![]() |
In un attimo si scatenò l'Inferno sulla Queen of the East.
Tutto prese fuoco, compresi gli uomini che si trovavano sul ponte in direzione della prua. Le fiamme avvolgevano ogni cosa, dai parapetti fino ai pennoni in cima agli alberi con le vele. Alcuni marinai cercarono salvezza gettandosi in mare, sperando di raggiungere a nuoto l'Isola del Fungo, ma, vedendo ciò, Sumond fu posseduto da un moto di rabbia e diede ordine di far fuoco contro quelli che riteneva ormai dei disertori, impedendo, così, a quei fuggitivi di raggiungere la riva dell'isola. Intanto dalla Santa Rita arrivarono altre cannonate, infrangendosi nelle fiancate e sul ponte della nave di Sumond. “Dobbiamo metterci in salvo, signore...” disse un ufficiale al capitano “... ormai questa nave è destinata a colare a picco.” “Fate silenzio, lurido cane!” Urlò Sumond. “Quel maledetto Guisgard mi ha già sottratto una nave e non gli permetterò di togliermi anche questa!” “Ma, signore...” scuotendolo l'ufficiale “... ormai non resteremo a galla ancora per molto! Dovete dare l'ordine di abbandonare la Queen of the East!” “Non darò mai un simile ordine!” Esclamò il capitano. “Anzi, ucciderò tutti coloro che lasceranno i propri posti a bordo!” “E' una pazzia!” “All'Inferno tutti allora!” Tuonò Sumond. “Puntate i cannoni che ci restano contro quei pirati! E caricateli anche con posate e chiodi se necessario!” Ma proprio in quel momento altre cannone piombarono sul ponte, demolendo ciò che ancora appariva salvo dalla distruzione e macellando molti altri uomini a bordo. L'albero maestro, allora, avvolto dalle fiamme, si staccò e crollò sul ponte, portando altra morte tra l'equipaggio. Un attimo dopo la nave cominciò ad inclinarsi. “Stiamo affondando!” Gridò qualcuno dell'equipaggio. “Abbandonate la nave!” Nello stesso momento, nella cabina dove si erano chiuse, anche Clio, Ankaru e Noel sentivano il trambusto che dominava a bordo. “Dobbiamo lasciare la nave...” mormorò la serva “... o moriremo intrappolate qui...” Un attimo dopo l'intera nave cominciò ad inabissarsi. |
Fhael vide Cheyenne in sella al suo magnifico cavallo e sorrise alla ragazza.
“Si, va tutto bene...” disse annuendo il portoghese “... siete tornata a casa ed il colonnello ha compreso finalmente di aver ritrovato in voi sua nipote. Sono solo un po' stanco. Ma non ho molto tempo per riposare... domani, infatti, riprenderò di nuovo il mare... uomini come me non hanno una fissa dimora e il mio compito qui è finito. Sono felice che la vostra avventura sia giunta al termine, coronata con un così bel finale. E' forse la ricompensa più bella questa per me.” Un lieve vento si era alzato, reso gradevole e profumato dal luminoso Sole del mattino. Il cielo era di un azzurro vivissimo e neanche una nuvola si vedeva lungo l'orizzonte. E solo un filo di malinconia, come racchiuso nel sibilo di quel vento, sembrava scuotere quello scenario. |
Il comandante spagnolo vide il manoscritto e poi scoppiò a ridere.
