Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 15-05-2018 01.20.02

Le sue mani su di me, il suo respiro sempre più ansante, la sua eccitazione così vicina eppure maledettamente lontana.
Fremevo, gemevo, impazzivo ogni secondo di più.
Icarius ormai era fuori di sé e la cosa mi mandava completamene in estasi, portava la mia eccitazione a livelli eccessivi e incontrollati.
Quell’eccitazione che Aegos poteva vedere, toccare con mano... quella stessa che raccolse con la lingua facendomi per un momento spalancare la bocca per lo stupore e la fremente attesa del piacere, che non si fece aspettare molto.
Oh era stato magnanimo, dopotutto.
Continuai a giocare con la virilità di Icarius, ancora e ancora, sempre più intensamente, sempre più forte, mentre Aegos mi faceva impazzire in quel modo, con le sue labbra e la sua lingua abile ed esperta.
Sfogavo su di lui l’eccitazione folle, il desiderio disperato che Aegos continuava a stuzzicare con quei baci lascivi e voluttuosi, che mi accendevano sempre di più.
Ancora e ancora.
Non ne avrei mai avuto abbastanza.
Continuavo a muovere il bacino all’indietro, incapace di stare ferma, sentendo il suo viso, strusciandomici addosso, in movimenti sempre più rapidi, frenetici, frementi, vogliosi di quel piacere assoluto e intenso che bramavo con tutta me stessa.
Chissà se il mio padrone stava apprezzando la scena, chissà se mi avrebbe detto che ero stata brava.
L’idea che era lì a guardarmi, e sapevo che c’era, mi eccitava ancora di più.
Dopotutto tutto questo era per lui, per mostrargli quanto fosse profonda la mia perversione, per spingerlo ad uscire da quello specchio e reclamare tutto di me.

Dacey Starklan 15-05-2018 01.31.50

Ancora più eccitante delle sue carezze, dei suoi baci, ancora più lussuriosa delle sue mani che si nutrivano del mio corpo, fu la sua richiesta.
Socchiusi gli occhi gemendo nel sentirlo implorare me.
Lui, il Signore della notte, implorava me.
Sentivo di averlo in mio potere e la cosa riuscì ad eccitarmi enormemente.
Non lo assecondai subito, lasciandolo in attesa, una attesa che sapevo essere lunga da molto tempo.
Tornai a baciarlo, lasciando le sue labbra bagnate dalla mia saliva, lo baciai con fare lascivo, ansimando per ciò che mi stava facendo in quel momento.
Lo baciai e poi andai con le labbra al suo orecchio, vi insinuai la lingua quindi lasciai scappare un sospiro e un altro ancora.
Intanto non smettevo il movimento del bacino, le gambe strette al polso del Barone per impedirgli in ogni modo di ritrarre la mano.
Quando mi piacevano le sue attenzioni proprio in quel punto.
Mi concessi istanti di puro piacere egoistico prima di procedere secondo la sua implorazione.
Stando sotto il suo sguardo gli sbottai la bella giacca, gli sfilai la maglia che portava sotto potendo così bearmi della vista del suo petto muscoloso e candido.
E allora le mie labbra desiderarono incontrare quella nuova porzione di corpo, riservandogli lo stesso trattamento di baci arditi, morsi leggeri, segni arrossati.

Guisgard 15-05-2018 01.44.13

Elv sorrise.
“In effetti...” disse fissando Gwen “... beh, possiamo informarci, o magari trovare qualcuno con una certa autorità per unirci in matrimonio...” ridendo appena, per poi farle l'occhiolino.



