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Questa situazione diventava sempre più strana.."Materialmente non sono regina e nemmeno moglie di un uomo importante..ma non materialmente lo sarei? Non comprendo le vostre parole..ma si vede quanto poco sapete di me visto ho una favolosa proposta di matrimonio..mio zio, regnante di Sygma, vorrebbe sposassi mio cugino quindi diventerei regnante pure io di Sygma..visto? E perchè sono talmente sciocca da non accettare? Perchè questo mio maledetto destino mi ha fatto conoscere un uomo che non riesco a dimenticare".
Stringevo il ciondolo nella mano, Cassaluia continuava a parlare finchè si svelò il mistero di quelle parole o del ciondolo..la mappa portava a un elisir..per celare..si ma rendere invisibili e la guardai perplessa ma chiedendomi se veramente mi leggesse l'animo..gli alchimisti erano pure esoterici.."Milady..supponiamo voi siate sincera e non lo dubito" ma non ne ero certa "e come dite volete farmi un dono perchè siete uguale a me, anche se io non vi trovo somiglianza...ma io cosa dovrei farmene di un elisir che rende invisibile? Io non devo nascondermi da nessuno, non ho compiuto nessun reato, vivo la mia vita tranquillamente" alzai le spalle stupita e mi alzai di scatto dalla poltrona "Mesi fa...si mi sarebbe servito, per salvare la vita all' uomo che amavo ovvero l' Arciduca, lo avrei protetto..A meno che io non stia impazzendo e voi visto dite siete come me pensate l' Arciduca sia vivo" iniziai a camminare per la stanza nervosamente e mi fermai osservandola "O sapete qualcosa..questa parola..celare agli sguardi vuoti e poveri cuori, se Lord Guisgard fosse vivo come io penso, allora, avrebbe un senso avere quel elisir per renderlo invisibile alla Corte e quegli impostori che pretendono il trono taddeide, in modo che possa agire per riprenderselo". A questo punto dovevo dirlo..perchè io non ero qui per caso e nemmeno quel ciondolo era arrivato per caso.."Cosa sapete? Se leggete il mio animo sapete non ho mai creduto a questa storia della maledizione della Gioia..io penso qualcuno abbia voluto tendergli una trappola per avere il potere oppure visto la sua arguzia abbia pianificato qualcosa per svanire e tornare per essere vittorioso..Guisgard era troppo forte..ma un Priore mi ha preso per pazza penso, come lo farete voi o chi mi sentisse, ma io ho dentro me questa sensazione. Parlate se sapete..io questo elisir lo cercherei solo se sapessi lui è vivo ma ovviamente avendo la certezza materiale ovvero vedendolo e lo porterei via con me per cercare questo elisir per poi agire per Capomazda e per lui..solo per questo lo farei, altrimenti possiamo salutarci e le nostre strade possono dividersi" sorrisi e incrociai le braccia guardandola aspettando la controbattuta. |
Il Priore voleva proseguire...e da solo....approvavo la sua scelta, sua Grazia alla mia vista avrebbe opposto resistenza o avrebbe fatto piu' domande del dovuto....." Bene allora Priore Tommaso...siate cauto...si sta facendo buio...vi attendero' al castello...e se cambiaste idea.....non vi biasimero' per questo ..promettetemi solo....di far si che la verità venga fuori......Capomazda ha bisogno di un uomo come Guisgard......che il Signore vi dia pace.....a presto..."....
Proseguii quindi verso la porta del Castello e scesi dal cavallo lasciandolo allo stalliere.........entrai a palazzo molto pensierosa.....speravo che il povero contadino non fosse finito in cattive mani..la sua vita era seriamente in pericolo...la pazzia.......un briciolo di poesia dove la gente non riusciva a leggere...questo era...una parola in piu' in un mondo che non tollerava la verità.......Pensai alle mie Sorelle....era un luogo protetto..un unico pensiero gli stessi misteri........Lì non dovevo proteggermi da quello che in realtà...era solo visibile agli occhi di tutti........e che per ignoranza nessuno voleva vedere.........stavo andando alla cucina...quando incontrai il Bardo....." Salute a voi Taliesin...vedo che vi trovate bene qui...e ne sono contenta....stavo giusto andando a farmi una tazza di infuso di camomilla.......mi fate compagnia ?...sembra così solitario questo posto...che se fossi al cimitero proverei la stessa sensazione......."...lo guardai in volto......" Perdonatemi...era una battuta infelice......ma quando non sa che pesci prendere...si preferisce evitarli .....e francamente non so se il pesce grande sta evitando me...o io sto evitando lui......quindi meglio una camomilla......"...e così.....mi avviai alla cucina tanto...non avevo gran che da fare.....un momento di sana libertà.... http://3.bp.blogspot.com/-KsAAzHy8fw...utlander27.jpg |
A quelle parole dell'uomo, chinai il capo, chiudendo gli occhi come a voler trattenere un'emozione.
