![]() |
"Bene, d'accordo" annuii, fiduciosa "Come faremo con Therese, poi?"
Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
I miei pensieri si dissolsero quando lo vidi entrare nella vasca e muovevo nervosamente il piede, lo vidi inginocchiarsi davanti a me e prendendo la spugna iniziò a lavarmi la schiena e scossi il capo alla sua domanda.."Tante cose...la mia vita non è facile, sono fuggita da una famiglia nobile che abita nel palazzo ducale e mi cerca, ho visto il mio ex uomo morto in maniere misteriose, e poi...poi arrivi tu e mi stravolgi. Io ho lasciato tutto per te....solo preoccupazioni di donne, forse ti accada qualcosa pure a te, oppure vedendoti troppo impegnato in questa impresa ti vedo assente da me...e poi...io non so se sono capace di fare una battuta di caccia, tante cose..." sospirai "Ho visto il tuo sguardo prima sai...la diceva tutta" alzando le spalle e muovendo leggermente la schiuma con le mani...la brigantessa coraggiosa ora si era rivelata una donna piena di paure per amore.
|
“Appena ci ritroveremo nel punto pattuito del bosco” disse Elv a Gwen “scapperemo via... arriveremo di sera alla magione e con il favore del buio entreremo... prenderemo Therese e fuggiremo via... verso la nostra nuova vita... insieme...”
Hiss ascoltò Altea mentre con la spugna le insaponava la schiena. “Sei sciocca...” disse immergendo la spugna nell'acqua profumata “... molto...” accarezzandole la pelle bagnata con le dita “... il nostro finto matrimonio... l'inafferrabile bestia che massacra questa gente... le leggende attorno a lei... tutte illusioni... ma fra tutto ciò noi siamo reali... io e te... io non fingo con te... lo vedi da come ti guardo... da come ti parlo... da come ti tocco...” continuando ad accarezzarle la schiena bagnata “... verrai con me a caccia... ti proteggerò io... ma ora...” avvicinandosi al suo viso, trovando le sue labbra calde e la baciò, facendo sua la bocca rossa di Altea. |
Annuii con la testa e udii quella frase.."ma fra tutto ciò noi siamo reali... io e te...".
Le mani calde di Hiss mi toccavano soavemente e in modo passionale ed ardimentoso, l' acqua era calda ma ogniqualvolta mi toccava i brividi affioravano, come se mi toccasse per la prima volta. Mi baciò con ardore, prese le mie labbre succhiando la linfa vitale del mio cuore e anima che batteva solo per lui, mi protesse con le sue parole da quelle paure. Mi alzai dalla vasca e lo abbracciai, bagnando la sua veste, come voler immortalare quel momento per sempre...sempre e sempre in mille modi. |
Sì.
Sì, sì, era possibile. "Va bene. Mi fido di te" sorrisi, speranzosa e fiduciosa. Ero sicura che avremmo coronato il nostro sogno di poter vivere una vita tranquilla via da qui tutti insieme, nella esisteva di più prefetto di questo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Come una ninfa che esce dalle acqua di un laghetto o ruscello, Altea si alzò dalla vasca, tutta bagnata ed insaponata e senza smettere di baciare Hiss lo strinse a sé, restando contro i vestiti del cacciatore.
Si abbracciavano, si baciavano, si assaporavano. Lui la stringeva a se con le sua mani forte e sicure, tenendola contro il suo corpo, i suoi vestiti ormai zuppi. I lunghi capelli di Altea era attaccati intorno a loro, gocciolanti e pieni di schiuma. Era un intreccio di labbra e di lingue, di ardente desiderio e calda passione. Non era un gioco. Era tutto vero. Mille giochi erano pronti per loro, di fiori appassionati e sogni da inseguire fino al crepuscolare atto di questa storia infinita. Gwen ed Elv erano d'accordo. Ciascuno andò a prepararsi. Prima di uscire lui baciò ancora lei, le ricordò il suo amore ed andò via, raggiungendo il palazzo presbiterale, dove sarebbe partita la grande caccia alla bestia. |
Andammo a prepararci.
