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Lo zio guardò Abigail negli occhi.
"Talvolta" disse cupo "viaggiare non è una scelta, né tantomeno un obbligo. Ma una maledizione." Fissandola. "La morte stessa è la metafora del viaggio, Abigail." Torno' a guardare la finestra. "Ti piacerebbe andare a cavallo?" Chiese poi alla nipote. |
I versi degli animali quasi sovrastavano il suono dei tamburi, era impossibile definire a quali specie appartenessero.
Ad un tratto, sentii delle voci e le seguii, per verificare se fossero di una popolazione indigena o dell'equipaggio. Ad essere onesta, non sapevo cosa potesse essere peggio Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi aspettavo un resoconto interessante, intriso di aneddoto e descrizioni di luoghi meravigliosi e invece le sue parole risultarono amare e mi parve chiaro non avesse voglia di raccontarmi dei suoi viaggi quanto io avrei voluto.
Capii che non era il caso di insistere, almeno per il momento. L’idea di andare a cavallo mi piacque, era un ottimo modo per esplorare le terre circostanti. “ Non vado a cavallo da tempo ma direi che il momento di ricominciare. Qui é decisamente molto più piacevole che in una città affollata. Spero che mi farai compagnia.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Sul volto dello zio sorse un'espressione gaia e i suoi occhi grigi accarezzarono il viso di Abigail con un sorriso.
"Vieni con me." Disse porgendo la mano a sua nipote. Insieme uscirono fuori e raggiunsero le scuderie del castello. Avvicinandosi Abigail sentì dei nitriti, nonostante che al suo arrivo non aveva sentito nulla provenire dalle scuderie, ch avevano le porte spalancate e risultavano vuote. Ora invece, entrando con suo zio, la ragazza vide 2 magnifici baschi, uno bianco e l'altro nero. "Il bianco è tuo." Mormorò lo zio. "Scegli un nome con cui chiamarlo, mentre io sellerò entrambi i cavalli." Marin sbirciò tra il folto fogliamo per capire di chi fossero le voci che sentiva. Vide così un gruppo di uomini, alcuni dalla pelle bianca e altri invece scuri, con i primi vestiti in modo assai strano, che parlavano fra loro, come a decidere che direzione prendere. https://cdn2.highdefdigest.com/media...termain_1a.jpg |
Seguii ancora le voci e capii di averne scoperto la provenienza quando intravidi delle figure.
Guardando meglio, vidi che era un gruppo misto, alcuni uomini bianchi, altri neri e non era affatto l'equipaggio della nave. Non sapevo ancora se palesarmi oppure no, così rimasi a guardare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Marin continuò a osservare quegli uomini.
Erano armati e sembravano prepararsi per una qualche spedizione. Intanto, gli uomini di colore cominciarono a montare delle tende, segno che si sarebbero tutti accampati in quel punto per passare la notte. |
Gli uomini bianchi sembrava dovessero prepararsi per una spedizione, mentre i neri piantavano delle tende, segno che si sarebbero fermati a lungo.
Presi un profondo respiro e mi avvicinai a loro, uscendo dal mio nascondiglio. "Scusate, signori" mi avvicinai, timidamente "La nave su cui viaggiavo ha fatto naufragio, a causa di una tempesta e mi sono ritrovata su questa isola" spiegai, stringendomi nelle spalle. https://i.pinimg.com/736x/7f/3f/12/7...d9f20b9c7f.jpg |
Marin decise di sbucare dalla folta vegetazione per avvicinarsi a quegli uomini.
Il più vicino era un nero, impegnato a montare la una tenda. "Ungaku." Disse nel suo dialetto. "Ungaku, napote ishka." Gesticolandoverso la ragazza. |
Il più vicino, uno degli uomini che montavano le tende, mi parlò nella sua lingua.
"Io temo di non comprendervi..." dissi, con un sorriso mortificato "Vorrei parlare con loro" dissi, indicando gli altri uomini, sperando mi capisse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il nero guardò Marin, per poi voltarsi verso gli altri della spedizione.
"Ampuku..." disse "... ampuku!" Allora un uomo bianco notò la ragazza e si avvicinò. Era poco più alto della media, vestito con abiti bianchi e con un ampio cappello sulla testa. "Salve." Rivolto a Marin, dopo aver indicato con un cenno al nero di continuare a montare la tenda. "Chi è lei? Com'è arrivata qui?" |
L'uomo attirò l'attenzione degli altri ed uno di loro mi si avvicinò.
"Mi chiamo Marin, la nave su cui viaggiavo è stata colpita da una tempesta ed è arrivata su questa isola. Ho voluto cercare il primo insediamento disponibile, per accertarmi di non essere sola in questo luogo disperso" risposi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'uomo ascoltava Marin con palese stupore.
