Quella risposta e quell'atmosfera mi terrorizzarono definitivamente.
Strinsi il braccio di Elv e lo guardai spaventata.
C'era improvvisamente freddo, quaggiù, quelle suore erano molto strane e nulla di questa situazione mi piaceva, proprio per niente...

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Elv strinse a sè il braccio di Gwen, comprendendo la paura della ragazza, mentre fissava quelle monache che restavano in silenzio nella misteriosa penombra.
"Che..." disse turbato Elv "... che significa ciò?"
Ma le monache andarono via, come svanite nel chiaroscuro.

Cercai di farmi rassicurare dalla sua stretta ed un po' ci riuscì, ma avevo ancora paura...
Nessuna di loro rispose, ma svanirono così com'erano arrivate.
"Se... Se ne sono andate..." mormorai balbettando.
Poi guardai Elv.
"C'erano... C'erano davvero delle suore, qui?" chiesi poi, incerta.

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Elv guardò la penombra intorno a loro.
"Si..." disse poi a Gwen, vagamente turbato, ma cercando di nasconderlo "... ovvio che c'erano..." guardò la ragazza "... fore ti stai facendo suggestionare da questa faccenda dei Dantorville..."

Alzai gli occhi in su.
"Voglio andarmene, non ci resto un minuto di più qua dentro... Non abbiamo trovato nulla ed è pure terrificante..." mormorai, quasi rabbrividendo.

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"Si... certo..." dise annuendo Elv a Gwen, come a volerla accontentare, ma in realtà anche lui era inquieto e non vedeva l'ora di andare via da lì.
Così i due lasciarono i sotterranei del monastero e tornarono nel chiostro.
Tornarono allora dalla badessa. ma lei non sapeva nulla degli annali raccolti nel monastero.
"Alcuni registri" lei ai 2 giovani "sono andati distrutti... un piccolo incendio, seza alcun danno per il monastero Grazie al Cielo, danneggià alcuni di quei testi..." rivelò.

Lo vedevo che anche lui era inquieto, ma alla fine andammo via.
Tornammo dalla badessa, ma quella ci rivelò che alcuni testi erano stati distrutti in un incendio.
"Sicuramente, anche i documenti che cercavamo sono andati perduti..." commentai, rassegnata.

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Un pò delusi Gwen ed Elv lasciarono il monastero e tornarono verso il paese.
Qui si vedevano già i primi cavalieri che giungevano nella contrada per il torneo.
Nella piazza, come abbiamo visto, vi era un tipo che si faceva chiamare Santone e continuava da un bel pò di ore a predicare alla gente, in modo nefasto e fatalista, la fine del casato de Dantorville, indicando proprio nel torneo il motivo di tale tragedia.

Mi avvicinai a quel capannello di uomini, incuriosita.
Li osservai attentamente, soprattutto quello che sembrava esserne il capo.
Aveva un'aria sinistra, con quell'occhio di vetro che accentuava in modo esasperato qeusto aspetto.
Continuai a fissarlo insistentemente, senza paura di apparire sfacciata, e mi avvicinai a loro con passo e sguardo sensuale, di quelli che catturano gli occhi degli uomini.
Per la missione del mio padrone dovevo usare tutte le mie armi.

Tornammo in paese e, contrariamente a noi che eravamo delusi, amareggiati ed inquieti, il popolo della contrada era su di giri per il torneo.
In piazza, uno dei soliti predicatori cercava di terrorizzare i passanti con le solite prospettive catastrofiche, stavolta a danno dei Dantorville, a causa dell'imminente torneo.
"Pensate che qualcuno gli creda?" chiesi ad Elv, per sapere la sua opinione.

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