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Mi voltai verso Goz, con uno strano sorriso.
"Già, a maggior ragione se lo fai per salvare la pelle qualcuno che non se lo merita.." lanciando una rapida occhiata a Reddas "Oh, state pur certo che non commetterò lo stesso errore la prossima volta..." con lo sguardo cupo. Evidentemente Sbrizz non aveva raccontato come erano andate le cose, né tantomeno l'aveva fatto Reddas. Così, lasciai l'ufficio del capitano per raggiungere l'hangar dove avrei trovato i miei, e dove speravo di trovare Estea e Anty. |
Quel bacio.
Stava per condurli verso la passione più travolgente. Ma all'improvviso si udì qualcuno entrare. Fermer e Gwen erano nella stanza accanto e subito lui si ricompose e andò a vedere chi fosse entrato. “Dottore...” disse un legionario “... il capitano Goz chiede di voi. Subito.” “Si, arrivò...” annuì il medico. Tornò da Gwen e le spiegò il tutto, chiedendole poi di badare al pilota ferito. Ed uscì dall'infermeria. |
Clio lasciò l'ufficio di Goz e poi la caserma centrale, diretta agli hangar.
Ma nel cortile vide qualcosa. Una figura nella penombra. Due occhi allora presero forma quando le luci di controllo arrivarono in quel punto del cortile. Due occhi azzurri che il crepuscolo rendevano inquieti ed indecifrabili. “Voglio sapere” disse Icarius avanzando verso di lei “perchè mi odiate tanto? Perchè forse detesto ciò che voi tanto amate? Questo posto, la guerra e la morte?” |
Orko guardò stupito Gaynor.
“Parlate a rovescio per essere una diva del cinema...” disse lui senza tradire nervosismo “... forse avete visto troppi film... io qui non nascondo certo aerei... non sono fazzoletti da tenere in tasca.” Divertito. |
“Oh, ma certo...” disse Leones ad Altea “... non capita tutti i giorni di poter passeggiare con una bella donna come voi.” Ed uscirono dalla taverna.
Un tardo crepuscolo avvolgeva il borgo di Evangelia, rendendo tutto velato ed enigmatico. E mentre i due passeggiavano, dal fondo della strada videro ad un tratto apparire qualcuno. L'uomo si avvicinò al borghese e alla dama di Cherval salutandoli cordialmente. “Magnifica sera per passeggiare, signori.” Sorridendo lui. “Si, vero.” Annuì Leones. “Non mi riconoscete?” L'uomo. “Sono Agian e venni da voi nella taverna per quella petizione contro la base legionaria.” “Si, rammento.” Rispose Leones. |
Fermer uscì e vide Marwel che arrivava davanti all'infermeria.
“Salute a voi...” disse alla ragazza “... si, mi rammento di voi. Ditemi, in cosa posso aiutarvi?” La fissò. “Ma forse, ora che ci penso, immagino siate qui per l'aereo, vero? E' precipitato poche ore fa. A bordo vi era un pilota che si è salvato per miracolo. Ora riposa nell'infermeria e ha il capo avvolto completamente da bende, a causa delle gravi ustioni riportate. Ah, dimenticavo... l'aereo recava il simbolo di Canabias, dunque il pilota è con ogni probabilità un nemico...” |
Quel bacio stava per portarci troppo oltre, ma così non fu, per fortuna aggiunsi io; non so dove saremmo arrivati, se non fossimo stati interrotti.
Infatti sentimmo qualcuno entrare e subito ci separammo, Fermer si ricompose e andò nell'altra stanza. Quando tornò, mi spiegò che doveva andare da Goz e uscì. Mi presi qualche secondo per riprendermi e mi appoggiai al muro freddo della stanza, tentando di sedare la tempesta che avevo dentro e di regolarizzare il respiro. Una volta che mi fui, almeno in parte, ripresa, andai dal paziente. http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:A...3-VnopA9jA2w5L |
Dopo tutta l'energia, la forza e l'ardore con cui avevo parlato, la risposta di Guisgard fu come una doccia fredda. Tutto quello che avevo provato fino ad un secondo prima scomparve. Il fatto che lui avesse rivelato dettagli del suo passato mi colpì molto, tanto da lasciarmi in silenzio, a fissarlo, a lungo. Non aveva tentato di fermarmi o di zittirmi, mi aveva lasciata sfogare, mi aveva lasciata liberare di tutta quella rabbia repressa che portava con me da molto, troppo tempo, e lui era stato lo sfortunato bersaglio di tutto questo.
