarmi da lui. Ovviamente il mio rifiuto era stato bruciante e non gradito e il risultato fu che, dal comodo alloggio della cabina, fui catapultata in una delle celle della nave. Non che ne fossi felice, la cella era angusta, buia e fredda ma almeno non avrei dovuto sopportare la presenza di Capitan Nero. Pensava di potermi piegare al suo volere ma non avrei ceduto. Non dopo tutto quello che avevo passato, non sarei rimasta la sua prigioniera, la sua preda. Mai. Seduta nella mia cella, dopo che il soldato chiuse la porta, accarezzai il pugnale che celavo nel mio abito, se fosse stato necessario lo avrei usato, anche contro di me, ma mai e poi mai avrei permesso a Nero di avermi.
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Ascoltai Denison con lo sguardo colmo d'odio.
"Non lo sapevi forse?" guardandolo negli occhi "Non sapevi con che razza di uomini ti sei impelagato? Credevi avessero onore, rispettassero la parola?" scuotendo la testa "Nessuno di noi ti ha tenuto prigioniero, potevi andartene con la tua donna quando volevi... quanta gente è morta per questo tuo capriccio? E avevi anche il coraggio di incolpare Icarius..". No, l'idea di allearmi con lui era insopportabile. "Hanno catturato Dacey? Ma guarda un po' che strano.. e sono sicura la tratteranno con ogni riguardo visto il genere di uomini che sono... se l'hanno catturata è colpa tua non nostra.. osi addirittura chiederci aiuto? Non sei nemmeno capace di difendere tua moglie, e lei è l'unico motivo per cui sei ancora vivo...". Poi chiusi gli occhi ed inspirai profondamente. "Chi mi dice che non ci stai mentendo? Dopotutto l'hai fatto ogni singolo giorno da quando ti abbiamo accolto sulla nostra nave? Perché diavolo dovremmo crederti adesso e non pensare piuttosto che sia una trappola?" alzando le spalle "Lo vedi? È questo il problema dei traditori.. la loro parola vale meno di zero...". Poi ci disse che stavano cercando Icarius, e che il suo vero nome era Guisgard. Restai impassibile a quella notizia, ricordando l'orologio con inciso quel nome che avevo trovato proprio mentre spiavo Denison. Sentii una lieve fitta al cuore, pensando che non si era fidato abbastanza di me da dirmi la verità. Poi cercai di giustificarlo rammentando il motivo per cui nascondeva il suo nome. Lo sapevo certo, ed era il motivo per cui non avevo mai voluto indagare, ma comunque avrei apprezzato molto se fosse stato sincero con me. Avrei preferito mille volte saperlo da lui, e avrei mantenuto il suo segreto. "Voi che dite di fare?" chiesi agli altri "Io non mi fido di lui..". Anche se immaginai si fosse capito dalle mie parole. |
Quelle parole di Marwel scaldarono il cuore di Guisgard e per tutta risposta lui strinse ancor più la mano di lei.
“Siete meravigliosamente pazza...” disse sorridendo “... ma non morirete oggi... non lo permetterò... foss'anche l'ultima cosa che faccio...” alzò allora la lama di Mia Amata che prese a brillare sotto l'alone lunare. A quel gesto l'orrendo mastino emise un latrato che sembrava l'eco del pianto di mille dannati dell'Oltretomba. Quella creatura era sofferenza. La sofferenza causata dal male. Ed infatti le forze del male l'avevano evocata per offrirle in pasto il cuore ed il sangue dell'ultimo dei Taddei. Per un lungo istante, quasi infinito ed insopportabile, l'uomo e la bestia si fissarono, perdendosi quasi l'uno negli occhi dell'altra. Poi un altro latrato e l'infernale e furioso mastino balzò verso il Taddeide. Lui però ebbe tempo di spingere via Marwel, che finì in un cespuglio di fiori selvatici. Un attimo dopo lo scontro, impari ed inesorabile, era già iniziato. Guisgard riuscì ad evitare l'assalto del mastino, per poi menare un fendente con tutta la forza che aveva in corpo. E la lama di Mia Amata affondò nel pelo e nella carne dell'immonda bestia. Fu un colpo mortale. Quel fendente infatti avrebbe abbattuto qualunque altra fiera conosciuta. Ma non quel mastino. Guisgard ebbe la sensazione di aver tranciato l'aria. “Com'è...” incredulo lui “... com'è possibile?” Ma lo sforzo era stato grande e le sue ferite si riaprirono, insanguinando tutta la sua giubba. Ora era davvero alla mercé di quel mostro. Ora era davvero la fine, pensò. E tutto ciò sotto lo sguardo di Marwel che assisteva alla terribile scena. Mentre il mastino fissava con primordiale odio Guisgard. http://dailygrindhouse.com/wp-conten.../RUFF-RUFF.jpg |
Dension ci spiego` tutto.
