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"Ismael non esce...non esce..nemmeno Ahmed e Carjan" dissi abbracciando Korshid mentre una lacrima scendeva al pensiero di Amina, la mia dolce ancella che mi aveva curata fin dal primo giorno della mia nascita..."Potrebbe essere stata una fatalità..o no..ma se è stato fatto da quegli uomini di Imperion...qualcuno dall' Alto saprà dare loro ciò che meritano e a noi giustizia".
Presi il mio velo e dopo averlo imbevuto nell' acqua mi avvicinai a quel rogo..."Ismael, Ahmed, Carjan, Ahmed, Amir...siete vivi?" ormai non vedevo che fumo e fiamme. Mi sedetti ma udii dei rumori di cavalli dalla boscaglia..."E' stato Dension..si lui e i suoi uomini" pensai piena di rabbia.."Korshid, tu guarda degli altri...io devo controllare una cosa ma starò attenta..vado nella boscaglia, ho sentito rumori di zoccoli e ho un sospetto..". Presi Shamir, che fortunatamente era salvo e conosciuto come tra il più forte e veloce cavallo del regno e appartenuto a Nathan, e velocemente mi addentrai nella boscaglia seguendo delle tracce di cavalli, Shamir correva veloce.."Non mi devo arrischiare troppo, solo devo vedere se sono loro..per sapere se i miei dubbi sono veri..se cosi è...sarete tra i miei nemici insieme a quelli di Abrham". |
“Andate in camera...” disse de Gur dopo aver risposto a quel bacio offrendo ad Elisabeth le sue labbra ardenti “...vi farò servire là la cena...”
La donna allora tornò nella sua stanza e restò davanti allo specchio. Ma mentre era in preda ad inquietudini e dubbi, la sua immagine riflessa sembrò come mutare. Era sempre lei, ma qualcosa nel suo sguardo parve cambiare. “Amica mia...” ridendo l'immagine “... ah, ti vedo turbata... ma non dovresti, sai? Sei tu che muovi i fili... sei tu la maestra, la padrona del castello e tu fai le regole del gioco... un gioco estremamente eccitante e soddisfacente...” In quel momento qualcuno bussò alla porta. Era il nano con la cena per Elisabeth. |
Ero preda dei miei pensieri, e non li vidi arrivare.
Avevano sentito tutto? No, non c'era Froster dietro tutto quello. Sorrisi, mostrandomi sorpresa e felice. "Oh.." Con gli occhi lucenti "Voi avete.. Davvero? Ma.. Mi avete letto nel pensiero, ve l'avrei chiesto io.." Sorrisi "Sapete addirittura anticipare i miei desideri... Siete incredibile, grazie..è una splendida idea.. Anche perché, mio cugino pare desideri sposarsi... Dunque dovrò fargli conoscere le più belle fanciulle del regno, no? Anche perché a quanto pare ha conosciuto donne di tutti i tipi, quindi non dobbiamo far sfigurare quelle di Lortena..". Sorrisi "Comunque si, abbiamo fatto un giro tra i ricordi, anche se in verità ricorda ben poco di questa terra.." scossi la testa "Come dargli torto.. pare che si sia abituato alla vita mondana, con i suoi sfarzi, le sue belle donne, ambienti raffinati e libertini..". |
Era lì nello specchio...Dio com'era bella...era vero eravamo gemelle.....ma c'era molto di diverso.....lei era così focosa e sicura...era la verità...era la padrona del Castello......rimasi imbambolata.......ripetendo ad alta voce...chi io ...la padrona...il gioco...un gioco.....perverso....certo ....potevo andare via ma avevo scelto di rimanere.....saltai per aria quando bussando alla porta..il nano entrò col vassoio..........la cena....mi ero dimenticata che ogni tanto dovevo mangiare ...avevo solo bevuto vino......c'era ancora quella bottiglia rosso sangue sul vassoio......".......Mettete il vassoio sul tavolo.......... prima di andar via....ditemi.........vi faccio paura ?........Voi pensate che io..possa essere Lei....." e nel dire questo riempii il bicchiere dell' elisir......aveva il colore di rubini che avevo al collo............".......Dite al Barone che lo attendo.......non amo cenare da sola......".............
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“Già...” disse annuendo Guisgard a quelle parole di Clio, fissando però Froster “... pare che mi sia troppo abituato alla vita mondana, agli sfarzi e alle ragazze gentili e passionali...” con sarcasmo “... ma mia cugina ce la sta mettendo tutta per riportarmi alle vecchie e care atmosfere di Lortena, dove il dovere e il rigore sono all'ordine del giorno...”
“Eh, la nostra lady Clio è ragazza dalle straordinarie qualità!” Ridendo Froster. “Non ne dubito.” Fece l'impostore. “E sono certo che avrà saputo conquistare il vostro cuore proprio facendo mostra di queste sue qualità.” Guardando per un attimo la ragazza. “Ora perdonatemi, signori... ma temo di dovermi ritirare... come ha detto mia cugina, ormai non sono più abituato agli usi di una corte e credo sarà meglio vada a riposare... i miei omaggi...” mostrando un lieve inchino “... grazie di tutto, cara cugina...” rivolgendosi freddamente a Clio, per poi andare via. E mentre si allontanava Froster e Lhar si scambiarono un'occhiata divertita. “E sia...” il tiranno a Clio “... preparate dunque la lista degli invitati per la nostra cena di benvenuto, mia cara.” |
Altea, nonostante Korshid che continuava a chiamarla, prese il cavallo e galoppò nella boscaglia.
Cavalcò per un po', convinta di udire dei rumori. Ma ad un certo punto un profondo silenzio piombò intorno a lei. E poi il buio. Ovunque le tenebre sembravano aver potestà su tutte le cose. E si ritrovò sola. Forse davvero qualcuno era fuggito nella boscaglia, o chissà, erano solo spettri. Spettri di quelle innocenti vittime che lamentavano la loro triste fine. Poi ad un tratto dei rumori. Si voltò di scatto e vide la locanda che bruciava in lontananza crollare ormai consumata dalle fiamme. |
Tutti annuirono a quelle parole di Grazia.