“Forse” disse ad Altea “mi prendete per uno sciocco... dovrei accontentarmi di questo? Io chiedo oro e voi mi proponete una favola da locanda?” E lo gettò a terra. “Avete sterminato il nostro Viceré a Balunga” continuò “e ora pagherete le conseguenze!” |
Citazione:
Non volevo mentirle, e non volevo ferirla... così mi limitai a sorriderle... un sorriso triste, carezzandole piano i capelli... “Staremo sempre insieme, Maraiel...” mormorai “Se lo vorrai, noi staremo sempre insieme... non preoccuparti di questo... vedrai, andrà tutto bene!” Sospirai... sforzandomi di non ripensare alla paura ed all’angoscia che talvolta mi coglieva da piccola quando i miei genitori partivano e non sapevo se e quando sarebbero tornati... la stessa paura che, forse, stava opprimendo Maraiel, ora... Esitai per qualche momento, dopo... pensando... un pensiero mi stava vorticando per la mente... sempre più intensamente... tentai di reprimerlo... ma fu un tentativo vano. “Maraiel...” mormorai dopo qualche momento, sforzandomi perché la mia voce suonasse piana e serena “Maraiel... ascolta... che cosa ricordi del giorno in cui hai lasciato la casa del tuo papà? Ricordi di aver visto qualcuno? Ricordi di aver visto qualcosa? Ricordi il motivo per cui te ne sei andata da lì?” Sapevo che era un tentativo disperato.. forse inutile... ma era un tentativo. E fu allora che si udì quel boato... giunse a noi attutito ed attenuato dalle pareti di legno della cabina, spessamente decorate da stoffe e tappeti... aguzzai le orecchie e mi parve di udire grida ed acclamazioni di gioia dal ponte... così sorrisi tra me... chiusi gli occhi e la mia mante volò da Guisgard... per un momento... poi subito tornai a concentrarmi su Maraiel. |
Maraiel, passato lo spavento per quel boato, torno a fissare Talia. “Cosa...” disse incerta “... cosa è stato?”
Ma un attimo dopo la porta della cabina si spalancò ed apparve Guisgard. Fissava Talia ed un vago sorriso illuminava il suo volto. “Abbiamo vinto...” a voce bassa, per poi abbracciarla “... la nave nemica sta affondando.” Aggiunse. Ma proprio in quel momento arrivò uno dei suoi uomini. “Capitano, presto...” fece Rynos. “Cosa c'è?” “Venite a vedere...” Guisgard, Talia e la bambina salirono sul ponte insieme a Rynos. E qui videro uno spettacolo che lì ammutolì. Cinque fregate spagnole erano apparse, circondando la Santa Rita. “Parlo al capitano della nave!” Disse una voce dalla fregata più grande. “Siete in mano alle navi del re di Spagna! Arrendetevi e consegnatevi a noi! Altrimenti apriremo il fuoco!” Guisgard, con Talia accanto a lui, fissava quelle navi, mentre tutto intorno a loro sembrava un conto alla rovescia verso un'amara dipartita. http://media-cache-ec3.pinterest.com...mDMpj8Ed_c.jpg |
Sapere della partenza di Fhael mi rabbuiò. Avevo sperato che rimanesse almeno fino alla festa. Sarebbe stato l'unico invitato che conoscevo.
Ripartii al galoppo per non mostrare tutto il mio dispiacere al portoghese. Alla villa venni informata che la festa sarebbe stata domani sera e che una sarta mi attendeva per confezionarmi un abito. Prima però parlai di Fhael al colonnello e gli chiesi di convincerlo a restare. |
"Ma questa porta a un Tesoro..inestimabile e conosco pure la persona che lo ha scritto sotto dettatura.." intravidi Wesl e gli feci un cenno.
"Provateci almeno...mettete qui i vostri soldati per non far scappare la gente cosi sarete sicuro di trovarli tutti se dovessimo fallire." Lo guardai stupito.."Balunga? Strage??" fissai mio padre e Philiph "Ne sono testimoni pure mio padre e sir Philiph..non siamo a conoscenza di ciò che è avvenuto, non so chi abbia ordinato di fare un massacro..raccontatemi vi prego, cosa è successo." |
"Avete ragione..." Dissi ad Ankaru mentre correvo veloce verso la porta l, librandola ".. Sono stata una sciocca a pensare che i pirati ci avrebbero affrontato, è così che si combatte in mare, Clio.. Avresti dovuto saperlo..." Borbottai tra i denti.
"..vieni Noel, vieni piccina, mettiamoci in salvo.." Mi parve di vedere la bimba, terrorizzata e tremante, illuminarsi un momento nel sentire il suo nome. Ma in quel momento non mi importava degli oscuri piani di Musan, poteva essere morto per quanto mi riguardava. Non c'era motivo di traumatizzare ulteriormente la bambina. "..Andiamo, presto..." Gridai ad Ankaru nel frastuono, facendole un cenno con la mano, mentre prendevo la bambina in braccio. L'acqua era ormai dappertutto, ma non era gelida come l'oceano Atlantico o il mare del Nord, nuotare risultava agevole. La vicinanza della riva, poi, infondeva speranza. Così nuotai, con la bambina spaventata attaccata a me. Mi feci largo tra i rottami della nave che sembrava la più maestosa e imponente di tutte. Noel piangeva e si aggrappava a me sempre più forte. "..forza Noel, un ultimo sforzo.." Ansimai scorgendo la riva dell'isola sempre più vicina. Dopo qualche altra bracciata riuscii a toccare la terraferma, mi sdraiai, esausta, con la bambina accanto a me. ".. Ce l'abbiamo fatta, Piccola... Sei stata bravissima.." Dissi stringendola a me "..Sei stata coraggiosa... Sei stata.. Oh,Noel..." Allontanandomi un poco e accarezzandole dolcemente la testa con un sorriso. Mi voltai verso il mare, scrutando le onde alla ricerca della serva di Musan "...Ankaru..." Chiamai verso l'orizzonte "..Ankaru.. Siamo qui..". Ma mentre i miei occhi perlustravano la riva in cerca della donna, si spalancarono nel vedere cinque fregate spagnole davanti alla nave pirata. Restai ferma, impietrita per un momento, incapace di interpretare quell'avvenimento. D'istinto, feci un passo indietro, verso la bambina. Sicuramente non era una buona notizia per i pirati, ma per noi? Ricordavo bene le parole di Musan, e ancor più il suo piano. Gli spagnoli dovevano vendicare il viceré di Balunga, a scapito dell'Olanda. Tirai un minimo respiro di sollievo, pensando che, infondo, la nostra nave batteva bandiera inglese. Ma la presenza di Musan e dei suoi avrebbe chiarito presto ogni dubbio. Pregai che nessuno si accorgesse di noi e, scossa dai miei pensieri ripresi la ricerca di Amkaru. Poi, per un breve momento, una tristezza incontrollabile si impadronì di me. Non lo troverò più.. Restai per un momento senza sapere veramente se stessi pensando a John o a Guerenaiz, poi tutto divenne più chiaro. Tutte queste navi, questo trambusto... Giuff cambierà rotta, se non l'ha già fatto.. La mia unica traccia é andata in fumo... Mentre le mie speranze andavano in pezzi, una lacrima ribelle mi scese sul viso, asciugata dalla brezza leggera che spirava dal mare. |
Le parole di Guisgard, la gioia nella sua voce e la luce nei suoi occhi...
avevano vinto... avevamo vinto... mi alzai e gli corsi incontro, abbracciandolo a mia volta. E tuttavia quella gioia, seppure intensa e dilagante, durò poco. Era passato appena un istante, infatti, quando uno degli uomini dell’equipaggio piombò nella stanza per chiamare Guisgard... Citazione:
I miei occhi guardarono rapidamente, una ad una, le navi spagnole che ci accerchiavano, gettando appena uno sguardo su quella inglese, proprio davanti a noi e ridotta, ormai, a poco più che un guscio galleggiante... poi si spostarono su Guisgard... “Siamo in trappola...” sussurrai, pianissimo perché solo lui sentisse “Non abbiamo scelta: non ci lasceranno fuggire e, di certo, non possiamo combatterle tutte...” Sospirai... “Mi chiedo che cosa ci facciano qui tutte insieme...” soggiunsi “Come ci hanno trovati?” Lo dissi con un vivo rammarico nella voce, che la fece tremare... e, quasi senza che me ne accorgessi, la mia mano corse a cercare quella di Guisgard e la strinse. |
Demenza ?.....L'oste non sembrava essere eccessivamente nervoso..forse era abituato a scene del gene, ma Ingrid che motiva aveva di scappare da me, le bastava buttarmi le braccia al collo e l'avrei portata via da me, l'avrei riportata a casa....chiedendole perdono per quello che le avevo fatto passare........Storm era calmo, chiedeva informazioni senza far trapelare alcuna emozione, io invece avrei voluto picchiarlo......" Gia' molto astuto l'amico oste, e io ho ancora piu' paura di questa strna situazione, che motiva aveva di scappare da noi.........ho bisogno di vederla, devo trovare il modo di incontrarla......e se avesse perso la memoria ?.....ho lòetto una volta un romanzo in cui era successa la stessa cosa.......se voi distraete l'Oste io posso andare a parlarle ?..che ne dite ? "..
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 07.37.19. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli