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Le ragazze andarono a prepararsi tutte contente, mentre Destrasya dava le ultime indicazioni per l'imminente festa serale.
“Non saprei, madama.” Disse Tignot. “Non mi sono mai occupato di trovare le ragazze. Era la precedente padrona che amava cercarle per giudicare se fossero in gamba.” Elv accarezzò le mani ed il viso di Gwen. “Ti amo...” disse pianissimo alla ragazza nella carrozza. Intanto i soldati ed i cacciatori si stavano occupando delle carcasse avvelenate da lasciare nel bosco come trappola. “Ora partiremo...” Elv a Gwen. “Davvero?” Fissandoli Justine. “Per dove, di grazia?” “Lasceremo Sant'Agata di Gotya.” Rispose Elv. “Per via di un mio nuovo impiego.” “Peccato, dovrete rimandare.” Fece Justine. “Voglio tutti i presenti a questa battuta di caccia in città per raccogliere informazioni. Compreso voi.” “Io?” Elv. “Esatto.” Annuì Justine. “Avete trovato un cadavere, naturale voglia interrogarvi in merito.” Tagliò corto. Cales apprezzò molto il bellissimo sorriso che Dacey gli regalò dopo il modo in cui aveva risposto a Ruspon. Poi seguirono lui ed i suoi per vedere il cadavere. “Avete ragione...” disse sottovoce il naturalista alla nipote del presbitero “... superiamoli e giungiamo per primi sul luogo dell'aggressione.” Alzarono il passo e giunsero per primi dove c'era il cadavere. Era un uomo, probabilmente un contadino, sorpreso nei pressi di un pozzo dalla fantomatica bestia. Cales si accovacciò accanto a lui e cominciò a raccogliere indizi, studiare il tutto per farsi qualche idea in più. Poco dopo arrivarono anche Ruspon ed i suoi. “Dunque” Ruspon “se ha ucciso quest'uomo allora a cosa abbiamo sparato noi altri prima?” “Invece è possibile che fosse proprio la vostra bestia, o presunta tale...” mormorò Cales “... quest'uomo è stato ucciso stamattina, perciò prima del nostro arrivo nel bosco... dunque il predatore ha avuto tutto il tempo di giungere presso di noi poco fa e farsi sparare addosso da voi e dai vostri uomini.” “Bestia immonda!” Con rabbia Ruspon. “Cosa può dirci questo cadavere?” “La solita modalità...” rivelò Cales “... afferra la vittima per il collo esercitando una trazione spaventosa... una morsa da oltre mille chilogrammi... nessun lupo può avere una forza alle fauci simile... poi la sfigura, quasi provasse odio... la dissangua... ed infine la disossa...” |
Sorrisi incantata alle sue carezze, poi a quelle parole poggiai il viso sul suo e lasciai un piccolo bacio all'angolo delle labbra.
Annuii, ma la donna si intromise, dicendo che doveva restare per essere interrogato. Scherzava? Non potevamo restare. Guardai Elv scuotendo appena il capo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai Tignot pensierosa.
"Sì, avete ragione, ma credo sia una cosa importante a cui pensare... dobbiamo mettere un annuncio accattivante, e poi valutare le candidate... vedremo se ci sarà tempo!" pensierosa. "Cerca di capire come si può mettere un annuncio, dato che il lavoro è un po'.. particolare, diciamo.." con un sorrisetto divertito "..e con questa scusa indaga un po' sulla battuta di caccia, tanto sarà sulla bocca di tutti.. odio stare con le mani in mano, stanotte mi rifarò di tutto il tempo perso!" più a me stessa che a lui, guardando il sole tramontare nella vallata oltre la finestra. Era davvero magico tutto quello. |
Elv guardò Gwen e poi si voltò verso Justine.
"Non possiamo rinviare la partenza." Disse lui. "E voi non potete costringerci a restare. Non siete i signori di queste terre." "Credete?" Sorridendo Justine. "Il presbitero ci ha incaricati di risolvere la faccenda, concedendoci carta bianca su tutto." Guardando lui e Gwen compiaciuta. |
Elv si fece valere, ma lei insisteva.
"Non potete certo decidere della vita delle persone. Nessuno può" con testardaggine io "E poi, avete sentito, non possiamo rimandare la partenza. L'impiego di Elv non aspetterà certo i vostri tempi e di sicuro avrete tanti altri testimoni." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Mia era stata l’idea di arrivare primi nel luogo dell’aggressione ma una volta lì faticai ad avanzare verso il corpo, lasciando quest’onere a Cales.
