Scendemmo di sotto e trovammo gli altri.
Ci dissero che avevano girato per la casa e che, risi alla frase di Hansiner, avevano dormito male a causa di Sammone.
Facemmo poi una frugale colazione e torno` Guren.
Mi dispiacque per quei lupi, ero certa che non fossero loro la causa del problema.

Era uno spettacolo pietoso.
I corpi senza vita di quei lupi erano ammassati sul carro come tante pellicce.
“Credo che noi altri” disse Icarius si uscirà per vedere un po' la cittadina.”
“Bocca della Selva?” Ridendo Guren. “Non c'è nulla da vedere, solo desolazione!”
“Sempre meglio di questo scempio...” Icarius indicando il carro con i lupi morti.
“Siete un animalista?” Divertito Guren.
“No, ma detesto le stragi.”
“Evitate la campagna.” Guren.
“Perchè mai?” Sorridendo Icarius. “Con tutti i lupi che avete ucciso di certo ci sarà in mezzo anche l'autore delle stragi, no?”
“Forse...” Guardandolo Guren “... forse... comunque la campagna è piena di tagliole... le abbiamo disseminate ovunque. Ah, rammentate che siete miei ospiti. Vi aspetto.”
“Grazie dell'avvertimento.” Annuì Icarius. “E dell'ospitalità. A più tardi.”
Poi con i suoi compagni lasciò la casa.

Qualsiasi posto sarebbe stato meglio di quella casa e di quell'orrendo spettacolo.
Andammo quindi via incamminandoci per la cittadina.

Presi il braccio di Icarius e lo strinsi forte a quella vista disgustosa per lasciare il viso impassibile.
Quei lupi, martoriati e uccisi per niente...
Non ero esattamente un'animalista, ma avevo un forte legame con quell'animale, tanto da sceglierlo come nome.
I lupi erano speciali per me.
Poi Icarius disse di voler uscire e annuii.
"Si, sarà meglio avviarci.." Dissi piano.

Icarius ed i suoi lasciarono la casa di Guren, trovandosi a camminare verso il centro della cittadina.
Era un bel giorno di fine Settembre, con un freddo vento che soffiava dai monti, lasciando l'aria limpida e profumata.
La campagna si screziava dei colori di un moderato Sole, mentre le montagne incombevano e dominavano su tutto.
“Ed ora” disse Hansiner “cosa faremo?”
“Ci divideremo.” Spiegò Icarius. “E cominceremo a cercare di svelare la faccenda. Tu, il pellegrino e Sammone girerete un po' per la cittadina, tentando di sapere qualcosa sulle vittime. Se erano tutte pastorelle o contadine, la loro età precisa e il modo in cui sono state assalite.”
“Bene.” Annuì Hansiner.
“Io, Clio, Gwen e Cq invece cercheremo il borgomastro messo a riposo da Guren.” Fece Icarius. “Ci rivedremo nel tardo pomeriggio qui. E fate attenzione.”
“A più tardi.” Hansiner.
Ed i due gruppi si divisero, con Icarius, le due ragazze ed il droide diretti dall'antiquario per avere informazioni sul borgomastro.

Ci dividemmo in due gruppi e io, Clio, Icarius e Cq ci dirigemmo dall'antiquario, per saperne di piu` sul borgomastro, avvolti dal vento freddo di Settembre.

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L'aria era asciutta, fredda e tagliente.
Il vento soffiava e nel suo sibilo sembrava echeggiare un lamento lontano.
Forse il grido non udito delle tante vittime o anche l'urlo di paura della gente del posto.
La natura selvaggia di quelle lande sembrava osservare indifferente il dramma che aleggiava, che pendeva, su tutti loro.
Icarius, Gwen, Clio e Cq raggiunsero la bottega dell'antiquario.
Il Taddeide aveva con sé il curioso bastone acquistato proprio lì.
“Salute.” Disse Icarius.
“Oh, prego, signori.” Fece l'antiquario. “In cosa posso servirvi? Spero non abbiate lamentele per il bastone.”
“No, assolutamente.”Sorridendo Icarius. “In realtà neanche potrei, visto non lo ho usato. Però siamo qui per un motivo... o meglio, per avere un'informazione.”
“Di che genere?” Chiese l'antiquario. “Su un oggetto antico? Su un dipinto? Un mobile?”
“No, nulla di tutto ciò.” Scuotendo il capo Icarius. “In realtà su una persona.”
“Una persona?” Incuriosito l'antiquario.
“Si, il borgomastro.” Annuì Icarius. “Quello che comandava prima dell'arrivo di Guren.”
“Perchè vi interessa tanto?” Domandò l'antiquario.
“Mi piace conoscere la storia dei posti che visito” mentì il Taddeide “e credo lui sia la persona adatta a soddisfare le mie richieste.”
“Capisco.” Sorridendo l'antiquario. “Egli vive nella campagna, in una casetta isolata, verso la sponda Nord del Triterno. Seguite il sentiero verso Settentrione, senza allontanarvi dalla sponda del fiume e arriverete a casa sua. Ma fate attenzione. La campagna, si sa, non è sicura.” Guardò le due ragazze. “Specie per loro due.”
“Ci staremo attenti.” Con un cenno della mano Icarius. “Grazie e a presto.” Ed uscirono, seguiti dallo sguardo turbato dell'antiquario.

