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Nessuno mi rispose, mentre la mia voce riverberava leggera nel corridoio in lucido marmo.
Ad un tratto, sentii un bambino canticchiare una filastrocca per poi ridere. E la cosa era sempre più inquietante. Poi, vidi apparire il collaboratore in fondo. Così mi avvicinai. "Salve. Ho sentito una musica poco fa, come di un flauto. Lei per caso l'ha sentita?" |
La cosa si faceva interessante, estremamente interessante.
Sì, quel rapimento non me l'aveva mai raccontata giusta! Ora la missione prendeva una nuova piega, e la cosa non mi dispiaceva affatto. Mi era capitato più volte di dover recuperare oggetti misteriosi, ed era qualcosa che aveva sempre il suo fascino. "Benissimo, da come parla sembra sapere dove si trova questo libro, vuol darmi qualche informazione in merito?" incuriosita. |
"No, non l'ho sentita." Disse l'uomo a Gwen. "Non ho sentito nulla. Non vengo mai qui, in questo corridoio." Con tono freddo ed occhi di ghiaccio.
"Il libro si trova in un albergo molto antico." Disse l'uomo a Destresya. "E' soprannominato il Libro Maledetto. Da sempre il mistero lo accompagna nella sua storia." |
Un albergo...
Era proprio la giornata degli alberghi questo. "Il Libro Maledetto..." sussurrai piano, ricordandomi di quando lo avevo sentire nominare. "Benissimo, troverò il modo di indagare in quell'albergo... il suo nome?" chiesi, fissando lo strano ometto. |
L'uomo guardò Destresya e tirò una lunga boccata di fumo, per poi gettare via la sigaretta.
"L'albergo è il Calata dei Moreschi." Disse. "E' tutto. Buona fortuna." Ed andò via. |
Annuii lentamente.
"Beh... Allora sarà sicuramente venuta da fuori. Buona serata" con un sorriso cortese. Poi tornai in camera, ancora pensando a quella musica. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Per poco non mi venne da ridere a quelle parole.
Davvero? Sembrava proprio che il destino mi stesse conducendo da Taddeon, come altro spiegarlo. La cosa mi colpì positivamente, mi ritrovai a fissare il mare con un sorrisetto divertito. L'ometto non c'era più, non che mi sarebbe mancato. Pensai alla squadra, ma mi resi conto che dovevo seguire quella pista da sola. Mandai un messaggino a Fessen avvisandolo del cambio di programma, gli lasciavo il comando dell'unità e lo informavo che avrei dovuto seguire un'altra pista, ordini dall'alto. Dopodichè, andai a passeggiare in riva al mare, rigirando il bigliettino tra le mani. Presi il mio cellulare e chiamai Taddeon. |
Osservai il dipinto e fu come immedesimarmi in quella immagine. Fu allora che da un sacchetto estrassi una collana, quella regalatami dal padrone. "È straordinaria, ma potete disegnarmi con questo pendente addosso?" indossandolo come per sancire fedeltà a lui.
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Gwen tornò in camera e l'uomo restòa guardarla fino a quando non svanì dietro la porta della suite che si richiudeva.
Elv dormiva ancora beato e la musica di quel flauto non si sentiva più. Destresya chiamò Taddeon. "Si..." disse la voce di lui nel rispondere al cellulare "... pronto?" "Certamente." Disse Ardea guardando il pendente che Altea si metteva al collo. "Sembra il regalo di un innamorato..." lui con un sorriso, rimettendo via il disegno appena fatto. Intanto un forte vento cominciò a sffiare da nord ed in breve il mare si fece grosso sulla riva. |
Sorrisi nel sentire la sua voce.
"La vuole ancora quella possibilità?" con la voce calda e sensuale, senza dire altro. |
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