Poi ci salutammo, e lui mi baciò ancora, dicendomi ancora una volta che mi andava, con quel suo modo dolce e tenero. Lo guardai andare via, mentre ero sempre più fiduciosa che il nostro piano avrebbe funzionato. Saremmo riusciti a scappare e vivere felici. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Lievi le mie mani sbottonarono la sua camicia ormai bagnata e gettandola a terra, i miei capelli lunghi e biondi lo ricoprivano come una tela d' amore preparata con dovizia per proteggerci da tutto il resto del mondo che ora sembrava davvero nefasto.
Posi la mia mano vicino al suo cuore, batteva forte..."Mi fai impazzire sai...ogni volta..e fammi tua ora..non è una supplica, nemmeno un ordine, sono le parole di una donna che ti ama follemente" baciandolo con impeto mentre le mani scendevano nei pantaloni di pelle sbottonandoli, era sensazioni provate da sempre, eppure ogni volta nuove e più intense e dissi sussurrando.."Amami come solo tu sai fare". |
Una volta fuori dalla stanza dove era avvenuta quella specie di riunione guardai Cales nel suo farfugliare , tra il divertito e l’interrogativo.
“ State tranquillo messere, non ho neanche fatto caso al vostro fare impacciato. Il mio era solitamente un desiderio di lasciare quell’incontro. Non avevo voglia di stare ancora in presenza di persone che non si sono minimamente interessate alla nostra teoria e che tutto ciò che sanno fare è imbracciare un fucile e sparare agli animali.” Dissi in modo molto diretto, sapendo di poter parlare liberamente con Cales. “ E avrei una proposta.” Mi avvicinai a lui, prendendolo a braccetto per allontanarmi di più dalla sala, temendo che qualcuno potesse uscire all’improvviso. “ Penso che non dovremmo andare alla battuta. O meglio, ci avvieremo con loro ma poi resteremo defilati. Se la Bestia, uomo o persino animale, sentirà il caos delle mute di cani, andrà dalla parte opposta no? Potrebbe essere la nostra migliore occasione.” |
Elv salutò Gwen con una bacio e la sua dichiarazione di amore.
Lasciò la casa e si diresse al palazzo presbiterale, dove Ruspon e Justine stavano arruolando i migliori cacciatori della regione. La grande battuta di caccia era ormai pronta per cominciare. In tutto vi erano cinquanta dragoni agli ordini di Ruspon, Justine ed i suoi venti soldati, una nutrita muta di cani e settantotto tra bracconieri e cacciatori venuti da ogni dove di quelle lande. Nel frattempo, sempre nel palazzo presbiterale, Dacey e Cales, appartati, confabulavano circa il loro agire. “Si, concordo con voi...” disse lui alla ragazza “... faremo come detto da voi... piano molto ingegnoso... prepariamo, così partiremo con loro, per poi defilarci.” Intanto, nei loro alloggi, Hiss ed Altea sembravano aver chiarito ogni loro diverbio. Lei, nuda e bagnata, era stretta a lui, togliendogli la camicia e poi cominciando a sbottonargli i pantaloni. “Mmmmmhhh, aspetta...” in un lungo gemito il cacciatore “... aspetta... se fai così non riuscirò a fermarmi...” baciandola ancora “... dobbiamo rinviare, dannazione...” assaporando le labbra di lei “... dopo la battuta di caccia... non possiamo non andare...” toccandola tutta “... preparati ora... fallo subito o potrei perdere il controllo...” Infatti era suo dovere partecipare alla battuta di caccia, non poteva deludere il duca. |
Andò via al palazzo ed io nel frattempo mi preparai.
Ero felice e terrorizzata al contempo. Volevo scappare ma avevo terrore che avremmo fallito. Tuttavia, restare senza far nulla non ci avrebbe comunque portati da nessuna parte. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Quel momento prezioso e solo per noi doveva ancora aspettare.. "Si" con voce bassa e piena di desiderio.. "E l'attesa lo renderà magico quel momento.. Avanti Campione.. Devi fare onore al Duca".
Mi staccai da lui a malincuore, misi abiti eleganti ma che rendevano i movimenti agili e presi Volpe Ambrata e la mia pistola mettendola nel prezioso cinturone.. "Andiamo.. A mio parere poi alla fine mi sposerai davvero" guardandolo con sguardo malizioso per poi farmi seria, intrecciando la mia mano nella sua.. Ce l'avremmo fatta. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Gwen restò da sola e tra preoccupazioni, paure e speranza cominciò a prepararsi.