Arrivammo dall'antiquario e trovai che mentire, come fece Icarius, fosse l'unico modo per ottenere dall'uomo le informazioni che cercavamo.
Infatti egli ci indico` la strada per raggiungere la casa del borgomastro, unitamente alle raccomandazioni sulla campagna, che ci accompagnavano fin dal nostro arrivo.
Uscimmo cosi` dalla bottega e ci mettemmo in marcia verso la campagna.

“Signore...” disse Cq ad Icarius “... non vorrete addentrarvi nella campagna adesso? Avete udito le parole di Guren? E le raccomandazioni dell'antiquario? Tra tagliole e misteri meglio evitare di lasciare la cittadina in questo momento.”
“Preferisci” fece lui “andarci stanotte? Col favore delle tenebre?”
“In verità non ci avevo pensato...” cigolò il droide.
“Sta tranquillo, il mastino non digerisce le lamine di carbonio, amico mio.” Sorridendo Icarius.
“Non riesco a sorridere al vostro umorismo, signore...” Cq.
Il Taddeide rise.
“Su, andiamo a procurarci un carro...” alle due ragazze “... non voglio percorrere a piedi la campagna.”
Si recarono così in una stalla e qui noleggiarono un carro con cui poter lasciare la cittadina.

L'antiquario fu gentile e disponibile nello spiegarci dove fosse la casa del borgomastro.
Così noleggiammo un carretto diretti verso la campagna.
"Speriamo di scoprire qualcosa.." Sorrisi a Icarius, Gwen e Cq.

Sorrisi a Cq e risi poi alla frase di Icarius.
L'ufficiale decise poi di percorrere la campagna con un carro, cosi` ne noleggiammo uno da una stalla, mentre l'aria intorno a noi era sempre piu` fredda e come pregna di tristi lamenti, come se il vento portasse con se` le ultime urla di quelle povere donne e tutto, in quella boscaglia, appariva stranamente fermo, immobile.

Il carro lasciò la cittadina e si addentrò nella desolata, silenziosa e cupa campagna.
Imboccò uno stretto ed angusto sentiero, fatto di fossi e dossi, con un vago segno di solchi causato dal passaggio delle ruote di carri.
Segno evidente che quel viottolo non era molto praticato.
Il pomeriggio ventoso trascorse in fretta, mentre lontane e grige nuvole si annidavano sui monti.
L'imbrunire cominciò a mostrarsi, velando gli alberi e le piante come una coltre angosciante.
Le nubi sembravano voler circondare quello scenario, mentre il vento andava facendosi più freddo man mano che il Sole calava.
Eppure quell'inquieto ed inquietante sibilo che si udiva nel vento non accennava a svanire, simile com'era ad un lamento lontano, vago e mutevole, presagio di qualcosa di oscuro.
Il carro cigolava tra gli sterpi ed i rovi che attraversavano lo stretto sentiero, ormai divenuto quasi impraticabile.
Tutto, oltre il vento, pareva fatto di silenzio.
Poi quel silenzio fu rotto dallo scorrere del fiume che cominciò a farsi insistente appena il carro ne affiancò la sponda erbosa.
Il Triterno col suo corso piatto pareva sfociare da un mondo lontano e raggiungere quelle lande fatte di sinistra desolazione.
“Che posto inquietante...” disse Cq.
E proprio seguendo il margine del fiume il carro si ritrovò in una radura irregolare, all'estremità più lontana della quale sorgeva un'abitazione appena poco più grande di una capanna, con la parte posteriore rivolta verso la foresta primordiale.
Il carro si avvicinò e nonostante la grandezza esigua quell'abitazione appariva tutt'altro che una baracca.
Era infatti una graziosa casetta di tronchi d'albero, a due piani.
Dal suo aspetto non era neanche troppo vecchia, forse una ventina d'anni o poco più ed era in condizioni che tradivano le cure più attente e civili.
Attraverso i vetri del pianterreno brillava una forte luce.
“Deve essere la casa del borgomastro...” indicò Icarius a Clio e a Gwen.
Raggiunsero così l'abitazione ed il rumore del carro fece uscire qualcuno dalla porta.
Era un uomo anziano, ma robusto e vigoroso.
“Salute a voi.” Ai tre sul carro, come se nel vedere qualcuno in quel luogo dimenticato non lo stupisse più di tanto.
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Ci inoltrammo nella campagna, mentre il paesaggio si faceva sempre più inquietante ma allo stesso tempo affascinante.
Dopo po' notammo una casa curata e graziosa nella boscaglia.
E un uomo apparentemente cordiale.
"Salve.." Dissi soltanto, sorridendo, lasciando che fosse Icarius a spiegare perché ci trovavamo li, sinceramente non avevo idea se volesse dire la verità oppure trovare un'abile scusa.
Sicuramente ci sapeva fare in queste cose.

