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Altea e Roxanne uscirono dalla casa e trovarono Enar che fissava alcuni uomini a cavallo che andavano via.
“Zio...” disse Roxanne “... chi erano? Cosa volevano?” “Erano cavalieri e venivano da Solpacus...” rispose il pastore “... pare che da stanotte non si abbiano più notizie di una donna... si teme che...” scosse la testa. “Di chi si tratta?” Chiese la ragazza. “La conoscevo di vista, per averla incrociata qualche volta in città...” fece Enar “... la chiamavano la pazza... viveva sola dopo che il suo amato era partito per la guerra tempo fa... egli morì poi in battaglia e questo rese folle quella poveretta... ogni sera lasciava la città per incamminarsi nella foresta... diceva che il suo amato sarebbe giunto a portarla via con sé...” “Speriamo non le sia capitato nulla di brutto...” preoccupata Roxanne. “Speriamo...” mormorò suo zio. |
“Povero Jack!.....Speriamo che si rimetta presto! Certo è uno Spritello delle Stagioni, ma non è immune a queste brutte cadute. Ha l’ Eterna Giovinezza, ma non per questo ha l’ Immortalità. E’ tutta colpa mia!....Non dovevo chiedergli di attraversare il ponte volando. Perdonami, se puoi, fratello ed amico mio!” sentenziai abbracciandolo.
Il giorno tornò ed io tornai la solita donzella pasticciona. Con i miei poteri, mi rivestì di un aderente e traforato vestito fatto di bianchi fiocchi di neve. Il gelido ricamo stava sopra una leggera sottoveste di un azzurro tenue e glaciale. Il tutto fu completato da un fluente strascico dello stesso colore della sottoveste e da delle trasparenti calzature col tacco. http://i60.tinypic.com/2eb62h5.png |
"Un' altra vittima..e una storia davvero triste...in qualche modo si dovrà porre fine a questo sterminio..voi credete alle premonizioni messer Enar? Io si...e messer Posteg ha sognato un cavaliere dagli occhi azzurri, dice è della famiglia dei Taddei...e verrà qui a salvare Solpacus".
Uscii in giardino a respirare un pò di aria fresca e feci cenno a Roxanne di sedersi in una panca assieme a me, guardavo il sole farsi alto sempre più..."Vedrai Roxanne...tutto tornerà alla normalità, me lo auguro per tutti voi, ma tu devi essere più allegra. Me lo prometti...?Bene...farò colazione con voi e poi andrò a Solpacus". Guardai le foreste attorno pensierosa...l'amuleto...doveva essere portato a compimento..e nuovamente in quella locanda buia e solitaria. |
Riccardo liberò Dante ed aiutò Eilonwy a salire in sella al cavallo.
Poi caricò sul suo destriero il povero Jack malconcio e la sciarono finalmente quel ponte. “La città più vicina è Tylesia” disse il cavaliere alla ragazza “e lì troveremo un buon medico per curare il vostro amico. Inoltre potremo riposarci un po'.” “Già, ne abbiamo un gran bisogno.” Fece il merlo. Poco dopo avvistarono le mura di Tylesia. La città nuova sorgeva accanto ad un lago e i riflessi del Sole permettevano alle sue imponenti mura di specchiarsi sulla superficie delle acque. Giunti in città chiesero poi di un buon medico e vi portarono Jack. “Quel ragazzo ora sta bene” disse loro il medico dopo averlo curato “ma ha bisogno di riposare per qualche giorno.” “Vi toccherà sostare qui, damigella.” Rivolgendosi Riccardo ad Eilonwy. “Ma dove siete diretta se posso domandarlo?” |
“Sono tutte sciocchezze.” Disse Enar ad Altea mentre serviva in tavola la colazione. “Conosco quel Posteg. Tutti lo conoscono in città. E' un brav'uomo, ma è tonto. I migliori cavalieri sono già a Solpacus, attratti dalla possibilità di conquistare la spada dei Taddei. Altri non verranno.”
