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“Ma certo, prego.” Disse orgoglioso il vecchio custode ad Altea.
Così, munito di lampada ed entusiasmo, condusse Altea fuori, dove c'era il giardino. In realtà era abbandonato, incolto, con sterpi e rovi che crescevano ovunque, rampicanti lungo le murature dei muri e le fontane ormai secche e rotte in gran parte. “Al mio signore piace passeggiare di notte per il giardino...” il vecchio “... egli ama i fiori e ne conosce il significato.” Annuendo. “Magari qui nessuno verrà a tormentarci e ci lasceranno in pace.” Disse Ivan a Gwen. Ad un tratto qualcuno rise. Era Nikolaj che tornava dalla sua caccia. “E' buffo, amico mio...” divertito. “Cosa?” Ivan. “Chiedere di essere lasciati in pace, quando siamo noi che andiamo a caccia di vittime.” Rispose Nikolaj. “Che razza di vampiro sei?” Con rabbia Ivan. “Neanche sembri uno di noi!” “Già, è vero...” perplesso Elv. “Ti ho solo risposto come farebbe uno di quei cacciatori, amico mio.” Nikolaj ad Ivan. Il barone guardò i bellissimi seni scoperti di Dacey, mentre lei continuava ad assaporare con le labbra il suo dito. Poi quell'ordine perentorio, deciso, virile. La ragazza allora cominciò a spogliarsi. La seta scivolò via, accarezzando ogni forma di quel corpo dalle forme esotiche, perlate, morbide e sensuali. Scivolò fino ai piedi della ragazza, che così, tutta nuda si mostrò al suo oscuro signore. Bellissima come l'eroina di una favola orientale, nobile come la principessa di un antico poema e provocante come la dama di una novella decameronica, Dacey restò in balia dello sguardo e del desiderio di Minsk. Lui allora si alzò, le si avvicinò e senza dire nulla la baciò. Un bacio profondo, intenso, intimo, stringendola a sé. Stringendo quel corpo nudo e caldo contro il suo. |
"Beh, ma non possiamo rischiare nella speranza che non ci scoprano..." dubbiosa.
Poi Nikolaj irruppe al suo solito modo e seguii la discussione fra i due. "Il punto è un altro. Abbiamo seguito Vanbelv e abbiamo scoperto che lui e altri hanno visitato la torre due giorni fa. Credo si aspettassero di trovare il Barone, ma lui ovviamente non era lì, come abbiamo potuto constatare. Fanno parte di un clan che si riunisce in una costruzione nel bosco e onestamente, ciò che mi preme è che non finiscano per intaccare noi, nella ricerca al Barone." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il servitore era molto entusiasta e mi portò fuori nel giardino, ma trovai solo erba, rovi che si arrampicavano ovunque e le fontane erano prive di acqua.
Ma quando udii le parole dell' anziano servitore lo guardai perplessa...forse era pazzo, non vi erano fiori qui..questo uomo forse viveva qui e aveva nella sua mente un' ideale che non esisteva. Provai un po' di compassione per questo, forse veramente lui sognava il ritorno degli afragolignonesi ma lo assecondai.."Davvero, di notte....ma non ora....e quale è il suo fiore preferito?" osservando una fontana ormai prosciugata e piena di muschio. https://i.pinimg.com/originals/1d/c5...33f7b0de07.jpg |
Senza alcune inibizione rimasi a disposizione del suo sguardo, per lunghi secondi che mi parvero una eternità.
Come una eternità era stata l’attesa che avevo avvertito prima di ritrovarlo. Vi erano stati giorni in cui persino avevo dubito di averlo mai conosciuto, in cui mi chiedevo se quegli occhi rossi non nascessero solo da un mio sogno. Invece ora quegli occhi rossi erano fissi su di me, sul mio corpo che attendeva, immobile. Attendeva di essere toccato, preso e usato. Esitai, provando a fare un passo verso di lui, non riuscendo ad aspettare oltre ma in quel momento fu lui ad alzarsi e avvicinarsi a me. Silenzioso e deciso, senza sbattere le palpebre mi raggiunse e mi diede la vita. Quel bacio fu un grado di svegliarmi dal torpore di anni, abbatté le barriere che la mia educazione e la società avevano imposto nella mia mente. Quel bacio mi rese libera dai ricordi del passato, la solitudine e la tristezza. Tutto ciò che avevo vissuto era servito per arrivare esattamente a questo momento. E questo momento valeva la pena di ogni attimo passato. Sentii le sue labbra infrangersi sulle mie, accarezzarle e subito dopo possederle con l’impeto di chi è affamato da secoli. Sentii le sue mani forti stringermi a lui, la pelle calda che si scontrava con le sue vesti fredde. O forse fredda era la sua pelle nascosta dalle stoffe pregiate. Ma cosa mi importava, volevo solo essere con lui, unita a lui in quella notte. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Per Icarius, sbronzo per l'alcool ed intontito dall'eccitazione nel vedere la sua padrona tutta nuda, la situazione mutò velocemente.
Lys gli si avvicinò con le sue forme ben in vista, sode, provocanti e proibite, abbassandogli i pantaloni con un deciso strattone e liberando finalmente la traboccante mascolinità del ragazzo. Lui col viso paonazzo per l'alcool e l'eccitazione, restò come inebetito. La padrona fu però subito generosa, mettendo fine a quella che sembrava diventare una tortura sempre più insopportabile. In un attimo prese ad assaporare la forza sessuale del suo giardiniere, a testarla, ad immergerla in un piacere profondo, strappandogli subito gemiti profondi e lasciandolo a bocca aperta. Aegos davanti a quella scena subito si portò alle spalle di lei, che continuava a muoversi provocante, invitante. Lo stalliere le accarezzò le natiche, per poi stringerle a due mani. “Vediamo questa cavalla come nitrisce...” disse infiammato da una malsana eccitazione. |
“Se sono così impegnati a cercare il barone” disse Ivan a Gwen “immagino che ci lasceranno in pace.”
“Si,dopotutto hanno un pesce molto più grande a cui dare la caccia.” Intervenne Elv. “Comunque meglio non abbassare la guardia, il fanatismo è molto risoluto.” Ridendo Nikolaj, quasi come se tutta la faccenda fosse ironica o sarcastica. “La rosa, madama.” Disse il vecchio custode ad Altea. “Il mio signore ama la rosa più di qualsiasi altro fiore al mondo.” Annuendo. “Ne ha seminate lui stesso, certo che al suo ritorno le troverà sbocciate.” Ad un tratto si udirono dei rumori provenire dall'interno della torre. Quel bacio riscaldò quel frammento di notte rubato e proibito, incatenando le labbra ardenti di Dacey a quelle avide e vogliose del barone. Un bacio che portò l'uomo ad assaporare la bocca di lei, facendola sua, cercando, inseguendo e rapendo anche la sua lingua, umida e lasciva. La stringeva al suo corpo ancora vestito, avvertendo contro i suoi sontuosi abiti il calore della pelle della ragazza, le sue forme morbide e generose. La baciava e nel farlo le mani scivolavano lungo quel corpo nudo, superbamente modellato e fatto per i giochi ed i piaceri più proibiti e meravigliosi della notte. Le sue labbra si staccarono appena da quelle di lei, con i suoi occhi che si aprirono in quelli della bella sorella del Maresciallo. La mano del barone salì a cercare il suo seno, accarezzandolo piano, per poi lambirne il capezzolo con le dita affusolate. Allora quella mano cominciò a scivolare in basso, a scendere in una lunga e densa carezza, fino a giungere fra le gambe di Dacey. |
Ascoltai i due, anzi i tre visto che dovevo sopportare Nikolaj.
"Sì, avete ragione tutti quanti, sebbene io creda che dovremmo comunque elaborare un contrattacco, perché non si sa mai. Ma la maggioranza vince" sospirando appena "Avanti, rientriamo, tra poco fa giorno." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"La rosa" sorrisi "Non ne avevo dubbi.. È il mio fiore preferito.. Oh si, speriamo sbocceranno nel tripudio floreale di maggio".
Ad un tratto si udirono rumori provenire dalla Torre.. "Avete sentito pure voi quei rumori nella Torre? Magari è lui.." col cuore che batteva forte e speranzoso soprattutto di non essere deluso.. "Rientriamo e torniamo nella torre" e feci le scale correndo. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
I quattro vampiri rientrarono nella torre, sebbene fosse ancora notte fonda.
Erano però inquieti, preoccupati per la storia di quei cacciatori di vampiri. Nikolaj prese a suonare come spesso faceva nelle notti di solitudine. Ivan restò a fissare il bosco da una finestra, mentre Elv si avvicinò a Gwen. “Dimmi tutto ciò che pensi...” disse piano “... oltre al barone naturalmente...” prendendo la sua mano. “Oh, si tratta solo di mia moglie.” Disse il vecchio ad Altea, seguendola sebbene non potesse starle dietro visto la sua età avanzata. “Si starà occupando delle pulizie.” Sorridendo. Arrivando però nella torre quei rumori cessarono. Non sembrava esserci nessuno oltre loro due. |
Tornammo alla torre, ma l'atmosfera fra noi era tesa, come le corde del violino che Nikolaj iniziò a suonare, come spesso faceva in questi momenti.
Ivan invece era quello che mi dava da pensare, sempre perso e pensieroso, irrequieto come mai era stato fino ad ora. Sentii Elv che si avvicinava. Sorrisi appena. "Cosa ti piacerebbe che rispondessi?" gli chiesi a mia volta, guardandolo negli occhi. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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