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“Verrò con voi, dottoresse.” Disse Icarius a Clio. “Se poi sarà il caso porteremo qui i robot difettosi. Immagino siate giunte con un'auto, giusto? Possiamo andare anche adesso.” Sorridendo.
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Le frasi erano un po' più forti, adesso.
Stavano iniziando a sfondare la barriera pulsante nelle mie orecchie. Sembrava la sua voce di Elv. Ma perché? Non mi aveva uccisa? Era strano. "Elv..." sussurrai pianissimo. Forse mi ero pure immaginata, di averlo sussurrato. "A-aiuta...mi..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Sì, con la mia auto.." specificai "Benissimo, sarà un piacere averla a bordo..." lanciandogli un'occhiata su tutto il corpo.
Così mi alzai e lo condussi alla mia auto, per poi partire alla volta dell'Arena Fap. |
Elv prese Gwen e la strinse forte a sé.
“Non era colpa tua...” disse “... la finestra era aperta... quei fiori... ora è passato... è passato...” |
Icarius ricambiò lo sguardo di Clio ed i suoi occhi scesero su tutto il corpo della bella dottoressa.
I quattro lasciarono l'edificio e raggiunsero l'auto. Partirono così verso il centro cittadino. “Come mai” disse Icarius alle tre “tre belle donne decidono di offrire la loro vita alla scienza?” |
Sentii... Qualcosa.
Qualcosa di caldo, confortevole. Come due braccia che mi sollevavano. Mi stringevano. A questo proposito... Lanciai un urlo per il braccio compresso nella stretta, che mi inondò di dolore come un defibrillatore che rianima un corpo morto. Sentii altre parole confuse. Colpa mia? Di cosa? Era successo qualcosa? Forse mentre ero morta, e non me ne ero accorta. Ad ogni modo,era passato. Almeno, così diceva lui. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'urlo di Gwen ed Elv vide il suo braccio ferito.
“Aspetta...” disse, per poi prendere un fazzoletto e fasciarle il braccio ferito “... ecco... tamponerà... ma va disinfettato...” guardò la ragazza “... come stai? Meglio? E' tutta colpa delle piante...” indicando la finestra ora chiusa “... le piante oltre ai petali rilasciano una qualche sostanza allucinogena, o comunque qualcosa di simile... tu eri sotto l'effetto di queste sostanze... hai cercato di uccidermi... ma ovvio non eri in te... comunque le piante non credo siano il centro di tutta questa storia... come gli animali prima e gli apparecchi elettronici poi, anche le piante sembrano come essere impazzite... è tutto così assurdo...” https://www.tvinsider.com/wp-content...08-767x570.jpg |
Sentii il dolore che poco a poco si calmava e recuperavo me stessa.
Cosa? Ucciderlo? No. Non era successo nulla di ciò. "Io... Eri tu che sei venuto qui e hai cercato di uccidermi!" dissi a voce alta, poi indicai il braccio "Il coltello è ancora lì, sul pavimento!" Questa era proprio bella. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...7d72ddb457.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lentamente, con quel suo intercedere suadente, alzò la maglietta e sentii le dita sicure sfiorare la scollatura sul seno, il cuore palpitava forte e forse lui avrebbe sentito quel battito nelle mani che senza titubanze amavano il mio corpo.
Tolsi la maglietta e la gettai sulla sedia e iniziai a sbottonare la camicia sua e accarezzai il suo petto, ricambiando in modo perfetto il suo gesto. La testa si inclinò leggermente e ricambiai il suo sguardo chiaro, azzurro..perfettamente cristallino reso ancora più bello da quel momento di passione..sintonie di sguardi tra noi... risposi lentamente alle sue parole avvicinando il mio volto al suo senza distogliere lo sguardo.."Si, il mondo sta impazzendo o forse era già impazzito prima, non te ne eri accorto? E ora...vuoi uscire a sistemarlo o vuoi rimanere qui, riempiendolo del nostro incondizionato Amore?" e non staccai il mio sguardo dal suo. http://img22.dreamies.de/img/317/b/w8tf972d77o.jpg |
Guidando potevo solo guardarlo di sottecchi divertita.