Avevo sentito parlare degli attacchi ma mai avevo veduto in prima persona cosa significavano davvero. Il corpo era martoriato, esangue e mollemente steso a terra, come una bambola rotta dalla posa contorta. Cales doveva essere più avvezzo a simili viste poiché non si tirò indietro, studiando molto da vicino, toccando persino il cadavere. Io lo osservavo con un misto di curiosità ma anche disgusto per via dell’odore che si sentiva nella radura. Odore che fu spiegato quando il naturalista rivelò che l’uccisione risaliva alla mattina, dunque il corpo era stato a lungo sotto il sole. Insieme a Ruspon furono considerate , alla luce di quel fatto, le tempistiche e le dinamiche durante la caccia, non potendo escludere che la Bestia fosse davvero su quegli alberi vicino alla carrozza non molto tempo fa. Il modo di uccisione ancora una volta mostrava come vi fosse forza e precisione non comune in un animale, quando più in un uomo che utilizzava diversi strumenti. Possibile che Ruspon e gli altri ancora di ostinassero a incolpare un lupo, che dopotutto è un animale grande quanto un cane da pastore, non un colosso in grado di torcere il collo in maniera così potente. “ Messer Ruspon, sarà il caso di provvedere a spostare il corpo adesso. Rintracciare la famiglia dell’uomo così che possa avere una degna sepoltura. Mio zio apprezzerà molto queste azioni caritatevoli da parte vostra.” Era un ordine , velato, ma chiaro e senza possibilità di evitarlo. Avevo parlato sicura, perché sicura ero che mio zio avrebbe richiesto la stessa identica cosa una volta a palazzo, per cui tanto valeva occuparsene subito . “ Sarà mia premura riferire al nostro presbitero ciò che è avvenuto durante questa battuta di caccia, anche con l’arrivo di nuovi uomini invitati da quel Minsk, il risultato non è cambiato di molto.” Non stavo criticando direttamente Ruspon, anzi, non lo stavo facendo affatto. Nonostante il suo brutto carattere e il grilletto facile dovetti constatare come gli invitati del duca e di Minks poi non avessero fatto altro che proporre battute di caccia, fallimentari, alla stregua di ciò che già faceva Ruspon. Quindi in definitiva lui non era stato adombrato da questi nuovi arrivi. “ Vorrei tornare a palazzo subito.” Sul mio viso si vedeva il disagio che vivevo a star lì, a due passi da un cadavere, respirando l’aria viziata e la mia impazienza di allontanarmi. “ Messer Cales posso chiedervi di accompagnarmi?” Avrei potuto richiedere come scorta uno dei soldati alle dipendenze di Ruspon se solo avessi voluto ma non era la compagnia di uno di quegli uomini che desideravo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Hiss estrasse il suo potente fucile e assieme agli altri iniziò la caccia.. Sembrava quasi una battaglia, attorno soli rumori forti, polvere e tanti lupi che cadevano morti.
Quando ci fu la tregua guardai Hiss.. "È ancora viva.. Non può essere un lupo.. Li stiamo sterminando inutilmente. Non hai mai dato peso alle parole di quel Elsin ma io ricordo i suoi occhi.. Chissà forse la bestia davvero non è di questo mondo" vedendo poi i cacciatori dirigersi in altra direzione aggiungendo.. "È strano per mesi sia stata silente, dove stava in quel periodo? Tornata lei è arrivata Justine e gli altri di Uaarania" pensierosa aspettando la prossima mossa di Hiss. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Justin rise a quelle parole di Gwen.
“Mi fa piacere vedervi divertita.” Disse Elv. “Voi invece molto meno.” Justine. “Chi mi dice non siate voi l'assassino?” “Cosa?” Incredulo Elv. “Esatto.” Annuì Justine. “Messer Cales, uomo di fiducia del vostro duca, afferma con molta sicurezza essere un uomo l'autore delle stragi. Il mio dovere è prendere ogni ipotesi in considerazione. Siete arrivato qui dicendo di aver scoperto un nuovo cadavere. Chi mi assicura non siate stato voi ad uccidere quell'uomo? Ne avevate tutto il tempo, con noi altri impegnati in questo punto del bosco.” “Siete pazza!” Gridò Elv. “Tipica reazione di uomo braccato.” Con un ghigno Justine. “Se fossi stato io, a chi o a cosa avete sparato poco fa? All'aria?” “E' quello che scopriremo.” Sentenziò Justine. “Intanto voi siete in stato di arresto.” Uno sguardo ai suoi e subito due soldati immobilizzarono Elv. “Aspetta...” disse Hiss ad Altea “... sospetti di quella Justine? Che sospetti hai, dimmi...” Ma proprio in quel momento il loro gruppo sentì le forti scariche di colpi. Corsero rapidi, raggiungendo Justine e gli altri. Qui appresero di tutti i fatti, oltre alla sparatoria contro la presunta bestia vista dal cocchiere di Gwen, fino al nuovo cadavere scoperto da Elv e del suo arresto da parte di Justine. Intanto, un paio di miglia più lontano, dove era stato ritrovato il cadavere dell'ultima vittima, Dacey, Cales, Ruspon ed alcuni dei suoi analizzavano la situazione. Ruspon annuì a Dacey e fece portare via il cadavere. La ragazza e Cales invece si avviarono verso la città per riferire tutto al presbitero. “Per la prima volta” Cales a Dacey mentre proseguivano verso Sant'Agata di Gotya “ho potuto studiare dal vivo una delle vittime... davvero impressionante... non sono ferite inferte per fame... il predatore non assale per mangiare... questo mi lascia perplesso... se per assurdo vogliamo credere sia davvero un animale allora vanno esclusi i lupi, i cani e persino i felini di media taglia, come leopardi o pantere, ammesso sia potuti fuggire da qualche zoo o circo... forse si potrebbe pensare ad un leone, o ad una tigre, ossia i felini più grossi e pericolosi conosciuti... ma quale animale dissangua le vittime? Per berne il sangue? E perchè disossarle poi? Sembra un enigma assurdo... e la sola risposta è che dietro tutto ciò ci sia un uomo...” perplesso “... escluderei però qualcuno affetto da licantropia... tale malattia mentale infatti spinge chi ne è affetto da comportarsi come un lupo solo nelle notti di Luna piena ed io ho controllato le date delle aggressioni... solo in due casi sono avvenute col plenilunio...” Nel frattempo, in città, Destresya guardava il cielo prossimo al tramonto dal suo palazzo, notando così i primi cacciatori che facevano ritorno. Dalle loro espressioni non si evinceva nulla di trionfale. Avevano di certo fallito. Ad un tratto bussarono alla porta ed entrò Tignot. “Madama, ho diverse novità...” disse “... pare la battuta di caccia sia stata infruttuosa e che sia stato ucciso un uomo... un'altra vittima della bestia... questa storia è sempre più intricata e terrificante.” |
Lontana dal luogo del terribile omicidio riacquistai nuovo colore sul viso e fu per me molto interessante ascoltare il ragionamento di Cales.
Mi piacevano i suoi modi pacati e sempre gentilì insieme alle sue ampie conoscenze che metteva a frutto nel suo lavoro. Lo ascoltai dunque con grande attenzione, annuendo di tanto in tanto trovandomi d’accordo con le conclusioni che man mano faceva, per poi tornare all’ipotesi di un uomo come colpevole. “ Potrebbe usare una sorta di pompa per estrarre il sangue dalle vittime... ma a che scopo?” Rallentando l’andatura del cavallo ormai in prossimità della città. “ Inoltre portarsi dietro della attrezzatura di certo lo rallenterebbe e lo renderebbe più visibile ... Agisse soltanto di notte ma invece colpisce anche durante le ore diurne." Facendomi pensierosa come sempre quando parlavamo della Bestia. " Sarà meglio che vado subito da mio zio ora, vorrà le novità e preferisco dirgliele di persona. Potreste approffitarne per parlargli delle vostre conclusioni." Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Si, è tutto molto intricato...” disse pensieroso Cales a Dacey.
Poi annuì alla proposta della ragazza di andare insieme da suo zio. Entrarono in città e subito raggiunsero il palazzo presbiterale, dove con impazienza il presbitero attendeva di conoscere gli esisti della battuta di caccia. “Dacey, finalmente...” il chierico a sua nipote “... dove sono messer Ruspon e gli altri cacciatori? Hanno trovato la bestia? Sono riusciti ad ucciderla ed a catturarla?” |
Cosa?
Elv l'assassino? No! Ma cosa andava farneticando?! "No! Elv!" esclamai, scendendo dalla carrozza, mentre lo prendevano. "Siete impazzita? È innocente! Non potrebbe mai uccidere un uomo! In quel modo, poi! Solo una bestia può esserne l'artefice!" ostinata io, guardando a volte la donna, a volte Elv immobilizzato. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Lo scopriremo.” Disse Justine a Gwen. “Se il vostro amico è innocente non ha nulla da temere.” Ridendo.
Poi fece ordine di tornare tutti in città, portandosi via Elv con le mani incatenate. “Torniamo in città anche noi, damigella...” il cocchiere a Gwen. E seguirono il drappello di soldati e cacciatori fino a Sant'Agata di Gotya. Anche Ruspon ed i suoi avevano fatto ritorno in città col cadavere scoperto poco prima. |
Il nome della perla
Sapendo che avrei dovuto annullare le aspettative di mio zio, andai a salutarlo e poi mi sedetti prima di scuotere la testa a tutte le sue domande.