Di nuovo la sua Ocarina... Alzai gli occhi sul presunto folle e sorrisi, chiedendomi quanto si sapesse fuori dalla corte che egli amava molto suonare quello strumento, se fosse risaputo da tutti oppure se quel dettaglio potesse racchiudere una vera speranza. Ma anche se fosse, probabilmente ero io che volevo credere a quelle parole. "Vi ringrazio.." sorrisi, gentilmente. Poi mi resi conto che non aveva specificato dove si sarebbe svolto questo particolare incontro, ma prima che potessi chiedere spiegazioni in merito all'uomo, si avvicinò un cavaliere, o almeno così sembrava dall'aspetto, e gli chiese se potesse accompagnarlo. Sorrisi al nuovo venuto, annuendo. "Già, stavo per chiedervi la stessa cosa, più o meno..." tornando ad osservare l'uomo con un sorriso cordiale "Dove l'avete visto?". |
Cassaluia sorrise ad Altea.
“Milady...” disse “... io non sono di queste terre, ma mi trovo qui momentaneamente... non conosco dunque i fatti di cui mi parlate, ma posso dirvi che oltre i confini di questo regno Capomazda ed i suoi duchi non sono ben visti... il loro dispotismo politico e religioso ha fatto il suo tempo e oltre queste lande non penso possano governare su terre e popoli civili. Io non credo che sia vivo l'ultimo dei Taddei. Non so cosa l'abbia ucciso, ma non mi stupirei se l'avesse fatto qualcuno, visto, come vi ho detto, quella stirpe non era molto amata oltre questi stretti confini.” |
Taliesin annuì ad Elisabeth e i due andarono insieme verso le cucine per quella camomilla.
“Comprendo” disse il bardo alla donna “che la solitudine rechi tristezza... questo castello è grande e come tutte le grandi dimore, siano esse il Cielo o la Terra, più sono vuote e più i nostri fantasmi ne prendono possesso... e voi, permettetemi e perdonatemi, mi apparite una donna molto sola... ma forse lo siamo un po' tutti in questa tragica farsa senza sipario, né copione...” |
Galgan e Clio avevano entrambi parlato a quel pazzo.
“Si, rammento il luogo in cui l'ho veduto...” disse il demente “... era nella campagna, dove si annuncia già la cupa brughiera... non lontano da dove sorge la cappellina di un esorcista...” A quelle parole Ammone trasalì e fissò Clio. |
Guardai Cassaluia con fare sospetto.."Ovvio..i Taddei erano potenti, occuparono Sygma ma qui a Capomazda erano amati...almeno visto io sono stata cresciuta pure da Taddeo l' Austero, infatti non siete di queste terre e quindi non potete valutare". La guardai, quindi sembrava non era simpatizzante dei Taddei..e se lavorasse per Gvineth o per Cimmiero e suo fratello e voleva sviarmi..a questo punto..io non avevo motivo per avere un elisir che rendesse invisibi..affatto...perchè mai avrei dovuto rischiare la mia vita per trovare un elisir che non mi serviva..e stranamente lei voleva regalarmelo come il ciondolo.
Sorrisi falsamente alla donna.."Bene, grazie per avermi svelato tutto questo, ma come detto, io non ho bisogno di un elisir che renda invisibili...appunto sono senza colpe e non ho inganni da fare..penso possiamo salutarci e sta facendo tardi e io dovrei recarmi in un posto..il ciondolo lo volete voi o posso tenerlo?". Mi ero attardata più del dovuto per un fatto che proprio non mi riguardava..ma almeno avevo risolto il mistero del ciondolo...ora dovevo andare da Bensuon nella vecchia locanda, gli abiti da uomo li avevo in carrozza.."E' stato un piacere, se volete accompagnarmi, torno a Corte" dissi in tono sicuro. |
Trasalii a quelle parole dell'uomo, cercando Ammone con lo sguardo.