Era folle quell'atmosfera.
La stanza era intrisa d'eccitazione, tra i gemiti incontrollati di Icarius, Lys che non cessava di farlo impazzire e di porgersi generosa verso Aegos che con lasciva maestria la faceva impazzire di godimento.
Erano sudati, bagnati, persi in quell'alcova proibita e maledetta.
I loro corpi erano tesi e vibranti come le corde di uno strumento.
Lys premeva il bacino e le natiche verso Aegos che non cessava, infaticabile, di deliziarla, farla morire di piacere.
“Ma...” disse Icarius balbettando “... madama... io... non resisto più...” quasi disperato tanto era al limite della sopportazione.
Ma ad un tratto lo specchio cominciò a brillare e tutto si fermò nella stanza.



Dacey con maestria portò all'estremo il desiderio di Minsk.
Forse davvero lo aveva in pugno.
Forse davvero poteva portarlo alla soglia della perdizione, della follia.
La sua lingua nell'orecchio di lui gli strappò un lungo e basso sospiro, preceduto da un brivido intenso.
Poi cominciò a sbottonargli la giacca, liberando il petto muscoloso e assaporandolo con la bocca e la lingua, mentre lui si godeva ancora la saliva di lei sulle sue labbra.
Allora, per sfogare l'insopportabile eccitazione, il barone spinse ancora più in profondità le sue dita, giungendo a strappare un gemito ed un grido alla ragazza, muovendole poi in maniera veloce ed insistente, in quel lago di piacere perduto, ardente, con la volontà di farla impazzire.
“Spogliami...” disse ancora, con una voce alterata dall'eccitazione, in un'implorazione che descriveva perfettamente quanto potere avesse Dacey in quel momento.

Lady Gwen 15-05-2018 01.49.43

Sorrisi, circondandogli il collo con le braccia.
"Sì, potremmo..." dissi piano, baciando il suo collo e percorrendolo tutto con le labbra e, occasionalmente, con i denti.
Il che sarebbe stato infinitamente più piacevole, ora che sapevo di non potergli far male.

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Dacey Starklan 15-05-2018 01.54.58

Giocavo con lui, come una bambina dispettosa, lo tentavo, lo stuzzicavo quasi volendolo punire.
Punire per avermi fatto aspettare così tanto, per non essersi svelato subito, per avermi fatta sospirare più e più volte nel tedio dell’attesa.
Il suo petto era il mio terreno di gioco, ne sfioravo i muscoli, disegnandoli col le dita o le labbra, seguendo le scanalature sui pettorali e scendendo sulla linea degli addominali ma senza mai continuare oltre.
Non ancora, dovevo tenerlo in sospeso, ancora per un po’, perché capisse che conducevo io il gioco.

Un urlo distrusse i miei intenti, il mio urlo generato dal piacevole dolore che avvertii quando l’irruenza del Barone si insinuò in me, con una furia lussuriosa che mi lasciò senza fiato.
Gemetti incontrollata e lui non accennava a rallentare, a smettere per qualche secondo.
Mi stava togliendo la ragione, annebbiandola con quel piacere intenso e allora io, così persa, udii ancora la sua implorazione.
E fui incline a esaudirla, tanto pazza di piacere da non riuscire a pensare lucidamente.
Non smisi mai di baciarlo però, neanche quando gli slacciavi con entrambe le mani i pantaloni scuri, neanche quando mi avventavo sulla sua virilità già gonfia ed eccitata.

“ Che meraviglia...”

Dissi mordendomi le labbra, spinta dalla perversione, tastando e stringendo il suo membro turgido, sapendo che era tutto merito mio.


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Guisgard 15-05-2018 02.21.44

Si baciarono ancora.
“Andiamo ora...” disse Elv a Gwen “... è ancora buio e forse questa notte potrebbe essere infinita...” prendendole la mano “... andiamo, Gwen...” alzandosi e facendo fare lo stesso anche a lei “... come se il mondo finisse all'alba...”