Piu` ci addentravamo nella campagna, piu` l'inquietudine aumentava e capivo il timore di Cq.
Era tutto cosi` cupo e opprimente...
Ad un tratto scorgemmo una casetta a due piani fatta da tronchi d'albero, da cui dopo poco usci` un uomo, probabilmente il borgomastro, dopo aver udito il rumore del carro.

Il carro si fermò davanti allo steccato che delimitava lo spazio attorno alla casa.
Icarius saltò giù e poi aiutò a scendere prima Clio e poi Gwen.
“Salute a voi.” Disse sorridendo Icarius.
“Per un vecchio” fece l'anziano “nulla è più gradevole della visita di tre giovani. Quando arriverete alla mia età lo comprenderete.”
“Il borgomastro presumo.” A lui Icarius.
“Se cercate il borgomastro” l'anziano “temo abbiate fatto un viaggio inutile. Lo ero un tempo, ora non più.” Rise piano. “Ma prego, entrate, l'aria è fredda e presto farà buio. La notte qui è più scura e fredda che in qualsiasi altro luogo al mondo.”
“Non vi stupisce vederci qui?” Fissandolo Icarius.
“Beh, immagino me lo direte.” Sorridendo il borgomastro. “Magari meglio farlo dentro, al caldo.”
E li fece entrare.
Intanto il crepuscolo annunciava il suo arrivo, mentre lo scenario diventava sempre più cupo e sinistro.
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Icarius scese dal carro, aiutando Clio e poi me.
Quell'uomo non sembrava male, pareva anzi una persona a modo e gentile.
Gettai uno sguardo indietro e l'invito del borgomastro a entrare non pote` sembrarmi piu` gradito.
"Nonostante io sia diffidente, mi sembra una persona a posto e non stento a credere che Guren l'abbia confinato qui per fare il bello e il cattivo tempo a Bocca della Selva" sussurrai a Clio mentre entravamo.

Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
 

Quell'uomo sembrava cortese e ci fece accomodare nella sua casa.
Sorrisi a Gwen annuendo a quelle parole sussurrate.
"Sono d'accordo.. Speriamo di non sbagliarci.." Sussurrai alla ragazza.

Fingermi sorpresa o scioccata? No. Me lo aspettavo, fin da quando avevo sentito parlare della nave nera e al polso di Dension era apparso quel bracciale. Me lo aspettavo quando aveva parlato di Munian, me lo aspettavo.

Tuttavia fu un duro colpo per me. Sarei davvero riuscita a passar oltre a questa faccenda senza dir nulla? Sapere che la mia felicità sarebbe dipesa dal sacrificare vite altrui? Davvero l'Amore ci poneva dinanzi a queste scelte?

Accarezzai le mani di Dension con calma, osservando, non leggevo alcun rimorso nel suo viso per quel patto.

- Tutti? Quell'uomo vuole solo Guiscard, non capisco cosa c'entrino gli altri? E X? Ci cercherà se non gli porteremo la nave...-

La mia mente viaggiava rapida nel trovare tutte le possibili conseguenze del nostro gesto, del suo gesto.

- E puoi fidarti della parola di quell'uomo? Se ci tradisse e uccidesse anche noi alla fine?-

Domandai preoccupata.

- Amore mio sei sicuro che sia la cosa migliore per noi? Se tu mi dici che non c'è altro modo io non mi opporrò...ma voglio essere certa che sia la nostra unica possibilità...-

Il borgomastro fece entrare in casa Icarius, Gwen, Clio e Cq.
“Parlare fuori al freddo” disse l'anziano, mentre accomodava la legna nel camino “è una sciocchezza che non posso più permettermi alla mia età.” Sorrise. “Ma prego, sedetevi.” E notò il bastone di Icarius, restando sorpreso.
“Sembra che la vista di questo bastone” attento il Taddeide “vi abbia sorpreso più del nostro arrivo.”
“In effetti si...” annuì il borgomastro “... lo ammetto... dove l'avete trovato, se posso chiedere?”
“Dall'antiquario della cittadina.” Rispose Icarius.
“Pensavo fosse andato perduto o distrutto quel bastone.” Mormorò il borgomastro.
“Pare di no.” Fece Icarius.
“Chi siete voi?” Domandò poi il vecchio.
“Viaggiatori” il Taddeide “giunti qui per sbaglio. E ora ci troviamo invischiati nella brutta storia che aleggia in queste lande.”
“Volete un consiglio?”
“Certo.” Annuì Icarius.
“Andatevene da questo posto.” Fissandoli il vecchio. “Queste lande sono dimenticate dalle leggi e da Dio.”
“E voi perchè ci restate allora?”
“Perchè sono troppo vecchio e stanco.” Sedendosi il borgomastro.
“Non abbastanza però” replicò Icarius “da abbandonare volontariamente la vostra carica, visto che ciò vi è stato imposto da altri.”
“Vedo che siete ben informato.” A lui il borgomastro.
“Già.”
“Fossi in voi” il borgomastro guardando Clio e Gwen “non mi addentrerei nella campagna con due giovani e belle ragazze.”
“Dunque anche voi temete il mastino?”
“Temo ciò che ho udito” gettando altra legna sul fuoco il borgomastro “e cioè che qualcuno o qualcosa uccide giovani donne senza alcun motivo apparente.”
“Per questo siamo qui...” guardandolo Icarius “... per sapere cosa ne pensate voi di questa storia.”
“Ciò che pensa un vecchio” ridendo piano il borgomastro “non interessa a nessuno.”
“Da dove vengo io” sorridendo Icarius “gli anziani sono tenuti in grande considerazione.”
“Qui niente ha valore, ragazzo mio.” Sussurrò il borgomastro. “Nulla... neanche la vita umana...”
“Secondo voi chi sta uccidendo quelle ragazze?” Senza giri di parole Icarius. “Chi o cosa? E perchè?”
“Perchè il mondo è imperfetto.” Sentenziò il borgomastro. “Imperfetto e cattivo.”
“Siete l'ex borgomastro di queste terre” deciso Icarius “e possibile non vi interessi sapere cosa sta succedendo? O credete che un mastino fantasma sia davvero tornato dall'Oltretomba per fare scempio di donne innocenti?”
“Voi cosa credete invece?” A sua volta il vecchio.
“Da dove vengo io” rivelò Icarius “non si crede che gli animali abbiano un'anima e dunque non possono visitare l'Aldilà. E di conseguenza non possono neanche tornarci.”
“Deve essere un luogo interessane quello da cui venite...” accendendosi la pipa il borgomastro.
“Dunque, cosa mi rispondete?”
“Da dove vengo io invece” fumando il borgomastro “bisogna temere i vivi, non i morti.”

“Dacey...” disse Dension prendendo le mani di lei nelle sue “... credi che costoro non amino Icarius o Guisgard? Che non lo difenderebbero a spada tratta? Per questo sono della sua stessa pasta.” Scosse il capo. “Mi fido di Munain perchè è animato da odio. E l'odio, come l'Amore, è un sentimento forte, che richiede dedizione. Pur di trovare Guisgard, lo so, Munain farebbe di tutto. Non mi tradirà.” La fissò negli occhi. “Devi sapere un'altra cosa, Dacey... Munain conosce X... la nave nera che ci sta inseguendo appartiene proprio a X... Guisgard ed i suoi hanno le ore contate...”

Ero arrabbiata perché fino a quel momento non si era fidato di me fino a quel momento. D'altra parte però, le cose si stavano facendo sempre più chiare e i pezzi si stavano mettendo in ordine per offrirmi un quadro completo. Ancora una cosa mancava.

- Hai manomesso la nave, la Divina Misericordia vero? Rischiando di fare del male a me o a te stesso... L'hai manomessa e ora stai aspettando che la nave nera arrivi? Ho indovinato? É questo quello che accadrà ora?-

Quando entrammo mi rilassai al tepore della stanza e tirai un sospiro di sollievo.
Il borgomastro noto` subito il bastone e da li niziammo a parlare della tragedia che opprimeva questo posto.
"C'e` chi ipotizza che i lupi siano gli artefici delle stragi. Cosa pensate voi al riguardo?"

Ascoltai attentamente le parole del borgomastro, scrutando il volto di quell'uomo.
Sembrava cortese e stanco, impotente davanti all'orrore che si consumava nelle sue terre.
Nemmeno lui dunque credeva nel mastino fantasma, esattamente come noi.
Annuii a quelle ultime parole.
"Già.." pensierosa "Ma io non credo nemmeno che un lupo potrebbe fare una cosa così precisa.. ucciderne a centinaia è inutile oltre che ripugnante.." dissi piano, scuotendo la testa.

“Si.” Disse Dension a Dacey. “Ho manomesso io la nave. Far del male a noi? Andiamo, Dacey, sono un uomo di mare. Ho governato navi e so come causare un'avaria senza andare oltre. Ho calcolato tutto. La Divina Misericordia è fatta con materiali incredibili, mai visti per la costruzione di una nave. Sapevo benissimo che avrebbe resistito all'urto. E così è stato.” La guardò negli occhi, accarezzandole piano il viso. “Ricorda, mi sto fidando di te... non deludermi...”

- Va bene... Va bene...- annuii, in effetti aveva preparato tutto, non aveva agito in maniera avventata.

- Sono felice che finalmente mi hai detto tutto, che mi hai confidato la verità... - gli sorrisi specchiandomi nei suoi occhi.

- Ti amo, non ti deluderò...- anche se ancora non ero cosciente dell'implicazione di quelle parole.

“Ragazze mie...” disse il borgomastro a Gwen e a Clio “... i lupi sono animali intelligenti e feroci, ma non hanno ciò che invece contraddistingue l'uomo, ossia la malvagità... un lupo assale per fame e dunque non si sceglie le prede... chi o cosa sta causando queste stragi sembra mosso invece da un'attenta consapevolezza nello scegliersi le vittime, essendo queste tutte donne giovani...”

“Lo so...” disse Dension sorridendo a Dacey “... lo so...” e la baciò.
“Sai che non vedo gli altri?” Guardandosi poi intorno. “Forse hanno lasciato questa casa... chissà se Guren è tornato dalla sua caccia... e chissà cosa avrà cacciato...”

Annuii al borgomastro.
"Per questo si e` piu` propensi a pensare ad un 'chi' piuttosto che ad un 'cosa' che uccide quelle donne, a mio parere. Cio` che voglio dire e` che solo un essere umano puo` adottare una strategia e uccidere con "criterio"."

Annuii a mia volta.
"Assolutamente! Solo una mente umana può aver architettato tutto questo.. il problema è capire perché.." pensierosa "Spargere la paura? Vendicarsi di una donna in particolare e ucciderle tutti perché non si risalga mai a lui? I motivi possono essere molti...".

- Uhm quell'uomo... Mi chiedo se sia andato a caccia di animali o di uomini!- l'uccisione del ragazzino mi aveva segnata.