"Ma certo, Don Nicola.." sussurrai, scuotendo la testa "Perché la cosa non mi stupisce?". Chiusi i pugni per la rabbia. Quell'uomo si era preso gioco di noi fin dall'inizio. "Vi ringrazio, davvero..." sorrisi all'uomo "Se ci fosse qualche dettaglio che vi torna in mente, vi sarei grata se me lo comunicaste..". Mi avvicinai ad Ammone "Dobbiamo tornare da quel prete.." sussurrai "Non ho intenzione di chiedergli spiegazioni, perché inventerebbe qualche scusa.. ma forse un'idea ce l'ho, seppur folle.. e se non porterà a niente... pazienza.." sospirai, sistemando i capelli dietro la nuca, nervosamente "Anche se questa storia sembra davvero surreale.. ma ci sono troppi dettagli che non possono essere ignorati..". |
Il Teatro....lo guardai...come se lo vedessi per la prima volta......sorrisi...." La Solitudine.....si puo' essere soli anche in mezzo ad una sala piena di gente chiassosa.....dite il vero....Non ero sola.....avevo tutto....O forse credevo di avere tutto.....Poi ho fatto una scelta.....Vi chiederete cosa ho scelto ?....sinceramente all'inizio non lo sapevo neanche io...poi man mano la nebbia si e' diradata....ed ho imparato cos'era l'Amore tra una donna ed un uomo......All'inizio tutto e' stato meraviglioso..poi.....qualcosa si e' insinuata...come un tarlo...un pensiero di cui nessuno conosce le parole....."....un rumore mi fece voltare di scatto...
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“Come volete.” Disse pacatamente Cassaluia ad Altea. “Allora non credo che il ciondolo possa esservi d'aiuto. Dunque lo riprendo.” Accompagnò la dama de Bastian all'uscita. “Quando vi piacerà venirmi a trovare, mi troverete qui. Per me sarà un piacere rivedervi. Mi tratterrò a Capomazda per qualche altro giorno.” E la salutò.
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“Quel prete ci caccerà di nuovo via e tu lo sai.” Disse Ammone a Clio. “Ma se dici di avere un piano o qualche idea per cavare qualcosa da questa storia, allora sono con te. Andiamo.”
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E mentre Elisabeth parlava al bardo, un rumore alle sue spalle la fece voltare.
“Milady...” disse Tilde “... è giunto vostro marito al castello e chiede di voi.” |
Annuii ad Ammone "Lo so che ci caccerà.. ma resteremo solo un paio di minuti..." alzai le spalle "Potrebbe essere tempo sprecato, ma vale la pena tentare.
Così, avvisammo i membri del Patto che dovevamo assentarci per un po', giusto il tempo di una visita. E poi ci avviammo verso la dimora del simpatico esorcista. Non che fossi molto fiduciosa, quell'uomo non mi ispirava affatto fiducia, ma se non aveva rubato quell'ocarina, allora magari la sua era solo una facciata. Ma non potevo sapere. La parte più razionale di me continuava a dirmi che tutta quella storia era una follia, che non aveva il minimo senso. Ma una parte più profonda e meno pragmatica mi diceva di non tirarmi indietro. Dovevo tentare, dovevo sapere. |
Clio e Ammone lasciarono il Vecchio Casello e si avviarono verso la cappella di Don Nicola.
Attraversarono la campagna avvolta dalla tenebre e dopo un po' avvistarono la cappella dell'esorcista. “Eccoci arrivati...” disse l'omone alla piratessa “... spero tu sappia cosa stati facendo...” pensieroso. |
Ozzillon rise con soddisfazione a quelle parole di Gwen.
“Benissimo.” Disse compiaciuto, per poi balzare giù dal carrozzone. “Allora è doveroso porgevi il mio benvenuto nella nostra compagnia itinerante. Di me già avete udito tutto... quanto al buffo Ruzantino appollaiato a quella finestra” indicando il giovane apparso poco prima “sappiate che egli è Berio, apprendista, spalla e coprotagonista dei miei preziosismi artistici. Vieni avanti, su!” A Berio. Questi allora richiuse la finestra ed uscì da una porticina di quel buffo caravan. Era un giovane ammodo, smilzo, pacato e dallo sguardo pulito. “Piacere, damigella.” Con un sobrio inchino a Gwen. Poi Ozzillon soffiò ancora in quel suo fischietto ed altri due individui sbucarono dal carrozzone. “Questi è Surugo...” fece Ozzillon, presentando un uomo alto e robusto, dai capelli scuri ed il volto sorridete “... mentre quest'altro è Sbrizzo.” Indicando un uomo ancora più alto del precedente, ma un po' goffo nell'apparire. Ed entrambi salutarono con cortesia la ragazza di Avalon. “Manca solo Rida.” Mormorò Ozzillon. “Dov'è finita?” “Si sta accomodando i capelli, capo.” Rispose Berio. |
Guardai Cassaluia.."Milady io vi ho fatto mille domande...vi ho chiesto di dirmi tutto ciò che sapevate..e altro ma voi? Nulla..come pretendete io accetti se voi non mi dite perchè...se voi sapete il motivo vi ho detto di dirmelo ma avete continuato con la storia della sorella, della mia anima..una alchimista è una maga, una esoterica...e voi sapete perchè mi serve questo elisir..avete detto di essere sincera ma non lo siete stata, voi sapete ma non dite..se volete dirmi ciò che avete visto nel mio futuro lasciate un biglietto al mio antiquario..io sono stata qui per molto".
Salii sulla carrozza e chiusi le tendine, indossai dei pantaloni neri, stivali alti e una camicia bianca..certo era difficile sembrare un uomo ma indossai un mantello nero e un cappuccio e misi la mia spada sulla vita..dissi al cocchiere di fare presto e portarmi alla locanda al porto dove sapevo avrei trovato Bensuon, volevo sapere se avesse notizie...io ero tornata da giorni. |
" Ciao Tilde......in questi giorni sembri una colomba......portatrice di messaggi.....bene caro Bardo, devo lasciarvi...spero di non avervi annoiato...ma il grande capo mi sta cercando...."...posai la tazza di porcellana..e salii nella mia camera......speravo proprio di non dovermi scontrare.....poggiai per un momento la fronte sulla porta prima di aprire e respirai a pieni polmoni....poi...entrai......chiusi la porta dietro di me.....e rimasi a guardarlo era un bell'uomo...ancora piu' bello quando qualcosa non andava nel verso giusto...la luce delle candele sul suo volto...lo fecero sembrare stanco.....decisi di non attaccare...infondo...non avevo motivo alcuno per attaccarlo......." Sei stanco....e' da quando eravamo imbarcati sulla nave di Burmid che non ti vedo così pensieroso........pensavo che quel tempo fosse passato......ma e' anche vero che non riusciamo piu' a parlare...a stare insieme....ed e' difficile per me comprendere cio' che tu non mi dici....non mi va di valutare le situazioni solo perchè ascolto cio' che la gente mormora.........Siamo sempre stati sinceri l'uno con l'altro....anche se tu non provi piu' nulla per me......non perdere la promessa che ci siamo fatti...mai bugie...."...mi sedetti sul letto.......e lo guardavo..mentre mi fissava
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Tessa tornò verso l'ingresso della prigione per riprendere gli annali dimenticati.
Ritornò nella cella dove aveva incontrato Pirros e recuperò i preziosi testi. Ma nell'uscire per raggiungere di nuovo l'uscita, passando davanti ad una stretta scalinata che presumibilmente conduceva verso le segrete, la ragazza udì alcune voci. “Mi chiedo chi sia...” disse qualcuno. “Che t'importa?” Fece una seconda voce. “E' solo un pazzo. Magari morirà presto di stenti, o addirittura sarà lui stesso a darsi la morte.” “Perchè dovrebbe farlo?” Chiese la prima voce. “Te l'ho detto...” mormorò la seconda “... è un povero pazzo...” “A me non sembra poi tanto pazzo, se vuoi sapere la mia...” dubbioso il primo che aveva parlato “... quello è uno furbo... credimi...” “Secondo me invece” la seconda voce “è un povero miserabile, magari nobile e ricco, ma che qualche familiare ha voluto liberarsene, facendolo rinchiudere qui.” “E perchè quella maschera sul volto?” Il primo. “Questo è un mistero.” Sbottò la seconda voce. “Forse è sfigurato, o deforme... o magari il suo volto fa paura a qualcuno...” |
Sospirai a quelle parole di Ammone.
"Non lo so..." Fissando la brughiera "Ma posso garantirti che non rischiamo niente... Se, come sarebbe naturale e logico, tutta questa storia è una follia.. Allora.." Sospirai nuovamente "Allora ci avrò rimesso io sola.. Ma nulla di grave.." Con un sorriso che voleva essere rassicurante. Scesi da cavallo e mi avvicinai alla casetta. Coraggio, Clio... Sospirai, per poi bussare. "Don Nicola, aprite per favore..." Chiamai "Ci vorrà solo un minuto, non temete...". |
“Milady...” disse Cassaluia ad Altea “... io ho risposto alla vostre domande, nonostante voi abbiate insistito sui Taddei. Io non so nulla di loro e neanche mi interessa saperlo. Si, sono un'alchimista, ma non una maga. Non so leggere il futuro, ma conosco le sostanze e le caratteristiche che possiedono. Questa è l'alchimia. Vi ho offerto la mia amicizia, ma pare a voi non interessa. Pazienza.” Candidamente.
Poi Altea lasciò quel luogo e si diresse al porto. Il mare distava un bel po', essendo nel territorio delle Flegee. Così cominciò il viaggio della dama verso quei territori. |
“Non essere sciocca...” disse De Gur ad Elisabeth “... tu sei mia moglie ed io ti amo...” la fissò “... si, sono un po' pensieroso... saranno giorni importanti i prossimi... lord Gvineth e lord Cimmiero metteranno fine alla loro disputa... e finalmente sapremo chi governerà Capomazda...”
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Clio bussò alla pesante ed austera porta della cappella.
Per lunghi istanti nessuno rispose, poi ad un tratto dall'interno si udì un rumore di passi. “Perchè” disse all'improvviso una voce “questa voce mi sembra di conoscerla? Sei già stata qui, figliola? Cosa ti occorre? Sai che non bisogna disturbare un anacoreta impegnato con le sue orazioni?” |
Ozzillon rise di gusto alla mia risposta; doveva fargli davvero piacere il fatto che io mi fossi unita a loro e in verita`, dovevo ammettere che faceva molto piacere anche a me.
Per primo, mi presento` Berio, il ragazzo che poco prima si era affacciato dalla piccola finestrella del carrozzone e infine mi presento` altri due membri di quella bislacca compagnia. A quanto pareva, pero`, mancava ancora qualcuno; una donna. Ozzillon chiese di lei e Berio rispose che era intenta ad accomodarsi i capelli. Non vedevo l'ora di conoscere anche l'ultimo membro della compagnia. |
Guardai la donna stranita.."Insistito sui Taddei? Ma voi state dicendo il falso..e di cosa ho insistito..anzi voi li avete accusati di essere pure dei tiranni senza nemmeno conoscerli, ovvio che per il legame avevo con l' Arciduca l'ho difeso..gli amici e le persone a cui si è riconoscienti si difendono sempre..perdonatemi..ma allora voi non siete come me e non sapete leggere il mio animo se non rimanete leale a una persona cara...andate a Capomazda, tutti parlano dei Taddei, la loro maledizione, come sia morto il giovane Arciduca e vi stupite perchè io li ho nominati una sola volta? Sembra quasi per voi nominarli sia una maledizione o un anatema...comunque se sono arrivata a sapere cosa sia quel ciondolo, il significato delle parole e della mappa e dell' elisir vuol dire ho parlato del ciondolo, milady, non dei Taddei...ma vi vedo ora piena di odio verso me..un odio immotivato..e siete voi che non volete più cercare di farmi comprendere...io non vi conosco e penso per potermi fidare di voi, dovreste conquistarvi la mia fiducia per convincermi ma mi state cacciando come una bambina viziata..peggio per voi...forse sareste riuscita a convincermi a cercare quell' elisir".
Salii sulla carrozza e rimasi perplessa da quella donna, avevo fatto un viaggio lunghissimo e lei mi aveva incolpato per nulla e io ero onesta da non svelare nemmeno cosa faceva...fossi stata sleale la avrei mandata alla Inquisizione..la gente è folle. Il viaggio fu molto lungo ma arrivammo proprio prima della alba per fortuna e scesi, guardandomi attorno e mi misi il cappuccio...sospirai..Bensuon..beh, come dimentiare la ultima notte trascorsa assieme e sorrisi, lui conosceva Guisgard, volevo sapere cosa pensava lui di questo fatto..sempre se potevo nominare il nome "Taddei"...anzi per un attimo mi fermai pensando quel cofanetto e ciondolo lo avevo visto proprio il giorno del mio 23 compleanno, pochi giorni fa e pensavo fosse un regalo importante e invece non era così. Mi legai bene il mantello in modo da non far notare le forme del mio corpo ed entrai, vi era fumo, clamore e urla, risate e donne di malaffare e soprattutto uomini poco raccomandabili..sembrava vi era una scommessa tra due uomini con un duello quando mi accorsi uno dei due era proprio Bensuon e scossi il capo..si, il suo carismo era sempre uguale. Ordinai due boccali di birra e passando vicino lui lo sfiorai per guardarlo e mi sedetti al tavolo coi due boccali guardandolo sorridendo senza dire nulla ma aspettando venisse subito. http://i61.tinypic.com/24pf8s6.jpg |
La tentazione di infilarmi per le scale e cercare le segrete era fortissima.
E non per un semplice capriccio. Piuttosto avevo motivo di credere che il prigioniero dalla maschera di ferro, fosse trattenuto lì ingiustamente. I tempi non erano felici per la città. Con il ducato vacante dei Taddei, vi era sicuramente la solita corsa al potere, per conquistare quel seggio rimasto vuoto. "Dai potenti vengono gli uomini più malvagi" Ricordai la frase di Socrate e mai, come allora, mi sembrò vera. La sete di potere era da sempre capace di trasformare gli uomini in bestie senza scrupoli. Fugai la tentazione di intrufolarmi per le scale. Se quell'uomo era veramente in pericolo o trattenuto ingiustamente, non lo avrei certamente aiutato con un gesto avventato. Una donna sola, fra le segrete di una prigione, sarebbe passata inosservata quanto un cavallo dentro ad un pollaio! Accelerai il passo, a capo chino, e passai velocemente la scala. "Devo solo usare un po' di astuzia" pensai, prima di andare a sbattere pesantemente contro Sir Pirros. |
Sospirai, sorridendo appena, mi sembrava che il monaco non fosse mai stato così cordiale, sperai che fosse di buon auspicio.
"Perdonate se vi disturbo ancora, padre..." risposi a quella voce. "Ma vi assicuro che non ci metterò molto.. avete ragione, sono già stata qui... giunsi per caso due notti fa seguendo il suono dell'ocarina... poi tornai la notte successiva, perché avevo scoperto che conoscevate Guisgard, e mi accorsi che quell'ocarina l'avevate davvero voi, sebbene abbiate fatto dapprima finta di niente e poi vi siete inventato una strana storia.." sorrisi, anche se lui non poteva vedermi. "Il mio nome è Clio... Sono sicura che vi ricordate di me.. e del mio amico grande e grosso che era con me ieri notte.. andrò dritto al punto... non sono qui per chiedervi spiegazioni perché detesto essere presa in giro, e potrei alterarmi come ieri notte.. sono venuta solo a chiedervi un favore... e vi pregherei di non ignorare le mie parole.." presi un profondo respiro. "Dunque, so per certo che avete dato quell'ocarina a qualcuno, e che quel qualcuno l'ha suonata più volte... lo so perché l'ho sentita io, l'hanno sentita altri e qualcuno l'ha anche visto.. diciamo... un pastore dai capelli scuri e gli occhi azzurri.." abbassai lo sguardo "Non ascolterò una sola parola, quindi risparmiate le menzogne per qualcun altro.. vi chiedo solo questo... la prossima volta che vedrete quel pastore, dategli questo..". Con la mano tremante, sciolsi i lacci che legavano il piccolo fodero alla cintura, dentro al quale stava il mio prezioso pugnale con il manico in corno di capriolo. Il pugnale che avevo sognato di comprare fin da quando ero una ragazzina. Il pugnale per cui mettevo via un po' della mia paga nelle cucine del castello. Il pugnale che non ero riuscita a comprare quando fui costretta a scappare. Il pugnale che lui aveva comprato per me. Il pugnale che speravo di trovare in ogni bottino predato dall'Hydra. Il pugnale che avevo ritrovato sulla Santa Caterina Il pugnale che da allora era sempre con me. Mi si strinse il cuore, ma se poteva servire a capirci qualcosa, allora ero pronta a separarmene. Avevo perso lui, dopotutto, perdere qualunque altra cosa era nulla a confronto. E se c'era anche solo una possibilità di ritrovarlo, per quanto assurda e folle, dovevo tentare. "Ve lo lascio qui fuori.." chinandomi a posare il pugnale chiuso nel fodero davanti alla porta rimasta chiusa "Se ho ragione, allora saprete chi sono e perché vi ho tampinato in queste notti... e se invece sono solo una povera pazza, abbiate comprensione e tenetelo come offerta..." Lo osservai un'ultima volta "Vi chiedo nuovamente scusa per il disturbo padre..." mi voltai, e mi incamminai verso il mio cavallo e Ammone. |
“Ho capito...” disse Don Nicola dall'altra parte della porta a Clio “... si, siete la pedante e petulante giovane giunta qui un paio di sere fa... sapete che siete irritante? Irritante e viziata. Ed anche visionaria. Ma io non ho il tempo di star dietro alle vostre visioni. Comunque, visto offrite il vostro pugnale come offerta, allora lo accetterò... lasciatelo lì fuori e dopo verrò a riprenderlo... e badate di non seccarmi più d'ora in poi.”
Poi la ragazza ed Ammone si voltarono per tornare ai loro cavalli. “Non capisco perchè hai lasciato qui il tuo pugnale...” mormorò l'omone “... era un suo regalo e quel prete sembra non essersi per nulla turbato dal tuo gesto...” |
Bensuon si accorse di Altea, ma non si lasciò distrarre dai suoi occhi chiari.
Continuò la sua sfida, ma fu sconfitto. Pagò a malincuore il suo avversario e dopo raggiunse la dama de Bastian al suo tavolo. “Altea...” disse sorridendo Bensuon “... qual buon vento ti porta in un luogo così distante da Capomazda? Forse la nostalgia della mia compagnia?” Facendole l'occhiolino. |
E mentre Gwen faceva la conoscenza di quella curiosa compagnia di attori e teatranti, il carrozzone aprì una delle sue psichedeliche porte ed apparve una donna.
Era slanciata, con indosso una lunga toga stretta in vita da una cintura dorata. Aveva gonfi e folti capelli ricci di un rosso nordico ed una maschera carnevalesca sul viso, a coprirle gli occhi. “Ed ecco” disse Ozzillon “la nostra Rida, ninfa e musa di questa compagnia.” Con un vistoso inchino. “Dimentichi diva più grande del mondo, capo.” Fece Rida. “Certo, certo.” Annuì Ozzillon. “E questa giovane?” Chiese Rida, indicando Gwen. “E' una giovane Ero” rispose Ozzillon “che sta cercando la sua lanterna nell'Egeo di questo pazzo mondo. Il suo nome è nientemeno che Gwen, come la leggendaria regina di Camelot.” “Piacere, allora.” Sorridendo Rida a Gwen. “Io sono Rida.” |
Sorrisi.." E a te chi ti ficca sempre nei guai? Mmmhh si un pò mi sei mancato ma non tanto..non posso fare carezze, sono vestita da uomo o penseranno male" e sorrisi.."A dire il vero ero venuta per altro..."bevvi un sorso di birra e raccontai tutto ciò che era successo in questi giorni e di Cassaluia.."Insomma, aveva offeso Guisgard..dovevo dirle...ha ragione milady, era un farabutto? Comunque ho visto i tipi che si spartiscono il trono..sono davvero fastidiosi ma pure pericolosi..vorrei sapere di ciò che pensi tu...io mi torturo, per me non è morto" lo guardai col suo modo spavaldo e gli sorrisi.
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“Beh...” disse Bensuon ad Altea “... lo sai, io sono partito da Capomazda subito dopo la morte dell'Arciduca... non conosco i due pretendenti al suo seggio, ma qualcuno che dalla capitale è venuto qui per imbarcarsi mi ha parlato di due uomini rudi, ambiziosi e poco inclini alla lealtà...” la guardò negli occhi “... a te quel duca ha sempre fatto male, sai?” Ridendo appena. “Voglio dire... l'hai idealizzato da sempre ed ora credi sia ancora vivo... ma secondo te perchè dovrebbe starsene nascosto mentre qualcun altro si contende il suo potere? Deve essere un idiota allora.” Scosse il capo. “E' morto, Altea. Mettiti l'anima in pace. E' morto e non tornerà.”
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"Si so pure tu te ne sei andato come me dopo la morte...a me hanno fatto ritornare con un imbroglio e dopo una cena coi signorotti mi sono nauseata".
Ascoltai le ultime parole di Bensuon e sorrisi appena.."Si..mi ha fatto male..mi ha preso la anima..la notte..io..non riesco a dormire, mi tormenta pur nel sogno e quella Gioia dei Taddei..non sono pazza. Io ho il sospetto.."abbassai la voce "chi sta ora a Corte gli abbia tirato un tranello..si..e forse lui si sia salvato ma è nascosto..o lui stesso abbia inventato qualcosa scoprendo ciò che avveniva..e Mia Amata..scomparsa? O si trova con Guisgard?" lo guardai nei suoi occhi nocciola. |
Non ascoltai le parole del prete, e me ne andai.