Il giardiniere aveva già preparato la carrozza per condurla nel bosco ed attendeva solo lei per partire. Hiss ed Altea si prepararono per raggiungere gli altri e partire. “Wow, che amazzone.” Disse compiaciuto lui nel vedere la sua brigantessa pronta per andare. “Si, temo anche io che di questo passo riuscirai ad incastrarmi.” Sarcastico, facendole poi l'occhiolino. Raggiunsero il palazzo presbiterale, dove il presbitero incoraggiò tutti loro con un breve discorso. Così la spedizione partì, lasciando Sant'Agata di Gotya ed inoltrandosi nel fitto bosco, il regno della bestia. |
Risposi con un bacio appassionato.. "Sarebbe magnifico.." lasciai quella frase sospesa.
In breve raggiungemmo il Palazzo del presbiterio e dopo un lungo discorso, salimmo a cavallo. Accarezzai Cruz e partimmo per il bosco. Io rimasi vicino Hiss, guardandomi attorno e dissi a bassa voce.. "Hiss oltre alla bestia dovremmo stare attenti a Justine, non mi fido di lei" guardandolo seria nei suoi magnifici occhi azzurri. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Presi un profondo respiro prima di uscire dalla villa.
Anche io avrei dovuto fare la mia parte e mi sarei impegnata a non commettere errori di alcun tipo. Una volta pronta, uscii e salii in carrozza. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Quel nutrito gruppo di soldati e cacciatori, con i loro cani che non smettevano mai di abbaiare, penetrò nel fitto bosco.
Il Sole del primissimo pomeriggio era alto, filtrando i suoi raggi tra il folto fogliame dei rami frondosi, che ne sferzavano i bagliori distribuendoli in un'infinita pioggia d'iride tra i frutti, i fiori e le bacche selvatiche. Una smisurata tonalità di verde avvolgeva quel mondo, in una cangiante alone di variopinta meraviglia intorno a loro. “Non ti convince quella Justine...” disse Hiss ad Altea “... come mai? Cosa hai notato in lei di poco chiaro?” |
Il bosco mostrava vanitoso e generoso le sue meraviglie e afferrai una succosa mela da un albero.
"Mi guardava in modo insistente e poi amava terribilmente sminuirti e ordinare cosa fare.. Chiamalo sesto senso" addentando la mela e inghiottendo il boccone."A mio avviso lei e Ruspon si conoscono da molto pure, vogliono il primato Hiss. Questa non è una gara ma potrebbero eliminarti". Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Gwen salì sulla carrozza e partì.
La vettura attraversò la città e raggiunse la sua porta, per poi oltrepassare il lungo ponte che univa il costone al bosco. Un attimo dopo la carrozza era immersa nella fitta e selvaggia vegetazione di quel luogo. Il giardiniere nei panni di cocchiere, cominciò a dirigersi dove pattuito con Elv per incontrarsi. In lontananza si udivano i cani abbagliare forte. Il gruppo di cacciatori infatti non era lontano e fra loro vi erano Hiss ed Altea. “Vorrà dire” disse lui a lei “che terremo sott'occhio quella donna e staremo attenti alle sue mosse. Ad un Ruspon fermò il drappello. “Ora ci divideremo in tre parti...” a tutti loro “... un gruppo andrà a destra, uno a sinistra ed uno in mezzo.” Hiss ed Altea capitarono nel gruppo di destra. |
Uscimmo dalla città e ci inoltrammo nel bosco.
Sembrava così sacro e immacoscarse non si pensava alla bestia che vi si aggirava, per seminare terrore e morte. Il giardiniere continuò a condurre la carrozza nel pungo stabilito con Elv. In lontananza, la muta di cani da caccia si udiva abbaiare forte. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Annuii.. "Si occhi aperti.. E ora perché ci fermiamo?".
Ruspon sicuro di sé diede le direttive e noi andammo verso destra.. "Hai qualche tattica? Davvero come dicevi prima a quella donna pensi sia pure un felino.. Potrebbe essere, d'altronde se fosse scappato da qualche parte è per la gente un animale mai visto.. Quindi temuto". Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Il drappello si divise in tre gruppi.
Hiss ed Altea seguirono quello di destra. “Che sia un lupo, un felino o qualunque altra bestia” disse lui a lei “la tattica resta la stessa... ossia va stanata.” Annuì. “Occhi aperti, Altea...” Con sé aveva il suo nuovissimo e micidiale fucile, il migliore dell'intero regno. In breve diversi lupi furono avvistati dai cacciatori e dai soldati. Una batteria di fuoco cominciò ad echeggiare nel bosco, con un denso odore di piombo che saliva lungo i rami degli alberi, racchiudendo la vegetazione come una cappa. La carrozza di Gwen era giunta nel punto stabilito ed attese. Si sentivano i fucili che non davano tregua, i cani che abbaiavano forte ed i corpi senza vita dei poveri lupi ammassati sul terreno. “Poveri animali...” mormorò il giardiniere nell'udire tutto ciò “... Dio non Ha creato il mondo perchè l'uomo lo distrugga...” https://www.wilderness-society.org/w...ers-2017-2.jpg |
Arrivammo nel posto preciso ed era sempre peggio.
I colpi di fucile aumentavano sempre più. Sospirai. "Non vedo come pensano di risolvere uccidendo tutti quei poveri animali... Cosa sperano di ottenere?" scuotendo il capo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Fui ben felice nel sentire approvazione per il mio piano.
E felice ero di aver incontrato Cales, tanto diverso dagli uomini che di solito gravitavano intorno al palazzo, uomini come Ruspon. Con il naturalista potevo parlare e venivo ascoltata ed apprezzata per le mie idee, emergendo come identità diversa dal semplice ‘nipote del presbitero’. Convenuto così il nostro piano, fu il momento di raggiungere gli altri e, in sella ai nostri cavalli, inoltrarci nel bosco con quella nutrita spedizione pronta ad abbattere animali indiscriminatamente. Quando ci fu la divisione in gruppi decisi che era la nostra occasione per defilarci, rallentai quindi il passo del mio destriero fino a restare in fondo a quella carovana di cacciatori, cani e cavalli. “ Ci siamo “ A Cales approcciandomi a lui. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
I colpi si udivano a ripetizione, echeggiando infiniti nell'aria, sibilando fra le foglie, scheggiando le cortecce e scalfendo le rocce millenarie che spuntavano dal terreno.
L'odoro di piombo era ovunque, come i latrati dei cani ed i gemiti dei tanti, troppi lupi massacrati. Gli uomini di Ruspon ne ammassarono diverse decine, come trofei del loro fallimento. “Voi...” disse Justine ad un gruppo di soldati “... venite con me. Voglio risalire quel tumulo e raggiungere il lato opposto di questo bosco.” Il gruppo seguì le indicazioni della donna, raggiungendo una palude isolata tutta circondata da fitta vegetazione. “Sguinzagliate i cani.” Ordinò lei. Così cominciarono a cercare in quella zona isolata. Più distanti c'erano Dacey e Cales, che approfittando della situazione si erano defilati dagli altri. “Che strage inutile di lupi...” il naturalista alla ragazza “... che idioti... altro che soldati e cacciatori... sono solo degli idioti...” Ad un tratto i due videro qualcosa. Era una carrozza ferma nella vegetazione. “Chi sarà?” Stupito Cales. Era quella in cui stava aspettando Gwen. Ma proprio in quel momento, nel guardare dal finestrino, la ragazza dai capelli rossi avvertì una strana sensazione. Come se qualcosa la stessa osservando. “C'è qualcosa là!” Ad un tratto il giardiniere seduto davanti alla carrozza. “Là!” Indicando la fitta vegetazione. “Qualcosa! La vedo chiaramente!” https://pimg.mycdn.me/getImage?disab...hXKaHBZadUCHxw |
Le ragazze ci raggiunsero tutte nel grande e luminoso salotto in cui le stavo aspettando.