“In realtà io non sono una scinenziata...” sorridendo, dato che molti facevano lo stesso errore. “Sono docente di Storia Antica, ma la mia prestazione è sopratutto sulle tecniche di combattimento antico..” spiegai con un sorriso “Per questo quelli del tecno pancrazio si avvalgono spesso della mia consulenza...” sorridendo. “Quanto al perché, beh.... ci sono cose a cui vale la pena affidare la vita, non crede?”. |
Icarius guardò sorpreso Clio.
"Questa poi..." disse sorridendo "... un'esperta del combattimento... non l'avrei mai detto... beh, meglio stia zitto, non vorrei dire banalità... pessima mossa davanti a tre belle studiose..." guardando lei e le altre due. |
Lo guardai e sorrisi.
“Al contrario, perché non ci racconta qualcosa della Hero Robotica?” Guardandolo sorridendo “È molto giovane per essere il presidente di un’azienda tanto prestigiosa...” Incuriosita. |
"Infatti..." disse Elv a Gwen, raccogliendo il coltello insanginato "... mi hai aggredito con questo... forse l'avrai preso inconsciamente dalla cucina... eri del tutto sotto l'effetto di qualche sostanza allucinogena... fortuna che sono riuscito a farti tornare in te... forse è stato per via del taglio... avrai perso attraverso il sangue ossigeno infetto..."
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Hiss sorrise appena a quelle parole di Altea, mentre lei gli accarezzava il petto scoperto.
“Salvare il mondo...” disse lui, toccandole piano i seni nudi “... mi credi dunque un eroe?” Sfiorandole lentamente i capezzoli divenuti sporgenti e dritti. Carezze sensuali che con le dita disegnavano la perfetta forma di quei seni. “Hai dei seni bellissimi...” sussurrò avvolgendo quei seni con le sue dita affusolate “... vorrei essere un pittore per dipingerli...” rise piano “... sai, si dice che i grandi maestri dopo aver ritratto le loro modelle poi si attardassero con loro a letto...” |
Lo guardai stranita, sconvolta, senza parole.
Avevo rischiato di morire per mano sua e lui ora se ne usciva con questa teoria assurda? "Vattene" sussurrai piano, allontanandomi e stringendo forte un cuscino "Vattene da questa stanza, da questa casa e lasciami sola, non tornare" mormorai piangendo e nascondendo il viso nel cuscino. Fu in quell'esatto istante che capii che, forse, sarebbe stato meglio morire. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius rise.
“Ah, ecco...” disse a Clio “... davvero volete vi annoi con la storia professionale della mia vita?” “Suvvia, è vero ciò che dice la dottoressa Clio...” Plates “... non negherà che è piuttosto giovane per essere il capo di un'azienda così importante, no?” “Chissà...” Icarius divertito “... magari sono un brillante raccomandato...” “Non lo direbbe mai.” Ironica Debha. “Ah, no?” Fissandola Icarius. “Eppure la storia è piena di famosi raccomandati... Agamennone, D'Artagnan, tanto per fare un paio di nomi illustri.” Sarcastico. |
Elv guardò Gwen stupito.
“Gwen...” disse “... credi davvero che volessi ucciderti? Che avrei inventato una storia simile? Se avessi voluto ucciderti davvero allora perchè mi sarei fermato? Se fossi stato davvero armato per quale motivo ti avrei risparmiata? Siamo soli nel bel mezzo della campagna, il modo migliore per sopprimerti se avessi voluto...” |
"Io non credo nulla, maledizione! Credo solo al fatto che che non hai impiegato nemmeno un solo, maledetto istante a pensare che forse quello sotto effetti allucinatori eri tu, caro ragazzo, che sei venuto qui, nella mia stanza, in casa mia, con quel maledetto coltello e uno sguardo da zombie allucinato e mi hai colpita, questo credo!" sbottai tutto d'un fiato, urlando e sfogando tutta la rabbia che avevo dentro.
