Camelot, la patria della cavalleria

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elisabeth 18-07-2014 19.38.32

Lo specchio ...... aveva una cornice particolare...mogano...era intarsiato rappresentavano teste di serpente....non amavo quell' animale...aveva del viscido.....ma evidentemente...la temibile Symion aveva alcune affinità con quell'antico animale....ero così strana.....splendida i miei capelli erano neri come la notte e i miei occhi brillavano di una luce rara.....sentii bussare ed entrò un nano...portava un vassoio un calice di cristallo ed una bottiglia che conteneva un liquido rosso.......mi parlò della particolare magia di quello specchio e inconsapevolmente riguardai la mia immagine.....no...non era la mia immagine...ero io...ma i suoi occhi erano verde smeraldo e i capelli erano rossi...come il fuoco dell'inferno.....rimasi basita...e distolsi immediatamente lo sguardo......guardai il nano e presi dalle sue mani il calice........" Dite che questo specchio....vede quello che gli uomini non possono v edere ?.........Lei lo usava spesso.......per operare.......al bene del Barone ?.........."..........odorai il contenuto del bicchiere....quello che avevo appreso in oriente erano gli odori del veleno.............e quello il peggiore dei veleni....." Ditemi specchio....c'e' qualcuno che vuole male alla vostra padrona ?....." Non attesi risposta......." Prendetene un po' anche voi.....penso che vi piaccia......" lo incoraggiai....." Portate via tutto....voglio vedere il Barone...."........Imperion....gia'.....Imperion .....Oxuid caro.........Lortena avrà un' altra nemica da cui guardarsi

Guisgard 18-07-2014 19.40.07

Verso il tardo pomeriggio il carrozzone era pronto per partire.
La Compagnia del Re di Cuori poco dopo lasciò così Amoros, diretta verso una meta che ignorava ma che desiderava raggiungere ardentemente.
Per un po' seguirono la calda sponda del Calars, in uno scenario lussureggiante ed ancestrale che la pioggia caduta fino a poco prima aveva intriso di un intenso odore di campo.
“Il crepuscolo ormai è prossimo” disse Rinos agli altri, mentre era intento a far funzionare i meccanismi che permettevano allo stupefacente carrozzone di muoversi “e poi scenderà la sera... dobbiamo trovare un luogo in cui sostare per la notte.”
“Magari troveremo una locanda lungo la strada.” Fece Arwin.
“Mmm...” dubbioso Lyon “... non credo... più che una strada sembra un sentiero questo che abbiamo imboccato e difficilmente troveremo una locanda qui...”
Intanto Grazia custodiva gelosamente il prezioso libro, dentro il quale poteva forse celarsi il mistero del Fiore Azzurro.
Ad un tratto però Rinos indicò qualcosa al resto della compagnia.
Infatti un maestoso castello era apparso in lontananza su una bassa montagna, dalla quale dominava tutta la zona.
E sfogliando il libro Grazia si accorse, incredibilmente, che una delle sue illustrazioni, in cui compariva proprio un castello, era del tutto simile al maniero che era apparso loro su quella bassa montagna.
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Guisgard 18-07-2014 19.57.21

Il nano, come chiesto da Elisabeth, prese il calice e ringraziò.
E poi avidamente cominciò a bere tutto il suo contenuto.
“Ottimo.” Disse compiaciuto. “E' un liquore al mirtillo e ingentilito con alcune spezie che il signor barone faceva portare al castello proprio per lady Simoyn. Lei ne beveva una coppa ogni giorno. Diceva che le permetteva di restare bella per sempre.” Rise. “Ma dubito che su di me farà questo effetto.” Mostrò un inchino ed uscì.
Poco dopo il nano tornò nella stanza di Elisabeth.
“Come da voi richiesto, il signor barone vi attende, milady.” Annunciò alla donna.

Guisgard 18-07-2014 19.59.22

Il locandiere sorrise ad Altea.
“Si, è un posto tranquillo, madama.” Disse annuendo.
Intanto quei cavalieri continuavano con i loro discorsi, senza badare più di tanto ad Altea e a Ismael appena entrati nella locanda.
Infatti non avevano riconosciuto la principessa.
Ad un tratto un giovane entrò nella locanda, per poi avvicinarsi al tavolo dei cavalieri.
“Signore...” fissando Dension.
“Cosa vuoi?” Senza guardarlo questi.
“Vorrei arruolarmi tra voi cavalieri.” Disse il giovane. “Ho sempre sognato combattere e voglio farlo al fianco di ser Musain. Ho udito che nessuno è come lui.”
“Per essere accettato da ser Musain” mormorò Dension “devi essere accettato prima da me. Io solo posso giudicare il tuo valore, ragazzo. E la mia decisione sarà la medesima di quella di ser Musain. Io e lui siamo una sola cosa.”
“Altezza...” a bassa voce Ismael ad Altea “... avete udito, no? Quegli uomini sono vicini a ser Musain... se volevate incontrarlo questo mi sembra un buon colpo di fortuna.”

Clio 18-07-2014 20.07.13

"Certo che ti ho aspettato.." Sorrisi "Ogni singolo giorno..".
Tu pensa che idiota!
Ma non avevo alcuna intenzione di infrangere anche le speranze del vecchio servitore.
"Antipatico... Non dire assurdità..." Risi appena.
Mi fai schifo, è ben diverso!
"Le preghiere erano per i morti.. E non mi sembra di doverti annoverare tra questi.. Per fortuna..".
O per sfortuna, dipende dai punti di vista.
"Sai come si dice, meglio un semplice uomo vivo che un eroe morto..".
Anche se a dire il vero è il contrario.
Mi voltai poi verso l'anziano.
"Ma piuttosto.. Mio cugino vi ha detto la novità? È qui per sposarsi.." Cambiando discorso.

elisabeth 18-07-2014 20.14.08

La prossima volta avrei approfittato......della coppa al succo di mirtillo......" Vedo che e' molto buono ed il Barone la voleva sempre bella, magari non diventerete bello come lei ma e' probabile che siete più velenoso dei serpenti che ha questa bellissima cornice......e quindi il veleno...non vi sfiora....".........Ci mancava il nano col suo sarcasmo..........non passò molto tempo.....ed arrivò ancora il nano...." Dite al mio Signore....che arriverò subito al suo cospetto e che pur non avendo bevuto il suo elisir.... non rimarrà deluso..."........Il vestito Rosso era meraviglioso sulla mia pelle ambrata.....misi i gioielli splendevano...come stelle sul tappeto della notte.....la scollatura generosa offriva il profumo della mirra...e ..dagli ampi spacchi laterali..........le mie gambe libere....facevano intravedere...la pelle liscia e vellutata....ero pronta.....uscii dalla stanza.....scesi dalle scale e percorsi quel lungo corridoio dal pavimento lucido...il fruscio del mio vestito......e il rumore dei tacchi diventavano suono.....la porta della sala pranzoi era aperta.....il Barone era appoggiato al camino....dove un bellissimo ritratto...capeggiava imponente.....per un attimo mi mancò il respiro....." Mio Signore...."....

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Altea 18-07-2014 20.15.54

"Lo so Ismael..però...dovrei rimettermi i panni orientali..mio padre, il re diceva, a mentire si corre sempre pericoli, sappi Musain non mi ha mai visto in volto, ho sempre portato lo chador..e..dovrei dire a quell' uomo..appunto..sono qui non per un viaggio..e qui direi una bugia a fin di bene" dissi sospirando al Cielo" ma mi ricordai disse andavano a Lortena..e dovrei..fingermi pure innamorata di quel Musain, non lo amo..ohh..ma poi andremmo via no? Basta solo informare del povero Marsin..io..se tornassi a Setareh e non trovassi più la mia famiglia vorrei sapere di loro..e penso pure i sopravvissutti di questa stirpe..avanti..reggi il gioco."
E' tutta colpa di quel fuggitivo..non solo il pugnale..ecco come mi ritrovo ora..e ovviamente dovrò dire sono qui per Musain..non desterò sospetti..e sto fuggitivo? Malefico..sarà tranquillo da qualche parte del mondo, ecco come si va a finire a far del bene.
Mi avvicinai al tavolo di quel Dension fingendomi sorpresa..."Oh...ma voi..non posso credere..gli Dei mi sono d'aiuto..siete quell'uomo che al porto cercava un fuggitivo..e fu cosi gentile da non perquisire la mia camera..vi ricordate di me..sono la Principessa Altea di Setareh..ero sola con una povera ancella muta..la quale..oh non fatemi pensare..è deceduta, era malata fin dalla nascita." E guardai lui e gli uomini al tavolo.."Si, ho fatto una cavalcata e mi sono vestita in modo occidentale, per non ingombrarmi con le mie sontuose vesti..mah" e mi appoggiai alla spalla di Ismael che osservava zitto e con sguardo strano "no, ricordo diceste andavate proprio a Lortena per raggiungere Musain..e sapete cosa vi dissi di lui..e sono venuta solo qui, esclusivamente, con la speranza di vederlo..ma tanto è inutile lui non mi corrisponde, forse perchè mi ha solo visto con lo chador, o forse fa finta..".
Mi sto cacciando in un guaio? No..in fondo lui non mi ama quindi non gli interessa nulla se lo vedo per un momento.

Guisgard 19-07-2014 00.49.14

“Oh...” disse meravigliato Euntreo “... davvero? Ma che splendida notizia!” Rise. “Allora finalmente il nostro ser Imone ha deciso di mettere la testa a posto!” Annuì divertito. “E chi è la fortunata?”
“Beh...” fece Guisgard avvicinandosi a Clio “... in verità non lo so ancora... o, per meglio dire, a Lortena c'è una ragazza potenzialmente fortunata, ma di cui tutti, lei e me compresi, ignorano il nome.” Sorrise al vecchio servitore cieco. “Per questo mia cugina mi presenterà e mi farà incontrare le più belle ragazze di questa contea. E naturalmente, vedendo lei, non posso che attendermi meravigliose creature. Eh, già...” annuendo “... pare che la dea della bellezza in persona abbia baciato le donne di Lortena.”
“Sono certo che qualsiasi donna di Lortena sarà felice di essere corteggiata da voi, padrone.” Solone all'impostore.
“Ora però temo che dobbiate scusarci, amico mio...” fissandolo Guisgard “... mia cugina mi ha promesso una passeggiata tra la rocca ed il lungofiume, così che la mia memoria si animi dopo i lunghi anni trascorsi lontano da Lortena.”
Salutò il vecchio Euntreo e poi prese il braccio di Clio per cominciare la loro passeggiata insieme.

Guisgard 19-07-2014 01.36.44

Elisabeth apparve nella stanza, bellissima, come una visione.
L'ambiente era rischiarato dalla debole luce di poche candele tremolanti, come se bastasse un sospiro o un sussurro per spegnerle.
Il barone era in fondo alla sala, voltato di spalle e intento a riempire due coppe con del buon vino.
Si voltò nell'udire la voce di Elisabeth e la vide.
Era meravigliosa, come una dea.
In quell'abito rosso, generoso ed elegante, il suo corpo sembrava adagiarsi con naturalezza.
Le leggera e preziosa seta sapeva avvolgerlo con maestria e disegnare con sensualità ogni sua forma e fattezza.
E davanti a quella seducente creatura il barone rimase immobile a fissarla per un istante indefinito.
Poi le si avvicinò, porgendole la coppa col vino, mentre le candele della sala, con la loro soffusa luce che lambiva la silenziosa penombra, rendevano l'atmosfera intrisa di velato erotismo.
“Mi hanno riferito che volevate vedermi...” disse il barone “... ebbene, sono qui...”

Guisgard 19-07-2014 02.04.02

Dension, a quelle parole di Altea, lanciò un'occhiata divertita ai suoi compagni.
“Sono certo che se ser Musain vi avesse vista senza quel velo sul viso” disse poi “di certo poi sarebbe rimasto colpito dalla vostra bellezza.” Facendo ai suoi l'occhiolino. “Comunque, se posso permettermi, questi abiti all'occidentale non vi stanno per niente male, milady.”
E tutti i suoi compagni si lasciarono andare a sorrisini ambigui.
“Temo però che per ora sia impossibile per voi, come per qualsiasi altro, incontrare ser Musain.” Mormorò Dension. “Siamo in guerra contro i ribelli e a nessuno è consentito avvicinarsi ai centri del potere. Ma siete fortunata, milady... io sono il suo braccio destro e dunque potete consegnare a me il vostro messaggio per lui. Sarà mia cura consegnarlo direttamente a ser Musain.”

Altea 19-07-2014 10.39.05

Sbruffone e arrogante...lo faccio solo per Imone Marsin e la sua famiglia..per voi uomini di Imperion provo disprezzo, si vede...dovete essere pure privi di ogni cultura, non come noi Orientali che ne portiamo dietro bagagli di cultura...e mi sbeffeggi coi tuoi uomini..odi gli Orientali? Bene..vedremo..
"Una guerra..." scossi il capo "ne avevo sentito parlare ma lo vedo un posto cosi tranquillo, ma vi ricordo una cosa..sir Musain..si battè per me per darmi un dono che volevo, e poi disse al mio Gran Consigliere, visto lo volevo come mia guardia personale, che la sua spada era per Imperion ora ma mi avrebbe sembre dato il suo aiuto qualora ne avessi avuto bisogno...sarebbe arrivato immediatamente..siete voi ora state negando la volontà di chi vi comanda".
Guardai Ismael e gli parlai in arabo..."Sali e avverti gli altri che domani si torna ad Amoros, e di non scendere in locanda..di che il filosofo non ha voluto aiutarci...e non abbiamo mai mostrato simpatia per questi uomini..e poi lui aveva detto non si interessava di politica e si è risentito..qui non troveremo indizi, è inutile proseguire".
Mi voltai verso Dension e i suoi uomini.."Scusate, il mio capoguardia parla e capisce solo l' arabo, stavo impartendo gli ordini per la mia partenza domani ad Amoros, dove ho incontrato sir Musain, appunto, e ho il mio Palazzo".
Fermai il locandiere e gli feci un gesto col capo sorridendogli.."Mi portereste una tazza di the, come quella di stamattina, mentre mi fermo al tavolo di questi..signori..lo vorrei puro e orientale, non quello occidentale..è privo di sapore..io amo, invece, i sapori forti e decisi..come quelli orientali".
Mi sedetti al tavolo e iniziai a narrare..."Si..mi tocca dire a voi..allora...prima di tutto dite a Musain si è perso una altra occasione con me, visto domani mattino presto partiremo per Amoros...e poi..volevo solo portare una notizia ai Marsin, vi sarà qualcuno? Era solo questo.." e ora anche se approvi Imone Marsin e ciò che ha fatto, devi fingere...ma almeno qualcuno della tua famiglia saprà di te Imone..."Imone Marsin...lo incontrai proprio al porto mentre sbarcava da una nave militare e parlai con lui..egli pure mi salvò la vita da due uomini volevano derubarmi..disse stava venendo a Lortena e mi disse appunto qui vi era la guerra ma nulla di più.." e sorseggiai il the lentamente e vedevo il loro sguardo incuriosito "Forse questo Imone era un pò rivoluzionario...o una testa calda...chissà, stavo cenando in una locanda, dove mi avete trovata, e udii di un duello e mossa da curiosità uscii con la mia sacerdotessa e la mia ancella...infatti il povero Imone Marsin..lo vidi morto davanti a una altra locanda, era proprio lui..quindi volevo solo informare di questo i suoi familiari, anche se poteva salvarsi la vita, ma probabilmente ha meritato quello che ha avuto" sorrisi ma sapevo benissimo non era cosi ma non potevo mica essere dalla parte del rivoluzionario...non ora. "Potreste narrare questo...una mia guardia, che ora è ad Amoros, disse che prima di spirare Imone Marsin diede la sua sacca e la sua spada a un ragazzo vicino lui e questo pure osò minacciare chi fece vendetta, ovvero il vincitore, con una pistola prima per poi dire avrebbe provveduto con una spada..non so perchè quel Imone diede la sua spada a quel ragazzo e pure i suoi averi..un soldato vuole essere seppellito, solitamente, con la sua spada...bene questo è tutto..come vedete la mia era una innocua informazione..non sono una spia segreta venuta dall' Oriente..ora se permettete" dissi alzandomi "mi recherei a dormire, domani mi aspetta un altro lungo viaggio per tornare ad Amoros" e stavolta ero risentita per altro e pure amareggiata, sarei dovuta tornare da Bauon a quanto pare.
Misi delle monete sul tavolo..."Pagate da bere a questi uomini...noi orientali siamo ospitali pure in terra straniera" e guardai Dension sorridendo..eccoti la mazzata finale.
Senza aggiungere altro salii in camera mia e mi misi la veste da notte..ero amareggiata, per tutto, per non aver concluso nulla su Caleidos a Lortena, perchè mi dispiaceva molto per la morte di Imone...e il fuggitivo..e mi auguravo il fuggitivo fosse stato bene lontano, ma tanto...lui non si era interessato minimamente a me..io gli avevo salvato la vita ma lui...a lui era bastato solo questo, aveva profanato il mio pugnale senza sapere nulla di me, e ora mi ero trovata sola davanti agli uomini di Imperion e lui era fuggito.
Quardai fuori il Sole che lentamente cedeva il posto alla Luna e mi addormentai.

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Clio 19-07-2014 19.48.16

Salutai a mia volta Euntreo, e mi lasciai prendere sottobraccio controvoglia da mio cugino.
Scendemmo così verso il fiume, seguendo quel sentiero dove ci rincorrevamo da bambini.
La rigogliosa vegetazione, ricca di arbusti ed alberi in fiore, sembrava contrastare con il mio umore e con la triste situazione della mia terra.
Come invidiavo la natura, capace di resistere imperterrita alle disgrazie più terribili, ed apparire sempre splendida.
Ai lati del sentiero, le more e le minuscole fragole di bosco facevano capolino tra i rovi.
Mi sporsi per coglierne una, lasciando che il gusto amaro mi distraesse per un momento dalla malinconia che mi afferrava il cuore.
Una volta raggiunto il fiume, si scorgevano, sulla riva opposta, le colline incorniciate dalle montagne.
Filari di vite si rincorrevano da Est ad Ovest, persino la strada era stata rimpicciolita per far posto al frutto per eccellenza della nostra valle.
Il fiume scorreva leggero, accarezzando i bianchi sassi del fondale.
Ma i miei occhi, per un momento, indugiarono su un sasso di gran lunga più ampio degli altri, sul quale io e mio cugino eravamo soliti sederci nei pomeriggi estivi, perché, poco distante, un enorme faggio ricopriva interamente il sasso con la sua ombra.
Ed era lì che mi aveva annunciato la sua partenza.

