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"No, infatti. È un simbolo pagano. La mia famiglia era fatta degli ultimi pagani rimasti dopo l'avvento del Cristianesimo, lo erano da generazioni e onestamente non capisco proprio perché loro lo usino..." aggrottando la fronte pensierosa.
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La beatitudine che vivevo nell’aver finalmente ritrovato Lui si scontrò, appena varcata la soglia della sala, con il timore di perderlo.
Infatti cercai subito Reddas, decisa a farlo arrestare, perché non si trattava solo di proteggere il Barone da una vendetta, ma Lui. Ma non lo trovai e ascoltando la conversazione tra il nobiluomo e il Maresciallo ebbi conferma che già aveva terminato il suo spettacolo. “ Sarebbe bene sincerarsi che abbia lasciato il palazzo, sai come sono quelli della plebe. Gli si dà un’unghia e prendono l’intero braccio. Non vorrei che scambi la riconoscenza per avermi riportata qui per una garanzia di vitto e alloggio gratis a vita.” Mormorai a mio fratello, sapendo di trovare intesa con lui, notando come appariva poco soddisfatto dello spettacolo. E poi non vi fu più tempo per parlare, poiché il vino prese la scena. Brindisi e festeggiamenti, conditi di risate e tintinnio di bicchieri. Senza mai perdermi gli sguardi del Barone che mi divertivo a ricambiare prontamente, mantenendo così viva la connessione che da sempre ci legava. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Si, penso anche io che questa gente sia strana, fanatica...” disse perplesso Elv a Gwen “... per questo va presa con le molle... tu cosa proponi di fare? Forse dovremmo attaccarli... o pensi sia pericoloso?”
“Tranquilla...” disse il Maresciallo a Dacey “... come pattuito resterà qui solo qualche giorno... gli faremo fare qualche altro spettacolo e poi lo manderemo via.” Bevendo. “Dopotutto il barone non ha ancora assistito alle recite di quel buffone.” La serata procedeva col discorso di Minsk, che però non cessava di cercare Dacey con lo sguardo. Poi finalmente la cena, in tardissima serata, si concluse e tutti cominciarono ad andare via. |
Tutto inizia a diventare sempre più fitto di mistero.. Come questo castello, la sua storia e ciò che stava avvenendo ora.
Il guardiano era pieno di gioia proclamando l'arrivo del suo padrone e di questa figura misteriosa che mi inquietava ma allo stesso tempo donava all'animo sensazioni contrastanti. E se fosse stata questa la maledizione.. Egli mi avrebbe presa e portata con sé come le altre o la mia visione aveva avuto un motivo valido. La proposta del guardiano mi fece tremare, in questo Palazzo decadente non vi era nulla da guardare ma forse voleva solo mostrarmi le rovine e come era negli antichi fasti. Annuii sorridendo.. "Ma certo, sono curiosa di vedere il Palazzo. Vi vedo molto felice per l'arrivo del nobile cavaliere, dovete essergli molto devoto" mentre girai la coda del sontuoso vestito con un gesto veloce ed elegante. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Di nuovo mio fratello non si curò troppo delle mie parole, naturalmente incapace di coglierne il significato sottinteso.
Non mi restava che tenere gli occhi aperti per impedire ogni occasione a Reddas di avvicinarsi al Barone. Il nobiluomo intanto aveva iniziato il suo discorso ma per me era impossibile restar concentrata su ciò che diceva. Mentre tutti erano assorti in quelle parole , io vagavo con la mente agli istanti vissuti in giardino e agli sguardi che continuavo a sentirmi addosso. Non seppi dire quando ma poco a poco la sala prese a svuotarsi, segno che la festa fosse finita. Erano rimaste poche persone, tra cui mio fratello e il Barone, tralasciando il personale di servizio che si apprestava a riordinare. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Di certo non agiremo adesso, dobbiamo avvisare anche gli altri e decidere con loro. Ma è sicuro che dobbiamo fare qualcosa, minacciando il Barone rischiamo che attacchino anche noi e non possiamo permetterlo."
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Il vecchio custode annuì ad Altea, per poi sorriderle.
“Prego, andiamo.” Disse compiaciuto. Allora la condusse a visitare il castello. O meglio, ciò che restava di quello che ormai era un vero e proprio rudere. Le murature e ciò che restava ancora in piedi in qualche modo descrivevano bene la monumentalità passata del maniero. Vi erano crepe ovunque, molte parti era crollate e tutto sembrava in buona parte pericolante. “Come potete vedere” disse il vecchio “tutto sembra parlare della nobiltà e del mio padrone.” Orgoglioso. Pian piano la sala ed il palazzo cominciarono a svuotarsi. Gli invitati come pecore iniziarono ad andarsene, quasi a cadenza regolare, come le infinite comparse della scena di un romanzo letto e riletto. I servi si apprestarono a portare via il tutto, per poi pulire. La sera era diventata tarda, quasi notte, mentre il Maresciallo e Fagianus ricorsero ad un ultimo brindisi, complimentandosi col barone per il suo discorso. Quell'uomo aveva un fascino magnetico, un carisma non comune, sicuramente eccezionale, quasi misterioso, inquieto. I suoi occhi scuri avevano i mille riflessi della notte e spesso parevano mutare in maniera enigmatica, come se le sue sensazioni si riflettessero attraverso il suo sguardo. E proprio uno sguardo del barone vagò, ancora una volta, in cerca di Dacey mentre concludeva l'ultimo brindisi con i due fidati uomini. “Dacey, credo tu possa ritirarti.” Disse il Maresciallo, con l'intento di congedarla. |
“Si, hai ragione...” disse Elv a Gwen “... neanche a me piace molto questa faccenda... anzi... direi di allontanarci da qui... meglio non aver a che fare con simili fanatici...” cercando e trovando la mano di lei per andare via insieme da quel posto.
Con un gesto della mano ed evocando l'oscura magia donatale dal suo padrone, Lys fece svanire il taglio sul piede di Icarius e con esso anche il dolore. Il ragazzo smise così all'improvviso di zoppicare. Rise allora ebete, saltellando sul piede ora sano. Era visibilmente sbronzo. “Come siete buona, madama.” Disse ridendo. Poi restò interdetto nel vedere la padrona spogliarsi all'improvviso, restando completamente nuda davanti a lui. L'alcool allora nel suo corpo sembrò come prendere fuoco, avvampando il volto del giardiniere, facendolo persino sudare, restando a fissare il corpo formoso ed immorale di Lys. Si accorse solo in quel momento che anche Aegos era nudo come un verme. “Fe... festa... padrona?” Singhiozzando sbronzo ed incapace di smettere di guardarla. “Qua... quale festa, madama?” |
Annuii.
"Sì, torniamo alla torre e parliamo con gli altri" presi la sua mano e corremmo per tornare prima possibile alla torre per parlare con Ivan e Nikolaj. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
I due vampiri attraversarono quell'angolo di bosco e quello scorcio della notte, raggiungendo in breve tempo la Torre degli incantesimi.
Tutto era silenzio qui, con Nikolaj ed Ivan probabilmente anche loro usciti per la caccia. “Non mi sento sicuro” disse Elv a Gwen “nel sapere Ivan e Nikolaj fuori... con quei fanatici in giro per il bosco...” nervoso. |
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