"Sopprimermi poi, sono un essere umano, dannazione, non un cavallo azzoppato!" continuai, urlando ancora. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lo guardavo di tanto in tanto mentre guidavo.
Quegli occhioni azzurri erano intriganti, e tutto in quel ragazzo mi incuriosiva, dovevo ammetterlo. Risi piano, e Plates venne in mio aiuto, incalzandolo. “Oh andiamo... vuole negare a queste tre povere fanciulle il piacere di veder soddisfatta la propria curiosità?” Con un’aria fintamente imbronciata. “Non si fa..” con lo stesso tono e lo sguardo che si era fatto intenso nel suo. |
Elv guardò Gwen mentre sfogava paura e frustrazione, dubbi e rabbia.
Ascoltò le sue parole, poi senza dire nulla si avviò verso la porta. “Hai ragione, è casa tua e l'estraneo sono io...” disse “... meglio vada via, ti sentirai più al sicuro... dopo chiudi bene le porte... sarai più tranquilla da sola...” ed uscì dalla stanza. Fece le scale velocemente ed abbandonò la casa, avviandosi a piedi nella campagna desolata, sotto un cielo cupo, irreale ed inquietante. http://2.citynews-avellinotoday.stgy...-610x225-2.jpg |
“Eh, dubito voi tre siate delle povere fanciulle indifese...” disse divertito Icarius a Clio “... anzi, avete tutte le armi per far sentire me indifeso...” ridendo piano.
“Si?” Plates. “Dite di no?” Facendole l'occhiolino lui. |
Lo guardai sorridendo, intensamente.
“Chissà....” con tono complice e vagamente misterioso. “Si?” divertita io “Oh e quali sono queste armi, sentiamo?” Con tono vagamente malizioso, mentre il mio sguardo accarezzava tutta la sua figura. |
Dopo tutte quelle parole, la mia rabbia, giustificata ovviamente, dopo la mia disperazione per non riuscire a fargli capire che era lui quello in stato allucinatorio, semplicemente si alzò e se ne andò.
Senza nemmeno una maledetta parola su quanto avevo detto. Niente. Sentii i suoi passi nelle scale, poi la porta d'ingresso che si chiudeva, ma non sentii il rombo del motore. Restai ancora in ascolto, ma nulla, finché non mi accovacciai completamente sotto le coperte continuando a piangere accorata. La sola idea di perderlo mi faceva pensare che, forse, l'ipotesi di togliere il fazzoletto e lasciar fluire liberamente il sangue dalle vene del mio avambraccio non era poi così male, magari aiutata da una vasca di acqua calda. Fu infatti quello che feci. Mi alzai, con le gambe che tremavano, riempii la vasca del bagno accanto di acqua calda e mi immersi. Poi, tolsi il fazzoletto dal braccio ed immersi anche quello, mentre da un punto ancora aperto della ferita quel liquido semidenso e caldo come quell'acqua riprendeva ad uscire fuori. Sentivo poco a poco le forze abbandonarmi, mentre il sangue scorreva macchiando l'acqua e le lacrime scorrevano rigandomi il viso, ma non era un brutto modo di morire, era confortevole, morbido, quasi rilassante. Chissà se sarebbe tornato, magari proprio in tempo prima dell'irreparabile, oppure sarebbe sparito per sempre lasciandomi qui, al mio epilogo nella vasca da bagno. Chi poteva saperlo. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...a8a77deea4.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius sorrise senza dire nulla.