Appena mi aveva riconosciuto, aveva dimenticato la cortesia. "Nel peggiore dei casi.." Con un sorriso triste ad Ammone "Resterà vicino alla sua ocarina..." Mentre asciugavo una lacrima ribelle. Nel migliore, avrebbe saputo che ero più vicina di quanto pensasse. "Andiamo..." Sorrisi appena "Torniamo dai visionari.." cercando di sorridere. |
Bensuon scosse il capo a quelle parole di Altea.
“Ascolta, Altea...” disse prendendole le mani, come a volerla far ragionare “... è morto... non ha senso... non ha senso il contrario... perchè nascondersi? I due pretendenti sono giunti solo dopo la sua morte, dunque egli prima non correva rischi... e non vi erano guerre in atto... come vedi allora non c'era motivo di scappare e nascondersi... è morto, Altea... devi voltare pagina e dimenticare questa storia... ma poi” sorridendo con la solita sicurezza nel suo fascino “mi dici cosa ci trovavi in lui? Era solo il presuntuoso rampollo di una nobile famiglia.” |
Clio ed Amone salirono in sella ai loro cavalli per ritornare dagli uomini del Patto della Civetta.
In quel momento la porta della cappella si aprì lentamente alle loro spalle e Don Nicola restò a fissarli, protetto dalla penombra. Poi si chinò e raccolse il pugnale. Ma in quello stesso istante, corroso da mesi di solitudine e dolore, turbato dalle lacrime di Clio e arrabbiato dall'indifferenza del prete, Ammone, come travolto da impeto d'ira, arrestò improvvisamente il suo cavallo, smontò e corse gridando verso la cappella. E Don Nicola, sorpreso, non fece in tempo a chiuderla. “Non è Cristiano tutto ciò...” disse ansimando per la rabbia l'omone “... non è Cristiano trattarci così... siete un prete!” Gridò al religioso. |
"Appunto..sono arrivati dopo lui..perchè il loro piano ha funzionato..e qualcuno lo ha tradito e ha dovuto scappare? O lo hanno imprigionato?" sospirai.."Cosa provavo per lui..mi vedevi come lo guardavo..no, lui non era un rampollo di famiglia..era spontaneo, generoso...quella allegria ma velata dal mistero e poi assieme ci divertivamo molto..non so..non si può spiegare..stavo tremendamente bene quando ero con lui".
Gli misi una mano sulla sua.."Quindi non vuoi aiutarmi a scoprire se i miei sospetti sono giusti? Mi fidavo di te..magari fuori ti convinco" gli dissi facendogli l'occhiolino. |
Camminavo, guardando lontano, in balia di quella velata malinconia, quando d'un tratto, Ammone si fermò, scese da cavallo, e iniziò a correre verso il prete che se ne stava immobile sulla soglia.
Lo fissai incredula, poi fermai a mia volta il cavallo e lo rincorsi. "Ammone.." urlai "Lascia stare... non ne vale la pena...". |
Bensuon ascoltò Altea.
“Mah...” disse poi perplesso “... mettiamo che tu abbia ragione... mettiamo che siano stati i due pretendenti al ducato a volerlo fuori dai giochi... ma perchè allora tenerlo nascosto? Perchè non ucciderlo? Sarebbe stato sempre un pericolo per loro se fosse rimasto in vita... vedi che non ha senso?” |
“Ma fatemi capire...” disse Don Nicola a Clio e ad Ammone “... voi davvero pensate che io nasconda fantasmi qui? Davvero credete che in giro ci sia qualcuno che tutti credono morto e che invece è vivo e vegeto? E che io sia complice di questa farsa? Questo credete?”
“Io non so più a cosa credere...” mormorò l'omone. “Voi siete pazzi.” Scuotendo il capo il religioso. “Sapete quante ocarine esistono al mondo? E quanti uomini sanno suonarle? Voi siete proprio folli.” |
"Forse perchè Guisgard serve ancora visto ha regnato fino ora...per i loro intenti, perchè sa molte cose su Capomazda e la diplomazia..perchè quelli sono grezzi..non sanno nemmeno a chi rivolgersi per un atto notarile a mio parere..ah..molti smentiscono ma vogliono vendere di nascosto tutti i beni dei Taddei...odiano i Taddei, ho visto pantomime su di loro...perchè tanto odio..sadismo direi..ero con quel Priore e stavamo quasi scoprendo qualcosa proprio sulla notte della morte..un ombra e una strana impronta proprio dove dicono sia morto..quelli lo potrebbero anche solo imprigionare per il gusto di torturarlo" dissi con rabbia.
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