"Comprendo..." disse infine "... immagino lei sia l'unica sopravvissuta del nafragio... venga, c'è da mangiare e da bere." Portandola in una delle tende già montate. Le fu così offerta della frutta dalla buccia rossissima e dalla polpa molto gustosa, insieme a del latte di cocco. "Mi racconti la sua vicenda." Fissandola quel'uomo. "Io sono il dottor Garrison e faccio parte di questa spedizione." https://www.lascimmiapensa.com/wp-co...748e7.png.webp |
Mi portò in una delle tende, dove mangiai e bevvi prodotti dell'isola, che erano davvero buonissimi, dovevo ammetterlo.
"Piacere di conoscervi, Dottore" sorridendo "In realtà, credo che alcuni siano sopravvissuti, mancavano due scialuppe dalla nave, quando mi sono risvegliata, quindi devono essere da qualche parte" spiegai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Giungemmo al Castello di Venturi, smontammo da cavallo ed entrammo nella struttura.
Ci aggirammo per i corridoi del palazzo per almeno un’ora, arrivando poi alla conclusione che il castello fosse deserto. “Non mi aspettavo che Venturi lasciasse incustodita la propria abitazione.” dissi in direzione di Masper “Vogliamo cercare in giro per vedere se troviamo qualche indizio su dove possa essere andato?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Masper annuì a Britty e i 2 cercarono per buona parte del castello, senza però trovare nulla.
Quel maniero era stato abbandonato, anche con una certa fretta. tutto era stato portato via e non c'era nulla che potesse riportare a Ventury. "Quel maledetto è andato via..." disse amaro Masper "... lo inseguo da anni, ma anche stavolta è riuscito a sfuggirmi..." con rabbia. Intanto il Sole cominciava a sfiorare i monti a Occidente, tingendo il cielo di un cupo rossore, mentre lontani ululati parevano salutare l'imminente crepuscolo. "Quest'isola" disse Garrison a Marin "è in gran parte sconosciuta ma comunque dovrebbe essere abitata da alcuni indigeni, visto che fino a poco fa si udivano dei tamburi." Spiegò. In quel momento entrò un altro uomo, era di colore ma vestito come Garrison e non come gli altri neri della spedizione. "Mi hanno detto che è stata trovata una raggaza." Il nuovo arrivato. "Si, eccola." Garrison indicando Marin. "Il suo nome è Marin. "questi invece" presentando il nuovo arrivato alla ragazza "è il signor Pablos." https://www.avpgalaxy.net/wordpress/...-promo-009.jpg |
"Sì lì ho uditi anch'io" annuendo.
Poi, entrò un uomo, abbigliato come il dottore, che si chiamava Pablos. "Molto lieta" sorridendo con gentilezza. Si erano rivelati tutti molto gentili ed onestamente era un bene, non credevo avrei trovato gente così ospitale. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Garrison raccontò del naufragio di Marin a Pablos.
"Purtroppo qui è difficile che arrivino soccorsi, potrebbe restare bloccata qui per mesi, forse anni." Disse Pablos alla ragazza. "E non credo possa venire con noi." |
Ascoltai I due, mentre Garrison raccontava la vicenda a Pablos.
"Beh..." iniziai "Comprendo, anche se non proprio cosa dirvi. Naturalmente, non era mia intenzione approdare su quest'isola, né tantomeno lo è recarvi alcun tipo di disturbo..." sospirai. "Posso solo sperare di trovare l'equipaggio e che la nave possa ripartire..." in realtà, non smaniavo al pensiero, ma mi sembrava non vi fosse soluzione migliore. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non possiamo lasciarla qui, sola in questo posto." Disse Garrison a Pablos. "Dopotutto quest'isola è sconosciuta anche per noi che siamo cacciatori ed esploratori esperti." Parlando di Marin.
"Anche portare una ragazza con noi potrebbe essere un rischio per lei." Replicò Pablos. "Comunque dobbiamo parlarne con il signor Sylar." |
Sospirai ancora, perchè la questione sembrava più spinosa del previsto.
"Se volete, posso prestare servizio in qualche modo, so... So cucinare, potrei farlo per voi..." ipotizzai, in attesa di parlare con questo Sylar. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Cercammo per tutto il maniero ma di Venturi, o di qualsiasi cosa che potesse darci un indizio su dove fosse, non trovammo traccia.
“Non può essersene andato così… non avrebbe senso” dissi per poi sbattere le braccia sui fianchi. Si fece tardi, il sole cominciò a tramontare e l’ululato dei lupi riempì le campagne vicine. “Pensate sia il caso di tornare indietro?” domandai a Masper. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Si, magari si." Disse Garrison a Marin. "Ne parlaremo fra noi. Ora lei si riposi, tra un pò ceneremo tutti insieme."
Detto ciò, lui e Pablos uscirono dalla tenda e lasciarono la ragazza da sola. Intanto il crepuscolo aveva avvolto la folta foresta, infuocando il cielo a Occidente e arrossando le alture dell'isola, mentre banchi di caldo vapore si alzavano da una laguna che copriva buona parte del territorio davanti alle tende. Sciami variopinti di insetti dai riflessi policromi attraversavano l'aria afosa e purpurea, tagliando gli ultimi bagliori del giorno morente. https://www.ilmessaggero.it/photos/M...onia_roghi.jpg |
"Certo" sorridendo debolmente.
Mi lasciarono dunque da sola per riposare, ma la verità era che non riuscivo a stare tranquilla. Speravo che l'entità decidesse di non manifestarsi, visto il crepuscolo imminente, proprio ora che le cose potevano accomodarsi, ma ero nervosa per talmente tante cose insieme che mi sentivo un fascio di nervi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, sarà meglio restare qui al castello stanotte." Disse Masper a Britty. "Questi sono luoghi selvaggi, i contadini che li abitano sono colmi di superstizioni e non escludo che oltre alle bestie notturne ci siano anche banditi lì fuori." Fissando la ragazza. "Domattina lasceremo questo castello."
Prese allora delle candele e le accese, illuminando la stanza, visto che ormai il giorno era finito e il crepuscolo dominava ovunque. "Vado a cercare da mangiare." Masper a Britty, per poi andare in cerca di qualcosa da mangiare. Trascorsero diversi minuti, con il buio sempre più fitto fuori e la sola, tenue, luce delle candole a lottare contro le tenebre. All'improvviso un rumore di passi, provenienti dal piano superiore, echeggiò intorno a Britty. Eppure Masper non era solito, ma uscito nel cortile in cerca di frutti o bacche. |
Per quanto Masper avesse ragione, non impazzivo di gioia all’idea di trascorrere la notte a casa di un Lord che probabilmente aveva esercitato chissà quali tipi di rituali demoniaci.
Fui ancora meno convinta quando Masper decise di andare alla ricerca di cibo, lasciandomi sola nel castello disabitato. Con il passare dei minuti, sentii il suono di passi provenire al piano di sopra. Cacciai un urlo spaventato, scontrando la parete con la schiena. Masper era uscito, quindi era chiaro non potesse essere lui. Cercai uno strumento con cui potermi difendere e poi, spaventata, mi diressi verso l’uscita alla ricerca di Masper. Non avrei mai fatto l’errore di esplorare il castello da sola e rischiare di essere aggredita. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Marin ra da sola nella tenda, sentendo le voci di quegli uomini provenire da fuori e i versi di chissà quale belva lontana ma non troppo rassicurante.
Aveva inoltre paura dell'entità che albergava dentro di lei, preoccupata che un suo arrivo potesse metterla ancor più nei guai. Ma quando la sera arrivò, come le ombre, anche la Mentitrice tornò, prendendo il posto di Marin. Britty non restò nella stanza e andò in cerca di Masper, non prima però di essersi minuta di un ferro appuntito preso nel camino della sala. Uscì così nel buio della seram fra l'erba alta e incolta del vecchio giardino, mentre ululati lontani parevano voler maledire la Luna. All'improvviso si udì il rintocco di una campana, che suonava nel bel mezzo di quella cupa sera. Proveniva dalla vecchia cappella del castello. https://www.ariegepyrenees.com/wp-co...71000256_1.jpg |
Sentivo le voci degli uomini mischiarsi a quelle degli animali ed il buio incombeva sempre di più.
Tutta questa faccenda mi aveva già stufata. Tante storie per restare su questa maledetta isola come se fosse stata l'ingresso dell'inferno, bah. Ovviamente, sempre perchè non ero io a gestire la situazione. Sapevo già da ora che mi sarei dovuta fare da parte più spesso, in favore della ragazzina stupida, e la cosa mi urtava. Cercai comunque di sbirciare dalla tenda, senza farmi notare, giusto per avere un'idea generale della faccenda. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La Mentitrice sbirciò dalla tenda, vedendo alcuni di quegli uomini montare le ultime tende, mentre altri discutevano fra loro.
Un colpo di fucile echeggiò nella sera e un uccello dalle piume chiare piombò sui folti cespugli. Altri colpi furono sparati e altri uccelli furono colpiti. Un paio di neri presero gli uccelli e li portarono ad altri uomini di colore che intanto stavano accendendo una brace. |
Notai che le ultime tende venivano montate e quasi mi scappò un risolino nervoso ma compiaciuto, nel vedere dei tizi che senza troppi complimenti inpallinavano alcuni uccelli, mentre la brace già ardeva.