“Pensi che riusciranno ad uccidere la bestia, zio?” Chiese Roxanne. “Devono riuscirci.” Rispose il pastore. “Devono, per il bene di queste terre.” “Io non sono triste, lady Altea...” rivolgendosi poi la ragazza alla bella avventuriera “... ma so che le cose brutte avvengono e nessuno può farci nulla... e questa storia ne è la testimonianza...” |
Ascoltai le parole di Enar mentre mangiavo la squisita colazione..io credevo a Posteg, ma non pensavo affatto potesse essere uno dei Taddei a salvare quel posto..."Io di cavalieri ottimi a Solpacus non ne ho visti.." dissi sorridendo ironicamente.."credetemi, i veri guerrieri e cavalieri li ho visti personalmente...e nessuno di loro temo riuscirà a uccidere la belva, mi riferisco a coloro sono venuti qui per quella arma".
Mi alzai dal tavolo e dissi che era ora di andarmene, andai in camera per prendere la spada mentre la sacca già era con me visto il contenuto, e dopo essermi preparata mi congedai e uscii. Salii in groppa a Cruz e sorrisi a Roxanne salutandola con la mano..la spronai e presi la strada per Solpacus. |
Altea lasciò così la casa del pastore, prendendo la direzione per Solpacus.
Ma poco dopo, mentre attraversava il bosco, udì una voce. “Presto, accorrete...” disse un uomo correndo fra gli alberi “... accorrete a Solpacus! Hanno ucciso la bestia! Alcuni valenti cavalieri sono riusciti ad abbatterla! Ora stanno portando a Solpacus la sua carcassa! Hurrà! Hurrà! Hurrà!” |
“Sono diretta a Gioia Antiqua. Devo trovare il Fiore Azzurro per liberare Aladiah e Coco da Lady Isolde. E’ di massima importanza! Ma come avete detto voi, dovrò sostare a Tylesia per qualche giorno per stare vicino al mio carissimo fratello adottivo. Voi, invece, andrete via?” chiesi guardando nell’ azzurro dei suoi occhi.
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Attraversavo la foresta velocemente quando Cruz si fermò innervosito da una voce, mi guardai attorno e vidi un uomo...non potevo credere alle sue parole..avevano ucciso la bestia.
Avrei voluto andare a prendere Roxanne ma, forse, avrebbe raggiunto Solpacus con Enar. "Presto Cruz" lo spronai e corsi più velocemente "ora vedremo se è tutto vero...magari era un mitomane quell'uomo, o un pazzo". Arrivai a Solpacus e legato il cavallo tra i padiglioni dei cavalieri mi avviai verso la piazza per avere notizie. Effettivamente notai vi era molta folla e un vociare intenso quando vidi Older tra la gente e mi avviai verso lui..."Ero nella foresta..e un uomo annunciava che la bestia è stata uccisa da dei valenti cavalieri..è tutto vero o frutto di immaginazione?" http://i58.tinypic.com/1jr9sw.jpg |
Restai ad ascoltare Dort, ammirata.
Sorrisi a Borel ed Ertosis. Non degnai d'uno guardo Gvin, povero sciocco, non sapeva con chi stava parlando. Quando vennero a riferirci della donna, sospirai. "Ecco, appunto.." Parlare non serve a niente "Dottore.." Rivolta a Nestos "...il veleno.. Ragazzi.." Guardando i finti mercenari "..frecce, vedete se riuscite a procurarvene alcune.. Ne servirà qualcuna in più.." Sospirai ".. Io penso alla veste..". Lasciai così i miei uomini, tornai dopo qualche tempo, con una veste verde bosco, semplicissima. La indossai sopra i miei vestiti, e la strinsi con una cintura di corda. Copriva perfettamente i calzoni, il corpetto e la camicia, ed era abbastanza ampia e morbida da nascondere anche la spada. Tornai alla locanda dai miei uomini. "Pronti, signori?" Chiesi, sorridendo. |
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