La calda luce del meriggio filtrava dalla finestra, illuminando l'arredamento raffinato e vivace, adatto al genere di locale che ospitava il palazzo del marchese. Le osservai sorridendo. Erano il tripudio della giovinezza e della bellezza, molto ben assortite, dovevo ammetterlo, per soddisfare i gusti più strani dei miei avventori. "Mie care.." esordii sorridendo "Come avrete sicuramente saputo, è in atto una battuta di caccia come non se ne sono mai viste a Sant'Agata de Gotya..." passando lo sguardo da una all'altra "Questo per noi significa che ci saranno un sacco di uomini tanto lontano da casa stasera, che cercheranno conforto e svago, sia che la caccia vada bene, sia che invece si riveli infruttuosa.." con un sorriso leggero. "Da voi mi aspetto che siate al massimo del vostro splendore, che facciate dimenticare ogni cosa a quei coraggiosi cacciatori..." con aria complice. Dietro di me si potevano sentire gli spari, e persino, aguzzando l'orecchio latrati indistinti di animali. Una carneficina, ecco cosa stava succedendo, una carneficina che avrebbe reso sterile e vuoto il nostro prezioso bosco. Sospirai, dovevo riuscire a risolvere quella faccenda una volta per tutte. |
I colpi si sentivano, distinti e netti, riecheggiare nell'aria.
Ad un tratto finirono. Elv non su vedeva ancora e non capivo perché. Ci fu un istante in cui mi sentii come osservata e pensai che Elv fosse arrivato, ma poi mi paralizzai quando sentii il giardiniere urlare che c'era qualcosa vicino la carrozza. Sentivo che se la prima volta mi ero salvata, la seconda non sarebbe andata così bene. Magari era tornata da me per finirmi, voleva concludere il lavoro e finalmente era riuscita a trovarmi. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Era estremamente triste dover assistere a quel dilagare di crudeltà gratuita e morte.
Più volte fui costretta a chiudere gli occhi, in seguito agli spari, evitando così la vista dell’ennesimo cadavere di un povero lupo. “ Chiunque sia fermo in quella carrozza non deve rendersi conto del pericolo che corre. Al di là della Bestia ma potrebbe arrivargli un proiettile da uno di questi folli cacciatori. Sarebbe meglio avvisare di spostarsi.” Dissi preoccupata, fin troppo conscio della foga con cui gli uomini stavamo sparando senza sosta. Diedi un colpetto di tacchi sui fianchi del mio cavallo sauro, andando dunque nella direzione della carrozza con l’intento di avvertirli. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Le quattro ragazze risero con fare ingenuo a quelle parole di Destresya, annuendo a lei e guardandosi maliziose a vicenda.
In lontananza l'eco degli spari si sentiva ancora. “Saremo bravissime, madama.” Disse Monice a Destresya, per poi ridere con fare da oca. Dacey si avvicinò alla carrozza di Gwen, seguita da Cales. La ragazza non fece in tempo a dire nulla che il cocchiere cominciò a gridare, indicando la vegetazione. “Io non vedo nulla...” disse Cales “... dove in Nome del Cielo?” Gridò. “Là, guardate fra i rami!” Urlò il cocchiere. “Quella sagoma! E' chiarissima! E' là! E' Là!” Cales prese la pistola, ma senza sapere dove puntare (l'immagine precedente mostra qualcosa a chi sa osservare bene aguzzando la vista). Le urla del cocchiere però attirarono Ruspon ed i suoi uomini. Questo senza pensarci su due volte ordinò ai suoi di sparare dove indicava il cocchiere. Subito un concerto di fuoco e fumo si scatenò contro gli alberi indicati dal cocchiere di Gwen. “Fate fuoco, luridi bastardi!” Ruspon ai suoi uomini. “Fuoco a tutto ciò che si muove! Fuoco, maledetti! Fuoco!” Sparando anche lui col suo fucile. |
Il giardiniere continuava ad indicare una sagoma, che gli altri però non vedevano.
Mi parve allora di scorgere qualcosa fra i rami in basso a sinistra e il tempo di pensarlo, che una raffica di colpi si abbatterono sulla vegetazione, travolgendomi e facendomi piombare in un Averno di piombo e morte. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Arrivata alla carrozza ritrovai il cocchiere intento a fissare tra gli alberi, puntando il dito e urlando.
