Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Castello (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=24)
-   -   I Pilastri di Afravalone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2181)

Altea 02-05-2014 18.56.59

Ascoltando quei discorsi, forse quel cavaliere che capii si chiamava Guisgard e l'altro Aust, da come si chiamavano, aveva ragione...lo stesso Mime non si sentiva sicuro nella foresta, ma era così simpatico e non mi pentii dei soldi datogli, anzi a sentirlo mi feci una bella risata.
"Direi...Mime..voi sarete oltre a un giullare, il servitore dei due cavalieri" e gli feci l'occhiolino.
Arrivammo a Palazzo Costanza, bussai e la servitrice venne ad aprirci, appena entrati al castello diedi Cruz al gentile e buon Frederik e dissi di prendersi cura dei cavalli dei cavalieri.
Entrammo nel castello e sottovoce dissi ai tre.."Lasciate fare a me, lady Gertrude è molto austera.".
Arrivammo nell' ampio salone e sentii dei passi veloci, era lei...e mi si avvicinò guardandomi davvero arrabbiata.
"Milady" e feci un lieve inchino "capisco la vostra preoccupazione, ma stamattina presto arrivò un messo e mi disse era arrivata una missiva importante..infatti" mostrando i tre uomini"è arrivato proprio da Capomazda..mio cugino Guisgard. Voi forse non lo ricordate perchè viene da lontano e arrivato laggiù mio fratello gli raccontò della bestia ed egli, come tutti i valenti nobili cavalieri, è giunto fin qui preoccupato per me. Poi vi è il suo scudiero..sir Aust.." e lo guardai trattenendo una risata "e il loro servitore. Stanotte pernotteranno qui e penso non vi darà fastidio avere il mio caro cugino qui al castello" e lanciai una occhiata di intesa a Guisgard.

Guisgard 02-05-2014 19.22.44

“E' un onore, milady...” disse Guisgard a lady Gertrude, con un cortese accenno d'inchino “... e vi sono debitore dell'ospitalità concessa a mia cugina.”
“E' un onore, milady.” Con un inchino anche Aust.
“Si, grazie tanto!” Esclamò Mime.
E subito Aust lo colpì col gomito.
“Ehi!” Fece il rigattiere. “Cosa ho detto di male?”
“Perdonate il nostro servitore, milady.” Mormorò Guisgard. “Non è abituato alle maniere di corte.”
“Si, perdonatelo...” fece Aust “... non è cattivo... vedete, da piccolo è stato affetto da un raro morbo che uccide o nel migliore dei casi lascia tonti... e lui, fortunatamente, è sopravvissuto.” Sorridendo.
“Non posso certo negare anche a voi la mia ospitalità, nobile cavaliere.” Disse Gertrude. “E neanche ai vostri servitori, naturalmente. Tuttavia ritengo indecoroso che tre uomini dimorino dove vive anche una nobildonna.” Guardando Altea. “Lady Altea è certo bella e senz'altro suscita negli uomini tentazioni improprie. Per decoro dunque voi soggiornerete nella torre.”
“Troppo gentile, milady.” Acconsentì Guisgard.
“Bene, vado a dare ordini per servire la cena.” E l'austera dama uscì.
“Tipino allegro la vostra padrona!” Rivolgendosi Guisgard ad Altea. “E a quanto pare tiene molto affinchè la vostra virtù sia preservata.” Sorridendo.

Guisgard 02-05-2014 19.28.26

“Fossi in voi allora starei ben attento a non sbandierare le qualità della vostra borsa ai quattro venti.” Disse Riccardo ad Eilonwy, accomodandosi i capelli che la ragazza gli aveva mosso. “Badate che potrei spettinarvi anche io per farvi dispetto.” Facendole l'occhiolino.
I due allora tornarono da Jack, trovandolo sveglio e in buone condizioni.
“Sta migliorando velocemente.” Spiegò il medico. “Tra un giorno o due potrà uscire da qui.”
“Io invece già mi sono annoiato di questo posto!” Esclamò Jack. “Ma dov'è il merlo?” Chiese ad Eilonwy. “Pensavo fosse con te!”

Eilonwy 02-05-2014 19.46.02

Risi a quella frase e gli feci una leggera e sdolcinata linguaccia.
Tornammo da Jack e dal dottore, che lo stava assistendo. Quest’ ultimo dichiarò che il mio amico stava guarendo rapidamente.
“Oh, per fortuna!....Grazie di cuore, dottore!” ringraziai cortesemente il medico.
Risposi alla domanda di Jack Frost: “Penso che sia a svolazzare e a cinguettare nelle vicinanze. Ah….eccolo!” vidi il merlo Tisin picchiettare col becco sul vetro della finestra.
Gli andai ad aprire e volò sulla spalla di Riccardo e poi sulla mia.
Col capino mi fece un tenera carezza.

http://www.paroledautore.net/fiabe/images/merla2.jpg

Altea 02-05-2014 19.50.35

Osservai attentamente i tre uomini, rimasi stupita di come il finto cugino sapesse muoversi in modo molto nobile...le parole giusto palesate, i movimenti naturali.
Sgranai gli occhi alle parole di lady Gertrude...lo avevo presentato come mio cugino e lo relegava in una torre!!
"Avete ragione...messer Guisgard o milord..come devo chiamarvi?" dissi sorridendogli "Pure io mi sento veramente chiusa in gabbia qui, ho sempre detestato la vita di corte..infatti scappai da essa e iniziai a girare il mondo pure. Ma penso milady lo faccia in buona fede.."gli mostrai l' anello di fidanzamento "ora penso capite, comunque non è mia padrona, è amica di famiglia e mi sta ospitando..bene prepariamoci per la cena".
Dissi a un servitore di accompagnare gli ospiti in una stanza e io mi ritirai nella mia.
Rimasi sola e mi sedetti nella sedia davanti allo specchio...forse così avrei avuto un buon motivo per andare a Solpacus quando loro se ne sarebbe andati..eppure era tutto strano..Mime...non poteva essere apparso cosi di improvviso senza un motivo..mi ricordò il nano Gyen..il tempo avrebbe dato ragione ma dovevo presentare Guisgard a Posteg...quegli occhi azzurri e quella inflessione capomazdese, volevo vedere la reazione dello stalliere.
Dopo un bel bagno ristoratore, aprii il grande armadio...ovvio un abito normale, che non avrebbe destato strani pensieri...e feci quasi il verso a lady Gertrude ridendo tra me e me.
Dopo vestita raggiunsi la donna, stava aspettando in un salottino dicendo le sue preghiere, mi sembrò giusto sedermi vicino a lei pregando col rosario in mano aspettando i tre uomini.


http://i61.tinypic.com/vgho2u.jpg

Clio 03-05-2014 00.30.19

Sorrisi, scrutando il volto fiero dei miei uomini.
"Siete i migliori fratelli che potessi sognare, e i migliori soldati di cui capitano possa disporre.." Lanciai una lunga occhiata a Scotir "Prima di ogni altra cosa, occorre dare giusto onore al nostro fratello caduto.. Non possiamo seppellirlo, siamo briganti, assassini, non accetterò che venga gettato in una fossa comune.. Perciò, ecco la mia decisione, e se mi appoggerete varrà per ognuno di noi.. Troveremo uno spiazzo sufficientemente ampio, ergeremo una pira, e lasceremo che il fuoco elevi il suo corpo mortale, liberando la sua anima.. Come si usava in un tempo lontano combatteremo, non l'uno contro l'altro ma l'uno per l'altro.. Come fu per Drisot e Rotterlos dopo la Battaglia del Solstizio.. Gli offriremo il nostro sangue in sacrificio, come lui ha fatto con noi.. Brinderemo, narrando le sue gesta, ricordando le risate e i duelli.. È quando sarà l'alba raccoglieremo le sue ceneri in un'urna comoda da trasportare.." Sorrisi "non abbandonerò nostro fratello in questa città, lo porteremo con noi e, se gli dei vorranno, lo riporremo ad Afravalone perché riceva gli onori che merita.. Poi ripartiremo, a meno che un segno non mi faccia cambiare idea, mostrandoci che il nostro destino è restare.. Ah, solo una cosa sarà diversa da un classico banchetto funebre.. Non voglio vedere nessuno ubriaco! Il vino scorrerà, ma ognuno di voi si fermi prima del limite, non possiamo permetterci di essere poco lucidi.. Guardatevi da chiunque, specie da quel Gvin.." Guardai fuori dalla finestra "Si sta facendo buio, non abbiamo molto tempo, al lavoro.. Per Scotir!".

Guisgard 03-05-2014 02.04.18

Il merlo subito si posò sulla spalla di Eilonwy, per poi accarezzarla.
“Questo merlo è incredibile...” disse Riccardo “... parla e ragiona come fosse un essere umano...” sorrise poi fissando la ragazza “... con voi ho veduto tante meraviglie, ma forse questa del merlo è la cosa più sensazionale.”
“Vi ringrazio, cavaliere.” Fece il merlo. “Ma, credetemi, parlare non è poi tutto questo granché. Il vero problema è invece trovare qualcuno disposto ad ascoltare. Eh, è questo uno dei drammi del nostro tempo... tutti parlano, ma pochi ascoltano davvero.”
“E' anche saggio il mio amico merlo!” Esclamò divertito Jack.
“Beh, visto sei tanto sapiente” Riccardo al merlo “allora dicci tu cosa pensi del viaggio di damigella Eilonwy e del Fiore Azzurro.”
“Eh...” sospirò il merlo “... di qualsiasi cosa si tratti, credo che al mondo ci sia un gran bisogno del Fiore Azzurro... e prima lo si troverà, meglio sarà per tutti...”

Guisgard 03-05-2014 02.14.34

Clio ed i suoi compagni prepararono il tutto per la cerimonia funebre di Scotir.
Vortex trovò uno spiazzo appena dopo la periferia della città, fuori mano e poco frequentato.
Qui eressero la pira funeraria e diedero fuoco al corpo del loro compagno.
Poi celebrarono i rituali che la tradizione aveva tramandato da generazioni, rifacendosi alle antiche usanze pagane un tempo in voga ad Afravalone, prima che l'avvento del Cristianesimo imponesse all'aristocrazia guerriera del reame di seppellire i propri morti.
Infine duellarono simbolicamente e brindarono alla memoria del compagno caduto, ricordando le sue imprese e i momenti più belli trascorsi fianco a fianco con lui.
La notte fu lunga e lenta a trascorrere.
Una pioggia continua cadde del cielo fin verso l'albeggiare, rendendo l'aria pesante ed il terreno fangoso.
Le fiamme avvolgevano inclementi ciò che restava delle spoglie mortali di Scotir, mentre l'angoscia ed un senso d'impotenza crescevano nel cuore di ognuno di loro.
“Scotir diceva sempre” disse Porturos impugnando il suo boccale ed avvicinandosi alla pira che bruciava “che la spada è la sola compagna che un guerriero si ritrova in battaglia, perchè è l'unica che condivide il nostro stesso destino. Come chi combatte, infatti, la spada può celebrare il proprio trionfo, o, in caso di sconfitta, essere predata dal nemico oppure spezzata sul nostro stesso cadavere.” Si voltò verso Clio. “La spada dei Taddei... avete detto che molto probabilmente, anche in caso di vittoria, non la impugnerete mai... perchè? L'hanno promessa a colui che ucciderà la bestia.”
“Direi di non parlarne più di questa storia...” fece Borel “... Scotir è morto... e per cosa? Per cosa siamo ancora qui? L'avete vista l'altra notte, no? Qui tutti affermano essere un cinghiale, ma, diamine, non era certo quello la creatura che io ho intravisto nell'oscurità. Era grossa due o forse anche tre volte un normale cinghiale. Le nostre frecce rimbalzavano sulla sua pelliccia quasi fosse una corazza e aveva lunghi aculei che spuntavano dal suo corpo, come se fosse un enorme istrice o qualcosa del genere... e con quegli aculei ha maciullato il povero Scotir...”
“Sembra quasi che ti abbia terrorizzato a morte...” disse Trastis.
“Intravedendo quella creatura” fissandolo Borel “ho sentito forte la presenza della morte...”
“A quanto pare” intervenne Dort “non è invulnerabile solo alle armi... ha mangiato la selvaggina avvelenata senza accusare poi nessuna conseguenza...”
“Bah, deve esserci una spiegazione!” Esclamò Ertosis. “Io ho girato il reame e altre terre straniere in lungo ed in largo, senza però mai incontrare orchi, draghi o streghe... per questo non credo all'esistenza di una sorta di mostro mitologico in questa foresta.” Si voltò verso Nestos. “Avanti, amico mio, dillo anche tu. Un uomo di scienze come te può dissipare qualsiasi assurdo dubbio!”
“Per quanto riguarda il veleno” mormorò Nestos “una spiegazione plausibile può esserci... la tecnica del re Mitriade.”
“Chi diavolo è?” Chiese Vortex.
“Fu re del Ponto” rispose Nestos “ed uno dei più tenaci e formidabili nemici di Roma... egli temeva così tanto di essere avvelenato che rese quasi immune il suo corpo all'effetto di alcuni comuni veleni.”
“Bah, leggende antiche!” Sbottò Vortex.
“Affatto.” Scuotendo il capo Nestos. “Molto scientifica invece la questione.”
“Spiegati meglio.” Guardandolo Borel.
“Immaginate di assumere, diciamo, una quantità quasi infinitesimale di un comune veleno... e di aumentare tale dose, sempre in maniera microscopica, giorno dopo giorno... ebbene, dopo alcuni mesi sarete in grado di ingerire un bicchiere di vino con quel veleno sciolto al suo interno accusando solo un lieve malessere, vedendo invece morto chiunque altro avrà bevuto dal vostro stesso bicchiere.”
“Un momento...” fece Dort “... stai dicendo che quella bestia è immune al veleno perchè abituata ad assumerne?”
“Potrebbe darsi.” Annuì Nestos.
“Perchè mai un animale deve assumere piccole quantità di veleno fino a divenirne immune?” Confuso Dort. “E' illogico.”
“Illogico per un animale.” Precisò Nestos. “Ma la mia è solo una possibile spiegazione. Diciamo razionale.”
“Di razionale in questa maledetta storia c'è ben poco.” Sentenziò Porturos.

Guisgard 03-05-2014 02.26.27

Altea attese insieme a lady Gertrude l'arrivo dei tre ospiti.
Restarono così a pregare e dopo un po' Guisgard, Astus e Mime raggiunsero le due donne.
Presero posto a tavola e la cena fu servita loro.
“E ditemi, cavaliere...” disse Gertrude a Guisgard “... venite da Capomazada, dunque siete di certo molto religioso.”
“Milady, purtroppo non basta vivere in un posto” fece il cavaliere “per acquisirne i pregi. Non tutti, infatti, a Capomazda hanno il Dono della Fede. Eretici e anticlericali sono un po' ovunque.”
“Dal Crocifisso che portate al collo” mormorò Gertrude “immagino però voi lo siete.”
“Si, milady.” Annuì Guisgard. “Sono credente, come tutta la nobiltà Capomazdese. Ma personalmente non giudico le persone in base al loro credo religioso. Il mio maestro d'armi mi ripeteva sempre che nella vita l'importante è credere.”
“Io per il mese di Maggio” intervenne Mime “credo farò un qualche Fioretto alla Vergine... ma sono ancora indeciso a quale cibo rinunciare...”
“Fossi in te” fissandolo Astus “farei il Voto di non toccare più un goccio di vino. E non solo per il mese di Maggio.”
“Che io sia dannato!” Replicò il rigattiere. “Ho solo detto di voler fare un Fioretto e non certo votarmi alla vita claustrale!”
Astus allora lo colpì con un pestone sotto il tavolo.
“Ahi!” Gridò Mime.
“Contegno!” Lo riprese Gertrude. “E voi, venendo da Capomazda, di certo conoscerete il promesso sposo di vostra cugina.” Rivolgendosi poi a Guisgard. “Che impressione ne avete avuto?”
“Beh...” disse il cavaliere “... lo trovo un uomo molto romantico, degnamente cortese, colto come si conviene, dai modi pacati e dalla conversazione piacevole. Religioso ma non bigotto, razionale come richiede la prudenza di chi conosce le scienze e dalla mente vivace. E naturalmente di bell'aspetto. Cosa questa che non fa mai male.” Sorseggiando del vino. “Dopo tutto” aggiunse “deve trattarsi di un uomo notevole. Non tutti infatti possono far breccia nel cuore di mia cugina.” Facendo poi l'occhiolino ad Altea.
In quel momento fu annunciato qualcuno da un servitore.
Era il bracconiere di lady Gertrude.
“Milady...” salutandola l'uomo “... purtroppo non ho potuto provvedere a quanto richiesto da voi.”
“I fagiani sono così difficili da cacciare, dunque?” Chiese seccata la donna.
“A Solpacus pochi ormai si recano nella foresta.” Rispose il bracconiere. “Colpa della bestia che semina il terrore in queste lande. Così non sono riuscito ad organizzare una degna battuta di caccia.”
“E sia.” Indifferente la donna. “Ma non parlatemi di ciò che accade fuori dal castello. Non mi riguarda. Potete andare.”
L'uomo uscì.
“Resterete molto con noi, cavaliere?” Domandò Gertrude a Guisgard.
“Solo per stanotte, milady.” Mormorò Guigard. “Domattina ripartiremo.”
“Così presto?” Stupita Gertrude.
“Si, affari urgenti richiedono la nostra presenza a Solpacus.” Annuendo Guisgard.
http://3.bp.blogspot.com/-c_HzbB7R7j...ea+hawk+09.jpg

Eilonwy 03-05-2014 02.34.02

“Be ecco….forse parla e ragiona come un essere umano perché lo era prima che Isolde gli desse questa forma. Lui è il Principe Tisin, Sir Riccardo!....O come lo chiamo io….il Principe dei Merli! La sua saggezza non ha limite. E probabilmente io e Sir Jack Frost dovremmo dagli piu’ ascolto. Dico bene, fratellone!?” affermai gioiosa a Jack e accarezzandogli il latteo viso.
Poi, diedi un bacetto sulla testolina del merlo come pegno di quel gesto di affetto.
“Ad ogni modo, sono felicissima ed onorata di avere accanto me delle persone tanto nobili di cuore come tutti voi. E sia!....Appena il nostro caro compagno si rimetterà in sesto del tutto, andremo a Gioia Antiqua e cercheremo di recuperare il Fiore Azzurro. Che Dio ci benedica e ci perdoni di consegnare alle Forze del Maligno quell’ arma tanto potente e sacra!”

http://img2.wikia.nocookie.net/__cb2...arkwitch02.png


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 01.24.56.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License