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Andare a fondo. Rabbrividii a quell'idea. Rimasi in silenzio a specchiarmi nei suoi occhi, e così, irrazionalmente, mi sentii più tranquilla.
<< Si, vi accompagno... E non perché non mi fido ma perché in questo momento non voglio vedere quello sciocco di Fines e poi...>> e fu solo allora che sorrisi, << potreste vincere qualcos'altro per me a quella bancarella >> risi portando la mano sul suo braccio. << Vogliamo andare?>> |
Ascoltai le parole di Leones attentamente ma storsi il naso alle ultime parole.."Beh, devo correggervi..altri Ducati hanno cercato di non arrendersi..Cherval ne è un esempio, se ne avete sentito parlare visto è stato dimenticato da tutti..si è reso neutrale ma Canabias lo ha assediato contro il volere dei regnanti e molti del popolo e nessuno è venuto a soccorrerlo..so le duchessine sono fuggite...ma forse una è viva, e se verrà trovata presumo quelli di Canabias non le renderanno la vita facile" sorrisi finendo il mio drink "Si, lo so che la Granbaronessa si trova ad Afralignone..me lo disse mio nonno..è un bene sia salva, speriamo questa guerra finisca e possa ridare vita ad Animos e magari a chi non voleva arrendersi a tutto questo" dissi con amarezza. "Per quanto so del mio ducato..appunto dubito qualcuno sia vivo..dei nobili..potrebbe essere, girano voci come vi ho detto prima della Duchessa, una delle figlie, ma non si sa dove possa essere" e sorrisi, non potevo andare oltre.
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Iniziammo l'operazione ed io assistetti Fermer.
L'intervento durò tre interminabili ore e quando finimmo eravamo entrambi distrutti. "Grazie, anche tu. Dico sul serio" sorrisi entusiasta a Fermer, affondando fra le sue braccia e poggiando la testa sulla sua spalla, dopo averlo baciato dolcemente. Quel bacio fu per me come la risoluzione di tutta quella giornata, che sembrava avesse portato solo problemi, inquietudini e angosce. "Ci potrebbe essere una cosa che posso fare per lui, mentre aspettiamo che la situazione si stabilizzi. Sempre che tu mi dia il permesso, dottore" dissi guardandolo negli occhi, con un sorriso accattivante e speranzoso, tentando di convincerlo. |
L'aereo si era schiantato prima che Marwel arrivasse al forte e quando vide la grossa nube di fuoco, rimase ferma e con gli occhi sgranati.
Si mise a correre più in fretta che poté e raggiunse la base militare con tanto di fiatone e quasi senza forze. Entrò e si diresse subito nell'infermeria di cui conosceva già l'ubicazione. |
Il ragazzo non disse nulla, e sinceramente non sapevo se prenderla positivamente o meno.
Ma onestamente di ciò che pensava quel cadetto mi importava meno di zero. Quante volte mi ero sentita dire tutto quello? Che non ero una vera donna, che nessuno mi avrebbe mai visto come tale. Ma io avevo sempre saputo che non era così, che esisteva chi avrebbe visto chi ero davvero. Magari era solo un'illusione, un sogno lontano, eppure capace di rendere sopportabile tutto quello. Anche l'idea che potrei morire da un momento all'altro senza aver conosciuto l'amore. Ma questo non significava che mi sarei mai accontentata. O l'Amore Vero, o niente. Tutto il resto lo avevo sempre trovato incredibilmente superfluo. Ci avvicinammo alla base, e sorrisi. Casa. Ma poi corrucciai la fronte a quella vista, un aereo in fiamme. Chi poteva essere? Uno dei nostri? Chi? Infine atterrammo. "Fate scendere prima me, così non gli prenderà un colpo.." dissi ai due. Senza troppe cerimonie scesi dal veicolo, in qualche modo. Mettere il piede a terra fu una sensazione davvero bella. Chiamai il primo soldato che mi si parò davanti. "Va a dire al capitano che le due reclute non hanno disertato ma erano in giro a cercarmi, sono viva grazie a loro.." facendogli segno di andare. Chiamai poi uno dei meccanici. "Fatti dire dai due soldati le coordinate del punto in cui si trova Damasgrada, portatelo qui, rimettetemelo a nuovo nel minor tempo possibile, costi quel che costi, intesi?" perentoria. Mi voltai poi verso Icarius e Palos osservandoli con sguardo distante e distaccato. "Grazie ragazzi, parlerò col capitano perché le bravate di oggi non abbiano delle conseguenze. Ma sia chiaro che da domani le cose devono cambiare e sarà il caso che iniziate a rigare dritto.." con voce impostata e chiara, con lo sguardo gelido e imperturbabile che per un