Con molta calma gli raccontai l’inutile carneficina di lupi, la sparatoria vicino alla carrozza quindi la morte del contadino avvenuta già al mattino. Qua e là mettevo l’accento sull’inefficacia dei metodi finora proposti dai vari cacciatori, fosse Ruspon, Hiss e Justine e insistevo invece sulle prove che indicavano un coinvolgimento umano nella faccenda. “ Ruspon si sta occupando del corpo del povero contadino ucciso mentre i cacciatori sono nel bosco. Justine ha avuto la pessima idea di avvelenare i cadaveri dei lupi uccisi e lasciarli in giro... mi sono opposta ma non ho ricevuto molto ascolto. Sono certa che tutti loro comunque torneranno a breve.” Senza fingere il mio evidente disappunto. “ Io e Messer Cales siamo tornati proprio per riferirti subito ogni cosa. Credo che tu debba essere ben informato e valutare nuove azioni che vadano al di là dello sparare indiscriminato ad ogni animale.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Nell'avviare i preparativi per la serata, mi resi conto che le ragazze erano decisamente poche, così avevo lasciato il bordello di gran carriera alla ricerca di nuovi fiori per il mio giardino.
Volevo fare le cose in grande, e con quattro ragazze era impossibile, dal momento che il mio servitore non sembrava in grado di risolvere la questione, mi ci misi in prima persona. Ora, grazie a taverne, osterie, vecchi amici, tanta diplomazia, una buona dose di denaro e doti persuasive, mi ero portata a casa un cospicuo numero di ragazze, che avrebbero un po' stravolto la quotidianità del bordello. Ora il chiacchericcio era imponente, le ragazze si preparavano tra pizzi, volant, discorsi piccanti, risatine da oche e chi più ne ha più ne metta, pronte ad accogliere i cacciatori di ritorno. La sera era vicina, dunque dovevano aver finito. Fu Tignot ad aggiornarmi sulla situazione. Sospirai, annuendo. "Dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo fare tutto per salvare questa gente da quel mostro immondo.." sussurrai, fissando il vuoto per un momento. La caccia era andata male, molto male. Non mi stupii più di tanto, non mi stupiva affatto sapere che la battuta era stata infruttuosa. Nessun lupo avrebbe potuto uccidere in quel modo. Ma c'era di peggio, aveva ucciso ancora. Una rabbia cieca si liberò in me, ma cercai di controllarla. Sorrisi a Tignot. "Poco male, gli uomini depressi pagano quanto gli uomini felici..." con lo stesso sguardo e tono che avrei usato con qualcuno che non aveva idea di chi io fossi davvero. |
Odiavo come parlava, come rideva.
La odiavo e basta. Sentii un nodo in gola e allo stomaco mentre vedevo che lo portavano via. Anche io e il giardiniere ovviamente andammo in città. Ora mi sentivo davvero spaesata, avevo il terrore che non volessero provare la sua innocenza e considerarlo a tutti i costi colpevole, incarcerandolo. Cosa avrei fatto io senza di lui? Non potevo vivere, continuare ad andare avanti, non avrei potuto. E oltre tutto, Elv era innocente, era una certezza assoluta e speravo solo che lo capissero. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il presbitero apparve deluso e contrariato.
Scosse a lungo la testa, restando a guardare la città ed i boschi dalla finestra mentre Dacey raccontava tutti i fatti. “Che falliscano gli uomini di sua signoria poco mi importa...” disse infine “... ma che anche messer Ruspon e madamigella Justine continuino a deludermi è inaccettabile...” si voltò a guardare Cales “... siete davvero certo sia un uomo l'autore di tutto ciò?” “Ne sono quasi sicuro, eminenza.” Annuì Cales. “Quasi sicuro non basta.” Il presbitero. “Stanno morendo persone ovunque nei nostri boschi. Voglio fatti, certezze, risultati.” “Ci sto lavorando, eminenza...” rispose Cales “... vostra nipote è un validissimo aiuto e credo di essere sulla giusta strada.” Il presbitero si sedette e prese carta e piuma d'oca, cominciando a scrivere. “Vi darò i mezzi per realizzare le vostre ricerche...” scrivendo, per poi firmare col suo sigillo “... prendete...” dandogli il documento “... con questa deliberatoria avrete il diritto di visitare qualunque individuo di qualsiasi età riteniate degno di sospetto... persino farlo arrestare. Voglio il colpevole, messere. Vi concedo tre giorni, poi questa deliberà non avrà più valore.” “Si, eminenza...” Cales prendendo il documento. http://1.bp.blogspot.com/-EXN8VaDIjq...nal-Heston.jpg |
"Beh.. Tornata la bestia ed arrivati loro.. Dobbiamo scoprire il luogo da dove provengono che fama abbia" nemmeno il tempo di pensare che ci furono altri spari e andammo quella direzione e scoprimmo fatti davvero strani.. "Un momento" guardando Justine "Per nome di chi voi arrestate quell'uomo, chi vi tale potere per decidere su queste terre? Nemmeno mio marito può osare tanto" era fredda e glaciale.
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La carrozza di Gwen arrivò in città e raggiunse la casa di Elv.
“Dobbiamo confidare nel Cielo...” disse il giardiniere “... forse ci occorrerà un avvocato... o magari si potrebbe chiedere l'aiuto del presbitero, cosa ne dite?” a Gwen. “Si, madama...” disse Tignot a Destresya “... di certo sua signoria sarà contrariato... o peggio... a Capomazda arriveranno presto le notizie di questi continui insuccessi...” mormorò “... comunque col vostro permesso andrò a sistemare le ultime cose per la festa di stasera.” Intanto Justine ed i suoi erano tornati in città. Con loro vi erano anche Hiss ed Altea. “Sono stata incaricata da messer Minsk a non lasciare nulla di intentato.” Disse Justine alla brigantessa. “Sua eminenza stesso mi ha conferito tali poteri. Se ritengo qualcuno degno di sospetto allora lo faccio arrestare, semplice.” “Le accuse non reggeranno...” Hiss “... messer Elv è stato colui che ferì la bestia giorni fa. Non ha senso incarcerarlo.” “Io decido ciò che ha senso.” Fissandolo Justine. “Io rappresento il duca qui.” Ribadì Hiss. “Non contano i titoli...” ridendo Justine “... ma i risultati... chi ucciderà la bestia avrà vinto, amico mio.” Con un ghigno, per poi fare un occhiolino ad Altea. |
Il mio discorso aveva sortito proprio il risultato sperato, tanto che mio zio finì per dare carta bianca a Cales.
Certo ora si aspettava anche dei risultati. Per questo non avevamo tempo da perdere ed era necessario formulare una strategia. Direi dunque il tempo al naturalista per ringraziare e poi congedai entrambi , lasciando mio zio, per andare nella grande biblioteca del palazzo che era divenuto un po’ il nostro centro operativo. “ Tre giorni. Non sono molti ma è davvero la nostra, perdonate, volevo dire, vostra occasione per dimostrare la correttezza di ciò che sostenete.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Sospirai e scossi la testa.
"Non lo so... Non so cosa fare, non so a chi appellarmi... So solo che tutto ciò è assurdo! Come possono pensare che Elv sia il colpevole! Senza neanche una prova!" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Annuii a Tignot.
"Sua Signoria è già contrariato, altrimenti non avrebbe mandato me..." sospirai "Ma a differenza degli altri, non ho intenzione di deluderlo!". Guardavo il giardino davanti al bordello come rapita da un sogno. Quasi non mi accorsi di Tignot che chiedeva il permesso di andare. "Come?" distrattamente "Ah, si si.." con un cenno della mano. Dovevo risolvere quella questione, dovevo usare tutte le armi a disposizione per farlo. La prima cosa da fare era raccogliere tutte le informazioni, quelle che solo io potevo avere, e la festa di quella sera serviva proprio a quello scopo. Ma se i cacciatori non si fossero presentati? Se non avessero avuto nulla di interessante da dire? Dovevo trovare un altro modo, e iniziare già a pensaci. Non amavo lasciare troppe variabili al caso, preferivo lavorare avendo tutto ben chiaro davanti a me. Così, persa in quei pensieri, andai a prepararmi io stessa per la grande festa che avrebbe fatto dimenticare la caccia ai cacciatori. |
Mi fece l' occhiolino..ma forse, vah, che le piacevano le donne e guardai Hiss sospettosa.."Parlateci di messer Minsk" facendo un segno col capo a Hiss "Lo vedremo qui? Ma deve essere amico del presbitero, quindi, se vi ha dato tanto potere" dovevo stare calma, volevo prenderla a sberle ma Hiss aveva ragione..il ragazzo sarebbe stato scarcerato, e avere più informazioni possibili.
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“Nostra è il termine giusto.” Disse Cales sorridendo a Dacey. “Siamo una squadra, no? Senza il vostro aiuto non sarei giunto al punto in cui siamo. Comunque il tempo è tiranno... prepariamoci... lasceremo di nuovo la città e cercheremo il nostro uomo fra i villaggi del bosco... se davvero il colpevole è un essere umano, come credo, di certo non vive qui a Sant'Agata di Gotya... andiamo, Dacey... non c'è tempo da perdere. Prendiamo il necessario e partiamo subito. Alloggeremo in qualche taverna.”
Il giardiniere annuì a Gwen, ma in quello stesso istante bussarono alla porta. Erano gli uomini di Ruspon. “Dovete seguirci.” Disse uno di questi. “Perchè mai?” Il giardiniere. “Dovete riferire cosa avete visto nel bosco.” Rispose il soldato. “Avanti, non c'è tempo da perdere.” |
Bussarono alla porta ed erano i soldati che ci dicevano di seguirli per dire cosa avevamo visto nel bosco.
Io volevo solo riavere Elv, non mi importava nulla di niente. Li seguii, ma solo per potere avere la situazione sott'occhio. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Mi piacque l’entusiasmo di Cales e fui subito pronta a partire, convinta dell’importanza dell’essere tempestivi.
Lasciai la biblioteca in tempo necessario ad andare nelle mie stanze e preparare un bagaglio leggere, aiutata da una domestica e poi di nuovo alle stalle, di nuovo in sella, lasciandoci alle spalle il palazzo per l’ennesima volta. “ Credo di non aver mai viaggiato tanto dalla città al bosco e viceversa come in questi giorni!” A Cales mentre procedevamo per il primo villaggio. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Justin rise alle parole di Altea.
“Messer Minsk ora non è importante, mia cara.” Disse sedendosi. Ad un tratto i soldati portarono Gwen ed il giardiniere. “Benvenuti...” Justin fissando lasciva Gwen “... avanti, diteci cosa avete visto nel bosco... avanti, vi ascolto.” “Questo forse può essere interessante...” sottovoce Hiss ad Altea. |
Arrivammo in una stanza piena di gente, dove c'era anche la donna che odiavo.
"Non so se sia lo stesso che ha visto il mio cocchiere" riferita al giardiniere "Ma io ho visto una sagoma fra i rami, sembrava un uomo, ma al contempo un animale..." dubbiosa su come una sagoma umana potesse somigliare ad un animale, ma era ciò che avevo visto. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Annuii a Hiss, ma non era vero messer Minsk non era importante, ma ne avrei parlato con Hiss..dove stava ora, in quale posto.
Sviò a tutte le domande, tattica perfetta. Ma ascoltai la ragazza che doveva descrivere cosa aveva visto e lo descrisse..già un lupo furbo se aveva pensato di trovare riparo sopra gli alberi visto a terra avrebbe potuto morire. |
Giunse la sera su Sant'Agata di Gotya ed il bordello di Destresya cominciò a riempirsi.
Vi erano cacciatori che avevano preso parte alla battuta di caccia, qualche soldato e un paio di artigiani che avevano da poco chiuso bottega. Arrivò poi un individuo dall'aspetto comune che chiese a Tignot di essere condotto dalla padrona. “Madama...” disse Tignot a Destresya “... quest'uomo vuol parlare con voi.” Gwen fu ascoltata da Justine e da Ruspon, senza però dare particolari precisi. Allora la donna in uniforme chiese al giardiniere cosa avesse visto lui. “Anche io ho visto una strana sagoma...” disse lui “... tra i rami, come appollaiata...” “Che aspetto aveva?” Justine. “Era informe...” rispose il giardiniere “... ossia, sembrava avere l'aspetto di un uomo, o almeno di una figura eretta... o forse era ferma fra i rami, sostenendosi... non saprei dire...” “Di che colore era?” Nervoso Ruspon. “Non aveva colore...” mormorò il giardiniere “... quasi fosse mimetizzata fra le foglie... o forse era come trasparente... non so... magari era di colore argenteo...” “Quanti forse!” Sbraitò Ruspon. “I felini solitamente stanno sugli alberi...” intervenne Hiss “... forse era un felino...” guardando poi Altea. “Anche un paio di cacciatori che dicono di aver visto qualcosa” pensierosa Justine “descrivo la figura di un colore quasi trasparente...” “Magari è un animale capace di mimetizzarsi...” Hiss “... in natura ne esistono... ad esempio il camaleonte...” Dacey e Cales lasciarono la città al crepuscolo morente. Il bosco si tinse di ombre che col favore dell'imbrunire avevano cominciato ad allungarsi sulle cime degli alberi, fra i cespugli e lungo i sentieri. Con l'avvento delle tenebre avevano poi inghiottito quel mondo misterioso e perduto formato dal sottobosco, dal canto degli animali notturni e dal sibilo del vento della sera, leggero e stridulo tra le foglie. Qualche luce qui e là tingeva il paesaggio serale, mentre le ombre ormai parevano animarsi come destate da antichi riti dimenticati di quei luoghi millenari. “Già, abbiamo fatto la spola tra la città ed i boschi...” disse divertito Cales a Dacey “... laggiù vedo delle luci...” indicando una taverna “... sarà meglio fermarci là... non è prudente proseguire nel bosco col buio della sera...” Arrivarono così davanti ad una vecchia locanda con un grosso faggio davanti all'ingresso. Era una costruzione in pietra e legna, molto rustica e poco curata. Ciò che colpì però fu l'insegna che cigolava da un paletto che fuorusciva dall'ingresso nella parte alta. Era il nome della taverna a destare inquietudine: “Alla pecora sgozzata” |
Ascoltavo le loro parole e sorrisi.."Ebbene, ho avuto la stessa idea. Hiss pensava fosse un felino, tempo fa parlammo con un uomo ma disse la stessa cosa ovvero era un essere quasi trasparente, lo aveva visto. E proprio perché non vedibile significa sia qualcosa che si confonda tra gli alberi o...appunto...si mimetizzi..forse un animale non tipico di queste zone. Ma pensateci un attimo...tutte le morti sono uguali. Potrebbe un lupo, un orso o un normale mammifero eseguire quasi lo stesso rituale...agiscono d' istinto quando attaccano. Qui tutte le morti avvengono allo stesso modo, a mio avviso si dovrebbe capire il motivo..sembra un rituale davvero" pensierosa.
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Le parole di Altea suonarono inquietanti.
“Va bene va bene...” disse Justine a Gwen ed al giardiniere “... voi potete andare...” “Beh, taluni animali” fece Hiss “hanno un loro modo di agire... di attaccare le prede... dunque, sebbene insolita, non mi sentirei di escludere questo possibilità... ricapitoliamo... attacca di giorno e di notte... preferisce bambini o donne... solo all'inizio ha aggredito animali come mucche, capre o pecore, poi solo e sempre esseri umani... agguanta la vittima per il collo, quasi sempre spezzandolo o decapitandola... la dissangua, forse bevendone il sangue e poi la disossa... alcune volte le ossa sono state ritrovate... i pochi testimoni descrivono una sagoma quasi trasparente, forse di colore argento...” “Domani tornerò nel bosco” disse Ruspon “e controllerò se ha mangiato le carcasse avvelenate. Magari troveremo morta quella dannata bestia.” |
Il giardiniere mi supportò,avvalorando la mia tesi.
Dissero che anche altri prima di noi asserivano che fosse una creatura quasi incolore. Come se si fosse mimetizzato fra la vegetazione ed io non sapevo proprio cosa potesse essere. Ci dissero che potevamo andare, ma Elv? "Elv è ancora qui, non possiamo andarcene" dissi piano al giardiniere. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Amavo passeggiare a cavallo e quasi non mi accorsi del tempo passato ma fu chiaro quando iniziò ad imbrunire.
Il paesaggio diveniva dunque più tetro e pieno di ombre e fui ben felice quando Cales propose di fermarsi ad una taverna. “ Magari possiamo approfittare anche per porre qualche domanda all’oste. Questo è un punto di passaggio, chissà mai che abbia visto qualcosa.” Raggiunta la locanda stavo per smontare da cavallo quando notai l’insegna che penzolava sospinta dal vento. “ Certo che questo nome... è quanto mai macabro e attuale...” Feci notare a Cales prima di entrare dentro. |
La sera giunse, infine, e tutto era pronto.
Avevo indossato un abito sontuoso, decisamente diverso da quello delle ragazze, in modo che fosse ben chiaro il mio ruolo rispetto al loro. Tuttavia, essendo la mia prima sera, accolsi in prima persona i clienti, li accompagnai dalle ragazze, feci versare loro il vino. Con ognuno scambiai alcune parole che si potevano scambiare per semplici convenevoli, ma che nascondevano ben altro. Individuai i cacciatori, li diedi in pasto alle ragazze migliori, con il vino più caldo e amabile di Solpacus. Pochi minuti e sarebbero completamente andati.. avevo raccomandato alle ragazze di chiedere della battuta di caccia, lodando il loro coraggio e tante belle cose che però a me servivano. Tuttavia, Tignot mi bloccò, dicendo che c'era un uomo che desiderava vedermi. Incuriosita mi voltai verso il nuovo venuto con un sorriso affabile. "Buonasera messere, che posso fare per voi?". |
Annuii ad Hiss.."Deve essere un animale di grosse stazze, o deve avere una grande forza tale da non permettere alla vittima di poter scappare, il fatto strano è appunto prima attaccava i normali animali al pascolo e ora le persone, forse è disorientato..comunque si vedrà, io rimango della mia convinzione e vedo pure Hiss" osservandolo negli occhi "Se permettete messer Ruspon, possiamo venire pure noi a vedere se questo animale, diciamo animale per ora, ha mangiato gli animali avvelenati? Tu che dici Hiss?".