- Andiamo a cercarli che dici? Non mi va di stare in questa casa... É angosciante... E poi dopo tutto quello che succede la notte é meglio essere uniti-

“Siete molto argute, ragazze mie.” Disse il borgomastro a Gwen e a Clio.
“Non sapete quanto.” Sorridendo Icarius.
“Cosa volete, si sa, le donne sono da sempre più intelligenti di noi uomini.” Ridendo il vecchio.
“Concordo in pieno.” Annuì Icarius, per poi fare l'occhiolino alle due ragazze.
“Si, giusto il vostro ragionamento, amiche mie...” mormorò il borgomastro “... anche io la penso come voi... naturalmente il difficile è trovare il possibile autore di queste stragi..”
“Se voi foste ancora il borgomastro” Icarius “come procedereste? Come cerchereste il colpevole?”
“Bella domanda...” fumando il vecchio “... beh, io cercherei di andare per esclusione... come ha detto lei” indicando Clio “i motivi delle stragi possono essere tanti... ma per prima cosa escluderei si tratti di un maniaco, o simili... dunque cercherei dei legami fra le vittime...”
“Legami?” Pensieroso Icarius.
“Si...” annuì il borgomastro “... se si tratta di un maniaco allora agisce come un animale, senza scopi particolari se non quello di soddisfare la sua voglia di uccidere... ma se invece si tratta di un assassino lucido allora deve esserci un motivo, una ragione... ciò naturalmente ammesso che si tratti davvero di un uomo... le nostre sono solo ipotesi...”

Sorrisi a quelle parole di Icarius e del borgomastro.
Anche io pensavo ci fosse sotto qualcosa, che l'assassino avesse un motivo preciso per uccidere quelle donne.
"Già sono solo ipotesi, ma perlomeno sono sensate.." con un sorriso "Bisognerebbe conoscere le vittime, sapere chi erano.. voi sapete quante donne ha ucciso finora?" al borgomastro.

Sorrisi al borgomastro e a Icarius, per poi rivolgere uno sguardo complice a Clio.
"Potrebbe dunque trattarsi di un assassino seriale? E` questo che intendete parlando di legami fra le vittime?"

Dension annuì a Dacey.
Uscirono dal cortile e rientrarono in casa.
E subito si trovarono davanti Guren con alcuni dei suoi.
“Che sorpresa piacevole ed inaspettata.” Disse l'uomo. “Noto che alcuni dei miei ospiti sono ancora a casa mia.” Guardò Dacey con uno sguardo che ben poco celava la sua lussuria. “Sempre più bella, milady... la notte sembra farvi bene, come una cura di bellezza...

“Forse una sessantina...” disse il borgomastro a Clio “... più o meno. Ma la voci in simili faccende diventano arbitrarie ed incontrollabili.” Guardò poi Gwen. “Si, esatto. Una sorta di assassino seriale, uno che magari uccide per un motivo, non so, un qualche trauma, un'ossessione e cose simili.”
“Il Gastaldo non è preoccupato?” Chiese Icarius. “Non dovrà rispondere di questi omicidi al duca?”
“Il Gastaldo si fida di Guren.” Fece il borgomastro. “Lui rappresenta l'autorità e la legge a Bocca della Selva.”
“Lo abbiamo conosciuto...” mormorò il Taddeide “... dubito riuscirà mai a risolvere questa faccenda... non fa altro che massacrare lupi.”
“Non sottovalutate quell'uomo.” Il borgomastro. “Mai sottovalutare un uomo malvagio...”

Dapprima annuii al borgomastro, era della nostra stessa idea.
Poi quando parlò di Guren sospirai appena, infastidita.
"Non è che ci abbia fatto una buona impressione quell'uomo, anzi..".

Annuii all'uomo.
Poi si parlo` di Guren.
"No, infatti..." acconsentendo alle parole di Clio.

“Guren” disse il borgomastro, gettando della legna sul fuoco “non è certo un uomo che si lascia amare. Spesso uomini simili diventano pericolosi quando viene concesso loro un grande potere.”
“Si, concordo...” annuì Icarius.
Ad un tratto si sentì gridare.
Urla disperate che venivano da fuori.
Un uomo gridava allarmato.
“Cosa accade?” Stupito Icarius.
Poi qualcuno bussò con foga alla porta.
Il borgomastro aprì e sulla soglia apparve un contadino che nel vederlo si gettò ai suoi piedi in lacrime.

- Scusate il disturbo, ce ne stavamo andando... Vi ringrazio per l'ospitalità signore-

Feci un rapido inchino sperando di lasciare quella casa al più presto. Avevo notato quello sguardo, che mi aveva disgustata.

Annuii al borgomastro. Era tutto vero cio` che diceva su Guren e mi terrorizzava il pensiero che saremmo dovuti tornare li.
All'improvviso, si udirono delle urla e poi bussare violentemente.
Il borgomastro apri` la porta e vedemmo un contadino in lacrime.
Sicuramente c'era stato un altro omicidio.