Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 10-10-2011 14.29.07

Milo fece un inchino ad Altea e si allontanò per qualche istante.
Ritornò poi con varie stoffe, tutte raffinatissime e dei colori indicati dalla dama irlandese.
“Queste stoffe, milady, provengono tutte dai più importanti mercati e bazar che ci sono ad est delle Cicladi.” Spiegò il mercante serbo. “Questa seta, ad esempio, è la stessa che veniva portata nel gineceo del sultano di Bagdad, perché era l’unica che vestiva la sua moglie preferita… guardate, milady, è verde come la giada più preziosa ed è inoltre impreziosita da questi ricami dorati alla maniera di Ceylon… e poi abbiamo queste varie tonalità d’azzurro… osservatele, mia signora, sono capaci di raffigurare tutti i vari umori che il cielo assume ad ogni stagione… ed infine, la più ricercata e sofisticata seta del Catai… toccate voi stessa… bianchissima come l’anima dei Santi, pura come la coscienza di un bambino e leggera come i sospiri di una donna innamorata…scegliete pure con calma quella che più soddisfa il vostro gusto, milady.”
“Tutte.” Disse lord Carrinton al serbo. “Hai sentito, no? A lady Altea piacciono sia l’azzurro, sia il bianco, sia il verde. Dunque le prenderemo tutte. Del resto Carrinton Hall ha molte finestre.” Sorridendo poi alla ragazza. “E ovviamente arricchiremo il tutto con fili d’oro finissimi.”

cavaliere25 10-10-2011 14.33.35

Signora dissi gardandola negli occhi avete sentito cosa a detto il mio amico non vi posso aiutare anche se lo vorrei ma rischierei molto capitemi signora non lo faccio per cattiveria ma devo solo attenermi agli ordini se no anche io sarò messo in cella continuai a dire chiedetelo voi al mio amico e vediamo cosa vi risponde e mi rimisi in silenzio

Altea 10-10-2011 14.51.30

"Messer Milo le sue stoffe sono di una bellezza rara, che avendo l'imbarazzo della scelta, come dice lord Carrinton, abbiamo preso la decisione di acquistarle tutte. Un altro favore, vidi in una bancarella delle stoffe di colore aranciato, delle donne misteriose e affascinanti orientali di cui il mio maestro ne parlava molto e io ne fui conquistata, ne avete anche voi? Vorrei portarla a una sarta di fiducia, vorrei farmi fare un bel vestito, ma che non sia troppo scargiante" sorrisi al venditore e poi sotto voce a Lord Carrinton "Milord, ma voi dovete sempre fare la voce grossa, perdonatemi, questo gentil messer usa cortesia, perchè trattarlo in modo cosi altero." La mia voce si fece più dura, lo fissai in quegli stupendi occhi neri e vi lessi stupore.

Talia 10-10-2011 15.00.31

“Vi sbagliate...” dissi scuotendo la testa, mentre l’uomo stava ancora parlando “Vi sbagliate, e per un motivo semplicissimo: voi non dovete affatto fidarvi di me, perché non occorre che io sappia niente di voi e dei vostri piani, niente di preciso! Così come non occorre che voi sappiate niente di me e di ciò che mi spinge a far questo... questo vi tutelerebbe, credo! E tutelerebbe anche me...”
I miei occhi rimasero fermi nei suoi, in attesa.
Lo vedevo riflettere, valutare... il cuore mi batteva forte e le gambe mi tremavano... sapevo che tutto il mio futuro dipendeva da quell’uomo, la mia vita dipendeva dalle sue decisioni, quella promessa che avevo fatto a me stessa tempo prima e tutto ciò che essa comportava per il mio passato e il futuro era in ballo... mille e più pensieri mi vorticavano in testa, mille paure.
Eppure non mi mossi e non parlai oltre, sapevo che la decisione spettava a lui ora e niente di ciò che potevo fare o dire, ormai, avrebbe avuto più peso.
Ero immobile, con la schiena diritta e le braccia lungo il corpo, gli occhi fermi e il mento alto... attendevo.
Poi quelle sue parole...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 38293)
“...non posso correre il rischio di fidarmi di voi… sono tempi difficili, dove il fratello uccide il fratello ed il figlio tradisce la propria madre… essere il capo è una condanna, non un onore… si finisce per decidere costantemente sulla vita altrui… ed è angosciante… ma non posso fare diversamente… che Dio abbia pietà di tutti noi…” chiuse per un istante gli occhi, per poi aprirli e fissare nuovamente Talia “… uccidetela e fate fare al suo cadavere la stessa fine degli altri.” Sentenziò.

La terra mi mancò sotto i piedi, mentre un brivido mi correva lungo tutta la schiena... spalancai gli occhi e lo fissai, senza parole...
Il tempo mi parve che si fosse fermato all’improvviso e il silenzio di quell’antro mi sembrò diventare opprimente... e poi il freddo: improvvisamente mi accorsi di quanto fosse freddo laggiù... troppo, troppo freddo!
Inspirai e serrai i denti, mantenendo lo sguardo fisso su di lui... sentivo che il mio corpo era teso e tutti i sensi all’erta, ma non scorgevo via di fuga... ero sola laggiù... mi sentii in gabbia, in trappola...
Mi sembrò che fosse passato un secolo quando, infine, qualcuno parlò.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 38293)
“Un momento!” Disse all’improvviso una voce celata fra loro.

Vidi che tutti si voltarono di scatto verso il punto da cui era giunta quella voce... e io con gli altri, chiedendomi cosa stesse per accadere... chiedendomi cosa ne sarebbe stato di me... sperando, inconsciamente, in una alquanto improbabile via di fuga.

Daniel 10-10-2011 16.22.09

Ci incamminammo silenziosamente per circa venti minuti.. Poi decisi di rompere il ghiaccio..
<<Beh non possiamo mica viaggiare in silenzio tutto il tempo.. Io sono Daniel e lui è mio fratello Marco.. Sono lo scudiero di Sir Guisgard nipote di Lord Tudor.. E tu? Chi sei?>>
Guardai Marco che annuì con il capo..
<<E.. se posso chiedere.. Dove ti stiamo accompagnando?>>
Aspettai una risposta da quel misterioso personaggio..

elisabeth 10-10-2011 20.33.39

Mangiai in silenzio le focacce, e qualsiasi altra cosa mi avessero servito, lo avrei mangiato senza sentirne ne il profumo ne il sapore.........ascoltai Monsieur.....senza guardarlo in faccia....e lo sentii uscire dalla taverna....vidi avvicinare l'oste e lo ascoltai con un debole sorriso sulle labbra......" Gli volete veramente bene, me ne sono accorta quando lo avete visto....il vostro abbraccio era carico di sincero affetto.....vi ha salvato la vita, deve essere uno dei suoi compiti...ha salvato anche la mia, se non fosse stato per lui sarei stata invischiata in una guerriglia, che non mi apparteneva, eppure mi ha trascinata via......ho apprezzato questo gesto.....e' difficile occuparsi di chi non si conosce, si vivono tempi in cui si preferisce salvare la propria pelle, magari non si chiama sano egoismo, forse si chiama sopravvivenza....... ho visto la sua schiena, e aver toccato le cicatrici.....lo hanno chiuso in un triste silenzio.....non volevo ferirlo piu' dei segni che porta addosso...comunque devo ringraziarvi....non dimentichero' il modo in cui mi avete accolta....".......rimasi cosi' in silenzio con le mie emozioni ....

Guisgard 10-10-2011 21.19.07

Giselle, a quelle parole di Cavaliere25, non riuscì a trattenere le lacrime.
“Vi prego…” con le lacrime che rigavano il suo volto “… io… io non ho altre speranze oltre voi… voi non siete come loro, siete diverso, lo sento… se lo chiedessi all’altro carceriere lui correrebbe a dirlo al suo padrone… vi prego… ascoltatemi…” cercando di farsi coraggio “… voi potete uscire ed entrare quando volete… ecco, quando vi danno il permesso di allontanarvi… non vi sarà difficile procurarvi una Bibbia… basta raggiungere una chiesa… vi prego… nessuno potrebbe sospettare di voi…”

Guisgard 10-10-2011 21.25.43

Milo, a quella richiesta di Altea, annuì e corse nel carretto che aveva dietro il suo banco.
Nel frattempo lord Carrinton restò, in principio, molto sorpreso da quelle parole di Altea, poi un sorriso apparve sul suo volto.
“Trovate che sia stato molto duro con lui, milady?”
In quel momento Milo tornò con altre stoffe.
“Ecco, mia signora…” disse il serbo “… ho tre tipi di aranciato… questo proviene da Persepoli… ha tonalità che sfociano nel purpureo verso i bordi, dove il ricamo di gusto esotico impreziosisce ancora di più questa stoffa… quest’altro invece è molto semplice, di chiaro stile mozarabico, proviene da Granata e pare che le dame d’Aragona e di Catalogna non ne sappiano fare a meno… infine questo…” mostrando la terza stoffa “… viene direttamente dalla lontana Cina… è un arancio molto forte, come il Sole che ogni giorno sorge da quelle remote contrade… scegliete quale fra queste stoffe è la vostra preferita, mia signora.”
“Milo, rispondi sinceramente…” all’improvviso Carrinton.
“Lo sono sempre con voi, mio signore.” Chinando il capo il serbo.
“Trovi che io sia troppo duro con te?”
“Il vostro tono è quello di chi è nato per comandare…” rispose il mercante “… il mio invece è quello di un servo… perché io sono il vostro umile servitore, mio signore…”
“Vedete, milady?” Fece Carrinton rivolgendosi ad Altea. “Egli non mi trova duro o scortese… ma siccome è il vostro giudizio quello che per me conta, io riparerò al mio tono evidentemente troppo fermo… Milo…” fissando il mercante “… grato dei tuoi servigi e della tua onestà, io ti pagherò il doppio ciascuna di queste stoffe ed inoltre sostituirò quei due tuoi ronzini” indicando i cavalli davanti al carro del serbo “con due buoni cavalli che vinsi ad una corsa con alcuni gentiluomini di Londra.”
Il serbo allora si inginocchiò davanti a Carrinton e si prostrò a ringraziarlo.
“Avete altri dolci rimproveri per me, mia signora?” Chiese Carrinton baciando delicatamente la mano di Altea.

Guisgard 10-10-2011 21.31.11

Il Taverniere ascoltò Elisabeth e rimase alla fine turbato.
“Quelle ferite…” mormorò “… sono vecchie di almeno… tre o quattro anni, credo… ma voi sembrate ignorare il suo dramma… io credevo che voi… posso domandarvi chi siete, madame? Lo conosco da una vita e so che non è uomo da facili avventure sentimentali… chi siete dunque voi? Perdonatemi se vi appaio scortese ed inopportuno, ma per me lui è come un fratello..."

Altea 10-10-2011 21.40.10

"Milord, il vostro è dileggio o lo state facendo col cuore? Sapete cosa sia un cuore? Io, per l'educazione ricevuta ho capito che certo noi nobili siamo nati tali, e siamo più fortunati per la vita che conduciamo rispetto a queste persone. Ma messer Milo non ha nulla meno di noi, ha sangue che scorre nelle vene, anche se non di sangue nobile, ha ossa, muscoli, il suo corpo è fatto come il nostro....e il suo cuore milord ha gli stessi sentimenti che celano e provano i nostri cuori. Ciò che differenzia è il solo fatto di essere nato in una casa diversa. Orbene, mi auguro che questi doni voi stiate facendo vengano proprio dal vostro cuore, e ricordate, a volte non sono i doni a comprare la simpatia delle persone, ma la gentilezza e la bontà di animo. Si ho altro da rimproverarvi, ma sono stata abbastanza cattiva oggi" e sorrisi al milord.
"Messer Milo, si alzi per carità, non ha bisogno di questi gesti, lei è un bravo venditore e deve esser fiero del suo lavoro e della bellezza delle stoffe. Scelgo la prima stoffa, quella proveniente da Persepoli. Mi aggrada questo porpora, dona una sfumatura particolare. Potrebbe farmela recapitare presso la bottega della sarta a Wirkley Street, vi è solo lei come sarta, la bravissima Liza. Poi andrò personalmente per cercare un modello. Siete gentilissimo, penso io e voi avremmo modo di vederci spesso" con un sorriso, tirai fuori dalla sacca delle monete e pagai la stoffa, non avrei permesso lo facesse Lord Carrinton, mi sembrava mi avesse presa in giro con quel suo atteggiamento.