<< Io non vi detesto>> mormorai come a volermi scusare del mio comportamento, <<è che a volte avete dei modi di fare che non comprendo, che mi spiazzano, e questo non mi piace, perché mi sembra di non avere la situazione sotto controllo>> finalmente rialzai lo sguardo su di lui, << mi dispiace, per quello che vi è successo in passato>> da come ne aveva parlato, avevo avuto l'impressione che la ferita fosse ancora aperta nel profondo del suo animo, <<e grazie. Grazie per avermi detto qualcosa di voi ma soprattutto grazie per avermi lasciata parlare a ruota libera, anche se ho detto cose offensive sul vostro conto. Abituata come sono a stare in silenzio e al tenermi in disparte, poter per una volta dire tutto senza freni è stato liberatorio>> abbozzai un sorriso mentre la brezza della sera accarezzava il mio viso e faceva muovere qualche ciocca ribelle dei miei capelli. <<Mi fido di voi>> dissi infine e allungai una mano verso di lui, come a suggellare la cosa con una stretta di mano. |
Non vedevo l'ora di lasciarmi alle spalle Goz, Reddas e tutta quella storia.
Rivedere i miei fratelli e uscire con le ragazze, dimenticando la Legione per una sera. Lasciare da parte il tenente Loyd ed essere solo Clio per una sera. Poi vidi una figura che si avvicinava: Icarius. Restai sorpresa alle sue parole. Sorrisi piano, dolcemente. Era proprio un ragazzino. "Che assurdità! Io non ti odio affatto, soldato.." dissi, con voce calma che voleva essere rassicurante "Casomai è il contrario... ho pensato fin da subito che una volta liberatoti da quell'aria lamentosa avresti avuto un futuro in legione, ho cercato di essere gentile con te, in palestra, da Armand, persino sull'aereo... ma ogni volta mi hai trattato a pesci in faccia, e ti sei addirittura permesso di insultarmi mettendo in dubbio il mio onore... quindi a un dato momento..." alzai le spalle e allargai le braccia. "Ragazzo io non sono tua madre, sono il tuo superiore... questa è una caserma e certi comportamenti non sono tollerati, dovresti saperlo dato che vieni dall'Accademia..." sempre dolcemente, con gli occhi nei suoi "A me dispiace che tu sia qui contro la tua volontà, ma ognuno di noi ha una storia alle spalle, questo non ti da il diritto di comportarti in maniera irrispettosa.. fossi io il capitano ti firmerei il congedo oggi stesso, perché un legionario che non è motivato e che continua a lamentarsi, a parer mio non serve a molto.." sospirai "Ma le regole non le faccio io, quando ti rassegnerai al fatto che ormai sei qui e devi restarci, meglio sarà per tutti noi.. sono sicura che sei un bravo pilota, e se impari a comportati puoi diventare un bravo legionario..." con un sorriso rassicurante "Dipende tutto da te..". Se c'era una cosa che non sopportavo era dover fare da mamma alle reclute, prima si decidevano a crescere meglio era per tutti. |
Uscimmo dalla taverna e scossi il capo alla battuta di Leones, speravo non avesse travisato...certo non cercavo una passeggiata romantica, una forte rabbia mi pervadeva ma dovevo lottare e andare avanti a testa alta..lo avevo promesso a mio nonno Mandus..Non dovevo mai dimenticare chi fossi.
In un attimo un turbamento mi pervase, speravo almeno gli avessero dato una sepoltura e non gettato in una fossa comune...almeno se fossi tornata, avrei avuto un posto dove riporre un fiore e pregare per la sua Anima..cosa non possibile per le mie adorate quattro sorelle. Ad un tratto, da una leggera foschia di tardi meriggio, apparve un uomo..Agian diceva di chiamarsi e iniziò a parlare con Leones e alle sue parole lo guardai sospetta.." Una petizione? E perché mai i legionari dovrebbero andarsene da Evangelia?" il mio sguardo era tutt'altro altro che accomodante. |
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