Cercai così di seguire la traiettoria che lui indicava e poco dopo fui affiancata da Cales. Mi voltai verso di lui, che già era pronto con la pistola, ma effettivamente la fitta vegetazione rendeva difficoltoso individuare qualsiasi cosa avesse visto il cocchiere. “ Che cos’è ? Un animale? Un uomo?” Provai a interrogare il signore continuando a scrutare i rami, spostando lo sguardo da destra e sinistra. Sbattei le palpebre e per un attimo mi sembrò di vedere qualcosa che andava al di là di semplici fogli e rami, qualcosa che sporgeva da un pezzo di albero, alla mia sinistra ma al battito di ciglia successivo fui in dubbio rispetto a quando credevo di aver visto. Assottiglia lo sguardo per cercare meglio ma la voce di Ruspon arrivò, fastidiosa come sempre e dal silenzio si levò una cacofonia di spari e urla. I cacciatori erano arrivati, attirati dal cocchiere e anche in questo caso sparavano, sparavano e basta incuranti del resto. “ Sono dei pazzi!” Urlai furiosa verso Cales, urlai perché altrimenti era impossibile per lui sentirmi. “ Magari era solo uno scoiattolo e loro sparano così. Comunque qualsiasi cosa sia sarà già scappata ancora prima degli spari a causa di tante urla.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Colpi su colpi, fuoco, fumo, grida.
La voce di Ruspon che continuava a gridare come un ossesso veniva sovrastata da quel concerto di piombo, da quei fucili che trituravano foglie e cortecce. Era tutto assordante. Cales portò una mano ad un orecchio e con l'altra prese Dacey, cercando di allontanarla da lì di qualche passo, riparati dalla carrozza di Gwen. Per lunghi minuti quel concerto di fuoco e fumo continuò, riversando la rabbia di quegli uomini sulla vegetazione. Poi finalmente tutto cessò. Qualche bozzolo ancora rimbalzava sui tronchi, ma la sparatoria infernale era finalmente terminata. Ruspon fece cenno ai suoi di andare a vedere. “Nulla...” disse uno dei suoi giunto nel punto indicato dal cocchiere “... qui non c'è nulla!” “Neanche tracce di sangue?” Ruspon. “Nulla di nulla, signore!” “Che sia dannato questo bosco!” Inveì Ruspon. Quel frastuono attirò anche Justine ed i suoi. “Cosa avete visto?” Chiese lei. “Quell'uomo afferma di aver visto qualcosa.” Spiegò Ruspon. “L'avete preso?” Justine. “No, dannazione.” Mormorò Ruspon. “Io non sono riuscito a vedere nulla...” fece Cales che era accanto a Dacey. “Neanche io.” Ammise Ruspon. “Eppure c'era qualcosa...” uno dei cacciatori “... l'ho vista per un attimo... fra i rami...” “Cos'era?” A lui Ruspon. “Non lo so...” rispose il cacciatore “... ma so solo che gli abbiamo scaricato contro i colpi di sedici fucili... tutti, uno dopo l'altro... da non più di dieci passi... non so cosa fosse... ma nulla di questo mondo sarebbe sopravvissuto...” con lo sguardo perso fra la vegetazione ancora fumante di quei colpi. "Ed invece lì non c'è una misera traccia di sangue." Sbottò seccata Justine. http://1.bp.blogspot.com/_KhpYMZKwtk...Wred+habit.jpg |
Quel concerto infernale durò ancora e ancora, ormai nessun rumore si udiva se non quello.
Si fermarono. Il fumo si diradò e nulla era più visibile. Nessuna sagoma, nessuna traccia di sangue, nulla. Io mi sentivo sempre più provata e sconvolta, mi mancava Elv, che nonostante continuasse ad arrivare gente, non veniva qui ed io mi sentivo persa, sola, impotente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Quella furia omicida di cui tutti sembravano preda non accennava a diminuire ne tanto meno cessare.
Tenendo salda la mano di Cales, insieme trovammo rifugio dietro la carrozza, stando così al riparo dai proiettili. Smontai anche da cavallo, così da essere più bassa e nascosta e anche per poter tranquillizzare l’animale, accarezzandogli di tanto in tanto il muso ma il tutto con una mano sola. L’altra era ancora legata a quella di Cales, senza neanche me ne accorgessi davvero. Probabilmente entrambi in quel momento sentivamo la necessità di un contatto umano in mezzo a tutta quella follia. Non vi era nulla da fare se non attendere che finalmente tutto cessasse, i colpi erano terminati e nulla era stato ottenuto. I fucili fumavano, scarichi, e così gli uomini, di rabbia e frustrazione per l’insuccesso della loro impresa. Qualsiasi cosa fosse stata in quell’albero era riuscita a scampare a quel plotone di esecuzione improvvisato. Ruspon come sempre prese a borbottare e lamentarsi, prendendosela coi suoi sottoposti e il cocchiere e poi arrivò anche Justine a constatare l’insuccesso di quella impresa. “ Inizio a chiedermi se davvero vi fosse qualcuno o qualcosa lassù sugli alberi... Forse il cocchiere è stato vittima di una qualche suggestione, un gioco di foglie...” Senza troppa convinzione ma rifiutando di credere alla paventata opzione sovrannaturale o dalle sfumature fantastiche, come se fossimo dinanzi a un misterioso fantasma. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Gwen era nella carrozza, sconsolata ed impaurita.