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Justine sentì le parole di Gwen.
“Andate a riposarvi...” disse alla ragazza “... mangiate qualcosa e poi venite da me... vi ascolterò e magari mi convincerete a credere nell'innocenza del vostro amico.” Con tono insolitamente pacato, quasi rassicurante, persino dolce. “Certo che andremo anche noi.” Disse Hiss ad Altea. “Come inviato del duca è mio dovere andare.” “E sia.” Annuì Ruspon. “Partiremo domattina presto.” “Bene.” Hiss. “Allora io e mia moglie andremo a riposare, è stata una giornata dura.” Ed andarono via, raggiungendo il loro palazzo. Era ormai sera. L'uomo aveva chiesto di parlare con Destresya in privato. “Buonasera, madama...” disse “... essendo voi appena giunta in città e dunque poco avvezza a conoscerne i fatti e le abitudini, sono qui per raccomandarvi, come accadeva con la padrona prima di voi, l'arrivo di importanti signori presso questo palazzo. Come accadeva prima di voi, avranno le camere migliori, le ragazze scelte personalmente da loro, il cibo più degno ed il vino più pregiato. Naturalmente sapranno pagare come si conviene. Ciò che conta è la segretezza da parte vostra, madama. Nulla è più importante di ciò.” Dacey e Cales erano giunti alla taverna dall'insegna inquietante. “Si vede vogliono approfittarne per sfruttare la pubblicità portata dal momento...” disse quasi ironico il naturalista smontando da cavallo “... si, sarà importante raccogliere testimonianze ovunque.” Entrarono, trovando un ambiente non troppo affollato, dove tutti sembravano bere e mangiare senza troppi problemi. La sala però aveva un che di inquietante. Ovunque sulle pareti c'erano disegni e quadri raffiguranti lupi e aggressioni da parte di questi animali. Un lupo imbalsamato faceva bella mostra su una robusta mensola e sotto vi erano uno strano disegno inciso nel muro. Una stella a cinque punte con due candele accese ai lati. Il taverniere si avvicinò ai due giovani, fissandoli con uno sguardo enigmatico. http://www.evus.it/it/wp-content/upl...-2-300x225.jpg |
Alzai un sopracciglio con disappunto, biasimando quel modo di fare pubblicità assai volgare e macabro.
Tuttavia entrammo ma anche dentro era chiara la tematica dominante della taverna. Guardai inorridita quel lupo imbalsamato, ne avevo avuto abbastanza per quel giorno di lupi morti. “ Buonasera.” Verso l’oste, mettendomi di schiena rispetto all’animale imbalsamato e ai numerosi quadri che rappresentavano scene di caccia. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ci congedammo e tornammo nei nostri alloggi.
Mi tolsi il mantello, il cinturone, le armi e sospirai guardandolo "E' stata una giornata pesante, vero tesoro?" avvicinandomi a lui.."Dovremmo svagarci un po'..oppure...vuoi andare a cercare prove, qualcosa..soli magari?" osservandolo e accarezzandogli i bruni capelli e il viso. |
Il taverniere guardò a lungo i due giovani, quasi in modo sospetto.
Dacey si accorse che anche gli altri seduti ai tavoli li stavano osservando in modo strano. “Vorremmo mangiare...” disse Cales “... e poi prendere due camere per stanotte.” “Non è rimasto molto in cucina.” Il taverniere. “Già finito tutto?” Stupito Cales. “Gli affari vanno bene vedo.” Sarcastico. Ma il taverniere si limitò solo a fissarlo. “Portateci ciò che avete, andrà benissimo.” Cales. “E del vino.” “Niente vino.” “Possibile? Questa è terra di vino.” Perplesso Cales. “Solo acqua.” Mormorò il taverniere. “O del thè.” Una donna uscendo dalla cucina. “Posso prepararlo per voi, se volete.” “Si, grazie, signora.” Annuì sorridendo Cales. “E' rimasta una sola camera.” Borbottò il taverniere. “No, è buio...” disse Hiss stringendo a sé la bella e finta moglie “... non mi va di portarti nel bosco... usciremo domattina con Ruspo ed i suoi per scoprire se la bestia avrà mangiato le carcasse avvelenate...” sorridendole e lasciandole un bacio sulle labbra “... hai fame? Faccio portare qualcosa da mangiare, tesoro?” Guardandola. |
"Certo, ho fame...e di al cameriere pure tante candele" guardandolo con passione "Anche se le nostre stanze ardono già di passione...però rendiamole anche romantiche" accarezzando lentamente il collo ben fatto e virile.
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