Nel frattempo, ero tentata di andare a fare un giro, sebbene rischiassi che la ragazzina venisse richiamata dagli stessi tipi di prima per la cena Decisi che avrei potuto aspettare la notte, una volta che avessi avuto campo libero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Uscii dal castello armata, il passo rapido.
Mi misi a chiamare Masper a gran voce e quando la campana cominciò a suonare, percepii una strana sensazione. Non seppi dire il perché ma mi venne l’istinto di correre. E così feci. Corsi alla ricerca di Masper, chiamandolo e sperando di trovarlo presto. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Il rumore della legna secca che ardeva e schioccava sul fuoco, il profumo della cacciagione arrostita e le voci dei neri che intonavano strane nenie nei loro antichi idiomi riempiva l'aria del campo.
La Mentitrice osservava ogni cosa dalla sua attenda, cercando di capire come muoversi. A un tratto la donna vide qualcuno dirigersi verso di lei. Era Garrison. Britty era cosa fuori, armata di ciò che aveva trovato. Tutto era buio intorno a lei, mentre il latrato di lontane belve faceva gelare il sangue. All'improvviso qualcosa parve muoversi nel chiaroscuro della Luna. Era una figura di donna, pallida e coperta da un lungo abito e da un velo. ra ferma tra la cappellina e un recinto che correva oltre il dongione del castello. https://gestion.pe/resizer/T3DYEkofb...SSRHLQLVJU.jpg |
L'ambientino era veramente interessante, la carne sul fuoco, il sottofondo musicale.
Peccato che non potessi godermelo, maledizione. Vidi infatti il tipo venire verso la tenda e decisi di eclissarmi,almeno fino alla notte. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
In un attimo la Mentitrice divenne impalpabile, invisibile a qualsiasi occhio umano.
Garrison entrò e chiamò Marin, ma non vide nessuno nella tenda. Uscì e si guardò intorno, chiedendo poi a un paio di neri se l'avessero vista, ma nessuno ovviamente risposte di si. |
Garrison entrò nella tenda, mentre io transitavo fino alla ragazzina che mi ospitava.
Sarebbe stato interessante fare quattro chiacchiere col dottorino, ma mi sarei limitata a seguire la discussione dall'interno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Cercai Masper, l’arma ancora in mano, ma di lui non vi fu alcuna traccia.
Vidi una donna ferma, il volto coperto da un lungo velo. “S-state bene?” le domandai continuando a brandire la mia arma, la paura a bloccarmi la gola creandomi difficoltà a parlare. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
La Mentitrice fece ritornare Marin e la ragazza aprendo gli occhi vide la figura di Garrison a pochi passi fuori dalla tenda, che chiedeva di lei ad alcuni neri del campo.
La donna velata fissò Britty per un lungo istante. "La porta del noce..." Disse con una voce bassam quasi spettrale, come intrisa di infinita tristezza. "La porta del noce..." Ripetè ancora, per poi dirigersi nel recito dietro il dongione. |
Ascoltai le parole della donna, la voce spettrale che quasi sapeva di morte.
“La porta del noce?” domandai mentre la figura si dirigeva verso il recinto. Mi apprestai quindi a seguirla, intenta a capire cosa significassero le sue parole. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Britty decise di seguire quella donna.
Si ritrovò così nel recitnto, dove nel chiaroscuro della sera gli alberi si ergevano sinnistri e fantastici, come se adorassero antiche divinità perdute. Dal terreno qui e là apparivano vecchie lapidi, ormai perlopiù consumate e dimenticate. La Luna aveva un pallore misteriose, che animava angoli di quel luogo in modo irreale, come se il recnto fosse il confine tra il nostro mondo e un altro oscuro e misterioso. E proprio dove il chiarore lunare era più limpido, Britty vide aprirsi uno stretto sentiero, circondato da alti noci. https://media.istockphoto.com/vector...WD0CGiINa6VGU= |
Tornai in me, sperando che la donna ok avesse fatto danni e vidi Garrison fuori dalla tenda.
Da ciò che gli sentii dire, pareva mi stesse cercando. Oh no, accidenti... Mentre uscivo dalla tenda e mi dirigevo verso di lui, fondi per quanto potevo di provenire dal retro. "Dottore, mi cercavate?" fissi "Ero solo andata a prendere un po' d'aria da quella parte..." con un timido sorriso, sperando di convincerlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Seguii la donna oltre il recinto, la luce lunare era la mia unica fonte di luce.
Mi ritrovai davanti ad un sentiero stretto e, convinta che ormai fosse tardi e sciocco tentare di tornare indietro, lo imboccai. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
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