Anche Dacey gemeva e vibrava per come Minsk la toccava, penetrava in lei con le sue dita fameliche, avide, sicure, infaticabili, strappandole gemiti e facendola gridare per il troppo piacere.
Poi finalmente Dacey generosamente slacciò i pantaloni del barone, aprendoli ed abbassandoli, liberando così la prorompente e superba virilità di Minsk.
“Oh, Dacey...” disse lui con la voce roca per l'eccitazione ormai incontenibile ed insopportabile “... sei proprio brava...” accarezzandole in modo lascivo la testa mentre lei tastava e fissava il suo membro caldo, come se fosse una bambina che ha appena fatto una marachella “... hai visto cos'hai fatto?” Con un sorriso perverso.

Clio 15-05-2018 02.26.03

Ero persa in quel vortice di perversione, non capivo più niente, sentivo solo il mio corpo completamente in fiamme, voglioso, voluttuoso, ardeva di un fuoco così intenso, un fuoco che avrebbe bruciato chiunque altro, ma che invece per me non era che un vecchio amico, uno di quelli che ti accompagna da talmente tanto tempo che diventa parte di te.
Sentivo Aegos sotto di me giocare con la lingua dentro di me, dentro e fuori facendomi impazzire sempre di più, sempre di più, facendomi invocare con tutta me stessa l’esaudimento di quel desiderio ormai folle e incontrollato.
Il mio movimento continuo e frenetico non era altro che una muta supplica perché mi prendesse, con tutta la forza che avevo.
La sua lingua era così abile, il piacere così intenso, così forte e incontrollato che non riuscii, e nemmeno volli controllarmi.
Sentii il mio corpo cedere a quel godimento completamente fuori controllo, tanto da riversare sul suo viso caldo liquido fatto di umori, eccitazione, e tutto ciò che il mio corpo gli riversò addosso.
Dovetti togliere la bocca dal membro ormai al limite di Icarius per poter gridare, unico modo per sfogare quel momento di pura perversione. Ma i miei occhi cercarono il dolce giardiniere, li tennero incatenati per ogni istante, poté leggervi tutto il piacere lussurioso e lascivo che mi scuoteva.
Poi quella supplica, quella voce da cucciolo, così eccitante.
“Nemmeno io piccolo...” gemetti, socchiudendo gli occhi.
Ma poi.. lo specchio si illuminò e tutto si fermò nella stanza.
Allora il mio cuore prese ad accelerare, se possibile, dato che già scoppiava.
Ma questo era un battito diverso.
Il mio signore era lì, era lì per me.
Senza spostarmi da quella posizione, voltai la testa verso lo specchio spalancando gli occhi.
“Mio signore...” sussurrai solo, con la voce sconvolta dalla passione.

Lady Gwen 15-05-2018 02.30.05

Ci baciammo ancora, poi lo vidi prendermi la mano e alzarsi.
Ridacchiai divertita, guardandolo.
"Sei pazzo, lo sai? Totalmente fuori di testa..." dissi scuotendo la testa "Andiamo" aggiunsi poi, con sorriso furbesco, mentre uscivamo fuori nella notte.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...858fccb308.jpg

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Dacey Starklan 15-05-2018 02.44.51

Ad ogni sospiro e gemito mi sentivo sempre più perduta, catturata dalle forme oscure della notte che tutto permetteva.
Ed io tutto volevo.
Non mi bastava il gioco reciproco che ci stavamo scambiando, volevo provare piacere fino ad arrivare allo stremo delle forte, fino ad aprire il mio intero animo all’oscurità perversa.

Mi possedeva con le dita, con gesti sapienti, toccando i punti che più mi facevano vibrare.
Mi possedeva e nel farlo si prendeva ogni essenza del mio essere.
Si nutriva di esso.
Si nutriva del mio calore, delle mie grida, della mia vivacità e della mia passione.
Ed io tentavo disperatamente di mantenere un apparente controllo, disinibita gli accarezzavo il membro, lo avvolgevo in una mano, stringendo e rilasciando, in un movimento lento e ritmico, percorrendo tutta la sua vigorosa lunghezza.
Fingevo controllo quando invece avrei solo desiderato perderlo, urlare fino a restare muta, stringere il mio corpo al Barone, deliziarmi di lui e lasciarlo deliziare di me.