Non vedeva giungere Elv. “Damigella...” avvicinandosi al finestrino il cocchiere “... state bene?” Fissandola. “Messer Elv tarda... non vorrei gli fosse successo qualcosa...” sottovoce alla ragazza. Intanto Justine appariva inquieta. “Una simile battuta di caccia” scuotendo il capo “non so quanti proiettili sparati per ritrovarci con del fumo e decine di bossoli conficcati nelle cortecce degli alberi.” “Continuiamo a cercare la bestia.” Fece Ruspon. “Magari è ferita davvero. Non possono averle fatto il solletico i nostri fucili.” “No, fra un paio d'ore imbrunirà...” Justine “... non voglio restare nel buio in questi boschi... prendete le carcasse dei lupi uccisi ed imbottitele di veleno... sparate anche a qualche lepre e fate lo stesso con quelle... disseminate carcasse ovunque... magari le mangerà e tirerà le cuoia.” Ubbidirono. Cales, terminato il frastuono, prese Dacey per mano e ritornarono in mezzo agli altri, dopo essersi sincerato che la ragazza stesse bene. Solo in quel momento si accorse di avere la mano di lei nella sua. “Scusate...” mormorò imbarazzato. “Non credo il cocchiere abbia avuto un'allucinazione...” Justine “... anche qualcuno dei cacciatori ha visto effettivamente qualcosa...” si avvicinò alla carrozza di Gwen “... voi avete visto nulla?” Alla ragazza. “Quegli occhi così verdi sono riusciti ad intravedere questa fantomatica bestia?” Con un sorriso malizioso. “E' inutile che disseminate carcasse di animali avvelenate...” Cales alla donna in uniforme “... la bestia, come la chiamate, solo in principio assaliva gli animali, poi è passata alle persone... non concluderete nulla.” “Fate silenzio, voi.” Grugnì Ruspon. “Dovrà pur mangiare la dannata bestia.” |
Si avvicinò il giardiniere che mi chiese gentilmente come stessi.
"Sto... Sto bene, sto bene..." annuii. Poi sospirai. "Non so dove potrebbe essere e tra poco sarà il crepuscolo..." afflitta ed affranta. Poi, una voce femminile mi chiese se avessi visto qualcosa. E lo fece con un tono strano. "Io... Non ne sono molto sicura... Ho visto una sagoma, credo... Dietro alcuni rami... Alta e scura, sembrava di un uomo..." mormorai, quasi in un pigolio spaventato.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...1d97de9bfc.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Avrei preferito restare nascosta, quanto meno per risparmiare alla mia vista Ruspon, che sempre più mi risultava insopportabile.
Ciò nonostante seguii Cales, rassicurandolo che non mi ero fatta neanche un graffio. “ Scusate di cos—?!” Abbassato lo sguardo mi interruppi, notando le mani. Subito le staccai, notando come questo imbarazzava Cales . “ Colpa mia. Avevo bisogno di un po’ di sicurezza durante gli spari e stringere la vostra mano mi ha aiutato.” Avvelenare le carcasse e spargerle in giro. Un piano assurdo. “ Ci sarà una moria di animali, qui nella foresta , ecco cosa otterremo. Mammiferi e uccelli in primis, come i saprofagi, saranno decimati. Non possiamo essere così insensibili e ignorare il ciclo della foresta ed i suoi equilibri.” Protestai dopo Cales, sentendomi ancora più in diritto di parlare dopo che Ruspon aveva tentato di zittire il naturalista con la sua solita maleducazione. Ero decisa a portare queste mie rimostranze anche a mio zio, alzando persino la voce se fosse stato necessario, purché lui mi ascoltasse e fermasse questa sconsiderata decisione. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Sorrisi alle ragazze, vedendole ben disposte e pronte per la serata.