“Si, credo sia la cosa migliore...” disse Carolon “... dopotutto, non essendoci locande nei paraggi, non possiamo certo accamparci lungo il sentiero... avanti, dirigiamoci verso quel castello.” Ordinò ai suoi. Il carrozzone prese così la direzione di quel castello. Ma quando giunse ai piedi dell'altura su cui sorgeva il maniero, davanti ad esso apparve una singolare scena. Tre cavalieri discutevano con toni accesi fra loro. “Io dico si tratta di una rosa!” Esclamò il primo. “Vi sbagliate!” Scuotendo il capo il secondo. “Non può che essere un'orchidea!” “Vi ingannate entrambi!” Sentenziò il terzo. “Sono certo si tratti di una margherita!” E presero a litigare animatamente. Poco distante dai tre cavalieri stavano, seduti sotto ad un pino, tre scudieri. Il carrozzone si fermò e Arwin scese, per poi avvicinarsi ai tre scudieri. “Chi sono quei tre cavalieri?” Chiese loro. “Sono i nostri padroni.” Rispose uno dei tre scudieri. “E perchè mai litigano in modo così forte?” Domandò Arwyn. “Oh, per una questione che non riguarda le cose mortali, messere...” fissandolo lo scudiero “... e vi sconsiglio di disturbarli...” |
“Milady...” disse il nano ad Elisabeth “... voi fare paura? Tutt'altro...” sorridendo “... guardatevi...” indicando lo specchio “... tutto causate, fuorché paura... affascinate, provocate, seducete, eccitate...” arrossendo il nano “... non credo esista uomo che possa resistervi, signora...”
E infatti la sua immagine si rifletteva nello specchio in tutta la sua sensuale bellezza. Poi il nano mostrò un inchino ed uscì. Poco dopo giunse il barone. Aveva indosso la sua uniforme, di un splendido blu, ricami d'oro e bottoni laccati. E poi lunghi pantaloni bianchi ed aderenti che finivano in alti e lucidi stivali di cuoio. Il suo sguardo però era cupo. Si avvicinò al vassoio e lo scoprì. “Fagiano con crema di verdure...” guardando il cibo “... omelette con formaggio appena dorato, vivacizzata da una carezza di cannella ed accompagnata da purea di cipolline... ottimo vino...” stappando poi una bottiglia “... e naturalmente non può mancare della frutta di stagione che tanto amava lady Symoin per combattere la calura dei caldi pomeriggi estivi...” aggiunse fissandola. http://www.quizz.biz/uploads/quizz/389478/17_qv2q9.jpg |
Sorrisi a Froster.
"Dovere e rigore.. Esagerato, intendevo dire che il nostro è un ambiente semplice.." Candidamente. Così, lasciai il giardino per tornare nelle mie stanze e preparare i festeggiamenti. Passi velocemente al tempio, per aggiornare Roland e metterlo al corrente dei miei sospetti, se quello che credevo Imone era davvero una spia di Imperion, dovevamo stare molto attenti. Anche perché, pensai, poteva andare peggio. Se fosse stato credibile, se si fosse comportato come Imone, probabilmente mi sarei esposta molto di più, magari gli avrei anche parlato dei Lupi. Rabbrividii. Non mi sarei mai perdonata una leggerezza simile. Ma era comunque un piano geniale. Io stessa avrei voluto conoscere la debolezza di Musain, a patto che ne avesse, e sfruttarla a mio vantaggio. La mia debolezza era la mia famiglia, e la sete di vendetta. Cercai in tutti in modi di distrarmi coi preparativi, di non pensare. Ma era difficile. Se quello non era Imone, continuavo a tormentarmi, che fine aveva fatto mio cugino? Perché quell'uomo aveva la sua spada e il diario? Lo aveva ucciso lui? L'avevano seppellito, o giaceva in mezzo ad una strada? E se lo avessero buttato in mare? Mandai inviti, parlai del menù e delle piccolezze quotidiane. Poi, finalmente, mi presi un po' di tempo per me. Cercai di riposarmi un po', e poi mi preparai per la cena. Sperai che l'acqua profumata del bagno potesse togliere anche il dolore, ma era una speranza vana e lo sapevo. L'idea della festa non mi attraeva, avrei visto tutti quelli che avevano appoggiato Froster invece di resistere. Ma avevo invitato anche qualche amica che non vedevo da molto, sperai che almeno la loro presenza avrebbe alleggerito la serata. Indossai un fresco abito di sera nera, sfarzoso ed elegante, con dettagli in ametista. Ero pur sempre la padrona di casa, non potevo sfigurare davanti alle altre dame. Mi lasciai acconciare i capelli docilmente. Guardai la mia immagine nello specchio, mentre le parole dell'uomo mi rimbombavano in testa. Aveva ragione, ero piena di rabbia e odio. "Non sono sempre stata così" mormorai, come se potesse sentirmi. Una fitta mi attraversò, ricordando la Clio solare di un tempo. Aprii un piccolo scrigno e ne estrassi una collana, non molto sfarzosa, sottilissimi fili d'argento sostenevano un'ametista lasciata grezza. La sfiorai dolcemente. Era il suo regalo per il mio diciottesimo compleanno. Avevo sperato fino all'ultimo che gli dessero una licenza per la festa, ma non fu così. "Ma se la indosserai, mi porterai con te.." Diceva il biglietto. La sfiorai dolcemente "Sarai sempre con me.." Sussurrai. Ero pronta, raggiunsi le mie dame "Vogliamo andare?". |
Il nero cavallo si fermò di colpò ma dall' altra parte arrivava fumo dalla locanda...ormai era diventata un falò, una grande torcia e scesi da Shamir e ritornai indietro lentamente, rischiarata dalla luce del fuoco..accarezzavo il fido cavallo, era innervosito e scalpitava.
Vi era gente attorno, forse erano venuto in soccorso ma ormai tutto era crollato...chiusi gli occhi piano...per un attimo immaginai la mia vita in quel posto..sola..cosa avrei fatto? Aveva ragione Carjan, aveva previsto disgrazia e morte su di noi..potevo io per la mia ragione permettere loro rischiassero la vita per me? No...se fossero stati vivi sarebbero tornati al sicuro ad Amoros..e io avrei proseguito sola, o forse con Ismael se ancora era vivo..aprii gli occhi e cercai i volti del mio seguito...dei miei amici. |
Clio aveva incontrato Roland al tempio, rivelando al falso sacerdote i suoi sospetti circa l'identità di Imone.
E Roland si era mostrato molto turbato da tutto ciò, condividendo in parte i sospetti della ragazza su suo cugino e la possibilità che potesse davvero trattarsi di una spia di Imperion. I due poi si separarono e Clio cominciò ad occuparsi della festa che si sarebbe tenuta quella sera alla rocca. Froster era rimasto favorevolmente colpito da Imone. Il giovane Marsin, infatti, si era dimostrato un damerino imbelle, una sorta di libertino poco incline ad occuparsi di politica e dunque niente affatto pericoloso per i giochi di potere mossi dal tiranno. Per questo voleva usare la sua presenza a Lortena a fini propagandistici. Aveva così diffuso in tutta la capitale la notizia di quella festa e la sua volontà di voler accogliere Imone a braccia aperte, rafforzando così il suo ruolo di legittimo discendente dei Marsin alla guida della contea. “Mia cara, siete assolutamente splendida.” Disse Froster a Clio, circondata dalle sue dame di compagnia. “E ditemi, come procedono i preparativi? Ah, non vi ho detto che ci sarà molta più gente del previsto. Infatti ho voluto omaggiare in modo degno il ritorno di vostro cugino a Lortena.” “E quel giovane lo merita in pieno.” Aggiunse Lhar sorridendo. Intanto, nella sua stanza, Guisgard era preda di inquietudini, dubbi e paure. “Ormai sospetta di me...” fra se e se “... Clio non impiegherà molto a scoprire la verità... per questo non ne ha ancora parlato con Froster...” scosse il capo “... devo attendermi altri tranelli e giochi di parole al prossimo incontro e tutto per farmi tradire... sono stato un illuso a pensare di riuscire a darla a bere a tutti qui... devo andarmene da questa città... e presto...” Decise allora di uscire e raggiunse un angolo appartato del giardino. E qui riprese a fantasticare circa il modo di lasciare quel luogo, fino a quando, stanco di pensare, tirò fuori da una tasca la sua ocarina e cominciò a suonarla per distrarsi. “Oh, che musica malinconica...” all'improvviso una voce. Guisgard smise di suonare e si voltò di scatto. “Chi è così malinconico oggi?” Chiese il vecchio Euntreo. “Io, amico mio...” mormorò l'impostore. “Voi, signore?” “Già...” “Non sapevo della vostra passione per l'ocarina...” “Ottimo orecchio.” Sorrise Guisgard. “Eh, gli occhi mi hanno tradito, ma l'udito è ancora buono.” Ridendo il servitore. “Ho imparato a suonarla all'accademia...” “Lo immaginavo.” Sorridendo Euntreo. “Ma cosa vi angustia così?” “Tante cose...” fece il fuggitivo “... vorrei tante cose... e ora come ora saper tirare di spada...” “Oh, bella!” Esclamò Euntreo. “Il miglior spadaccino di Lortena vuole imparare ad usare la spada!” “Sono anni ormai che non mi esercito...” Euntreo rise piano. |
Mi specchiai...e come in un'antica favola...lo specchio riflesse non la mia anima.....ma quella donna ....che sembrava sbocciare ..come un fiore protetto per anni e di colpo esposto al sole.............senti' il nano andar via...e senti' raggiungermi una grande malinconia......pensavo a mio fratello e alla terra che avevo abbandonato per cercare le mie radici.......avevo trovato dei ruderi e l'uomo della notte....istintivamente andai alla sacca.......l'apri' ed uscii il bianco mantello....la spada...e l'adagiai sul letto.....presi il libro dei salmi.....da quando ero arrivata in quella terra non recitavo più durante le ore....e questo mi mancava..........mi inginocchiai......e con il libro tra le mani cominciai a recitare i salmi...era ormai il vespro........ero talmente immersa nella preghiera che quando sentii il rumore di passi ben marcati e l'aprirsi della porta ...feci appena in tempo.....per poggiare tutto sotto il letto...mi alzai di scatto........e rimasi ferma accanto al letto......era De Gur....aveva cambiato divisa....era ...era da bloccare il fiato.....ma il suo sguardo non era dolce ....era cupo...era inquisitore........mi guardo'solo per un istante.....ma un uomo come lui...non aveva bisogno di ore..per scrutare ogni cosa ed ogni persona che era in quella stanza.........elenco' con esperienza e dovizia ogni piatto di quel vassoio.....era tutto perfetto per Lady Symoin...e pèr me.. ?..la rividi era lì nello specchio.......seguiva la figura di lui.....con occhi pieni di passione......e quando guardò me....mi chiese come un'aiuto....dovevo stargli accanto lei non era stata in grado di farlo......" Credo che sia una cena......degna di una gran donna........io ero abituata a mangiare un cibo...diverso forse meno raffinato............" mi avvicinai al tavolo...e presi una forchetta........raccolsi della purea di cipolle....e me la portai alla bocca...l'assaporai ad occhi chiusi...e poi feci con lui la stessa cosa....." E' delicato ...e molto dolce.....l'amate ancora....e l'amate tanto......."...poggiai la mia mano sul suo cuore......" Vi batte molto forte il cuore...."......presi la sua mano e la poggiai sul mio petto...." batte anche il mio.....forse e' lady Symoin che mi sta chiedendo.....di fare per lei qualcosa che lei non e' riuscita a fare..."....
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Altea corse verso la locanda, ridotta a quel punto in un cumulo di macerie ardenti.
Ormai era mattino e finalmente le tristi tenebre di quella notte si erano dissolte. E nel raggiungere i resti della locanda, la principessa trovò, rattristati e disperati, Ismael e Korshid. Lui allora alzò il capo e la vide. “Altezza...” disse “... nessun altro si è salvato dall'incendio... nessun altro...” chinando il capo. Korshid invece continuava a piangere. Ad un tratto, però, udirono dei rumori lungo la strada. Poco dopo apparve una signorile carrozza che si fermò proprio davanti alle macerie carbonizzate della locanda. |
Sorrisi a Froster.
"Oh, ma che splendida idea.." cinguettai "I preparativi vanno benissimo.. i cuochi lavorano incessantemente, e il vino dell'annata passata è stato portato al castello.. ho ingaggiato anche una compagnia di musicisti, se ci sarà più gente del previsto magari non ci sarà spazio per ballare, ma se avremo un cielo stellato si potrà sempre usare il giardino, no?". Saranno tutti lì, pensai, a parte Dension, e forse potevamo sfruttare il clima festoso per togliere i cadaveri dalla piazza, ma dovevamo stare attenti. "Non ho più visto messer Dension, sarà presente anche lui alla cena, che voi sappiate?" scossi la testa ridendo "Non ci crederete mai, ma ha detto di non aver mai assaggiato il nostro vino, e gli ho riservato una bottiglia di una delle migliori cantine.. Penso che faccia bene ai nostri nuovi alleati conoscere le meraviglie della nostra terra.." sorrisi "Non mi intenderò di politica, ma so trattare bene un ospite di riguardo..". |
Le nuvole di fumo sparirono, pure le fiamme..quell' Inferno sembrava svanire...e vidi loro..Ismael e Korshid, alle parole di Ismael abbracciai Korshid e piansi i nostri amati Ahmed, Carjan e le guardie e la dolce Amina, ci inginocchiammo e cosi iniziammo una leggera litania in arabo per pregare i nostri morti.
"Andatevene...è colpa mia..lo aveva visto Carjan..morte su noi..ha visto pure gli uomini di Imperion, proseguirò sola...non voglio più che nessuno rischi per me". Una carrozza si fermò e mi voltai.."Chi è che si ferma a vedere questo scempio? Non è uno spettacolo divertente" dissi in tono seccato tra le lacrime. |
Elisabeth portò la mano del barone sul suo petto e l'uomo sentì sul suo palmo la vellutata e morbida pelle della donna.
E con le dita lui poteva avvertire perfettamente la forma di quei seni che l'abbondante e generosa scollatura lasciava in buona parte scoperti. Gli occhi di de Gur finirono in quelli di lei. Erano occhi penetranti, invadenti, bramosi. Occhi che scrutavano i suoi, che indagavano, che a momenti apparivano eroticamente complici. Quella mano prese allora ad accarezzare piano e a lungo il petto di Elisabeth. “Voi parlate sempre di lei...” disse piano “... quasi fosse un fantasma che vi tormenta... ma chi siete in realtà? Chi è davvero Elisabeth? E cosa cercate qui?” Ad un tratto la porta si aprì e de Gur tolse subito la mano dal petto della donna. “Oh, perdonate, signore...” restando sulla soglia Panergeys “...non pensavo di trovarvi qui... credevo ci fosse solo madama...” |
“Purtroppo” disse all'improvviso Musain, giungendo in quel momento nella sala e interrompendo così Clio “messer Dension non sarà tra gli ospiti per la festa. Questioni importanti mi hanno spinto ad inviarlo nella capitale.” Sorrise enigmatico. “Ma non temete, avrà modo di assaggiare il vostro vino e anche tutte le altre meraviglie di questa terra.” Fissando la ragazza.
“Benissimo!” Ridendo Froster. “Ma dov'è il nostro ospite d'onore?” Si voltò verso una delle dame di Clio. “Andate a chiamarlo nella sua stanza, presto.” “Si, milord...” fece la dama, per poi andare. Ritornò però poco dopo meravigliata. “Milord...” a Froster “... messer Imone non è nella sua camera...” “Oh bella!” Sorpreso il tiranno. “E dov'è?” “Magari a cogliere fiori!” Ironico Lhar. |
“Non siete sciocca, Altezza...” disse Ismael ad Altea “... noi non vi abbandoneremo e condivideremo insieme lo stesso Destino.”
Intanto quella signorile carrozza si era appena fermata davanti ai resti di quell'incendio. Il cocchiere saltò giù ed aprì subito lo sportellino della vettura, permettendo così a colui che era al suo interno di scendere. “Questa era l'unica locanda lungo la strada prima di entrare nella capitale...” disse Oxuid guardando quel desolante spettacolo “... vorrà dire che tireremo diritto fino in città. I cavalli riposeranno alla rocca. Del resto Musain mi attende...” guardò poi Altea ed i suoi due servitori “... cosa è accaduto qui? Come mai la locanda è finita in questo modo?” |
"Oh, peccato.." sorrisi a Musain "Lo terrò per un'altra occasione, allora..".
Linsa tornò dalla camera di Imone senza aver concluso niente. "Andrò a cercarlo io.." sorrisi "Signori, con permesso..". Lasciai così la sala, ma prima di andare a cercare veramente Imone, andai nella sua stanza. Lui non c'era, era il momento perfetto. Entrai di soppiatto, senza fare rumore. Per un istante mi passò per la testa l'idea di frugare tra la sua roba. Ma non era da me spingermi tanto in basso. Mi inginocchiai davanti al baule e presi la spada, sparendo poi dietro un passaggio segreto che mi portò alla mia camera. Era così che Imone sgattaiolava da me, o io da lui, da piccoli. Stavamo svegli notti intere a leggere avventure o a inventarne di nostre. Mi si strinse il cuore, ma sapevo che lì non era al sicuro. Le mie dame lo avevano cercato nel castello, io uscii in giardino, chiedendomi dove si fosse cacciato. |
rimasi con la mano ferma sul suo petto mentre la sua accarezzava morbida la mia pelle....indugiava avida sul mio seno...sentivo le mie vene pulsare....mentre guardavo i suoi occhi che cercavano scavare una verità sepolta senza sapere ne dove e ne quando.....le sue parole arrivarono alle mie orecchie supplichevoli e dure....forzando la mia mente a dire...la verità ad un uomo che soffriva........" Io...Io....sono finita..qui non so per quale motivo...e' stato solo un caso e non so se benedirlo o maledirlo....ho visto Symoin...ma ho visto Elisabeth...perchè così uguali e perchè lei si impossessa di me......sarà assurdo per voi comprenderlo...ma tra me e lei c'e' una differenza grande quanto il mondo....eppure ha voluto che io la riportassi da voi......mi chiesto di amarvi...mi ha chiesto di essere talmente donna...da riportarvi agli antichi splendori........io...."....ci staccammo immediatamente......Panergeys..senza bussare....fece il suo ingresso.......
