Il pittore sorrise.
"Andata." Disse ad Altea. "Questo cocktail mi ispira. E se sarà anche buono e gustoso, come chi lo ha ispirato" facendole l'occhiolino "allora le dirò il mio nome." Divertito.

"Lieto di esserle stato d'aiuto." Disse con un sorriso sornione Fessen a Destresya.
"Ecco, capo..." fece Ergolin "... non abbiamo ancora notizie a sufficienza..." alla ragazza.
Fessen scoppiò a ridere.

Felice che le mie parole troncarono la questione, forse apparivo troppo fredda e razionale ma non mi ero mai fatta troppo suggestionare.

"Non si preoccupi Ghilda ma non penso ci farò mai l'abitudine a questo modo di pensare."

Sorrisi alla donna e decisi di ascoltare il suo suggerimento.
Quella piscina dopo tutto mi stava aspettando.
Tornai nella mia stanza per indossare il costume da bagno sopra il quale infilai un leggero prendisole bianco e, asciugamano al braccio, raggiunsi la terrazza sulla quale era collocata la piscina.
Posai le mie cose su una delle sdraio e senza indugiare oltre mi tuffai nell'acqua limpida.

"Allora dovrà aspettare perché non so dove sono le cucine e gli arnesi, devo rientrare in Palazzo, lei mi aspetta qua?" sorridendo "Oh certo, me lo guadagnerò quel nome".

"Molto interessante." Disse Mizzar a Gwen.
In quel momento qualcuno bussò alla porta della cabina.
"Signori..." entrando il capitano Katanga "... ci sono delle variazioni sulla rotta prevista. Il porto è in questo momento sorvegliato dalla guardia costiera... quindi siamo costretti a sbarcati prima."
"E come farò con le gabbie degli animali?" Fissandolo Mizzar.
"Mi spiace..." Katanga.

Dacey col suo costume si tuffò nell'acqua limpida della piscina, nuotando e rilassandisi sotto il Sole Fleegese.
Restò in acqua un bel po', godendosi quel bel bagno.
Ad un tratto cominciò a sentire delle voci e delle risate.
Riconobbe la voce divertita di Ghilda, ma anche quella misteriosa di un uomo.
Entrambe le voci provenivano dall'interno della villa.

Katanga bussò alla porta, avvisandoci che saremmo dovuti sbarcare prima.
Non faceva alcuna differenza per me, l'importante era fatto perdere le mie tracce a quei bastardi, il resto era di poco conto.
Mizzar però sembrava avere qualche difficoltà con gli animali, ma il capitano sembrava irremovibile.
"Sono certa che il capitano troverà una soluzione" dissi, cercando di essere ottimista.


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"Affare fatto." Disse il pittore ad Altea. "Io sono pronto ad aspettare una sirena come lei in eterno." Facendole l'occhiolino.

"Bene, sarà un piacere farla aspettare allora" con sguardo leggermente malizioso "Tornerò presto, spero".
Fu così che rientrai nel Palazzo alla ricerca della cucina, che fatto strano...mi chiedevo pure il padrone dove fosse e chi fosse.

Stare sotto l'acqua rallentava tutto, sentivo i miei movimenti distendersi mentre scendevo fino a toccare il fondo della piscina per poi risalire e fare un paio di bracciate fino al bordo.
Feci un paio di vasche senza ulteriori pause e poi rimasi distesa sulla schiena, immobile, il volto rivolto in alto verso il cielo, ad osservare le poche nuvole di passaggio.
In quel momento di calma, con le orecchie che venivano lambite dall'acqua clorata, i suoni assumevano nuove forme, risultando più lontani di come erano in realtà.
La risata mi parve esistere quasi in un mondo parallelo ed anche le voci.
Tuttavia ero curiosa di capire da che direzione provenissero così alzai la testa, fuori dall'acqua.
Allora realizzai che i suoni delle voci provenivano dalla casa.
Uscii dalla piscina, avvolgendomi nell'asciugamano, decisa a controllare.