Qualunque fosse il motivo per cui aveva agito non era comunque giustificato. Poi, venimmo a sapere che si era venuta a conoscere la vera identita` di Icarius. E adesso che sarebbe successo? Cosa ne sarebbe stato di lui? |
Dacey si ritrovò in una buia ed umida cella.
Vi era un olezzo insopportabile e con ogni probabilità qualcuno era stato lasciato a marcire là dentro. Chi avrebbe potuto liberarla ora? Chi sarebbe riuscito a penetrare in quella nave per salvarla? Trascorse un'ora, poi due ed infine la ragazza perse la cognizione del Tempo. Fino a quando, dal corridoio su cui si affacciava la cella, cominciò ad udire dei passi. |
“Neanche io mi fido...” disse Hansiner a Clio “... ma Dacey non è con lui, dunque immagino dica il vero almeno riguardo sua moglie... e noi non possiamo lasciarla nelle grinfie di quella gente...”
“Infatti è strano” cigolò Cq “che Sammone ed il pellegrino siano spariti. Forse davvero li hanno catturati come dice...” “Io so solo che Capitan Nero è un uomo malvagio.” Fece Elv, sempre accanto a Gwen. “Decidetevi!” Nervosamente Dension. “Decidetevi, maledizione! Dacey è in mano a quel pazzo ed io non posso attendere oltre! Cosa scegliete di fare? Fidarvi di me ed aiutarmi, oppure no? Ma decidete ora!” |
Più Denison parlava, più avevo una maledetta voglia di ammazzarlo.
"Può sempre essere una trappola.." guardando gli altri "Ve la sentite di rischiare, di lasciar perdere la ricerca di Icarius e andare con lui?". Poi presi un profondo respiro. "Facciamo così, andate voi.." dissi agli altri "Io non posso abbandonare la ricerca di Icarius, posso continuare da sola tranquilli... andate voi.. io continuerò a cercare.." perentoria. |
Le parole di Hansiner erano vere, ma io comunque non mi fidavo di lui.
Se fossimo comunque stati dalla sua parte, avrei agito per Dacey e per noi, non certo per lui. Poi, la frase di Clio. Gia`, Icarius. "Non possiamo abbandonarlo..." dissi a bassa voce, quasi pensando ad alta voce. |
Marwel sorrise a Guisgard, ma tornò subito seria quando s'accorse che quella creatura aveva preso a fissare l'uomo con l'ardente desiderio di farlo in mille pezzi e saziare quella fame primordiale.
Passarono momenti di tensione interminabili e poi la bestia mosse i suoi passi e si lanciò all'attacco. Effettivamente, osservandone i movimenti sgraziati, poteva sembrare un incrocio tra un orso ed un lupo...e un vampiro. Non che ne avesse mai visto uno. Mentre si perdeva in pensieri assurdi, Guisgard aveva teso il braccio e con la mano l'aveva spinta con forza facendola cadere in un cespuglio di fiori. Quasi Sophie non se ne accorse e quando si ritrovò per terra, non riuscì a dire ne fare nulla, solo posò gli occhi sull'uomo che aveva preso a muovere la sua spada verso la creatura e i due si scambiarono fendenti, Guisgard con la lucente lama e il metà lupo con i suoi artigli, ma nulla sembrava scalfirlo. Sophie vide la giubba di Guisgard riempirsi di sangue e capì immediatamente che i punti delle ferite si erano strappati e ora la sua carne viva era completamente immersa nel liquido caldo e rosso. A quanto pare la bestia stava per avere la meglio, ma Marwel non poteva lasciare Guisgard alla mercé di un animale simile e decise di metterselo contro, in modo che perdesse la concentrazione sull'uomo. Dopotutto le donne erano state le sue prime vittime. Cercò velocemente le forbici dentro la sua bisaccia, poi si alzò e urlò "Fermo!" cercando di attirare la sua attenzione. Quando il mostro si voltò e i suoi occhi di brace puntarono la fanciulla, ella mostrò il suo braccio e si ferì volontariamente con le forbici, procurandosi una lungo e profondo taglio che non trattenne a lungo il sangue. In pochi secondi cominciò e gocciolare a terra, Sophie lasciò cadere le forbici e posò la mano sulla ferita per potersi sporcare il dorso, poi mostrò anche quella al mostro e si avvicinò di qualche passo. E ora scopriamo quant'è bello farsi mangiare da un cane rabbioso pensò tremante. |
Con le braccia a stringermi le ginocchia, restai accucciata in un angolo della cella per un tempo senza fine, ripensando a tutto. La mia fuga da Maruania, il mio primo incontro con Dension, la sua nave, X e l'isola del Fungo, la scoperta della nave fantasma, la Gioia, l'arrivo a Varcolis e poi la Divina Misericordia, l'inizio del viaggio alla ricerca del Fiore Azzurro, l'isola della setta di Amisc, la scoperta che Guisgard era Icarius, il momento in cui Dension gli sparò e...
