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Rimasi interdetta dalle parole di Raspion..ero certa non fosse una setta..sorrisi alle parole di Ulpa.."Oh certo sarà vivo sperando la Santa Inquisizione non lo abbia considerato eretico come i grandi geni della storia..se permettete mi ritiro in camera..a dopo". Non sopportavo più quei complimenti assurdi, tornai in camera e chiusi la porta.
Presi la spada di mio padre e la estrassi dal fodero, la pietra bruciava e con un panno speciale mi misi a lucidare dove vi era la scritta mentre la lama brillava..forse era stata di un pirata o ancora prima..chissà..come questa collana. |
Nyoko, Erien ed Oltram saliti sul carro del dotto elfo, uscirono dal villaggio e si avviarono verso la grande palude, dove dimorava il saggio Ermione.
Era ancora notte fonda e la foresta appariva in balia di ombre e silenzio, inquietudini e misteri. L'aria non era più limpida ed un senso di angoscia dominava quello scenario. Infine, raggiunta la palude, notarono una luce in lontananza. “Quella è la dimora del vecchio Ermione...” disse Erien. E la raggiunsero. |
“Si, credo anche io...” disse Abelardo a Clio “... guardandolo da qui, per quel po' che si riesce a capire, indossa un'armatura sembra molto pesante... non è di alta statura, tutt'altro... ma lo vedo ben piazzato... potrebbe essere un nano... ho sentito sono ottimi guerrieri ed abitano presso le miniere... probabilmente la fama del Cuore di giada è giunta anche presso di loro...”
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“Allora...” disse lui, guardando Gwen con i suoi profondi occhi neri e sussurrando con la sua bocca vicinissima ormai a quella di lei “... perchè non ci provi? Magari sai trattare davvero col mio ego...”
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Ascoltai Abelardo e annuii.
"Già, sicuramente... Nano o meno, morirà.." Sentenziai. "Vado a preparare il Lupo.." Sospirai appena. Dalla mia stanza avrei tenuto d'occhio il cavaliere, e lo avrei aspettato nella Sala del Cuore, se avesse superato le prove della torre. |
Prendemmo il carro di Erien e ci avviammo nel bosco.
Il sentiero era buoi... Non temevo le ombre, ma dopo quello che mi era accaduto non potevo non sentirmi angosciata, e improvvisamente mi trovai a stringere forte la mano di Erien. "Sappiate che non ho affatto paura. Ho tutto sotto controllo." controllando di qua e di là. Poi arrivammo alla palude dove abitava il vecchio Ermione. Ero ansiosa e non riuscivo ad immaginare quali catastrofi ci aspettavano. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
La porta si aprì ed un uomo entrò.
Aveva l'andatura solenne, l'espressione compassata ed indossava un'uniforme da militare. Era moro, con gli occhi arguti ed i lineamenti assai gradevoli. Al suo ingresso sia Kims che Eisa mostrarono un doveroso inchino, seguiti subito da Oberon. “Altezza...” disse Eisa “... questi è il professor Oberon e lei è la sua graziosa figlia Dacey. Ed il principe restò a fissare prima lo scienziato, poi sua figlia.http://i62.photobucket.com/albums/h8...nap2790120.jpg |
“Dunque” disse Prince a Ghirò “non vuoi aiutarci?” Fissandola. “Ti pagheremo, se è il denaro ciò che desideri...”
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Mi si mozzò il respiro quando la sua bocca fu vicinissima alla mia.
Era una vicinanza inebriante e stranamente desiderata, a lungo. I suoi occhi erano stupendi, e così diversi dai miei, caratterizzati,come gli occhi di tutte le fate, da una screziatura dorata, proprio attorno alla pupilla, qualsiasi fosse il colore dell'iride. "Tipo dicendoti che sei arrogante, irriverente, indisponente, inopportuno, narcisista... Ho raggiunto il tuo ego?" sussurrando e ridendo pianissimo |
Clio si preparò per quella che sembrava ormai una più che probabile battaglia.
Un rituale molto ben conosciuto ed inesorabile ormai. Stranamente però lo sfidante si comportava in modo strano, come se ignorasse l'esatta conformazione della torre. Ad un tratto qualcuno bussò al portone del dongione. “Deve essere arrivato...” disse Abelardo, svolazzando per i corridoi. |
La casa di Ermione si trovava vicino alla palude e nello scendere dal carro, Nyoko ed i suoi due compagni videro molti uccelli morti galleggiare morti sulle melmose acque di quel grosso stagno.
“Anche qui gli animali muoiono senza motivo alcuno...” disse Erien, per poi bussare alla porta di quella casa. Alcuni istanti dopo la porta si aprì. |
Eseguivo quel rituale identico ogni volta, da undici anni a quella parte.
Ero pronta, concentrata e lucida. Dall'alto della finestra vedevo l'entrata della torre, e potevo così osservare quel tipo. Risi appena quando bussò. "Bussa?" Divertita. Era strano, ma ogni sfidante aveva una sua teoria su come affrontare le prove della torre e poi il guardiano, negli anni ne avevo viste di tutti i colori. "Vediamo un po' che ha intenzione di fare.." Dissi poi. |
"No il denaro non mi interessa, ma vi aiuterò, d'altronde il mio compito è quello...Anche se voi non fate parte della natura.
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Imitai subito gli altri prostrandomi in un elegante inchino all'entrata del principe.
Era esattamente come ritenevo che fosse un principe nell'aspetto e mi sarebbe pasciuto sapere come era anche di carattere. Sostenni per un istante lo sguardo mentre venivo presentata ma poi abbassai gli occhi per non sembrare sfacciata |
La palude ed i dintorni erano pieni di animali morti. Allungai la mia mano sulla bocca e nascosi lo stupore.
"Tutto questo è assurdo" sussurrai. Poi la porta si aprì ed io ed i ragazzi ci mettemmo ad aspettare l'arrivo del vecchio Ermione. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Quasi...” disse lui in un sussurro “... magari devi solo sforzarti un po' di più...” e si avvicinò ancor più con le labbra a quelle di lei, schiudendole appena in modo che il suo respiro accarezzasse la bocca della fata.
Ed un vago e piacevole formicolio lambì le labbra di Gwen, come se avvertissero che la distanza da quelle di lui si assottigliava sempre più. |
“Gli uomini” disse Prince a Ghirò “non fanno forse parte della Natura?” Poi sorrise. “E sia, come vuoi tu. Ci ritieni detestabili? Non ha importanza. Ciò che conta è ritrovare il nostro compagno disperso. E ti ringrazio per aver accettato di aiutarci.” Ed ordinò ai suoi uomini di liberarla.
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Mentre gli uomini mi liberavano dalla sedia a cui ero legata con corde molto strette, dissi:" Avete forse radici e rami, pietre e terra? Ma vi aiuterò nonostante ciò, così potrete lasciarmi, finalmente, in pace!" Guardandolo con sguardo accigliato.
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Non ebbi modo di rispondere, che le sue labbra arrivarono quasi a toccare le mie, mentre il suo respiro le lambiva ed un formicolio le attraversava al pensiero di quella distanza così breve che le separava.
Non mi sentivo in grado di pensare, parlare, mi aveva soggiogata completamente e non potevo oppormi. "Un po' di più?" chiesi sussurrando "Sembra anche che il tuo ego sia terribilmente esoso, e incontentabile..." scherzai, ridendo pianissimo. |
Clio era pronta.
Sentì bussare e gettò uno sguardo verso il basso, per scorgere lo sfidante e capire chi fosse. E con sua somma sorpresa si rese conto che non si trattava del solito cavaliere e neanche di un nano bellicoso. Era un buffo oggetto di lamiere che lampeggiava e si spostava sul terreno grazie a delle ruote.http://img.cinemablend.com/cb/8/9/3/...ddd4902349.jpg |
Osservavo tutto, dall'alto, come sempre.
I miei occhi scrutavano lo sfidante prima che affrontasse le prove della torre, e lo ritrovavano nella Sala del Cuore per lo scontro. Ma non si trattava di una persona, ma di un simpatico e stranissimo oggetto. "Quanti strani incontri facciamo oggi, Abi.." Sorrisi al Gufo "Chissà che cos'è?" Divertita. |
“Caro professore...” disse il principe ad Oberon “... io da sempre leggo con entusiasmo ed interesse i vostri scritti, restando affascinato da ciò che formulate... raramente ho veduto un intelletto più straordinario del vostro.”
“Vi ringrazio, altezza.” Il padre di Dacey. Poi il principe guardò la ragazza. “E' un onore fare la vostra conoscenza, milady.” Baciandole la mano. Si sedettero in tavola e la cena fu servita. |
La porta si aprì e sulla soglia apparve Ermione.