Guisgard 11-10-2011 00.57.43

I tre avevano già percorso un bel pezzo di strada, quando Daniel si decise a rompere quel silenzio tra loro.
E a quelle parole del giovane scudiero di Guisgard, Lyo, voltandosi, rispose:
“Avete ragione… vi chiedo scusa, ragazzi, ero assorto nei miei pensieri… vi sarò di certo sembrato sprezzante… vi chiedo scusa, amici miei…” sorrise ai due fratelli “… vi hanno costretto a farmi da scorta e posso immaginare il vostro malessere… beh, credo sia giunto il momento di fare conoscenza… il mio nome è Lyo Bahyle e sono un cavaliere di lord Tudor…” fisso con aria benevola i due fratelli “… ragazzi, io sono diretto alla dimora di lady Sophia per… per motivi di… massi, perché celarlo!” Esclamò. “Io sto andando lì per cercare una ragazza… e voi non siete obbligati a seguirmi e farmi da balie… vi libero dunque da questo impegno, amici miei.”
Marco allora prima fissò Daniel, poi gli si avvicinò.
“E’ stato gentile a dispensarci da ciò che ci avevano ordinato al palazzo del Belvedere…” mormorò all’orecchio del fratello “… però costui ha un occhio ferito e non mi sento di lasciarlo da solo… non dimenticare poi che nel bosco abbiamo visto quegli zingari accampati… cosa ne pensi, Daniel?”

Guisgard 11-10-2011 01.53.01

Davanti a quelle monete mostrate da Altea, il mercante Milo scosse il capo e respinse, con garbo, la mano della ragazza.
“Mia signora queste stoffe sono già pagate.” Disse chinandosi in segno di rispetto.
“Il cuore…” mormorò lord Carrinton “… lasciate che vi narri una storia, milady… ero piccolo, forse attorno ai dieci anni… e a casa nostra giunse a farci visita una lontana parente. Con lei c’era una ragazzina… era sua nipote… ed in quel momento mi apparve come la cosa più bella che avessi mai visto… ricordo che era in collera con sua zia… voleva mettere un vestito, ma la nobile dama non era d’accordo… la ragazzina lo mise lo stesso, di nascosto, e la zia la schiaffeggiò davanti a me… lei corse via in lacrime…” esitò un istante, dove il suo sguardo sembrò perdersi negli esotici colori di quelle stoffe sul banco “… poco dopo io uscii in giardino a giocare e lei, la ragazzina, era lì, accanto ad una fontana… <<sai, eri davvero bella con quel vestito>>... le dissi… lei mi fissò, si asciugò le lacrime e infastidita rispose... <<perché allora non hai detto nulla? Sei rimasto zitto mentre lei mi schiaffeggiava... perché ora sei venuto a dirmelo?>>...” sul volto di Carrinton comparve, per un momento, un leggero e malinconico sorriso “… <<perché io sono un cavaliere e tu una dama... e i cavalieri non vogliono che le dame piangano>>... le risposi un po’ ingenuamente... <<un cavaliere segue sempre il cuore... e tu non l’hai fatto... sei rimasto zitto>>... replicò stizzita lei...”
Carrinton sfiorò l’elsa della sua magnifica spada.
“Restai male davanti alle parole di quella ragazzina...” continuò “... perché aveva ragione… e da quel giorno giurai a me stesso che avrei seguito sempre e solo il mio cuore… che avrei seguito sempre e solo i miei desideri... per questo odio le convenzioni, le falsità e le ipocrisie dell’aristocrazia…” fissò Altea “… questo è per rispondere ai vostri dubbi, milady…” smise di sorridere, mentre qualcosa d’indefinito attraversava i suoi inquieti occhi neri.
Fece poi cenno all’omone che li aveva accompagnati in quell’affollato mercato e quello, annuendo, corse a prendere i loro cavalli.
“Ma badate, lady Altea…” voltandosi di nuovo verso la bella dama irlandese “... ciò che ho fatto, proprio perché mi veniva dal cuore, era per voi… e solo per voi... di tutto il resto a me non importa… fosse anche il mondo intero... ricordatelo sempre…” fissò poi Milo “… per domani quelle stoffe devo essere a Wirkley Street, dalla sarta indicata da lady Altea.”
“Si, mio signore.” Annuendo Milo.
Un attimo dopo l’omone si avvicinò, facendo segno che i loro cavalli erano pronti.

Guisgard 11-10-2011 02.55.53

Quella voce e poi tutti a voltarsi verso di essa.
In un attimo il nutrito gruppetto che circondava Talia si aprì e qualcuno avanzò verso il centro della scena, dove si stava per consumare quel dramma.

“Rientra in casa, Adelyen!” Disse la balia alla ragazza. “L’aria della sera si è fatta fredda e poi non sta bene per una ragazza restare fino a tardi sul suo balcone!”
“Si, arrivo, balia...” sospirando alla Luna la giovane.
Ad un tratto udì dei passi nella notte.
Un’ombra nella strada e una luce nello sguardo di lei.
“Sei tu, Armand?”
Una figura prese vita proprio sotto il suo balcone.
“Armand!” Chiamò di nuovo lei.
“Armand non è qui...”
“Chi siete voi?” Chiese la ragazza.
“La Notte...” rispose la figura “... funesta... perché ha smarrito i sogni... i vostri ed i miei...”
“Dov’è il mio Armand?”
“Caduto all’angolo di una strada...” mormorò la figura “... egli aveva la bellezza, ma non gli è servita contro di loro... dovevo morire io e non lui... nessuno piangerebbe ora la mia morte...”
“E dovevate morire al suo posto!” In lacrime lei. “Armand! Il mio Armand!” E si accasciò in lacrime sotto la muta Luna.
La stessa silenziosa ed enigmatica Luna che illuminava, col suo pallore, la strada dove in lacrime andava svanendo la figura.

“Cosa c’è?” Chiese uno di loro a colui che li aveva fermati. “Perché ci hai interrotti?”
Era una figura coperta da un lungo mantello marrone ed un cappuccio sul capo.
“Non potete ucciderla…” disse “… lei non c’entra nulla con quei giovani giunti qui…”
“Come fai a dirlo?” Chiese un altro dei presenti.
L’uomo col cappuccio alzò lievemente la testa e guardò verso il loro capo.
“La ragazza ha detto la verità…” mormorò a l’uomo che aveva sentenziato la condanna di Talia “… lei non ci tradirà… non è una nostra nemica…”
“Come fai ad esserne certo?” Domandò il capo.
“Perché lei è davvero un’attrice…” rispose l’uomo incappucciato “… è... mia sorella Talia e lavora con me nella compagnia teatrale del vecchio Essien…”
Il capo, dopo che un’enigmatica espressione aveva attraversato il suo volto, annuì e fece cenno ai suoi di liberare l’audace Colombina.

cavaliere25 11-10-2011 10.57.11

a quelle parole di Giselle rimasi un attimo zitto e poi dissi va bene vi farò questo favore ma che resti una cosa tra me e voi dissi guardando la donna vedrò di trovarvi questa bibbia almeno potrete pregare e mi rimisi in silenzio aspettando che dicesse qualcosa

Altea 11-10-2011 11.37.35

"Salii sul mio bel destriero dal manto corvino, lo accarezzai, lui diventerà il mio compagno di cavalcate" pensai "e caro amico mio ne avrai strada da fare con me". Vidi Lord Carrinton salire sul suo cavallo, corrucciato, e iniziò la nostra cavalcata, in silenzio, egli non proferiva parola e il suo bel volto era silenzioso.A quel volto mi stavo ormai affezionando e questo non doveva accadere. "Cosa ho fatto" continuai a riflettere "stupida sciocca ragazza impertinente e orgogliosa, aveva ragione mia mamma a chiamarmi cosi. Certo avevo già capito che l'aristocrazia gli stava stretta ma non potevo dimenticare come aveva trattato Lyo, le parole di Lyo che lo descrivevano come un pallone gonfiato, e invece? Mi ritrovo davanti un'altra persona, dal cuore nobile ma che non so per quale motivo mostra sempre il suo potere con gli altri. Questo uomo è un controsenso."
Presi per prima la parola, "Milord, mi spiace se vi ho offeso per qualche motivo, so che a volte dovrei mordermi la lingua senza esternare i miei pensieri, ma sono fatta cosi, a volte pure sbagliando magari. Sapete cosa mi ha colpito di voi? Avevo notato che voi non amate molto l'aristocrazia, sembra che il vostro nome vi pesi, perchè avendo trascorso la giornata assieme a voi ho scoperto una persona diversa da quello che dimostrate di essere. Mentre, quando siete davanti alla gente comune, davanti alla corte vi dimostrate duro, non negate che con queste umili persone siete piuttosto duro, non ho capito che in realtà forse la vostra è solo una falsa facciata e il cavaliere vero è quello con cui parlo davanti a un ruscello. Mi odiate vero? Vi ho ferito, ho ferito i vostri sentimenti e la vostra persona, vi chiedo perdono. Non mi merito tutto quello che state facendo per me. Ora possiamo tornare a Carrington Hall, sembra la notte voglia arrivare, non pensate?". Avevo rovinato la bellezza di quella giornata, soprattutto al milord, volevo rimanere sola tra quelle mura...buie...anche se al sol pensiero sopraggiungesse la notte rabbrivido. Pensai che quella notte dovevo recarmi in quella stanza misteriosa per capire di più sull'identità di quel quadro e se Angry mi avesse scoperta, sarebbe stata lei stessa a dirmi tutto ciò che sapeva.

Talia 11-10-2011 13.06.18

Seguii lo scambio di battute tra l’uomo che mi stava di fronte e l’altro, quello che si era fatto avanti e aveva parlato in mia difesa... un lungo mantello gli cadeva dalle spalle fino a terra e un pesante cappuccio era calato sul suo volto, ma la voce... quella voce mi fece sussultare.
Inclinai la testa nel tentativo di sbirciare sotto il cappuccio, ma tutto ciò che colsi fu il bagliore dei suoi occhi che corsero dal capo dei Pomerini a me, per poi tornare subito a lui.
E fu così che fui liberata.
“E così sei qui... che gioia rivederti, fratello mio!” dissi, non senza una punta di ironia, all’uomo incappucciato, massaggiandomi i polsi indolenziti dalla stretta troppo forte di quegli uomini “Non saresti dovuto sgattaiolare via senza una parola, sai? E’ stata una vera fatica ritrovarti!”

Guisgard 11-10-2011 13.55.19

A quelle parole di Cavaliere25, Giselle sorrise ed un lampo illuminò, per un breve istante, i suoi occhi.
“Che Dio vi conservi e vi preservi da ogni male, figlio mio!” Esclamò in un impeto di commossa gioia. “Vi giuro davanti alla Madre di Nostro Signore che nessuno conoscerà mai questa grazia che accettate di farmi! Nessuno!”
In quel momento si udirono dei passi seguiti da un canticchiare sgradevole e stonato.
“Eccomi qui, amico mio!” Disse Mercien a Cavaliere25. “Ah, nulla è come il vino! E’ un nettare che possiede il raro dono di rendere le miserie della vita tanto dolci da sembrare gioie!” E rise forte.

Guisgard 11-10-2011 14.24.30

A quelle parole di Altea, un sorriso illuminò il bellissimo volto di Carrinton e la malinconia sembrò così solo un dimenticato e sbiadito ricordo.
“Nulla che proviene da voi, milady, potrebbe offendermi.” Disse. “In voi non vi è male e solo la gioia io traggo da ogni vostro gesto… anche il più insignificante…” sorrise nuovamente “… odiarvi poi… non potrei mai… neanche volendolo, temo… un uomo, milady, può apparire con molti volti, ma in realtà sono solo infinite maschere che è costretto a portare… e talvolta queste maschere sono simili a catene, rendendo la vita un prigione…” si sciolse il lungo codino e liberò al vento i suoi lunghi capelli d’ebano “… dite di non meritare ciò che faccio per voi? Ma io non ho fatto nulla, mia signora… io non vi negherei mai ciò che il denaro può acquistare… siano stoffe pregiate, dimore principesche o anche il mondo intero… quale merito ho per questo? La mia famiglia è ricca da generazioni e dunque chiunque, se fosse al mio posto, farebbe come me… no, milady, voi meritate ben altro… meritate ciò che ti più prezioso un uomo possiede… il suo cuore… questo meritate…”
Giunsero così a Carrinton Hall.
“Questa è la vostra dimora, mia signora…” fece Carrinton “… trasformatela come più vi aggrada… datele il vostro volto e sarà degna del leggendario palazzo dell’imperatore Domiziano…” le sfiorò delicatamente la mano “… ora devo lasciarvi, mia signora… sono atteso da un affare importante… spero di rivedervi presto…” un attimo dopo galoppò fino a svanire nella verdeggiante campagna.

Guisgard 11-10-2011 14.39.05

Nell’antro delle catacombe scese un insolito silenzio, mentre l’uomo incappucciato si avvicinava a Talia.
“Già…” mormorò alla ragazza “… ti avevo detto di restare al carrozzone… la tua curiosità un giorno o l’altro ti procurerà dei guai e non sempre ci sarò io ad aiutarti…” scosse il capo “… aveva ragione nostra madre… doveva chiuderti in convento… ma di questo passo finirò io per accontentare questa sua volontà…” si voltò allora verso il capo “… credo che ora la situazione sia tranquilla fuori… meglio che vada, o il vecchio Essien finirà con il preoccuparsi visto che questa pettegola ha lasciato, come immagino, le prove senza avvisare nessuno…”
“Tienila d’occhio, amico mio” disse un altro del gruppo “o ti farà ammattire questa peste.”
“Già, almeno fino a quando non troverai qualcuno che se la porti via come moglie!” Replicò un altro.
E risero tutti.
“E sia, torneremo tutti alle nostre case…” annuendo il capo “… mi raccomando, fratelli, state in guardia…”
Un attimo dopo tutti lasciarono, a gruppetti, quel luogo.
Così, Talia ed il suo salvatore, si ritrovarono, poco dopo, sulla via che riconduceva al paesino.

Altea 11-10-2011 14.54.41

Arrivammo a Carrinton Hall, seguivo il milord che galoppava veloce in tutta la sua bellezza, e aperti i cancelli trovammo subito Roowey davanti la porta di casa, pronto a prendere il mio cavallo. Appena scesa da cavallo il milord dopo i saluti se ne andò, lasciando in me qualcosa di malinconico, già mi mancava la sua presenza.
Entrai in dimora e trovai Angry già all'entrata che mi guardava con fare circospetto "I miei saluti Angry, come state? è stata una giornata divertente, sapete abbiamo acquistato nuove tende per la dimora. Ora vado a farmi un bagno rilassante, poi scendo per la cena. Penso andrò a letto presto stasera", con un sorriso e un lieve inchino salii ed entrai nelle mie stanze, aspettando l'arrivo dell'acqua calda per ristorarmi, mi guardai attorno, e mi chinai sotto il letto e notai con stupore che la mia spada, di valore immenso oltre economico anche per il significato, era sparita. Chi mai aveva osato fare questo? "Angryyy" urlai arrabbiata.

Guisgard 11-10-2011 15.10.08

Andry aveva accolto con freddezza il ritorno di Altea.
La casa sembrava aver assunto le sembianze di quella vecchia servitrice: cupa e silenziosa.
E mentre rientrava in casa, Altea ebbe l’impressione di vedere qualcuno alla finestra della stanza dove era conservato il ritratto.
Eppure quella stanza era chiusa e a nessuno era permesso entrare…
Angry accompagnò la sua padrona fin nella sua stanza a riposare.
Un attimo dopo la dama irlandese si accorse della sparizione della sua spada.
“Mi avete chiamato, milady?” Entrando nella stanza Angry.

Altea 11-10-2011 15.17.59

"Questa casa...che strani misteri nasconde, o forse è solo suggestione" pensai tra me e me con il cuore che batteva forte, più che altro per la misteriosa sparizione della spada.
Entrò Angry con il solito sguardo altero e rivolgendomi a lei con tono arrabbiato "chi ha fatto oggi le pulizie? chi ha osato curiosare tra le mie cose? è sparito un oggetto di grande valore della mia stanza, se non mi verrà restituito ne parlerò con Lord Carrinton. E poi seguitemi." mi avviai verso la stanza del ritratto."Aprite questa porta, ho visto un'ombra qui dentro, ora mi racconterete tutta la storia di questa stanza e della dama del dipinto".

Talia 11-10-2011 15.24.16

L’allusione a mia madre mi fece irrigidire e per un istante mi mancò l’aria...

La piccola stanza era buia e quasi del tutto vuota, ad eccezione del povero letto e del grande crocifisso che lo sovrastava.
Chiusi la porta e, di malavoglia, feci qualche passo avanti...
“Volevate vedermi, Soeur Loanne?” mormorai.
L’anziana suora tossì, poi la sua voce flebile giunse fino a me, quasi come un lamento: “Sì, Talia... avevo chiesto di te... vieni, vieni avanti, mia cara...”
Mi accostai al letto di qualche passo... suor Loanne era la suora più anziana dell’intero convento e mi dispiaceva che si fosse ammalata, ma non mi andava di stare lì... ancora due passi verso di lei, trattenendo a stento la smania di scappare via...
“Devo parlarti, Talia...” mormorò lei, prendendo all’improvviso la mia mano tra le sue “Un segreto... un segreto, bambina mia... ma è giusto che tu sappia... per tanti anni ho tenuto il segreto ma ora non più, devo dire la verità prima che sia tardi... e sperare così di trovare un po’ di pace per la mia anima... adesso, subito!”
Tentai di svicolare la mia mano ma non ci riuscii.
Ero spaventata, confusa... e non capivo di che cosa stesse parlando quella vecchia suora in punto di morte... non capivo perché, qualsiasi cosa fosse, volesse dirla proprio a me!
“Soeur Loanne...” tentai di dire “Calmatevi... vado a chiamare qualcuno, se volete... la Madre Superiora!”
“No!” l’anziana suora parve rianimarsi per un istante “No, ti prego, ascoltami... io sto morendo... ma tu... tu... c’è una cosa che devi sapere...”

Le risate di quegli uomini mi riportarono al presente...
E un minuto dopo stavo di nuovo camminando sotto le stelle, in direzione della cittadina.
Camminammo in silenzio per qualche momento. Lui mi stringeva il braccio, costringendomi così a camminare mezzo passo davanti a lui...
Gli lanciai un’occhiata obliqua, incerta sul da farsi, ma ben presto non potei più trattenermi...
“Grazie, comunque...” mormorai, tanto per rompere il silenzio, ma subito cambiai argomento “E adesso? Dobbiamo convincere Essien a cambiare piazza e ad andare ad Ostyen...”

Guisgard 11-10-2011 15.28.35

“Calmatevi, milady…” con freddezza ed indifferenza Angry ad Altea “… la vostra spada è al sicuro… i servi sono tutti devoti e fidati… solo voi, perdonatemi, siete estranea in questa casa…” ed un lampo attraversò i suoi occhi grigi “… la vostra spada è stata presa da Roowey… aveva l’elsa da lucidare e mi sono presa la libertà di chiedere a lui di pulirla… quanto alla stanza, sono spiacente, ma sono gli ordini di lord Carrinton… nessuno vi può accedere.”

Altea 11-10-2011 15.39.51

"Milady" deglutii cercando di calmarmi "chi vi ha dato il permesso di prendere un oggetto di mia proprietà senza chiedermelo prima? Non si ripeta più, ne parlerò con Lord Carrinton, come chiederò a lui di aprirmi queste porte." Sospirai, avrei voluto riprendere il cavallo, uscire e dormire all'aperto piuttosto che in quella casa. "Ora portatemi subito quell'acqua calda e lasciate stare la cena, mi è passato l'appetito, penso andrò subito a riposare". Mi avviai verso la mia stanza, mi sedetti sul letto e pensai a quella parola "siete un'estranea".

Guisgard 11-10-2011 15.53.34

La strada per il paesino era avvolta da un cielo terso ed azzurrissimo, che sembrava sul punto di schiacciare sotto di esso quel mondo violento e confuso.
“Essien tiene alla sua compagnia…” mormorò l'uomo incappucciato a Talia “… Dio solo sa il perché poi… e dunque non mi andava che lo spettacolo saltasse a causa dell’assenza della sua musa comica…” si accomodò meglio il cappuccio, per non mostrare alcuna parte del suo volto “… dove hai lasciato il tuo bel soldato innamorato? Pensavo che voi due foste inseparabili… e perché mai prendere la strada per Ostyen?” Chiese con un tono tra lo stupore ed il sospetto. “Essien ha tracciato il suo itinerario e questo non comprende Ostyen come tappa…”

cavaliere25 11-10-2011 16.38.26

vedendo Mercien dissi potrei spostarmi avrei un bisogno urgente dentro di me sapevo che non era vero e speravo che mi credesse per farmi uscire da li sapevo gia dove andare

Daniel 11-10-2011 19.58.26

Fissai quel ragazzo.. Aveva forse qualche anno più di me..
<<Mi è stata affidata una missione.. E io non mi tiro mai indietro.. Se ci avevano ordinato di accompagnarti visto che ci hai liberato noi ora abbiamo deciso di accompagnarti..>> sorrisi al giovane..
<<Che ne dici di parlarci di questa ragazza allora?>>

elisabeth 11-10-2011 20.30.10

Chi ero, non ero nessuno..il punto era proprio questo...non ero nessuno. Come spiegarlo a quell'uomo, quell'uomo che difendeva il suo migliore amico.....suo Fratello....." Non siete inopportuno, avrei fatto la stessa cosa per una persona a me cara......vengo dalla foresta di Scissy si trova a Mont Saint Michel, vivo in una congrega che si dedica al culto del Grande dono dell' universo.....in vita mia ho conosciuto solo mia madre, il mio padrigno non era degno di essere chiamato essere umano....ma questo il destino ha messo sul mio cammino, al'eta' di dieci anni sono stata venduta dal mio padrigno ad un uomo Saggio che mi ha fatto conoscere la potenza dell' Amore universale... Sono stata inviata a cercare il Duca di Beauchamps dal mio maestro......trovando lui avrei trovato informazioni sulla mia famiglia e allo stesso tempo avrei dovuto donargli un libro.......Avevo chiesto informazioni in giro, quando Monsieur mi ha tirata fuori tra una guerriglia tra fazioni......Ecco perche' mi trovo con lui, e non chiedetemi perche' non prendo una strada diversa, non lo so, e' come se non vi fossero strade senza di lui......tante cose nascono e muiono in me...non posso spiegarvi, ma se lui me lo chiedesse andrei in capo al mondo..perche' so che non mi tradirebbe, tutto e' scritto. Questa notte in sogno ho scoperto di avere un fratello e di essere legata a lui dal segno che ho sul braccio.......so che c'e' del vero nei sogni, attraverso di loro conosciamo ogni piccola parte della nostra storia che sia passato presente o futuro......e di una cosa potete essere certo , non metterei mai in pericolo la vita di Monsieur......non potrei togliere nulla a chi mi ha dato senza riserve...."...... parlai tutto d'un fiato....senza mai togliere lo sguardo dalle mie mani.......ero intimidita, impaurita.....ero in balia di strani sentimenti, sapevo che la verita' avrebbe potuto mettere a repentaglio la mia vita.......se quello era il mio destino l'avrei accettato e non era remissione la mia ...era solo consapevolezza.......alzai allora lo sguardo su l'Oste .....

Guisgard 12-10-2011 00.46.31

“Certo, ragazzo!” Disse Mercien a Cavaliere25. “Vai pure… restare in queste prigioni mette ansia e restarci troppo lungo credo possa portare alla pazzia. Vai… tra un’oretta poi verrai a darmi il cambio… in tutta sincerità” aggiunse “… comincio ad averne abbastanza di questo posto… mi chiedo quando l’ambasciatore si deciderà ad eliminare questa donna…” si voltò allora verso la cella in cui si trovava Giselle e fece diversi gesti osceni alla donna, per poi abbandonarsi ad una grossa risata.
“Vai pure, ragazzo.” Tornando a fissare Cavaliere25. “Vai, io schiaccerò un sonnellino in tua assenza.” E si sistemò davanti alla cella.

Guisgard 12-10-2011 01.01.18

“Mio fratello ha ragione…” disse Marco “… ti accompagneremo. In tre il cammino è più piacevole.”
Lyo fissò Daniel e Marco ed un sorriso illuminò il suo volto.
“Grazie, amici miei.” Sussurrò ai due ragazzi. “Grazie…”
Così, i tre ripresero il cammino.
“Volete che vi parli di lei?” Durante il cammino Lyo. “Io non farei altro, credetemi… il mio pensiero è sempre rivolto a lei… è una ragazza speciale… i suoi capelli sono di un rosso delicato, simile al Sole nel cuore del tardo meriggio…” sorrise “… una ciocca ribelle scende spesso sul suo bellissimo volto e lei, quasi senza badarci, ci gioca intrecciandola fra le dita… la sua pelle è bianca come la ceramica greca e nei gli occhi sembrano essere racchiusi i mille colori che vestono il giorno durante il suo tragitto dall’aurora al crepuscolo… io più volte ho attraversato quei colori… mi capita spesso di notte, nei miei sogni…”
“Ehm…” fece Marco quasi timoroso di interrompere Lyo “… ha un nome questa donna? Da come ne parlate sembra uscita da un poema…”
Lyo sorrise, come se le parole di Marco lo avessero destato da un sogno ad occhi aperti.
“Certo che ha un nome…” rispose “… il buon Dio Ha dato un nome ad ogni Sua creazione… Altea…” sospirò “… il suo nome è Altea…”
In quel momento i tre videro in lontananza la dimora di lady Sophia.
Poco dopo raggiunsero il cancello di quella casa.

Guisgard 12-10-2011 01.21.33

“Allora” disse il taverniere ad Elisabeth “ritarderete la vostra missione? La vostra ricerca del duca di Beauchamps, madame? E solo per seguire lui?” Assunse una strana espressione, accompagnata da un lieve sorriso. “Forse dovreste conoscere meglio il vostro compagno di viaggio… ho notato che non pronunciate mai il suo nome… l’avete chiamato più volte solo Monsieur… perché? Non conoscete il suo vero nome?” Le fece segno di sedersi, mentre lui prendeva una sedia anche per sé. “Io invece posso dire di conoscerlo come nessun altro…” continuò il taverniere “… talvolta occorrono anni per conoscere davvero una persona, altre volte invece non basta neanche una vita intera… vi sono poi uomini che racchiudono nello sguardo tutto loro stessi e ti basta fissarli, anche solo per un istante, per comprendere tutto di loro… ricordo quel giorno come fosse ieri… faceva caldo… un caldo afoso nella baia di Cuma… ero stato arruolato a forza su una nave di Marsiglia e avevamo fatto sosta in quel porto a pochi chilometri a Nord di Napoli… di lì a poco saremmo ripartiti verso il Marocco… sapete chi sono coloro che su una nave vengono arruolati a forza? Sono gli ultimi della società, gente senza onore né diritti… eravamo poco più che zavorra a bordo… tutti ci guardavano con disprezzo… quella mattina il capitano era più nervoso del solito e per un nonnulla decise di darci una dimostrazione di forza… sorteggiò alcuni di noi per farci assaggiare il gatto a nove code… io fui tra i fortunati ad essere estratti…” rise amaramente, mentre la fronte era rigata dal sudore “… ci fecero inginocchiare sotto il Sole… con la schiena nuda ed il sale sotto le ginocchia… il mozzo era già pronto a frustarci, quando udimmo una voce fiera e decisa… mi voltai e lo vidi… disse qualcosa all’orecchio del capitano e questi, mordendosi le labbra, diede ordine di liberarci… non ho mai saputo cosa disse al capitano… ma da quel giorno, su quella nave, noi arruolati a forza fummo trattati come esseri umani…”

Guisgard 12-10-2011 01.42.59

Angry, a quelle parole di Altea, annuì, rispondendo in modo freddo e distaccato:
“Come desiderate, milady.”
Andò allora a preparare l’acqua per il bagno della dama irlandese.
Questa, intanto, era nella sua stanza, a ripensare a ciò che la vecchia servitrice le aveva detto.
E mentre era immersa in quei pensieri, le parve di udire qualcosa.
Come una musica che accompagnava una calda voce di donna.
Era il suono di una cetra e la voce che cantava aveva un accento straniero.
Il canto proveniva dall’ala ovest del palazzo, proprio dove si trovava la stanza del ritratto.
Era un canto malinconico, che a tratti appariva come un lamento.
In quel momento il vento cambiò e l’aria si fece di colpo fredda.
All’improvvisò qualcosa destò Altea: qualcuno aveva bussato alla porta.
“Milady…” disse Angry “… l’acqua per il vostro bagno è pronta…” mostrò un lieve inchino ed uscì.
Nel frattempo, il misterioso canto era cessato.

cavaliere25 12-10-2011 09.14.44

Presi e andai lungo il corridoio dovevo trovare una chiesa e recuperare un bibbia era un lungo corridoio e in fondo vidi una porta e mi dissi andiamo a vedere che ce dietro e allora mi avviciniai a quella porta sempre stando attento apri quella porta e mi ritroia in una grande sala davanti a me si vedeva una vetrata tutta colorata e intorno delle panche e mi avvicinai di piu e cercai quella bibbia sperando di trovarla non potevo stare troppo assente dovevo fare in fretta prima che qualcuno sospettasse qualcosa ad un certo punto mi girai e su una piccola panca vidi un libro lo presi e lo sfogliai e dissi eccola lo trovata presi il libro e lo nascosi sotto la mia mantella e mi diressi fuori dalla chiesa

Altea 12-10-2011 09.41.14

Aspettavo pazientemente nella stanza da bagno, osservando le mie essenze, avrei scelto il bergamotto. Ad un tratto fui destata da un canto soave e una musica dolce, che quasi mi ipnotizzava. "E' la voce di quella donna misteriosa" pensai, quando Angry entrò nella stanza per portarmi l'acqua calda. Subito mi ristorai con le mie essenze preferite ma presi nel frattempo una decisione folle, non sarei rimasta un minuto in più in quella casa senza sapere la verità. Andai nella mia stanza, mi vestii con una bella veste color azzurro e presi un mantello nero incappucciato.
Scesi in silenzio le scale e mi avviai verso le stalle dove Roowey ancora lavorava. "Roowey" esclamai. Il buon vecchio stalliere sussultò ma con un sorriso e un inchino mi salutò. "Potete rendermi la spada?" E iniziai a parlare con lui a voce bassa "mi devo recare nel palazzo di Lord Carrinton, è una questione importante, una questione che mi toglie il sonno e l'appetito e ne devo parlare subito con lui. Dalla sua risposta e decisione, ne seguiranno altre mie molto importanti. Vuole sellare il mio cavallo? Non preoccupatevi, sono armata come vedete" sguainando la spada dal fodero che Roowey mi aveva restituito" e mi celerò con questo mantello." Aspettai impaziente che il gentil stalliere prepararasse DarkMonn, cosi lo avevo chiamato.

Guisgard 12-10-2011 14.17.54

Roowey restò un attimo turbato dalle parole e dalla determinazione di Altea.
“Ma…” mormorò “… milady… uscire da sola? Non so… lord Carrinton ha affidato a noi servitori la vostra sicurezza… e se ora vi lasciassi uscire da sola per la campagna… beh, il mio padrone se la prenderebbe con me… non potete attendere qui il suo arrivo? Sarebbe più prudente e…”
“Non hai sentito cosa ti ha ordinato lady Altea?” Lo interruppe all’improvviso una voce.
Era Angry.
“Devi sellare subito il suo cavallo!” Continuò la vecchia servitrice.
“Ma farla uscire da sola non è prudente e lord Carrinton potrebbe arrabbiarsi per questo…”
“Lord Carrinton ha detto di esaudire ogni suo volere.” Quasi con disprezzo Angry. “Avanti, obbedisci alla tua padrona…”
Roowey allora sellò Dark Moon, sotto il cupo e sinistro sguardo di Angry.
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Talia 12-10-2011 14.20.53

“Già, Essien ha ormai tracciato l’itinerario... ma forse potremmo comunque convincerlo a modificarlo... dopo tutto Ostyen è la capitale, dunque una piazza come nessun altra...”
Osservai per qualche istante quel cielo che si andava schiarendo sempre più...
“Perché?” soggiunsi poi, lanciandogli una mezza occhiata “Beh... mi era sembrato di capire che ai tuoi amici farebbe comodo avere qualcuno lì...”
Mi bloccai all’improvviso e trassi con forza il braccio indietro, sottraendolo alla sua presa.
“E tu, comunque...” chiesi fronteggiandolo “Tu, che cosa ne sai? Come mai sei tanto informato sulle intenzioni di Essien e sui suoi piani? Mi piacerebbe proprio saperlo!” esitai un istante, poi soggiunsi “E magari saperlo prima di arrivare in città e correre a recuperare quello sconsiderato di un soldato, cui accennavi... Spero solo non abbia bevuto troppo o Essien lo farà a pezzi e la prossima volta io non avrò nessuna scusa per sgattaiolare via...”

Guisgard 12-10-2011 14.23.29

Cavaliere25 aveva trovato la Bibbia in quella piccola chiesa nella campagna circostante al palazzo del governatore.
Ma mentre il giovane si avvicinava all’uscita, un’ombra gli si parò davanti.
“Rubi persino nella casa del signore?” Con tono minaccioso quell’ombra.

Altea 12-10-2011 14.31.14

"Non preoccupatevi Roowey, non vi succederà nulla, mi assumo la completa responsabiltà delle mie azioni" afferrai una mano del buon vecchio stalliere per rassicurarlo, quando sentii quella voce dura, non mi voltai nemmeno ma mi sorprese molto il suo modo di fare e quelle parole.
"Angry, scusate è un affare tra me e Roowey, vedo siete abituata a comandare in questa casa, ma dovete capire sono io ora la padrona qui a Carrington Hall. Rientrate pure a casa, Roowey sta eseguendo un mio ordine, non un vostro." Detto questo salii in groppa a Dark Moon, e dissi a Roowey di aprirmi il cancello. Quella donna era proprio piena di astio e il suo volto si rendeva acido. Non avrei accettato più questo suo comportamento ma soprattutto, volevo si facesse chiarezza sul perchè non dovevo entrare in quella stanza, del perchè io ero una estranea. Se milord Carrinton si fosse rifiutato di rispondere alle mie domande, non avrei esitato a prendere il primo battello per l' Irlanda. Ormai non aveva più senso rimanere in Inghilterra, mi ero sbagliata su quel posto, la gente non era consona ai modi gentili avevo notato, l'unica cosa positiva era stato vedere quei posti narrati dal mio maestro. Spronai il cavallo e in un attimo mi trovai nella strada rischiarata dalla luna piena verso il palazzo del milord, me lo aveva indicato quel giorno Lyo.

Guisgard 12-10-2011 14.44.42

L’uomo incappucciato fissò Talia per quel suo improvviso gesto.
“Già… dimenticavo che solo il bel soldato può toccare Colombina…” quasi con indifferenza “… a Tafferuille questo non è permesso…” scosse leggermente il capo “… sei talmente abituata a recitare quella dolce maschera, sensibile e docile che poi, nella realtà, sembra quasi grottesco rendersi conto della tua vera indole… quanto al vecchio Essien, l’itinerario è noto a tutti… ne parla spesso, anche quando recita da solo qualcuno dei suoi monologhi… ma forse sei troppo impegnata a guardarti a quello specchio che hai nel camerino… forse con la vana speranza di vederci riflessa la vera Colombina… “ si voltò a fissare la strada “… andiamo a recuperare il tuo dolce amante… anche perché trovarne uno tanto bello non è semplice…” e riprese a camminare, quasi non curandosi più di lei.


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