I miei pensieri vennero bruscamente interrotti da dei passi. Per un attimo il mio cuore sussultò sperando fosse Dension, o qualcuno che venisse a salvarmi a ragionando ne dubitai, era più probabile fosse un soldato o peggio, Nero in persona. |
“Fate come volete.” Disse Dension a quelle parole di Clio. “Vorrà dire che libererò da solo Dacey... o comunque morirò insieme a lei...”
“E se dicesse la verità?” Hansiner. “Forse per questo vaghiamo in queste lande senza aver trovato né Icarius, né Sammone ed il pellegrino. Forse sono davvero nelle grinfie di Nero.” “E comunque” Elv rivolto a Clio “che serve dividerci? Solo per indebolirci. Decidiamo cosa fare, ma tutti insieme, senza dividerci. Sarebbe una mossa sciocca.” Per poi guardare Gwen e cercare il suo assenso. |
Alzai gli occhi al cielo.
"Voi fate quello che vi pare.." dissi agli altri "Io continuerò a cercare Icarius.. Se Dacey, Sammone e il pellegrino sono in pericolo andate da loro.. ma io non verrò.. chiaro? Non me ne andrò di qui finché non l'avrò trovato.. Andate, su.. so badare a me stessa..". |
La cosa era sempre piu` complicata e dovevamo sceglierre da che parte stare.
Quando Elv mi guardo` mi voltai. "E quindi? Che proponi di fare?" Che situazione in cui eravamo finiti... |
La bestia infernale si accorse che ormai Guisgard era alla sua mercé.
Una preda facile, inerme. Era giunto il momento. Da secoli era nata la caccia ai Taddei per quella terrificante creatura, sin dalle dolci colline di Sygma. Ed ora sembrava sul punto di concludersi tra le selvagge lande di Bocca della Selva. La creatura si preparò all'ultimo e mortale assalto, mentre Guisgard stringeva Mia Amata con la mano insanguinata. Ma ad un tratto intervenne Marwel. Si ferì e cominciò a sanguinare, per attirare l'attenzione del satanico mastino. “No, ferma...” disse Guisgard disperato alla ragazza “... state indietro! Indietro, Sophie!” Ma quel gesto sortì l'atteso e sperato effetto. Il mastino si voltò verso la ragazza ed il suo immondo e grottesco latrato echeggiò ancora, come un richiamo di morte. Ma quando la belva fu sul punto di balzare sulla giovane dama francese, una forte luce illuminò quello scorcio di boscaglia, dissolvendone le ombre. La fiera si voltò verso quella luce e ringhiò. Un attimo dopo una pioggia di proiettili cominciò a bersagliarla, mettendola così in fuga. |
Dacey sentì quei passi.
Lenti ed inesorabili. Ad un tratto una figura apparve davanti alle sbarre della cella. “Che indegno giaciglio per una dama...” disse Nero accendendosi l'ennesima sigaretta “... mi piange il cuore vedervi in un simile stato...” fumando “... suvvia, era così sgradevole la mia compagnia? Guardate che sono un uomo razionale. Non credete? Magari possiamo giungere ad un accordo...” |
E proprio come temevo, la figura che si fece avanti fu quella di Nero. Mi strinsi ancora di più contro la parete e alzai appena la testa per guardarlo, ancora fumava una delle sue sigarette.
- Sto benissimo qui, non c'era bisogno che vi disturbaste a venire fin qua giù- mormorai a denti stretti, sentendo montare il mio odio per lui, - un accordo? Non sono interessata- |
“Allora resteremo uniti.” Disse Elv. “Inutile dividerci. Saremmo solo un bersaglio ed una preda infinitamente più facile.” Deciso il pirata, stringendo sempre la mano di Gwen.
“E sia...” annuì Hansiner “... continueremo a cercare Icarius o Guisgard, qualsiasi sia il suo vero nome. Sperando di ritrovare anche Sammone ed il pellegrino.” “E noi verremo con voi.” Annuì Jean. “Non lasceremo questo posto senza lady Sophie di Carcassonne.” “Andate tutti al diavolo!” Con rabbia Dension. “Lasciate dunque morire Dacey così? Bastardi! Che il diavolo vi porti!” E corse verso il Corvo, per poi decollare e svanire nel cielo della notte. |
In fondo Elv aveva ragione, saremmo stati solo una preda piu` vulnerabile.
Annuii di fronte al suo tono deciso e mi strinsi a lui, al pensiero di cio` che ci avrebbe aspettati nella foresta. Si decise cosi` di continuare a cercare Icarius e Dension ando` via in preda all'ira. Mi dispiacque per Dacey, ma lui non poteva trattarci in quel modo, finire nei guai e poi venire a piangere da noi. |
Successe tutto in un attimo, quasi come se il tempo di fosse fermato e tutto ciò che c'era attorno alla ragazzo divenne immobile e senza vita.
Molti dei suoi più felici ricordi cominciarono a passarle davanti come cavalli in un'immensa prateria ch'era la sua mente confusa. Si ricordò dei profumi della sua terra, dell'umidità che invadeva l'aria in autunno, del sibilo delle frecce scoccate da suo fratello maggiore mentre si esercitava in giardino, dei passi delle guardie che battevano i piedi sul pavimento in pietra, del calore del sole estivo sulla sua pelle. Chiuse gli occhi ed ascoltò il suono del suo cuore che forte le batteva in petto e che presto, secondo le sue previsioni, avrebbe smesso di battere per sempre e lei sarebbe piombata nel sonno eterno. Una fine niente male... pensò mentre cascava in ginocchio con le braccia ancora tese verso la creatura e un sorriso le si dipingeva in viso. Ascoltava ogni battito del suo cuore affannato e li contava. Uno, due, tre... Il suono sordo dei passi della bestia sul terreno. Quattro, cinque, sei... Il ringhio roco che usciva dalle sue fauci. Sette, otto, nove... Poi più nulla. Una luce abbagliante spezzò l'oscurità in quella foresta infernale e tutto divenne di colpo meno cupo, ma innaturale. Sophie aprì lentamente gli occhi, ma non riuscì più di tanto a liberare le iridi dalle palpebre, poichè la luce era troppo forte e ciò che vide fu solo la bestia che fuggiva via. |
"Non vi ho detto di venire con me!"spazientita.
"Se davvero sono in pericolo andate ma io non posso seguirvi, lo capite?" Chiudendo gli occhi per la rabbia. Avrei voluto dire loro che quella era la mia battaglia, che lui era il mio Amore e non lo avrei abbandonato. Dovevo essere al suo fianco, combattere con lui contro la Gioia. E mi odiavo per esser lontana da lui in un momento così importante. "Rimettiamoci in cammino allora.." Dissi agli altri. |
La luce mutò la notte in giorno in quello scorcio di boscaglia.
Poi i colpi e la bestia che svanì, come le ombre dissolte dal forte bagliore. Guisgard allora a fatica raggiunse Marwel. “Siete matta...” disse guardandola “... datemi il braccio... voglio controllare la ferita...” accorgendosi che era solo un graffio. Poi si voltò verso quella luce. Dal carro corazzato allora, aperto l'abitacolo, saltarono fuori due figure. “Capo...” chiamò Sammone. E con lui vi era anche il pellegrino. I tre allora si abbracciarono. “Come avete fatto a trovarmi?” Chiese Guisgard. “Ti abbiamo cercato per tutta la foresta...” spiegò Sammone “... siamo tornati a riprendere il Trattors” indicando il cigolato corazzato con cui avevano messo in fuga la bestia “per avere una possibilità di riuscita. Ed alla fine ti abbiamo trovato.” “E Clio e gli altri?” Fissandoli Guisgard. “Sono chissà dove...” mestamente il pellegrino. “Allora dobbiamo trovarli.” Il Taddeide. “In giro ci sono quelli della nave nera.” Con tono cupo Sammone. “Un motivo in più per trovare gli altri ed andarcene da qui.” Disse il pellegrino. “Lei è Marwel...” Guisgard indicando la ragazza e mentendo sul suo vero nome per tenerlo segreto “... mi ha curato lei dalle ferite causatemi dalla bestia... sono vivo solo grazie a lei...” chiamandola a sé con un sorriso ed un cenno della mano. |
Nero rise a quelle parole di Dacey.
“Oh, mi spiace non siate interessata, madama...” disse fumando “... peccato... una notte con me non vale dunque la libertà? Pensateci bene...” |
Non dovevo pensarci. Sapevo già la risposta. Scossi con veemenza la testa.
- No- dissi semplicemente guardandolo con odio,- non succederà mai - |
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