![]() |
Decisamente, non erano eroi.
Anzi! "Ma come..." Esclamai "Davvero non farete niente per aiutare quella gente? Voi che siete stati i primi ad essere perseguitati da Maruania per la vostra arte..." Ero incredula "Davvero li abbandonerete senza neanche provarci?". |
Jean sorrise a Gwen, ringraziò i frati e i due poi andarono via.
“L'antico Egitto...” disse il maestro mentre in carrozza tornavano al palazzo della contessa “... che mondo affascinante... gli egizi non furono la prima civiltà conosciuta, eppure hanno esercitato da sempre un fascino magnetico su intere generazioni... oltretutto vi sono ancora molti misteri da svelare intorno a quella lontana civiltà... come la Sfinge, tanto per dirne uno... sapete che la statua come noi la conosciamo ha grosso modo quattromila anni? Mentre invece il basamento è molto più antico? Forse diecimila anni o anche più. Ospitava dunque una statua molto precedente e venne retto sotto il punto preciso in cui, migliaia di anni fa, si trovava la costellazione del Leone. Lo stesso animale, guarda caso, raffigurato dal corpo della Sfinge. Eh, che meraviglia.” |
“Già...” disse Orden a Clio, mentre Sammone si apprestava a preparare la carrozza “... ma poi, cosa dovremmo fare? Sfidare una città potentissima che neanche i rivali osano contrastare? Noi, semplici attori?”
“E perlopiù senza licenza.” Fece Junior. “Siamo attori per mestiere, non certo per carità o eroismo.” Mormorò Fria. “Aspettate!” All'improvviso l'uomo dagli occhi azzurri. “Volete essere pagati? Bene, allora vi pagheremo!” “Ehi, aspetta...” fissandolo Sammone “... e con quale denaro intendi farlo?” “Non lo so, ma lo troveremo.” Rispose lui. “Il Cielo aiuterà la nostra giusta causa.” “Che sciocchezze.” Scuotendo il capo Orden. |
"Sì, certo... È la gente comune che può sconfiggere Maruania..." Chiusi gli occhi e inspirai.
Non potevo parlare troppo. Sorrisi alle parole dell'uomo senza nome. "Beh ha ragione, se riuscisse a trovare i soldi restereste?" Osservando gli attori. "E ai soldi pensa la Provvidenza, spesso e volentieri...". Sorrisi dolcemente, tra me e me. Quanti ricordi mi suscitava quella frase. Noi ribelli avevamo un detto, sapevamo che la Provvidenza ci avrebbe aiutato. Ed incredibilmente era così. Quante volte avevamo iniziato un progetto senza un soldo, chiedendoci dove avremmo trovato i soldi. E poi magicamente i soldi arrivavano, arrivavano sempre. |
“Dipende...” disse Fria a Clio “... dipende se ci da sicurezze e non solo economiche.”
“Vi do la mia parola che avrete il denaro.” L'uomo dagli occhi chiari. “E chi ci garantisce che non ci accadrà nulla?” Fissandolo Orden. “Sarete al sicuro e nessuno vi torcerà un capello.” Annuendo lui. “Mah, per me ha la testa piena di sogni...” scuotendo il capo Cosun. “Se ci garantisce il denaro e la sicurezza allora si, resteremo.” Fece Fria. “E' troppo rischioso.” Mormorò Junior. “Spesso ci siamo esibiti in condizioni precarie, no?” Guardandolo Fria. “Si, ma mai col rischio di lasciarci la pelle.” Mormorò Sbriz. “Ripeto, se ci sarà sicurezza allora resteremo.” Sentenziò l'attrice. “Avrete il denaro e non vi accadrà nulla.” Sicuro di sé lui. “Vi do la mia parola.” “La parola di un uomo senza nome non vale nulla.” Sbottò Orden. “Avete ragione...” annuì lui “... ma io ho un nome... sono Icarius...” rivelò a tutti loro. |
"Mi stupisco sempre della vostra incontrastata cultura, Jean. Eh si, proprio un mondo affascinante"
|
Li ascoltai, stavolta in silenzio, avevo parlato anche troppo e non potevo espormi troppo.
Sperai davvero che decidessero di restare. Combattere Maruania era la mia vita, l'avrei fatto con qualunque mezzo. Ma almeno erano riusciti a fargli dire il suo nome. |
Jean sorrise a Gwen e la ringraziò per le sue parole.