Aveva il volto scarno, gli occhi vispi ed una lunga barba bianca, con i capelli del medesimo colore. E come se già conoscesse il motivo della loro visita con un cenno li invitò ad entrare. “Ermione, devi aiutarci...” disse Erien, che aveva accanto Nyoko “... lo vedi anche tu cosa accade, no? Da cosa deriva?” “Dalla cometa.” Sentenziò il vecchio saggio. |
Ermione uscì di casa. L'uomo anziano parve già sapere perché ci trovavamo lì. Entrammo ed io dovetti sorbirmi la solito risposta.
'La cometa' Non potevo crederci. "è una credenza quello che vi fa parlare... O è la verità. Perdonatemi ma non posso credere che..." mi bloccai... L'avevo ripetuto talmente tante volte che non riuscivo più a parlare. "Bene... Allora parlate. Come è possibile... Come può essere. Cosa spinge questi animali a suicidarsi? Perché?" troppe domande ma senza riuscire ad esprimermi per come si deve. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Lui rise appena, poi continuò ad avvinarsi a lei, fino a quando le sue labbra ardenti raggiunsero quelle morbide ed accoglienti di Gwen.
E finalmente si baciarono. E fu un bacio profondo, avvolgente, inebriante. L'impeto, il vigore ed il desiderio di quel giovane irriverente e bellissimo affondarono sulle labbra di Gwen, accendendole le gote in vampate di forte passione. In un attimo lui la strinse a sé e lei sentì il suo corpo vibrare e quasi le sue ali nascoste spuntare fuori e battere forte. Non sappiamo come amano le fate e cosa provano se in esse si accende la fiamma della passione. Ma di certo Gwen si sentì molto donna e terrena fra le braccia di lui, mentre la stringeva, la toccava e la baciava. E di certo nessuna magia da lei conosciuta poteva pareggiare quelle incredibili sensazioni. |
Quegli uomini liberarono Ghirò finalmente da quelle corde.
“Aiutaci a ritrovare il nostro compagno” disse Prince “e poi sarai libera di andartene e non ci vedrai mai più. Inoltre farai una buona azione.” |
“E' un buffo essere meccanico...” disse Abelardo a Clio, guardando il presunto e buffo sfidante “... ne ho sentito parlare da qualcuno a Retania anni fa, ma vederlo ora dal vivo è ben altra cosa... mi chiedo come ci sia arrivato qui e cosa voglia ora da noi?”
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"Bene allora vi faccio strada. Dove avete visto per l'ultima volta il vostro amico? E che aspetto ha?" Dissi massaggiandomi i piccoli polsi rossi per via delle corde strette.
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Avevo conosciuto ogni tipo di incanto o magia nella mia vita, ma quando le sue labbra raggiunsero le mie sentii un'esplosione di emozioni unica e irripetibile.
Affondavano, calde e ardenti, sulle mie con impeto e vigore e con lo stesso impeto mi stringeva forte, facendomi sentire così donna, così desiderata in quella stretta. Un forte brivido mi percorse velocemente la schiena, all'attaccatura delle ali, quasi fossero lì lì per spuntar fuori, e ciò aumentò la passionalità di quel bacio e il rossore sulle mie gote. Le mie mani vagavano fra i suoi capelli, la nuca, il collo, poi sul suo viso in una carezza, quasi ad assicurarmi che quel giovane, stupendo e irriverente, fosse reale. |
“Ermione, lei ha ragione...” disse Erien indicando Nyoko “... neanche io credo a queste superstizioni... i corpi celesti non sono portatori di oscuri incantamenti...”
“Infatti io non ho parlato di magia.” Fece Ermione. “No, io parlavo di altro... la cometa avrà degli effetti... anzi, molti si sono già verificati...” “La morte di animali ed uccelli?” Oltram. “Esatto...” annuì Ermione. |
Ascoltai Erien darmi ragione ed Ermione parlare di effetti.
"Vuoi dire cose simili a 'onde manietiche'?" ricordando una lezione fatta da Erien tempo fa. "E se così fosse, noi che possiamo fare?" stringendomi la vestaglia al collo. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
In un attimo Gwen si ritrovò contro la corteccia dell'albero, mentre lui la baciava ovunque, stringendola a sé e affondando le sue mani tra le pieghe del suo abito, immaginando ogni forma e fattezza del suo corpo.
Allora le dita di lui, affusolate ed esperte, abili e sicure, cominciarono a sbottonare il leggero abito della fatina. E attimo dopo lei avvertì la mano del giovane sul suo petto nudo ed allora fu sul punto, per la troppa eccitazione, di spiccare il volo. Ma un rumore di passi, un calpestio non distante da loro si udì nella notte. |
“Il nostro compagno” disse Prince a Ghirò “si era staccato dal nostro gruppo per controllare il territorio, visto siamo forestieri in queste lande... è giovane, di bell'aspetto, dai capelli scuri e mossi e gli occhi azzurri. Abbiamo perso le sue tracce un paio di giorni fa più o meno.”
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“Secondo i miti antichi” disse Ermione a Nyoko ed ai suoi due compagni “la Cometa del Guardiano al suo passaggio aveva il potere di risvegliare gli antichi guardiani di Retania. Molti credono sia una leggenda, ma esse nascondono sempre un briciolo di verità. La cometa ha davvero il potere di cui narra la tradizione, ma non è magia... esatto, ragazza, hai fatto quasi centro...” annuendo a Nyoko “... è energia... energia che si propaga sulla Terra... energia sotto forma di neurini, particelle infinitamente piccole, ma capaci di raggiungere il muro dell'eternità...”
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"Energia..." questa parola mi riportò ad un vecchio racconto di quando ero bambina. No... Era più un ricordo che un racconto. Come se avessi avuto una visione.
"Quindi... Se questa è energia... Come possiamo annientarla?" domandai tenendo la mano ferma sulla spada. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai attentamente ciò che mi stava dicendo Prince, mentre mi accarezzavo il mento con fare pensoso. Così appena ebbe finito il racconto, uscimmo dalla dimora ed io iniziai il viaggio mentre gli uomini seguivano la mia strada. Ad un certo punto, davanti ad un piccolo pino mi fermai ed essi insieme a me. Mi guardai intorno con aria seria e concentrata. Poi guardai l'albero davanti a me e col palmo della mano dolcemente lo accarezzai ascoltando così ciò che aveva da dirmi. Solo io potevo sentire ciò che diceva parlandomi telepaticamente. Ascoltando con la mano la ruvida corteccia dell'albero.
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Accadde tutto in un attimo.
Mi ritrovai stretta fra il suo corpo è l'albero, mentre la sua bocca era ovunque su di me e le sue mani affondavano nel mio vestito, invece le mie nei suoi capelli. Poi, le sue mani agili ed esperte iniziarono a sbottonare il mio vestito, fino a riuscirci completamente e a quel contatto delle sue mani su di me soffocai nel bacio un intenso gemito, una sensazione talmente forte che credetti quasi di essere sul punto di spiccare il volo. Poi, un calpestio. Mi voltai subito, tendendo l'orecchio. Il tempo era poco, dovevo fare qualcosa. Mi rivestii in un attimo e poi lo guardai. "Stringiti a me..." sussurrai. Con un gesto della mano le ali spuntarono fuori, facendomi quasi sospirare di sollievo, e in un attimo portai me e lui su un ramo, attendendo di vedere chi stesse arrivando e poggiando un dito sulle labbra di lui, facendo cenno di non parlare. |
“Il vero problema” disse Ermione a Nyoko “non è la cometa... ma chi invece vuol usare l'energia che essa rilascia al suo passato per qualche scopo oscuro...”
“Un momento...” fece Erien “... vuoi dirci che la morte i animali ed uccelli dipende da un qualche esperimento che qualcuno sta attuando proprio mentre passa la cometa?” “Esatto.” Annuì Ernione.” Qualcuno sta facendo in modo che l'energia rilasciata dalla cometa diventi nociva... in pratica questo qualcuno, nascosto chissà dove, sta usando l'energia della cometa per qualche suo oscuro scopo...” “Io non ci sto capendo nulla...” mormorò Oltram. |
La mia mano strinse l'impugnatura della spada. Sentivo la rabbia ribollirmi nelle vene e i miei occhi si incendiarono.
"Quindi... C'è di mezzo qualcuno... Dannato. Se lo trovo... Potrei ucciderlo." Estraendo appena la spada dall'impugnatura. "Diteci... Come e dove possiamo trovarlo?" avevo le mani che mi pizzicavano e una voglia matta di estrarre la spada. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
In un attimo Gwen ed il giovane volarono su un robusto ramo sopra di loro, con lei che gli faceva segno di non parlare.
Videro allora una figura camminare nella notte, fino a raggiungere l'albero. Era un uomo anziano. Ma il giovane più che dal vecchio sotto di loro, era ancora incredulo per ciò che aveva visto. Ossia Gwen che con un paio d'ali aveva portato entrambi su quell'albero. |
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