Poi come risposta cominciò ad accarezzare con lo sguardo tutta la figura di Clio. Uno sguardo che scivolò lento e sensuale su tutto il corpo della bionda ed affascinante studiosa. |
L'acqua calda, il torpore del sonno e della debolezza, la vasca che si tingeva piano di rosso.
Gwen sentiva le forze abbandonarla lentamente. Poi ad un tratto sentì qualcosa. Delle voci giungere dal pianterreno. Qualcuno stava parlando. |
Cercavo di tenere gli occhi aperti, per guardare quel rosso che quasi si confondeva coi miei capelli, ormai anche loro bagnati e sulle cui ciocche il rame naturale si mischiava al rosso scarlatto del sangue, ma sentivo di dovermi abbandonare completamente a quel torpore.
Era allettante, seducente, mi attraeva a sè con la sua voce di seta ed io lo seguivo, chiudendo gli occhi. Sentii delle voci giungere dal pianterreno, ma la voce del torpore del sonno era più forte, più suadente e convincente ed io ormai avrei continuato a seguirne il richiamo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quelle voci non scossero più di tanto Gwen, che si abbandonò completamente a quel lento torpore.
Poi tutto si fece buio. |
La voce del torpore offuscò completamente le altre, che non mi raggiunsero più, forse rassegnandosi alla superiorità dell'altra.
Poi, poco a poco, strisciando serpentifero e sibillino, il buio. Con la sua comprensione, la sua accoglienza e la sua equità. Sì perché era nel buio e nell'oscurità che eravamo tutti uguali, senza distinzioni, ed era un bel pensiero, per essere l'ultimo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quello sguardo.
C'era qualcosa in quello sguardo che sembrava arrivarmi dentro, sembrava sapermi leggere nell'anima, in quel momento avevo come l'espressione distinta e chiara che nessuno mai mi avesse guardato in quel modo. Diamine, che senso aveva pensare una cosa del genere di un estraneo. Sì, era bello e quello sguardo era davvero il più bello che avessi mai visto. Però... Stavo per dire a me stessa che esageravo, che mi suggestionavo, quando iniziò a guardarmi in quel modo, quasi ipnotizzandomi. E diamine dovevo anche guidare, eppure i nostri sguardi sembravano parlare una lingua tutta loro mentre si incrociavano, ogni volta che toglievo gli occhi dalla strada e mi voltavo verso di lui. Lo trovavo sempre lì, a fissarmi, in un modo che era quasi una carezza. Un brivido mi percorse la schiena, mentre sentii il cuore accelerare. Tutto quello era assurdo, ma dannatamente bello. Cambiai marcia e poi.. come fosse la cosa più naturale del mondo, mi ritrovai a sfiorare la sua mano con la mia. E a quel leggero contatto, i miei occhi si spalancarono per lo stupore, tuttavia non la allontanai, non la sottrassi a quel contatto che mi provocava sensazioni diverse, intense, forti. http://www.latrobe.edu.au/news/image...pg/preview.jpg |
Il volto di quella ragazzina, i suoi occhi vuoti, il pallore innaturale.
Poi il cielo. Quel cielo simile all'argento. I lampi, i fulmini, i tuoni. La tv che non andava, il cellulare che non prendeva. Elv. Suo nonno. Gli uccelli e quell'infinita pioggia di petali colorati. L'odore di piante e fiori nell'aria. Il cane rabbioso. Il coltello insanguinato. L'acqua rossa. Gwen aprì gli occhi di colpo. Era in un letto. In una stanza bianca. Realizzò tutto ciò dopo qualche istante. Un lavaggio era attaccato al suo braccio. |
Clio sfiorò piano, senza accorgersene, la mano di Icarius, che la guardava.
L'auto intanto era arrivata in città, diretta verso l'Arena Fap. Anche per le strade cittadine c'erano infiniti petali che svolazzavano ovunque, posandosi in ogni dove. C'erano stati anche diversi incidenti e macchine dei vigili urbani, della polizia e camion dei pompieri sfrecciavano per le vie urbane, oltre naturalmente alle ambulanze. “Che strano caos...” disse stupito e pensieroso Icarius. |
Era strana, la Morte.
Prima ti porta con sè nel buio, poi ti riempie di colori, di forme. Ma no, aspettate un attimo. Questi sono i miei ricordi. Forse, stavo rivedendo la mia vita durante la mia morte. Beh, un riepilogo non faceva mai male a nessuno. Però, ora il riepilogo era finito ed io avevo riaperto gli occhi. Strano, però. Molto strano. Ed ero in una stanza bianca. Forse era questo che intendevano dicendo che quando si muore si va in un altro posto, e forse era questo. Però non capivo perché avessi un affare attaccato al braccio, che mi faceva male appena provavo a muoverlo. Era tutto parecchio strano, in questa Morte. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Era strana la morte.
Oppure, forse, era strano il Destino. Gwen sentì dei passi e poi la porta della stanza aprirsi. Entrò un'infermiera che controllò il lavaggio al braccio della ragazza, non accorgendosi che fosse già sveglia. |
Sentii dei passi e una porta che si apriva.
Entrò un'infermiera; c'erano anche le infermiere adesso? "Perché sono qui?" farfugliai, con voce roca. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Ah, sei sveglia...” disse l'infermiera a Gwen “... come ti senti? Avverti capogiri? Stanchezza? Nausea o altri disturbi?” Prendendo la sua cartella clinica. “Sei stata portata qui in seguito ad un tentativo di suicidio probabilmente... è così? Ricordi cosa è successo?”
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Qualcosa mi diceva che non ero morta...
"Sto... Sto male..." risposi con voce flebile. Poi, alla sua domanda la guardai e mi voltai dall'altra parte, verso il muro, senza rispondere. "Chi mi ha portata qui?" https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...79e83a58c1.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Ti hanno trovata alcuni contadini che utilizzavano la casa in cui ti trovavi come deposito per i loro attrezzi.” Disse l'infermiera a Gwen. “Hanno cercato di rianimarti e poi ti hanno portata qui. Ti va di raccontarmi la tua storia?”
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Arrivammo in città, e mi guardai attorno osservando quella baraonda intorno a me.
"Accidenti, che roba.." guardandomi intorno e ritraendo la mano sul volante. Il mondo sembrava nel caos, sembrava davvero scoppiata la guerra che avevamo preventivato noi antichi. Oh, saremo pronti... Cercai di nascondere il sorrisetto compiaciuto che avrei avuto fossi stata sola, per quello preoccupato del politicamente corretto. "Le cose si fanno sempre più inquietanti.." guardandomi intorno. Fortunatamente l'arena non era lontana. "Siamo quasi arrivati, all'arena potremo vedere i robot, chissà che risolvere il loro mistero non ci aiuti anche a capirci qualcosa di questi fenomeni così assurdi..". |
Contadini?
Ma quella era casa mia. Che diamine voleva dire che la usavano come deposito? Perché avrei dovuto raccontarle la mia storia? Che le importava? Erano cose mie e non ne avrei parlato con lei. "No." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'auto arrivò davanti all'Arena Fap.
Poco dopo le due dottoresse, Clio ed Icarius erano al suo interno, nell'ufficio di Lord Corcionne. “La città è nel caos...” disse l'anziano dirigente “... ci sono fenomeni assurdi ma io adesso ho il compito ed il dovere di risolvere le questioni interne alla federazione sportiva.” “Vorrei vedere i robot difettosi, signore.” Icarius. “Vorrà dire tutti i robot.” Replicò Corcionne. “Infatti tutti hanno più o meno mostrato questo genere di anomalie.” Qualcuno bussò. Entrò allora uno dei giudici di gara. “Ho appena parlato con alcuni giornalisti, signore...” quello a Corcionne “... pare che ci siano dei sospetti riguardo questi strani fenomeni...” |
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