Arrivarono poi al palazzo e cominciarono la loro lezione giornaliera, con l'ora di lettura, poi quella di storia ed infine quella di matematica e geometria. Pranzarono con Ilamei e nel pomeriggio ripresero con l'ora di musica, di danza e di retorica. Il maestro concluse il tutto e andò via verso il tardo pomeriggio. |
“Bene, messer Icarius...” disse Fria “... allora siamo d'accordo. Garantiteci soldi e sicurezza ed avrete la vostra recita.”
“Bene.” Raggiante lui. “Speriamo bene...” dubbioso Junior. “Ed ora?” Chiese Orden. “Ho fatto preparare un alloggio sicuro per voi.” Rivelò Icarius. “Poco lontano da qui c'è un casolare non troppo grande, ma abbastanza spazioso per garantirvi posti per dormire e un luogo in cui provare per lo spettacolo. Vedrete, sarà un buon soggiorno per riposare e lavorare.” “Va bene.” Annuì Loi. “Ecco...” spostando una Tendina Icarius e mostrando dalla finestra il casolare immerso poco distante nella boscaglia “... là sarete al sicuro e potremo vederci tutti i giorni.” “In effetti sono un po' stanca.” Sbadigliando Fria. “Si, anche io...” imitandola Sbriz. Così gli attori, accompagnati da Sammone, si avviarono al casolare. “Aspettate...” avvicinandosi Icarius a Clio “... ecco, io volevo solo ringraziarvi... siete stata l'unica ad appoggiare la mia proposta dello spettacolo... immagino” ridendo “sia un pò il ruolo della dama angelica e dabbene dare fiducia a chi è in difficoltà.” |
Quando le lezioni terminarono, il maestro ando` via.
"Se permettete" dissi alla contessa "Vorrei ritirarmi per concludere la lettura del libro" |
Sorrisi, a quelle parole di Icarius, lieta di aver convinto gli attori.
Il casolare era vicino, e sembrava sicuro. Ma prima di salire sulla carrozza, Icarius si rivolse a me e io alzai gli occhi su di lui sorridendo. No, caro mio, è il ruolo del ribelle! Il ruolo del Lupo Nero. "Non dovete ringraziarmi..." Sorrisi "Siamo dalla stessa parte, messer Icarius.." Indugiando per un momento sui suoi occhi, per poi distogliere lo sguardo e salire sulla carrozza. |
Icarius sorrise con un cenno del capo a quelle parole di Clio e restò poi fissare la carrozza che partendo portava via gli attori verso il casolare.
Sammone così li condusse al loro nuovo alloggio. Era abbastanza spazioso, pur non essendo esageratamente grande, con diverse stanze ed un grosso salone sgombro da mobili per effettuare prove di recitazione. “Qui sarete al sicuro e nessuno verrà a disturbarvi.” Disse Sammone. “La chiesa come avete visto è a pochi minuti, dunque non resterete certo isolati. Per il cibo ve lo porteremo noi ogni giorno e comunque potrete uscire liberamente a passeggiare nei dintorni, essendo questa zona sgombra da pericoli.” Ed andò via. “Una prigione dorata dunque.” Guardandosi intorno Orden. “Non hai sentito?” Fissandolo Loi. “Siamo liberi di uscire. Praticamente un lungo ritiro lavorativo, ma non troppo limitante.” “Cosa ne pensate di questa storia, Clio?” Chiese Fria alla ribelle. |
Ci portarono nel casolare, che sembrava accogliente.
Una terra lontana dai pericoli, da quanto tempo non avevo l'opportunità di viverci? Sospirai a quelle parole di Fria. "Cosa ne penso? Beh, che possiamo arrivare al cuore delle persone, è vero.. Nemmeno noi ribelli possiamo arrivare a questa gente... Anche se ci sforziamo..." Poi trasalii "un momento ma non ci hanno detto che cosa dobbiamo rappresentare?" Pensierosa. "Quel tipo mi sembra strano, ma non credo sia pericoloso... Maruania non userebbe la chiesa nemmeno per una trappola..". |
“Ma certo, mia cara.” Disse Ilamei a Gwen, lasciando che si ritirasse in camera sua per leggere il suo libro.
|
“Si, anche a me sembrato strano.” Disse Orden a Clio. “Forse è matto da legare.”
“O magari solo un sognatore.” Fece Loi. “E un po' lo invidio perchè è evidente che crede in ciò che fa e dice.” “Almeno vivrà felice con le sue illusioni.” Mormorò Cosun. “Io dico che non dovevamo imbarcarci in questa storia.” Intervenne Junior. “Se ci faremo pagare bene” disse Fria “forse riusciremo a ricomprarci la licenza. Quanto alla domanda legittima di Clio, beh, immagino la scelta sia stata lasciata a noi. Quell'Icarius ha parlato di uno spettacolo tratto da un'opera d'Amore. Dunque, avete suggerimenti?" |
"Beh, io sono dieci anni che vivo in mezzo a gente come lui..." Sorrisi piano "In questo mondo non fa poi così male essere pazzi e sognatori, credetemi...".
Sospirai "Ah si? Dite che ha lasciato a noi la scelta? Vi giuro che mentre parlava ero convinta avesse un'opera in mente.." Pensierosa "Ma siete voi gli esperti... Di storie d'amore ce ne sono tantissime.. Sono sicura che saprete voi qual'è quella che verrebbe meglio, anche perché immagino dipenda anche dal numero e dalla tipologia degli attori richiesti..." Alzai le spalle "Queste cose sono compito vostro... Io sono qui per proteggevi se le cose dovessero mettersi male..". |
“Si, anche io ho avuto la stessa impressione di Clio.” Disse Orden. “Come se lui avesse in mente un'opera, o almeno un ventaglio tra cui scegliere.”
“Vedremo...” fece Fria “... se è così allora si farà presto vivo immagino.” “Ehi, venite a vedere!” Li chiamò all'improvviso Sbriz. “Guardate qui!” Aveva trovato la dispensa ed era piena zeppa di salumi, pane, formaggi, vino e persino pesce conservato sotto sale e verdure sotto olio. “Questa storia comincia a piacermi!” Ridendo Cosun. Ad un tratto udirono dei passi e poi qualcuno bussò. “Salute, signori.” Un uomo alto e magro. “Mi chiamo Sasà e sono il cuoco che si occuperà della vostra cucina.” “Questa poi!” Esclamò Cosun. “E chi vi ha dato questo incarico?” Domandò Fria. “Questo non posso rivelarvelo” rispose il cuoco “ma il tutto è stato disposto per il vostro beneficio, signori.” “Ho idea che siamo finiti in una storia più grande di noi...” pensieroso Junior. |
Annuii.
"Concordo, se ha un'opera in mente si farà vivo, altrimenti starà a voi pensarci..." Con un sorriso rassicurante. Ma poi fummo distratti dalla dispensa, a quanto pareva non ci mancava niente. Nemmeno il cuoco! Mi morsi la lingua. Accidenti, dovevo stare attenta a parlare quindi. Non eravamo soli, e non potevo fare passi falsi. Una cosa era certa, quell'Icarius aveva bisogno di noi e non ci avrebbe fatto del male. "Grazie Sasà.." Sorrisi cortesemente all'uomo. |
Sasà mostrò un lieve inchino e si diresse in cucina.
“Un momento...” disse all'improvviso Sbriz “... e se fosse lui?” “Di chi diavolo parli?” Fissandolo Orden. “Quell'Icarius!” Esclamò Sbriz. “Se fosse sotto mentite spoglie?” “Vuoi dirci di che diamine stai parlando, stramaledizione?” Seccato Orden. “Non avete sentito il chiasso la sera in cui ci tolsero la licenza?” Visibilmente agitato Sbriz. “Cercavano un certo Lupo Nero, reo di aver diffuso libelli contro le leggi di Maruania! Per questo il Vice Procuratore aveva indetto controlli a tappeto in tutta la città!” “E dunque cosa stai cercando di dirci?” Guardandolo Junior. “Diffonde testi fuorilegge...” gesticolando Sbriz “... dunque fa in pratica ciò di cui è accusato quel Lupo Nero!” “Un momento...” fece Orden “... non starai tentando di dirci che...” “Si!” Annuì Sbriz. “Magari siamo finiti nella tana di quel Lupo Nero!” “Che idiota!” Ridendo Orden. “E chi sarebbe? Quell'Icarius? Se fosse davvero lui, ingenuo com'è, l'avrebbero arrestato da tempo!” |
Li ascoltai facendo in modo di non ridere.
"No, amici miei..." Sorrisi piano "Posso assicurarvi che non è il Lupo Nero.. Dovete fidarvi di me..". Un momento! Trasalii. "Però potrebbe essere il misterioso Falco.." Risi piano "Molti credono sia una leggenda... Ma chissà, magari è proprio lui che aiuta gli innamorati a scappare... Se così fosse, non è uno sprovveduto.. Ma non possiamo saperlo, ora come ora.. L'importante è che non sia pericoloso per noi, che non sia uno di Maruania, ma a quest'ora ci avrebbe già fatto del male, io credo.. E poi perché voi? No, non avrebbe senso.. Il vice procuratore poteva arrestarvi quando voleva in città.. Mah.. Io direi di riposare... È stata una lunga giornata per tutti.. Se non vi fidate possiamo fare dei turni di guardia..". |
“In effetti neanche io credo sia Lupo Nero.” Disse Orden a Clio. “Andiamo, l'avete visto? E' uno che passa il tempo a leggere libri d'Amore e a sognare rivoluzioni che non avrà mai la capacità di intraprendere.”
“Ora però non voglio più pensarci.” Fece Fria. “Sono stanca e vorrei chiudere gli occhi.” “Si, andate a riposarvi.” Disse Sbriz agli altri. “Farò io un po' di guardia in giro, non temete.” Tutti così andarono a riposare dopo essersi divisi le camere. |
"Non fa male essere dei sognatori.." Mormorai piano.
Poi salutai gli altri e andai nella mia stanza. Era accogliente, semplice e pulita. Avevo dormito in posti decisamente peggiori, dopotutto. Non mi ero portata cambi o abiti per la notte, così mi limitai a togliere le scarpe e la giacca, nascosi Damagasgrada sotto il cuscino e le pistole nella borsa. Era stata una giornata lunga e intensa, forse anche troppo. Troppe cose tutte insieme, troppe emozioni. Ma ora avevo iniziato una nuova avventura che mi avrebbe tenuto impegnata e lontana dai ragazzi per un po'. Era capitata proprio a fagiolo, pensai con un sorriso. E nulla avviene per caso. Forse era Destino che aiutassi questi attori, forse avevano bisogno di me. Chissà... Ma poi la stanchezza prese il sopravvento e mi addormentai. |
Clio cadde addormentata e vista la stanchezza e lo stress degli ultimi avvenimenti, finì per riposare tutto il giorno, fino al tardo pomeriggio, quando un meraviglioso tramonto aveva reso purpureo il cielo sopra il bosco.
L'aria fresca penetrava da una finestra semiaperta e rendeva la stanza profumata di campo. Poi ad un tratto la ragazza si svegliò di colpo. C'era il canto degli uccelli e i rami degli alberi che vibrando facevano tintinnare dolcemente le loro foglie. Ma vi era anche dell'altro. Un suono. Dolce e allo stesso tempo vivace. Il suono di un'ocarina che proveniva da fuori. |
Avevo davvero bisogno di dormire, e di non pensare, e di riposare.
Non so per quanto abbia dormito, ma mi svegliai che il giorno era già alto, e la natura sembrava sbocciata. Da quanto tempo non andavo in campagna? Da quanto tempo mi era preclusa quella pace? Poi udii un suono, come una melodia che non avevo mai sentito prima. Era un'ocarina? Così, mi alzai incuriosita e raggiunsi la finestra, che spalancai per vedere la luce del sole, e a cui mi appoggiai per osservare il paesaggio circostante. |
“Oh, ma io non ho mai pensato che voi foste una donna facile...” disse il misterioso uomo dagli occhi azzurri ad Altea “... sono certo che offriate le vostre grazie solo a pochi fortunati.” Sorridendo ed accomodandole, con un gesto lento e sensuale, una ciocca dietro un orecchio. “Si, in effetti avevo pensato ad uno stratagemma simile, ossia usare il vostro fascino gitano come specchietto per le allodole e far cadere così il nostro marchese in trappola...” voltandosi a fissare Ozilon che mangiava “... ho bisogno del suo atto notarile, mia cara... con quello temo possa cacciarmi da questo castello... lo avrà di certo addosso, magari nascosto chissà dove e dunque solo voi col vostro ascendente credo possiate trovarlo... mi aiuterete, vero? Vi sarò debitore in eterno...” facendole l'occhiolino.
|
Il capitano restò sorpreso da quell'atteggiamento di Elisabeth.
La donna si sedette ed attese. “E così” disse il capitano “oltre a spazzare e cucinare vi intendete anche di contabilità?” Con un sorriso forzato. “Ma davvero, non credo che siano cose per voi, madama. Anzi, adesso metterò in cassa questo denaro.” E prese le monete. Ma nel loro tintinnare, Elisabeth vide qualcosa. Una visione dettata dai suoi poteri. Vide un giovane, lo stesso che aveva parlato col capitano e che gli aveva stretto la mano, dare il denaro al comandante del battello. “Siamo d'accordo...” fissandolo il capitano “... porteremo voi e la vostra ragazza fuori da questa città e poi a destinazione ci pagherete il resto della somma pattuita.” “Si, capitano.” Annuì il giovane. “Allora faremo così...” mormorò il capitano “... voi salirete a bordo vestito da marinaio e vi nasconderete poi nella stiva, dove porteremo la vostra donna nascosta in una cassa. Badate di essere prudenti. Se ci scoprono finiremo tutti male.” Il capitano mise il denaro in una cassa e allo scattare della serratura la visione di Elisabeth si dissolse nel nulla. http://comune-info.net/wp-content/up...plementari.jpg |
L'aria fresca dalla finestra semiaperta filtrava dalle tendine, fino a soffiare dolcemente, come una leggera carezza sul viso e fra i capelli di Clio.
La campagna era limpida, fatta di verde, di fiori, di frutti e di lunghe ombre che correvano sui campi ed un cielo intriso di purpurea magia. Gli ultimi uccellini volavano via tra gli alberi ed in lontananza si vedeva un carretto attraversare una lunga ed incerta stradina che zigzagava con i suoi solchi secolari in un bucolico e sterminato paesaggio. E su tutto ciò aleggiava quel dolce suono di ocarina. Sembrava generato ora dal vento, ora dal fruscio delle foglie sugli alberi, ora dal cinguettio degli ultimi uccellini. Forse nasceva dalla stessa campagna, dal gorgheggiare lieve di un ruscello, o magari veniva da lontano, da oltre l'orizzonte. Ma poi quelle note parvero per un istante più vicine, quasi da potersi toccare, come se planassero accanto al viso della ragazza, forse per accarezzarlo o baciarlo. E finalmente la vide. Una sagoma seduta sotto un albero, con le spalle appoggiate contro il tronco ed i bagliori del Sole morente che rendevano impossibile scrutarne il volto. Stava lì e suonava senza smettere. Suonava forse alla campagna, o al cielo di Maggio. O forse suonava una serenata, o chissà, magari suonava solo ai suoi sogni. |
Da quanto tempo non assaporavo quella pace? Da quanto tempo non restavo a contemplare la campagna, respirando libera.
La vita in città era sempre frenetica e veloce e... Piatta. Ma quella campagna era meravigliosa persino agli occhi di una cittadina come me, e poi quel suono così melodioso, così soave sembrava accarezzare ogni cosa, persino il mio viso. Come faceva la dolce brezza primaverile. E poi la vidi, la sagoma di qualcuno che suonava. Chissà che cosa stava suonando.. Chissà per chi.. Chissà chi era... Restai ad osservare quella sagoma per un po', assaporando quel momento di quiete, che non poteva durare a lungo in realtà, perché dovevo scendere dagli altri. |
La musica continuò ancora per qualche istante, poi il misterioso musico smise di colpo di suonare, voltandosi verso la finestra dove stava Clio.
Un leggero cenno del capo, forse per salutare, forse per ringraziare di essere rimasta ad ascoltare. Ma poi qualcuno bussò alla porta e la ribelle si voltò di scatto. “Sono io, Fria...” disse da fuori l'attrice “... siete sveglia, Clio? Noi si era deciso di uscire a passeggiare per la campagna... siete dei nostri?” Clio tornò a guardare fuori, ma la sagoma sotto l'albero non c'era più. Ma la ragazza si accorse di un biglietto sotto la finestra. |
Non so perchè rimasi ad ascoltarlo.
Non so cosa ci fosse in quella musica da tenermi ancorata a quella finestra. Eppure non riuscivo a spostarmi di lì. Sapeva allontanare tutti i problemi che normalmente si affollavano nella mia mente. Era così diversa dalla musica che ascoltavo di solito, così ricolma di parole. Eppure sapeva emozionarmi. Poi, di colpo, cessò. Mi parve quasi che quella sagoma si voltasse verso di me, e mi salutasse. Non avevo pensato al fatto che potesse vedermi. Risposi a quel gesto con un cenno del capo e un sorriso. Chissà chi poteva essere. Ma poi Fria bussò, riportandomi alla realtà. "Oh, che splendida idea..." sorrisi "Scendo subito..". Fu un attimo. Tornai a guardare fuori dalla finestra, e quella sagoma non c'era più. Però c'era un biglietto! Proprio sotto la mia finestra, possibile? Eppure prima non c'era. Restai ad osservarlo sorpresa, ma poi rientrai in camera, infilai giacca e scarpe, presi le armi, nascoste per bene sotto il vestito, perché comunque non potevo permettermi di abbassare la guardia, e scesi dove gli altri mi stavano aspettando. Ma prima di tutto andai a raccogliere quel biglietto, incuriosita. |
Quel tocco della sua mano sui miei capelli..lo seguii piano sentendo quella carezza che era un misto di dolcezza ma di passionalità..stavo quasi per allungare la mia mano sulla sua ma mi bloccai..Pepino aveva detto era una specie di dongiovanni, non voleva innamorarsi e pensava a ben altro..quindi era impossibile avesse avuto un colpo di fulmine improvviso.
Sorrisi ascoltando il piano e lo guardavo...era enigmatico e misterioso, furbo in modo positivo ma non vedevo una sana cattiveria in lui. Guardai il maniero e pensai al perchè egli tenesse tanto a riavere quel rudere..un altro sarebbe stato lieto di essersi sbarazzato di un maniero che dava solo debiti..ma lui ci teneva a quel maniero..forse legato a qualcosa o chissà per quale motivo. "D' accordo..mio caro" dissi ironica "ma mi avete fatto una proposta compromettente..mi avete detto mi sarete riconoscente per tutta la vita..magari finchè morte non ci separi? Ora dovrete rimanere con me per tutta la vita sapete?" e mi tolsi il cinturone con la pistola sorridendo maliziosamente e glielo consegnai.."Meglio non lo seduca armata...e infatti ho promesso a Pepino di aiutarvi e lo farò..anche se mi da ribrezzo quell' uomo..ma voi lo avete capito..mi concedo a pochi fortunati..forse a uno solo e sincero che magari mi sarà debitore per tutta la vita e sa accarezzarti provocandoti un sobbalzo di cuore e brividi intensi" e sospirai guardandolo negli occhi..attenta Altea..magari è proprio un incallito donnaiolo e dopo aver salvato il maniero stasera brinderà con una delle tante..attenta al tuo cuore. "Allora voi..ma diamoci del tu..quante formalità...io inizierò qui in giardino ma devi seguirmi..non vorrei correre rischi..quel marchese sembra scemo ma non lo è...a proposito il tuo nome? O dovrò darti soprannomi tipo..occhi azzurri, uomo del mistero..o quei nomignoli strani che si danno gli innamorati" sorrisi mentre mi accomodavo bene i vestiti e i capelli per prepararmi ad iniziare quella farsa per salvare il maniero e mi sbottonai la camicia per far notare la scollatura.."Sono pronta...ma andrò solo dopo aver saputo il tuo nome..mio caro". |
Andai finalmente in camera mia e mi misi comoda seduta alla mia poltrona accanto alla finestra.
Poiche` ero abbastanza avanti con la lettura del codice egizio, decisi che lo avrei finito prima di andare a dormire, cosi` impugnai felice il libro sui pirati e iniziai a leggere. Ero eccitata all'idea di cosa avrei potuto trovare in quel libro; ero sempre stata fatalista e credevo fermamente che ci fosse un motivo se quel libro era caduto, quel giorno in biblioteca e stranamente mi ritrovai a pensare al capitano Elv. Allontanato quel pensiero, mi concentrai e iniziai seriamente a leggere. |
Quanta fretta Capitano......" Infondo una donna puo' occuparsi di mille cose....non e' reato credo ".....lo vidi nervoso toccare quelle monete....e poi lo vidi ancora toccare le monete e la mia mente ando' lontano...tanto lontano.....da ritrovarmi tra i due uomini sul molo...ero eterea come la mia visione......stavano parlando di soldi...ma la merce, non era un bene materiale...la merce era ben altro, la merce era la fuga di due giovani innamorati,quella città era improponibile a chi aveva ancora la voglia di vivere un sentimento puro.........ritornai in me, come il fumo tornava a riempire i polmoni di un fumatore d'oppio.......il Capitano stava mettendo via la cassa e X78 era rimasto fermo...in attesa di ordini,infondo quello era il suo compito.......mi alzai immediatamente dalla sedia......" Mi spiace...non so cosa mi sia preso, infondo volevo solo darle una mano, non era nelle mie intenzione metterla in difficoltà........"...stavo per uscire dalla porta...quando ......ebbi la voglia di mettere in guardia quell'uomo....." Non chiedetemi nulla......ma certe cose.....non si fanno per denaro, preparero' due piatti in piu' stasera per cena......" ..........
|
Clio raccolse il biglietto e prima di raggiungere gli altri lo aprì.
Il biglietto così recitava: “Per la vostra recita mi piacerebbe vedere in scena un'antica novella, dal titolo Cento Giorni d'Amore. Cercatene il testo nella biblioteca della chiesa. Un vostro amico ed un nemico di Maruania” |
Guardai il biglietto e sorrisi.
Chissà perché avevo pensato fosse per me. Comunque avevo ragione, aveva in mente qualcosa quel tipo. Così raggiunsi gli altri, mostrai loro il biglietto. "Che ne dite? Conoscete questa novella?" chiesi "Io no, ma immaginavo che avesse in mente un'opera in particolare... andiamo a cercare questo testo?". |
Il misterioso uomo dagli occhi azzurri sorrise ad Altea e restò a guardarla mentre si preparava.
E quando lei mostrò la generosa scollatura, lui la guardò con interesse e poi i suoi occhi salirono in quelli della gitana, con uno sguardo inequivocabile, che quasi fecero sentire la donna nuda davanti a quello sconosciuto. “Le tue armi migliori” disse “non sono certo spade e pistole...” facendole l'occhiolino “... non temere, sarò qui a controllare che non ti accada nulla... al tuo ritorno saprai il mio nome... buona fortuna...” |
Gwen iniziò a leggere il libro sui pirati.
E la prima pagina così recitava: “Il favoloso tesoro di Capitan Barbacolta, temibile e noto bucaniere di cieli e di mari. Ogni pirata sogna di trovare quella fortuna sepolta, ma solo in queste pagine è stata rinchiusa la mappa segreta per trovare quel fiabesco tesoro. Continua dunque a leggere, anonimo lettore, ma sappi che il tesoro è maledetto e per averlo dovrai sfidare la sorte.” |
Il capitano restò sorpreso da quelle parole di Elisabeth, ma non disse nulla.
Poi il battello partì e quando ebbe lasciato i cieli territoriali di Maruuania, poco prima della cena, il capitano presentò a tutti i due giovani clandestini. “Sono Ergon e Maraia” disse il capitano all'equipaggio “e viaggeranno con noi fino a Nuova Camelot. Non fatemi domande e non fatene a loro. Madama...” fissando Elisabeth “... quei due piatti in più sono davvero opportuni. Grazie.” |
Ad un tratto vidi il suo sguardo sulla mia scollatura e i suoi occhi ardenti nei miei.."Guarda di non osservare troppo.." sorrisi ma pensando quell' uomo fosse proprio incline al fascino femminile ma annuii.."Sta bene...quindi ho un motivo in più per avere successo..per sapere il tuo nome misterioso".
Mi alzai e con passo deciso mi diressi verso il marchese Ozilon che aveva finito di mangiare la sua frugale colazione.."Buongiorno marchese" con un sorriso forzato e mi avvicinai a lui "Avete dormito bene? Io no..pensavo a voi..voi in quella stanza solo..e io non avevo il coraggio di venire da voi, mi sembrava troppo impudente da parte mia..ma vi ho desiderato con fervente ardore" e lo guardai negli occhi accarezzando la sua giacca e..tastare se vi era qualche cosa potesse essere un documento..poteva essere li..o peggio nei pantaloni. "Direi di entrare però..qui vi sono troppi occhi indiscreti non vi pare?" e lo guardai con sguardo eloquente. |
Gli attori lessero il biglietto mostrato loro da Clio.
“No, non credo di conoscerla...” disse Orden. “Io invece ho sentito già questo titolo” fece Fria “e mi sembra appartenga ad una raccolta di novelle Afragolignonesi... direi di andare a cercare il testo e saperne di più...” “Però prima voglio sapere dove l'avete trovato questo biglietto.” Chiese Junior a Clio. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 22.22.45. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli