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Fissaì Fyellon, guardaì il Maestro Redentos e sorrisi a Lilith...., chiusi gli occhi e strinsi a me il mio dono.
Presi coscienza di me stesso e tirando un profondo respiro risposi: "Narrate, mio Signore......vi ascolto..... bisogna pur sempre imparare qualcosa di nuovo nei posti in cui si và...." sorridendo |
Mi sedetti al tavolo assieme agli altri, vidi una dolce scena....lady Arya e sua figlia abbracciate, probabilmente la pargola era sua fonte di vita. La fissavo, era estremamente bella ma i suoi occhi cosi malinconici...e il marito non degnò nè ella nè la figliola di nessuna attenzione, se non un chiaro sguardo d'odio che non riuscivo a comprendere.
Fyellon prese la parola....e si iniziò a parlare dell'Avvilente Costumanza e del fatto che venuti a conoscenza si doveva essere messi sotto prova. Fyellon, come sempre, mostrava coraggio, e notai pure sir Parsifal...ma lady Arya era preoccupata, ella doveva sapere molte cose. "Sir Orco, avete detto...se...vogliamo venirne a conoscenza, se non volessimo possiamo andarcene? Non ho inteso bene, saremmo prigionieri di questo maniero e dobbiamo affrontare qualcosa per uscirne?Voi che ne pensate Lady Arya..che consiglio ci date?" guardai la donna aspettando prendesse parola. |
guardai le sbarre e le rimisi dritte come erano prima e segui gli altri e dissi ora state attenti che siamo circondati dalle guardie se ci beccano scatterà l'allarme generale e noi non potremo più scappare e mi guardai intorno
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La Lacrima di Cristo.. Non ne avevo sentito mai parlare ma era come se ne sapessi cos'era.. Uscii fuori dalla Casa.. Presi Giada tra le mani e le parlai:
"Conosci un modo per arrivare a Tylesia prima di loro? Devo parlare con Nigros.. Ti prego!" |
“Potete lasciare tranquillamente questo castello.” Disse Orco ad Altea. “Solo chi conosce l'Avvilente Costumanza è costretto ad affrontarla per uscirne.”
“Allora andate via!” Esclamò Arya. “Lasciate subito questo castello!” “Il giovane cavaliere però” intervenne Insegrid “ha chiesto di conoscere l'Avvilente Costumanza.” “Un momento, Parsifal!” Fece Redentos. “Non si può affrontare un qualcosa di così oscuro, senza conoscerne ogni aspetto... è troppo rischioso...” |
Giada brillò e poi vibrò fra le mani di Daniel.
“La Lacrima di Cristo” disse la magica spada “è già sotto le mura di Tylesia e prepara un nuovo attacco... però abbiamo tempo per arrivarci... il padre dei tre fanciulli conosce un magico destriero... solo quell'animale può condurci velocemente a Tylesia...” |
Cavaliere25, Tieste e Piolidor si ritrovarono così fuori le mura della prigione.
“Ora seguitemi” disse il falco “e badate di non farvi scoprire, altrimenti saranno guai. Non rischierò di nuovo le penne per tirarvi fuori dai pasticci.” E li condusse attraverso la campagna, fino ad un vecchio mulino apparentemente disabitato. |
dove ci troviamo dissi di chi è questo mulino abbandonato? siamo sicuri che sia un posto sicuro questo continuai a dire guardando il falco e gli altri due
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Sentii i leggeri passi del vecchio guardiano allontanarsi, poi la porta richiudersi dietro di lui...
Non avevo parlato durante quel piccolo scambio di battute tra lui e Guisgard ma, una volta che fummo di nuovo rimasti soli, mi lasciai cadere indietro, appoggiandomi alla spalliera della sedia e sorrisi... “Vezzeggiativi...” mormorai “Ha una fervida immaginazione il nostro ospite ed una buona dose di provvidenziale fiducia... per fortuna! Se per caso così non fosse temo che ci saremmo già messi nei guai...” Lentamente allungai una mano ed, incontrando la tazza di infuso, la presi e la portai alle labbra, sorseggiando piano... Quelle visioni continuavano a volteggiarmi in mente, intanto... la sala degli Elleni, un giardino incantato, il libretto di Andros, una misteriosa profezia... Sospirai. |
Guisgard sorrise.
Si avvicinò a Talia e cominciò a soffiare tra il fumo che saliva dalla tazza che lei aveva in mano. “Si, ha una fervida immaginazione il nostro amico.” Disse Guisgard. “Talia... beh, se tu sei una musa... io chi potrei essere? Vediamo... un poeta! Un poeta che cerca l'ispirazione!” Scosse il capo. “Mi sa di no... non so comporre versi... forse potrei essere un guerriero...” di nuovo scosse il capo “... no, la mitologia ci insegna che muse e ninfe non portano bene ai mortali innamorati... ci sono!” Sorridendo. “Le muse devono stare con Apollo!” Rise. “Si, decisamente.” Si avvicinò ancor più a lei. “Sai che questi biscotti sono davvero buoni!” Assaggiandone uno. “E ho sentito dire che i dolciumi sono anche afrodisiaci...” sorrise di nuovo “... ah, rammento le parole del vecchio guardiano... sai che non ho ancora baciato mia moglie?” |
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