Il sasso piatto proprio non voleva saperne di rimbalzare più di tre volte.
"Eppure Imone ci riesce.." pensai.
Dovevo farcela, dovevo impegnarmi e riuscire a stupirlo.
A proposito, pensai, perché tardava?
Mi sembrava di aspettarlo da ore.
"Non ce la farai mai così.." una voce alle mie spalle "Non puoi lanciarlo da seduta..".
Mi alzai interdetta, lui mi si avvicinò, prese un sasso piatto da terra, e lo mise nella mia mano, guidandola con la sua.
Magicamente, il sasso fece cinque rimbalzi.
Come ci riusciva?
Ci sedemmo uno accanto all'altro, su quell'enorme sasso ombreggiato.
"Ti aspetto da ore.." brontolai "Dove ti eri cacciato?".
Lui rise "Da ore, addirittura... scusa, ma lo zio voleva parlarmi..".
Così, mi parlò della partenza, dell'Accademia, della Spada.
Dapprima mi arrabbiai perché mio padre aveva dato a lui la sua spada, ma poi iniziai ad essere triste perché capii che non l'avrei rivisto per molto tempo.
Mi rifugiai tra le sue braccia, triste come non lo ero mai stata.
"Quando partirai?" chiesi, titubante.
"Alla fine dell'estate.." mormorò lui, tenendomi stretta "Abbiamo ancora un sacco di tempo.." ma potevo percepire la sua tristezza, nonostante fosse contento dell'opportunità che gli veniva offerta.
"Mi mancherai.." con voce soffocata, senza riuscire più a nascondere le lacrime.
Lui sorrise "Anche tu mi mancherai, piccola peste..".
Restammo così, abbracciati e in silenzio, fin quasi al tramonto.
"Ma poi tornerai?" chiesi, alzando gli occhi lucidi su di lui.
"Certo che tornerò.. che domande.. non c'è posto al mondo che valga la mia terra, devo partire proprio per saperla difendere al meglio.." mi alzò il mento in modo che potessi guardarlo negli occhi "Quando tornerò tu sarai una bellissima contessina... e vedi di trovarti un marito che mi aggradi, altrimenti dovrà vedersela con me.." scherzò "Ma io sarò sempre con te.. il giorno in cui sarai pronta per la Prova, e so che lo sarai così come so che la supererai perché sei testarda come pochi.. quel giorno sarò lì, accanto a te..." mormorò mentre anche i suoi occhi si inumidivano "Sarò sempre con te.. e quando tornerò staremo svegli un giorno e una notte e mi racconterai tutte le tue avventure, e io le mie..." accarezzandomi dolcemente i capelli.
Feci una smorfia, e lui si scostò ridendo appena.
Detestavo che qualcuno mi toccasse i capelli.
"E quando tornerai comanderai l'esercito?" con gli occhi sognanti.
Lui sospirò "Se ne sarò all'altezza, pare di sì.. come mio padre prima di me.. " lui mi guardò negli occhi "E insieme renderemo Lortena ancora più prospera e sicura.. tu governerai e io difenderò la nostra terra da tutti i nemici, gli invasori... persino da draghi e giganti se sarà necessario.." rise.
"Che sciocco.." scuotendo la testa, io "Draghi e giganti non esistono..." lo canzonai.
Lui sorrise.
"Dimenticavo che sei grande ormai.." Facendomi l'occhiolino.
"E comunque voglio combattere pure io insieme a te.." con aria decisa.
"E al palazzo chi ci lasciamo, se siamo tutti e due in battaglia?" fingendosi serio, trattenendosi dal ridere.
Io rimasi pensierosa per un momento.
Non aveva mica tutti i torti, pensai, si doveva trovare una soluzione.
"Iris!" esclamai, poi, tutta contenta "Lei può curare il castello! Mi dice sempre che non dovrei comportarmi come un maschio.. non le dispiacerà se la lasciamo a casa.." sorrisi.
"In effetti potrebbe funzionare.. e insieme saremo invincibili.." rise appena.
Mi si illuminarono gli occhi.
"Sarai il mio capitano, il più coraggioso e leale cavaliere del regno.." con aria sognante "E i bardi canteranno le tue gesta nei secoli..".
Lui rise, ma mi diede corda, rispondendo con la stessa enfasi "E ti difenderò da tutti gli impostori, e sarò il tuo campione, se lo vorrai... finché, naturalmente, non arriverà un cavaliere a rubare il tuo cuore.." strizzando l'occhio.
Corrucciai la fronte "Ehi.. so difendermi da sola io.. non mi serve un campione!".
Lui alzò un sopracciglio e mi guardò con aria divertita.
"Ma davvero?" e iniziò a farmi il solletico.


Il ricordo mi investì come una folata di vento gelato, uccidendo le mie difese, facendo crollare la maschera che portavo, lasciando soltanto la rabbia e il dolore lancinante in mezzo al petto.
Avevo indurito il mio cuore, dopo tutto quello che avevo passato, l'avevo nutrito di speranza, lotta e non mi ero mai arresa.
Ma Imone era presente nel profondo, e il dolore per il suo cambiamento era talmente profondo da rischiare di distruggermi.
E non potevo permettermelo.
"Vorrei non fossi mai tornato.." sussurrai, cercando di fermare le lacrime.

In verità” mormorò poi “a mio giudizio dovresti interessarti poco a questo genere di situazioni. La politica non ha portato molta fortuna alla nostra famiglia e questo deve esserci da monito.” Sorrise tiepidamente. “Mi spiace per Axses, ma continuare a parlare di vendette non è il modo migliore per pensare al futuro di Lortena. Sei giovane e bella e fra un mese ti sposerai con il signore di queste terre. E allora potrai dare il tuo contributo affinchè Lortena diventi davvero un luogo degno e in cui sarà possibile vivere in pace. Magari senza dover impugnare più le armi.” Annuì.

Il dolore rischiava di sopraffarmi.
Euntreo aveva ragione, era il mio eroe, ora mi appariva un estraneo.
Ma un estraneo non mi avrebbe mai fatto così tanto male.
Mi liberai dal suo braccio e lo guardai negli occhi, così vicina da poter sussurrare.
Non c'era nessuno, ma la prudenza non era mai troppa.
"Vattene via.." con gli occhi colmi di dolore e rabbia "Va' via.." ripetei, sussurrando.
"Perché sei tornato? Perché? Ho visto morire mio padre, assoggettare il mio popolo.. e ora tu.. tu che sei diventato tutto ciò che detesto.. tutto ciò che tu stesso detestavi.." non riuscivo a fermare le lacrime, un'altra parola e avrebbero iniziato a scorrere, ma non potevo fermarmi.
Tutto quel dolore mi avrebbe distrutto.
"Cosa ti aspettavi? Che sarei stata contenta di vedere che disgustoso uomo sei diventato?" ormai le lacrime mi rigavano il viso, ma non mi sarei fermata "Va' via.. trova una scusa e vattene.. ma lascia il tuo nome dietro di te.. " gli occhi lividi di rabbia "L'hai disonorato abbastanza.. Imone Marsin non avrebbe esitato a mettere a repentaglio la sua vita per difendere il nome della sua famiglia..." scossi la testa, disgustata.
"Tuo padre è morto con la spada in pugno, difendendo la Rocca del Tireo quando il Castello Eubeo era già caduto.." continuai, con gli occhi nei suoi "Tua madre era con le altre donne nella torre, e si è buttata quando ha capito che stavano per entrare, perché non la prendessero viva.. tua sorella non l'ha fatto, e credo se ne sia ben pentita.." cercai di respirare normalmente, ormai stavo quasi singhiozzando, dovevo calmarmi, non mi ero mai lasciata andare così.
"E tu.. tu hai osato persino andare sulle loro tombe..." scossi la testa "Martina.. hai dimenticato il volto di Martina.. lei.. ti ha aspettato, ha rifiutato un pretendente dopo l'altro, anche se sapeva che non l'avresti potuta sposare, ma le bastava il tuo cuore.. l'ho trovata morente dopo l'assedio, e mi ha supplicato di dirti che ti amava.. ma come può una ragazza di montagna competere con le maliziose donne francesi, o le calienti spagnole.." mi portai una mano al petto "Come darti torto!" sarcastica.
"Quanto a me, mi sono salvata solo perché Froster era presente quando sono entrati nelle stanze delle donne del Castello Eubeo, e ha avuto la brillante idea di sposarmi.." risi appena "Oh, non temere.. non vedo l'ora di sposare il signore di queste terre, come lo chiami tu.. non vedo l'ora di avere addosso le mani sporche del sangue del mio popolo.. devo continuare o riesci a immaginare il resto da solo? Beh, se pensi che permetterò un simile abominio, davvero non ricordi nulla di me.." con gli occhi colmi di rabbia "Se le cose non cambieranno, mi resta meno di un mese di vita.. quindi abbi pietà di me e lasciami morire in pace.. lasciami trovare conforto nei ricordi dei momenti passati insieme da bambini.. è l'unica cosa che mi resta, ormai.. abbi pietà..".
Scossi la testa, disgustata.
"Vattene via.. se il dolore di questa terra ti lascia indifferente, abbi almeno la decenza di avere pietà del mio dolore e di quello dei tuoi cari.. Per tutti questi anni, ho avuto paura di non vederti più... non avrei mai pensato che ci potesse essere di peggio.. hai disonorato la spada di mio padre.. lui si fidava di te.. e anch'io..." senza lasciare mai il suo sguardo "Vuoi vivere, no? E' questo che vuoi.. benissimo, allora va' più lontano possibile da qui, ma non osare mai più fregiarti del nome della mia famiglia.. non osare.. essere aristocratici comporta avere delle responsabilità, se pensi che la tua vita appartenga semplicemente a te e non alla tua terra, come fossi un semplice borghese, benissimo.. ma trovati un altro nome, non insozzare il mio..".
Ero distrutta, il viso sconvolto dal dolore, dalla rabbia e dalle lacrime.
Come potevo tornare a palazzo in quello stato?
Chiusi gli occhi e cercai di calmarmi.
Ma come li riaprivo lui era davanti a me, e la rabbia e il dolore non mi lasciavano.
"Ti ho detto che questa commedia è l'unica cosa che mi tiene in vita.." mormorai "Non posso permettermi di ascoltare i miei sentimenti, o dire quello che penso, lo capisci? Se non riesco a mantenere la maschera, si accorgeranno che sono diversa dall'inutile e frivola Clio che impersono.. Non posso permettermi di stare così male.. non posso.. quindi per favore.. va' via.. lasciami credere che sia stato tutto un brutto sogno, che tu non sei in realtà mio cugino.. che posso continuare a volergli bene, ad ammirarlo... lasciami credere che sia ancora prigioniero di quei pirati..." risi appena "Meno male che mi hai scritto di aver passato ogni giorno a pensare a noi e a Lortena.." scossi la testa "Facevi più bella figura a non tornare..".
Abbassai il capo, mi avviai verso il sasso e mi sedetti ad ascoltare il fiume.
Calmati, Clio.. calmati.. come giustificherai queste lacrime? Adesso calmati..
Nascosi il viso tra le braccia, lasciandomi cullare dal ritmo regolare del fiume.

Hedera 20-07-2014 01.39.49

L'espressione di Hedera si addolcì alla critica sulla superstizione.
"Non tutti i segreti sono accessibili a chiunque, quello che a voi pare superstizione e controllo in realtà è ciò che il volgo ha di per sè domandato. Ma non è certo mia intenzione discutere di questo con voi, la Chiesa ha fatto tanto per me ma non so quanto abbia aiutato voi.... che siete...?" Domandò infine, desiderosa di dare un nome all'uomo che, mettendo in dubbio i capisaldi del suo credo, pareva compiacersi, ignorando il mistero che stava dietro la partenogenesi e la resurrezione di Cristo.
"Suppongo abbiate ragione, con l'eccezione che Egli è venuto a lavare i peccati del mondo, mentre la regina di Gioia Antiqua... posto che davvero esista!" E lasciò la frase in sospeso, tornando sul giovane giardiniere.
"Una singolare passione. E siete sicuro che la sovrana possa esaudirvi? Avete i mezzi per intraprendere un viaggio verso Gioia Antiqua?" Ancora stentava a non sorridere, pensando pietosa che nessun fiore al mondo, neppure il più raro, poteva davvero valere una porzione di regno, tanto più un regno frutto della fantasia degli uomini. Ma aveva sentito, e la sensazione non voleva sfumare, di trovarsi già dinnanzi a una prova; dunque si sforzò di essere il più seria e sincera possibile mentre proseguiva: "Mi piacerebbe accompagnarvi, sostenervi nel vostro obiettivo con i miei mezzi."

elisabeth 20-07-2014 20.49.40

Vidi il Barone ...versare del vino e nel voltarsi mostro' due coppe con del vino rosso.......Il quadro alla parete del camino era di Symoin.......non c'era posto in quel castello che non fosse dedicato a lei.......ma in quel quadro che la ritraeva seduta in un parco.......c'era altra gente , sembrava una festa anche se lei sembrava esserne la protagonista.........sorrisi alle parole del Barone.......e presi la coppa di vino........." Grazie per avermi dedicato il vostro tempo......e per avermi donato una chiave molto preziosa.....apre la porta di una stanza confortevole...privata....dove ho trovato ogni cosa ha rinfrancato il mio corpo.....ero stanca...stavo viaggiando....con il mio servo da Amoros....ci siamo fermati una notte ad Imperios...e poi in quella ...fortunata locanda......il destino mi ha fatto incontrare....Lei....così uguale a me ...che a momenti mi fa paura....Non mi avete detto......perchè io e lei potremmo essere...come dire...gemelle ecco si...gemelle.........la gente con cui ho parlato......se a tratti sembrava adorarla dall'altra ne ha paura......."......poggiai le labbra sul bicchiere in cristallo.....e ne assaporai il gusto...ill profumo...quell'aroma delicato......che solo alcune botti di antico legno....rendono al vino giustizia...........dalla finestra aperta proveniva una leggera brezza e il mio vestito si muoveva.......lasciando filtrare il profumo della mia pelle.......".........Vedo che Lady Symoin ...partecipava a delle feste....qui al maniero...oppure al palazzo dei Signori di Lortena...presumo voi li conosciate..........?....".........vedevo i suoi occhi spostarsi ad ogni minimo movimento........mi sedetti su di una poltrona ed accavallai le gambe..........Oxuid caro...mi sento nell'imbarazzo più profondo preferirei affondare una spada nel suo petto........ma il ruolo dell'amante.....se qualcuno me lo avesse raccontato....non gli avrei mai creduto.........Ero la Marozia...di quel secolo......potere......e fascino femminile....

Guisgard 21-07-2014 00.34.30

Clio era seduta su quel bianco sasso, con il viso fra le braccia e ancora rigato dalle lacrime, mentre il fiume scorreva quasi indifferente, generando un alone di frescura intorno a se in quella calda giornata di Luglio.
Poi un rumore di passi.
Un salto e qualcuno la raggiunse su quel sasso bianco.
“Devi detestarmi davvero tanto...” disse Guisgard senza smettere di fissare la dolce corrente del fiume “... e forse non posso darti torno, perchè in certi momenti non piaccio a me stesso...” lanciò un sassolino nel fiume “... so anche io di essere diverso, cambiato da come tu rammenti... ma quindici anni sono tanti... e tanti sono gli anni che praticamente non impugno più una spada... la vita all'accademia, i richiami della grande città e poi la vita mondana delle sue sere e delle sue notti... era più semplice, più facile abbracciare quella nuova vita, che rammentare quella passata... e così, mentre gli anni trascorrevano, io smarrivo a poco a poco il ricordo di questa terra e di me stesso... ho conservato gelosamente la spada di tuo padre, ma senza usarla mai... una volta un nobile mi accusò di essere stato con sua moglie...ed io non ho saputo difendermi, fuggendo via invece di affrontarlo... ma forse la vergogna più grande l'ho provata al porto delle Flegee, quando sono sbarcato per poi tornare qui... un cavaliere di Imperion mi ha insultato per le mie idee ed io sono rimasto là, senza poter e saper difendermi... impugnando la spada di tuo padre, con la paura però di usarla... si, ho avuto paura... se non ti alleni con la spada, se trascorri tanti anni senza usarla mai non solo perdi la tua abilità, ma forse anche il coraggio... ho giurato vendetta verso quel cavaliere, ma poi sono fuggito via...” sorrise amaramente “... mi servirebbe un buon maestro per impugnare in modo degno una spada... forse oggi riuscirei solo a disarmare te...” disse sorridendo, ignorando la vera identità della ragazza “... ecco, ora sai la verità...”
“Si, sono altre bugie” pensò “ma almeno fra esse ho celato ciò che sono veramente. E so di essere la cosa più lontana dal cugino che attendevi...”
Le si avvicinò e con la mano, delicatamente, le sollevò il viso, in modo che gli occhi di lei fossero nei suoi, per poi asciugarle le lacrime col suo fazzoletto di Batista.
“Ora sai cosa sono davvero oggi...” fissandola “... tanto non puoi disprezzarmi più di quanto già tu non faccia...” sorrise malinconico “... ma ti prometto che presto partirò... si, partirò e non sentirai più parlare di me... promesso...” si alzò, voltandosi verso la sponda del fiume “... e naturalmente sei dispensata da ogni tuo dovere verso di me... dunque non sarai più costretta a farmi da accompagnatrice, né dovrai più sopportare la mia sgradevole compagnia...”

Guisgard 21-07-2014 01.14.40

Appena Altea lasciò il tavolo di quei cavalieri, Dension ed i suoi si scambiarono inquiete occhiate.
“Ma quella donna parlava...” disse uno dei cavalieri.
“Abbassa la voce, idiota...” lo zittì Dension “... vuoi che ci sentano in questa locanda?”
“Ma quella donna parlava...”
“Già...” annuendo Dension al suo cavaliere “... parlava dell'uccisione di quel tipo al porto... e pare si trattasse di uno dei Marsin...”
“Ho udito” un altro di quei cavalieri “che alla rocca attendevano l'arrivo di un nipote del defunto conte. Che si tratti della stessa persona?”
“Non lo so...” mormorò Dension “... e sinceramente non mi interessa... ma se qualcuno accosta a noi l'uccisione di uno dei Marsin, allora potrebbe scoppiare il finimondo qui a Lortena... per fortuna quella ficcanaso non sapeva che sono stato io ad uccidere quel lurido porco al porto...”
“Cosa facciamo ora?” Chiese un altro di loro.
“E me lo domandi?” Con sguardo cupo Dension. “C'è una sola cosa da re adesso...”
Intanto, al primo piano della locanda, Ismael narrò a Korshid dell'incontro avuto con Solone e di come il filosofo si fosse rifiutato di aiutarli. Inoltre svelò alla sacerdotessa l'intenzione di Altea di tornare di nuovo ad Amoros.
Poco dopo, allora, Korshid lasciò la locanda e si diresse con Ahmed verso la capanna di Solone.
“So che non volete più vederci” disse al vecchio filosofo “e non vi do torto. Ma vi chiedo di ascoltarci. La mia principessa non è una cattiva persona. Ha un animo buono ed ideali puri, sinceri. Forse non è abituata all'avventura e non comprende che una ricerca importante come quella che abbiamo intrapreso richiede devozione e costanza. Ma vi assicuro che lei davvero vuol svelare il segreto della spada. Lo vuole con tutta se stessa.”
“Sembrava più interessata ad incontrare i malvagi cavalieri di Imperion.” Seccato il filosofo.
“Anche io so che sono uomini crudeli.” Fece la sacerdotessa. “E so anche che quel Musain non diceva il vero quando metteva a disposizione della mia padrona la sua spada. Ma la principessa Altea è di animo semplice e non concepisce il male nelle persone di cui ha fiducia. Ma presto anche lei scoprirà la vera indole di quegli uomini. Vi prego, dateci un indizio che ci permetta di continuare la ricerca...”
“A mio giudizio voi non ne siete degni.” Fissandola Solone.
“Se sarà come voi dite” replicò Korshid “allora falliremo. Ma dateci almeno la possibilità di provarci. Fatelo per il vostro amico Bauon.”
“E sia...” annuì infine il filosofo “... lo farò solo per lui... ma poi non voglio più vedervi... dal messaggio trovato nella spada si parlava di semi riguardo alle quattro città... e ciò mi ha fatto pensare che i vessilli di Imperion raffigurano il simbolo di Picche... e vi è una torre diroccata detta proprio Dei Quattro Semi qui a Lortena... si trova nel cuore di questo bosco, seguendo il sentiero che costeggia il fiume, in un luogo isolato e dimenticato da tutti... questo è tutto. E non seccatemi più.”
Korshid ringraziò e poi tornò insieme ad Ahmed alla locanda, dove raccontò della torre ad Altea.

Guisgard 21-07-2014 01.23.20

“Potete chiamarmi Giorgio, madama...” disse l'uomo vestito di nero a Hedera “... è un nome come un altro ed è facile da rammentare...” sorrise “... sembra un po' una beffa, vero? Il nome di un Santo la cui esistenza è messa in forse da molti. Si vede che era destino.” Rise piano.
Intanto il giovane giardiniere era rimasto meravigliato dalle parole della ragazza.
“Non ho denaro con me, madama...” chinando il capo a quelle parole di Hedera “... la mia unica ricchezza è rappresentata dalla passione che ho nel cuore verso il mio lavoro e da questi semi...” mostrando il sacchetto che aveva in mano “... ma voi... davvero mi aiutereste? Ad arrivare fino a Gioia Antiqua? E perchè mai, madama? Io non ho nulla... se riuscissi a vincere in quella mostra saprei ricompensare la vostra generosità, ma se perdessi non avrei modo di ripagarvi...”

Clio 21-07-2014 01.30.40

Serrai la mascella.
Adesso lo ammazzo. Poi posso dire che è caduto nel fiume.
Ero davvero fuori di me, cosa stava blaterando?
Ma poi scoppiai a ridere.
"Disarmare me? Sì, ti piacerebbe..." alzai gli occhi su di lui "Non tentarmi.. non sai che voglia ho di levarti fisicamente il mio sangue dal corpo, fino all'ultima goccia...".
Presi un profondo respiro.
"Storia affascinante, ma totalmente infondata... sei andato all'Accademia solo ed esclusivamente per imparare a combattere, com'è possibile che siano anni che non impugni una spada? Se non ci fosse stato Froster oggi saresti a capo del nostro esercito.. quindi si può sapere cosa stai blaterando? Se sei diventato un vigliacco è affar tuo.. ma almeno non ti inventare balle tanto grossolane, hai davvero tutta questa voglia di prenderti gioco di me?" con gli occhi nei suoi "Pensi di parlare con una delle donne che hai incontrato nelle città mondane che hai visitato? Davvero? Hai dimenticato proprio tutto di me? Eppure dalla tua lettera non sembrava... l'hai scritta pochi giorni fa, mica secoli.." scossi la testa.
Eppure la situazione era talmente assurda che quasi mi divertiva.
"Mi piace il modo in cui mi parli..." trattenendo una risata "Sì, decisamente sei abituato a donne ben diverse.. il mio non era un consiglio..." con gli occhi nei suoi, tornando seria "Ti ho detto di andartene e di lasciare il tuo nome dietro di te.. vuoi che ti rinneghi ufficialmente con tanto di pomposo rituale e vecchie formule di maledizione? Questa non è più la tua casa, io non sono più la tua famiglia, e Marsin non è più il tuo nome... tu prega per i nostri nemici, prega che i Marsin vengano dimenticati.. perché altrimenti il tuo nome verrà bollato come vigliacco nei secoli a venire...".
Scossi la testa.
"Paura.." sussurrai "Ti sei lasciato insultare e hai il coraggio di rivolgermi la parola?" risi appena "Paura.. di cosa? Di morire? Meglio morto che vigliacco, me lo hai insegnato tu.." mi tolsi lo spillone affilato come un coltello dai capelli, e le due ciocche che rendeva insieme mi caddero davanti agli occhi, e li allontanai con un gesto repentino.
Tolsi il fodero di velluto, che mi impediva di tagliarmi, e lo porsi a Imone, imperturbabile "Tieni... A tutto c'è rimedio, poi non dire che non sono misericordiosa.." sorrisi, perfida, per poi sospirare di nuovo "Ma poi tu la pensi esattamente come quelli di Imperion, niente onore, niente stirpe, niente di niente.. perché mai avrebbero dovuto insultarti? O ti hanno dato del codardo?" scossi tal testa "Si mettano in fila dietro di me.." risi appena.
Sospirai "Comunque, avevi ancora il mio nome addosso.. dimmi il nome di questo cavaliere, ci penserò io... non è più affar tuo.." alzando gli occhi al cielo.
"E io che pensavo che perdere tutto fosse la cosa più terribile.." alzai gli occhi su di lui "Beh, dovrei ringraziarti.. mi hai ricordato che esistono cose peggiori della morte o della disgrazia...".

Guisgard 21-07-2014 01.47.40

Guisgard restò in silenzio ad ascoltare Clio che gli sbatteva in faccia il suo odio.
Poi, d'improvviso, prese lo spillone dalla mano della ragazza.
“La vita in città mi ha conquistato, mi ha sedotto...” disse “... cos'altro vuoi che ti dica? Ho imparato ad amare la vita e ad aver timore della morte. Si, forse sono davvero un vigliacco...” annuì “... si, forse si... ma non immaginavo che per ritornare a casa, per essere accettato, sarei dovuto essere uno spadaccino infallibile, un cavaliere senza macchia...” chiuse per un momento gli occhi e sorrise amaramente “... forse sei tu ad essere abituata a uomini diversi... forse li giudichi solo da come sanno impugnare una spada...” alzò gli occhi colmi di rabbia di nuovo su di lei “... ma forse non basta essere così, no? Guardati intorno... i grandi cavalieri di Lortena neanche esistono più... e ovunque ci sono solo morti... a cosa serve dunque essere come loro? Tanto non sono riusciti neanche a difendere la loro terra!” Scosse il capo. “Vuoi uccidermi? Avanti fallo! Colpiscimi con questo spillone! Basta un colpo preciso e ben assestato, per poi vedermi ruzzolare all'indietro nell'acqua! E con un po' di fortuna neanche troverebbero più il mio corpo!” Rise beffardo. “Ammesso che qualcuno sia interessato a piangere per me... avanti, riprenditi lo spillone e sfoga la tua rabbia... perchè questo hai dentro... solo rabbia...” il tono era deciso “... anzi, ti aiuterò io... meglio morto che vigliacco, no?” Strinse lo spillone e con gesto rapido lo puntò sul suo cuore.
La fissò per un altro istante, poi chiuse gli occhi e si trafisse.
Direttamente al cuore.
E Clio vide lo spillone che per stessa mano di suo cugino penetrò a fondo nella giubba di lui, spaccandogli il petto.

Clio 21-07-2014 02.13.08

Questa sì che è bella..
Non aveva capito un accidente.
Adesso era lui l'offeso.
Ma guarda un po'. Qui qualcuno ha la coda di paglia..
"Ma piantala.. Qui non si tratta di saper combattere o no... ma una frase come 'Sei giovane e bella e tra poco sposerai il signore di questa terra' decisamente te la potevi risparmiare...".
Alzai gli occhi al cielo.
Vieni a spiegare a me che basta un colpo assestato?
Ti ho detto di non tentarmi..
Ma non mi diede il tempo di reagire.
Prese lo spillone e se lo conficcò nel cuore.
Beh, io l'avrei conficcato nel collo, ma anche il cuore non era male.
Non avevo realmente pensato che l'avrebbe fatto.
Ero di parola.
Mi chinai su di lui, ed estrassi lo spillone, per poi sciacquarlo nel fiume, inserirlo nel fodero, e legarci tutti i capelli.
"Tutta quella paura della morte, ed è stato così facile?" sorrisi "Ti facevo arrabbiare prima..".
Gli tolsi la giubba e la camicia.
Strappai un pezzo della mia sottoveste di seta, versai un po' del vino che avevo con me sulla ferita, e lo fasciai in qualche modo.
La ferita era piccola e poco profonda, perché lo spillone aveva dovuto trapassare la giubba, ma sanguinava lo stesso.
E io non amavo sprecare il vino.
Dovevo portarlo al tempio, non era tanto lontano.
"Andiamo, testone.. appoggiati a me..." cingendolo con il braccio "Da bravo..".

Guisgard 21-07-2014 02.32.42

Clio aprì la giubba del suo falso cugino e vide la ferita.
Non era molto profonda, anche se comunque sanguinava.
Ma Guisgard, riaprendo gli occhi, mostrò un lieve sorriso.
“Confesso che temevo di ricevere da te il colpo di grazia...” disse fissandola.
Poi mise una mano nella giubba, all'altezza del punto in cui lo spillone l'aveva trafitto e da una tasca seminascosta estrasse qualcosa.
Un libricino abbastanza spesso da essere stato in grado di parare gran parte dello spillone.
“E' il mio diario...” mostrando quel libricino ormai squarciato al centro “... scritto durante questi lunghi anni...” con una vena d'ironia “... tienilo tu... ormai non serve più... magari dentro ci troverai l'Imone che tanto rimpiangi...” si alzò, tamponando con quel lembo di sottoveste la lieve ferita al petto “... ottimo profumo...” sentendo il profumo di quel lembo “... fortunato Froster...” rise irriverente “... e non temere, riesco ad arrivare alla mia stanza da solo... magari troverò qualche servetta disposta a medicarmi...” mostrò un inchino alla sua finta cugina “... ora scusami... per te forse non varrà niente, ma ci tengo al mio sangue...” e cominciò ad avviarsi verso la sponda del fiume.

Clio 21-07-2014 02.46.42

Sorrisi, nel vedere che si era fatto ben poco.
Lo fulminai con lo sguardo quando nominò Froster.
Che sciocca, avevo usato il vino per disinfettare la ferita, e non avevo pensato a sciacquarla con l'acqua del fiume.
Beh, mica sono una guaritrice io..
"Colpire un uomo disarmato, andiamo.." sorrisi "Sono stanca di dirti 'non ricordi niente di me'.. tanto vale che mi rassegni... Forse hai ragione tu.. eravamo bambini.. almeno, io lo ero.. dovremmo ricominciare da capo.. Siamo due estranei ormai...".
Presi il diario, e lo sfogliai dolcemente.
"Grazie.." risi appena "E' buffo.. parli come se si trattasse di un'altra persona..".
Seduta su quel sasso colmo di ricordi, osservai Imone andare a sciacquarsi al fiume.
Lui non era più il cugino che amavo, era un estraneo di cui non sapevo niente.
Per quanto male facesse, dovevo seppellire il ricordo del ragazzo che tanto ammiravo.
Restai ad osservarlo, mentre le sue parole mi rimbombavano nella mente.
Sembrava tutto talmente irreale, ma la vita mi aveva sorpreso abbastanza.
Così, aprii di nuovo il diario, ed iniziai a leggere una pagina a caso.

Guisgard 21-07-2014 03.07.21

Guisgard si allontanò di qualche passo, per poi raggiungere la sponda del fiume e lavarsi con cura la lieve ferita.
“E' buffo...” disse senza voltarsi verso di lei “... se non fossimo cugini e se tu non avessi tutto questo astio verso di me, beh, questa sciocchezza che ho appena fatto potrebbe tranquillamente definirsi come prova d'Amore a tutti gli effetti...” rise piano “... e sia, mi contenterò dell'odio... dopotutto è pur sempre un sentimento...” si voltò allora verso di lei e la fissò per un lungo istante, mentre lei sfogliava quel diario.
Poi scosse il capo e andò via.
Nel frattempo la ragazza aveva cominciato a leggere una pagina a caso...

“Oggi siamo stati ospiti del club sportivo di Saggesya.
Qui a Capomazda tutti i giovani rampolli dell'aristocrazia frequentano uno di questi club.
E' un mondo così diverso questo da Lortena.
Eppure ne sono affascinato.
L'arte della guerra qui è vista, anzi vissuta, come un qualcosa di intimamente legato alla concezione stessa della vita.
Credo sia vero ciò che si dice dei Capomazdesi.
Davvero questo popolo sembra aver fatto da sempre solo questo.
Combattere.
E oggi ne hanno fatto un'arte di questa loro capacità.
A volte penso che si dovrebbe esportare a Lortena questa devozione, questo rigore, questa totale abnegazione all'arte della guerra e ai suoi principi.
Solo così il nostro esercito potrà essere davvero forte e difendere i nostri confini da qualsiasi nemico esterno.
Ma purtroppo oggi la mia giornata al club non è stato affatto proficua.
Infatti mi sono ferito ad un braccio mentre ci venivano mostrate alcune armi della collezione privata di lord Dominus.
Non si tratta di una ferita seria, ma tuttavia il medico ha detto che mi resterà una cicatrice come ricordo.
Poco male, vorrà dire che la mostrerò alla mia cuginetta come trofeo.
Rammento che da piccoli anche il solo sbucciarsi un ginocchio era motivo di vanto, come le ferite che si procuravano in battaglia gli eroi Omerici.
Clio, sapessi quanto mi manchi e quanto mi manca non poter condividere tutto questo con te...”

Qui la pagina non permetteva di leggere oltre a causa dello squarcio dello spillone.

Guisgard 21-07-2014 03.15.42

La luce fioca, il lento tremolio delle candele con quel leggero e fresco vento della sera rendevano la stanza intrisa di una velata e sensuale atmosfera.
Elisabeth si sedette su quella poltrona, lasciando che gli spacchi del suo abito mostrassero interamente le sue bellissime gambe accavallate.
E il barone porgendole il vino non poté fare a meno di guardarle.
Ed Elisabeth si accorse di quel suo sguardo che indugiò così tanto sulle sue gambe nude.
Intanto il vento continuava ad accarezzare quel suo abito insieme alla sua pelle.
“E' normale che la gente abbia paura di voi, come ne aveva di lei...” disse il barone de Gur “... la bellezza affascina, ma nello stesso tempo spaventa...” sorseggiò un po' di vino “... vi sentite dunque gemella con lei? Forse la somiglianza, sebbene straordinaria, non basta...” guardò il quadro alla parete e poi verso la finestra “... conoscevo un tempo i signori di Lortena, ma poi la sfortuna li colpì ed il loro regno finì in tragedia... e io non ho l'abitudine di intromettermi negli affari altrui, a meno che non siano gli altri ad intervenire nei miei...” si avvicinò ad Elisabeth e con un gesto improvviso lasciò cadere una goccia di vino sulla sua spalla, che poi le scivolò fin sul petto, svanendo infine tra i suoi seni attraverso la generosa scollatura.
E questo causò un intenso brivido alla donna.
“Questo è il vino della mia terra...” sussurrò de Gur “... è il suo sangue e ne racchiude la forza... ecco, di questo mi importa... della mia terra soltanto e non di quella degli altri...”
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Clio 21-07-2014 14.36.42

Alzai gli occhi da diario e sorrisi a Imone.
"Oh, ma lo è stata.. Credi davvero che l'Amore valga soltanto per le belle dame che vuoi portarti a letto?" Risi, scuotendo la testa "Che sciocco.. Sei un aristocratico, che ti piaccia o no.. L'Amore più grande dev'essere quello per la tua terra, per la tua stirpe, per il tuo popolo.. E questo rappresento io.." Alzai le spalle "Ho solo cercato di rinfrescarti la memoria.." Sorrisi "A quanto pare ci sono riuscita..".
Sospirai, per poi immergermi nella lettura di quel diario.
Il cuore iniziò a battere forte.
Oh, Imone..
Sentivo le lacrime affiorare.
Non di nuovo, per favore.. Smettila di piagnucolare come una femminuccia...
Eppure, com'era possibile?
Cosa mi stava nascondendo Imone? Come poteva essere la stessa persona che aveva scritto quelle parole?
Quello era il cugino che ricordavo come poteva essere cambiato tanto?
A meno che...
Iniziai ad essere sospettosa.
Oh, andiamo Clio.. Chi so fingerebbe tuo cugino rischiando la vita?
E poi aveva la spada, il diario.. Ricordava della vecchia quercia.

Corrucciai la fronte.
Certo, è vero, solo quello. Ma.. Andiamo.. Non ha senso, so che ti piacerebbe ma non ha senso...
Rilessi la pagina, ancora e ancora.
E se fosse una spia? Se qualcuno di Imperion avesse ucciso Imone e mandato un impostore a fingersi lui?
Magari Musain sospetta di me, sapeva che mi sarei aperta con lui.
Adesso stai esagerando, ma ti ascolti?
Ma sotto sotto sapevo che non era poi così asssurdo. Musain era astuto.
E tu ti sei lasciata andare in quel modo.
Se adesso stesse andando da Musain a riferire tutto?
Non gli ho detto chi sono.
No, però sa che reciti.

Mi alzai di scatto, e lo rincorsi.
"Ehi.." Ansimai prendendogli il braccio "Aspetta..".
E ora che hai intenzione di dirgli: "Ciao, non è che per caso sei una spia di Imperion?".
No, genio.
Sorrisi, con gli occhi dei suoi.
"Non dimentichi niente?" Chiesi, dolcemente "Non ricordi cosa facevamo il primo giorno d'estate, quando arrivavo alla Rocca?".
Dimmi di sì..
"Comunque, comincio io..." Sorridendo "Sai che non posso parlarti della prova.. Ma posso mostrarti..".
Allentai il nastro del corpetto, per poi scoprire la spalla destra, mostrando così una strana cicatrice che scendeva verso il pizzo nero del corpetto.
La sfiorai dolcemente.
"Sembrava solo un graffio, eppure la cicatrice non mi è mai andata via.." Risi "Non ho idea di cosa l'abbia procurata, ma ero talmente immersa nella prova da non sentire il dolore..".
La coprii rapidamente.
"Ne ho anche una qui.." Indicando un punto preciso proprio sotto l'attaccatura della manica "Non me ne sono neanche accorta, ma pare non la smettesse più di sanguinare.. Axses mi ha detto che il sangue continuava a zampillare, ed era arrivato persino sulla gamba, una lunga striscia rossa..".
Le cicatrici del Lupo non posso mostrartele.
"Tocca a te, campione.." Sorridendo, facendo come per togliergli la giubba "Avanti.. ti aiuto io, la ferita non è una scusa.. non cercare di scappare.. hai scritto che me l'avresti mostrata.. su.. da bravo..".

Altea 21-07-2014 15.20.40

Korshid entrò lentamente nella mia stanza e mi svegliò raccontandomi erano andati a parlare col filosofo Solone e narrò della vecchia torre nel bosco lungo il fiume...la Torre dei Quattro Semi...incredibile...Bauon aveva ragione che Lortena era il punto di inizio di questa ricerca..sorrisi leggermente..Bauon era un uomo particolare, speciale..forse lo sapeva già ma mi stava mettendo alla prova..chissà.
Korshid mi narrò pure del fatto il filosofo aveva una brutta opinione di me..di noi quindi e scossi il capo.."Non mi meraviglio, è un filosofo e a mio parere i filosofi sono troppo presi dai loro idealisimi e non sanno leggere nel cuore e nell' animo di una persona, mi dipinge cosi priva di valori..oh non chiederei mai aiuto a Musain..avessi voluto lo avrei fatto già da prima ma lo rifiutai quando mi diede il suo appoggio, non è tanto lui il vero problema quanto gli uomini di Imperion che capeggia..quella sera Ismael fu graziato grazie a lui, la spada la abbiamo grazie a lui...e quel fuggitivo è salvo perchè nominai lui..ma mai farei un patto con lui, io per i miei ideali mi rifiuterei per principio di comandare quell' esercito..si, a volte sembra creda troppo nelle persone..se fossi stata più crudele..non saremmo qui" mi rabbuiai.

Dalla grata della mia camera guardavo tra le piccole fessure il Principe Abrham, era bello ed enigmatico e me ne innamorai subito esprimendo ai miei genitori i miei sentimenti, essi presero con gioia le mie rivelazioni e fu sancito il fidanzamento e futuro matrimonio tra i due regni.
Egli mi mandava i regali più rari e costosi ma io, ormai, ero già innamorata di lui, non capiva non aveva più bisogno di conquistarmi...si perchè il suo era solo un vile piano per prendersi il Regno di Setareh, la sua sacra città e avere il Pugnale per la Sacra Grotta.
Agì di notte, venne a svegliarmi proprio Korshid dicendomi i miei genitori dovevano parlarmi al Tempio Benedetto, udii il corno che avvertiva di un attacco.
Entrammo spaventate nel Tempio e mia madre era in lacrime, mio padre il re osservava fuori.."Hanno preso la porta a sud, Altea, vedo le truppe nemiche, vieni vicino a me figliola". Mi avvicinai e guardai fuori, a capo dell' esercito vi era Abrham, brandiva la spada coi suoi soldati uccidendo innocenti.
"Non è possibile..sono io la colpa di tutto questo..dove è Nathan..con Ismael può batterlo" mi gettai contro il caldo abbraccio di mio padre.
"Il Destino è segnato, figliola...Nathan..è uscito per barattare la sua vita con la tua..sarai la unica superstite, non lo sai..quando sei nata quella notte una grande Cometa a Oriente brillava..segno degli Dei..eri la destinata a proteggere il Sacro Pugnale di Setareh..Korshid ora ti consacrerà Sacerdotessa del Pugnale Sacro alla Fonte Benedetta..troverai rifugio nel mondo degli occidentali nella dimora di un ricco uomo, mio fedele amico, e porterai con te poche giuste persone..noi speriamo di essere solo imprigionati, e un giorno tornerai a Setareh e sarai la Regina e ci riscatterai..vai scappa, una nave ti aspetta al porto".
Korshid mi portò fuori, guardai per l'ultima volta il volto dei miei genitori e delle mie sorelle per voltarmi e vedere il mio seguito...e fu la fine della mia vita laggiù e l'inizio di una nuova in questi posti.

Mi destai da quel ricordo, Korshid mi guardava in silenzio..capiva i miei pensieri.
"Bene" dissi fingendo un falso sorriso "domani mattina allora andremo a cercare questa Torre dei Quattro Semi...grazie per tutto" e la abbracciai e sospirando dissi.."Se dovesse succedermi qualcosa..devi dire ad Ismael ho rivelato a Dension il fatto di Imone Marsin".
Mi voltai e ripresi il mio sonno aspettando l' Alba, ero curiosa di sapere cosa avrei trovato in quella torre fatiscente.

Guisgard 21-07-2014 17.36.03

Ad un tratto le mani di Guisgard fermarono quelle di Clio che erano sulla sua giubba.
“Mai avrei pensato di dover fermare una donna nell'atto di togliermi i vestiti...” disse sorridendo.
Poi quel sorriso svanì di colpo.
“Non pensi di tradirti ora?” Fissandola seria. “L'hai tu prima, no? E' una recita. Dunque smetti, ti prego, di cinguettare e di fare gli occhi languidi. Vuoi vedere le mie cicatrici? E perchè mai?Per ricordarti com'ero un tempo?” Scosse il capo. “E' inutile, Clio. Io sono così oggi. L'Imone che rammenti tu oggi non esiste più. Sono cresciuto e sono cambiato. E non fa differenza quante cicatrici e quanti lividi ci sono sul mio corpo. Ma tu forse questo non lo capirai mai. Per te un uomo si giudica da quanta sete di vendetta mostra, dall'odio verso i nemici che ha nel cuore e dal modo in cui tira di spada. Beh, in me oggi non troverai nulla di tutto questo. Ed io sono francamente stanco di dover vedere, ogni volta che guardo i tuoi occhi, quanto disprezzo nutri per me. Sai cosa penso? Che tu e Froster siate una coppia perfetta. Fatti l'uno per l'altra. Entrambi infatti avete il cuore pieno di odio e senso di vendetta. Ti ho già dispensato dai tuoi doveri verso di me. Non sei più obbligata ad offrirmi la tua compagnia. Cos'altro vuoi? Che vada via? Presto ti potrò accontentare. Così poi non sarai più costretta a dover fissare il volto di un vigliacco e potrai cullarti tranquilla nei tuoi sogni di odio e vendetta.”
Si accomodò la giubba, per poi voltarsi e andare via nel silenzio della sera.

elisabeth 21-07-2014 17.57.16

Il movimento del cristallo riflesso dalla luce del tramonto sul quadro di Lady Symoin......fece si che gli occhi di lei divampassero di fiamma come il colore di quel vino.......ombre si accavallavano alla figura del Barone..così sicuro di se che poteva sembrare fiaba l'abbandono completo alla sua amante....ma i suoi occhi su di me....erano affascinati....bevve del vino e quella gocci...quella goccia sfuggita...di vino posatasi sulla mia spalla...scivolò furtiva tra i miei seni......vidi allora la donna del quadro....chiudere gli occhi ed assaporare languida quel momento....sentii un brivido sinistro......che mi fece fremere le viscere......." Essere gemelle....non vuol dire essere uguali nell'anima....i nostri colori sono diversi e i nostri visi come i corpi sono identici..........il vostro vino e' perfetto...ogni chicco di questa uva e' intriso del sangue di questa terra...so di cosa parlate.......ogni volta che un Templare uccide....affonda la lama della sua spada nella nuda terra e la nutre del sangue dell'infedele...si inginocchia e con gli occhi all'impugnatura prega...........a quanto pare la dea madre.....ama il sangue Barone.......ma chiudersi tra queste mura .....pensando che il resto del mondo non ci interessi...mi sembra troppo.....L'avete amata.......l'avete perduta...e guardate cosa fa il destino beffardo...........ci sono problemi a Lortena....e lei ritorna alla sua dimora..per svegliare il cavaliere che c'e' in voi..........ero diretta a Lortena......potreste accompagnarmi voi...."...........asciugai con le mie dita il vino che si era insinuato nella scollatura......e le appoggiai sulle labbra di De Gur......." Credo che sia di ottima annata........".........

Guisgard 21-07-2014 18.12.22

Altea congedò Korshid e andò a dormire.
Ma quella notte non trascorse affatto tranquilla e l'arrivo del nuovo giorno fu cacciato indietro dalle tenebre che si stavano annidando su tutti loro.
La principessa infatti, poco dopo essersi addormentata, fu destata di colpo dalle grida disperate che si diffondevano ovunque intorno a sé.
Vide allora fiamme sorgere in ogni angolo della stanza e un'insopportabile puzza di fumo che sembrava penetrare sin nei polmoni ed intossicarli.
Cominciò a sentire un intenso bruciore agli occhi che quasi le impediva di distinguere ciò che vedeva.
E poi ancora quelle grida di paura, mentre l'intera locanda era avvolta da imperiose fiamme.

Guisgard 21-07-2014 18.28.05

De Gur assaporò con le labbra e poi con la lingua quella goccia sulle dita di Elisabeth, fino a quando il sapore del vino si confuse con quello della pelle di lei.
“Si, davvero un'ottima annata...” disse il barone in un sussurro, mentre i suoi occhi scendevano su tutta la sensuale figura di lei “... e così volete svegliare il cavaliere che è in me... e non temete di far questo? Molti dicono di me che sono un tiranno, un uomo duro e senza scrupoli. E voi, nonostante ciò, venite indifesa nella tana del lupo...” aggiunse con uno sguardo enigmatico.

Altea 21-07-2014 18.32.46

Mi svegliai di soprassalto...sentivo urla, grida..dalla finestra appariva della flebile luce..ma con orrore vidi fiamme..fiamme che divampavano, presi uno chador e lo misi in una tinozza di acqua e poi davanti alla bocca per non respirare il fumo..non era possibile..aprii la porta..la locanda stava prendendo fuoco..vi erano urla ovunque..ma cosa era stato?
Bussai alla porta degli uomini, Amina e Korshid non erano nella stanza..."Sono la principessa Altea..mettetevi in salvo..sotto il balcone vi è una grande vasca per far abbeverare i cavalli, non ci resta che gettarci, e fortunatamente siamo al primo piano e non ci faremo del male, poi vedremo cosa sta succedendo da fuori".
Tornai nella mia camera, aprii il balcone, sopra di me nelle travi vidi del fumo...oh Dea della Pietà, fa non vi siano vittime.
Vidi sotto la grande vasca per i cavalli, i quali erano spaventati, alcuni stavano fuggendo...ora ricordati come Nathan e Ismael usavano correre per i tetti delle case e altro quando stavano tra il popolo e ti hanno istruita bene.
E cosi mi aggrappai alla trave di legno della finestra, prima non prendesse fuoco e l'acqua non era tanto lontana da me, mi gettai e finii dentro a quella sporca acqua per risalire..subito uscii dalla vasca e guardai la locanda per vedere se il mio seguito si era gettato e che stava succedendo.

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elisabeth 21-07-2014 18.45.27

Sorrisi......." Avete assaporato la mirra....un profumo orientale e gli acini della vostra vigna........avete mai fatto il bagno nel vino ....De Gur ?......anche i Tiranni si lasciano andare........e mi credete così indifesa...tra queste mura ?..........non siatene così sicuro........o sveglierete in me la parte più pericolosa..........."........gli accarezzai il volto........presi il bicchiere dalle sue mani.......e gettai a terra i nostri bicchieri...il vetro si infranse scheggiando da ogni parte......" Symoin.......non vi ha mai abbandonato........vorrei mangiare...ho fame mio Signore......"....

Clio 21-07-2014 18.49.58

Lo ascoltai con gli occhi ardenti.
Perché mai non avrebbe dovuto farmi vedere la cicatrice?
Il cuore batteva sempre più forte.
Ero stata così stupida, gli avevo mostrato chi ero davvero.
Maledizione!
Stava per andare via, ma lo bloccai.
Dovevo giocarmi il tutto per tutto.
"Non vuoi farmi vedere la cicatrice di cui parli nel diario, perché non ce l'hai.." Dissi, calma e decisa "Perché tu non sei Imone Marsin.. E io sono stata così sciocca da farmi accecare dalla rabbia e aprirti il mio cuore, ma Imone era la persona che amavo di più, era come un fratello per me... Beh, credo che tu abbia ottenuto quello che volevi, la colpa è solo mia.. Ottimo piano, crudele e rischioso ma ottimo.. Ci sono cascata in pieno... Hai ragione, ho solo odio e rabbia dentro di me.. Non mi hanno lasciato altro..".
Strinsi al petto il diario.
"Non ho intenzione di trattenerti, va' pure..." Mormorai "Goditi il soggiorno alla Rocca... Immagino di dover aggiungere un altro nome alla mia lista di preghiere funebri.." Chinai il capo e andai nella direzione opposta, diretta al tempio "Grazie di avermi ridato la spada e il diario.." Voltandomi indietro solo un istante.
Dovevo avvertire Roland. Mi ero esposta troppo, non era saggio lasciare la rocca.
Come hai potuto essere così stupida, come?

Guisgard 21-07-2014 19.07.22

Altea si voltò e vide enormi colonne incandescenti che avvolgevano l'intera locanda, mentre brandelli di pietre, legna carbonizzata e tegole d'argilla ormai fuse si sbriciolavano davanti ai suoi occhi.
Poi dalle fiamme vide emergere qualcosa.
Erano Ismael con in braccio Korshid.
La sacerdotessa aveva gli abiti bruciati in più punti e la pelle annerita dal fumo.
“Altezza...” disse Ismael correndo verso la principessa “... siete salva per fortuna... ho cercato di raggiungervi, ma il corridoio era bloccato... ho tratto in salvo Korshid... ha la gamba lievemente ustionata ma sta bene...”
“Altezza...” in lacrima Korshid “... è terribile... Amina... dormiva nel letto accanto al mio... e una trave infuocata è caduta dal soffitto schiacciandola...” era sconvolta.
“Pensate voi a lei, Altezza...” Ismael ad Altea, posando poi Korshid accanto alla principessa “... vado a cercare Amhed e Carjan... sperando siano vivi almeno loro...” e tornò nella locanda in fiamme.

Guisgard 21-07-2014 19.12.26

Elisabeth così decisa, così bella, così sensuale che de Gur restò sorpreso e allo stesso tempo affascinato da quel gesto.
“La vostra parte più pericolosa” disse lui “temo sia anche quella più intrigante e dunque più difficile da cui difendersi...”
Aprì allora un cassetto e prese un astuccio, dal quale poi tirò fuori una meravigliosa collana di smeraldi, rubini, zaffiri, oro bianco e rosso.
Si avvicinò alla donna e la mise al suo collo, accarezzandole poi, delicatamente, il collo, fino al petto, sfiorandole appena la vistosa scollatura.
“Questa lei non la toglieva mai...” sussurrò “... neanche quando faceva l'amore...”

Altea 21-07-2014 19.17.36

Ormai la locanda era quasi tutta in fiamme, quando dal fumo apparve Ismael con in braccio Korshid...per un attimo pensai era morta, invece era leggermente ustionata ma un pugnale mi si affondò sul petto quando seppi di Amina, barcollai quasi, Ismael mi guardò...si non era momento di piangere...ma avevo perso troppa gente.
"Vai...corri Ismael, vedi se riesci a salvarli e pure altri..ma Korshid è lievemente ferita..grazie agli Dei".
Strappai un lembo della mia veste e la bagnai nella acqua fredda e avvolsi il punto leggermente bruciato.
"E' terribile Korshid" e la abbracciai, il mio impeto era quello di entrare per salvare la gente..ma se fossi morta sarebbe stato peggio per tutti.."Chi è stato a dare fuoco alla locanda...dei vigliacchi?"

Guisgard 21-07-2014 19.18.10

Guisgard fu sul punto di rincorrere Clio e bloccarla.
Ma proprio in quel momento giunsero due figure.
“Allora, mia cara...” disse Froster alla ragazza “... hai mostrato la nostra rocca a tuo cugino? Io, per compiacerti, ho organizzato una cena per il suo ritorno a Lortena. Se vuoi potrai invitare qualche tua compagna, così che il nostro Imone potrà cominciare a conoscere le bellezze di questa nostra terra. Cosa ne dici?”
Lhar che era al suo fianco sorrise annuendo.

elisabeth 21-07-2014 19.31.54

Rimasi a guardare il suo volto mentre leggeva nei miei occhi......la passione....ma la passione sembra divisa tra due donne...Symoin amante sicura esperta......capace di far capitolare gli uomini....solo al suo passaggio Elisabeth...incapace di capire......troppo inesperta per poter reggere il gioco.......ma Symoin....riempi' l'anima di Elisabeth e parlo' per lei.........offrì il suo collo per accogliere la meravigliosa collana...il contatto con le fredde pietre...sembravano lasciare un solco sulla sua pelle........" Quando salirò nella mia camera...e toglierò questo vestito.......saprò cosa tenere addosso.....in quei momenti...."...lo bacia sulle labbra........" Amo cenare in camera...che ne dite......magari potremmo programmare il viaggio per Lortena....".......Uscii dalla sala..e raggiunsi la mia stanza........chiusi la porta alle miei spalle...e rimasi confusa..sino a quando non mi specchiai.....e vidi lei..bellissima.......mi sedetti....e pensai che forse...era un gioco troppo pericoloso..Oxuid forse mi aveva sopravalutata......

Guisgard 21-07-2014 19.51.14

“Non lo so, Altezza...” disse in lacrime Korshid ad Altea “... non so chi possa essere stato... ma è inumano... quanti morti... quanti... e poi Amina...”
Amina era morta in quel rogo.
In quell'assurdo rogo sorto dal silenzio e dalle tenebre della sera.
Un rogo apparso dunque dal nulla?
Da una casualità era allora spuntato quell'eco d'Inferno?
O come aveva avvertito il vecchio Solone il demonio aveva reclamato qualche anima dopo essere stato evocato ed avvicinato?
E mentre le fiamme consumavano quel che restava della locanda e delle sue innocenti vittime, a circa un miglio di distanza alcune figure assistevano a quello spettacolo confondendosi nella boscaglia e nell'oscurità.
“Siete certi che nessuno si sia salvato?” Chiese Dension ai suoi.
“Sicuro.” Annuì uno dei suoi. “E' un Inferno e nessuno poteva sfuggire alla morte.”
“Bene...” soddisfatto lo spadaccino “... non potevamo correre il rischio che quei cani orientali svelassero dell'assassinio di quel dannato Marsin... se qualcuno qui a Lortena venisse a sapere che siamo noi i responsabili, sarebbe un bel guaio per i piani espansionistici di Imperion... tuttavia bisogna avvertire Musain di questa cosa... lo farò io stesso appena ritorneremo alla rocca... ora cerchiamo di scoprire chi davvero si nasconde dietro la maschera di Lupo Nero...”

grazia 21-07-2014 19.57.02

Rimango incantata a guardare quel castello misterioso.
Meraviglioso, sembra incantato,
apparso all'improvviso e uguale all'illustrazione del libro.
Non riesco a smettere di guardarlo mentre ci avviciniamo.
Chissà se possiamo fidarci a chiedere asilo ai padroni di quel castello?
Guardo gli altri, sono stupiti come me e magari anche loro si stanno facendo le mie stesse domande.
Rompo il silenzio" Bene visto che non troveremo locande nei dintorni,
possiamo provare a chiedere ospitalità ai proprietari di quel castello,
cosa ne dite?"
Li guardo e aspetto la risposta, guardo Carolon
" Quel luogo" indico con la mano il castello
" Potrebbe essere uno dei semi di cui vi ha parlato l'Abate, secondo me vale la pena accertarcene"
Sorrido a tutti con ottimismo e spero di aver ragione, magari lì troveremo altri indizi sul misterioso Fiore Azzurro.
Continuo a guardare quel favoloso castello incantato sperando di non perderci in quel luogo, e sperando non sia un miraggio.


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