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Guardai l' uomo..udii le sue parole incomprensibili..la rocca...e Musain, poi l' uomo mi guardò..alzati Altea...trova la tua dignità sei una Principessa Araba..la Principessa di Setareh.
Mi avvicinai a lui, dando uno sguardo di intesa a Korshid e Ismael..."I miei omaggi messere..vorrei sapere pure io cosa sia successo..permettete" dissi allungando la mano verso il suo volto.."Sono la Principessa Altea, sovrana futura del Regno di Setareh e alloggiavo col mio seguito in questa locanda...non so cosa è successo, del mio seguito sono rimasti solo questa donna e il mio capoguardia, gli altri sono morti tutti...siamo vivi per miracolo". |
Clio uscì in giardino in cerca di suo cugino.
Vagò per un po' senza trovarlo, fino a quando una voce attirò la sua attenzione. “Heron de Valvoren...” disse Euntreo e solo questo riuscì ad udire Clio arrivando, nulla di ciò detto in precedenza. “Chi è?” Chiese Guisgard al vecchio servitore. “Un eccellente maestro di spada.” Rispose questi. “Ed è in gamba?” “Oh, il migliore che io sappia.” “E accetterà di darmi lezioni?” “E' difficile a dirsi.” “Perchè mai?” Fissandolo Guisgard. “Perchè si è ritirato a vita privata ormai...” mormorò il vecchio “... ma chissà... è un uomo assai singolare per certi aspetti...” Guisgard sorrise. “Magari lo convincerò col mio fascino da bravo ragazzo, no?” Euntreo rise annuendo. In quel momento Guisgard si accorse di Clio ed il suo volto tornò cupo. http://www.thecinemasource.com/movie...mes_Franco.jpg |
“Si...” disse de Gur a Panergeys “... mangerò nella camera di madama... non credo ci occorra altro... grazie, Panergeys... potete ritirarvi.”
La donna mostrò un inchino ed uscì. Il barone allora riempì due bicchieri di vino, offrendone poi uno ad Elisabeth. “La somiglianza esteriore” fissandola “è ben poca cosa se non viene poi supportata da un'indole affine... ci sono alcune specie di bacche che si somigliano in tutto e per tutto, persino nel sapore... eppure una è velenosissima, mentre l'altra è innocua... tuttavia è la prima ad essere ricercata dagli erboristi, dai medici e persino dai negromanti per via della sua infallibile tossina...” sorseggiò del vino “... sta a voi decidere cosa essere... se la bacca velenosa, eppure così preziosa, oppure quella innocua, ma insignificante...” con occhi indagatori. |
“I miei omaggi, Altezza...” disse Oxuid ad Altea “... il mio nome è Oxuid è sono l'ambasciatore di Imperion qui a Lortena...” guardò i resti della locanda “... un incendio dunque... immagino sia molto più frequente di quanto non si pensi, visto le fatiscenti abitazioni che si incontrano lungo il cammino...” alzò gli occhi al cielo “... il tempo minaccia pioggia e presto spegnerà il tutto, disperdendo il fumo... è comunque una fortuna che almeno voi ed i vostri due servitori siate riusciti a scampare alla morte... io sono diretto nella capitale e se volete posso offrirvi un passaggio fino a là...”
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Ah, ecco dov'era.
Heron de Valvoren? Mi trattenni dal dirgli che il miglior maestro di scherma sava imputridendo in piazza. Basta esporti. Ma mi hanno mandato pure uno che davvero non sa combattere? Beh, allora magari Musain sospetta che io simpatizzi con i ribelli ma mi ritiene innocua. Meglio così. "C'è una festa in tuo onore.." Dissi, senza tradire emozioni "Sei atteso alla rocca..". Mi avvicinai poi ad Euntreo. "Ho dato disposizioni perché ti vengano serviti i nostri stessi piatti.." Dolcemente "Penserà a tutto Kya, pare che ami ascoltare le tue storie, e non le do torto..." Sorrisi, anche se non poteva vedermi. "Signori.. Con permesso..." Salutai e tornai sui miei passi. |
Licenziata Panergeys,De Gur mi offrì del vino.....si dalle sue mani la coppa......e ascoltai le sue parole......potevo essere una perla rara o una nullità........." E' capitato che nella mia vita io abbia ucciso...ma mi e' capitato spesso di aver salvato vite......mi sono chiesta perchè io sia qui.....forse io sono quella bacca velenosa....che può salvare la vostra vita.........".......involontariamente il bicchiere colmo di vino scivolò nella mia scollatura..... posai allora il bicchiere sul tavolo e tolsi il vestito.......facendolo scivolare ai miei piedi........." il vestito umido mi dà fastidio.......ho la pelle molto sensibile........vorrete scusarmi....se ceno in vestaglia......"......con addosso solo la collana di pietre preziose...presi la vestaglia di raso...che era sul letto....strinsi la cinta ai fianchi....." credo che dovremmo iniziare prima che si freddi ".....
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Rimasi senza parole..ambasciatore di Imperion...lasciai scivolare la mia mano dalla sua.."Siete davvero gentile..scusate vado a dare ordini al mio seguito".
Mi avvicinai a Korshid e Ismael e parlai in arabo.."Allora..abbiamo bisogno di un passaggio..e poi siamo senza cavalli..abbiamo solo Shamir che cavalcherà Ismael e poi gli chiederemo di lasciarci nella foresta, inventeremo abbiamo una piccola dimora laggiù..mentre andremo poi da Solone, lui ci aiuterà..ora sono certa ci aiuterà e poi andremo a trovare la Torre dei Quattro Semi...e forse Solone ci saprà dare qualche indizio su questo incendio..ricordate mio padre, il re, diceva sempre non temere mai il tuo nemico, a volte scendi a patti perchè potrai usarlo..d'altronde pure il Saladino andò a patti no?". Ritornai da quell' uomo.."Messer Oxuid, accettiamo la vostra proposta, siamo senza cavalli pure...e non sapremmo come muoverci..anche se la nostra carrozza ha, fortunatamente, i nostri bagagli ed è rimasta intatta perchè lontana ma i cavalli sono fuggiti per lo spavento...però, gentilmente..noi abbiamo una piccola dimora nella boscaglia..potete lasciarci là, sapete noi Orientali sappiamo tenerci lontano dalla vita..se per voi non è un problema, e poi potrete continuare il vostro viaggio nella capitale". sorrisi...pagherete tu e tutti i tuoi uomini un giorno. |
Guisgard non disse nulla a Clio, limitandosi a fissarla.
E restò in silenzio anche nel vederla andare via. “Beh...” disse ad Euntreo “... temo di dover andare...” “Non siete felice di una festa in vostro onore?” Chiese il vecchio cieco. “Ne farei decisamente a meno...” mormorò l'impostore “... sarò contornato di estranei...” “Che cosa brutta avete detto.” “E' la verità, amico mio...” “Ma è casa vostra.” “Una volta forse...” scuotendo il capo Guisgard “... ma ora non più... forse c'è un tempo oltre il quale un uomo non può più reclamare il suo passato...” “Oh, sciocchezze!” Esclamò Euntreo. “Siete giovane e la vita vi sarà amica!” Guisgard sorrise. “Lo spero...” dandogli la mano. Poi ebbe una folgorazione. Intanto, Clio era ritornata nella sala. “Allora?” Guardandola Froster. “Dov'è il nostro ospite d'onore? L'avete trovato?” |
De Gur restò sorpreso.
Quella meravigliosa visione, Elisabeth nuda davanti a lui, con tutto il suo bellissimo corpo in mostra, fu un attimo. Un attimo in cui si mostrò e poi si ricoprì con quella vestaglia di raso. “Noto che quella collana vi sta benissimo...” disse senza smettere di fissarla “... ma su quel corpo nulla sfigurerebbe...” prese il cibo e lo dispose nei piatti “... vi prego, sedetevi pure qui, accanto a me...” con un cenno della mano “... ma ditemi... mi incuriosisce che vogliate salvarmi... e voi? Non temete per voi? Siete qui, sola con me... con un estraneo... cosa potrebbe impedirmi di farvi mia, come l'ultima delle mie schiave, ordinandovi di soddisfare ogni mio desiderio e capriccio?” |
“Non ho alcuna difficoltà a lasciarvi dove desiderate, Altezza...” disse Oxuid ad Altea “... ma mi sorprende come mai una donna come voi, giovane, ricca e bella, decida di non risiedere nella capitale... a mio modo di vedere la città è il luogo naturalmente più degno per ospitare una dama come voi. E sono certo che il signore di queste terre, Lord Froster, sarà lieto di poter conoscere una personalità come la vostra.”
Ma proprio in quel momento, lontano dalla carrozza, Ismael sentì dei rumori e poi un mormorio giungere poco distante dalle macerie della locanda. |
Sorrisi a Froster.
"Oh, si.. Era in giardino, l'ho avvisato che lo stiamo aspettando.." Sorrisi "È già arrivato qualcuno che devo salutare?". |
"Vedete milord...noi donne in Oriente, non ci facciamo notare molto, noi siamo diverse da quelle occidentali, io stessa porto il velo a volte, sembrerei strana alla gente quaggiù, e poi io amo la mia libertà ma non disdegno la ospitalità di questo Lord Froster..così si chiama il signore di Lortena?.." stupita...pensavo fossero i Marsin.
Ismael mi fece un cenno col capo prendendomi la mano e mi disse sentii un mormorio vicino le macerie. Vidi si avvicinò al luogo dove pure io udivo ora rumori e mi congedai un attimo da Oxuid per andare a vedere che succedeva. |
Mi lasciai andare accanto a lui.....e mi feci servire........guardai la sua figura elegante ....le sue dita affusolate......e il suo sorriso..........." La collana e' stupenda...e il vostro complimento non ha pari.........Siete un gentiluomo...De Gur......non fareste mai male ad una donna indifesa.......e poi...perchè farmi vostra e subito...quando potreste attendere.....e scoprire l'arte del corteggiamento....credetemi.....l'eccitazione e il piacere saranno cose assai diverse.....l'attesa paga sempre".....imboccai De Gur.......muovendo le mie labbra riproducendo i suoi stessi movimenti......ma mi bloccai di colpo.....io ero vergine....io non avevo mai conosciuto un uomo......
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“Certo, mia cara...” disse Froster a Clio “... stasera vi è la migliore società di Lortena, basta guardarsi intorno...”
“Clio!” All'improvviso una giovane voce. “Quanto tempo!” “Oh, la contessima Yolanda.” Sorridendo Froster. “Se non sbaglio eravate amiche di studi voi e lady Clio.” “Si, milord.” Con un inchino Yolanda. “Yolanda.” Avvicinandosi a lei una donna. “Ti ho detto che devi evitare dubbie compagnie.” “Ma, mamma...” “Contessa Magda.” Salutando quella donna il tiranno. “Non avete forse piacere che vostra figlia saluti lady Clio? Ella è la prima dama di Lortena, nonché la mia futura consorte.” “Conosco fin troppo bene lady Clio.” Freddamente Magda. “Sposa colui che ha messo fine al potere di suo padre. Disgustoso.” Froster la fissò. “Milord...” continuò Magda “... se ho accettato l'invito è per avere notizie di mio marito, il conte Otone. Non dimentico che è misteriosamente sparito dopo aver rivelato pubblicamente la sua opinione ostile verso il vostro governo.” “Milady...” con un finto sorriso Froster “... i miei uomini stanno facendo del loro meglio per trovare vostro marito... e spero di potervi dare buone notizie molto presto...” “Sappiamo entrambi che non ci saranno mai buone notizie su mio marito.” “Milady, stasera è festa e fingerò di non aver udito le vostre parole...” sempre col suo sorriso di circostanza Froster “... godetevi la festa...” Ma proprio in quel momento qualcuno entrò nella sala, attirando all'istante l'attenzione di tutti su di se. Era Guisgard e non era solo. Incredibilmente infatti e tra lo stupore generale, si era presentato insieme al vecchio Euntreo. “Forse avete commesso una leggerezza, messere...” gli disse ad un orecchio il vecchio servitore “... datemi retta, meglio che io esca...” “Sciocchezze.” Guisgard a lui. “Almeno stasera voglio avere una persona amica al mio fianco.” Salutando poi tutti i presenti. |
Ad un tratto, da un cumulo di tegole annerite e bruciacchiate, qualcosa cominciò a muoversi sotto gli occhi di Altea e di Ismael.
Un attimo dopo una piccola figura saltò fuori. “Finalmente...” disse Carjan completamente ricoperto di fuliggine “... un altro istante ancora e sarei morto... per fortuna conosco mille e una notte di rimedi contro ogni sorta di pericolo...” scosse il capo e si ripulì per quanto possibile i vestiti “... oh, Altezza...” fissando Altea “... siete salva, per fortuna... ed anche Ismael e Korshid... e gli altri dove sono?” |
De Gur si lasciava imboccare da Elisabeth, senza riuscire ad alzare gli occhi dalla sua figura.
Ormai l'atmosfera sensuale di quella stanza poteva quasi toccarsi con mano. “Siete brava...” disse il barone “... sembrate davvero... si, davvero lei...” E senza aggiungere altro de Gur si avvicinò al volto di Elisabeth e poi alle sue labbra, baciandola con passione e trasporto. Fu in bacio lungo, intenso, indomabile, ardente. E nel baciarla il barone la strinse con vigore a se. “No, cosa sto facendo...” lasciandola all'improvviso “... no... è folle tutto ciò... voi non siete lei... non potete essere lei... a meno che non vi abbia inviato il demonio per reclamare la mia anima...” Prese allora del vino per calmarsi. Ma poi lasciò cadere a terra il bicchiere e uscì di corsa dalla stanza. |
Fu una lenta danza...tra le luci calde delle candele...e il fruscio della seta.....il picchiettare della posata sul piatto....il rumore della bocca nell'assaporare il cibo...il lento deglutire....tutto era suono e tutto si trasformava in piacere.....
Lo vidi avvicinarsi non fu sorpresa la mia fu istinto...feci cadere la forchetta dalla mia mano mentre le sue labbra si impossessavano delle mie.......non riusciva a domare i suoi sensi ......facendo si che i miei lo seguissero ero intontita...presa risucchiata in vortice che non aveva odori , colori.....era un mondo a parte dove la forza si mescolava a dolcezza....ed il corpo aveva le sue urgenze......ma tutto questo fu interrotto bruscamente...fu uno strappo che non lasciava lembi precisi per poter essere ricucito....fui vorticosamente respinta in quella stanza.......caddi dalla sedia nel preciso momento in cui De Gur fu preso dal tormento ed abbandono a terra il suo bicchiere.........alcuni schizzi di vino imbrattarono la mia vestaglia.......una parte del cristallo penetrò la mia mano.....il sangue fluiva lieve rivolo fluviale....tra le tracce di rosso perduto ...il demonio.....che c'entra il demonio....la sua anima...ma che stava farneticando.....mi alzai....strappando il pezzo di vetro dalla mano......sentii dolore....ma non era nulla.....in confronto a quello che provavo......mi sentivo strana......guardai il vetro e vidi l'immagine di lei......lacrime formavano dei solchi profondi sul suo volto..........mi voltai di scatto presi il libro dei salmi e me lo portai al petto.....tra le lenzuola piansi e pregai...pregai perchè il nuovo giorno portasse via l'inferno |
Con sorpresa il mago Carjan uscì da quelle macerie..sorrisi..ma pensavo vi fosse pure Ahmed, ma non vi era traccia.."Carjan, mi stupivo un mago della vostra grandezza fosse rimasto morto sotto queste macerie..avevate ragione..avremmo conosciuto la disgrazia.." poi mi rabbuiai.."Purtroppo di Ahmed non vi sono tracce..nemmeno delle due guardie Hassan e Hamir..e Amina" ed ebbi una stretta al cuore "Siamo certi, lo ha visto Korshid..una trave le è caduta addosso uccidendola".
Poi mi volsi verso Ismael parlando sottovoce..."Che fare Ismael..e se Solone per punirci visto disse a te e Korshid non meritavamo la spada ed eravamo delle persone di basse livello non ci desse aiuto e ospitalità..noi dobbiamo rimanere a Lortena..dobbiamo andare in quella Torre dei Quattro Semi..hai sentito quell'uomo..il suo paggio disse questa era la unica locanda dove soggiornare..e dove andremo?". Pure Korshid si era avvicinata abbracciando Carjan e ascoltava pure lei..."Come ho detto noi non siamo simpatizzanti di questi uomini, però a noi non ci deve interessare la politica e ciò che avviene qui...andremo allora da questo..Frosten ha detto? Ma svolgeremo la nostra vita normale, saremo indifferenti a tutti..sfruttiamo questa opportunità per avere noi un vantaggio..in fondo a noi serve solo un punto dove alloggiare, poi dobbiamo cercare l'indizio alla torre...poi lasceremo Lortena, e mi raccomando..non una parola, stavolta, su Imone Marsin..non lo abbiamo visto..e non sappiamo nulla dei Marsin." Guardai Korshid, lei era sacerdotessa come me..e il suo intuito non sbagliava come il mio.."Ismael..io ho narrato la storia di Imone Marsin da riferire alla loro famiglia a quel Dension e i suoi uomini, stranamente braccio destro di Musain..potrebbe esserci un legame con questo incendio? Tu hai visto il fuggitivo, eri presente...ma...abbiamo detto a noi non interessa più la vita politica e i sotterfugi di questa città..vogliamo la spada..allora giochiamo il tutto per tutto..e poi prima o poi..dovremmo andare pure a Imperion, e farceli amici..fingendo ovviamente..ci aiuterà in futuro". Sorrisi tornando da Oxuid.."Scusate ma un altro del mio seguito si è salvato..purtroppo non il mio Gran Consigliere Ahmed, se doveste sapere di altri superstiti informatemi gentilmente...accetto..verremo in capitale con voi, siete gentile..non immaginavo di trovare tanta ospitalità" oh certo, conosco bene la ospitalità degli uomini di Imperion..purtroppo "se permettete il mio capoguardia ci seguirà col mio cavallo, e noi tre verremo in carrozza con voi..magari se si potesse recuperare pure i nostri bagagli nel frattempo..troveremo dei cavalli poi..sapete siamo in viaggio..infatti non ci soffermeremo molto a Lortena, siamo di passaggio". Entrammo nella carrozza...il pugnale era salvo..e avevo pure addosso ben nascosto da un telo di seta pure la spada con la scritta..ero stata previdente..le cose preziose si devono tenere addosso..e nei bagagli vi stavano le altre cose sacre di Setareh..pure vestiti e antichi gioielli, ma l'importante era non andasse persa la Storia Sacra di Setareh La carrozza partì ma non parlavo, guardavo silenziosa fuori dalla tendina, nascosta per non farmi notare..il Destino..già Ismael..un Destino ci univa..e mi aveva portato via nuovamente persone care...Altea..se fai cosi..non sarai davvero mai la futura regnante di Setareh e non risolverai nemmeno la storia di Caleidos..il Destino vuole tu lo scopra. E iniziai a vedere case e animarsi la città. http://i60.tinypic.com/3323p4y.jpg |
Abbracciai Yolanda, ma mi ritirai subito.
Oh, la contessa Magda.. che donna! Mai frasi di circostanza, mai un sorriso finto. Che si trattasse della salvezza del regno, o di faccende quotidiane. La adoravo da sempre, se l'arrosto era pessimo, tutti facevano finta di niente, lei lo diceva. Adoravo anche che mi detestasse. Come darle torto? Io ero la prima a detestarmi. Lei non sapeva che Froster aveva minacciato di passare a fil di spada la città, e io non dovevo ricordarlo davanti a lui. Strizzai l'occhio a Yolanda, mentre la madre non guardava. Lei mi conosceva bene, avevamo fantasticato per anni su prodi cavalieri che sarebbero venuti a salvarci in qualunque situazione. Lei aveva perso la testa per Tristano, io non mi sarei accontentata che di Lancillotto. Bei tempi, in cui la guerra era solo rinchiusa nei libri di Storia, e la speranza abitava ancora nel mio cuore. Ma avevo imparato che non ci sono cavalieri pronti a tutto per difendermi, a parte Imone, ma lui era lontano, una fitta mi attraversò l'anima, lui non esisteva più. Non era stato un cavaliere bianco vestito a salvarmi dall'abisso che si apriva davanti a me, dalla terra che mi scivolava da sotto i piedi. No, era stato il Lupo Nero. Un eroe imperfetto, cupo e misterioso. Nemmeno un eroe, in realtà, un bandito, un fuorilegge, un assassino. Così diverso dagli eroi che sognavamo da bambini. Eppure era reale, e non aveva nessuna intenzione di arrendersi. Quasi mi prese un colpo quando vidi entrare Imone. No, Euntreo no... maledizione, che vuoi fare? Se gli succede qualcosa io.. Pensa, Clio, pensa.. Froster ha fatto sparire servitori fedeli ai Marsin per molto meno.. Pensa, pensa.. "Oh.." esclamai sorpresa, ma lievemente divertita "Ma tu guarda.. non ci posso credere, è davvero un tipo singolare..." rivolgendomi a Froster "..e un tantino esibizionista.." gli sussurrai all'orecchio. "Ah, voi ve la siete persa.. " dissi a Froster "beh, oggi mentre passeggiavamo nel giardino, parlavamo del più e del meno, e Imone sosteneva di non capire come potessimo essere ancora attaccati alle divisioni di sangue.. diceva che tutti gli uomini sono uguali, il sangue non rende migliori gli aristocratici dai borghesi, o dai popolani, addirittura.. perciò sosteneva, ridendo, che i servi potrebbero anche sedere alla nostra tavola.. ma non credevo l'avrebbe fatto davvero.." risi appena "Beh, è la sua festa, dopotutto.. possiamo concedergli qualche eccentricità, io credo.. pensate che ha detto persino che sposerebbe volentieri una borghese o una popolana.." scossi la testa "Sembrava di sentir parlare uno di Imperion!" risi. |
E mentre Elisabeth piangeva e pregava tra le lenzuola, un lieve torpore la prese ed infine si addormentò.
Specchio specchio delle mie brame... Dimmi, ti prego, chi è la più bella del reame? Elisabeth allora guardò fisso quello specchio. Infine indossò una lunga mantella, si coprì il capo con un cappuccio e poi uscì dalla stanza. Il castello appariva vuoto e silenzioso. Solo il rumore dei suoi passi sembrava destare quel luogo. Infine uscì dal maniero e si ritrovò nel bosco. Qui tutto sembrava essere irreale. La lieve foschia, l'umidità che copriva ogni cosa, l'odore della pioggia da poco scesa sulla vegetazione. Di tanto in tanto si udivano versi e grugniti, come se misteriose creature abitassero quel luogo così intriso di primordiale essenza. La donna però non si lasciò impressionare e percorse decisa un piccolo sentiero, fino a scorgere qualcosa ai piedi di un albero. Erano un uomo ed una donna stesi nudi sull'erba. Si amavano con impeto e passione ed Elisabeth restò a fissarli a lungo, fino a quando esausti si lasciarono cadere addormentati tra i cespugli. Allora lei si avvicinò ai due. E quando fu vicina scoprì con sua sorpresa che la donna aveva il suo volto. Dormiva soddisfatta ed appagata, fra le braccia di lui. Elisabeth poi guardò l'uomo e in quel momento fece una macabra scoperta. Era de Gur ed aveva la gola lacerata, come se qualcuno lo avesse sgozzato con una lama affilatissima. E in quel momento si udì un ululato lontano. Elisabeth si svegliò di colpo, ansimando e col viso sudato. Era stato un incubo. E intanto era ormai giorno. |
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