“ So che mi vuoi...
Mi vuoi... dimostra quanto mi vuoi...”

Al suo orecchio, con voce sensuale, corposa e calda, provocandolo di nuovo con le labbra a succhiare il suo lobo.

“ Puoi avermi finalmente... prendimi, prendimi e sfoga tutta la tua voglia...”


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Guisgard 15-05-2018 03.03.40

“Si, sono pazzo...” disse Elv uscendo dalla torre e tirandosi dietro Gwen “... ed è tutta colpa tua!” Divertito.
Si immersero ancora nel bosco buio e silenzioso, sotto un firmamento che scintillava come uno scrigno che aveva riversato fuori ogni sua gemma.
Lunghe ombre sembravano sul punto di animarsi, liberando antichi spiriti e primordiali paure.
“Beh...” fece Elv “... se il capitano di una nave può sposare, così qualunque ufficiale ed autorità ci basterà trovarne uno e saremo marito e moglie prima che faccia giorno, no?” Facendole l'occhiolino.



Erano folli, persi, maledetti, eccitati.
Aegos non smetteva di assaporare il sesso di Lys, con la lingua, con le labbra e muovendo frenetico e lascivo la bocca per intensificare quel massaggio perverso.
Tanto da spingere, costringere la padrona a mollare letteralmente il membro di Icarius per poter gemere e gridare liberamente.
Incontrò allora gli occhi da cucciolo bagnato di Icarius, folli, ardenti ed il suo viso in fiamme.
“Madama, non resisto...” disse ansimando, soffrendo per il modo in cui lei lo aveva mollato “... non ce la faccio più...” con voce infantile, sofferente.
Lei poteva leggere nella sua mente, svelare i suoi pensieri più intimi, profondi e perversi.
Lui la vedeva non solo come la sua padrona, con un'eccitazione infima, immorale, ma anche con un perverso affetto, quasi da nipotino verso sua zia.
Era in bilico, sospeso tra questo affetto morboso ed una carnale ed incestuosa attrazione.
Aegos però non cessava, continuando infaticabile, quasi con rabbia perversa.
Poi lo specchiò brillò, tutto si fermò, come se il Tempo e lo spazio si fossero annullati a vicenda, trasformando Icarius ed Aegos simili a due statue, ancora pulsanti, ma immobili, quasi inanimate.
“Lys...” disse una voce calda dai riflessi sinistri dello specchio, dove si specchiava la nudità della ragazza, il suo sesso caldo e bagnato, le cosce arrossate ed unte.
Quel corpo proibito e perfetto, con le sue forme lascive, in mezzo ai due servi che ora più che mai apparivano come due bronzi a guardia della loro lussuriosa padrona.



Minsk restò a guardare Dacey negli occhi, mentre lei stringeva il suo membro, muovendo la mano in ritmo sensuale e perverso.
Lui sorrise appena, quasi orgoglioso della sua virilità, di come sopportasse e resistesse a quel gioco, a quella presa attorno alla sua virilità calda e durissima.
Poi ancora le labbra e la lingua di lei, le sue parole, la sua bellezza ardente fecero perdere ogni resistenza al barone.
Con virilità quasi brutale, la prese in braccio, portandola sul letto.
La fece stendere sulla schiena, divaricandole le gambe e chinandosi fra esse.
“Oh, si...” disse famelico, deglutendo eccitato.
Cominciò allora ad assaporare direttamente con la bocca e con la lingua il meraviglioso fiore bruno di Dacey, quel sesso ormai umido e denso di brina, strappandole gemiti profondi, stravolgendola nel profondo, facendo sussultare e vibrare il suo basso ventre.
La teneva stretta per le gambe tutte aperte, mentre assaggiava, gustava l'inebriante e salato nettare di quel fiore che dalla Primavera era ormai sbocciato ad un oscuro Inverno.


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