lungo istante incrociò quello di Icarius. Con quelle uscite irrispettose si era giocato la simpatia che potevo aver avuto per quel ragazzo, e la possibilità di entrare nella mia squadriglia, proprio non sopportavo il suo atteggiamento lamentoso e irriverente. Ora volevo solo lasciarmi alle spalle i due cadetti e smettere di calcolarli. "Fermer.." mormorai "Sarà il caso che vada dal dottore..." lanciando un'occhiata alla ferita. Poi strabuzzai gli occhi a quella vista. L'aereo precipitato era uno di Canabias. "Com'è che le cose interessanti succedono sempre mentre sono via?" mormorai, divertita. "Ne avrete di cose da raccontarmi.." dissi ad un paio di soldati. Non vedevo l'ora di rivedere i miei fratelli e soprattuto Estea e Anty, ma la gamba aveva bisogno di cure. Tutto il resto: sia il dovere che il piacere dovevano aspettare. Così, mi diressi verso l'infermeria. |
"D'accordo, ma bisognerà muoversi subito... ricordatevi che devo tornare alla base, o la mia copertura potrebbe saltare." Così risposi a Lucros. Di lì a pochi minuti io e Hodog ci avviammo verso il rottamaio. Quando arrivammo, vedemmo che la luce era accesa. Lasciai la borsa in auto, ma presi la mia colt e la misi nei pantaloni, dietro alla schiena. "Hodog, lascia andare me avanti... non so cosa troveremo e, senza offesa, mi fido più dei miei riflessi che di quelli di un estraneo..." Avanzai verso la porta e, molto cautamente, entrai all'interno del capannone.
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“Beh, per il bene di quella duchessa” disse Leones ad Altea “meno voci circoleranno e meglio sarà. La polizia segreta di Canabias ha occhi ed orecchi ovunque...”
Scesero i due borghesi dal piano di sopra. “Come state?” Chiese Leones. “Un po' meglio...” mormorò Poeh. “A parte questo bernoccolo, ovvio...” Fines. In quel momento il taverniere accese la radio: “Siamo orgogliosi di trasmettere in diretta il discorso di sua eccellenza, Oxio, ministro della propaganda di Canabias...” “Popolo di Canabias...” esordì il ministro “... compagni, fratelli, cittadini... il nemico è alle corde, il male sta cedendo. Abbiamo liberato altre terre dalla tirannide dei nobili e della Chiesa. Il Ducato di Cherval è libero.” Boato del popolo. “L'ex duca Mandus, dopo essere stato condannato da un tribunale popolare, è stato giustiziato all'alba.” Esultanza del popolo. “Presto altri principati cadranno. Altri secolari ed ingiusti privilegi cesseranno per sempre. Il domani sarà libero e radioso, senza superstizione e Fede. Costruiremo più case e chiuderemo le chiese. E con i tesori in essi custoditi, da sempre ricchezza dei chierici, sfaremo la gente. Lunga vita alla libertà. Lunga vita alla Repubblica Popolare di Canabias!” Popolo in delirio. “Presto, vi giuro, che l'Armata Rossa marcerà su Città di Capomazda, su Roma e su Gerusalemme, cancellando per sempre ogni forma di Cattolicesimo da questa terra! Gloria agli uomini liberi di Canabias!” Tripudio generale, mentre l'inquietante ministro alzava in aria il pugno chiuso. http://www.dietrolequinteonline.it//...ico-Foto-1.jpg |
"Effettivamente si..so che vi sono occhi ed orecchie ovunque. .infatti evito di parlarne".
Poi quel comunicato stampa..mio nonno aveva resistito fino alla fine.."Maledetti" esclamai e cadde il bicchiere a terra. "Scusatemi. .sono scossa" e guardai Leones senza aggiungere altro. |
Guisgard sorrise a Dacey e i due si avviarono verso l'ufficio postale.
Entrati, il militare raggiunse lo sportello. “Dite...” disse all'impiegata “... c'è posta per Fines Avert?” “Ora controllo...” l'impiegata. Nel frattempo Dacey, guardandosi intorno, si accorse di qualcuno che li fissava. Era Agian, l'uomo giunto giorni fa nella taverna con la petizione contro i legionari. http://41.media.tumblr.com/b1514b4fc...6wy2o1_400.jpg |
Fermer strinse a Gwen.
“Potresti” disse “stargli accanto. Forse tra poco potrebbe riprendere conoscenza ed aver bisogno di qualunque cosa. Io intanto vado dal capitano a Goz ad informarlo circa le condizioni del pilota. Dopotutto potrebbe essere un nemico. Anzi, con ogni probabilità lo è.” Ed uscì. Nel frattempo, Marwel era giunta al forte pochissimi istanti dopo l'impatto del misterioso aereo al suolo. Entrò nella base e raggiunse subito l'infermeria. E sull'ingresso vide il dottor Fermer che usciva, diretto dal capitano Goz. |
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