Il cielo iniziava a mutare in sfumature rosate, che annunciavano l'imbrunire, e con esso, la grande serata. Gli spari non avevano cessato un secondo, segno che la bestia non era stata ancora trovata, altrimenti tutto si sarebbe fermato di colpo. "Su, andate a prepararvi!" sorridendo alle ragazze. La grande serata era vicina, io diedi ordine alla servitù di preparare vino in abbondanza, sistemare i cuscini, le tende appartate, e tutto quello che poteva servire per rendere quella serata più cospicua possibile. "Ci servirebbero altre ragazze!" dissi poi al mio fido servitore "Quattro sono davvero poche!" pensierosa "Speriamo possano bastare per stanotte.. non riusciamo a recuperarne altre con così poco preavviso, non è vero?" mentre girando per il bordello assistevo ai preparativi. |
Justine guardò Gwen negli occhi e sorrise in modo enigmatico.
“Non spaventarti...” disse “... non ti mangio di certo...” “Le ragazze dovrebbero tacere.” Ruspon a Dacey con modi bruschi. “Al diavolo tutti gli animali e l'intero bosco.” “E gli uomini d'armi dovrebbero sapere cosa fanno.” Fissandolo Cales. “Siete solo un incompetente borioso, oltre che maleducato e rozzo. Non so come facciate a ricoprire la vostra carica.” “Bada a ciò che dici...” avvicinandosi a lui Ruspon “... ringrazia di essere un raccomandato del duca, altrimenti...” sputando a terra “... avanti, appendete le carcasse avvelenate ad ogni ramo!” Ordinò poi ai suoi. “La maledetta bestia dovrà pur mangiare!” “Ha già mangiato, messere.” Ad un tratto una voce. “Un uomo... sgozzato, dissanguato e disossato presso un canale poco lontano.” Era Elv. “L'ho trovato poco fa...” guardò Gwen nella carrozza e si avvicinò “... scusami, quel cadavere mutilato mi ha rallentato...” Justine ordinò a Ruspon di andare a recuperare l'ennesima vittima della bestia. "Col vostro permesso..." Cales alla donna in uniforme "... vorremo andare anche noi... controllare il cadavere senza che venga spostato prima dal luogo dell'aggressione potrebbe essere importante." Justine annuì e così Dacey e Cales andarono con Ruspon ed i suoi sul luogo del nuovo delitto. |
Accennai un sorriso, ma poi distolsi lo sguardo.
Aveva qualcosa di strano che non mi piaceva, quella donna. Non li ascoltai mentre discutevano fra loro, ma poi una voce su tutte le altre mi catturò. Finalmente arrivò Elv ed io mi illuminai sospirando di sollievo. Gli sorrisi scuotendo il capo e prendendogli le mani attraverso il finestrino aperto, per fargli capire che non mi importava, contava solo che ora fosse qui con me, pronti a fuggire. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il modo in cui Cales si rivolse a Ruspon mi portò a guardare in modo nuovo il giovane studioso, nel quale trovai uno spirito indomito oltre al suo più frequente essere impacciato e imbarazzato.
Mi misi accanto a lui, con fare incoraggiante e non esitai a fargli capire quanto avessi apprezzato quelle sue parole, che per altro condividevo, donandogli un ampio sorriso . Pronti a lasciare il bosco insieme a quelle folli trappole avvelenate, i preparativi furono interrotti da un uomo. Fu lui a darci la notizia di una nuova vittima. Incassai il colpo rimproverando me stessa e tutti gli altri di aver perso tempo in quella battuta di caccia quando un uomo aveva perso la vita, neanche troppo lontano da dove ci si trovava ora. Non appena ci fu accordato il permesso di andare a vedere i resti di quella povera vittima, fu il momento di andare, senza perdere altro tempo. Vi era la speranza di trovare indizi freschi, magari persino qualche traccia. Era dunque importante un arrivo tempestivo e occhi ben aperti. “ Converrà superare Ruspon e i suoi. Con la sua solita foga potrebbe arrivare e calpestare indizi preziosi!” Suggerii al naturalista mentre procedevamo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 14.45.16. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli