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vedremo il da farsi ora però dobbiamo cercare di uscire da qui in qualche modo avete qualche idea voi dissi guardando i due amici che stavano con me dobbiamo escogitare un piano
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Camminavamo speditamente verso il palazzo. Il sole stava calando, ormai, e l’aria si era fatta più fresca, intrisa di un profumo più dolce che avrei detto di glicine in fiore...
Ero tesa... le parole del vecchio guardiano continuavano a vorticarmi in mente... il confessore di Chymela era lì, a quanto aveva detto... il confessore di Chymela... che cosa gli avrei detto? Camminavo tenendo stretta la mano di Guisgard e sentivo, da come stringeva la mia di rimando, che anche lui era preoccupato... e tuttavia non dissi niente. |
Fyellon fissò stupito Altea.
“Misteri? Di quali misteri parlate?” Domandò alla ragazza. “Forse vi state facendo suggestionare dall’atmosfera di questo castello…” sorrise “… vi dirò… io lo trovo gotico e molto affascinante… anzi, perché non andiamo a farci un giretto? Non vi intriga conoscere un po’ la storia di questo maniero?” |
Guisgard e Talia camminavano qualche passo più indietro del vecchio guardiano.
Lei avvertiva, stringendo la mano di lui, che il cavaliere era inquieto e preoccupato. Lo sguardo era infatti cupo e l’espressione del volto tirata. “Milady, eccoci alla cappella…” fermandosi di colpo il vecchio “… l’arcicappellano vi sta già attendendo.” “Deve confessarsi ora?” Chiese Guisgard. “Mia moglie e stanca e temo che…” “Ma dimenticate” sorridendo il vecchio “quali effetti produce sull’animo della Granduchessa il confidarsi con padre Erasmus? Sono certo che ella non vede l’ora di rivederlo di nuovo.” E aprì la porta della cappella. I tre entrarono e con lo sguardo il vecchio cercò il confessionale. La cappella era formata da un’aula quadrangolare, con nicchie sui lati opposti all’ingresso e all’abside. Nelle nicchie erano poste alcune statue, che raffiguravano le Virtù Cristiane. Guisgard, allora, accompagnò Talia davanti al confessionale, facendola poi sedere su una delle panche. Il vecchio fece cenno a Guisgard di seguirlo fuori e il cavaliere annuì. “Sono fuori, Talia…” le sussurrò ad un orecchio “… non temere, andrà tutto bene…” e le sfiorò la mano con le labbra. Un attimo dopo uscì col vecchio dalla cappella. Ad un tratto, rimasta sola, Talia sentì dei passi. “Anche voi dovete confessarvi, milady?” Domandò la voce di una donna. “Anche io… sto attendendo l’arcicappellano… oggi è il Giovedì Santo e spero di confessarmi e comunicarmi prima di domani… speriamo solo di fare in tempo, tra un po’ farà buio…” e si sedette accanto alla ragazza. |
“Potremmo” disse Polidor a Cavaliere25 e a Tieste “organizzarci secondo i turni delle sentinelle, oppure seguendo gli orari in cui ci portano il cibo… voi siete giovani e forti e potreste avere facilmente la meglio sulle guardie… ma una volta usciti da qui? Ci ritroveremmo comunque nel bel mezzo di Tylesia e solo un travestimento potrebbe aiutarci a fuggire… e se ci catturano, beh, vi rammento che per gli evasi è prevista la decapitazione… siete decisi a correre tale rischio?”
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“Guisgard... no!” sussurrai, ma tanto piano che forse non mi sentì.
Non volevo che se ne andasse... ed improvvisamente scoprii di avere paura, scoprii di essere preoccupata e tesa come mai prima, all’improvviso scoprii che buona parte del mio coraggio e della mia serenità erano legati a lui e scomparivano nel momento in cui lui se ne andava. Inspirai profondamente e mi sedetti su di una panca. E fu allora che udii quei passi... Citazione:
“Credo che l’arcicappellano sarà qui tra poco...” le risposi, ma c’era qualcosa in quella voce che non riuscivo ad identificare ma che mi incuriosiva... “Ma voi...” chiesi dunque, gentilmente “Ditemi... voi venite spesso a confessarvi qui? Come sapevate che il cappellano era arrivato al Belvedere?” |
Fissai Fyellon...scettico..non si poteva cambiare e temevo che questo suo scetticismo ci avrebbe portato in qualche guaio.
"Si, concordo che questo stile gotico abbia il suo fascino nonostante sia...abbastanza suggestionante...certo, mi piacerebbe scoprire questo castello, forse è di belle fattezze..ma non facciamoci sorprendere, d'altronde siamo ospiti qui". |
Guardai Tieste e dissi tu che ne dici potrebbe essere fattibile? però dobbiamo trovare un posto ben nascosto dopo che siamo fuggiti da qui e poi dobbiamo ritrovare il falco chissà dove è finito poi guardai Polidor e dissi se riusciremo ad uscire da qui voi conoscete un posto dove non ci troverebbero ? domandai e aspettai che i due mi rispondesseo
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“E’ la Settimana Santa, milady” rispose la donna a Talia “e l’arcicappellano viene sempre tra il Giovedì e il Venerdì Santo…”
Ad un tratto Talia avvertì dei rumori, poi dei passi. “Lady Chymela…” mormorò una voce “… che gioia rivedervi…” l’arcicappellano le prese le mani “… sono mesi che non ci vediamo… venite, ora vi confesserete…” La portò su una panca più vicino all’altare. “Qui saremo più comodi…” disse “… il confessionale è scomodo per la vostra condizione…” la segnò e cominciò la confessione “… ditemi, siete felice? Avete perdonato vostro marito? Egli ha abbandonato quel suo folle proposito?” Intanto, fuori alla cappella, Guisgard era col vecchio guardiano. “Sarà finita la confessione?” Il vecchio lo fissò. “Voglio pregare davanti all’altare…” nervosamente il cavaliere “… si, devo… entro…” “Sapete, milord…” mormorò il vecchio “… mi ha colpito una cosa…” Guisgard si voltò di scatto. “Non ho ancora visto un bacio tra voi e vostra moglie…” accennando un sorriso il vecchio “… un bacio vero intendo… eppure non ho mai visto un uomo più innamorato di voi… neanche nei romanzi…” Guisgard lo fissò. “Forse solo voi ve ne accorgete…” “Tutti lo possono vedere.” Fece il vecchio. “Tutti, mio signore.” Guisgard non rispose niente ed entrò nella cappella, ma la porta era chiusa. “E’ chiusa!” Voltandosi verso il vecchio. “La confessione non è ancora finita, mio signore.” |
Citazione:
“Oh...” mormorai “Ecco...” Mi torsi appena le mani, mentre la mia mente lavorava frenetica in cerca di un appiglio... in cerca di qualcosa da dire, di un modo per uscirne... E fu così che quei dettagli vi fecero breccia, insinuandosi tra i miei pensieri... ...perdonato? Perché aveva parlato di perdono? Che cosa aveva Andros da farsi perdonare da Chymela? ...e il proposito folle cui alludeva? Si trattava forse di quel Fiore delle mie visioni? E di nuovo quel misto di curiosità e di vivo interesse tornò a scuotere forte la mia anima... “Voi lo sapete, padre...” iniziai quindi a dire, con voce bassa e suadente “Io perdonerei qualsiasi cosa a mio marito... ogni suo gesto, ogni sua piccola imprudenza... non potrei vivere senza di lui e dunque non potrei mai neanche non perdonarlo...” Sorrisi appena... come chi intende minimizzare ciò di cui sta parlando... “Ma voi, padre... voi, nella vostra immensa saggezza, ditemi vi prego... che cosa ne pensate? Trovate davvero così folle quel suo proposito?” |
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